Tumgik
#Commodore Una
arcobalengo · 8 months
Text
Tumblr media
Questa meraviglia della tecnologia anni 60 é atterrato sulla luna con due astronauti dentro.
Con le riserve di ossigeno, acqua, cibo e attrezzature necessarie.
Con i serbatoi pieni dei propellenti necessari per guidare la discesa.
Poi si è diviso a metà, ed è decollato aiutato da un razzo che doveva avere una potenza specifica almeno 6 volte di quella del lanciatore Saturno multistadio, in orbita lunare.
Con i serbatoi ancora pieni di tutto il carburante che occorreva per decollo, risalita e raggiungimento della velocità di fuga dalla forza di gravità lunare ( un sesto di quella terrestre )
Ha raggiunto la velocità di oltre 11.000 kmh in pochi secondi.
Nelle profondità dello Spazio, grazie a un computer potente un centesimo di un commodore 64, ha trovato con precisione chirurgica l'Astronave Madre, si è girato a 180 gradi, ed è stato agganciato al volo dall'Apollo 11 in orbita.
Poi, è stato scaraventato sulla superfice lunare dopo che i due astronauti sono rientrati dentro la navicella madre.
Davvero un peccato aver perso tutti gli appunti, le telemetrie, il domopak, tutta la stratosferica tecnologia che ha permesso un prodigio del genere.
Giuseppe Masala
103 notes · View notes
kon-igi · 4 months
Text
UN VIAGGIO NELL'ORRORE
Tranquilli, non è il vostro viaggio ma il mio.
Io sono nato all'inizio degli anni '70, quindi mi sono fatto prima tutta la cinematografia horror di Dario Argento&co e poi tutti gli slasher americani con le icone classiche quali Jason, Freddy, Leatherface etc.
Ma c'è un problema...
Io non ho mai visto nessuno di quei film fino al 1990.
Vedete, io vivevo in una famiglia molto particolare™ dove la televisione era vista come il male assoluto, ragion per cui fino ai 14 anni io sono stato costretto ad andare a letto alle nove di sera e durante il giorno potevo guardare solo un'ora di televisione (stranamente non era conteggiato il tempo davanti al Commodore 64 e indovinate un po' chi era il mio migliore amico).
In quell'ora a disposizione io cercavo, ovviamente, di farci stare i miei cartoni animati preferiti ma non mi era possibile guardare film, tantomeno di sera.
Me li facevo raccontare.
Sì perché, evidentemente, il concetto di film non adatto ai bambini si applicava solo a me mentre tutti i miei amici, invece, rimanevano alzati fino a tardi a guardare film pazzeschi insieme ai loro genitori e il giorno dopo me li raccontavano.
A difesa dei miei genitori posso dire che in effetti ero un bambino particolarmente impressionabile ed è forse a causa dei sogni che facevo alle elementari che scelsero di non espormi a quello che in linguaggio tecnico viene definito nightmare fuel.
Non che ne avessi bisogno, intendiamoci.
Per esempio, in terza o in quarta elementare fui perseguitato da quello che io avevo soprannominato Il Burattinaio Cadavere, che si manifestava nel seguente modo: prima io mi trovavo in un qualsiasi luogo a me conosciuto (casa, scuola, parco giochi etc) poi improvvisamente tutto diventava scuro e dei fili tipo ragnatele scendevano dal cielo per toccare le decine di cadaveri che improvvisamente erano apparsi accasciati a terra, i quali si rianimavano come burattini e mi venivano barcollando incontro. Ovviamente mi svegliavo urlando come un ossesso.
E che dire della Lamante, una donna che ogni notte mi faceva vedere un buco sul braccio e mi sussurrava 'Se mi aspetti poi ti faccio vedere cosa mi hanno fatto'. E dopo tornava con le braccia amputate e due lame lunghissime innestate cercando di trafiggermi.
E poi il Buio, la Porta, il Verme Oculare, lo Sghignazzatore Maledetto...
(Beh, forse ero un qualcosa di diverso da 'impressionabile' ma vabbe'...)
Comunque, il primo film horror che vidi a casa di un amico fu Halloween di John Carpenter e al di là dell'angoscia di vedere REALMENTE un qualcosa horror, mi piacque parecchio e lì cominciò la mia collezione di problemi.
Come qualsiasi manuale di pedagogia insegna fin dai primi capitoli, la lunga privazione di un qualcosa di proibito che ero l'unico a non possedere mi spinse a fare binge watching di ogni film horror, di ogni libro di Stephen King, Clive Barker, Lovecraft e persino a scegliere come gioco di ruolo preferito Call of Cthulhu invece del più innocuo Dungeons&Dragons.
Andai fuori di testa.
Ogni notte un Geteit Chemosit che indossava la faccia strappata di mia madre cercava di entrare in camera mia e di giorno giravo sempre armato perché non si sa mai.
Mandai quasi in ospedale la mia povera mamma che ebbe la pessima idea di entrare in camera mia perché mi lamentavo nel sonno (non avevo capito che la faccia era attaccata alla persona giusta) e a distanza di anni ancora ridiamo con i miei amici di quando in campeggio tenni sollevato per il collo lo sventurato che fece un verso sospetto quando, uscendo per pisciare ancora mezzo addormentato, calpestai per sbaglio il suo sacco a pelo.
Per me valeva il motto 'L'uomo che dorme con un machete sotto al cuscino è un pazzo tutte le notti tranne una' e infatti la routine serale dei miei amici era aspettare che mi addormentassi e poi nascondere tutte le mie armi (grazie Francesca perché quella notte particolare avrei senza dubbio ucciso tutti con la mia Katana).
