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pelleditalpa · 3 days
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Bravissima.
PS: dato che ricevo messaggi privati che mi “accusano” (?) di essere pro 5 stelle, preciso che non lo sono, ma che semplicemente questo è un grande atto di coraggio nell’Italia ipocrita di oggi. Tutto qui.
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pelleditalpa · 9 days
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La cosa che mi fa rabbia della società del consumismo è anche questa cosa, fra le molte altre, ovvero che si è volutamente abbandonata la capacità di rendere belle anche le cose di uso comune. Tranne di quelle che poi per questo tirano su il prezzo senza motivo...
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Stone cooking supports used to grill skewers of meat by Minoans on Santorini, circa 3600 years old. The line of holes in the base supplied coals with oxygen. Many consider modern "souvlaki" street kebabs a direct descendant of this portable food system. Museum of Prehistoric Thera, Greece. More: https://thetravelbible.com/museum-of-artifacts/
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pelleditalpa · 13 days
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Pezzi favolosi e dove trovarli
Un brano a mio avviso fantastico, dalla colonna sonora di Hazbin Hotel Anche se il testo è leggermente pieno di parolacce e non solo… Post creato da La Tana del Gigante
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pelleditalpa · 1 month
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Ipotesi di progetto
L’ipotesi del progetto di cui sto parlando prevede l’integrazione di un telefono Android all’interno del DungeonLab con l’obiettivo di gestire l’invio di SMS. Per fare ciò, si prevede di installare un’applicazione sul dispositivo Android che fungerà da gateway per l’invio degli SMS. Questa soluzione permetterà di centralizzare e automatizzare l’invio di messaggi, rendendo il processo più efficiente e controllabile.
Il progetto proposto si articola in diverse fasi, ciascuna con obiettivi e compiti specifici.
La prima fase del progetto riguarda la configurazione di un vecchio dispositivo Android per farlo funzionare come un gateway SMS. Questo ruolo specifico del dispositivo significa che sarà in grado di ricevere, elaborare e inviare messaggi di testo secondo le istruzioni ricevute. Questo processo richiederà l’installazione di un’applicazione specifica sul dispositivo Android. L’applicazione agirà come un ponte tra il DungeonLab e il dispositivo, permettendo il trasferimento di istruzioni e il relativo invio di messaggi di testo. Lato server verranno esposti servizi REST HTTP.
Una volta completata la configurazione del dispositivo Android, la seconda fase del progetto prevede l’integrazione di questo sistema all’interno dell’infrastruttura esistente del Lab. Questa fase potrebbe comportare una serie di sfide, in quanto potrebbe richiedere la creazione di script personalizzati o l’uso di strumenti software esistenti per garantire un’integrazione senza problemi. L’obiettivo di questa fase è di assicurare che il sistema di invio di SMS sia in grado di lavorare in armonia con le altre componenti dell’Homelab, creando un flusso di lavoro unificato e centralizzato. Nel corso della seconda fase, potrebbe essere utile considerare l’integrazione dell’SMS gateway con strumenti come Home Assistant o n8n. Ad esempio, Home Assistant potrebbe utilizzare il gateway per inviare notifiche SMS in risposta a specifici eventi o condizioni all’interno dei sistemi. Allo stesso modo, n8n potrebbe utilizzare il gateway per automatizzare l’invio di messaggi di testo come parte dei suoi flussi di lavoro. Queste integrazioni avrebbero il vantaggio di estendere la funzionalità del gateway SMS, rendendolo un componente ancora più potente e versatile all’interno dell’infrastruttura.
L’ultima fase del progetto riguarda il test e l’ottimizzazione del sistema. Questo sarà fondamentale per garantire che il sistema non solo funzioni come previsto, ma che lo faccia in modo efficiente e affidabile. Questo implica la risoluzione di eventuali problemi che potrebbero emergere durante il processo di test e l’ottimizzazione del sistema per garantire il massimo rendimento. Alla fine di questa fase, il sistema di invio di SMS dovrebbe essere pienamente operativo e pronto per essere utilizzato nel contesto del DungeonLab.
Vi aggiorno sull’andamento del progetto!
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pelleditalpa · 1 month
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I servizi del DungeonLab: Calibre / Calibre Web
La mia collezione di libri in formato digitale viene gestita tramite Calibre.
