Tumgik
#Errori di traduzione
theophagie-remade · 2 years
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Io che piango tutte le mie lacrime ogni volta che guardo la 03×24 di bnha doppiata in italiano anche se certe battute sono state tradotte da cani
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gregor-samsung · 2 months
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«Sul finire del Sedicesimo secolo la volta celeste si alzava, come la vediamo noi ancora oggi, non di venti metri come nel planetario, ma circa a non più di trenta chilometri sopra di noi, come un’inflessibile costruzione. Sopra questa fortezza celesta troneggiava il malefico Dio, la cui vista penetrava in tutti gli errori degli uomini, che puniva senza pietà con la guerra, la peste, gli incendi. La volta celeste, che sosteneva i palazzi e i giardini di Dio, cingeva come un guscio d’uovo la Terra liberamente sospesa nel vuoto. «A questo punto entrò in scena Giordano Bruno e ruppe il guscio dell’uovo cosmico aprendo lo sguardo meravigliato e felice dell’umanità sull’infinità dello spazio. Le stelle fisse non erano più i bottoni dorati inchiodati all’immobile parete celeste, ma divennero barche dorate che si muovevano liberamente nell’etere a grande distanza le une dalle altre. Tutta la magnificenza dei palazzi divini si era volatilizzata. Se fossi un grande artista come lei», disse lo zoologo volgendosi ora al pittore, «progetterei un affresco imponente che, come contraltare del Giudizio Universale di Michelangelo, raffiguri Giordano Bruno sul rogo. Ma le fiamme, che devono bruciarlo, salgono verso il cielo e incendiano la volta celeste come fosse una misera quinta teatrale. Si vedrebbero quindi la città di Dio con i suoi opulenti palazzi crollare, dissolvendosi nel fumo e nella cenere, e insieme ad essi cadrebbero vittime dell’eterna distruzione angeli e santi. In lontananza, le stelle dell’Orsa Maggiore, come sfere luminose, apparirebbero in segno di vittoria.»
Jakob von Uexküll, L'immortale spirito nella natura, traduzione dal tedesco di Nicola Zippel, Castelvecchi (collana I Timoni), 2014. [Libro elettronico]
[Edizione originale: Der unsterbliche Geist in der Natur, Christian Wegner Verlag, Hamburg; testo pubblicato in tre parti fra il 1938 ed il 1947]
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alessiazeni · 1 month
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Capitolo Bonus La Corte Di Fiamme E Argento Feysand
Avviso: Partendo dal presupposto che non ho studiato per diventare traduttrice, quindi ci saranno SICURAMENTE dei possibili errori di traduzione, grammatica, punteggiatura e/o ortografia, questa è la mia versione tradotta in italiano dei capitoli bonus dei libri di Sarah J. Maas.
«Beh, è andata meglio del previsto» ammise Rhys una volta che tutti se n’erano andati, reclinando la testa contro il braccio dell’ampio divano dello studio. Nesta e Cassian erano tornati alla Casa del Vento, dove mia sorella aveva promesso di trovare un modo per iniziare la ricerca del Forziere della Paura. Il mio compagno aggiunse ironicamente “Nonostante il disastro tra Elain e Nesta.”
Ero tornata dalla chiacchierata con mia sorella sul piccolo, il bambino, trovando Rhys sdraiato sul divano, un braccio posato sugli occhi, probabilmente per trovare un momento di pace dopo aver sopportato l’esuberante euforia di Cassian ed Azriel.
Mi sedetti sul divano di fianco a Rhys, alzando le sue gambe muscolose sistemandomi sotto di esse. «Elain ha mostrato un po’ i denti» osservai. «Non me lo sarei aspettato.» O ciò che aveva detto riguardo al suo trauma persistente. Avevo intenzione di parlarne con Nesta, quante volte mi ero concentrata solamente sul mio terrore durante la sofferenza di Elain?
Rhys mi guardò con occhi semi aperti, il ritratto della grazia oziosa. Ma disse lentamente «Come ti fa sentire?» scrollai le spalle, reclinando la testa contro i cuscini «In colpa. Ha addossato tutta la sua rabbia contro Nesta, ma me la merito anche io.»
Elain ed io ci eravamo avvicinate molto dopo la fine della guerra con Hybern. È vero, potrei non essere mai andata a bere qualcosa con lei nello stesso modo in cui lo facevo con Mor e a volte Amren, ma… beh, con un bambino in arrivo, non potevo comunque più bere. E anche se non sono mai corsa prima da Elain con dei problemi o per consigli, avevamo una pacifica, amichevole comprensione. La trovavo una piacevole compagnia.
Mi chiesi se si sarebbe offesa per quel giudizio. Io sicuramente l’avrei fatto.
Rhys chiese «Hai mai visto Elain così?»
«No.» mi morsi il labbro inferiore. Lo sguardo di Rhys seguì il movimento. «Voglio dire, è stata coraggiosa quando serviva, ma non è mai stata polemica.»
«Forse non le è mai stata data la possibilità di esserla.»
Girai la testa verso di lui. «Credi che la stia soffocando?»
Rhys alzò le mani. «Non da sola.» Osservò lo studio mentre pensava. «Ma mi chiedo se tutti hanno costantemente creduto Elain dolce ed innocente, al punto da spingerla a comportarsi così, per non deludere tutti quanti.» Sospirò verso il soffitto. «Con il tempo e la sicurezza, magari vedremo emergere un altro suo lato.»
«Suona pericolosamente simile a quello che Nesta ha detto sul fatto che Elain stia finalmente diventando interessante.»
«Forse Nesta non ha torto.»
Guardai Rhys in cagnesco. «Credi che Elain sia noiosa?»
«Credo sia gentile, e sceglierei sempre la gentilezza alla cattiveria. Ma credo anche che non abbiamo visto tutto ciò che ha da offrire.» Un angolo della sua bocca si alzò. «Non dimenticare che il giardinaggio spesso risulta in qualcosa di bello, ma serve che le mani di qualcuno si sporchino nel frattempo.»
«E che vengano punte da spine» riflettei, ricordandomi di un mattino dell’estate precedente, quando Elain arrivò a casa, il palmo destro sanguinante a causa di diverse ferite causate da un roseto testardo che le aveva bucato i guanti. Le spine le si erano infilate sotto la pelle, lasciando schegge appuntite che dovetti rimuovere.
Non osai menzionare il fatto che se avesse usato i guanti incantati che Lucien le aveva preso per lo scorso Solstizio, niente gli avrebbe forati.
Sospirai, accarezzandomi distrattamente la pancia ancora piatta. «Concentriamoci sull’aiutare una sorella prima di iniziare con l’altra.»
«Concordo.» biascicò Rhys.
Lo fissai. «Dovevi per forza guardare Nesta come se la volessi uccidere, prima?»
Si mise seduto, l’anima dell’innocenza. «Non so di cosa tu stia parlando, Feyre cara.» Si sporse in avanti, l’aria luccicò brevemente quando lo scudo attorno a me venne abbassato. Le sue labbra mi accarezzarono la guancia. «Non farei mai una cosa simile. Devi pensare al tuo altro compagno.»
«Sì. Quello crudele, iperprotettivo, mezzo fuori di testa.» Sorrisi mentre mi baciava la mascella, poi il collo. Mi si piegarono le dita dei piedi.
«Crudele?» mormorò Rhys contro la mia pelle. «Mi ferisci.»
Gli permisi di adagiarmi sui cuscini, assaporando il suo peso mentre si sistemava sui gomiti. «Sembri felice» disse, il suo sorriso dolce e tenero in un modo che in pochi nel mondo fuori Velaris avevano mai visto.
«Sono felice» dissi. «Sono felice che la nostra famiglia possa condividere la nostra gioia.» A prescindere da quanto fosse diventato difficile il rapporto tra me e Nesta, aveva rischiarato qualcosa nel mio petto quando ci aveva fatto le sue congratulazioni.
«Se credi che sono iperprotettivo» disse Rhys, i capelli scuri che gli scivolarono in faccia «allora aspetta solo che Mor torni da Vallahan. Non lascerai mai la casa senza qualcuno che ti accompagni.»
«Credevo che Azriel e Cassian sarebbero stati quelli di cui preoccuparsi.»
