Tumgik
sssole · 3 days
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Lascia che le cose si rompano, smetti di sforzarti di tenerle incollate. Lascia che le persone si arrabbino. Lascia che ti critichino, la loro reazione non è un problema tuo. Lascia che tutto crolli, e non ti preoccupare del dopo. Dove andrò? Che farò? Nessuno si è mai perso per la via, nessuno è mai rimasto senza riparo. Ciò che è destinato ad andarsene se ne andrà comunque. Ciò che dovrà rimanere, rimarrà comunque.
Troppo sforzo, non è mai buon segno, troppo sforzo è segno di conflitto con l’Universo. Relazioni Lavori Case Amici e grandi amori.
Consegna tutto alla Terra e al Cielo, annaffia quando puoi, prega e danza ma poi lascia che sbocci ciò che deve e che le foglie secche si stacchino da sole. Quel che se ne va, lascia sempre spazio a qualcosa di nuovo: sono le leggi universali. E non pensare mai che non ci sia più nulla di bello per te, solo che devi smettere di trattenere quel che va lasciato andare.
Solo quando il tuo viaggio sarà terminato, allora finiranno le possibilità, ma fino a quel momento, lascia che tutto crolli, lascia andare, let it be.
-Claudia Crispolti-
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sssole · 3 days
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Ho una giara di biscotti. Ok forse è un barattolo ma la parola giara mi piace di più, ha più fascino. Io amo i biscotti e amo inzupparli un pochetto nel latte a fine colazione. Mai più di tre, più di tre è peccato e vuol dire che qualcosa sta andando storto nella mia vita. Tre è il numero perfetto di biscotti. Vuol dire che sono bravo a fingere che tutto stia andando bene. Compro diversi pacchi di biscotti ogni volta che ne trovo qualcuno interessante e che non ho mai provato. Poi li apro e li riverso nella giara. Mi piace guardarli da fuori (ovviamente perché non credo di riuscire a potere mai entrare nella giara, anche se mi piacerebbe molto restringermi a tal punto da entrarci) e da fuori è come osservare i vari strati dell'evoluzione del mio appetito. Sono una di quelle persone che non riesce a finire le cose, soprattutto i biscotti. Se li mangio tutti poi smetteranno di esistere (non ritengo plausibile l'andare a comprare nuovamente lo stesso pacco) così lì lascio depositare sul fondo. Sono i superstiti, quelli che ho risparmiato. Si accalcano e fanno salotto nelle profondità della giara e accolgono i nuovi arrivati. Così ora ce n'è uno per specie. Quello al cioccolato saluta il compagno alla mela che parla con una gocciola che sta vicino a un pan di stelle che trae ispirazione da un cookie triplo caramello che è attratto da uno all'avena dalle proprietà snellenti. Mi piace molto la mia giara. Una volta facevo la stessa cosa con le persone. Cioè no, non ho una giara piena di cadaveri umani. Nemmeno una cantina. Intendo con le storie passate. Non volevo finissero mai e le lasciavo a depositarsi nei fondali dei miei pensieri. Dare l'ultimo saluto mi sembrava una brutalità. "Metti che poi torna? Io lascio la porticina aperta..." pensavo mentre tutto restava spalancato. Storia dopo storia la metaforica giara si riempiva e non era possibile quasi far entrare niente di nuovo, per questo poi mi toccava sempre dire "Scusate, siamo pieni, provate a passare più avanti". Poi non so cosa è successo, è come se il passato abbia fatto la muffa o forse sono stato io a decidere che era ora di sgomberare e ho fatto piazza pulita. Sempre nella mia testa però, non c'era bisogno di andare ad avvisare che avevo chiuso, cioè vi immaginato se dopo mille anni torna uno e vi dice "Sappi comunque che ora ho chiuso!" e tu sei lì che cerchi di ricordarti chi era sto qua. Ho evitato brutte figure. Dovevo chiudere per me stesso e l'ho fatto e la giara ora è vuota. Quella delle persone del passato eh. Quella di biscotti non potrà mai essere vuota perché io amo i biscotti come finale di colazione. Sempre tre. Mai più di tre. Tre è il numero perfetto di biscotti e poi se hai più tipologie di biscotti puoi mangiarne tre per tipo! È così che funziona, fidatevi di me, io sono un esperto.