Calibre è un software libero, open source, multipiattaforma dedicato alla gestione della nostra collezione di e-book. Calibre Web ne è l’interfaccia di consultazione web.
Da Wikipedia:
Calibre gestisce eBook di un gran numero di formati, permettendone la creazione, la conservazione e la catalogazione. Consente la sincronizzazione degli eBook con numerosi lettori di ebook e, nel rispetto della gestione dei diritti digitali (DRM), la conversione del formato degli eBook affinché possano essere letti da uno specifico lettore di ebook.
I formati supportati in ingresso sono: Cbz, Cbr, Cbc, Epub, Fb2, Html, Lit, Lrf, Mobi, Odt, Pdf, Prc, Pdb, Pml, Rb, Rtf, Tcr e Txt. Calibre può poi generare file di formato Azw3, Epub, Fb2, OeB, Lit, Lrf, Mobi, Pdb, Pml, Rb, Pdf, Tcr e Txt.
Permette inoltre la ricerca in internet dei metadati e delle copertine degli eBook. Consente la modifica dei metadati, della descrizione e della copertina (con appositi plugin). Permette anche di scaricare i feed RSS da molti siti di informazione (come giornali o tv) e non solo, e convertirli automaticamente in un ebook pronto da inviare al lettore.
Il container di Calibre è normalmente spento e viene attivato solo in caso di necessità di inserire nuovi volumi, mentre l’interfaccia di consultazione è sempre attiva. Calibre Web offre anche una pagina di statistiche sulla libreria.
[immagine generata con copilot ai | prompt:“un lettore accanito di libri digitali”]
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pelleditalpa · 1 month
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Sì ma stiamo calmi!
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pelleditalpa · 1 month
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Doveroso oggi condividere un capitolo così doloroso della mia vita. Che questa sia una testimonianza, senza pretesa di verità. Se deciderà di prendere il mare agitato dei social va più che bene l’anonimato. Mia sorella è morta per il covid a 53 anni, si controllava regolarmente e l’ospedale per una banalità lo aveva visto una volta sola nella vita. E’ entrata in ospedale il 15 gennaio, ne è uscita dentro una bara chiara il 16 febbraio. Io e lei non abbiamo mai pensato fosse un’influenza più forte del normale, del resto, se lo fosse stata, non si sarebbe trovata con un tubo in gola, in coma farmacologico, con questo “serpente” che ritmicamente si gonfia e si sgonfia per tenerti attaccato alla vita. Non si sarebbe sfiancata in cicli di pronazione a testa in giù sperando di tornare alla vita e ai sorrisi. Noi parlavamo e cercavamo di agire con responsabilità, lei che mi ha detto “Non ci vediamo nemmeno a Natale, scusami, dobbiamo tutelare noi e gli altri”. Lei che l’ultima volta che  ha potuto dirmi qualcosa mi ha detto “Grazie, ringrazia tutti”. Le ho lasciato il vestito che preferiva, le scarpe del ballo che tanto amava, gli orecchini, la collana prediletta e lo scialle rosso per lei essenziale per questo corredo funebre, e ci scherzava nei primi giorni di ricovero, dandomi indicazioni, in un esorcismo laico mai riuscito. E allora penso ai quasi 94.000 che ad oggi hanno dovuto pensare a uno scialle, a riprendere i sacchi sigillati dall’ospedale con i vestiti dentro, con il nome scritto sopra con un pennarello, come dei caduti di una guerra che trova sempre nuovi motivi di divisione. E’ per questo che non è importante che questa sia la mia storia, è la storia di tantissimi. Tantissimi che chiedono solo l’uso della delicatezza, del rispetto, della gentilezza. Non vorrebbero leggere le opinioni non richieste, i complotti, l’iperbole definitiva di un autore sconosciuto. Nel momento più doloroso, quello dell’astio per la troppa superficialità di  chi usa questo mezzo che ci sta avvelenando l’anima ben oltre il percepito, riesco comunque a dare un segnale diverso. A non accodarmi. Non ho niente da dire nemmeno sul covid. Chiedo solo gentilezza, per mia sorella che era la mia roccia e il mio pilastro, da sempre. Chiedo gentilezza per tutti gli altri, lei  e’ un numero, insieme agli altri quasi 94.000. Ma se ci si impegna, si può avere rispetto anche dei numeri. Solo questo chiedo. - Paolo Di Sabatino, fb
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pelleditalpa · 1 month
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Old Lighters 🤔
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pelleditalpa · 1 month
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Why are so many young people getting cancer? Perché tanti giovani si stanno ammalando di cancro? Sintesi dell'articolo con spunti personali.
