Tumgik
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È necessaria una persona davvero molto stupida per far del male ad una persona molto buona.
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l'attenzione a non ferire è la più bella forma di rispetto
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“Rispetto significa desiderare che l'altro cresca e si sviluppi per quello che è.”
— Erich Fromm
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Here are some antique book covers that you can use for a lock screen!!
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Feelings
•please like or reblog if you use
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Chirurgia estetica:
Dolorosa. Stancante. Fatta di ansie. Grandi stati di depressione. Momenti di dialogo con se stessi per accettare il cambiamento, che per quanto desiderato, non è mai come lo abbiamo sognato. Ci si scontra tra realtà e aspettative fin troppo alte e delle volte non adatte a noi.
Non voglio parlare di casi di chirurgia estrema o di eccessivi ritocchi, ma poniamoci un interrogativo: se potessimo in poco tempo cambiare qualcosa di noi che odiamo lo faremmo? Io sì. Ho sentito tantissime persone dirmi che dovevo lavorare sull'accettazione di me stessa e vi giuro che l'ho fatto, arrivando a trovare un mio equilibrio interiore. Ho analizzato a lungo la genesi del mio disagio, mi sono spesso risposta che era dovuta a "prese in giro", bullismo, paragoni non appropriati, continue battute offensive anche di persone che dicono di volermi bene. Vi stupireste di quante volte mi sono sentita dire post-operazione "Ma stavi meglio prima! Eri bellissima" da quelle stesse persone che prima mi sfottevano. Fatto sta che prima di decidere di operarmi avevo superato la questione delle offese altrui, avevo iniziato ad amarmi, a valutare i miei punti di forza, a sentirmi a mio agio e soprattutto a non soffrire più dei commenti altrui. L'autoironia poi è un grande scudo. Nonostante ciò il disprezzo per quel "difetto" restava, non riuscivo a sentirmi libera, spesso mi facevo condizionare, evitavo alcune situazioni, non riuscivo a guardarmi da alcune angolazioni e lì capisci che il problema è passato da " ciò che pensano gli altri" a "ciò che pensi tu".
Non so se è possibile accettarsi realmente oppure se si tratta solo di "accontentarsi di se stessi". Io mi sono sempre sentita più nel secondo modo. Anche dopo tanto altro amore per se stessi arrivavo solo a dire "Sono carina dai! Tralasciando questo dettaglio..." Ormai non era più un difetto ma un dettaglio e nonostante questo ho deciso di operarmi. È stato un processo lungo e molto doloroso. Ho spesso pensato di essere molto più brutta di come ero entrata in sala operatoria, ho rimpianto il mio "difetto", mi sono pentita amaramente di essermi sottoposta ad un intervento, mi piacevo meno che mai.
È passato del tempo, ho recuperato il mio stato di salute e ho imparato a guardarmi nuovamente. La mia "nuova" me mi iniziava a piacere. Non ho mai sopportato questo identificarmi, come non ho sopportato le persone vicino a me che hanno giudicato o commentato la mia scelta, parlando di me come se avessi avuto una prima e una seconda fase della mia vita. Sono la stessa persona. Mi piace pensare che nessuno ha influenzato la mia scelta, che è stata ponderata per anni, che è stato assolutamente frutto del mio desiderio e di nessun altro e questo ad oggi mi permette di non pentirmi di nulla, anzi. Mi piaccio molto, penso al "difetto" che avevo con nostalgia e ho imparato a volergli bene, cosa che non avrei mai pensato di poter fare. Credevo avrei tolto tutte le mie vecchie foto e invece le tengo tutte in bella mostra. Mi riguardo e finalmente accetto com'ero, finalmente dico "ero proprio bella!" , anche se credo di essere di più bell'aspetto ora. Ho lasciato andare il disagio, il disprezzo degli altri e il mio per me stessa. Mi sento libera.
