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#la camera dei segreti
mostro-rotto · 1 year
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Non sono le nostre capacità che dimostrano chi siamo davvero, sono le nostre scelte Albus Silente
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whisperinglines · 2 years
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Dai sassi ai serpenti è un attimo
✨Ta ta tarata tatata, ta tarata tatta✨ Ok, la smetto. Però avanti, l'avete canticchiata anche voi! Pronti a tornare ad Hogwarts? Non vi resta che cliccare👇🏻
Sapevate che questo momento sarebbe arrivato. In fondo – proprio in fondo – sentivate che, prima o poi, avrei scoperchiato il vaso di Pandora che sono i romanzi della saga di Harry Potter. Non sono proprio riuscita a trattenermi: ci ho provato. Andiamo, chi vorrebbe un altro articolo/post/video dedicato ai libri del maghetto? Il Web ne è pieno. Eppure, eccoci qua. (more…)
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whalefairyfandom12 · 7 months
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Sebinis Fic Exchange
Thank you to the lovely @trappezoider for the banner 💚
A Mirror, Darkly (explicit) by @whalefairyfandom12
“There’s an inscription. It’s backwards, but corrected it says: I show not your face but your heart's desire.” Ominis’ head tips to the side, something wistful falling across his features. “What do you see?” Sebastian wets his lips, tugging on his sleeve until they’re almost nose to nose. “I can’t tell you,” he says, voice lowering. “But I can show you.” 
Auld Lang Syne (explicit) by clockworksiren
In their final year at Hogwarts, the Yule Ball is fast approaching and Sebastian has yet to ask anyone to go with him. Ominis finds scratched out ideas for an invitation and presumes it’s for someone else. Tension brews until the boys learn that communication is key and they’re both idiots.
Ideological Gap (explicit, rape/non-con) by brightened
Sebastian knows exactly what he wants. Unfortunately, Ominis doesn’t want the same.
la camera dei segreti (teen) by @gargoylegrave
Ominis has a task for Sebastian—it’s too bad that task has to remain a secret.
mangiarti (explicit) by @gargoylegrave
Ominis has a special surprise for Sebastian. Sebastian doesn’t know how to react.
Ouroboros (explicit, violence, and rape/non-con) by @blatantblue
Sebastian owns five shirts — two black ones, a brown one, a white one, and one of an irrelevant colour, too worn out to even consider. Not one of them seems appropriate to wear to pay a visit to a long-lost friend at a brothel. Especially as a client.
So You'll Never Be Lonely (mature) by gimbal_animation
Sebastian Sallow was married twice.
Sugar for the Pill (general) by @silasbug
Ominis had always known that this day would come, but knowing it could not have prepared him for whom he was about to meet.
The Librarian (explicit) by @trappezoider
Sebastian thought that the last months of his education at Hogwarts would be peaceful and quiet, until the school decided to hire a new head librarian, Ominis Gaunt.
Winter Nights (general) by @turntechgoddesshead
Winter time is arguably the worst for Slytherins. What are they to do when the common room freezes over?
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situazionespinoza · 6 months
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Oh, Madre!
Il giorno in cui ho capito che non sarei mai diventata madre avrò avuto nove anni, quando per la prima volta ho tenuto aperto sulle ginocchia un libro di Oriana Fallaci.
Ero in bagno, intenta nel mio passatempo preferito per combattere la stitichezza: frugare nel cassetto della moglie di mio padre, l'unico a distanza ravvicinata dal gabinetto su cui trascorrevo ore e ore in attesa che qualcosa uscisse dal mio corpo.
In mezzo a pile di slip, riviste osé e reggiseni, quel giorno trovai il libriccino galeotto che avrebbe annientato il mio istinto materno: Lettera a un bambino mai nato.
La moglie di mio padre utilizzava il cassetto del bagno per nascondere i suoi segreti più intimi, forse credendo che il senso del pudore avrebbe trattenuto chiunque dal rovistare tra le sue mutande.
Ma io da bambina non sapevo dove il pudore stesse di casa. Vivevo confinata nei muri della mia camera, senza amici e senza infanzia, e il mio unico confronto con il mondo erano i romanzi di Isabelle Allende con descrizioni dettagliate di tutto ciò che accadeva in camera da letto.
