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graziano · 10 years
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graziano · 10 years
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RECENSIONE SAW 1
FAN SFEGATATO, AVRO' VISTO LA SERIE TIPO 4-5 VOLTE Saw 1 - L'enigmista si apre con un ragazzo incatenato dentro una vasca da bagno , in una stanza buia. Esso si dimena affinchè riesce a liberarsi ma accidentalmente la chiave per liberarsi che era stata messa li vicino a sua insaputa, viene risucchiata. Viene a conoscenza che nella stanza non è solo, c'è un altro uomo incatenato all'altra facciata del muro. Al centro della stanza, un uomo sdraiato, morto con del sangue, e a terra alle giuste distanze (in modo che non riescano a prenderle) una pistola e una registratore di cassette. I due iniziano a parlarsi, dandosi la colpa l'un l'altro se sono finiti in quel posto.Veniamo a conoscenza che il ragazzo si chiama ADAM, mentre l'uomo GORDON, UN DOTTORE. La stanza è tutta sporca, ma notano un OROLOGIO, sembra nuovo, pulito, appena messo, quasi voglia dire qualcosa. Col tempo si accorgono di possedere nei vestiti una cassetta audio e una chiave (chiaramente provano ad aprire il lucchetto della catena che tengono loro incatenati, ma senza esito). La cassetta audio tramite un registratore che trovano, riescono ad ascoltarla mentre la chiave rabbiosi, la gettano via. L'OBBIETTIVO DI GORDON E' AMMAZZARE ADAM, ricattato da Saw tramite la moglie e la figlia. -cit. quando il tuo sangue ormai è avvelentato ti resta da fare sola una cosa: spararti -cit: la x contrassegna il luogo del tesoro -cit: a volte si vede emglio ad occhi chiusi
Il tesoro sta per una seghetto trovato all'interno di un muro, contrassegnato con una X, visibile solamente a luci spente. Pensano subito a tagliare le catene ma senza esito, sicché pensano che Saw vuole darli una possibilità di uscita, il seghetto non serve per tagliare le catene, ma le caviglie.
GORDON RICORDA UN EPISODIO: Paul, un uomo incastrato, attorno a se una sorte di tunnel spinato all'interno di una stanza e con la porta che si chiude entro due ore. Paul dunque, ho deciso di farsi del male, quindi di svincolarsi da questo tunnel spinato e di conseguenza provando dolore, e sanguinando tutto, oppure aspettare invano e alla scadenza delle due ore non potrà più uscire dalla stanza. Negli ultimi minuti, Paul, decide di liberarsi, ma senza esito positivo. Muore dissanguato. GORDON RICORDA UN EPISODIO: Mark, è un ragazzo chiuso in una stanza buia, gli è stato iniettato nelle sue vene del veleno, e l'antidoto è all'interno di una cassaforte situata nella stanza.Dovrà pero prima scoprire la combinazione che gli permetterà di aprirla. Tale combinazione è scritta sui muri con altri numeri. Dovrà dunque con una candela cercare la combinazione. Saw, ricorda però, che il suo corpo, precedentemente, fù cosparso di una sostanza infiammabile...Ovviamente c'è un timer, col passar del tempo, l'ansia prende il sopravvento, il calore della candela lo fà infiammare. In entrambe le scene del crimine, si sono due detective, e trovano come indizio una penna luminosa, che li riconduce ad un dottore... Dottor Gordon. La polizia dunque indaga su di lui.
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graziano · 11 years
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graziano · 11 years
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MIMMO - 1 cena da te
Da questo mese ho deciso di scrivere le recensioni nei posti in cui vado a mangiare. Così, penso che nei blog è sempre bello tenere questi ricordi.
