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#dramma
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(via MY NAME IS LOH KIWAN)
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Drammaticità da pre ciclo.
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imperfect-girl17 · 3 months
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La comunicazione, questa sconosciuta... Non sarebbe molto più facile dire quello che si pensa subito e direttamente in faccia alla persona interessata? Le cose si risolverebbero molto più facilmente e velocemente.
Ed invece NO! All'essere umano piace il dramma, il prolungarsi dei fraintendimenti, quei fraintendimenti che poi diventano piccoli rancori e da lì screzi e se va davvero male, arrivano le litigate ed il tutto si conclude con: "Addio, vai pure per la tua strada che io vado per la mia".
Ne vale davvero la pena perdere qualcuno d'importante o che lo diventerà, per dinamiche così stupide?
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iotivedoalbuio · 11 months
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M O N D I D I S T A N T I - CAPITOLO TRAVERSO #??"Gioco non a somma zero" (on Wattpad) https://www.wattpad.com/1343276814-m-o-n-d-i-d-i-s-t-a-n-t-i-capitolo-traverso-gioco?utm_source=web&utm_medium=tumblr&utm_content=share_reading&wp_uname=iotivedoalbuio&wp_originator=V7k5mxF9n9D0XizBP%2BSjki3YjPbvo%2BaZK09EVs%2BFhlUdD7wg%2FAqoOjiJRf4kFVh1097LVicsi%2BA%2FdBxue0xrYu17AYcNCdEkJ4IXNhRgPevMhn2%2FHYY4KwQZPaMU9R2E "Consapevole della responsabilità [im]morale e giuridica che assumo con la mia deposizione, mi impegno a dire tutta la verità (per quanto voi possiate crederci o meno) e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza su ciò che è accaduto, accade, accadrà. Tribolavo nell'attesa di farlo, Signor Giudice e miei cari membri della giuria, preparate i pop corn, perché vi mangerete le mani cuticole dalla sete di conoscenza"
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blooming-around · 1 year
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«Certi problemi non sono un dramma perché è la vita che li programma e questa vita mi ha messo in vita forse quel giorno era impazzita.»
— Gigi D’Agostino, Lo Sbaglio
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unfilodaria · 8 months
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... ma agli uomini afgani o iraniani va bene così...?
Afghanistan, l’apartheid delle donne di Daniela Hamaui
Provate ad immaginare di arrivare in un Paese dove la metà delle persone vive al buio sia di giorno che di notte. In quelle case le finestre sono oscurate da drappi pesanti e all’interno si aggirano dei fantasmi a cui non è consentito fare quasi nulla. Sono perennemente avvolti nelle tenebre, senza sogni e senza futuro se non quello di essere rinchiusi nell’oscurità.
Non si tratta però di un film di fantascienza o di una pellicola horror ma della quotidianità delle donne afghane a cui è vietato praticamente tutto.
Amnesty International ha stilato un elenco delle cose che le ragazze e le donne afghane non possono fare: andare a scuola dopo gli 11 anni (ma in molte province l’età è scesa a 8), frequentare l’università, passeggiare nei parchi pubblici, fare sport, apparire nei programmi tv, viaggiare oltre 72 km senza il permesso di un tutore.
Ma quest’elenco, già di per sé simile a una vera e propria apartheid, si allunga di giorno in giorno.
Alle donne non è più consentito di lavorare per le Ong straniere e l’effetto di questa decisione si riflette sulle ragazze sole e le vedove a cui nessuno consegna gli aiuti umanitari perché solo gli uomini hanno diritto di ritirarli.
Le donne non hanno più accesso ai contraccettivi, non possono comprare una sim né andare in un salone di bellezza perché ormai sono chiusi.
E l’ultimo divieto, forse il più assurdo e crudele, è che non è consentito loro di farsi curare da un dottore di sesso maschile, e dato che le donne non possono più accedere all’università e diventare dottoresse, il risultato è che è ormai impossibile per le afghane avere un’assistenza sanitaria.
Il problema è che la luce l’hanno spenta non solo gli americani, che due anni fa hanno abbandonato l’Afghanistan in mano ai talebani, l’abbiamo spenta anche noi, dimenticandoci di loro, pensando che la cosa non ci riguardi, che sono questioni interne senza riflessi sul resto del mondo.
Errore gravissimo perché le ideologie sono come il vento che quando inizia a soffiare non sai mai in che direzione andrà, quali incendi propagherà e cosa si porterà dietro.
L’integralismo dei talebani però oramai lo conosciamo bene e sappiamo quanto la loro misoginia e l’accanimento contro la vita delle donne possano essere un modello pericoloso e una tentazione per molti regimi autoritari.
Le donne afghane sono state spesso definite eroine per la loro forza e resilienza ma alcune cominciano purtroppo a crollare. Le bambine non capiscono perché a loro sono precluse alcune attività che ai fratelli maschi sono consentite.
Alberto Cairo, che lavora lì per Nove Onlus, ha raccontato su Repubblica di un padre disperato che per consolare le figlie così depresse da piangere tutto il giorno si è visto costretto ad indebitarsi per portarle qualche giorno in vacanza e regalare loro un minimo di speranza.
Shabnam Nasimi, attivista afghana ed ex consulente del ministero inglese per il Reinsediamento e per quello dei Rifugiati, in un articolo per il Guardian mette in guardia dalla “sconcertante narrativa che suggerisce che i talebani siano forieri di sicurezza e stabilità”.
E racconta come il 31 luglio il Dipartimento di Stato americano ha rilasciato una dichiarazione su un incontro tra funzionari Usa e alti esponenti talebani riconoscendo che c’è stata una diminuzione degli attacchi terroristici su larga scala contro i civili afghani.