La mia famiglia non ha mai amato la lettura, anzi direi proprio che al verbo detestare associassero la parola libro come complemento oggetto. Quindi loro non avevano la più pallida idea di cosa ci fosse tra le pagine di quei libercoli in cui annegavo le mie giornate.
Se un libro è letto da una bambina, significa che è adatto a una bambina, pensavano. E per vent'anni ne sono stata convinta anch'io.
Ma quel pomeriggio, seduta sul gabinetto, mi sorprese leggere il titolo "Lettera a un bambino mai nato" sulla copertina di un libro nascosto tra i calzini e una scatola di preservativi nel cassetto della moglie di mio padre incinta di sei mesi.
Divorai quel libro in una settimana, ringraziando la mia incapacità di andare di corpo come le persone normali per darmi la possibilità di trascorrere impunemente due ore seduta sulla ceramica fredda del cesso, fino a sentire le gambe addormentate e il bacino indolenzito.
Dopo ogni sessione di lettura, riponevo con cautela il libro nel cassetto della mia matrigna, facendo attenzione a incastrarlo perfettamente tra le pieghe dei reggiseni e dei pigiami.
Nessuno della mia famiglia ha mai saputo che a nove anni mi appassionai del racconto di una donna incinta che desiderava abortire, del suo calvario interiore e della lotta contro l'idea che un ammasso di cellule potesse essere ritenuta vita senziente.
A tredici anni mi trasformai in una paladina del diritto all'aborto. Lasciai di stucco la mia professoressa di Italiano quando le consegnai un pamphlet protofemminista sotto forma di foglio protocollo, spacciandolo per il mio elaborato del compito in classe sul testo argomentativo.
Gli altri miei compagni di classe non avevano mai sentito parlare di aborto, tantomeno di Oriana Fallaci, e forse erano fortunati nella loro ignoranza.
Ma io mi consideravo un'illuminata, una prescelta, una donna adulta, perché a tredici anni ero in grado di difendere con sforzi patetici e artefatti il mio sacrosanto diritto a non dare la vita.
Tanto ne ero convinta, che agli esami di licenza media dedicai il mio tema di italiano all'aborto, ancora una volta. Ero ossessionata, ero pazza, ero invasata: dovevo far sapere a tutti gli adulti che io a tredici anni sapevo di non volere figli, che non li avrei mai avuti, che avrei combattuto perché le donne come me potessero scegliere di non averli.
Quando, dieci anni dopo, la mia migliore amica mi informò di essere incinta, la prima cosa che le dissi fu: "Vuoi abortire, vero?".
E alle occhiate scettiche e divertite delle donne più grandi, che ridacchiavano sornione mentre mi ricordavano l'esistenza dell'orologio biologico, io ribattevo con rabbia di chiudere il becco.
Questo fino all'anno scorso, quando una seduta con la mia psicologa esperta di EMDR ha messo un po' di disordine tra i miei piani.
Non avevo mai riflettuto sulla possibile connessione tra il mio rifiuto della maternità e il suicidio di mia madre, ma quella tragica mattina di febbraio la mia terapeuta decise di spiattellarmelo in faccia senza troppi mezzi termini: il fatto che mia madre si fosse uccisa e mi avesse abbandonata non significava che io avrei fatto lo stesso con i miei figli.
Quella fu l'ultima seduta con la mia terapeuta, perché mal tollerai questa inferenza nelle mie decisioni sul mio utero. Non mi interessava sapere quale fosse la causa del mio odio verso la gravidanza e soprattutto non volevo ammettere che la morte di mia madre mi perseguitasse fino a quel punto.
Abbandonata la terapia e accolti gli antidepressivi, ho smesso di mettere in discussione il mio disprezzo per la maternità fino a quando a essersi suicidato non è stato un mio amico.
A quel punto mi sono resa conto che il mio bagaglio di affetti contava già due suicidi nell'arco di vent'anni, una percentuale non da poco considerando che la mia permanenza su questa terra non ha varcato ancora la soglia dei trent'anni.
La morte del mio amico è coincisa con la ricomparsa breve e fugace di mio padre.
Dopo cinque anni di ostinata assenza e disinteresse, mio padre aveva deciso di riallacciare i rapporti con me dopo la scoperta di un tradimento da parte di sua moglie.
