Tumgik
golden-type · 3 years
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Provavo sempre una sensazione strana, mi svuotava la testa, come una bolla che rinchiudeva tutte le altre mie capacità motorie e di pensiero.Stanchezza si, ma di cosa.
Era una condizione curiosa, forse data dalla sensazione di trovarmi fuori tempo, fuori posto e fuori spazio, come una meteora che non riesce a schiantarsi contro il suolo di un pianeta
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golden-type · 4 years
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Poi vorrei smetterla di essere così razionale e vivere di più
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golden-type · 4 years
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mi piacciono le persone che, se non riescono a dirtelo, te lo fanno sentire
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golden-type · 4 years
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Ieri ti ho pensato. È stato un attimo sai, un cenno di passato che non rievoco spesso e che preferisco dimenticare, un po’ per non farmi troppo male e anche perché forse non avrebbe così tanto senso farlo. Ho pensato che ci sarei visti bene insieme in quel momento, camminare vicini, non mano nella mano non sia mai, ma vicini. Tanto vicini da sfiorarsi ma ancora abbastanza lontani da dare un po’ di insicurezza. Ho maledetto per tanti anni il non essere riuscita a tenerti con me, un po’ di egoismo mischiato a invidia per altre che ti tenevano stretto. Perfino delle mie amiche, che sembravi guardare con un occhio di riguardo in più a quello che riservavi a me. Non ti ho mai capito, non ti capirò mai, rimarrà sempre un po’ di nebbia che offusca la tua persona e non mi fa davvero vedere chi eri, cosa volevi. In alcuni momenti ho davvero creduto che mi appartenesti, forse volevi farmelo credere tu. Non ho mai capito a che gioco stessi partecipando, se ti piaceva così tanto avere attenzioni e prendere tutti in giro e perché ti piacesse, cosa ci guadagnassi. Cosa volessi alla fine. Rimangono domande a cui non potrò mai dare una risposta, anche perché so che non mi daresti mai una risposta certa. Forse solo bugie. Ma le domande rimangono comunque. Soprattutto per la magra consapevolezza che ti porterò sempre con me, ed è la maledizione che mi hai inflitto, magari nemmeno volontariamente, occhio per occhio, la tua vita faceva e probabilmente fa schifo e quindi dovevi rendere orribile anche la mia. Mi piacerebbe tutto questo sia unicamente frutto del vederti tra le vie di quel posto che mi azzardo a chiamare casa. Spesso in molti maledicono il non aver mai amato nessuno, io maledico l’amarti ogni giorno, da sempre, ed è così stupido che ci piango tutt’ora, nonostante i miei vent’anni, nonostante dovrei andare avanti. Quando ero in Inghilterra a volte le bambine per conoscermi mi domandavano di cosa avessi paura; non ho quasi mai risposto, troppo terrorizzata da quello che potevo sentirmi dire. Ho paura di non riuscire più ad andare avanti ormai, ho paura che per me il tempo per potermi innamorare di qualcun altro sia passato, ho paura che rimuginerò su di te fino al giorno in cui muoio, senza avere interesse o necessità di conoscere altri, rimanere ad aspettare un fantasma per tutta la vita. Lo puoi immaginare un amore così? Sei la mia ispirazione, la mia musa, un amante difficile e terribilmente sfuggente, mi scappi e scivoli via ogni singola volta che provo a trattenerti ed appai sempre nei momenti meno opportuni, di notte, in metropolitana, perfino al ristorante. E quando sono lì, pronta a dedicarti tempo e spazio, nel posto più rilassante e dedito che possa trovare ecco che te ne vai, non ti vanno bene più tutte quelle attenzioni, hai troppi occhi puntati addosso e troppe dita a scrivere di te, quindi te ne vai. Rimango ad aspettarti per ore, giorni, fumo sigarette, mi incazzo, urlo, sbotto. Ma tu comunque non ci sei. Poi torno a pensarci, torno a vederti, il fiume delle parole che mi scorre dentro è così intrattenibile da farmi urlare se tenuto dentro. Tropppe emozioni troppe parole, non guardo più la grammatica I pensieri diventano fitti, nessuna virgola, addio la punteggiatura. Poi. Ecco. Un soffio di vento. Un ricordo troppo vivido. Mi blocco. Ti immagino con altre. Ricordo che nemmeno mi riconosci tu. E tutto scompare. Torno a farmi piccola, minuscola, raccolta sulla mia tastiera, le mie spalle ricurve che quasi la sfiorano , mentre prima erano ampie, come ali.
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golden-type · 4 years
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Mi sono fatta le ossa e io l’ho riscoperto, ho ancora futuro, io ho ancora davanti vita, gioia, amore, ho ancora tanto da esplorare, tanti voli da prendere, molti da perdere e rimanere ore in aeroporto guardando la gente che vive e ride e rendersi conto che tutto il mondo non aspetta altro che essere visto dai miei occhi, avrò tempo per concentrarmi sugli altri, ora voglio vivere per me e ripartire da me, perché me lo merito, perché io mi merito.
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golden-type · 4 years
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Postcard from Paris
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golden-type · 4 years
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golden-type · 4 years
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golden-type · 4 years
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golden-type · 4 years
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Immaginami e pensami ogni giorno, ogni minuto, ogni istante, cercami tra la folla, immagina le tue mani strette alle mie, invocami nel buio della notte cercandomi a tentoni tra le ombre che ti avvolgono.