Ma se gli attentati nei mercati o nei centri delle città sono diminuiti, sono invece aumentate le gravi violazioni dei diritti umani contro le donne, le minoranze e chi si oppone al regime. E tutto sotto il nostro silenzio e la nostra indifferenza.
Nei mesi scorsi le ragazze iraniane che, dopo l’uccisione di Mahsa Amini, sfilavano nelle piazze sfidando il regime autoritario degli ayatollah, erano sulle prime pagine di tutti i giornali internazionali.
Ora non ne parla più nessuno, nel frattempo anche se il numero delle ragazze uccise è aumentato, sono tornate ad essere invisibili.
Ma fino a quando ci sarà anche solo un Paese del mondo dove le donne vengono discriminate, osteggiate e represse, il problema non può essere solo loro, è anche nostro!
(Fonte Facebook)
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eseildomanifosseieri · 10 months
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Scrivo e racconto per non dimenticare.
'Sta notte ho sognato di essere ingrassata di 30 o 40kg, mi guardavo allo specchio piangendo consapevole di aver buttato all' aria tutti i miei sacrifici, i miei drammi, i giorni senza mangiare, le notti piangendo per ciò che ero.
Mi sono svegliata, mi sono guardata allo specchio e sono scoppiata a piangere, consapevole che avrò, per sempre, su di me e dentro di me i segni di questo mio dramma, e un pó mi dispiace perché vorrei essere io a vincere.
Oggi va così.
#raggidiquotidianità.
-Eseildomanifosseieri
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opera-ghosts · 1 year
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November 13. 1868 the great composer Gioachino Rossini (1792-1868) died in France.
Here we see a original Vincenzo Camuccini's Portrait Painting of Gioachino Rossini in the Museo Teatrale alla Scala.
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maotse · 2 years
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Dalla cosa alla non-cosa
La mano è l'organo del lavoro e dell'azione. Il dito, di contro, è l'organo della scelta. L'uomo senza mani del futuro ricorre solo alle dita. Sceglie invece di agire. Schiaccia dei tasti per soddisfare i propri bisogni. La sua vita non è un dramma che lo spinge ad agire, bensì un gioco. Non vuole nemmeno possedere nulla, solo esperire e divertirsi.
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lorenzospurio · 2 months
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"François Mauriac, da dove è cominciato tutto?", saggio di Fausta Genziana Le Piane
Nella letteratura tra le due guerre, François Mauriac rappresenta, con Bernanos, il romanzo d’ispirazione cristiana. Nato a Bordeaux nel 1885, ricevette dalla madre un’educazione strettamente cattolica. Dopo gli studi al liceo e alla Facoltà di Lettere di Bordeaux, si stabilisce a Parigi, dove si dedica alla letteratura, pubblicando due raccolte poetiche (Les mains jointes, 1909; L’Adieu à…
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absstheatregroup · 3 months
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Upcoming Theatre Play to 6th February
"Dhatt Tere Ki- Part 3 (Court)"
Written & Directed By
Rajendra Tiwari Sir
Date- 6th February @ 8 Pm
Venue- Veda Factory, Aram Nagar, Part-2, Yari Road, Andheri West, Mumbai
Contact- +91 8108844907
www.abssgroup.com
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aitan · 7 months
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"Tutto il mondo, un palcoscenico, in cui si mette in scena il dramma della vita. Qualche volta sembra una farsa, qualche volta una commedia. Ma il terzo atto finisce sempre in tragedia, con la morte del primo attore ed il pubblico visibilmente commosso."
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dvalism · 7 months
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L’Insostenibile Leggerezza dell’Essere - Milan Kundera
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divulgatoriseriali · 9 months
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Helluva Boss: trama, personaggi e curiosità sulla serie infernale
Helluva Boss è una webserie animata creata da Vivienne Medrano, che racconta le avventure di un gruppo di demoni che lavorano per una società di assassinio nell’inferno. Esso mescola humor nero, azione, violenza, romanticismo e dramma, creando una miscela esplosiva e irresistibile. La serie affronta anche temi e messaggi interessanti, come la vita nell’inferno, la moralità, l’amicizia, l’amore,…
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curvarabbi · 9 months
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Lei è una egoista
Ciao a tutti, a quanto pare un uccellino di nome C. ha deciso di raccontare la sua storia con la sua ex-bestie.
come al solito noi non vogliamo tirare le cose per le lunghe, quindi riassumeremo come se non ci fosse un domani. A quanto pare la ex-bestie di C è una ragazza vuole causare a tutti i costi problemi anche quando non ce ne sono. al contrario C è la persona più shalla di questa città, detto in parole povere se ne sbatte il cazzo di tutto e tutti.
“Il drama è iniziato a luglio, quando D abbandonò il gruppo whatsapp che avevo in comune con altre mie amiche, e con me mi disse che non mi rendevo conto che escludo le persone, quando io non scrivevo in quel gruppo da più di un mese e con D ci parlavo a malapena.”
A quanto pare la nostra amica C doveva essere una chiaroveggente per riuscire a capire che stava escludendo delle persone.
“Poi io provai ad avere un confronto con lei, ma non ci riuscì perchè lei mi rispose che non voleva litigare e che quindi me la dovevo risolvere io”.
Ok… vediamo se abbiamo capito bene, sta qua ha fatto un bordello enorme e poi quando deve risolvere sta situazione ti viene a dire “Non voglio litigare pensaci tu”, praticamente tu dovresti litigare con te stessa?
Detto sinceramente è meglio perdere delle persone così.
XOXO Primadonna
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fotoecitazioni · 9 months
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Filosofi "Com’è facile, dottore, esser filosofi sulla carta e com’è difficile nella realtà!" (Cechov-Il gabbiano)
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