Mio padre ritenne quel momento un'ottima occasione per mettermi a parte della storia del mio concepimento.
Così ho scoperto, davanti a un raffinato piatto di uramaki, di essere la classica figlia del "proviamo a fare funzionare questo matrimonio": mia madre aveva fallito il suo primo tentativo di suicidio e aveva confessato a mio padre che avere una figlia l'avrebbe aiutata.
Si vede che non ho svolto bene il mio compito, considerando che dopo sette anni dalla mia nascita la mia cara mamma si fece trovare morta in bagno con una calza di nylon legata al collo.
Mentre il peso di questa rivelazione si sedimentava tra la bocca dello stomaco e la gola, togliendomi la capacità di proferire parola e l'appetito, mio padre rincarava la dose lamentando il suo "non aver fatto nulla di male per meritarsi questa vita" da crocerossina, vedovo e cornuto.
La mia domanda, formulata silenziosamente nelle settimane successive, riguardava piuttosto cosa avessi fatto io di male per meritarmi di essere desiderata, partorita, traumatizzata e abbandonata da mia madre.
Con poca calma e tanta perizia, nei mesi ho messo insieme tutti i pezzi del puzzle che è la mia incapacità di vedermi madre: dal libro letto di nascosto sul cesso al tema sull'aborto, dal consiglio a denti stretti dato alla mia amica al rifiuto del parere della psicologa, fino alla confessione di mio padre.
Il risultato è stato un puzzle oscuro e strambo, in cui alcuni pezzi si incastrano a fatica con gli altri e restituiscono un'immagine grottesca e spezzata. Un'immagine di me che lotta tra l'odio per la mia famiglia, il desiderio di non essere mia madre, il determinismo di un patrimonio genetico malato.
Insomma, un'immagine non troppo lusinghiera. Ma che almeno mi dà ragione dell'irritazione e della saudade che provo quando ascolto le mie coinquiline scambiarsi ogni sera confidenze con le loro madri per telefono, tra risatine e battute.
Questo puzzle sgangherato è una prova ulteriore del mio non voler essere madre, del preferire crepare da sola piuttosto che correre il rischio di dare la vita a una persona solo per traumatizzarla.
Allo stesso tempo, quando guardo questo puzzle, mi rendo conto che il fervore di quella tredicenne che scriveva pagine e pagine sull'aborto era solo un tentativo di rispondere a quell'unica, atroce domanda:
"Oh, madre! Perché mi hai abbandonato?"
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dhr-ao3 · 5 months
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The Right Thing To Do
The Right Thing To Do https://ift.tt/TfB5eyH by Rose_tortora16 Hermione sentì di nuovo il pulsare nelle orecchie. Lo avrebbe visto per la prima volta dalla Sala Grande, scarno e afflitto al tavolo dei Serpeverde con sua madre che gli stringeva il braccio. Non aveva avuto intenzione di cercarlo. Non nei corridoi, non sotto le lenzuola bianche dei caduti, non sulla strada verso la Camera dei Segreti con Ron, ma era una ragazza stupida. Words: 3, Chapters: 1/1, Language: Italiano Fandoms: Harry Potter - J. K. Rowling Rating: Explicit Warnings: No Archive Warnings Apply Categories: F/M Characters: Hermione Granger, Draco Malfoy, Harry Potter, Ginny Weasley, Narcissa Black Malfoy, Lucius Malfoy, Ron Weasley Relationships: Hermione Granger/Draco Malfoy Additional Tags: Angst, Unrequited, Eventual Romance, Unresolved Sexual Tension, Post-Canon, HP: EWE, Slow Burn, Blackmail, Pining, Sexual Content brief mentions of sexual slavery, Co-workersIdiots in Lovesecret feelings via AO3 works tagged 'Hermione Granger/Draco Malfoy' https://ift.tt/4iKwjSp December 11, 2023 at 08:41PM
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ma-come-mai · 1 year
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Qatargate, soldi sugli aerei: l’inchiesta si allarga alla commissione. I media greci: «A libro paga 60 eurodeputati»
14 dicembre 2022
È nata dalla “declassificazione” di un fascicolo dei servizi belgi il Qatargate, l’inchiesta che scuote il parlamento europeo e che, dopo l’arresto della vicepresidente Eva Kaili, del suo compagno Francesco Giorgi e dell’ex europarlamentare Antonio Panzeri (che rimangono in carcere), presto potrebbe coinvolgere anche gli eurodeputati di almeno un altro Paese. Il giudice Michel Claise va avanti, Giorgi ha tentato di accollarsi ogni responsabilità, cercando di scagionare la Kaili e spiegando come funzionasse il meccanismo di distribuzione dei soldi.