Prima dell'operazione ne ho discusso con le persone che realmente mi amano e mi sono vicine sempre e hanno capito, senza giudicare, perché sapevano sulla loro pelle quanto è difficile vivere odiando una parte di sé. Ancora di più mi hanno dato sostegno dicendomi che per loro non avrebbe fatto alcuna differenza, perché non mi vedevano più "fisicamente", ma come la loro amica. Ero solo la persona che amavano e lo sono ancora e per loro l'importante era che non mi operassi l'anima o il cuore. Chi ci ama smette di vederci e inizia a guardarci dentro. Li ho amati.
Non mi sono mai pentita della mia scelta, mi ha aiutata a portare avanti un percorso che avevo iniziato anni prima e che si conclude in modo vittorioso oggi . Ho potuto guardare al passato e perdonare realmente, accettare consapevolmente e amare chi ero, colei che non avevo mai amato e che in realtà lo meritava molto.
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Cara me,
Leggi questa lettera in futuro con la speranza che il domani ti sia più lieve dell'oggi. Il 2020 è stato per molti aspetti un anno buio, veramente molto. So che sei forte, che porti ogni cosa a termine perché il senso del dovere è più forte di te, ma so anche che soffri e molto e che hai bisogno di persone che ti amano e ami a fianco. In momenti difficili come questi ci sono state persone che ti sono state realmente a fianco, supportandoti e questa lettera è per ricordarti che sono importanti, che a loro devi molto, sei indebito e non dovrai lasciarle. Se per loro scelta il rapporto dovesse finire, amale sempre, lascia per loro una porta aperta, ricorda che nessuno più di loro merita di essere capito e una seconda possibilità. Amale per le persone che sono e solo successivamente come amiche, amanti. C'è un legame profondo che si instaura con loro che va ben oltre le questioni di bene e male e che va riconosciuto. Non permettere che la vita vi divida e se così dovesse essere recupera. Ricordati sempre di tua sorella, non sarai mai sola e ha letteralmente condiviso con te ogni cosa. È la tua famiglia più intima, il tuo cuore. È nata per essere al tuo fianco e tu al suo. Non dimenticare mai Mauro, qualsiasi cosa tra voi accada nel tempo, è cresciuto con te, ti ha migliorata, ha condiviso la sua vita nel profondo, siete legati ben oltre la vostra attuale relazione. Non permettere che la tua vista sia oscurata, fa parte della tua anima e consideralo unico perché lo è, gli devi molto più di quel che credi sempre. Chi si ama se ha amato davvero si amerà per sempre, anche alla fine di un rapporto, l'amore cambia ma non si distrugge, resta. Giulia è la tua migliore amica ora, nessuna litigata, grande stima e rispetto. Non avrei saputo come affrontare la vita al liceo senza di lei e dopo come affrontare quella di tutti i giorni. Ti ha insegnato a saper spaziare, avere una mente di ampie vedute, ti ha insegnato ad essere vera e genuina e ti ha insegnato a saper gestire le proprie emozioni in modo sano. Un enorme insegnamento, una lezione che non molti conoscono e che mi ha salvato. Pensa sempre ad Ilaria, hai parlato con lei di qualsiasi argomento, chiedendo consigli che potessero essere realmente utili, pragmatici e nei momenti di disperazione serve chi ha lucidità. Amica eccezionale, non dimenticarti di sostenerla come lei ha sostenuto te, ti ha compresa e ti ha aiutato a cerca risposte e soluzioni.
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Gli psicologi dico che per cambiare prospettiva in meglio serva ogni giorno scrivere 3 cose di cui siamo grati. Io credo che se serve sforzarsi di arrivare a tre cose di cui si è contenti c'è un problema grave. Però dato che la mia giornata, per non dire, vita non può andare peggio di così o quasi (non è una sfida eh), non vedo perché non provare. TRE COSE POSITIVE di oggi :
1) ho fatto le lavatrici, camera ecc. Pulizie varie.
2) sono grata che le persone che ho intorno siano vive.
