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entropiceye · 2 days
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Le cose che abbiamo in comune Sono così tante che quasi spaventa Entrambi viviamo da più di vent'anni Ed entrambi comunque da meno di trenta Ci piace mangiare, dormire, viaggiare Ballare, sorridere e fare l'amore Lo vedi, son tante le cose in comune Che a farne un elenco ci voglio almeno tre ore, ma
Allora cos'è Cosa ti serve ancora A me è bastata un'ora
"Le cose che abbiamo in comune" Ricordi, sei tu che prima l'hai detto Dicevi, "Ma guarda, lo stesso locale Le stesse patate, lo stesso brachetto" E ad ogni domanda una nuova conferma Un identico ritmo di vino e risate
E poi l'emozione di quel primo bacio Le labbra precise, perfette, incollate Abbracciarti, studiare il tuo corpo Vedere che in viso eri già tutta rossa E intanto scoprire stupito e commosso Che avevi le mie stesse identiche ossa
Allora ti chiedo, non è sufficiente? Cos'altro ti serve per essere certa Con tutte le cose che abbiamo in comune L'unione fra noi non sarebbe perfetta?
Daniele Silvestri - Le cose in comune
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entropiceye · 2 days
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A volte proprio non ce la faccio ad essere gentile con me stessa. Ultimamente, in particolar modo. Mi sento come bloccata. Vorrei rimettermi in carreggiata e invece non faccio che evitare le cose che avrei bisogno di fare. Mi sento tanto angosciata ed arrabbiata e queste emozioni sono spesso trigger pericolosi per me. Innescano tutta una serie di meccanismi malsani che non fanno altro che attentare ulteriormente alla mia salute mentale. Mi sento come se fossi stata risucchiata in una sorta di mulinello. Un gorgo al quale è impossibile sfuggire. Vortico senza sosta, assalita dall'ansia, dalla nausea, mentre esausta cerco di nuotare contro corrente per non andare a fondo. La subdola tentazione di lasciarmi trascinare giù si fa sempre più insistente: sussurra al mio orecchio promesse rassicuranti. Bugie che spesso ci raccontiamo, alle quali crediamo, nei momenti di stanchezza e disperazione. Spero che questa piccola pausa imminente riporti un po' di serenità e la calma necessaria a ripartire. Lo spero davvero, o almeno, lo spera una parte di me. L'altra mi accusa di cercare altri alibi mentali per procrastinare ancora. Mi dice che sono un fallimento, che non ce la farò mai... Ed io prego di ritrovare presto le forze per poterle dare finalmente torto.
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entropiceye · 2 days
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entropiceye · 24 days
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Forse può sembrare controintuitiva come cosa, ma a volte è più facile "stare vicini" a qualcuno che sta male.
Ci si sente utili, necessari.
Si gioca a fare il salvatore/la crocerossina della situazione.
Peccato che, quando la persona "da consolare" non si affretta a seguire i consigli dati, o magari non torna subito a star bene, questi stessi buoni samaritani, si trasformonano in carnefici pronti ad infierire: "ma allora si vede che in questa situazione ci stai comodo, non fai abbastanza".
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Allo stesso modo, anche chi si isola è complice del suo stesso malessere, diviso tra la paura di disturbare e la trepidante attesa di quel qualcuno capace di guardare oltre, di raggiungerlo nel proprio limbo e guidarlo per mano verso la salvezza.
Non si tratta di colpe, non si tratta di cattiveria.
Si tratta sempre della solita trappola fatta di dolore, aspettativa e responsabilità.
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entropiceye · 24 days
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Più passa il tempo e più queste festività le sento strette, più sento la costrizione di dover tornare. Mi dispiace provare questo senso di sollievo al pensiero di rientrare a "casa", anche se razionalmente sono consapevole di non poter star bene accanto alla mia famiglia.
Più mi ostino a replicare queste feste con loro, più immagino quanto sarebbero diverse quelle che vorrei trascorrere io, preferibilmente insieme a te.
Delle feste dove non ruoti tutto attorno al cibo, del tipo che, una volta finito di rimpinzarsi, si stramazzi a letto o ci si accasci sul tavolo. Il tutto condito da programmi di diete detox, tisanine depuranti e sensi di colpa e buoni propositi.