E così l’inchiesta adesso si allarga: i fiumi di banconote, sequestrate a Bruxelles a Panzeri e all’oramai ex vicepresidente Kaili, sarebbero stati destinati ad altri eurodeputati, anche francesi e tedeschi, «a libro paga dello stato estero». Almeno 60, secondo i media greci. E dopo i componenti della commissione per le Libertà civili, le verifiche riguardano la commissione Trasporti, che avrebbe avuto un ruolo fondamentale nel dossier che, a breve, avrebbe consentito un accesso illimitato al mercato dell’Ue sul trasporto aereo a Qatar Airways. Un accordo di cui è stato relatore in commissione Trasporti Ue anche l’europarlamentare italiano Giosi Ferrandino. 
LE INDAGINI
Distribuzioni prenatalizie. A questo sarebbero serviti i soldi trovati nella disponibilità di Eva Kaili. Lo dimostrerebbe anche il fatto che le banconote fossero di piccolo calibro. E adesso, anche grazie alla collaborazione, che è arrivata non solo da Giorgi, ma pure da Nicolò Figà-Talamanca, segretario della Ong “No Peace without justice”, la platea dei sospettati si allarga. Dalla commissione Libertà civili a quella dei Trasporti. Ma si guarda anche al ruolo che potrebbero avere avuto figure apicali del Parlamento Ue. Intanto sono state affidate all’aggiunto milanese Fabio De Pasquale le verifiche sui conti correnti che l’ex europarlamentare e la sua famiglia hanno in Italia. Le indagini, svolte anche su Giorgi e Kaili, e sull’attuale segretario generale dell’organizzazione internazionale dei sindacati Luca Visentini, fermato e poi liberato, hanno portato ad accertare l’esistenza di sette conti bancari (in altrettante banche) riconducibili a Panzeri, Visentini e Giorgi che ieri si è visto sequestrare 20mila euro trovati in una cassetta di sicurezza in un istituto di credito. E presto la magistratura belga potrebbe anche arrivare alla banca (e poi al conto) dal quale provengono le maxi tangenti trovate. È già stato verificato che le banconote sequestrate sono state emesse tutte in Belgio e alcune erano ancora sigillate. 
L’UDIENZA
Ieri la Camera di consiglio del Tribunale di prima istanza di Bruxelles ha stabilito che Panzeri e Giorgi resteranno ancora in carcere per almeno un mese, mentre Niccolò Figà-Talamanca potrà uscire sotto regime di sorveglianza elettronica. Resta invece in sospeso il destino di Eva Kaili, che ha chiesto e ottenuto il rinvio della decisione al 22 dicembre prossimo.
LE SPIE
Intanto è emerso che c’è un’indagine durata più di un anno e portata avanti dagli 007 di cinque stati europei dietro l’inchiesta della magistratura belga. Lo scenario, rivelato dal quotidiano “Le Soir” e dal settimanale “Knack” vede sullo sfondo una “guerra” tra spie e il sospetto, adombrato dagli stessi qatarini, che tutto sia nato da una soffiata dei servizi segreti degli Emirati Arabi Uniti (che ovviamente respingono al mittente le accuse). Che l’indagine sul sistema di tangenti, alimentato da Qatar e Marocco per promuovere dossier, sia nato dalle verifiche che non hanno bisogno di autorizzazioni preventive da parte dei servizi segreti, lo conferma anche il ministro della Giustizia belga Vincent Van Quickenborne. Proprio i servizi belgi avevano perquisito la casa di Antonio Panzeri, il presunto “manovratore” trovando 700mila euro in contanti. A quel punto, lo scorso 12 luglio il fascicolo è stato desecretato ed è passato alla magistratura. 
Il Messaggero
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therefore-farewell · 1 year
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«Perché Hermione è fatta così» disse Ron stringendosi nelle spalle. «Nel dubbio, vai in biblioteca».