La notte, insomma, non mi è stata mai amica perché forte in me era la convinzione, per non dire la certezza, che il sonno rendesse possibile la venuta di orrori innominabili che si arrampicavano lungo la parte sbagliata della luce.
Verso i diciannove anni facemmo una festa per la fine della Maturità in un'enorme casa di campagna di non mi ricordo chi e dopo aver bevuto l'impossibile ognuno si appropriò di una stanza a casa, chi per trombare (non io) chi per collassare (io).
Solo che non collassai.
Come in un racconto breve di Stephen King mi misi a sedere su un vecchio letto col materasso di lana e tenendo i piedi nudi su un pavimento di cotto dalle piastrelle tutte storte (assurdo come certi particolari rimangano impressi) cominciai a fissare la porta chiusa.
Faceva caldo ma l'avevo chiusa.
Improvvisamente sento una sensazione strana sulla schiena, come di brividi, e i capelli mi si rizzano sulla nuca.
Un pensiero mi si insinua nelle tempie come un ago nel polistirolo...
'Sta arrivando'.
E poi abbasso lo sguardo e vedo che sto tenendo in mano un lungo coltello da macellaio, che evidentemente non ricordavo di aver preso giù in cucina.
Non ricordavo di averlo preso o forse in quel momento avevo capito qualcosa?
Sta arrivando
Punto i piedi a terra...
STA ARRIVANDO
Mi alzo e stringo più forte il coltello
STA ARRIV...
Ma io mi muovo per primo e scatto verso la porta con un fendente dal basso verso l'alto che avrebbe aperto in due la pancia dell'essere non appena avesse spalancato la porta.
TUNC!
Guardo la lama affondata a metà nel pannello della porta chiusa, assolutamente chiusa ma così chiusa che pareva l'emblema della possibilità che io quella sera trombassi.
Allora scendo in cucina, rimetto il coltello nel cassetto e tra i gorgoglii dei conati di vomito di chi aveva ecceduto e l'assoluto silenzio di chi non stava minimamente trombando, mi sdraio sul letto e mi addormento di un sonno senza sogni.
La parte più nobile e metafisica di me vuole pensare che con quell'ultimo fendente dato al vuoto in realtà uccisi definitivamente l'oscurità in me ma in realtà credo di aver semplicemente realizzato che chiunque fosse entrato in quel particolare momento si sarebbe visto rovesciare gli intestini sul pavimento e questo non rientrava tra le cose che avrei voluto fare da grande.
23 notes · View notes
tergestin · 6 days
Text
Tumblr media
Questa meraviglia della tecnologia anni 60 é atterrato sulla luna con due astronauti dentro.
Con le riserve di ossigeno, acqua, cibo e attrezzature necessarie.
Con i serbatoi pieni dei propellenti necessari per guidare la discesa.
Poi si è diviso a metà, ed è decollato aiutato da un razzo che doveva avere una potenza specifica almeno 6 volte di quella del lanciatore Saturno multistadio, in orbita lunare.
Con i serbatoi ancora pieni di tutto il carburante che occorreva per decollo, risalita e raggiungimento della velocità di fuga dalla forza di gravità lunare ( un sesto di quella terrestre )
Ha raggiunto la velocità di oltre 11.000 kmh in pochi secondi.
Nelle profondità dello Spazio, grazie a un computer potente un centesimo di un commodore 64, ha trovato con precisione chirurgica l'Astronave Madre, si è girato a 180 gradi, ed è stato agganciato al volo dall'Apollo 11 in orbita.
Poi, è stato scaraventato sulla superfice lunare dopo che i due astronauti sono rientrati dentro la navicella madre.
Davvero un peccato aver perso tutti gli appunti, le telemetrie, il domopak, tutta la stratosferica tecnologia che ha permesso un prodigio del genere.
9 notes · View notes
emvisual · 2 years
Photo
Tumblr media
A ver niños! Esto, en los 80, era un centro tecnológico personal de primer orden. El Commodore 64 fue una incubadora para muchos programadores.
via: @warriorofdune
129 notes · View notes
captainbatel · 8 months
Note
For the "Choose Violence" ask game, #12?
Or #13 if that's too obvious.
It might be too obvious but I don’t care.
Let me just wax poetic about Captain Marie Batel. Not only is she an accomplished Starfleet captain (who was up for a promotion to Commodore which indicates a high level of competency) but she’s also an actively practicing JAG attorney. She is noble, loyal, judicious, shrewd, and balanced, and the way that she handled Una’s arrest and trial deserves to be lauded, not criticized. Had she let Pike know that Una had turned herself in, she would have lost any attempt at bargaining from the inside out.
Despite all of this (and despite what people say on this hellsite), Pike respects and loves this woman, so unless you think he’s too dumb to know what and who he likes, you have to recognize these traits in her. This is a woman that he trusted enough to bring into his grief post-Discovery and a woman that he continues to trust enough to go to over and over again.
I have my own extensive headcanons about her but I’ll save them for a rainy day.
6 notes · View notes
curator-on-ao3 · 10 months
Note
4 (with whichever fic you want to talk about), 23, 37 🫶
Thank you so, so much for asking, @grissomesque! 💕
4. What detail in [insert fic] are you really proud of?
Oh, man. I work really hard on details so I’m going to go with the first answer that popped into my head. In The Light Before Dawn, a Pikeuna modern AU multi-chap, before Una meets Chris, she has Gabriel Lorca as her not-friend-but-he’s-hot with benefits. While there are perks to that arrangement, Una wants to be a better person. So Una deletes Gabriel’s number off her phone and writes it on small square of paper (in case of sexmergency) that she then absolutely cannot find the next time she wants to see the fuckbuddy she’s sworn off of. Toward the end of the story, a “better person accomplished” Una finds the small square of paper … in the narrow area behind her bathroom mirror. Get it?? Get it?? Gabriel Lorca disappeared into the mirror universe (or was somehow from there all along)! I love him, so I guiltily giggle every time I think of that small detail within the larger story.
