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ghenghenga · 15 hours
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ghenghenga · 5 days
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ghenghenga · 5 days
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ghenghenga · 7 days
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ghenghenga · 7 days
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“Lettera agli stronzi”: una poesia di Franco Arminio
Cari stronzi, siete tanti e questo vi dà coraggio. Girate col cartellino in tasca: ammonire è il vostro passatempo. Non avete faccende importanti nella vostra vita, date la caccia alle miserie degli altri per dimenticare le vostre. Io vi riconosco appena aprite la bocca, vi sento anche quando non vi vedo, siete registi falliti, creativi che non hanno mai creato niente, poeti della cenere, fotografi dello sbadiglio, militanti della purezza immaginaria. Il vostro tempo è scaduto, la fiamma della vostra candela si allunga perché è alla fine. Sta per venire il tempo dei silenziosi dei gentili. Il rancore è un ferro vecchio, Dio è tornato a farci compagnia, e noi porteremo sulla punta delle dita il suo chiarore.
Franco Arminio
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ghenghenga · 8 days
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Sono un pubblicitario: ebbene sì, inquino l’universo. Io sono quello che vi vende tutta quella merda. Quello che vi fa sognare cose che non avrete mai. Cielo sempre blu, ragazze sempre belle, una felicità perfetta, ritoccata in Photoshop. Immagini leccate, musiche nel vento. Quando, a forza di risparmi, voi riuscirete a pagarvi l’auto dei vostri sogni, quella che ho lanciato nella mia ultima campagna, io l’avrò già fatta passare di moda. Sarò già tre tendenze più avanti, riuscendo così a farvi sentire sempre insoddisfatti. Il Glamour è il paese dove non si arriva mai. Io vi drogo di novità, e il vantaggio della novità è che non resta mai nuova. C’è sempre una novità più nuova che fa invecchiare la precedente. Farvi sbavare è la mia missione. Nel mio mestiere nessuno desidera la vostra felicità, perché la gente felice non consuma.
Frédéric Beigbeder, "Lire 26900"
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ghenghenga · 8 days
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Psicologa - Che mestiere fa, Mr. Rogers? Mr. Rogers - Lavoro come contabile in una banca. P. - Sua moglie? M. - Lei non lavora. E’ una casalinga. P. - Chi prepara la colazione per la famiglia? M. - Mia moglie, perché lei non lavora. P. - A che ora si sveglia sua moglie? M. - Si sveglia presto perché deve organizzarsi. Deve fare il pranzo per i bambini, assicurarsi che siano ben vestiti e pettinati, che facciano la prima colazione, si lavino i denti e abbiano tutto il materiale scolastico. Si sveglia con il bambino piccolo e gli cambia pannolini e vestiti. Allatta e prepara uno spuntino. P. - Come vanno a scuola i vostri figli? M. - Li porta mia moglie, perché non lavora. P. - Dopo aver portato i figli a scuola, cosa fa? M. - Di solito ci pensa un po’ per capire cosa può fare, mentre è fuori, per evitare di fare e disfare il seggiolino troppe volte. Cose come pagare le bollette o fare una sosta al supermercato. A volte si dimentica qualcosa e deve fare tutto il viaggio da capo, con il bambino al seguito. Una volta tornati a casa, deve preparare il pranzo e allattare ancora una volta il bimbo, cambiargli il pannolino e prepararlo per un pisolino, ordinare la cucina, poi prendersi cura del bucato e della pulizia della casa. Sa, perché non lavora. P. - In serata, dopo il ritorno a casa dall'ufficio, che cosa fa? M. - Mi riposo, naturalmente. Sono stanco, dopo aver lavorato tutto il giorno in banca. P. - E cosa fa sua moglie di sera? M. - Prepara la cena, la serve a me e ai miei figli, lava i piatti, riordina la casa. Poi fa mettere il pigiama ai bambini e cambia il pannolino al piccolo, prepara il latte caldo, verifica che i nostri figli si lavino i denti. Una volta a letto si sveglia spesso per continuare ad allattare al seno e, eventualmente, cambiare un pannolino, se necessario. Perché il mattino non ha bisogno di alzarsi per andare al lavoro.
Ryshell Castleberry, dialogo immaginario (ma non troppo) tra un padre di famiglia e la sua psicologa. 