3) sono grata di avere un fidanzato e amici che capiscono quando sto passando un periodo di merda. Senza fare lagne, dire "ma non ci vediamo mai" ecc
Questo 2021 non è che la fine del 2020.
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Jared tried to exorcise Mark after he kissed Gen.
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He thought he had no expectations—until he saw the beach. He’d assumed that the cussed army spirit which whitewashed rocks in the face of annihilation would prevail. He tried to impose order now on the random movement before him, and almost succeeded: marshaling centers, warrant officers behind makeshift desks, rubber stamps and dockets, roped-off lines toward the waiting boats; hectoring sergeants, tedious queues around mobile canteens. In general, an end to all private initiative. Without knowing it, that was the beach he had been walking to for days. But the actual beach, the one he and the corporals gazed on now, was no more than a variation on all that had gone before: there was a rout, and this was its terminus. It was obvious enough now they saw it—this was what happened when a chaotic retreat could go no further. It only took a moment to adjust. He saw thousands of men, ten, twenty thousand, perhaps more, spread across the vastness of the beach. In the distance they were like grains of black sand. But there were no boats, apart from one upturned whaler rolling in the distant surf… They waited, but there was nothing in sight, unless you counted in those smudges on the horizon—boats burning after an air attack. There was nothing that could reach the beach in hours. But the troops stood there, facing the horizon in their tin hats, rifles lifted above the waves. From this distance they looked as placid as cattle.
And these men were a small proportion of the total. The majority were on the beach, moving about aimlessly. Little clusters had formed around the wounded left by the last Stuka attack. As aimless as the men, half a dozen artillery horses galloped in a pack along the water’s edge. A few troops were attempting to right the upturned whaler. Some had taken off their clothes to swim. Off to the east was a football game, and from the same direction came the feeble sound of a hymn being sung in unison, then fading. Beyond the football game was the only sign of official activity. On the shore, lorries were being lined up and lashed together to form a makeshift jetty…They saw no immediate reason to join the enormous queue, but they were unwilling to come away from the beach in case a boat should suddenly appear.
To the left was the resort of Bray, a cheerful front of cafés and little shops that in a normal season would be renting out beach chairs and pedal bikes. In a circular park with a neatly mowed lawn was a bandstand, and a merry-go-round painted red, white and blue. In this setting, another, more insouciant company had hunkered down. Soldiers had opened up the cafés for themselves and were getting drunk at the tables outside, bawling and laughing. Men were larking about on the bikes along a pavement stained with vomit. A colony of drunks was spread out on the grass by the bandstand, sleeping it off. A solitary sunbather in his underpants, facedown on a towel, had patches of uneven sunburn on his shoulders and legs—pink and white like a strawberry and vanilla ice cream.
It was not difficult to choose between these circles of suffering—the sea, the beach, the front. The corporals were already walking away. Thirst alone decided it.
Atonement dir. Joe Wright based on the 2001 novel by Ian McEwan
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Atonement (2007) dir. Joe Wright
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"Altri 5 minuti"
Il letto
A un certo punto
Urla il suo basta
Ti caccia fuori
E spietato scaraventa
Verso la vita
Verso quel mondo
Anche se io in teoria
Non sarei ancora pronto
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Non ho mai provato nulla di simile prima. C'è un sentimento che va oltre l'amore, un legame tra le corde del cuore, due nodi, che ci tengono insieme. C'è una doppia vista, che vede oltre quel che sei per me, oltre la tua corporeità, vede attraverso di te. Questo legame mi posiziona al di fuori di noi e al contempo dentro. Sarai prima che l'amore della mia vita, la persona che vorrò sempre vedere contenta, per cui ogni cosa che ti ferirà recherà più dolore a me. Ti penso senza sosta quando so che stai male e vorrei prendermi la tua sofferenza. Ti amerò sempre di quell'amore disinteressato che va oltre ogni cosa, ricordatelo.