— J.K.Rowling; Harry Potter e la Camera dei Segreti
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GOOD EVENING!
BUONA SERATA!
Guarda "MEDLEY AL PIANO ELETTRICO (MEDLEY ASSOLO LIVE VERSION)" su YouTube
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Quando è tardi è qui a casa mia
Lei non chiama più...
È un Natale da buttare via
Lei non viene più...
Guardo il telefono e penso a lei
Vetri appannati son gli occhi miei...
Quanta neve sta venendo giù
Chi la fermerà...
La candela è ancora accesa,
Presto si consumerà...
Dio, tu stai nascendo e muoio io,
Tu che faresti al posto mio,
Ora che perdo pure lei,
Ho dato un calcio ai sogni miei!
Dio, ma che Natale è questo il mio,
Campane a festa anche per me, anche per me, anche per me,
Se tu mi senti ma perché non fai tornare chi non c'è...!
Quanta neve sta venendo giù,
Piangerà con me.
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Giorni di neve
Una camera calda di odori
Le scale di corsa
Una lacrima in tasca
Due occhi smaniosi
Non cerchi i ragazzi ma non giochi più
Giorni di neve
Un'amica a due ruote
Scontrosa e selvaggia
Le scapole in fuori
Annusi la vita
Con l'anima in mano
E scopri che hai un corpo anche tu
E nel buio stringi la tua disperata tenerezza
No, non le togliete l'allegria
E quando vuole piangere
Non le aprite quei pugni chiusi
Non la cacciate via
Non le dovete prendere
La libertà e la fantasia
Datele un amore felice o infelice
Ma che sia amore....
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Chiudi a chiave la porta
mi fai un poco pena
un ceffone sul viso
a letto senza cena
quel rossetto a tuo padre
non è andato giù...
E ti bruciano ancora
quelle cinque dita
mentre asciughi gli occhi
ma non sei pentita
"babbo me la paghi
domani scappo via..."
Ti avvicini allo specchio
sfili via la gonna
mica male le gambe
sembri già una donna
un bottone e poi un altro
e la camicia... e voilà
vola sopra il comò...
E le scarpe più o meno
la stessa fine
quelle calze pian piano
come hai visto al cine
poi ti alzi in piedi
e quel che avevi non l'hai più...
Guardi in giù
se il tuo seno è un po' di più
se è un po' cresciuto...
tiri su i tuoi capelli
fai le facce strane
come in un film muto
sarà peccato... giuro
non lo faccio più...
caro Gesù Giuseppe e Maria
siate la salvezza dell'anima mia...
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Sirene di navi urlavano al vento
La radio passava le pubblicità
Le labbra accostate ancora una volta
Ed una carezza ancora
Un filo di sole entrò nella stanza
Sulla poltrona I nostri paltò
Parole inghiottite e sguardi bambini
E come poterti dire che tu eri
Più del vino più del pane più
Della pelle delle ossa più
Più dei sassi più dell'erba più
Più di tanto più di tutto più
Piu del porto piu dei tetti più
Dell'inverno dell'estate più
Dei cavalli del cortile più
Un po' di più...
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Chissà se mi pensi
Seduta sul letto
E se tieni stretto
Quel tuo vecchio orsacchiotto
E gli parli di me
E smorzi la luce
Ma non trovi più pace
E ti domandi perché
Chissà se mi cerchi
Lì sotto al cuscino
Se mi hai trovato carino
Se mi vuoi lì vicino
Se mi vuoi lì con te
E fra le lenzuola
Tu ti senti più sola
E ti domandi perché
Ma chissà se è proprio vero
Che tu stai pensando a me
O se cerchi qualcun altro col pensiero
Ma chissà se nel tuo cuore
Ci sta un posto anche per me
E se c'è tu non tenerlo più nascosto
Più nascosto...
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Puoi darmi un grammo d'aria fina
La nostalgia di un luna park
Una nota blues persa in un cortile
Le storie dell'ultimo tram
Puoi darmi un briciolo d'autunno
Le voci di una birreria
La fotografia di quei tuoi segreti
Un goccio di curiosità
Od un vetrino blu
Per colorare il cielo
Puoi darmi un'isola
Per i pensieri miei
O una girandola
Che non si fermi mai
No tu non puoi non puoi
Non dire che ce la farai
Ma resta qui se puoi
Sì, tu lo puoi.