Per una volta vorrei non dover fare la mediatrice tra persone che si lanciano frecciatine continue.
Vorrei non dover annegare nella negatività altrui, visto che ho già la mia da dover gestire (ed ultimamente non me la sto cavando benissimo).
Penso al futuro e ogni mio piano mi sembra sempre poco concreto, irrealizzabile. Spesso mi sento senza speranza, come se mi stessi illudendo, inebriandomi di immagini oniriche per sfuggire al peso della realtà.
È come avere una voce severa in testa sempre pronta a smorzare il mio entusiasmo e la mia spinta a reagire.
Certe volte vorrei solo mollare tutto e andarmene chissà dove, lontano da tutti.
Stare a contatto con la natura e arrangiarmi così.
Altre volte invece vedo semplicemente tutto nero, penso a come sarebbe sparire per sempre. Mi ritrovo a fantasticare su come organizzare la mia definitiva dipartita.
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entropiceye · 29 days
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entropiceye · 30 days
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Oggi era iniziata proprio col piede sbagliato. La giornata al lavoro è stata un vero incubo, tra i supervisori fuori di testa, la disorganizzazione generale e la mia pressione che ha deciso di precipitare all'improvviso, portandomi ad un passo dal collasso.
Anche il tempo, grigio e piovoso, in contrasto con la primavera ormai iniziata, alimentava il mio senso di angoscia e pesantezza.
Questo accumulo, unito alla consueta volubilità del mio umore, aveva innescato un vero e proprio vortice di negatività, dall'attrazione fatale.
Poi sei arrivato Tu e tutta quella tensione, semplicemente è scivolata via pian piano, assieme a qualche lacrima fuggitiva, mentre mi stringevi.
Quando sono con Te, sto bene.
È come se l'amore che ci unisce, scagliasse via, senza sforzo, ogni macigno che preme sul cuore.
Quando sono con Te, so di poter mollare la presa e riposare, senza che il mondo mi crolli addosso ed è una cosa cosi bella...
Spero davvero tanto che anche per Te sia lo stesso.
Sei una persona che non parla molto dei propri pensieri e a volte ho paura di sovraccaricarti.
È brutto il momento in cui dobbiamo separarci, come un pugno allo stomaco. Per un attimo mi rifiuto di accettarlo, mi arrabbio e la mancanza mi stritola al punto da lasciarmi senza fiato... Però poi mi ricordo che siamo qui, l'uno per l'altra, che presto staremo insieme ancora... Ed in un battito di ciglia, quella mancanza, si trasforma in trepidante attesa.
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entropiceye · 1 month
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entropiceye · 1 month
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entropiceye · 1 month
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entropiceye · 1 month
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Prospettive
Stamattina mi sono alzata prima per prepararmi il pranzo. Da qualche mese sto andando in palestra e l'orario che preferisco in assoluto è proprio la fascia del primo pomeriggio. Mentre sistemavo la frittata al forno di verdure nel Tupperware, la mia coinquilina mi ha detto: "che bello che ti vuoi così bene..." Alla vista della mia espressione confusa, si è affrettata ad aggiungere: "ti sei svegliata prima per prepararti comunque un pranzo bilanciato" Queste osservazioni mi hanno fatta pensare. Quanto diverso può essere il modo di vedere, sentire e pensare il mondo, da persona a persona. Ho sorriso amaramente pensando che, per me che soffro di disturbi alimentari, prepararmi il pranzo è solo un modo come un altro per avere il controllo, per non sforare dal piano, per fare la brava nella speranza di non rovinare "tutto" in corso d'opera, in balia di quel languore che più che dallo stomaco, viene dal cuore.
