Tumgik
kallisteos · 2 months
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Mi hai aperto gli occhi e spezzato il cuore
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kallisteos · 8 months
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Si paziente con me
Perché il mondo
Mi ha ferito
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kallisteos · 9 months
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Io
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kallisteos · 9 months
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I
In bilico
Tra il terreno
Se pur arido, stanco, in fiamme
Ma pur sempre vivo
Irrigato di possibilità
Nel nome delle scelte
E l'abisso
Infinito, buio, in tempesta
Un mondo rallentato
Di giorni soli che sono solo giorni
Flash alternati
Di quella che sono
E quella che so che potrei essere
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kallisteos · 11 months
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Amami con il cuore
ma mettici la testa
Come mio papà che torna per cena
Che io aspettavo dalla finestra
Come mia mamma che la sera impaziente
mi aspetta
Alla fine di questa tempesta
In un mondo che scorre di fretta
Amami come mi spetta
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kallisteos · 11 months
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Sono Arianna
Non c'è più niente di mio
Nel labirinto
non c'è più il minotauro
Ci sono io
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kallisteos · 11 months
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Disturbi alimentari, cosa significa per me
Andare a letto e pensare a cosa mangiare a pranzo il giorno dopo. Svegliarsi e non piacersi. Organizzare uscite con amici collegandole al cibo. Guardarsi in tutti gli specchi. Vedersi diversi rispetto a come si è davvero. Guardare le foto scattate da altri e vergognarsi per la presa di consapevolezza di come gli altri ti vedono. Sensi di colpa. Non controllarli e mangiare troppo. Mangiare male. Acidità di stomaco continua. I vestiti iniziano a stare stretti. Sapere cosa fare e non riuscire a farlo. A giorni e giorni di abbuffate vincono i sensi di colpa e seguono giorni e giorni di digiuno. La punizione. Andare a letto e pensare a cosa non mangiare il giorno dopo. Sentirsi forti e invece essere cenere. La debolezza. Interminabili camminate e le gambe che tremano per la debolezza. E la felicità di farsi del male. La soddisfazione del punirsi. I vestiti larghi, la fame. Digiunare per tanti giorni e pensare di meritarsi finalmente il cibo. Una volta, due, tre e ricominciano le abbuffate. Perché lo fai. Se sai qual è il modo giusto, equilibrato, perché non lo metti in atto. E perché.
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kallisteos · 1 year
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Nessuno sa quanto sia difficile
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kallisteos · 1 year
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Assurdo come
Tu mi abbia messa
al mondo
Assurdo come io,
uscita
Dal tuo corpo,
Inizi a respirare
respirare
Solo adesso
-che non ci sei-
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kallisteos · 1 year
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Ciao Anna,
Sono una tua simile. Non è la prima volta che qualche studente arrivi così tanto stanco e stremato da preferire la morte alla vita, in questo caso mi sento molto vicina a te. Io ho 25 anni, come te. Dopo gli esami di maturità al liceo classico inseguivo il sogno di iscrivermi a ostetricia. 10 posti su 200 richieste, non sono passata. Mi sono iscritta a scienze naturali, unica facoltà senza test, con l'intenzione di studiare materie scientifiche e di riprovare il test, di nuovo. Non sono passata, di nuovo. E nel frattempo un anno di università era andato. Rimango incastrata in scienze naturali. Non mi piaceva, non avevo idea del perché fossi ancora lì, non riuscivo a studiare, non capivo. Dopo 2 anni e mezzo decido di passare a lettere moderne. Ho sempre scritto e letto tanto, inseguire il sogno di ostetricia o iscrivermi a lettere, rimanere nella mia confort zone, era il mio grande dubbio prima degli esami di maturità. E così ho fatto questa follia. E sono iniziate le pretese dei miei genitori. Hanno accettato che cambiassi facoltà a patto che, però, mi sarei sbrigata in questa nuova triennale. Non fermarti, mi dicevano. Brava per l'esame, quando l'altro? Mi dicevano. E crescevano le aspettative. E cresceva la mia difficoltà nel soddisfarle. La paura di non essere abbastanza. Di deludere.
Negli anni l'università è diventata un vero macigno sul cuore e non sai quanto posso capirti. Non sai quante volte io abbia pensato di essere una fallita. Oggi sono qui, al mio secondo anno fuori corso, 7 anni di università e niente in mano. E sconfitta, delusa, arrabbiata, leggo la notizia della tua morte.
Da sola, nel bagno dell'università, schiacciata.