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Per me Mauro é Mauro, ha un'importanza fondamentale nella vita, ha cambiato i piani per il mio futuro, ora come ora non riesco a vedermi in una casa o in una chiesa se non con lui. Io e lui sotto molti punti di vista ci completiamo, sotto altri siamo più che uguali, ma lui sa perfettamente che c'è qualcosa di più che ci lega. Io non sono credente, però in questo caso mi sembra una forza troppo grande a tenerci insieme per essere qualcosa di cui si ha una percezione chiara. Io do per scontato che sia l'uomo della mia vita, mi sono adagiata sull'idea che ci sposeremo e vivremo insieme, ma non per questo ho smesso di cercare ogni momento di fare di più per lui, perché è come se avessi ricalibrato i miei obiettivi e renderlo felice è il primo tra quelli. Io più di ogni altra persona lo conosco, lo proteggo, non riesco ad essere egoista, se non nel senso di tenerlo a me. Come lo amo io non lo amerà nessuno e sono certa che per me sia lo stesso. Ho iniziato a vivere la mia vita come se avessi sempre un paracadute e non più una corazza rispetto al mondo, sono serena e desidero per gli altri lo stesso e questo ti fa l'amore.
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Mi è capitato spesso di non sopportare qualcuno, raramente di odiare. Di solito accadeva perché venivo attaccata, delusa, pugnalata alle spalle. Ora è accaduto per amore. Conosco bene il mio compagno, so quali sono i suoi punti deboli e amare significa non usare quelle sofferenza contro di lui. È arrivato un momento in cui sono stata veramente dura, non sono stata una persona capace di capirlo, ho imposto dei limiti, l'ho portato a fare ciò che non avrebbe fatto. Non so dire se sia stato un comportamento corretto,ma posso dire di averlo fatto perché lo amo e ho voluto difenderlo quando lui non era in grado di rendersi conto, che chi si definiva amico lo stava attaccando. Ci sono relazioni in cui i sentimenti gettano sabbia negli occhi, non permettono di vedere realmente chi sia ha di fronte o portano ad agire con cattiveria, però, ci sono persone, come me in questa situazione, che non hanno legami e hanno la possibilità, se non di essere oggettivi, almeno di capire se si stanno usando certe paure contro chi amiamo. Ho visto il mio compagno soffrire e ho lasciato che scegliesse da solo cosa fare, l'ho sempre ascoltato, finché non ho detto basta. Non ce la facevo più a vederlo star male, a vederlo sprecare energie, a guardare come si contorceva nei pensieri, come si dava la colpa di tutto, come si sentiva mortificato. Io so bene come agiscono certi individui, ti inducono sensi di colpa inesistenti per portarti a sentirti come desiderano loro. Era giunto il momento di proteggerlo, dunque gli ho parlato. Ho sperato capisse che si stavano servendo delle sue debolezze, che lo stavano manovrando. Ho sperato si rendesse conto che le amicizie sono rapporti a due, che gli errori sono nel mezzo, che non puoi sentirti in colpa anche per il modo in cui si è comportato l'altro. Ogni tanto serve qualcuno che sia in grado di ricevere quei colpi insieme a te, ma se possono causare dolore al soggetto interessato, possono essere rabbia in noi. Rabbia per veder soffrire chi amiamo, rabbia per non poter fare nulla, rabbia nel riconoscere quelle paure, quelle sofferenze, quelle debolezze. Ho sentito quella rabbia, dove tu sentivi dolore, l'ho presa e ci ho fatto una barriera. Impedendo che questo sfruttamento continui.
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Congiunti
48 giorni senza vedersi, senza poterti vedere e sapere realmente come stai. Ho avuto un vuoto quando si è parlato di "congiunti" perché di fatto noi non lo siamo, per la legge non esistiamo e non importa se il nostro legame è più forte di quello che ho con un cugino, zio o qualsiasi altro parente. Sei la mia famiglia. Sono stata felicissima di sapere che potrò venire a trovarti, parlarti e guardarti negli occhi. Mi ha emozionato poterti definire congiunto, perché per me lo sei a tutti gli effetti.
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