«Oh, saranno tremendi. Ma Mor probabilmente aggiungerà un secondo scudo attorno a te e verrà a controllare sei volte al giorno per assicurarsi che mangi e dormi abbastanza.»
Gemetti. «Che la Madre abbia pietà.»
«Hmmm» disse Rhys, gli occhi luminosi mentre giochicchiava con la fine della mia treccia.
Per un lungo minuto, ci sorridemmo a vicenda. Osservai ogni elegante parte del suo volto, ogni punto che risplendeva di calore e felicità che radiavano da lui. «Cassian ha detto che sei stato lunatico. Perché?» 
Credevo a Cassian, ma Rhys non era stato affatto lunatico attorno a me. Ogni volta che il mio compagno mi guardava negli ultimi tempi, solo puro amore risplendeva nei suoi occhi.
Non mi sarei mai scordata il momento in cui avevamo scoperto che portavo in grembo nostro figlio, quel bellissimo bambino che l’Intagliaossa mi aveva mostrato. Ero seduta davanti ad un cavalletto nella galleria, durante la tarda serata, dipingendo un incubo che avevo avuto il giorno prima.
I bambini erano tornati a casa, ed ero restata da sola, il che era inusuale in quei giorni, e mi era rimasta qualche rara energia in eccesso dopo le lezioni. Le cose che i bambini dipingevano spesso mi facevano piangere, anche se ero sempre attenta a nascondere le lacrime. Ma nonostante la quantità di emozioni complesse che quella giornata di lavoro mi aveva scatenato, si era dimostrato gratificante in un modo che non avrei mai potuto immaginare. In un modo che tutta la mia considerevole magia non mi aveva mai fatto provare.
E l’unica cosa da fare con quelle emozioni era dipingerle.
L’incubo mi aveva lasciata sbilanciata tutto il giorno, restando nella mia mente come una specie di livido. Ero tornata Sotto la Montagna, ad affrontare nuovamente la mia seconda sfida, quegli spuntoni irregolari che scendevano per impalarmi se non avessi tirato la giusta leva in tempo. In qualche modo ero tornata analfabeta, incapace di decifrare i segni sul muro, costretta a scegliere a caso la mia salvezza o la mia fine. Rhys mi aveva salvata, allora, ma nel sogno, lui non c’era.
Solo Amarantha era presente, il re di Hybern un’ombra dietro di lei, ed in qualche modo nessuno sapeva dove fossi, che ero stata riportata lì perché lei aveva capito che la prima volta ne ero uscita imbrogliando, e non sarei mai uscita, mai uscita, mai uscita…
Quello era stato l’ultimo pensiero che ho avuto prima di costringermi a svegliarmi, madida di sudore, il cuore che mi martellava nel petto. Rhys si mosse, mettendomi al suo fianco, la sua ala che copriva entrambi, e nonostante mi accoccolai al suo calore ed alla sua forza, il sonno non mi ritrovò.
Quindi attesi finché i bambini non avevano lasciato lo studio quel giorno, prima di prendere una tela nera e la mia tavolozza. Mi preparai una tazza di the alla menta piperita e radice di liquerizia, poi presi il pennello.
Avevo dipinto quell’incubo per quasi due ore, la schiena rivolta alla porta, quando Rhys entrò. Rimase completamente in silenzio. Non era l’appagato silenzio in cui rimaneva a volte mentre mi osservava dipingere. Era puro silenzio scioccato.
Mi girai verso di lui in tempo per vederlo crollare sulle ginocchia.
E poi si mise a piangere e a ridere e l’unica cosa che riuscii a capire dal suo balbettare estatico fu una parola: bambino. Mi alzai dallo sgabello. Stavo piangendo anche io quando mi lanciai tra le sue braccia, buttandoci a terra entrambi, e mi appoggiò una mano sulla pancia, in meraviglia.
Qualcosa era cambiato nel mio odore da quando l’avevo lasciato quella mattina, forse anche da quando se n’erano andati i bambini. Alla fine la vita si era radicata dentro di me.
Restammo stesi sul pavimento, le nostre risate e le lacrime mischiate assieme e, una volta che ci calmammo, lo baciai. I nostri vestiti svanirono subito dopo e lo cavalcai sul pavimento dello studio, lasciando che la luce dentro di me brillò sufficientemente forte da proiettare ombre nella stanza.
Ricominciò a piangere guardandomi muovere, lacrime silenziose che scivolavano lungo la notte stellata da lui emanata, e quando mi inclinai per leccarle via, venne così intensamente da far raggiungere anche a me l’apice del piacere.
Ed ora, proprio come aveva fatto quella volta nello studio, le sue dita iniziarono a tracciare pigri cerchi sul mio ventre, sui seni, già pesanti e doloranti in un modo che non aveva niente a che fare con il desiderio che stava crescendo tra le mie gambe. Era stato uno dei primi segni, oltre il vomito che nell’ultimo periodo era continuativo: i miei seni si erano gonfiati e facevano male.
Rhys fece un cerchio attorno ad uno dei miei capezzoli, che divenne turgido sotto il suo tocco. Lo osservò diventare un rilievo sotto la maglia, come un gatto osserva un topo.
«Rhys» dissi quando la mia domanda rimase senza risposta. «Perché Cassian ha detto che sei stato lunatico?»
Chiuse la bocca attorno ad un mio seno, i denti che mi graffiavano attraverso la maglia. «Non c’è un motivo.»
«Bugiardo.» gli tirai i capelli, costringendolo a tirare su la testa. «Dimmelo.»
Si liberò dalla mia presa e mise il viso contro il lato del mio collo, abbassando il proprio corpo abbastanza da mostrarmi come sarebbe andata a finire. Non riuscii a fermare i miei fianchi dallo scontrarsi con i suoi. Un altro segno: Ero stata tremendamente affamata. E non solo di cibo.
C’erano state notti in cui avevo a malapena aspettato che Rhys entrasse in camera da letto prima di strappargli i vestiti di dosso, prima di crollare sulle ginocchia per prendere in profondità nella mia bocca il suo membro, o chiedergli di scoparmi contro il muro. C’erano giorni interi in cui scoprivo di avere bisogno di averlo dentro di me, che usai i miei poteri da daemati per chiedergli di incontrarmi alla casa di città per pranzo, dato che era più vicino allo studio, rispetto alla nostra nuova casa.
Quella adorabile, perfetta casa che avevamo costruito, con una camera per bambini che, volesse il Calderone, sarebbe stata occupata verso la fine della primavera.
Rhys fece combaciare la mia interminabile fame con la sua. A volte lo facevamo lentamente, assaporando ogni centimetro dell’altro, l’incarnazione di quello che significa fare l’amore. Altre volte, solitamente, erano pure, rudi scopate. Solo quella mattina, ero stata così assalita dal desiderio che eravamo a malapena riusciti a fare colazione in privato nella nostra stanza, prima che gli andassi sopra cavalcandolo fino a che non restammo entrambi privi di sensi dal piacere.
Chiesi a Madja a riguardo il giorno precedente, se fosse una cosa… normale volerlo così tanto.
«Sì» aveva risposto, con gli occhi che luccicavano. «Molte gestanti non ne parlano, ma ha a che fare con l’essenza alterante del tuo corpo. Non so dirti perché succede, ma è normale. Goditi ogni momento.»
Rhys disse contro il mio collo «Sono stato lunatico perché non ho dormito.» Mi leccò lungo la gola e la sua mano si fece strada nei miei pantaloni. Non lo fermai, non quando le sue dita trovarono l’umidità che lo attendeva. Emise un ringhio soddisfatto. «Visto?»
Sapevo che stava cercando una copertura e lo lasciai fare. Avevo imparato che Rhys mi avrebbe detto cosa lo preoccupava quando sarebbe stato pronto a farlo. Forse Cassian aveva interpretato male il suo comportamento, forse era rivolto verso mia sorella.
Sapevo che era improbabile.
Ma mentre Rhys fece scivolare le sue dita dentro di me, seguendo un perfido ritmo lento, lasciai stare. Era sempre stata una parte della nostra amicizia: darci a vicenda il tempo di decidere quando eravamo pronti a parlare.