Dopo un estenuante ricerca di un parcheggio in città alta, e di conseguenza un bel pezzo di strada fatta a piedi, arriviamo nella via dove è ubicato il ristorante Da Mimmo. Dalla strada il locale è poco in vista causa anche la mancanza di un insegna luminosa. Entriamo a veniamo accolti da una signora di Bell aspetto che cordialmente ci avverte del tempo di attesa (15 minuti) e ci invita a soffermarci e a bere un aperitivo offerto dalla casa. Trattasi di spumante ma di questi tempi è ben accetto.
Entriamo nel ristorante dopo un attesa di ben 40 minuti dove nel frattempo continuava ad arrivare gente che puntualmente venivano invitati per l aperitivo. Dunque Entriamo dopo 40 minuti, notiamo subito che alla cassa ci sono due anziani, probabilmente i due proprietari ... Esteticamente non proprio il massimo. Da notare che nell atrio e situato una postazione internet da poter usare tranquillamente e che vi è una persona specifiche che accoglie e intrattiene i clienti stranieri che conoscono poco la lingua! Subito dopo l atrio, vi è un corridoio dove è situata la cucina a vista. (N. B in un ristorante così di garbo stona vedere la cucina appiccicata al corridoio con gli addetti che maneggio cibo senza guanti). Il ristorante è molto pieno (a naso saranno 150 persone) ma ciò non toglie il privilegio di trovarmi in corridoio e vicino alla cucina, piatti con cibo consumato appoggiati sui vari tavoli di appoggio. Niente da ridire sui bagni anche se senza finestre. Da ridire invece sul servizio del coperto. Ci hanno fatto accomodare mentre il tavolo non era ancora pronto, e il cameriere di fretta e furia ci mette il coperto e frettolosamente va via lasciandoci con un coperto che lascia a desiderare (piega sulla tavola,e senza menù i quali li abbiamo chiesto noi).
La varietà dei piatti nel menù è scarsa. I prezzi alti mediamente una pizza classica costa 8€ e un primo 18€.
Da evidenziare il posto romantico, situato in terrazza coperta con una vasta gamma di fiori. La panoramica un po povera, dando infatti le spalle a della aiuole. Ma soprattutto da evidenziare come a sala piena (ore 21.45) in pochissimi minuti ci hanno preso l ordine e portati i piatti da noi scelti (pizza e pasta).
Conclusioni Usciamo da questo ristorante in città alta, soddisfatti. Mangiando il giusto, di qualità, in modo leggero, ad un prezzo… Medio/alto
Prezzo Una cena per due, con antipasto per due, una pizza e un primo, una bottiglia di vino e una coca cola a 50€
P.s Ottimo gelato in città alta.
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graziano · 12 years
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graziano · 12 years
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WESLEY SNEIJDER - Partita amichevole Como vs Inter (24-07-2012)
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graziano · 12 years
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JULIO CESAR … NON TI DIMENTICHEREMO MAI!
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graziano · 12 years
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INTER 2012
Abbiamo scelto il racconto di Marco Lo Prato. Tra tutti i ricordi nerazzurri che ci sono arrivati questo è quello che ci ha colpito di più. Non ci troviamo solo sprazzi di nostalgia, ma la chiave di svolta per la ripresa di stagione. Prendere tutto quello che c'è di buono e ributtarci in pista. Ci vediamo nell'anno nuovo!
E’ il 16 Marzo 2011 e sta per andare in scena all’ “Allianz Arena” di Monaco il ritorno degli ottavi di finale di Champions League, Bayern Monaco-Inter. I nerazzurri hanno perso per un gol balordo negli ultimi minuti a San Siro, e ora devono cercare l’ impresa in casa Tedesca: riuscire a passare il turno nonostante la sconfitta casalinga all’ andata, rimonta mai riuscita a nessuna squadra nella moderna “Champions League”. La notte prima della partita il fato sembra voler mandare segnali sconfortanti: Javier Zanetti, il Capitano, il Condottiero di mille battaglie, viene messo K.O. da un’ influenza, e non potrà essere della partita. Tocca a Dejan Stankovic tenere la fascia di capitano in quella notte Bavarese. Alle 20.45, me lo ricordo ancora, avevo 37.5 di febbre, ed ero sul mio divano aspettando con trepidazione la partita. Prima delle grandi imprese ogni interista sente qualcosa nel proprio animo che gli preannuncia aria di vittoria - o almeno, per me è così-. Sono imbandierato di nerazzurro e carico. Andiamo Inter, facci sognare!