Per prima cosa sgombriamo il campo dall'associazione tra cancri, turbocancri e vaccini ad RNA che personaggi senza scrupoli stanno diffondendo per (cinicamente o incoscientemente, ognuno scelga) instillare dubbi e paure in chi in questo periodo si ritrova ad affrontare una diagnosi di tumore. Vorrei spiegare il mio accanimento su questo aspetto: una reazione molto frequente in chi riceve una diagnosi di tumore è chiedersi perché. Secondo me offrire ad una persona in un momento di grande fragilità una risposta falsa e che lo spinga a colpevolizzarsi (se avessi dato ascolto, se non mi fossi vaccinato, forse oggi non…) è riprovevole. Et de hoc satis.
E' vero che i dati ci dicono che c'è un'aumento di tumori, ed un aumento di tumori che si presentano in modo insolitamente precoce, ma è un fenomeno che si osserva dagli anni '90, i vaccini ad mRNA non c'erano.
Il punto è che il perché questo succeda ancora non si capisce. E non sarà facile capirlo, almeno per un po'.
La premessa è che il cancro, nella nostra cultura scientifica (che poi trova conferma nella nostra esperienza) è sempre stato una malattia statisticamente legata all'età (qui sotto c'è un grafico con l'andamento dell'incidenza di vari tipo di tumore in relazione all'età).
Un primo motivo è che le cause iniziali del cancro sono le mutazioni. Che siano dovute a fattori endogeni (acquisite in modo casuale nel corso della vita) o esogeni (causate dall'esposizione a fattori ambientali come inquinamento, alimenti, fumo, uso di sostanze chimiche…), solo poche di queste mutazioni avranno un'effetto sulla cellula, solo poche delle cellule che portano mutazioni riusciranno ad andare avanti. Per questo le probabilità che si verifichi un evento critico aumenteranno con il passare del tempo.
Ma una mutazione da sola non basta. Perché si abbia un tumore la cellula deve accumulare più mutazioni che compromettano aspetti diversi dei suoi sistemi di controllo. Questo succede, è nella nostra esperienza quotidiana, ma le probabilità che più mutazioni utili si ritrovino nella stessa cellula sono basse, e allora ci vuole ancora più tempo. Possono essere necessari anche decenni. E ancora altro tempo è necessario perché la cellula vada incontro ad ulteriori cambiamenti e deregolazioni che fanno la differenza tra una cellula fuori controllo che sarà eliminata ed un tumore che crescerà, sarà capace di invadere ed infiltrare altri tessuti, crearsi un sistema circolatorio privato e mandare in giro cellule metastatiche.
Per questo i tumori in genere si manifestano coi loro sintomi e si scoprono dopo una certa età. Hanno bisogno di tempo. Per questo, scoprire un tumore del colon ormai intrattabile in una sedicenne, o scoprirne uno con metastasi al fegato in una 32enne, è qualcosa di assolutamente anomalo. Nell'articolo vengono definiti "improbable forms of cancer", tumori improbabili.
Ovviamente tumori infantili ce ne sono, fin troppi. Tumori giovanili pure, ma sono rari, e particolari (spesso con una componente ereditaria), a causa dei meccanismi alla base in genere diversi da quelli dei tumori dell'età adulta ed avanzata (diciamo dai 50 in su). Che però si stanno presentando in aumento ben sotto i 50 (secondo alcuni modelli tra il 2019 ed il 20230 si osserverà un aumento del 30%). Ed anche se la mortalità per cancro globalmente è in calo, questo aumento potrebbe contribuire a riportare su la curva dei decessi nei prossimi anni. Anche perché nei giovani per ora non si fa prevenzione (controlli e screening) per cercare i tumori tipici dell'età più avanzata, quindi spesso questi tumori vengono scoperti in modo tardivo. Ma c'è chi sta già pensando di correre ai ripari ed anticipare di almeno 10 anni alcuni programmi di screening.
Ovviamente oltre a capire che sta succedendo qualcosa di strano, è importante scoprirne le cause. Ma non è facile.