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sssole · 3 days
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Prenditi cura della tua felicità. Te lo devi. Te lo meriti. Fai un inchino alla dolcezza ogni volta che avrai la fortuna di incontrarla. Innamorati, ma mai a metà. Piuttosto rinuncia. Se non ti spezza il fiato e le vene allora lascialo andare. Se non ti rende libera di impazzire allora lascialo andare. Innamorati dei tuoi sbagli. Della tua solitudine. Resta randagia negli occhi e nelle emozioni. Prendi lezioni di poesia da chi non alza mai la voce. Da chi piange per superare un dolore. Da chi abbraccia per curarsi l’anima. Da chi affronta la rabbia e dalla rabbia, ha smesso di fuggire. Lascia perdere i vincitori. Quelli si sentono eroi. Scegli ultimi. Quelli che nessuno vede. Sii sempre onesta. Nelle scelte, nei giudizi. Dì sempre la verità. Forse perderai persone, amicizie. Amori. Forse perderai tutto. Ma ritroverai te stessa. Quando resti tu quando resti vera sei bella come una canzone cantata a squarciagola in macchina di notte. Sei bella come lei. Occupati della tua felicità e delle persone che ne fanno parte. Tutto ciò che resta fuori non merita la primavera dei tuoi sogni il tuo sole, il tuo coraggio. Tutto ciò che resta fuori non merita il tuo tempo.
-Andrew Faber-
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sssole · 3 days
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Viviamo in perenne attesa
Attendiamo, fremendo, un'uscita, un incontro, un mese, il giorno del compleanno, una gita, una vacanza, il weekend, l'estate, l'inverno, la primavera, l'autunno, un amore, un giorno di riposo. Eppure, quando arriva, dopo esserci fatti mille aspettative su come sarà, non ci basta, non ci basta perché doveva essere come dicevamo noi e non così come è successo e, questa attesa, ci frega, ci ruba il tempo, la vita che è in noi e costringe ad attendere altro.
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sssole · 1 month
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Oggi, parlando di ansia col mio psicologo, stavo dicendo che tanti psicologi dicono che l'ansia arriva per avvisare che c'è qualcosa che non va e che quindi non deve essere nostra/mia nemica.
E lui ad un certo punto mi ha chiesto: "Se avessi l'antifurto in casa e ad un certo punto dovesse partire l'allarme, qual è la prima cosa che faresti?".
Inizialmente pensavo non avesse senso quello che mi stava chiedendo e sinceramente non sapevo bene cosa rispondere.
Vedendo la mia faccia, ha continuato il discorso, dicendomi che di recente ha letto una ricerca che parlava di chi ha l'antifurto in casa. Quando suona, la prima cosa che più del 40% delle persone fa, è andare a spegnere l'allarme, concentrandosi sulla risoluzione del problema, quindi allarme>paura>spegnere l'allarme, e la stessa cosa vale per l'ansia.
Appena arriva l'ansia la prima cosa che si cerca di fare è spegnerla, annientarla in qualche modo perché fa sentire la paura, un po' come l'allarme, ma a volte ha senso non andare a spegnere subito l'allarme e guardare dalle finestre, ispezionare casa e controllare che effettivamente sia tutto in ordine.
E forse l'ansia, in quest'ottica, potrebbe fare meno paura e diventare perciò mia amica.
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sssole · 2 months
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È un periodo strano. Passo tutto il giorno tranquilla, faccio le cose che devo fare, vedo il mio ragazzo, vedo i miei amici, vado a lezione ma poi arrivo a casa e mi sento vuota. Arrivo a casa e mi viene solo da piangere perché sento che non sta andando tutto come vorrei. Sento paura. Paura che questo periodo non finisca mai. Non capisco perché faccio di tutto pur di ostacolarmi, pur di autosabotarmi. Ho notato questa cosa di me nell'ultimo periodo, faccio di tutto pur di non essere serena. Nei momenti di serenità penso ai momenti di tristezza, di vuoto, di ansia che proverò poi. E sinceramente mi sono rotta di avere sempre questa sensazione, mi sono rotta di sentire costantemente questa vocina che mi dice che nulla sarà mai in grado di rendermi serena. Perché ho scritto serena e non felice? Perché ho capito che i momenti di felicità sono estremamente passeggeri, sono fugaci, sono un fulmine che arriva, cade e sparisce. Forse nella vita ciò che conta è trovare la serenità, la calma. Ma mi sembra non arrivi mai. Ho scritto al mio vecchio psicologo, quello del mio vecchio liceo, lui mi aveva aiutato tanto e un paio di giorni fa ho preso coraggio e gli ho scritto perché forse parlare con lui mi farebbe trovare una strada giusta. Ma ho paura, ho paura in questo periodo. Ho paura di tutto.