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entropiceye · 1 month
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Negli ultimi tempi, i ritmi della mia routine quotidiana si sono fatti piuttosto serrati. Ho sentito tanto l'esigenza di ritagliarmi un attimo di quiete per scrivere, riconnettermi con le mie emozioni, riordinare i pensieri... Eppure, nonostante questo bisogno così rumoroso ed urgente, in tante occasioni ho finito per rimandare e ripiegare su altre cose. Da quando ho concluso la psicoterapia è quasi come se avessi smesso anche di dedicarmi a questi piccoli momenti di introspezione, così preziosi e necessari. E' come se fossi spaventata al pensiero di rimanere sola con me stessa, nel verso senso del termine. La cosa nella quale sto riscontrando maggiori difficoltà è la gestione del rapporto con le abitudini e la quotidianità. Ci sono momenti in cui questa mi satura totalmente: mi sento una scheggia impazzita che sbatte da una parte all'altra a mo' di pallina da pinball, completamente disconnessa da tutto e mossa da automatismi. Ci sono altri dove invece mi paralizzo a non fare niente, mentre dentro il mio cervello imperversano giudizi negativi ed ogni sorta di improperio, perché non sia mai dimentichi tutte le cose che dovrei fare invece di starmene con le mani in mano... Ho bisogno di avere delle abitudini che scandiscano le mie giornate ed ho bisogno di essere impegnata per non sentirmi inutile. Mi sento già abbastanza in difetto ed in ritardo su così tanti aspetti della mia vita... A volte ho paura di rimanere bloccata per sempre, mentre altre vorrei solo mollare tutto e non svegliarmi più. Ci sono momenti in cui la vita mi sembra difficilissima ed il mondo un luogo inospitale e senza speranze. La mia emotività è altalenante. Tendenzialmente mi sento piuttosto apatica e svogliata, poco coinvolta ed interessata dall'ambiente e dalle persone. Poi però ci sono giorni in cui quell'emotività sopita si risveglia bruscamente ed anche l'umore viene fortemente condizionato ed in tutto ciò la stanchezza è praticamente una costante. Avrei solo voglia di dormire per sempre.
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entropiceye · 3 months
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A chi scrivi quando ti senti arrivare un attacco di panico? E perché proprio a te stessa?
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entropiceye · 3 months
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A volte la convivenza con me stessa è proprio faticosa. Sono alla fine del mio percorso terapeutico e scrivendo il resoconto per la seduta di chiusura, non ho potuto fare a meno di entrare in crisi e chiedermi se davvero non sto azzardando il passo più lungo della gamba. E' un periodo strano: è come se la mia tendenza all'auto-sabotaggio stesse scalpitando vigorosamente. Impiego così tante energie per non mandare all'aria ogni cosa buona che faccio, che non me ne rimangono per nient'altro. Mi sento svuotata e senza emozioni. L'unica che ogni tanto si manifesta, a tratti in modo dirompente e ad altri, in maniera sorda ed insistente, è questa profonda tristezza. Non mi sento presente ed in un certo senso ho paura di parlarne. Ho paura di tutto. Passo il mio tempo a fare mille cose o a non fare niente se non spegnere il contatto con la realtà. In questo momento sento forte il bisogno di isolarmi da tutti, sento di non avere energia per prendermi cura di nessuno e non voglio essere di peso agli altri. Mi dispiace tanto fare del male a me e a chi mi vuole bene. Anche se sono consapevole di essere ingiusta verso me stessa, ci sono momenti come questi in cui quel giudice interno è troppo forte e prende il sopravvento. In un attimo ritorno ad essere quella bambina sola e triste, circondata da adulti che da lei si aspettavano tanto, senza però crederci mai. Penso a quella piccola me che voleva soltanto dimostrare di essere degna d'amore, di essere importante, di essere abbastanza e che alla fine ha finito per abituarsi al fallimento. Perché se sai di fallire, se sai che in ogni caso deluderai qualcuno, in un certo senso sei più sereno perché sai cosa aspettarti. Il successo invece è imprevedibile: non sai mai quale piega prenderà. Fa paura, anche perché riuscire a riconoscerlo non è per nulla scontato, specie se cresci sentendoti inadeguato. E se dopo c'è solo l'ignoto, tra quel salto nel vuoto ed il fantasticare malinconicamente sull'orizzonte lontano, molti scelgono di non provarci neppure a volare...
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entropiceye · 4 months
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Vorrei aver sonno per poter dimenticare come mi sento.
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entropiceye · 4 months
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... un tempo tutto mi faceva ridere, oggi tutto mi annoia, o mi fa rabbia. E la rabbia ti avvelena i pensieri. Non si può metabolizzare la rabbia. Il dolore sì. La paura anche. La rabbia ti si aggruma intorno al cuore come un catarro che ti impedisce il respiro, a lungo andare.
Viola Ardone, Grande Meraviglia
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entropiceye · 4 months
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