E poi c’era il nostro accordo finale, marchiato con l’inchiostro su di noi da quando avevamo sconfitto Hybern… Gli diedi un bacio profondo, la lingua che si aggrovigliava alla sua. Non avremmo passato un momento in questo mondo senza l’altro. Potevo solo pregare che il nostro bambino, un giorno, trovasse un amore del genere.
Rhys mi portò sull’orlo dell’orgasmo e poi la sua mano ed i miei vestiti sparirono. Si sbottonò i pantaloni con tremenda lentezza, guardandomi in faccia mentre liberava la sua considerabile lunghezza. Continuò a guardarmi per tutto il tempo mentre scivolava dentro di me in un’unica, potente spinta, sembrava assaporare ogni mio gemito e supplica senza fiato mentre si muoveva dentro di me.
Come se lo stesse memorizzando, tutto quanto.
Quando fummo entrambi ansimanti, il viso di Rhys ancora affossato contro il mio collo, le mie dita che si aggrovigliavano pigramente nella sua maglia madida di sudore, dissi «Sembra reale ora che anche gli altri lo sanno.»
Rhys sapeva a cosa mi riferivo. «C’è ancora una persona de informare.»
Sorrisi, tirandogli i capelli per costringerlo a guardarmi. Rhys obbedì, guardandomi in faccia. «Vuoi essere te a dirlo a Mor o posso farlo io?»
Lui la conosceva da più tempo, ma io la consideravo la mia più cara amica.
Una sorella, forse anche più di quelle che avevo già.
«Credo che dovremmo lasciare che glielo dica lui» disse Rhys, indicando la mia pancia.
Alzai un sopracciglio. «Come?»
Sorrise ironicamente. «La prossima volta che Mor sarà a casa, lasceremo scendere lo scudo attorno a te. Vediamo quanto ci vuole prima che ti senta. E che senta lui.»
Ricambiai il sorriso. «Mi piace.» Già desideravo avere modo di catturare la faccia di Mor in quel momento. Feci scorrere una mano lungo i capelli setosi di Rhys. «Hai qualche nome in mente?»
Rhys fece un sorrisino. «Oh, sì.»
«Non mi fido affatto di quel sorriso.»
«Perché?» si tirò indietro e con un’ondata della sua magia, ci trovammo entrambi puliti. Repressi la crescente fame che mi si era scatenata guardandolo risistemarsi nei pantaloni. «Non gli darei mai un nome ridicolo.»
«Non ti credo.» Gli toccai il naso. «Il tuo cognome…»
«Non parliamo del mio cognome» disse, mordicchiandomi la punta del dito.
Risi. «Va bene.»
Ma i suoi occhi si oscurarono «E se lo chiamassimo come tuo padre?»
Il mio cuore si tese. «Ti andrebbe davvero bene?»
«Ma certo.»
Dovetti inghiottire il nodo che mi si era formato in gola mentre mi tirai su per sedermi, fronte a fronte con lui. «Magari come secondo nome, ma… no. Voglio che nostro figlio abbia un nome suo.»
Nostro figlio. Le parole erano strane, ma splendide sulla mia lingua.
Rhys annuì, il viso si addolcì, come se le parole avessero commosso anche lui.
Potevo già vedere il padre che sarebbe diventato, lo vedevo ridere mentre lanciava il nostro bambino per aria, lo vedevo sonnecchiare con il bimbo su quel divano, un libro aperto sulle gambe. Nostro figlio non avrebbe mai, neanche per un istante, dubitato di essere amato ed apprezzato. E Rhys sarebbe andato fino alla fine del mondo per proteggerlo.
Sorrisi a quel sogno ad occhi aperti, le mani che già volevano disegnare quelle scene.
Rhys emise un mormorio di contemplazione. «Che ne dici di Nyx?»
Sbattei le palpebre. «Nyx?»
Rhys indicò una delle pareti di libri nello studio. Un tomo rilegato in pelle fluttuò verso le sue dita aperte. Senza dire una parola aprì su una pagina e me lo passò.
Lessi il testo all’interno. «Un’antica dea della notte?»
«Più o meno dei tempi del Forziere, in realtà» disse Rhys. «È per lo più dimenticata, ora, ma mi piace come suona il suo nome. Perché non usarlo per un maschietto?»
«Nyx» riflettei ancora, il nome che riecheggiava nel silenzio dello studio. Mi passai un dito tatuato sulla pancia. La mano di Rhys si sovrappose alla mia ed entrambi sorridemmo alla piccola vita che si stava formando nel mio corpo.
«Nyx» dissi un’ultima volta, e avrei potuto giurare che un potere baciato dalla notte emerse in risposta.
Rhys trattenne il respiro, come se avesse sentito anche lui quel nucleo di potere.
Insieme, guardammo le nostre mani congiunte, il mio ventre sotto di esse.
Insieme, guardammo nostro figlio, ed offrii i miei silenziosi ringraziamenti alla Madre per il bellissimo futuro che era sbocciato di fronte a noi.
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sidicecheilibri · 10 months
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I libri nominati da Rory Gilmore
1 – 1984, George Orwell
2 – Le Avventure di Huckelberry Finn, Mark Twain
3 – Alice nel Paese delle Meraviglie, Lewis Carrol
4 – Le Fantastiche Avventure di Kavalier e Clay, Michael Chabon
5 – Una Tragedia Americana, Theodore Dreiser
6 – Le Ceneri di Angela, Frank McCourt
7 – Anna Karenina, Lev Tolstoj
8 – Il Diario di Anna Frank
9 – La Guerra Archidamica, Donald Kagan
10 – L’Arte del Romanzo, Henry James
11 – L’Arte della Guerra, Sun Tzu
12 – Mentre Morivo, William Faulkner
13 – Espiazione, Ian McEvan
14 – Autobiografia di un Volto, Lucy Grealy
15 – Il Risveglio, Kate Chopin
16 – Babe, Dick King-Smith
17 – Contrattacco. La Guerra non Dichiarata Contro le Donne, Susan Faludi
18 – Balzac e la Piccola Sarta Cinese, Dai Sijie
19 – Bel Canto, Anne Pachett
20 – La Campana di Vetro, Sylvia Plath
21 – Amatissima, Toni Morrison
22 – Beowulf: una Nuova Traduzione, Seamus Heaney
23 – La Bhagavad Gita
24 – Il Piccolo Villaggio dei Sopravvissuti, Peter Duffy
25 – Bitch Rules. Consigli di Comune Buonsenso per donne Fuori dal Comune, Elizabeth Wurtzel
26 – Un Fulmine a Ciel Sereno ed altri Saggi, Mary McCarthy
27 – Il Mondo Nuovo, Adolf Huxley
28 – Brick Lane, Monica Ali
29 – Brigadoon, Alan Jay Lerner
30 – Candido, Voltaire
31 – I Racconti di Canterbury, Geoffrey Chaucer
32 – Carrie, Stephen King
33 – Catch-22, Joseph Heller
34 – Il Giovane Holden, J.D.Salinger
35 – La Tela di Carlotta, E.B.White
36 – Quelle Due, Lillian Hellman
37 – Christine, Stephen King
38 – Il Canto di Natale, Charles Dickens
39 – Arancia Meccanica, Anthony Burgess
40 – Il Codice dei Wooster, P.G.Wodehouse
41 – The Collected Stories, Eudora Welty
42 – La Commedia degli Errori, William Shakespeare
43 – Novelle, Dawn Powell
44 – Tutte le Poesie, Anne Sexton
45 – Racconti, Dorothy Parker
46 – Una Banda di Idioti, John Kennedy Toole
47 – Il03 al 09/03 Conte di Montecristo, Alexandre Dumas
48 – La Cugina Bette, Honore de Balzac
49 – Delitto e Castigo, Fedor Dostoevskij
50 – Il Petalo Cremisi e il Bianco, Michel Faber
51 – Il Crogiuolo, Arthur Miller
52 – Cujo, Stephen King
53 – Il Curioso Caso del Cane Ucciso a Mezzanotte, Mark Haddon
54 – La Figlia della Fortuna, Isabel Allende
55 – David e Lisa, Dr.Theodore Issac Rubin M.D
56 – David Copperfield, Charles Dickens
57 – Il Codice Da Vinci, Dan Brown