Sogna un futuro insieme, degli abbracci dei baci, sogna di starmi a fianco, di dormirmi a fianco, di riposare con me, aprire gli occhi e vedermi lì. Immagina la mia persona separata da tutto e tutti, su un’isola deserta, pensami mentre stai male, mentre soffri, mentre guardi il tuo gruppo di amici e tra le ragazze non vedi il mio viso, chiediti dove sono, con chi sono, se sto scrivendo a qualcuno se sono con qualcuno che non sei tu, che non ha i tuoi occhi il tuo profumo.
Chiediti se sto facendo l’amore con qualcun altro. Se starò mai con qualcun altro, se dedicherò le stesse parole che ho detto a te a qualcuno che non sei tu.
Chiediti con quanti faccio la stronza e la sarcastica e chiediti chi sono i miei amici.
Pensami, pensami tutto il tempo.
Pensami prima di vedermi, mentre mi vedi, seguimi con lo sguardo.
Cerca qualche segno del mio passaggio.
Spera che nel tuo futuro ci sia io.
Cristo ti prego cercami, cercami e prova a trovarmi, io mi sento persa se non ti trovo, se non ci trovo.
Ho paura di conoscere un futuro senza noi due. Ho paura di dover predire già da ora le tue mani su qualcun’altra e le parole che una volta riservavi solo a me per un’altra ragazza.
Cercami e trovami tutto il tempo.
Sarò già lì ad aspettare.
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golden-type · 4 years
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golden-type · 5 years
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golden-type · 5 years
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golden-type · 5 years
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golden-type · 5 years
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Proteggimi da quel buio che colora il mio cielo a giorni alterni, da quell’insicurezza che mi porto dentro ormai da sempre, da quella malinconia che mi attanaglia il cuore, dalla tristezza che compone la mia anima. Che sono a pezzi ma faccio finta di niente, gridare sarebbe troppo. Troppo faticoso, troppo rischioso, troppo in ogni senso. Che credo di non farcela più ma non parlo, non reagisco e mi chiedo chi ne ha la forza? Io di certo no, mi rispondo.
Per questo, anche se so che è concettualmente sbagliato, ti chiedo, se ti va di proteggermi dal mondo che a volte è troppo poco bello, e altre invece è così tanto vivo che scotta; dagli altri da cui non so difendermi; dalle delusioni che non riesco a superare perché fanno male, tanto e per tanto. E poi anche da me. Che sono insicura di me, e vivo nel panico, nell’ansia di non sbagliare mai anche se poi non faccio altro. Che più cerco di essere abbastanza e meno lo sono, troppo poco per le aspettative, per i progetti, molto per le inadeguatezze, per le delusioni, i fallimenti.
Quindi mi chiedevo, se per caso, così dal nulla, ti andrebbe di restare. Non dico per tantissimo, solo quel che basta a finire una vita, magari insieme.
Che se ti chiedo di rimanere è solo perché con te riesco a essere me. Ma me senza me. Mi spiego meglio, solo con te riesco a essere me ma senza paranoie, senza ansia da prestazione, senza la paura di sbagliare. Senza molto, ma con molto altro. Tremo all’idea che un giorno tu possa andare via, o che un giorno ad andare via possa essere io, che ho il dannato vizio di fermarmi ad un passo dalla fine perché non riuscirei a sopportare di fallire, e così anche nella vita. Piango se penso alla realtà, io non sono niente di speciale, niente di che, e allora mi chiedo che senso abbia stare con me? Nessuno risponderei io, che potendo scegliere non sceglierei di stare con me.
E poi ancora, ti volevo chiedere se ti piaceva l’idea che anch’io rimanessi nella tua vita, sai fino a fino secolo e poi ancora un altro po’, che non si sa mai. Se ti andava che io provassi a proteggerti da quell’improvvisa tristezza che ti coglie senza avvertire, e ti ingrigisce gli occhi; da quella voglia che non hai mai di parlare di te, perché ti tieni tutto dentro e poi stai male, ma più stai male e meno parli, e così stai solo pi�� male e parli sempre meno,ridi anche meno e il mondo perde colore; da l’insicurezza che nascondi dietro ad una faccia sorridente; dalla rabbia che contieni; e poi da te, che ti vedi così piccola quando invece sei immensa. Mi chiedevo quindi se ti andasse che anch’io provassi a proteggerti da tutto e da niente, col mondo, nonostante tutto devi averci a che fare, sarebbe una perdita per chiunque passare una vita intera senza neanche vederti; e proteggerti anche da me, quando sarò nera e non vorrò nessuno, quando convinta delle mie manderò via tutti, e per non sentire un addio lo dirò prima io, tappandomi le orecchie e il cuore.
Quindi ti va di proteggerci a vicenda?
Che se tutto passa, passiamo anche noi ma insieme, mano nella mano e cuori vicini. Che ne dici di restare a guardare il mare, perdersi in un qualche luogo senza tempo, che se sto con te un senso il tempo che passa non ce l’ha.
Promettiamoci, che oltre nei momenti neri, ci saremo per ridere, fino alle lacrime; per mangiare insieme; per essere felici. Che essere felici con te è tutt’altra cosa. È più felice.
Che ne dici?
Porto quello che vuoi, due panini, un te al limone e uno alla pesca, i miei ritardi, e tu i tuoi sorrisi, i tuoi occhi e un bel libro.
Che ne dici?
Ci andiamo insieme al mare?
Ci andiamo per restare?
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golden-type · 5 years
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golden-type · 5 years
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