La verità è che per quanto tutti adesso possano esprimere dolore e rammarico per ciò che è successo solamente chi vive una situazione del genere può davvero capire.
Solo chi lo vive sa cosa significa il continuo confronto con gli altri, la speranza che si è vero, ognuno ha i suoi tempi, e dall'altro lato la stretta in gola di quella vocina che ti dice che non è vero. Che non è vero che ognuno ha i suoi tempi. Perché se ognuno ha i suoi tempi perché proprio i miei sono così lunghi.
E così sono iniziate le mie notti insonni. Il pensiero di non essere all'altezza. Di deludere tutti. Di non essere utile a niente. I miei genitori si svegliano presto, escono, vanno a lavoro, faticano, e io sono qui solo a fargli sprecare soldi e tempo. E così sono iniziati i pianti di nascosto e i primi attacchi di panico.
La prima volta che ho avuto un violento attacco di panico è successo perché sono riuscita a dire a mia madre che ci sono cose più importanti per me dell'università. Il suo sguardo deluso mi ha stroncato. E così ho iniziato a spegnermi.
Perché sai Anna, io lo so che è un declino. Che quando esci dal liceo sei in cima al mondo e puoi o salire ancora di più o scendere, scendere, scendere, fino a toccare il fondo. Ed è così profondo che nessuno ti sente. Nessuno ti capisce. E rimani tu, sola. Con un pugno di fogli in mano. Vuota come le pagine di un diario che non riesci a scrivere perché non sai cosa dire.
Non mi va di aggiungere altro, perché è doloroso. Ma sappi che ti capisco. Che ti ho capita. Che so.
Ciao Anna
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kallisteos · 2 years
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Non farmi abituare alla tua assenza
Perché poi non sopporterò più la tua presenza
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kallisteos · 2 years
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Ma tu cosa vuoi? Mi spiego meglio: cosa vuoi nella tua vita? Vuoi stare bene o male? Perché io non l'ho ancora capito. È legittimo voler stare male, anzi, a volte è anche una grande soluzione passare attraverso la sofferenza per riuscire a stare meglio. Ma dillo, rendimi partecipe di questo. Con me stavi solo bene, siamo state bene e quando passeggiavamo mano nella mano nel lungomare io sono certa di aver sentito il tuo cuore in molti momenti e questa non è una cosa che io posso aver frainteso. L'ho sentito. C'era. Non ne sono mai sicura di solito, ma stavolta c'era veramente. E io non posso sentire il tuo cuore e dopo due giorni sentirmi dire che ripensi ancora alla tua ex, che ti ha fatto solo del male. Non è possibile. Non è accettabile. E quindi io ti domando vuoi stare bene o vuoi stare male? Perché se volevi stare bene dovevi sentire la rarità di quello che stava succedendo, perché trovare qualcuno con cui stare bene alla nostra età è raro. Non è una cosa che puoi prendere e buttare, o comunque anche se lo fai è certo che poi questo pensiero ti tormenterà e non penserai ad altro. Perché siamo in un'età in cui tutti abbiamo il cuore a pezzi e quello che ci serve è solo qualcuno che ti aiuti a curare un cuore rotto da qualcun altro. E quando succede sprecare quest'occasione è veramente da idioti. Siamo in un età in cui smettiamo di dire ti amo ma ci accompagniamo al lavoro, ci prepariamo la cena, dormiamo insieme. Condividiamo gli sbatti della vita di tutti i giorni e tutto quello che cerchiamo è solo qualcuno che ci aspetta la sera e che ci dica che domani andrà meglio. E tu quindi, vuoi stare bene o vuoi stare male? Te lo chiedo perché per quanto tu poco mi abbia conosciuta io posso darti l'assoluta certezza che io sarei rimasta con te in entrambi i casi.
Sei tu che non hai voluto.
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kallisteos · 2 years
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kallisteos · 2 years
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kallisteos · 2 years
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Caro L,
Questa credo sia l'estate peggiore della mia intera esistenza. Sto passando lunghe giornate interminabili da sola. E mentre tutti mi chiedono come va, che faccio, se sto bene, io dico di sì ma la verità è che sono nel letto sfatto che guardo fuori dalla finestra, tramite la serranda chiusa. Non ho nessuna voglia di alzarmi, di parlare, di socializzare. E nemmeno di essere capita o che qualcuno venga a sdraiarsi accanto a me. Ho visto in volto finalmente tutti i miei assassini e hanno -tutti- la mia faccia.