58 – Le Anime Morte, Nikolaj Gogol
59 – I Demoni, Fedor Dostoevskij
60 – Morte di un Commesso Viaggiatore, Arthur Miller
61 – Deenie, Judy Blume
62 – La Città Bianca e il Diavolo, Erik Larson
63 – The Dirt. Confessioni della Band più Oltraggiosa del Rock, Tommy Lee – Vince Neil – Mick Mars – Nikki Sixx
64 – La Divina Commedia, Dante Alighieri
65 – I Sublimi Segreti delle Ya-Ya Sisters, Rebecca Wells
66 – Don Chischiotte, Miguel de Cervantes
67 – A Spasso con Daisy, Alfred Uhvr
68 – Dr. Jeckill e Mr.Hide, Robert Louis Stevenson
69 – Tutti i Racconti e le Poesie, Edgar Allan Poe
70 – Eleanor Roosevelt, Blanche Wiesen Cook
71 – Electric Kool-Aid Acid Test, Tom Wolfe
72 – Lettere, Mark Dunn
73 – Eloise, Kay Thompson
74 – Emily The Strange, Roger Reger
75 – Emma, Jane Austen
76 – Il Declino dell’Impero Whiting, Richard Russo
77 – Encyclopedia Brown: Boy Detective, Donald J.Sobol
78 – Ethan Frome, Edith Wharton
79 – Etica, Spinoza
80 – Europe Through the back door, 2003, Rick Steves
81 – Eva Luna, Isabel Allende
82 – Ogni cosa è Illuminata, Jonathan Safran Foer
83 – Stravaganza, Gary Krist
84 – Farhenheit 451, Ray Bradbury
85 – Farhenheit 9/11, Michael Moore
86 – La Caduta dell’Impero di Atene, Donald Kagan
87 – Fat Land, il Paese dei Ciccioni, Greg Critser
88 – Paura e Delirio a Las Vegas, Hunter S.Thompson
89 – La Compagnia dell’Anello, J.R.R.Tolkien
90 – Il Violinista sul Tetto, Joseph Stein
91 – Le Cinque Persone che Incontri in Cielo, Mitch Albom
92 – Finnegan’s Wake, James Joyce
93 – Fletch, Gregory McDonald
94 – Fiori per Algernon, Daniel Keyes
95 – La Fortezza della Solitudine, Jonathan Lethem
96 – La Fonte Meravigliosa, Ayn Rand
97 – Frankenstein, Mary Shelley
98 – Franny e Zooeey, J.D.Salinger
99 – Quel Pazzo Venerdì, Mary Rodgers
100 – Galapagos, Kurt Vonnegut
101 – Questioni di Genere, Judith Butler
102 – George W.Bushism: The Slate Book of Accidental Wit and Wisdom of our 43rd President, Jacob Weisberg
103 – Gidget, Fredrick Kohner
104 – Ragazze Interrotte, Susanna Kaysen
105 – The Gnostic Gospels, Elaine Pagels
106 – Il Padrino, Parte I, Mario Puzo
107 – Il Dio delle Piccole Cose, Arundhati Roy
108 – La Storia dei Tre Orsi, Alvin Granowsky
109 – Via Col Vento, Margaret Mitchell
110 – Il Buon Soldato, Ford Maddox Ford
111 – Il Gospel secondo Judy Bloom
112 – Il Laureato, Charles Webb
113 – Furore, John Steinbeck
114 – Il Grande Gatsby, F.Scott Fitzgerald
115 – Grandi Speranze, Charles Dickens
116 – Il Gruppo, Mary McCarthy
117 – Amleto, William Shakespeare
118 – Harry Potter e il Calice di Fuoco, J.K.Rowling
119 – Harry Potter e la Pietra Filosofale, J.K.Rowling
120 – L’Opera Struggente di un Formidabile Genio, Dave Eggers
121 – Cuore di Tenebra, Joseph Conrad
122 – Helter Skelter: La vera storia del Caso Charles Manson, Vincent Bugliosi e Curt Gentry
123 – Enrico IV, Parte Prima, William Shakespeare
124 – Enrico IV, Parte Seconda, William Shakespeare
125 – Enrico V, William Shakespeare
126 – Alta Fedeltà, Nick Hornby
127 – La Storia del Declino e della Caduta dell’Impero Romano, Edward Gibbon
128 – Holidays on Ice: Storie, David Sedaris
129 – The Holy Barbarians, Lawrence Lipton
130 – La Casa di Sabbia e Nebbia, Andre Dubus III
131 – La Casa degli Spiriti, Isabel Allende
132 – Come Respirare Sott’acqua, Julie Orringer
133 – Come il Grinch Rubò il Natale, Dr.Seuss
134 – How the Light Gets In, M.J.Hyland
135 – Urlo, Allen Ginsberg
136 – Il Gobbo di Notre Dame, Victor Hugo
137 – Iliade, Omero
138 – Sono con la Band, Pamela des Barres
139 – A Sangue Freddo, Truman Capote
140 – Inferno, Dante
141 – …e l’Uomo Creò Satana, Jerome Lawrence e Robert E.Lee
142 – Ironweed, William J.Kennedy
143 – It takes a Village, Hilary Clinton
144 – Jane Eyre, Charlotte Bronte
145 – Il Circolo della Fortuna e della Felicità, Amy tan
146 – Giulio Cesare, William Shakespeare
147 – Il Celebre Ranocchio Saltatore della Contea di Calaveras, Mark Twain
148 – La Giungla, Upton Sinclair
149 – Just a Couple of Days, Tony Vigorito
150 – The Kitchen Boy, Robert Alexander
151 – Kitchen Confidential: Avventure Gastronomiche a New York, Anthony Bourdain
152 – Il Cacciatore di Aquiloni, Khaled Hosseini
153 – L’amante di Lady Chatterley, D.H.Lawrence
154 – L’Ultimo Impero: Saggi 1992-2000, Gore Vidal
155 – Foglie d’Erba, Walt Whitman
156 – La Leggenda di Bagger Vance, Steven Pressfield
157 – Meno di Zero, Bret Easton Ellis
158 – Lettere a un Giovane Poeta, Rainer Maria Rilke
159 – Balle! E tutti i Ballisti che Ce Le Stanno Raccontando, Al Franken
160 – Vita di Pi, Yann Martell
161 – La piccola Dorrit, Charles Dickens
162 – The little Locksmith, Katharine Butler Hathaway
163 – La piccola fiammiferaia, Hans Christian Andersen
164 – Piccole Donne, Louisa May Alcott
165 – Living History, Hilary Clinton
166 – Il signore delle Mosche, William Golding
167 – La Lotteria, ed altre storie, Shirley Jackson
168 – Amabili Resti, Alice Sebold
169 – Love Story, Eric Segal
170 – Macbeth, William Shakespeare
171 – Madame Bovary, Gustave Flaubert
172 – The Manticore, Robertson Davies
173 – Marathon Man, William Goldman
174 – Il Maestro e Margherita, Michail Bulgakov
175 – Memorie di una figlia per bene, Simone de Beauvoir
176 – Memorie del Generale W.T. Sherman, William Tecumseh Sherman
177 – L’uomo più divertente del mondo, David Sedaris
178 – The meaning of Consuelo, Judith Ortiz Cofer
179 – Mencken’s Chrestomathy, H.R. Mencken
180 – Le Allegre Comari di Windsor, William Shakespeare
181 – La Metamorfosi, Franz Kafka
182 – Middlesex, Jeoffrey Eugenides
183 – Anna dei Miracoli, William Gibson
184 – Moby Dick, Hermann Melville
185 – The Mojo Collection: The Ultimate Music Companion, Jim Irvin
186 – Moliere: la biografia, Hobart Chatfield Taylor
187 – A monetary history of the United States, Milton Friedman
188 – Monsieur Proust, Celeste Albaret
189 – A Month of Sundays: searching for the spirit and my sister, Julie Mars
190 – Festa Mobile, Ernest Hemingway
191 – Mrs Dalloway, Virginia Woolf
192 – Gli ammutinati del Bounty, Charles Nordhoff e James Norman Hall
193 – My Lai 4: A Report on the Massacre and Its Aftermath, Seymour M.Hersh
194 – My Life as Author and Editor, H.R.Mencken
195 – My life in orange: growing up with the guru, Tim Guest
196 – Myra Waldo’s Travel and Motoring Guide to Europe, 1978, Myra Waldo
197 – La custode di mia sorella, Jodi Picoult
198 – Il Nudo e il Morto, Norman Mailer
199 – Il Nome della Rosa, Umberto Eco
200 – The Namesake, Jhumpa Lahiri
201 – Il Diario di una Tata, Emma McLaughlin
202 – Nervous System: Or, Losing my Mind in Literature, Jan Lars Jensen
203 – Nuove Poesie, Emily Dickinson
204 – The New Way Things Work, David Macaulay
205 – Nickel and Dimed, Barbara Ehrenreich
206 – Notte, Elie Wiesel
207 – Northanger Abbey, Jane Austen