Ed Eto’o sembra leggere questi nostri pensieri di speranza, perchè al quarto minuto manda in rete un assist di Pandev, riaprendo i giochi per la qualificazione. Io so che, dentro il cuore di ogni interista, si è accessa una luce che recitava:”grande impresa, grande vittoria, immortale memoria”, perchè noi siamo così, sempre avanti. Però, come in ogni grande impresa, c’è da soffrire. Un gol di Gomez, causato da un errore di Julio, riapre la partita, mentre al trentunesimo la doccia fredda: Muller segna e sembra far svanire i nostri sogni di gloria. Diciamocelo, in quanti avrebbero creduto in una possibile, eroica, rimonta con quel risultato? Ma, nel cuore di ognuno di noi, scorreva un brivido, una scossa, che teneva la scintilla della speranza accesa.
Nella ripresa Mister Leo si gioca il tutto e per tutto: dentro Coutinho, fuori Stankovic, per quarantacinque minuti da impazzire. Al sessantatreesimo arriva inaspettato -ma sperato- il pareggio: Cou, dalla sinistra, gira a destra per Eto’o che appoggia per Sneijder che con una rasoiata a fil di palo insacca Kraft! “Riapertaaaaaaa” urla Scarpini, “Andiamoci a prendere questa vittoria” gridano i tifosi Interisti presenti a Monaco. Da lì parte un’ assalto nerazzurro, con la squadra spinta dai nostri intrepidi tifosi che non si lasciano ammutolire dai tedeschi e continuano a cantare, imperterriti “Inter, Inter, Inter!”. Queste sono le nostre notti, le notti da Pazza Inter. E il destino, si sa, quando si annoia, si mette a giocare con le coincidenze. E allora sembra giusto, a pensarci ora, che l’ epica rimonta sia stata firmata proprio dal giocatore più criticato di allora, il più discontinuo e discusso, Goran Pandev: lancio lungo dalla difesa, Eto’o e Nagatomo scattano, il Camerunense si beve Breno con una finta di corpo e la dà a Pandev che segna il gol dell’ incredibile - e per certi versi impossibile- rimonta interista, poi corre sotto lo spicchio di nostri tifosi battendosi la mano sul cuore, come a voler dire:”Questa è la nostra partita, la partita di noi sottovalutati, di noi in cui nessuno credeva, eccoci, siamo l’ Inter”.
Questa non è stata la vittoria della tattica di Mou, non è stata una vittoria fortunata, è stato il trionfo del coraggio, della passione, della voglia. E’ vero, alla fine quel risultato non è servito a nulla ai fini della Coppa, visto che ci siamo dovuti arrendere anche noi, sempre in Germania a Gelsenkirchen, contro lo Schalke 04. Ma di questo 2011 mi porterò dietro l’ immagine di Leonardo a pugni stretti che incita i suoi dopo il 2-1 di Muller, la grinta con cui Eto’o, Sneijder, Coutinho, Cambiasso e tutta la squadra azzannava il pallone, con la fame che solo un anno e mezzo fa ci ha portato a essere Campioni di tutto. Sì, quella è stata anche la notte della nostalgia.  Non so come andrà questo 2012, se ci saranno vittorie o tremende sconfitte, ma sono cosciente di una sola cosa, la più  importante: comunque vada a finire, noi, i veri tifosi, saremo sempre lì, a seguire l’ Inter, in trasferta o giù in città, e a cantare “Forza Inter vinci per noi”.
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graziano · 12 years
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MILITOOO.. FACCI SOGNARE
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graziano · 14 years
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graziano · 14 years
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