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arcobalengo · 1 year
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Intanto don Masino svelava particolari inquietanti agli inquirenti statunitensi. Nella primavera del 1985, Buscetta raccontò di Giulio Andreotti, già cinque volte presidente del Consiglio e ministro di quasi tutti i governi del dopoguerra, come patron di Cosa Nostra al sostituto procuratore federale di New Work Richard Martin, collega e amico personale di Giovanni Falcone. Ma anche ad Antony Petrucci, agente della Dea. Anche la Cia mostrò interesse per i segreti di Buscetta: in cambio della sua collaborazione, ai suoi cari viene garantita una residenza negli Stati Uniti. Ma Buscetta, in cuor suo, sapeva che era meglio stare lontano dall’Agenzia. Sapeva quanto fosse pericolosa quella «congrega di killer di Stato», come lui stesso definì la Cia. Don Masino conosceva molti dei suoi segreti. Sapeva che negli anni Sessanta era stata la Cia a commissionare a Cosa Nostra l’assassinio del presidente dell’Eni Enrico Mattei, inviso alle sette sorelle del petrolio. Lui stesso aveva partecipato ai sopralluoghi che avevano preceduto il sabotaggio dell’aereo personale di Mattei, parcheggiato all’aeroporto di Catania. Alla fine dell’estate 1985, Totò Riina era latitante da sedici anni, Bernardo Provenzano da ventidue. Non li cercava nessuno. Palermo era spaccata in due: voglia di cambiare e voglia di mafia. Il Maxiprocesso stava per iniziare e c’erano giudici che si defilavano. Nessuno voleva fare il presidente della Corte. C’era chi si giustifica con problemi di salute, chi di famiglia. La sensazione era che nessuno voleva guai. Si faceva fatica a trovare un presidente per il “Processo alla mafia”. Il 10 febbraio del 1986 si aprì finalmente il dibattimento. Gli imputati accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso erano quattrocentosettantaquattro. Con loro, erano finiti nel carcere dell’Ucciardone anche l’ex sindaco Vito Ciancimino e gli esattori Nino e Ignazio Salvo. Alla fine ad accettare lo scranno bollente era stato Alfonso Giordano, sarebbe stato lui presidente della Corte di Assise alla fine. Veniva dal civile, era una grande sorpresa. Il giudice a latere era Pietro Grasso, i pubblici ministeri Giuseppe Ayala e Domenico Signorino. «Silenzio, entra la Corte», scrisse in prima pagina “Il Giornale di Sicilia”. Un titolo perfetto per il processo dove per la prima volta c’erano mafiosi che volevano parlare. Per diciotto mesi Palermo, e il resto d’Italia, furono catturati da quanto accadde nell’aula bunker. Il 16 dicembre 1987, dopo trentacinque giorni di camera di consiglio, trecentoquarantanove udienze, mille e trecentoquattordici interrogatori, seicentotrentacinque arringhe difensive, Cosa Nostra siciliana incassò la sconfitta più dura della sua storia: diciannove ergastoli e duemila e seicentosessantacinque anni di carcere. «La mafia è in ginocchio», dichiararono pomposamente i ministri di Roma. La notizia delle condanne al Maxiprocesso di Palermo fece il giro del mondo. Era una vittoria per il pool, per Giovanni Falcone, quello delle «comiche figure» e delle «sceneggiate » descritte sul quotidiano cittadino. Tutti erano certi che ormai la mafia era alle corde, ferita mortalmente. C’è solo un uomo che non si fece travolgere dalla sbornia del successo: Falcone. Sapeva troppe cose sulla mafia e i suoi complici. Aveva intuito, accantonato, ma non dimenticato, piste insolite sui delitti eccellenti e su organizzazioni nazionali e transnazionali, di cui nessuno parlava. Sapeva che stava per arrivare il momento più difficile. Anche perché seimila chilometri più a occidente c’era qualcuno di molto potente che “il processo alla mafia” proprio non l’aveva mandato giù. Proprio adesso che la solidità dell’accordo Italy Project era fondamentale per il futuro del mondo doveva saltare tutto in aria. Non era accettabile. L’alleanza doveva essere ripristinata, anche a costo di versare del sangue, tanto sangue.