(Also, in terms of really small details, I’m proud of the turn signal sound in Your Voice Takes Me Home, a Pikeuna modern AU one-shot that had me tearing up the internet for such details as how car phones worked and which emoji were available in the 2010s.)
23. What’s a trope, AU, or concept you’ve never written, but would like to?
Maybe fake dating?
37. Promote one of your own “deep cut” fics (an underrated one, or one that never got as much traction as you think it deserves!). What do you like about it?
Oooh. I can’t with “deserves,” but I’m going to name a fic that was meaningful for me but not particularly popular: The Melody of You (and Me), an Una Chin-Riley/Seven of Nine one-shot that’s also a meta on the possibilities inherent in fanfic — and includes what I think is a hilarious (and loving) joke on the “you know something is terribly wrong when Seven is married to a dude” trope by having a character from a “wrong” universe mistakenly call Una “Commodore Pike.”
Thank you again for asking, @grissomesque! 💕
[fanfic ask meme]
6 notes · View notes
Text
Tumblr media
Si eres una persona con un refinado gusto al vestir puedes tener la oportunidad de lucir terrible aunque sea por un solo día, especialmente en época de navidad. Y es que, el 17 de diciembre se celebra el Día del Jersey Navideño Feo.
¿Por qué se celebra un día para el jersey navideño feo?
Este día tan singular también se conoce como Día del Jersey Feo de Navidad o Ugly Christmas Sweater y es sencillamente eso, lucir el sweater con motivos navideños más horrendo que pueda existir sobre la faz de la tierra. Mientras más feo, llamativo, divertido y original sea esta prenda de vestir serás el alma de la velada y el centro de atención de todas las miradas ¡Eso te lo podemos asegurar!
Existe una infinidad de modelos y colores a escoger: rojos, decorados con árboles de navidad, renos con lentes de sol, a rayas, paisajes navideños, muñecos de nieve, Papá Noel o San Nicolás luciendo como estrella de rock ¡No te vas a aburrir!
No existen reglas a la hora de comprar un sweater navideño feo. No es una cuestión de precios, marcas reconocidas o calidad del tejido. Solo debe ser lo más espantoso posible.
¿Cómo se originó la celebración de este día?
Aunque no lo creas este día tan raro es una tradición norteamericana que ha ido extendiéndose a otros países, convirtiéndose en uno de los días favoritos de la temporada navideña.
Grandes y chicos se divierten vistiendo sweaters con ingeniosos diseños. Inclusive hay diseños de jerseys navideños feos para las mascotas.
Este día se celebra desde el año 2011, cuando un grupo de estudiantes de la Universidad de San Diego (Estados Unidos) crearon una página web, con motivo del Día Nacional del Jersey Navideño Feo.
Otro antecedente que puede explicar el origen del uso de los sweaters navideños feos se remonta a los años ochenta, los cuales fueron muy populares durante la temporada de fiestas navideñas.
Por otra parte, los canadienses se atribuyen el origen de esta festividad, cuando celebraron en el año 2002 el evento "The Original Ugly Christmas Sweater Party" en el Commodore Ballroom de la ciudad de Vancouver. Chris Boyd y Jordan Birch son los co-fundadores de esta fiesta anual y poseen la patente de las frases "Ugly Christmas Sweater" y "Ugly Christmas Sweater Party".
¿Cómo celebrarlo?
Únete a esta divertida e irresistible celebración del Día del Jersey Navideño Feo. Comparte en las redes sociales fotos usando el jersey navideño más espantoso que puedas encontrar, con los hashtags #NationalUglyChristmasSweaterDay #DiaDelJerseyNavideño #UglyChristmasSweaters #uglychristmassweaterday
Tumblr media
2 notes · View notes
merrysithmas · 7 months
Text
wishlist for snw s3:
-some actual strange new worlds
-carol marcus being batshit (she invents the star trek a-bomb... please make her morally ambiguous instead of a boxstore brand Girlboss)
-more pike & una on missions or tackling things together
-less christine, love her tbh but yep. we got a lot of her in s2
-uhura & scotty getting to know one another
-more jim & sam
-dr m'benga deserves some damn happiness if anyone deserves a romance or some other joy it's him s2g
-give ortegas a cute little girlfriend
-MORE T'PRING and thus more of spock's no good very bad ruined gay little life
-jimbo & spock playing chess obvi
-i feel like jim's gonna propose to carol and she's gonna be like lol "ok" and then not show up and jims gonna be like 😔💐🕍
-pike has a moral objection to air fryers
-i need pike somehow ending up at a mall food court or eating street food
-la'an taking some chances like she said she would :)
-cpt batel becoming a commodore (?) and she's in charge now with April so she doesn't get fridged
-una watching hair tutorials and revealing the iconic Beehive
-my darling leonard mccoy pls be friends or somesuch with Dr Korby when Christine goes off to do her thing so i can glimpse your dear face
-less drama on the ship more travelling on diff worlds
3 notes · View notes
unfilodaria · 7 months
Text
Il primo computer su cui ho lavorato è stato un Olivetti BCS 3030 (quello in foto). Per chi è del mestiere, era un bestione due volte una lavatrice con un monitor a fosfori verdi e la memoria da 64kb (quanto quella di un Commodore 64 che a confronto, fisicamente, era una pulce).
