Tumgik
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Compagnia? (:
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mi trema il cuore a stare a casa, come stare in una gabbia sapendo che le sbarre non puoi romperle, con la voglia di gridare e sapere che hai le labbra cucite.
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Perché mi interessi
ambiguo se non ci conosciamo, però, se vuoi, puoi scrivermi mi fa piacere conoscere persone nuove in amicizia c:
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Sei single?
nou (:
perché? u.u
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“You don’t need a reason to help people”
love
Tumblr media
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Il mio umore in questo periodo è più o meno: "Sto bene, ma se mi metto a pensare mi vengono 2 crisi di pianto, 5 crisi d'ansia, 7 paranoie basate su 7 film mentali diversi, 10 esaurimenti nervosi e 12 malesseri fisici generati sempre dall'ansia, pero sto bene, davvero."
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portami dove riposa il cuore e l'ansia scompare
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“Quando ci fa male qualche parte del corpo, cerchiamo di evitare che qualcuno le si avvicini, e talvolta quello che facciamo per il corpo lo facciamo anche per la nostra anima: cerchiamo di non farci toccare.”
— Ada D'Adamo
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“E ho fatto a pugni con l'angoscia finché ha preso la mia forma, sento il male che mi incorpora dentro fiumi di porpora.”
Ti direi, Nitro.
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“Chi osserva non saprebbe dire se una persona è silenziosa e immobile perché la vita interiore è a un punto morto, oppure frenetica al punto di paralizzarla.”
La ragazza interrotta di Susanna Kaysen
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è incredibile il potere della musica: come ti fa rivivere certe emozioni, certi ricordi, certi dubbi. Come questi danzino a seconda della melodia, come le parole assumino un significato diverso, un significato ricondotto a noi stessi, ed è ancora più incredibile il vuoto che ti lascia dentro appena la canzone finisce, quei pochi secondi di intervallo tra una canzone e l’altra che fanno esplodere tutto il nostro vissuto.
E la mossa successiva? Beh, replay.
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ma.. chi cazzo sono?
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la tristezza sopraggiunge come un lampo, in un attimo, lo senti dentro, senti che si espande e non riesci a controllarlo.
arriva il buio, tutto si spegne e respiri, respiri profondamente prima di scoppiare, e da qui, inizia il tutto o il niente.
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Ho un buco nel petto, mi sento così vuoto dentro quasi come se fossi assente.
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Grigio il tempo, grigio il mio umore.
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giuro, giuro che mi impegno a stare bene, magari non sempre al 100% ma ci provo. Provo a non isolarmi, a interagire con le persone, a uscire di casa, provo a fare delle azioni, delle commissioni, delle faccende. Provo a fare per tenere la testa impegnata, per non pensare, per fingere di essere libera, per ingannarmi da sola. Provo a seppellire perché ho capito che non sono riuscita ad accettare nulla di me, mi sono solo illusa di farlo. E piuttosto che annegare nei pensieri bui, mi illudo, mi impegno, provo a vivere ma basta poco, realmente poco, per far precipitare tutto. Una parola sbagliata, una semplice parola, un riferimento, un movimento, ogni cosa può suscitare ricordi e quando arrivano mi travolgono, e allora è difficile tornare a voler sforzarsi di stare bene quando basta così poco per stare male. E allora tutto continua, tutto sembra scivolarmi via dalle mani, quando in realtà nelle mani restano solo i rimasugli del passato. E lo giuro, davvero che ci ho provato a stare bene, ma tutto stringe, è come essere in gabbia, una gabbia che si rimpicciolisce ogni volta ed è come annegare, provare a tornare a galla per poter respirare, ma non è l’ossigeno ciò che cerco, è la libertà. La libertà da tutto, a volte anche da chi sono nonostante io non sappia davvero chi sia, e ci ho pensato tanto, ma mi sento sento sempre alla Pirandello: uno, nessuno e centomila.
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raccontatemi qualcosa🫶🏼
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