208 – The Norton Anthology of Theory and Criticism, William E.Cain, Laurie A.Finke, Barbara E.Johnson, John P.McGowan
209 – Racconti 1930-1942, Dawn Powell
210 – Taccuino di un Vecchio Porco, Charles Bukowski
211 – Uomini e Topi, John Steinbeck
212 – Old School, Tobias Wolff
213 – Sulla Strada, Jack Kerouac
214 – Qualcuno Volò sul Nido del Cuculo, Ken Kesey
215 – Cent’Anni di Solitudine, Gabriel Garcia Marquez
216 – The Opposite of Fate: Memories of a Writing Life, Amy Tan
217 – La Notte dell’Oracolo, Paul Auster
218 – L’Ultimo degli Uomini, Margaret Atwood
219 – Otello, William Shakespeare
220 – Il Nostro Comune Amico, Charles Dickens
221 – The Outbreak of the Peloponnesian War, Donald Kagan
222 – La Mia Africa, Karen Blixen
223 – The Outsiders, S.E. Hinton
224 – Passaggio in India, E.M.Forster
225 – The Peace of Nicias and the Sicilian Expedition, Donald Kagan
226 – Noi Siamo Infinito, Stephen Chbosky
227 – Peyton Place, Grace Metalious
228 – Il Ritratto di Dorian Gray, Oscar Wilde
229 – Pigs at the Trough, Arianna Huffington
230 – Le Avventure di Pinocchio, Carlo Collodi
231 – Please Kill Me: Il Punk nelle Parole dei Suoi Protagonisti, Legs McNeil e Gillian McCain
232 – Una Vita da Lettore, Nick Hornby
233 – The Portable Dorothy Parker, Dorothy Parker
234 – The Portable Nietzche, Fredrich Nietzche
235 – The Price of Loyalty: George W.Bush, the White House, and the Education on Paul O’Neil, Ron Suskind
236 – Orgoglio e Pregiudizio, Jane Austen
237 – Property, Valerie Martin
238 – Pushkin, La Biografia, T.J.Binyon
239 – Pigmallione, G.B.Shaw
240 – Quattrocento, James Mckean
241 – A Quiet Storm, Rachel Howzell Hall
242 – Rapunzel, I Fratelli Grimm
243 – Il Corvo ed Altre Poesie, Edgar Allan Poe
244 – Il Filo del Rasoio, W.Somerset Maugham
245 – Leggere Lolita a Teheran, Azar Nafisi
246 – Rebecca, Daphne du Maurier
247 – Rebecca of Sunnybrook Farm, Kate Douglas Wiggin
248 – The Red Tent, Anita Diamant
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kneedeepincynade · 6 months
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The United States can only give lies in all diplomatic context,they lie about the genocide in Gaza, they lie about nato expansion and they even lie about the protests inside the US,such country cannot be trusted
The post is machine translated
Translation is at the bottom
The collective is on telegram
🐲 事实胜于雄辩 | I FATTI BATTONO L'ELOQUENZA, GLI USA DEVONO TRASFORMARE LE PAROLE IN AZIONI CONCRETE 👍
🇨🇳 Il Compagno Wang Yi - Direttore dell'Ufficio Generale della Commissione Centrale per gli Affari Esteri del Partito Comunista e Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Popolare Cinese, si è recato a Washington, negli USA, per incontrare Antony Blinken - Segretario di Stato degli USA 🇺🇸
🤢 Blinken è una figurata disprezzata in Cina. Il Popolo Cinese conosce molto bene le opinioni anti-Cinesi di Blinken, ma Cina e USA necessitano di portare avanti un Dialogo, in quanto le tensioni tra i due Paesi sono in ebollizione 💬
🇨🇳 A Washington, Wang Yi ha ricordato che Cina e USA sono Paesi che presentano molteplici differenze di natura politica ed economica, ma che le sfide nelle Relazioni Sino-Statunitensi dovrebbero essere affrontare congiuntamente tramite il Dialogo e la Consultazione, per evitare errori di valutazione 🕊
🐲 La Cina ha sempre proposto, e continuerà a proporre, i Tre Principi per le Relazioni tra Cina e USA:
一 Rispetto Reciproco (相互尊重) 🤝
二 Coesistenza Pacifica (和平共处) 🕊
三 Cooperazione a Mutuo Vantaggio (合作共赢) 🤝
🇨🇳 In Cina si dice «事实胜于雄辩», ovvero: «I fatti contano più delle parole», le azioni concrete battono l'eloquenza. Nell'ultimo anno, diversi funzionari statunitensi hanno affermato di non volere contenere l'Ascesa della Cina o di non voler bloccare il suo Sviluppo, ma le azioni sono sempre andate in quella direzione 😡
🤡 Imporre sanzioni a quasi 700 Aziende Cinesi significa «non voler bloccare lo sviluppo della Cina?» Gli USA hanno una visione peculiare sul sostegno allo sviluppo 😡
🤡 Promuovere politiche anti-Cinesi come il "controllo sugli export" ultra-politicizzato significa «non avere l'intenzione di contenere lo sviluppo della Cina»?
🇨🇳 这些令人作呕的美帝国主义的清算之日终将到来 🔥
🤔 Per poter ricostruire le basi di un Rapporto tra Cina e USA, gli Stati Uniti d'America dovranno tornare a seguire e rispettare i Principi dei Tre Comunicati Congiunti Sino-Statunitensi, in cui è inscritto anche il Principio dell'Unica Cina, rispettare il Diritto Internazionale e conformarsi allo Spirito dei Tempi 🕊
✍️ Dal Comunicato Congiunto Sino-Statunitense del 1979: «後和條合众国政府承认中国的立场,即只有一个中国,台湾是中国的一部分», la cui traduzione è: «Il Governo degli USA riconosce la Posizione della Cina, c'è solo una Cina e Taiwan è parte della Cina» 🇨🇳
🐲 Taiwan è parte integrante del territorio Cinese - Storia di Taiwan, dall'Impero Celeste fino ad oggi 🀄️
🔍 Approfondimenti:
😡 Il discorso anti-Cinese e suprematista di Blinken viene duramente criticato dal Compagno Wang Wenbin ⭐️
🇨🇳 Xi Jinping a Blinken: «Rispetto Reciproco e Sincerità sono le basi per le interazioni tra stati» 😘
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🐲 事实胜于雄辩 | FACTS BEAT ELOQUENCY, THE USA MUST TURN WORDS INTO CONCRETE ACTIONS 👍
🇨🇳 Comrade Wang Yi - Director of the General Office of the Central Foreign Affairs Commission of the Communist Party and Minister of Foreign Affairs of the People's Republic of China, went to Washington, USA, to meet Antony Blinken - Secretary of State of the USA 🇺🇸
🤢 Blinken is figuratively despised in China. The Chinese People are very aware of Blinken's anti-China views, but China and the USA need to carry out a Dialogue, as tensions between the two countries are boiling 💬
🇨🇳 In Washington, Wang Yi reminded that China and the USA are countries with multiple political and economic differences, but that the challenges in Sino-US relations should be addressed jointly through Dialogue and Consultation, to avoid errors of assessment 🕊
🐲 China has always proposed, and will continue to propose, the Three Principles for China-US Relations:
一 Mutual Respect (相互尊重) 🤝
二 Peaceful Coexistence (和平共处) 🕊
三 Cooperation for Mutual Benefit (合作共赢) 🤝
🇨🇳 In China they say «事实胜于雄辩», that is: «Deeds count more than words», concrete actions beat eloquence. In the last year, several US officials have said that they do not want to contain the rise of China or that they do not want to block its development, but actions have always gone in that direction 😡
🤡 Does imposing sanctions on almost 700 Chinese companies mean "not wanting to block China's development?" The USA has a peculiar vision of supporting development 😡
🤡 Does promoting anti-Chinese policies such as ultra-politicized "export controls" mean "having no intention of containing China's development"?