In tutto ciò è un periodo pieno di riflessioni questo, riflessioni sulla mia vita e forse è questo il motivo della mia non-serenitá. L'anno scorso in questo momento ero single e mi sono resa conto che in quell'anno da sola ho costruito un muro che mi faceva sembrare la donna più forte e indipendente di sto mondo, ma mi rendo conto che Lui ha buttato giù questo muro e forse mi sono un po' persa. In quell'anno non ho pianto una volta e ora basta che una persona mi saluti o mi dica una parola di troppo che scoppio a piangere. Non so, non si capisce niente, fatto sta che sono un po' piena.
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sssole · 2 months
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Volevi insegnarmi, quel giorno, che starti accanto significava questo: non dover trovare sempre a tutto un nome, non dover chiamare per forza un sentimento amore per star bene.
Io, te e il mare - Marzia Sicignano
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sssole · 2 months
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sssole · 2 months
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ma che ne sai quanta fatica, ogni volta, per essere meglio di prima
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sssole · 3 months
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sssole · 3 months
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sssole · 3 months
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non giocare col mio cuore
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sssole · 5 months
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Da quando sto con te ho iniziato a indossare vestiti colorati
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sssole · 5 months
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sssole · 6 months
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A volte sento di amarti così tanto che il mio cuore quasi cerca di scappare dal petto.
Quando c'è qualcosa che ti riguarda, che sia una partita di basket, o comunque qualsiasi cosa potenzialmente importante per te, sono in prima fila a fare il tifo e a sperare che tutto vada bene (sì mi preoccupo come una mamma che spera che il figlio si trovi bene a scuola).
In questo momento sto pensando a quando ti accoccoli su di me, o quando in generale stiamo abbracciati e il mio cuore si riempie di gioia, è strano da dire ma è come se potessi vedere cosa succede anatomicamente dentro di me e vedo proprio un qualcosa che riempie il mio cuore e lo fa battere più veloce.
È normale? Boh forse sì
A parte questi momenti isolati che ho vissuto stasera in particolare (avrei voluto che ti accoccolassi su di me anche stasera, ma vederti giocare a basket e vedere te, sereno, dopo una giornata intera a lavorare, vederti preso da ciò che stavi facendo e vedere che nonostante tutto sei stato con me, mi fa sentire da dio), a parte questo, dicevo, io sento davvero di amarti e allo stesso tempo sono terrorizzata da questo sentimento enorme.
Ti dirò queste cose? Fra un po', tempo al tempo :)
Ciao basta, mi manchi già (figuriamoci quando partirai...)
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sssole · 6 months
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Mi fanno estremamente paura le persone che capiscono l'importanza che hanno nella mia esistenza. Comprendono il ruolo d'essenzialità che li contraddistingue agli occhi del mio cuore, e questo conferisce loro un potere immenso e pericolosissimo.
Loro lo sanno. Di essere fondamentali. Di valere tanto. Di essere amati a prescindere dalle parole dolorose che mi diranno e dai gesti che si dimenticheranno di fare o dalle azioni che mi feriranno. Di apparire ai miei occhi come una parte talmente inserita nella mia quotidianità da rendere astrusa l'idea che non ci sia. Loro sanno di far parte del selezionato sistema oligarchico che governa il mio umore. E sanno anche che per me non sono solo una presenza palliativa, ma cronica.
E io resto lì, a osservarli mentre occupano stanze del mio cuore e mi rubano lo sguardo per puntarlo su di loro. Perché se i miei occhi li rivolgessi altrove, tornerebbe tutta la tristezza di cui sono capace.
E che paura, che dannata paura ho che un giorno possano stufarsi di essere i protagonisti della mia scena e vogliano ammirarsi altrove perché un pubblico sempre uguale li ha stancati. E io invece no, non mi stancherò mai di meravigliarmi di loro, perché l'ambientazione nella quale si muovono è la mia vita, il palco su cui sorridono è il mio cuore, che grazie a loro batte e capisce che - nonostante spesso scricchioli e abbia bisogno di ristrutturazioni - è ancora vivo.
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sssole · 6 months
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Il mio costante bisogno di comunicare e di parlare delle cose mi mette in difficoltà, a volte.
Che si tratti di cose belle o di questioni più "spinose", sento una pulsione, una spinta a parlarne con le altre persone coinvolte; le quali, però, ho paura possano trovarsi a disagio, non averne voglia o arrivare a stufarsi di questo mio continuo voler parlare e rimestare dentro e dietro le cose. E questa paura, poi, quando non riesco a ignorarla o a vincerla subito, mi incatena per un po'.
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