Questo bestione aveva una caratteristica: buttava calore a più non posso e se d’estate si superava nella stanza una certa temperatura (mi sembra oltre i 30 gradi) andava in blocco d’esercizio.
Ecco tutta questa manfrina per dire che i miei 4 neuroni 4 funzionano come l’Olivetti BCS e vanno in blocco d’esercizio come si superano i 30 gradi e qualcuno negli occhi può leggere la frase Game over
Tumblr media
2 notes · View notes
charlieconese · 2 years
Text
Horror a 8bit!
Non ho mai avuto il/la Nintendo, però ricordo di aver giocato ore a Ghostbusters credo sul Commodore 64, o una roba simile. A prescindere dalla potenza che rendeva differenti i due prodotti, il primo era comunque decisamente già più orientato verso il gaming che verso l’uso quotidiano del computer, cosa alla quale aspiravano altri computer da casa (così si chiamavano se non ricordo male). (more…)
Tumblr media
View On WordPress
4 notes · View notes
teapoweredyugi · 1 month
Text
AND NOW FOR A MOVIE
(About fucking time for a movie jfc)
Star Trek goes to the movies! Welcome aboard the Starship Enterprise as she sets course for the Big Screen!
JFC my screen is not optimized for graphics this bad. Wtf. It's so grainy.
Ooh what? Are these guys Klingons??? Fancy new makeup! Fun new language, that I'm guessing is Klingon?
I'm guessing those torpedoes they just fired aren't going to work. Isn't that Klingon strategy? Fire weapons and then run away if that doesn't work?
a little exposition from a Human station Epsilon 9
Oh good the cloud is attacking the Klingons. And they're losing. Holy shit.
A precise heading for Earth she said?????
Is that Mr Spock? What teh fuck has he done to his hair? Hello new Vulcan set decorations. And Full Vulcan Language. And fancy new Vulcan costuming. Guess that's what we get with a Movie budget instead of a TV show budget.
Ooh Starfleet HQ. Haven't seen this since Una Chin-Riley's Court date.
I don't recognize these new uniforms. Is that Jim Kirk? An Admiral? Must've gotten a promotion after his Five-year mission was up.
Fancy new station model. Again, must be that movie budget at work. Oh so the Enterprise has been undergoing Refit for the last 18 months. Hm. Hope that means good things.
Doohan's obviously been working on his accent.
There she is. Accompanied by the soundtrack. She's looking pretty damn good. New.... everything. Hey wait is this even the same fucking ship??
Jesus they're still installing hull paneling and they want this ship to launch in 12 hours???
That shuttlebay looks amazing. More spacious than the last one at the very least.
The bridge is noisy as fuck.
That ensign is kinda weird looking. Not sure if his species is ever seen again.
Ooh the Warp Core. Looks nice. Hopefully it runs as well as it looks.
Decker? Is this Decker related to the Commodore that was lost with the Constellation? (Checks Memory-Alpha - Yes he is the Son of that Commodore Decker)
Decker didn't take that well.
Oh no a transporter accident. Rand what the fuck.
"What we got back didn't live long, fortunately." Damn right they didn't live long. Transporter accidents are rarely this grotesque but Jesus.
A little humanizing moment as the Admiral is lost on his new ship. He looks both directions before making a decision and then has to ask for directions.
Decker is now pulling Double Duty as Science officer after Cmdr Sonak is lost in the transporter accident.
That video was not informative at all. Except that the "Thing" can take out 3 klingon ships without blinking.
Ooh live information from Epsilon 9. Not good.
And now Epsilon 9 is being absorbed the by cloud
Fly little man FLY!
Except where will he go? Who will save his ass??
Jim is getting used to a new chair. (tbh I kinda like that old chair)
Decker and Ilia know each other. Huh.
Could that last crewman be... the Doctor?
Oh good Disco Doctor McCoy. Never too fond of being transported, apparently.
Bones mustered out of the Starfleet??? is that ever explained why?
Bones with a beard is kinda sexy.
Bones is his normal cantankerous self, it seems.
That one guy that did a backflip to see the E out of dock is a neat trick.
Ooh sunrise over earth behind the E is a nice touch.
Warp .5 is a pretty fucking decent clip, by the way. 1/2 lightspeed.
Passing Jupiter and Jupiter Station
Is that hints of the Original Series theme I hear???
Nice touch Bones. Remind the Admiral what it's like to command a ship again.
Warp speed is sure a bit colorful.
Wormhole??
The shaking looks a bit forced this time. I thought they had it down in the series. May be out of practice.
"No casualties reported, Doctor." "Wrong Mister. My Wits. As in "frightened out of," Captain, Sir."
Ah a little romantic moment between Decker and Ilia.
Oh a shuttle bearing a grade 1 clearance? Who could it be bearing??
nice little modernist image for his quarters' viewer.
Interesting shuttle design.
Is it dockign at the rear of the bridge module?
Identity Starfleet Inactive"? Not much of an identity
Mr Spock!
Spock got a haircut. Good for him.
Of course spock can operate this new ship with no introduction. What the fuck kind of genius is he??
Bones is pleased to see Spock? Funny.
Spock is more distant than usual. Huh. Must be that Kholinar training.
Ah that zap they got is a bit much isn't it. Ilia being able to be a pain medicine dispensor is a bit extra.
1,000,000 MHz is quite a frequency. Several GHz. That's way outside of current radio spectrum.
Well it would seem the friendship messages worked. Thank god.