Un primo problema è quello temporale. Anche in un caso veramente semplice da capire, come i tumori alla tiroide in chi da ragazzo (quindi con una tiroide molto attiva) in Ucraina e Bielorussia è stato esposto allo Iodio 131 liberato dalla centrale di Chernobyl, furono necessari comunque diversi anni prima di avere i primi casi. In pratica, anche in condizioni indotte in modo quasi sperimentale, c'è stato un periodo di latenza rispetto agli eventi iniziali. Diamo per scontato quindi che per capire quello che si osserva oggi non ci interessa qualcosa che è successo uno o due anni fa ma dobbiamo andare indietro nel tempo, di qualche decennio. E non sarà facile associare in modo retroattivo qualcosa che non sappiamo cosa sia, ma è successo 30-40 anni fa, ad un fenomeno che vediamo oggi.
L'altro problema è nei numeri. La tendenza è netta ma i numeri non sono tanto grandi da consentire studi solidi, e se per aumentare la numerosità del campione mettiamo insieme individui e malattie che apparentemente hanno in comune solo una diagnosi precoce, rischiamo di non scoprire i fattori discriminanti. Perché i tumori in aumento sono diversi per tipo, per età di insorgenza, per popolazione, e poi un tumore è per definizione una patologia multifattoriale che può rispondere a fattori molto diversi. La cosa più probabile però è che non ci sia una vera e propria pistola fumante da scoprire, ma una serie di fattori che singolarmente o in sinergia determinano questo risultato.
Di ipotesi se ne fanno tante che però possono spiegare alcuni casi ma non altri. Si va dai cambiamenti nell'alimentazione, sia in quantità che in qualità rispetto alle generazioni precedenti, all'obesità in netto aumento nei giovani, al consumo di alcoolici, a cambiamenti nel microbiota (che ha effetti sul sistema immunitario e sempre più correlazioni col cancro, ma che sarà difficile confrontare con quello di chi si è ammalato in età "normale"). Si stanno considerando anche effetti epigenetici dovuti all'esposizione a sostanze chimiche (disruttori endocrini) durante la gravidanza. Per questa ipotesi ci sono dei precedenti ormai ben caratterizzati, ragazze nate da madri che avevano fatto uso di un ormone sintetico (il dietilstillbestrolo) durante la gravidanza sviluppavano con frequenza insolita un tumore genitale raro ed in adolescenza, età decisamente insolita. Solo in seguito si capì che l'ormone disturbava il programma differenziativo di quei tessuti in una fase critica dell'embriogenesi per cui le bambine nascevano con una sorta di predisposizione a quel tumore. Può darsi che quello che vediamo oggi dipenda da qualcosa del genere. Sarebbe molto utile andare a studiare quelle che si chiamano coorti di nascita, ovvero un grande numero di bambini (e le loro madri) seguiti fin da prima di nascere. Di dati e di campioni biologici da analizzare in cui trovare contaminanti che potrebbero avere questo tipo di effetti però purtroppo non ce ne sono molti.
Stanno emergendo anche altri aspetti significativi a livello di popolazione. Il fenomeno sembra riguardare le donne più degli uomini, negli Stati Uniti gli ispanici ed i neri più che i bianchi, ed ancora di più alcune minoranze etniche native dell'Alaska. Ma sicuramente non si tratta di una questione etnica e di polimorfismi, quanto di aspetti socioeconomici. Livello economico, stili di vita, alimentazione, obesità, sicurezza delle abitazioni, accesso a prevenzione e cure precoci sono strettamente correlati tra loro, e possono essere un fattore importante. Lo abbiamo già visto col Covid. Ma è difficile che siano la causa diretta dell'aumento di incidenza del cancro tra i giovani.
E poi c'è il solito problema (ormai ci torniamo sempre più spesso) delle aree grigie, dei dati che non abbiamo perché riguardano quegli ultimi di cui ci importa poco. Come esempio, in Sudafrica i dati sull'incidenza dei tumori sono noti solo per il 16% della popolazione che è coperta da un'assicurazione sanitaria. Degli altri non si sa. Se tra gli altri ci fosse la risposta alle nostre domande, non lo sapremmo.
In sintesi, oggi oltre a farci le domande dobbiamo anche iniziare a raccogliere tutte le informazione possibili in cui, prima o poi, trovare le risposte.
