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giovanna-dark · 2 months
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Beginning at dawn on June 22, 1941, more than 3 million German troops invaded Soviet territory. By dismissing warnings of that massive attack, Stalin left his forces woefully vulnerable.
From the Atlas of World War II
by @NatGeoMaps
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giovanna-dark · 2 months
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L'uomo sta sulla croce del suo corpo. La testa accasciata, trafitta dalle profonde spine della sua corona di pensieri.
Paul Valéry, "Cattivi pensieri", 1942
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giovanna-dark · 4 months
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giovanna-dark · 4 months
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giovanna-dark · 5 months
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Uno studente chiese all'antropologa Margaret Mead quale riteneva che fosse il primo segno di civiltà in una cultura. Lo studente si aspettava che Mead parlasse di ami, pentole di terracotta o macine di pietra. Ma non fu così.
Mead disse che il primo segno di civiltà in una cultura antica era un femore rotto e poi guarito. Spiegò che nel regno animale, se ti rompi una gamba, muori. Non puoi scappare dal pericolo, andare al fiume a bere qualcosa o cercare cibo. Sei carne per bestie predatrici che si aggirano intorno a te. Nessun animale sopravvive a una gamba rotta abbastanza a lungo perché l'osso guarisca.
Un femore rotto che è guarito è la prova che qualcuno si è preso il tempo di stare con colui che è caduto, ne ha bendato la ferita, lo ha portato in un luogo sicuro e lo ha aiutato a riprendersi.
Mead disse che aiutare qualcun altro nelle difficoltà è il punto in cui la civiltà inizia. Noi siamo al nostro meglio quando serviamo gli altri. Essere civili è questo.
Il 15 novembre 1978 si spegneva a New York Margaret Mead, celebre antropologa
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giovanna-dark · 5 months
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giovanna-dark · 6 months
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I just want to remind you that sometimes your life really doesn't begin until you are 26+... Romanticizing and obsessing over our youth is harmful. Growing up is beautiful. Discovering who you are and how you interact with the world is a gift. Maturing and learning what you truly want out of life and living in that purpose brings fulfillment and peace. Your life is not over in your early 20's because you haven't figured it out yet, it's just beginning.
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giovanna-dark · 6 months
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giovanna-dark · 6 months
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La civiltà moderna mira a moltiplicare i bisogni artificiali, [...] essa creerà molti più bisogni di quanti possa soddisfarne, perché, una volta presa questa via, è difficile arrestarvisi, e nemmeno vi è una ragione per arrestarsi ad un dato punto.
Gli uomini [...] cercano con ogni mezzo di ottenere quel che può procurar loro tutte le soddisfazioni materiali, le sole che essi siano capaci di apprezzare.
Si tratta soltanto di “guadagnar denaro”, essendo il denaro quel che permette di ottenere tali cose, e più se ne ha, più se ne desidera, perché si scoprono ininterrottamente bisogni nuovi; e questa passione diviene l'unico scopo della vita.
René Guénon, La crisi del mondo moderno
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giovanna-dark · 6 months
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“- Pamela, - sospirò il visconte, - nessun altro linguaggio abbiamo per parlarci se non questo. Ogni incontro di due esseri al mondo è uno sbranarsi. Vieni con me, io ho la conoscenza di questo male e sarai più sicura che con chiunque altro; perché io faccio del male come tutti lo fanno; ma, a differenza degli altri, io ho la mano sicura. - E strazierete anche me come le margherite o le meduse? - Io non lo so quel che farò con te. Certo l’averti mi renderà possibili cose che neppure immagino. Ti porterò nel castello e ti terrò lì e nessun altro ti vedrà e avremo giorni e mesi per capire quel che dovremo fare e inventar sempre nuovi modi per stare insieme.”
— Italo Calvino, Il visconte dimezzato (via dieich-dihyaa)
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giovanna-dark · 6 months
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“Aveva una piccola anima bruciante, una di quelle anime che si consumano di febbre senza scoprirsi mai.”
— Giovanni Papini, Racconti di gioventù
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giovanna-dark · 6 months
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Forse è proprio vero che di fatto non esistiamo finchè non c’è qualcuno che ci vede esistere, che non parliamo finchè qualcuno non è in grado di comprendere ciò che diciamo; in sintesi, che non siamo del tutto vivi finchè non siamo amati.
Alain de Botton, Esercizi d'amore, 1993
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giovanna-dark · 6 months
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Giovanni Papini, da "Schegge"
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giovanna-dark · 6 months
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Nessuno può conoscere sè stesso. Nessuno può vedere con severità e dire con franchezza tutto quello che sente, pensa e fa. L'astuto amor proprio, la furbissima vanità, il calcolatore interesse, la sfacciata superbia son sempre lì a nascondere, velare, a coprire, a scusare, a giustificare. Dev'esser per questo ch'io non mi accorgo del marcio che porto in me e credo d'essere il cigno di un'assurda perfezione.
Giovanni Papini, Un uomo finito
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giovanna-dark · 6 months
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giovanna-dark · 6 months
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Un branco di lupi era messo un po' male perchè non mangiavano da parecchio tempo. Il vecchio lupo capo branco però tranquillizzava tutti, chiedeva ai suoi compagni di avere pazienza e aspettare, tanto prima o poi sarebbero passati branchi di cinghiali o di cervi, e loro avrebbero fatto una caccia ricca e si sarebbero finalmente riempiti la pancia. Un lupo giovane, però, che non aveva nessuna voglia di aspettare, si mise a cercare una soluzione rapida al problema. Decise di uscire dal bosco e di andare a chiedere il cibo agli uomini. Il vecchio lupo provò a fermarlo, disse che se lui fosse andato a prendere il cibo dagli uomini sarebbe cambiato e non sarebbe più stato un lupo. Il giovane lupo non lo prese sul serio, rispose con cattiveria che per riempire lo stomaco non serviva a niente seguire regole precise, l’importante era riempirlo. Detto questo, se ne andò verso il villaggio.
Gli uomini lo nutrirono coi loro avanzi, e ogni volta che il giovane lupo si riempiva lo stomaco pensava di tornare nel bosco per unirsi agli altri, però poi lo prendeva il sonno e lui rimandava ogni volta il ritorno, finchè non dimenticò completamente la vita di branco, il piacere della caccia, l’emozione di dividere la preda con i compagni.
Cominciò ad andare a caccia con gli uomini, ad aiutare loro anzichè i lupi con cui era nato e cresciuto. Un giorno, durante la caccia, un uomo sparò a un vecchio lupo che cadde a terra ferito. Il giovane lupo corse verso di lui per portarlo al suo padrone, e mentre cercava di prenderlo con i denti si accorse che era il vecchio capo branco. Si vergognò, non sapeva cosa dirgli. Fu il vecchio lupo a riempire quel silenzio con le sue ultime parole:
“Ho vissuto la mia vita come un lupo degno, ho cacciato molto e ho diviso con i miei fratelli tante prede, così adesso sto morendo felice. Invece tu vivrai la tua vita nella vergogna, da solo, in un mondo a cui non appartieni, perchè hai rifiutato la dignità di lupo libero per avere la pancia piena. Sei diventato indegno. Ovunque andrai, tutti ti tratteranno con disprezzo, non appartieni nè al mondo dei lupi nè a quello degli uomini. Così capirai che la fame viene e passa, ma la dignità una volta persa non torna più”
Nicolai Lilin, Educazione Siberiana.
L'essenziale è un'ardua scelta*
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giovanna-dark · 6 months
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Dostoevskij, I demoni
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