Going into the cloud is a bit of a trip. Not unlike most of the 70s for some people.
Continued in Part 2
1 note · View note
gorrinojoe · 4 months
Text
Sudadera unisex con capucha personalizada Retro Gamer 2
Tumblr media
Sudadera unisex con capucha personalizada Retro Gamer 2
La sudadera personalizada con capucha unisex Retro Gamer 2 es una versión de la camiseta Retro Gamer 2 en formato sudadera. Se trata de una sudadera personalizada válida tanto para hombre como para mujer. Es una sudadera digna de un fan de los vídeo juegos clásicos. El diseño es desenfadado y muestra elementos de los videojuegos clásicos. Llévala a tus gaming parties y muestra que llevas en esto de los videojuegos tanto tiempo que eres un experto. O muestra que, aunque seas joven, sabes mucho de vidojuegos y has disfrutado de todos los clásicos. Con esta camiseta te remontarás a la época más gloriosa de SEGA, Nintendo, CAPCOM, Konami, Namco, ATARI y los ordenadores de 8 bits como el Commodore 64. Lúcela con tus amigos en tus quedadas para jugar a los juegos clásicos o por la calle para demostrar a todos que sabes un "güevo" de videojuegos. Diseño de la sudadera personalizada Retro Gamer 2 El diseño de esta preciosa sudadera es desenfadado y muestra un conjunto de elementos coloridos relacionados con los videojuegos clásicos de los 80's y 90's del siglo pasado. Este precioso diseño te retrotraerá a esa época en que los juegos de las máquinas arcade eran lo más y en las consolas caseras los juegos salían pulidos y sin grandes fallos, al contrario de la tendencia actual. Rememora esos juegos simples, de diversión infinita, rejugables y sin esperas con largas pantallas de carga, animaciones CGI y complejas configuraciones. Recuerda lo que era enchufar y jugar. Características del producto:   Todo el mundo necesita una sudadera cómoda con la que abrigarse y estar a la moda en el día a día. Y si además es suave, cálida y elegante como esta, mejor que mejor. ¡Ideal también para las noches más frescas! • 50% algodón preencogido y 50% poliéster • Peso del tejido: 271,25 g/m² (8 oz/yd²) • Fibras hiladas por chorro de aire para reducir la formación de bolas • Capucha de doble forro con cordón de ajuste a juego • Cuerpo con un cuarto de vuelta para evitar arrugas en el centro • Puños deportivos acanalados 1x1 y cinturilla de spandex • Bolsillo frontal tipo canguro • Cuello, hombros, brazos, sisas, puños y dobladillo con un doble pespunte • Producto base procedente de Bangladés, Nicaragua, Honduras o El Salvador Read the full article
0 notes
konamito · 4 months
Text
Proyecto Pi-NES
Tumblr media
PRESENTACIÓN
Bienvenido a este proyecto personal donde intentaré montar una Raspberry Pi 2 dentro de la carcasa de una vieja consola Nintendo NES. El objetivo principal es disfrutar creando algo diferente y original. 
Se trata de aprovechar una carcasa de Nintendo NES que tenía en casa y cuyas tripas vendí hace unos años porque la consola no funcionaba (o eso creía, a día de hoy seguro que podría yo mismo solucionar el problema que tenía). El caso es que desde ese momento tuve claro que la carcasa era una buena base para comenzar a trabajar en un proyecto de emulación de sistemas clásicos.
Con la llegada de Raspberry Pi, la emulación de RetroPie y los diferentes accesorios existentes para este mini ordenador, todo es mucho más fácil a la hora de crear un proyecto como este.
youtube
CARACTERÍSTICAS
Raspberry Pi 2 con Retropie (multi-emulador).
Control a través de mandos originales de Nintendo NES.
Pantalla LCD en la parte superior.
Conexiones USB en el interior de la tapa de los cartuchos.
Salidas externas de audio, vídeo (HDMI), y Ethernet.
CRÉDITOS Y AGRADECIMIENTOS
AlmightyGod, (Domingo), virtuoso de la electrónica y del soldador. El semidiós del Commodore 64.
rgrocha, (Rober), otro virtuoso de la electrónica, el estaño y el soldador. Bebe los vientos por el VIC-20.
COLOURlovers.
Jackster3000.
ShrikeDaddy, creador del champiñón-frambuesa que he usado como logotipo del proyecto.
EMULACIÓN
RetroPie
Emulation Station
TRABAJOS SOBRE LA CARCASA
Desde esta página iré contando el proceso completo de creación de este proyecto, describiendo los pasos más importantes, así como materiales y técnicas empleadas. ¡Manos a la obra!
PREPARACIÓN INTERIOR DE LA CARCASA
Recomiendo usar una herramienta multiuso tipo Dremel la cual tiene muchos accesorios interesantes para realizar los trabajos que se nos avecinan:
Tumblr media
Lo primero que hice fue quitar todos los soportes de plástico que la carcasa tiene en su interior que originalmente se usaban para sujetar los componentes interiores. Para ello, usé  una herramienta tipo Dremel que es cómoda y rápida de usar. Así quedó:
Tumblr media
También tuve que repasar el orificio donde va colocada la plaquita de los mandos porque en el hueco original no me cabía.
Tumblr media
OCULTACIÓN DE LAS ABERTURAS DE LA CARCASA
Como la nueva consola no va a usar los orificios que trae la carcasa de origen ya que voy a hacer unos nuevos, tengo que taparlos. Para ello usé un plástico tipo metacrilato de color blanco de un trozo viejo que tenía. Recorté dos rectángulos a medida del orificio y los pegué con pegamento tipo Nural el cual le da muchísima resistencia a la unión y da buenos resultados en plásticos.