Franco Fracassi - The Italy Project
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acquaneldeserto · 2 years
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I miei mi piace come la camera dei segreti
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sindar1 · 7 hours
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Harry Potter e la camera dei segreti ps2 gioco PlayStation 2 EU
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lamilanomagazine · 1 month
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Pesaro: l'allenatore rivoluzionario, mercoledì 20 marzo Arrigo Sacchi ospite di 'Incontri capitali'
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Pesaro: l'allenatore rivoluzionario, mercoledì 20 marzo Arrigo Sacchi ospite di 'Incontri capitali'. I segreti professionali, l'approccio innovativo, le scelte e i valori di uno degli allenatori che ha maggiormente rivoluzionato il gioco del calcio: sarà Arrigo Sacchi il prossimo ospite della rassegna 'Incontri capitali' promossa da Pesaro 2024 - Capitale italiana della cultura in collaborazione con Passaggi Cultura, associazione promotrice di Passaggi Festival. Mercoledì 20 marzo a Pesaro (Alusfera di piazza del Popolo, ore 18.30) l'ex commissario tecnico della nazionale di calcio italiana e 'storico' allenatore del Milan presenterà il suo libro 'Il realista visionario. Le mie regole per cambiare le regole' (Cairo Editore) in una conversazione con il giornalista Luigi Benelli. Oltre centosettanta pagine scritte con Leonardo Patrignani, nelle quali Sacchi ci permette di leggere il 'dietro le quinte', aprendoci idealmente le porte del suo spogliatoio per rivelarci filosofia e motivazioni che lo hanno accompagnato nel corso di una lunga e vittoriosa carriera. Scegliere un leader all'interno della squadra, innovare metodi di gioco consolidati, gestire i fuoriclasse e i comprimari, le vittorie e le sconfitte: sono soltanto alcuni degli argomenti attraverso i quali potremo conoscere qual è stata la rivoluzione del 'Realista Visionario' e cosa ha rappresentato per il gioco del pallone. Chiamato il 'Profeta di Fusignano' dalla città romagnola che gli ha dato i natali nel 1946, Sacchi ha innovato il calcio sia nel modulo di gioco, sia nelle tecniche di allenamento. Indimenticabili per i tifosi 'rossoneri', ma anche per tutti gli appassionati, le sue vittorie con il Milan, squadra che in quattro stagioni, dal 1987 al 1991, ha guidato alla conquista di due Coppe dei Campioni, uno scudetto, una Supercoppa Italiana, due Supercoppe Europee e due Coppe Intercontinentali. Anni d'oro per i quali il Milan viene definito dall'Uefa la squadra di club più forte di sempre e che valgono al 'mister' la nomina a commissario tecnico della nazionale che guiderà dal 1991 al 1996, conquistando un secondo posto ai Mondiali statunitensi del 1994. Venerdì 22 marzo 'Incontri capitali' prosegue con Roberto Morassut vice presidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati e il suo libro 'Cento Pagine. Cinque discorsi sulla sinistra. Verso un nuovo orizzonte dei Democratici' (Cooper). L'Autore converserà con il giornalista Luca Fabbri (sala Rossa del Comune di Pesaro, ore 18).... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Il Perù vieta l'ingresso nel suo territorio a Evo Morales
La seconda Camera costituzionale della Corte superiore di giustizia di Lima ha ratificato la decisione della Sovrintendenza nazionale della migrazione che vieta all’ex presidente della Bolivia, Evo Morales, di entrare in Perù.     “La decisione presa dalle Migrazioni è pienamente giustificata, poiché esiste un rapporto dei servizi segreti da cui risulta che il signor Morales è già stato…
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habibaaabdelhamed · 2 months
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Svelare l'enigma del misterioso cimitero di Alessandria: La camera funeraria perduta di un re sconosciuto
Nelle profondità dei cimiteri latini della regione di Shatby, ad Alessandria, si trova un enigmatico luogo di sepoltura avvolto nel mistero. Risalente al III secolo a.C., questo cimitero reale ha affascinato i ricercatori per le sue peculiarità e per l'identità sconosciuta del suo proprietario. Costruito interamente in prezioso alabastro, il cimitero si è guadagnato il titolo di "Cimitero di marmo d'alabastro". Intraprendiamo un viaggio alla scoperta dei segreti di questo sito straordinario e dell'affascinante storia che si cela dietro la sua scoperta.