🇨🇳 这些令人作呕的美帝国主义的清算之日终将到来 🔥
🤔 In order to rebuild the foundations of a relationship between China and the USA, the United States of America will have to return to following and respecting the Principles of the Three Sino-US Joint Communiqués, which also include the One China Principle, respecting the International Law and conforming to the Spirit of the Times 🕊
✍️ From the 1979 Sino-US Joint Communiqué: «後和條合众国政府承认中国的立场,即只有一个中国,台湾是中国的一部分», whose translation is: «The US Government recognizes China's Position, c 'it's just one China and Taiwan is part of China» 🇨🇳
🐲 Taiwan is an integral part of Chinese territory - History of Taiwan, from the Celestial Empire to today 🀄️
🔍 Further information:
😡 Blinken's anti-China and supremacist speech is harshly criticized by Comrade Wang Wenbin ⭐️
🇨🇳 Xi Jinping to Blinken: «Mutual respect and sincerity are the basis for interactions between states» 😘
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[TRAD ITA] 220806 STORIA INSTAGRAM DI SUGA:
*Storia senza testo*
Traduzione immagine: “Se vai a ballare a molti matrimoni, piangerai a molti funerali. se sei presente all'inizio di molti momenti, ci sarai quando finiranno. Se hai molti amici, sperimenterai tante separazioni. Se pensi che la perdita che provi sia grande, è perché hai provato molte cose nella tua vita. Se hai commesso molti errori, è meglio che aver vissuto senza fare nulla. Non riuscire a raggiungere una stella non è infelicità, l'infelicità è non avere una stella che non riesci a raggiungere.”
(N/B: Estratto dal libro ‘Lezioni di vita’, di David Kessler e Elisabeth Kübler-Ross)
Traduzione a cura di Bangtan Italian Channel Subs (©ImVali) | Trans ©btsinthemoment, ©dalbitbangtan
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rideretremando · 1 year
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"Liceo classico, 1986-87, quinta ginnasio: veniva data una versione in classe di Lisia, o di Cicerone, lunga 12-14 righe: un pezzo di orazione preso di pacca, con tutti i periodi ipotetici di vario tipo, con la sintassi complessa, con la lingua naturale dell'autore. Per ogni errore di grammatica, anche isolato (magari il tempo di un verbo o un singolare plurale o un numerale tradotto con trecento invece che con trenta) si levava un voto.
liceo classico 2022-23, sempre quinta ginnasio: si danno versioni in classe di cinque righe e mezzo: favoletta di animali, rimasticata, aggiustata, con verbi tutti al presente, e qualche minimale struttura sintattica. Un macello di errori e il voto riesce miracolosamente a stare intorno al 5. Invece del non classificabile che la traduzione meriterebbe.
Di chi è la colpa di questa morte cerebrale di massa delle giovani generazioni? Quando la facciamo finita con tutto ciò? Quando togliamo la scuola da chi la riduce a tutto ciò?
COSA E' SUCCESSO?
In Italia accade questo ovunque? Io mi trovo nel nord più progressista che ci sia, non nel profondo sud. Mi trovo dove gli studenti all'Invalsi vanno bene. A che serve l'Invalsi?"
Lorenzo Sarno
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sayitaliano · 2 years
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Ciao! Spero che tu stia andando una bella gironata oggi! :D Mi chiamo Luca e sto imperando l'italiano da un po' (da quando ero piccolo!) Mi dispiace per il mio italiano se non è molto bene! 😅 Io ho cercato di imparare l'italiano principalmente da mia mamma e famiglia e mi chiedevo se c'é un modo per migliorare il mio modo di parlare perché sento che é lì che devo migliorare di più! (Scusa se ho scritto qualche errore!) Grazie mille! :))
Ciao Luca, piacere di conoscerti! Grazie per aver scritto :) Non ti preoccupare per gli errori, col tempo e con un po' di pratica spariranno completamente! Prima ti rispondo e poi ti scrivo qualche correzione (poche cose, più che altro stai attento alle vocali che ti scappano - spoiler: scappano anche a noi!) ;)
Il primo metodo per imparare una lingua è fare pratica. Esercitarsi quanto più possibile senza paura di sbagliare, perché è normale sbagliare mentre si impara qualcosa di nuovo: anzi, direi che è veramente utile sbagliare, perché quando ti correggono gli errori e te li spiegano, poi ti ricordi cosa hai sbagliato e non sbagli più. Parlare e scrivere sono molto importanti, insieme allo studio della grammatica: per questo sul blog trovi tante risorse (guarda su @sayitalianohome : nel primo post trovi tutti i link ai diversi masterpost). Puoi leggere libri o articoli di giornale di argomenti che ti interessano (ti aiutano con la fluidità del discorso) ed ascoltare audiolibri, guardare i film coi sottotitoli o i video su youtube, ascoltare musica con la traduzione del testo (o provare a tradurre i testi e controllare poi se hai fatto bene: ne ho già tradotti un po' e presto ne farò altri), guardare i telegiornali o la tv italiana in generale, o ascoltare le interviste ad attori o sportivi... di solito suggerisco di provare a tenere un diario in cui scrivere frasi in italiano, oppure la lista della spesa o descrivere qualcosa che si è visto, che ci è successo o qualcosa che ci piace (anche un film) o immaginare di raccontare queste cose (od altre) ad amici in una lettera. Nel tuo caso, ti direi di provare a fare queste cose parlando: puoi registrare degli audio o dei video (non serve che li pubblichi), mandarli ad amici o fare finta di inviarli. Puoi anche provare a ripetere qualcosa che hai sentito, una frase che ti piace, finché non senti che la pronunci senza grande fatica. Oppure puoi mandare audio e/o video ai madrelingua (alcuni si trovano in app apposite, ma se serve, io sono qui!). Parlare coi madrelingua (o con chi conosce bene la lingua che studi) è sempre molto utile perché ti rispondono in maniera fluida e con la giusta pronuncia e possono spiegarti se sbagli, dove sbagli.
Hai già una buona conoscenza della lingua, scrivi bene, per cui puoi provare a "lanciarti" in queste cose... insomma, parla (ed ascolta)! Come hai detto tu :) Ovviamente se hai domande di qualsiasi tipo, o hai bisogno di qualcuno che ti corregga quello che scrivi (e che dici, a questo punto... ci possiamo accordare per scambiarci degli audio), non farti problemi: sono qui apposta! C'è un canale discord in cui parliamo in italiano, c'è un canale youtube in cui ho già messo qualche video in cui parlo in italiano e racconto qualcosa sull'Italia... come ti dicevo, su @sayitalianohome trovi tutti i link (in quel blog ci sono solo link per voi :) )
Ora ti spiego velocemente due cose riscrivendo il tuo testo (magari serve anche ad altri):
Ciao! Spero che tu stia avendo una bella giornata oggi! :D [we "are having" a nice day; even if you want to say "I hope your day is going well" but I mean... you even used the subjunctive mood aww<3] Mi chiamo Luca e sto impArando l'italiano da un po' (da quando ero piccolo!) Mi dispiace per il mio italiano se non è molto buono! 😅 [difficult to phrase in Italian, but let's say we generally use "buono" instead of "bene". Even if you don't really eat it -lol-, buono is also a "degree" we use to categorize a level of knowledge of something- we used to get "buono" in school too as a grade, especially in elemantary and middle school] Io ho cercato di imparare l'italiano principalmente da mia mamma e dalla sua [cannot really be left implied cause famiglia is a little too general and it's better to add which side or which family is -sua, ig- and the preposition changes a little from "da" to "dalla"] famiglia e mi chiedevo se c'è [the verb to be needs the other accent: è. There are only a few situations in which we use é and one is, as you correctly did, as the ending of "perché" and similar words - you can find the link in the masterpost but anyway, take a look here] un modo per migliorare il mio modo di parlare perché sento che è lì che devo migliorare di più!