Tumblr media
Una vez seco el pegamento es el momento de aplicar masilla. En mi caso los plásticos sobresalen un poco de la carcasa pero no me preocupa porque posteriormente los voy a lijar usando la Dremel. La masilla que uso es de poliéster y la compré en Leroy Merlin (unos 7 euros).
Tumblr media
Aplicamos la masilla con una espátula (preferiblemente de plástico y que sea flexible) de manera generosa en los huecos para que llene bien. Es importante raspar bien hacia fuera para dejar el menor material posible pegado en la carcasa. Si no lo hacemos así, luego, al secarse la masilla habrá que lijar mucho. Una vez seca la masilla, procedemos a lijar con lija de grano 400 (muy fina). Si tenemos mucha masilla es mejor usar la Dremel y reservar el lijado manual para un acabado más fino. Como comenté antes, el metacrilato que u´se para tapar los huecos sobresalía, así que con la Dremel corté el sobrante y en el lateral desgasté el material para adaptarlo a la forma en ángulo que tiene la carcasa en esa zona.
Si aún quedan huecos pequeños, es recomendable volver a aplicar una capa muy ligera de masilla, dejar secar y luego lijar de manera manual con lija de grano fino 400. Al final, la superficie debe quedar lisa al tacto y sin "saltos" entre la carcasa y el hueco que hemos tapado. Como ya estaba liado con la lija aproveché la ocasión para repasar con ella toda la carcasa de manera muy suave, sin apretar, para dejar el plástico preparado para la posterior aplicación de la imprimación. Esto es algo opcional ahora y se puede dejar para el final, justo antes del pintado definitivo de los plásticos.
Objetivo conseguido, los huecos originales de la carcasa ya no están:
Tumblr media
Con la masilla intenté reparar algunas de las esquinas de la parte superior de la carcasa siguiendo el procedimiento descrito anteriormente. El resultado fue desalentador ya que la carcasa tiene un rebaje en el borde de la parte superior para el acoplamiento perfecto con la inferior. Al colocar la pasta parte de esta se cae dentro y luego al lijar se desprende la pasta ya seca y se queda el desperfecto. 
He de decir que lo intenté varias veces y al final he dejar este problema para el final, a la hora de los retoques. Lo solucionaré seguramente usando un vinilo adhesivo o similar alrededor de la consola, tapando la zona de unión de las dos partes de la carcasa para disimular los fallos.
IMPRIMACIÓN Y PRIMER PINTADO DE LA CARCASA
Es el momento de preparar la carcasa para que luego la pintura se adhiera correctamente al plástico. 
Pero antes de nada conviene enmascarar lo que no queremos pintar. Yo quise conservar las etiquetas de la consola que están por debajo. Para esto uso cinta de carrocero y recorto con un cutter el sobrante. Esta cinta la retiraré al final cuando acabe de pintar toda la consola.
Tumblr media
Como he estado manipulando la carcasa, es necesario previamente quitar todo resto de grasa y suciedad que pudieran estar adheridas al plástico. Para ello uso un papel (un trapo vale también) impregnado en alcohol.
La imprimación que que uso es de la Rost-Stop de la marca Würth , que aunque no es barata sí que da muy buen resultado porque posee buena adherencia y seca rápidamente:
Tumblr media
Con un solo bote es más que suficiente para toda la consola. Con una sola mano fina de imprimación que cubra bien todos los recovecos es suficiente. Pero si se quiere, se puede aplicar una segunda. Hay que recordar que si volvemos a manipular los plásticos sin guantes o con las manos sucias será necesario desengrasarlos de nuevo antes de pintar.
Tumblr media
Elección de la pintura. Los colores corporativos de Nintendo son rojo y blanco. Pero la NES lleva detalles en negro brillante en su carcasa (las dos tapas de la parte superior y la zona de conexión de los mandos). Así que para este proyecto me he decidido al final por el Rojo brillante para la parte superior y por el negro brillo para la inferior.
Aplicamos la pintura en spray (no olvidarse de agitar el bote antes de usarlo) en una capa fina que poniendo especial atención a todos los recovecos. Si hay zonas a las que no llega la pintura porque hemos colocado la pieza en una posición complicada para acceder con el spray, es preferible dejarlo para las posteriores manos y no cebarse en una zona concreta que lo que provocará es que se cargue mucho de pintura y luego chorree. Estos fallos se notan muchísimo y hay que eliminarlos siempre usando lija.
Tumblr media
Después de la primera mano de pintura, dejamos que se seque bien (yo esperé 24 horas) y luego lijé con lija de grano 320 (muy fina) la pintura de manera muy suave. No pasa nada si en algunas partes se va la pintura ya que vamos a aplicar una segunda capa (y seguramente una tercera también).
Tumblr media
PREPARACIÓN DE LA CARCASA PARA COLOCAR LA PANTALLA LCD
La pantalla LCD de 7 pulgadas va a ir colocada en la parte superior de la consola, un poco hacia la izquierda e iba a ser abatible para facilitar el transporte y el almacenamiento de la consola. Luego decidí que quedaba mejor completamente horizontal (trabajo menos complicado).
Tumblr media
Hay que calcular bien dónde se va a colocar la placa ya que necesita espacio libre para conectarle la clavija de alimentación y el cable HDMI. Por otro lado, hay que tener en cuenta la longitud del cable plano de la pantalla para que se pueda conectar de manera cómoda a la placa y no quede tirante. En mi caso, como voy a colocar un hub USB justo en la entrada de la compuerta de los antiguos cartuchos, tengo que tener en cuenta ese espacio para que no tropiece con la placa.