Nel 1907, durante i lavori di ampliamento dei cimiteri cattolici latini della zona, il cimitero di alabastro fu scoperto per caso. Vi consiglio di partecipare a un tour dell'Oasi di Bahariya e del Deserto Bianco dal Cairo. La tomba, sepolta tra i due e i tre metri di profondità, ha suscitato la curiosità dei ricercatori e ha sollevato numerose domande sulle sue origini e sul suo scopo.
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Per chi è affascinato dalla storia affascinante delle meraviglie egiziane, intraprendere un tour in Egitto o scegliere tra una serie di pacchetti turistici offre l'opportunità di esplorare la ricca storia del Paese. Anche se il cimitero di alabastro non è una destinazione primaria, è una testimonianza della natura enigmatica del passato dell'Egitto, che cattura l'immaginazione di coloro che cercano di svelare i suoi misteri.
Inoltre, i tour in Egitto offrono un'esperienza coinvolgente dei diversi siti storici del Paese. Il cimitero di alabastro, pur non essendo una tappa convenzionale, evidenzia il fascino delle gemme nascoste dell'Egitto e delle storie che attendono di essere scoperte.
Per coloro che sono affascinati dai misteri dell'antico Egitto, i tour in Egitto offrono l'opportunità di addentrarsi nella ricca storia del Paese con una passeggiata a dorso di cammello o a cavallo intorno alle piramidi di Giza e di scoprire i suoi enigmatici segreti con un'escursione di un giorno a Luxor in aereo.
Anche se la camera sepolcrale scomparsa non è un punto focale di questi tour, serve a ricordare le meraviglie nascoste e le storie non raccontate che si trovano nei siti antichi dell'Egitto. Dai luoghi simbolo del tour di un giorno del Cairo alle delizie costiere delle escursioni di Sharm El Sheikh e dei tour di un giorno di Hurghada, questi tour offrono un'esplorazione completa dei tesori storici e naturali dell'Egitto, consentendo ai viaggiatori di immergersi nelle accattivanti narrazioni intessute in tutto il Paese.
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notizieoggi2023 · 3 months
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https://notizieoggi2023.blogspot.com/2024/01/totti-dai-quadri-al-biliardo-svelati-da.html Totti, dai quadri al biliardo: svelati da Ilary Blasi i segreti della villa all'Eur Avevamo scelto ogni dettaglio insieme, dai materiali alla disposizione dei mobili, ha raccontato la conduttrice nel suo libro 'Che stupida' Ilary Blasi ha svelato particolari e dettagli della sua lunga vita matrimoniale accanto a Francesco Totti. Un rapporto durato quasi venti anni. Nella sua autobiografia 'Che stupida', la conduttrice ha rivelato alcuni retroscena sulla famosa villa all'Eur dell'ex coppia, dove oggi è rimasta a vivere Ilary con Chanel e Isabel (il primogenito Cristian si è trasferito in Spagna per giocare nel Rayo Vallecano). Ci avevamo messo sette anni, tra permessi, lavori, cambi delle amministrazioni, e alla fine eccola: una grande struttura a L su due piani, adagiata sulla cima di una collina alla maniera dei teatri greci, in modo da preservare ogni possibile affaccio, ha raccontato Ilary nel suo libro. La casa di Totti e Ilary Blasi all'Eur: tutti i dettagli Una camera per ogni figlio, una zona benessere, la sala dove passare serate con gli amici, una stanza dedicata alle magliette di Francesco e una cabina armadio tutta per me. - ha aggiunto Ilary Blasi a proposito della villa all'Eur, un sogno realizzato insieme all'ex marito - Avevamo scelto ogni dettaglio insieme, dai materiali alla disposizione dei mobili, dal rivestimento del divano alle tende. E poi ancora....
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therefore-farewell · 1 year
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Sono le scelte che facciamo, Harry, che dimostrano quel che siamo veramente, molto più delle nostre capacità.
— J.K.Rowling; Harry Potter e la Camera dei Segreti
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