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kallisteos · 2 years
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Quando sprofondi in questo vortice senza fine non c'è una soluzione semplice. Devi passarci attraverso e passerà. Soffrirai, ma passerà. Questo è quello che consiglio a tutti, le parole dolci che vorrebbero tutti sentirsi dire, quella carezza che ti fa addormentare a cuor leggero. In realtà non è vero. Inizia lentamente. Inizi a rimanere a casa un giorno, poi due. Piangi. Poi all'improvviso sembra che si sia sistemato tutto, esci, ridi. E magari inizialmente questo periodo dura mesi e pensi che quello era solo un brutto ricordo. E poi un giorno, per un motivo stupido, per la distrazione di qualcuno o anche senza apparente motivo ritorna. Quella parte di te che odi e che vorresti mettere in un angolo bussa di nuovo alla tua porta e tu, spalle a muro, le apri. La fai entrare. E ricomincia la tortura stavolta di più lunga durata. Inizi a pensare prima di andare a dormire, pensi a quello che hai e che potresti perderlo. Che sprechi il tuo tempo stando a letto ad autocommiserarti quando fuori invece c'è un mondo intero che gira, pieno di gente che fa cose e poi, nell'angolo remoto dell'universo, tu. Inizi a essere stanca anche di ripeterti queste cose perché la verità è che non ti va. A te, del mondo che gira, non interessa. Perché in fondo quello che conta di più è il mondo che hai dentro, perché sono le motivazioni che nascono da quel mondo che ti spingono a muoverti e a fare qualcosa. Solo che tu non ne hai più voglia.
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kallisteos · 2 years
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Come è possibile fare entrare qualcuno nella propria vita e affidargli qualcosa di importante? Io con te ci ho provato. Sai, adesso ti spiego quello che ti sei persa o che forse non ti è mai interessato sapere. Per me non è facile. Non è facile fidarsi, aprirsi, lasciarsi leggere dentro. Non è facile perché ci sono state volte in cui ho provato a farlo e alla fine in ogni angolo di quella stanza vuota dentro di me si aggiungevano crepe. Una dopo l'altra. La prima non si scorda mai. Ricordo che l'ho conosciuto a scuola di tennis e lui era stato molto insistente nel conquistarmi. Faceva delle cose che mi facevano sentire importante per qualcuno, mi sono fidata da subito. La prima volta è stata con lui. Lui solare, energico, iperattivo. Ero contenta, anche se a volte avevo la sensazione di sprofondare. Di essere quella figura che si mette davanti al sole e lo copre. E crea l'ombra. Queste cose lui non me le ha mai dette, sono sempre state mie sensazioni. Ha fatto di tutto per entrare nella mia vita, scavare a fondo. Ha fatto di tutto per conoscere i miei compagni di classe, la mia famiglia. E ogni cosa che toccava generava un ricordo nella mia mente per cui ogni cosa all'improvviso ha iniziato ad avere il suo nome inciso sopra. E io lo accettavo perché lo amavo. Mi ha lasciata tramite messaggio su Facebook una mattina dei miei primi giorni all'università.
La prima crepa è stata questa, ed è stata profonda. Perché da quando ho ricevuto quel messaggio ho iniziato a volerlo vedere. A farmelo dire guardandomi negli occhi. Volevo capire. Non sono mai riuscita a confrontarlo. Allora è iniziata la fase due, volevo cancellare tutto. Ma piu cercavo di cancellare più mi rendevo conto che questo significava togliere anche parti importanti. l'ho fatto. Ho cercato di dimenticare tutto, se la scelta era mantenere tutto e quindi anche le cose belle oppure dimenticare e smettere di farsi domande e andare avanti, e quindi salvarmi, avrei sicuramente scelto la seconda opzione.
E di questo sono contenta perché in fondo sono sempre stata così, nei momenti peggiori, quando tocco il fondo, si sveglia dentro di me quella parte che mi tira a galla, sempre.
Le altre crepe sono nate tutte da questa crepa principale, si sono diramate. E quella stanza sta crollando. Ma io voglio salvarla, voglio che ci sia in me perché riconosco la sua importanza, perché ho sempre la fottuta speranza che arriverà qualcuno e mi aiuterà a sistemarla, pezzo dopo pezzo. E le crepe continueranno ad esserci, ma la stanza è diventata più solida, più forte.
Ora capisci perché per me è difficile?
Tu sei voluta entrare di proposito nella mia vita e io con te ho avuto la forte sensazione di potermi lasciarmi andare, perché mi sembravi come me. Davvero tante cose in comune. E poi sei andata via anche tu.
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