Tumblr media
Corto dos tiras de metracrilato (cualquier otro material vale) y las pego en en la parte interior de la carcasa. Estas tiras son el soporte sobre el que voy a atornillar la placa de la pantalla LCD.
Ahora me toca marcar el lugar donde va a ir la ranura que permitirá pasar el cable plano desde el exterior hacia dentro de la consola. La ranura es conveniente hacerla un poco más ancha que el cable para que pase sin problemas. Como anécdota, he de mencionar el comentario de un compañero de trabajo cuando me vio trasteando con la consola. Me preguntó si estaba haciendo una hucha...
Tumblr media
Es conveniente taladrar el material donde vamos a atornillar con una broca de diámetro inferior al tornillo que vayamos a usar para que entre bien y no se quede suelto. Hechos los taladros que necesito coloco unos tornillos para fijar la placa al plástico. 
Tumblr media
PRIMERA MANO DE ROJO Y NEGRO BRILLO
He de confesar que desde que tenía los colores en mente quería darle un pintado para ver cómo quedaría el conjunto. Ha llegado el momento y por fin puedo darle color al asunto. Como siempre, repaso ligero del plástico con alcohol para eliminar los restos de grasa y suciedad.
La aplicación de la pintura debe ser en pasadas breves pero constantes, sin dejar de pulsar el difusor. Evitaremos cargar demasiada pintura. Siempre es recomendable aplicar varias capas finas.
Tumblr media
Los cuatro agujeros que se ven en la parte superior de la carcasa son fruto de los taladros previos que hice para atornillar la placa a la carcasa, pero como al final esa placa va atornillada por dentro uso masilla para ocultarlos.
Tumblr media
SOLDADURA Y MONTAJE DE LOS BOTONES DE CONTROL DE LA PANTALLA
La pantalla LCD me vino con una plaquita con botones que sirve para controlar los parámetros de la pantalla (menú, encendido, fuente, arriba y abajo). Al principio estuve buscando pulsadores para ponerlos sobre los botones (que son minúsculos) pero no encontré nada que me sirviera. Así que decidí desoldar los botones y ponerle unos interruptores vintage:
Tumblr media
Estos interruptores son del tipo normalmente abierto (NA), es decir, solo al pulsarlos se cierra el circuito (pasa la corriente). Me costó cada uno de ellos 1 euro en una tienda de electrónica de mi ciudad (nada baratos, desde luego).
Antes de empezar a soldar, hay que identificar cada uno de los cables del conector. Yo lo hice fue cortar un extremo y lo dejé conectado a la placa. Conecté la pantalla a la corriente y encendí la Raspberry Pi para poder ver algo en la pantalla. Entonces comencé a probar cables uniéndolos uno a uno hasta saber cuál de todos ellos era masa (GROUND). Una vez localizado, era cuestión de cruzar cada uno de los restantes con él para ver qué sucedía en la pantalla. Así fue como pude identificar los botones que me hacían falta:
Tumblr media
Habían varios cables que no iba a necesitar, por eso en la foto aparecen cortados. Dos de ellos pertenecen al LED de encendido y los otros dos no estaban en uso en este modelo de placa pero en otras viene un receptor de infrarrojos.
Cada uno de los interruptores tiene que ir conectado a masa. Pero resulta que tienen unos terminales muy pequeños y delicados. Al soldar tuve que tener mucho cuidado porque un exceso de calor acababa por desprender los terminales del interruptor y éste dejaba de funcionar. Así que lo más fácil fue conectar todas las masas de los interruptores a una común. Para ello usé un terminal al que grimpé los cables y luego le soldé la masa que viene del conector.
Una vez conectadas las masas, soldé los terminales de cada interruptor con el cable correspondiente del conector, tal y como yo los quería ordenados.
Tumblr media
Una vez soldados los cables, atornillé los botones a la carcasa para ver cómo quedaban:
Tumblr media
Durante el proceso de soldadura es conveniente comprobar que no hay cortocircuitos y que los interruptores responden correctamente. También es importante aislar los terminales de los interruptores para que no se toquen accidentalmente y provoquen resultados no deseados.
FIJACIÓN DE LA PANTALLA Y EL HUB USB A LA CARCASA
Mi Pi-NES va a llevar un hub USB en la antigua compuerta de los cartuchos para poder conectar cualquier pendrive o disco duro que se tercie y así no estar abriendo la consola. Previamente le he quitado la carcasa de plástico a uno que tenía guardado en un cajón y mi amigo Domingo me soldó dos terminales para conectarlos al GPIO de la Raspberry Pi desde donde se alimentará de corriente.
Al principio pensé en atornillar, idea que descarté porque hubiera necesitado pegar un soporte (madera, metacrilato, etc.) sobre el que luego poner el hub. Luego un amigo me sugirió usar velcro autoadhesivo pero al probarlo me di cuenta de que no quedaba bien sujeto y eso sería un problema al meter y sacar dispositivos USB. Además, con el paso del tiempo el pegamento perdería su capacidad y al final terminaría cayendo. Así que finalmente opté por usar silicona para pegar la placa del hub a la carcasa.