Fammi sapere se hai bisgono e se hai altre domande!! :)
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aitan · 2 years
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Sei anni fa ho fatto questo piccolo esperimento per mettere alla prova le capacità di traduzione di Google Translate (il servizio di traduzione automatica multilingue sviluppato da Google nel 2006).
https://aitanblog.wordpress.com/2016/05/07/words-guerrilla/
In poche parole, l'esperimento consisteva in lasciar tradurre agli algoritmi della Google un testo dall'italiano ad una lingua straniera e poi farlo tornare all'italiano attraverso una nuova sessione di traduzione automatica.
Nihil sub sole novum, in verità. Di esperimenti simili se ne sono fatti a bizzeffe.
Ma la modesta novità della mia verifica sul campo consisteva nel fatto che il brano che facevo tradurre alla macchina era disseminato di tranelli messi lì apposta per spiazzare il nemico digitale; e il nemico, puntualmente cadeva sotto il fuoco di guerrilla del mio attacco.
Sei anni dopo ho ripetuto l'esperimento ed ho constatato che l'intelligenza artificiale della attuale "Google Neural Machine Translation" (GNMT) ha fatto passi da gigante. Oggi il testo tradotto e ritradotto perde molto poco della fonte originale.
"Ogni giorno, ad ogni passo e in ogni momento Google Translate succhia parole da traduzioni fatte da persone in carne-ossa-cervello-e-passioni e alimenta il suo database per perfezionare le capacità traduttive del suo algoritmo.
Più sono i modelli di traduzione umana che ha a disposizione, più si umanizza la capacità del traduttore artificiale di rendere in lingua plausibile le fonti redatte in lingue altre.
Goccia di parola per goccia di parola, GT impara e prende il nostro posto come in un incubo distopico..."
Tuttavia, resto certo che c'è ancora spazio per la traduzione umana (almeno come modello e paradigma per la macchina).
Proprio per questo, chiedo il vostro aiuto per annotare nei commenti casi di cattive versioni, di errori e di cantonate del traduttore automatico di Google; anche se in cuor mio penso che l'algoritmo sia capace di sfruttare anche le situazioni in cui lo mettiamo in ridicolo, imparando dai suoi errori e dalle nostre sottolineature a matita rossa.
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Zero Trust migliora la sicurezza informatica
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Zero Trust fornisce un canale di autenticazione e comunicazione sicura tra le macchine di una rete. Includendole, le aziende possono garantire che solo le macchine/applicazioni fidate possano comunicare in rete, rilevando e impedendo tentativi di accesso non autorizzato. È necessario stabilire policy di gestione delle identità macchina per regolarne generazione, rinnovo e revoca e condurre verifiche e monitoraggi regolari per identificare eventuali attività anomale o non autorizzate. Questa complessità è implicitamente enfatizzata anche solo dal fatto che il termine non ha una traduzione letterale in italiano, senza rischiare di incorrere in ambiguità (si parla di macchine/dispositivi, applicativi, sistemi. Nel contesto di questo articolo sono intercambiabili e useremo “identità macchina” per convenzione). Infatti, con la trasformazione digitale, il numero di macchine, tra applicazioni, container, script di automazione, macchine virtuali – continua a crescere in modo esponenziale, superando di 45 volte il numero delle identità umane. Per questo, è possibile supporre che abbiano anche un accesso maggiore a dati sensibili rispetto alle identità umane. Senza policy corrette e automazione, le identità macchina e i secret che usano diventano una superficie di attacco in costante ampliamento e di elevato interesse per i cybercriminali. Spesso però le identità macchina vengono trascurate dai team di sicurezza, componente che rappresenta per gli attaccanti un ulteriore punto di accesso ai dati sensibili dell’azienda. L’identità di una macchina è un valore unico che distingue codice software, applicazioni, macchine virtuali o persino i dispositivi IoT fisici da altri in una rete. Viene utilizzata per autenticare e autorizzare la macchina ad accedere a risorse e servizi, utilizza secret, chiavi API, di accesso al cloud, certificati digitali e altre credenziali per consentire alle macchine di comunicare in modo sicuro con altri sistemi. Oggi, le identità, sia umane che macchina, sono praticamente al centro di tutti gli attacchi. Quasi la metà richiede un accesso per consentire lo svolgimento dei differenti ruoli e, di conseguenza, rappresenta un vettore di attacco privilegiato. Il 51% delle aziende italiane ha affermato che l’accesso dei dipendenti più critici non è adeguatamente protetto e che un numero maggiore di macchine ha accesso sensibile rispetto agli esseri umani (42% contro 38%). La natura dinamica degli ambienti ibridi e multi-cloud e le pratiche DevOps richiedono la rotazione automatica dei secret e la ciclicità nell’emissione, rinnovo e revoca delle identità delle macchine. I processi manuali sono soggetti a errori e non possono tenere il passo con la velocità di cambiamento degli ambienti IT moderni. Per proteggere le risorse digitali in modo olistico, è indispensabile implementare una solida strategia Zero Trust che includa un piano per la protezione e la gestione delle identità macchina e dei loro secret. Quali obiettivi porsi nella definizione? - Maggiore visibilità Attualmente, il 62% dei team di sicurezza ha una visibilità limitata sul proprio ambiente, rendendo gravoso e inefficiente il compito di proteggere le identità umane e, soprattutto, quelle delle macchine. Una policy completa di gestione di secret e identità macchina può fornire alle aziende maggiore visibilità sulla rete, consentendo loro di monitorare da vicino e tenere traccia dei secret gestiti e non gestiti e delle attività delle macchine. Migliorando la visibilità, è possibile garantire il provisioning dei certificati in tutte le aree dell’infrastruttura IT, compresi gli ambienti ibridi e multi-cloud. - Miglioramento della sicurezza La gestione centralizzata di secret e identità macchina è un elemento chiave di una strategia Zero Trust completa. Funzionalità come la rotazione centralizzata dei secret aiutano a eliminare il problema di quelli hard-coded, consentendo alle aziende di verificare quali applicazioni e macchine utilizzano ciascun secret. - Abilitazione di una trasformazione digitale a basso rischio Il dinamismo degli ambienti ibridi e multi-cloud e le pratiche DevOps richiedono una gestione centrale agile di secret e identità macchina. L’integrazione automatica della sicurezza delle identità nelle pipeline CI/CD, ad esempio, garantisce che l’integrità dell’identità sia inserita nei processi di sviluppo e non sia solo un ripensamento. - Miglioramento dell’efficienza operativa con strumenti di automazione Inoltre, le integrazioni native con tool DevOps e servizi integrati (nativi) del cloud provider aumentano l’adozione di pratiche di coding sicure da parte degli sviluppatori, incrementando in ultima analisi la produttività complessiva e accelerando la distribuzione di nuovi servizi. Incorporare le identità macchina e la gestione dei secret in una strategia Zero Trust può aiutare le aziende a realizzare un’architettura di rete più solida e sicura, riducendo i costi associati agli approcci di sicurezza tradizionali e i tempi di implementazione di nuovi servizi, rendendo sicure le proprie reti e proteggendosi dalle minacce informatiche. Read the full article
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gregor-samsung · 1 year
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“ Samar continuava a parlare con quel suo strano fervore: - Ascolta, tu non ascolti, dobbiamo spiegare che la nostra causa è giusta, bisogna che rendiamo pubbliche le pratiche dei fascisti, gli omicidi, gli stupri, le ruberie, i transfert, le case distrutte. Il cinema di denuncia, è questo il suo ruolo. Rendere di pubblico dominio. Bisogna... - Ma anche noi... Le ho detto che anche noi commettiamo degli errori, che anche noi ammazziamo, anche noi... - Non è vero, quel che dici non è vero. - Giuro che è vero! Damour. Noi a Damour... - Non parlare di Damour! Ti sei dimenticato del quartiere dei mattatoi, di Karantina, di Na'aba, di Tell al-Za'atar? - Compagna, non parlarmi con questo tono! Sta' calma, sto solo dicendo la verità! - No, non è la verità, la verità dev'essere al servizio della rivoluzione, questi sono discorsi che turbano i nostri militanti. - La verità è al servizio della verità. Ascolta. - Ascolta tu. La guerra è guerra. - Lo so, giuro che lo so, si fanno errori in tutte le guerre, la cosa fondamentale è la questione politica, però commettiamo anche noi degli errori. - No, tu la fai troppo grossa, come fa un combattente come te a parlare in questo modo? - Giuro, sorella, io queste cose le, so. Eppure combatto e continuerò a combattere. Sí insomma, tutto questo non c'entra. Però è la verità. Io rimango, dove vuoi che vada? Alla fine di quella conversazione, Samar mi ha consigliato di tornare all'università. Ma che università e università, come faccio a studiare? L'occhio sano non è mica sano, quando leggo per un po' mi diventa rosso e mi piglia un dolore insopportabile, all'università non posso tornare e un altro mestiere non lo so fare. E poi non voglio. Come posso dimenticare? Metà dei miei amici sono morti martiri, come faccio? Li lascio nella tomba e scappo via, come ho fatto con Samíh? No. Si è alzata, il cameriere ha portato il conto. Voleva pagare lei, non gliel'ho permesso. “
Elias Khuri, Facce bianche, traduzione dall'arabo di Elisabetta Bartuli, Einaudi (collana L'Arcipelago n° 126), 2007¹; pp. 185-186.