“We never saw this coming. But in 20 years if we don’t have databases to record this, it’s our failure. It’s negligence.” - Ettore Meccia, fb
Più informazioni e link nell'articolo: https://www.nature.com/articles/d41586-024-00720-6
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pelleditalpa · 1 month
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Da Nonleggerlo
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pelleditalpa · 1 month
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pelleditalpa · 1 month
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one thing i've always understood as Akira Toriyama's influence on manga, even if just assumption on my part, was how his cartooning came to bear when he started writing pure action manga. when I think of his contemporaries I think of overblown special moves like Saint Seiya or the gory fist clusters of FotNS
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to me it seemed what Toriyama brought to the table was the satisfaction of clarity in martial arts
when you read his fight scenes, which may have become notorious when animated for dragging on, there's no question about what's happening in the action
a clear kick to the jaw
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a clean line of action on Yajirobe's slice
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I first noticed this clarity pretty quickly early on in the General Tao fights during the red ribbon arc, where entire fight scenes playing out with these clear motions on the pages
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Even as it got more detailed later on, the clarity stayed
clear hits on clear fight scenes
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and dirtier but still completely legible lines of action
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And when he started introducing the big over the top special moves we got the same thing quite often in DB: that simple visual clarity amplifying the excitement
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i'm not super coherent on it right now, i'm not the biggest shonen action fan all the time and maybe Toriyama didn't introduce the world to visually clear and interesting fights in manga.
but when I see any action manga showing off clean fight choreography or sick ass lazer beams that show off clear shockwaves of destruction, i'll always be thinking of the GOAT
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RIP Akira Toriyama
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pelleditalpa · 2 months
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Buon viaggio, maestro
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pelleditalpa · 2 months
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Una libellula si libra
Finalmente il Lab ha trovato il suo media manager per le fotografie… Si tratta di Damselfly, che ovviamente gira in un container Docker sui miei server.
Damselfly è un sistema di gestione delle fotografie server based. È progettato per gestire una vasta collezione di fotografie organizzate in cartelle, con un particolare focus sulla ricerca veloce e sul flusso di lavoro di assegnazione dei tag alle parole chiave. Le caratteristiche principali di Damselfly includono:
Supporto per la maggior parte dei formati di immagine, tra cui JPG, PNG, HEIC, TIFF, Webp, BMP e file DNG/CR2/ORF (RAW).
Funzioni di apprendimento automatico potenti che possono aiutarti a identificare le fotografie e i loro soggetti, tra cui il rilevamento del volto, il rilevamento degli oggetti e la piena riconoscimento facciale.
Ricerca di testo completo con ricerche parziali di più frasi.
[immagine generata con copilot ai | prompt:“una libellula che si libra sopra un fiume composto di fotografie stampate che fluttuano come fossero d’acqua”]
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pelleditalpa · 2 months
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Consigli di lettura: "L'uomo che volle farsi strega" di Francesca Garello
Una perla
Quando ho iniziato a leggere questa raccolta di racconti non sapevo bene cosa aspettarmi. Immaginate la sorpresa e la felicità quando, dopo le prime pagine, sono stato coinvolto in queste storie veramente eccezionali, un susseguirsi di racconti di ogni tipo, dal fantastico, alla fantascienza più pura, al noir, al thriller, al legal-drama! Tutto poi con una dose massiccia ma molto piacevole di umorismo raffinato e ironia. Io ci ho ritrovato qui Asimov, lì Dick, più in là Pratchett o Adams, ma persino Poe, a metà fra l’omaggio e l’influenza letteraria. Sono poi tutti racconti veramente di livello, e infatti scopro alla fine (nella mini-autobiografia) che alcuni hanno anche partecipato a concorsi e vinto premi: in effetti meritano. Pertanto sono arrivato alla conclusione, forse banale e scontata per alcuni che la conoscono da prima di me, che la Garello è un vero e proprio genio.
Leggi la recensione su Anobii.
Lingua: Italiano Editore: Homo Scrivens Data di pubblicazione: 21 mag 2020 Formato: Paperback Numero di pagine: 280 ISBN: 883278162X ISBN-13: 9788832781625
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pelleditalpa · 2 months
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Il colla
còlla: /kòlla/ (n. dial.) Detto di soggetto molto invadente e molesto, che tende a non staccarsi fisicamente da un altro soggetto, come fosse cosparso di un adesivo chimico.
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pelleditalpa · 2 months
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