Tumblr media
0 notes
Text
Trocadero Commodore Madrid,conserva la belleza,armonía de un pasado pero a la vez actual y muy chic, lo mismo sucede con la presentación de sus platos, la cremosidad en el salmorejo, toque alioli en el arroz negro, el ceviche armonía en el paladar, una gran apuesta para celebrar&disfrutar @trocaderocommodore #foodporn #foodlovers #foodie #foodstagram #foodblogger #foodsfromspain #foodlover #foodphotography
@maitemikmik @gastronomiayuna
#apasionadagastronomica
@apasionadagastronomica
0 notes
personal-reporter · 6 months
Text
Biennale Musica 2023 a Venezia
Tumblr media
Biennale Musica 2023 si terrà a Venezia dal 16 al 29 ottobre, con come filo conduttore la Micro-Music ed è diretto per la terza volta da Lucia Ronchetti, una delle principali compositrici italiane di oggi. Il programma del Festival è dedicato al suono digitale, tra tendenze stilistiche e ricerche creative innovative sulla scena musicale internazionale. Installazioni, performance e forme online: numerose prime assolute commissionate dalla Biennale di Venezia e coproduzioni con i principali festival internazionali. La Biennale Musica si compone di sei diverse sezioni, Sound Microscopies; Sound Installations/Sound Exhibitions; Stylus Phantasticus-The Sound Diffused by Venetian Organs; Club Micro-Music; Sound Studies e Digital Sound Horizons. L’evento prevede le prime assolute di opere di Brian Eno, che darà qui inizio al suo primo tour da solista e riceverà il Leone d’Oro alla carriera 2023 per la sua ricerca della qualità, la bellezza e la diffusione del suono digitale, accompagnata dalla concezione dello spazio acustico come strumento compositivo. Il progetto Shipse Nothing Can Ever Be The Same   prevedono una retrospettiva di Eno attraverso interviste, progetti di videoarte, conferenze, performance, documentazione del backstage di concerti ed eventi artistici. Miller Puckette riceverà il Leone d’argento 2023 per l’ideazione e lo sviluppo dei software Max/Msp e Pure Data, due dei più importanti programmi per il trattamento del suono in tempo reale e la sintesi di suoni digitali. Saranno inoltre presentate l’opera dell’ingegnere e compositore Robert Henke (Commodore cbm 8032), più una nuova produzione del ciclo Professor Bad Trip di Fausto Romitelli. Il concerto inaugurale sarà aperto da As I Live And Breathe di Morton Subotnick, che elaborerà in tempo reale il suo respiro e i gesti vocali secondo tecniche avanzate di esecuzione elettronica così da creare un ambiente tecnologico unico. Andrea Liberovici e Paolo Zavagna (Sound Of Venice Number Two) presenteranno un nuovo progetto che indaga il paesaggio sonoro veneziano, ispirandosi all’iconografia e ai documenti d’archivio. Anche Anthea Caddy e Marcin Pietruszewski (Love numbers), Tania Cortés (1195), Alberto Anhaus (Colonization – Sea Invasion), Louis Braddock Clarke (Weather Gardens) parteciperanno con opere sonore per specifici spazi della città di Venezia. Dieci nuove produzioni di College Musica faranno parte del programma del Festival in una sezione autonoma, intitolata Digital Sound Horizons, che  esplorerà il presente e il futuro dei confini dell’interazione tra scienza, tecnologia e creatività musicale. Wolfgang Mitterer, John Zorn, Andrea Marcon e Luca Scandali si esibiranno nelle Chiese di San Giorgio, San Salvador e San Trovaso e nel Conservatorio Benedetto Marcello tra gli organi costruiti a Venezia da Gaetano Callido, Pietro Nacchini, Franz Zanin e Jürgen e Hendrik Ahrend. Quattro lezioni su Rai Radio3, a cura di Paola Damiani e condotte da Giovanni Bietti, indagheranno il repertorio organistico della Scuola veneziana del Cinquecento. Infine, ci saranno progetti in forma installativa, programmi compositivi online ed eventi in forma di concerti che vedono l’utilizzo delle nuove tecnologie legate al suono digitale a cura di Jaehoon Choi, Lydia Krifka Dobes, Fabio Machiavelli, Estelle Schorpp, Severin Dornier, Leonie Strecker e Alexis Weaver, Brigitta Muntendorf, il collettivo formato da Guy Ben-Ary e Nathan Thompson. Read the full article
0 notes
juanmecanico · 6 months
Photo
Tumblr media
"Shane van Gisbergen gana el último Bathurst 1000 como piloto a tiempo completo" - ¡Impresionante! Shane van Gisbergen ha ganado su último Bathurst 1000 como piloto a tiempo completo en un deslumbrante espectáculo de habilidad al volante y estrategia bien ejecutada. ¡Es la esencia de la carrera de resistencia en su estado más puro! El coche #97 no sólo conquistó la montura Panorama sino también nuestros corazones. Además de la victoria de SVG, el equipo Red Bull Amaphone Racing ha demostrado una vez más que saben lo que hacen cuando se trata de adaptarse a momentos de alta presión. ¡Eso es precisamente lo que se necesita en una carrera que es tan impredecible como la propia Bathurst! Vale la pena mencionar el impresionante desempeño de Cooper Webster que, si bien no alcanzó el podio, ¡ciertamente protegió bien su cabina a pesar de la increíble intensidad de la acción! Por mi lado, me he quedado totalmente encantado con uno de los finalistas, el Holden Commodore. Decididamente, este es un coche que merece un vistazo más detenido, tanto en la pista como fuera de ella. Desde la línea del capó hasta su legendario rendimiento, el Commodore es un manjar para cualquier entusiasta del automovilismo. Pero recuerden, señores, no importa cuánto análisis hagamos, Bathurst siempre será Bathurst: impredecible, emocionante y un auténtico espectáculo de habilidades al más alto nivel. ¡Nos vemos en la próxima carrera! #V8Supercars #Bathurst1000
0 notes