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ghenghenga · 8 days
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ghenghenga · 22 days
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IVANO FOSSATI IL DISERTORE
In piena facoltà
Egregio presidente
Le scrivo la presente
Che spero leggerà
La cartolina qui
Mi dice terra terra
Di andare a far la guerra
Quest'altro lunedì
Ma io non sono qui
Egregio presidente
Per ammazzar la gente
Più o meno come me
Io non ce l'ho con lei
Sia detto per inciso
Ma sento che ho deciso
E che diserterò.
Ho avuto solo guai
Da quando sono nato
I figli che ho allevato
Han pianto insieme a me.
Mia mamma e mio papà
Ormai son sotto terra
E a loro della guerra
Non gliene fregherà
Quand'ero in prigionia
Qualcuno mi ha rubato
Mia moglie e il mio passato
La mia migliore età
Domani mi alzerò
E chiuderò la porta
Sulla stagione morta
E mi incamminerò.
Vivrò di carità
Sulle strade di Spagna
Di Francia e di Bretagna
E a tutti griderò
Di non partire più
E di non obbedire
Per andare a morire
Per non importa chi.
Per cui se servirà
Del sangue ad ogni costo
Andate a dare il vostro
Se vi divertirà
E dica pure ai suoi
Se vengono a cercarmi
Che possono spararmi
Io armi non ne ho.
Autore: Traditional, Boris Vian
Album: Lindbergh
Anno di uscita: 1992
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ghenghenga · 26 days
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ghenghenga · 30 days
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"Il vero male del mondo" disse Carlo al fantasma di Umberto Eco "è uno e uno soltanto: l'ignoranza!". "In realtà è la semi-ignoranza" chiosò il professore. "Che intendi dire?" "Intendo dire che una sana e completa ignoranza non crea danni. Ad esempio, quando ero in vita e vivevo nella mia casa di Milano, non ne sapevo nulla di impianti elettrici ed ero completamente privo di nozioni sull'argomento. Perciò, consapevole della cosa, mi affidavo completamente al mio elettricista. Questo perché l'ignoranza totale è accompagnata anche dal timoroso rispetto dell'argomento ignorato, e di conseguenza dall'umiltà. Se invece avessi letto al tempo due o tre manuali e, convinto di aver assimilato il sapere, mi fossi messo in testa di farmi l'impianto elettrico da solo, probabilmente avrei dato fuoco alla mia biblioteca di inestimabile valore." "Quindi mi stai dicendo che una conoscenza approssimativa è più dannosa rispetto a una totale ignoranza?" "Esattamente, soprattutto se associata ad un'altra caratteristica molto comune." "Sarebbe?" "La coglionaggine." (Umberto Eco)
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ghenghenga · 1 month
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ghenghenga · 1 month
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ghenghenga · 1 month
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ghenghenga · 1 month
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CHICCHI E LA MIMOSA
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A scegliere la mimosa come fiore per l’8 marzo fu Teresa Mattei, che nel 1938 era in seconda Liceo e fu espulsa da tutte le scuole per aver contestato le leggi razziali, che a Firenze organizzò la prima manifestazione in Italia contro la guerra, che partecipò alla Resistenza con il nome di battaglia di Chicchi e la qualifica di Comandante di Compagnia, che era sorella di Gianfranco Mattei, gappista per che non cedere alla torture dei fascisti si era suicidato in carcere, che fondò i gruppi di Difesa della Donna di Firenze, che fu catturata dai tedeschi, torturata e violentata, che prese parte al piano per l’uccisione di Giovanni Gentile, che fu la più giovane eletta nell’Assemblea Costituente e diventò dirigente dell’Unione Donne Italiane, che Togliatti definì una “maledetta anarchica”, che fu espulsa dal PCI perché contraria alla linea stalinista del partito, che lottò tutta la vita per i diritti delle donne e dei minori, che in un’intervista disse “L’unica volta che misi il rossetto fu per mettere una bomba”, che morì a 92 anni libera, indipendente e femminista.
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ghenghenga · 1 month
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ghenghenga · 1 month
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"Qualcuno ha detto che il patriottismo è l'ultimo rifugio delle canaglie: chi non ha principi morali si avvolge di solito in una bandiera, e i bastardi si richiamano sempre alla purezza della loro razza. L'identità nazionale è l'ultima risorsa dei diseredati. Ora il senso dell'identità si fonda sull'odio, sull'odio per chi non è identico. Bisogna coltivare l'odio come passione civile. Il nemico è l'amico dei popoli. Ci vuole sempre qualcuno da odiare per sentirsi giustificati nella propria miseria. L'odio è la vera passione primordiale. È l'amore che è una situazione anomala.”
Umberto Eco, da "Il cimitero di Praga"
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