[1ª Edizione originale: الوجوه البيضاء, (Wujuh al-bayda), editore Dar Al Adab, Beirut, 1981]
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alessiazeni · 1 month
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Capitolo Bonus Crescent City 3 in italiano Bryce, Nesta e Azriel
Avviso: Partendo dal presupposto che non ho studiato per diventare traduttrice, quindi ci saranno SICURAMENTE dei possibili errori di traduzione, grammatica, punteggiatura e/o ortografia, questa è la mia versione tradotta in italiano dei capitoli bonus dei libri di Sarah J. Maas.
Certi termini NON saranno gli stessi utilizzati nel terzo libro di Crescent City, come Pugnale della Verità e Tesoro della Paura/Terrore (non ricordo quale termine viene usato, lol), invece ho preferito tenere la versione presente nei libri di ACOTAR, quindi StrappaVerità e Forziere del (di nuovo non mi ricordo, tanto non importa dato che usano solo la prima parte).
Detto ciò, buona lettura!
Drip. Drip-drip-drip. Drip
Ad occhi chiusi, la testa appoggiata contro l’umida pietra irregolare della parete della caverna, Bryce ascoltava la pietra e l’acqua parlare.
Drip-drip. Drop. Drip-drip-drop.
Era più conversazione di quanto avessero offerto Nesta o Azriel nelle due ore in cui si erano tutti presi una pausa. Tecnicamente, Bryce avrebbe dovuto essere addormentata. Ma senza il giorno o la notte a scandire i ritmi del suo corpo, sedeva semplicemente in uno stato di semi-torpore, non proprio addormentata, non proprio sveglia.
Drip-drop-drop. Drip.
Bryce aprì un occhio, osservando i suoi due compagni. Nesta sedeva contro la parete opposta, il capo chino, respirando piano.
Ma Azriel fissava direttamente Bryce. Lei sobbalzò, sbattendo la testa contro la roccia. Ci vide bianco dal dolore. Per quando si riprese, Nesta si era svegliata.
“Che succede?” Nesta guardò lungo una parte del tunnel, poi dall’altra. Fitta oscurità riempiva entrambe le direzioni, interrotta solo dal debole bagliore argenteo della stella di Bryce da sotto la maglietta. Una luce costante che non era aumentata o diminuita. Come se stesse dicendo, Sei sulla giusta strada. Continua.
Bryce massaggiò il retro della sua testa dolorante e si tirò su a sedere. “Oh, niente. Solo il tuo solito guerriero predatore notturno che mi fissa mentre dormo.”
“Non stavi dormendo,” disse Azriel, un leggero divertimento nella voce.
“Come lo sai?” Bryce controbatté, ma le labbra le guizzarono verso l’alto.
Nesta sbadigliò, allungando le braccia sopra la testa e girando il collo da una parte all’altra. “È suo compito essere vigile.” Abbassò le braccia, un leggero cipiglio mentre guardava Azriel. “La stavi davvero guardando dormire?”
Azriel la guardò torvo. “Quando lo dici così, suona… sgradevole.”
“È inquietante,” borbottò Bryce.
“Tu sei una sconosciuta per noi,” le fece notare Nesta. “Saremmo degli stupidi a distogliere l’attenzione da te per un solo secondo. Anche quando dormi.”
Bryce incrociò le gambe, sospirando. Non c’era possibilità di dormire, ora. “Be’, smettiamo di essere sconosciuti,” suggerì. Una tattica di sopravvivenza che Randall le aveva insegnato: entrare nelle grazie di qualunque carceriere. Fargli vedere cuore e anima affinché considerasse di non ucciderla.
Perché nonostante avessero lasciato quella cella per interrogatori, anche se Nesta le aveva ridato il telefono, Bryce non aveva dubbi che l’opzione di ucciderla fosse ancora considerata.
“Cos’è che vuoi sapere?” Nesta chiese attenta.
Bryce guardò tra i due. “Come vi siete conosciuti?”
Avrebbe potuto giurare che Azriel si era irrigidito, come se stesse giudicando quanto pericolosa sarebbe stata qualunque risposta, cercando di capire perché Bryce avesse voluto saperlo.
“C’era una guerra,” Nesta disse brevemente.
“Tra chi?” Chiese Bryce.
Di nuovo, quel silenzio giudicante. Fu Azriel a rispondere stavolta. “Tra un malvagio Re Fae e noi.”
“Voi due o, tipo… tutti?”
Nesta la fulminò con lo sguardo. “Sì, il Re di Hybern ha dichiarato guerra solo contro me e Azriel.”
Bryce sollevò le spalle. “Non mi sorprenderebbe con i Fae. Stronzi meschini e quant’altro.”
Azriel ridacchiò, ma disse, “Voleva conquistare le nostre terre, poi il mondo. Non intendevamo permetterglielo.”
Nesta aggiunse cupamente, “Specialmente dopo che ha fatto trasformare me e mia sorella da umane a Fae Maggiori.” Parole perfide, ma inquiete.
“Suppongo che la vostra parte abbia vinto?” Bryce alzò un sopracciglio.
“Abbiamo sconfitto Hybern,” confermò Azriel. Uno sguardo verso StrappaVerità al suo fianco. Poi verso Nesta. “Nesta stessa ha decapitato il Re di Hybern.”
Bryce sbatté le palpebre. “Cazzuta,” disse.
Un’indomita soddisfazione brillò negli occhi di Nesta. “Se l’è cercata.” Studiò Bryce. “Da ciò che hai detto, il tuo mondo è costantemente in guerra. Ci sono… dei ribelli?”
“Già.” Bryce giocherellò con l’orlo della maglia. “Combattono contro gli Asteri da molto tempo. Il mio compagno, Hunt, ha lottato in un’altra ribellione secoli fa, una che è fallita.  Quella degli umani è iniziata un secolo dopo quella. E gli Asteri ne erano così incazzati da dare inizio al servizio di coscrizione umana.”
“Di cosa si tratta?” Chiese Azriel.
Bryce corrugò la fronte. “Ogni umano è un membro della classe dei peregrini, in confronto ai Vanir, che sono cittadini appieno, civitas. E a ogni peregrino è richiesto di servire nella milizia imperiale per tre anni. Gli Asteri li mandano dritti al fronte dei ribelli. Li fanno uccidere la loro stessa gente. Uccidono le stesse persone che combattono per la loro libertà.”
“Tu hai dovuto servire?” Chiese Nesta, osservando Bryce.
“No,” disse roca Bryce. “Mia mamma ha fatto un accordo con mio padre biologico, che è Fae. Lui mi ha fatto ottenere lo status completo di civitas, che mi ha esentata dalla coscrizione. Lui è uno spreco di spazio, in generale, ma mia mamma era disposta a rischiare di contattarlo, di permettergli di rientrare nelle nostre vite, per il mio bene. Così che potessi evitare di andare al fronte.” Non aveva mai smesso di essere grata a sua madre per quello.
“Ma tua madre, da umana, ha dovuto servire, presumo,” disse Nesta, il viso pieno di pietà.
“No,” disse di nuovo Bryce. “Per preservare le menti umane più brillanti, gli Asteri offrono un test per evitare la coscrizione. Ottieni i punteggi più alti, e sei decretato abbastanza utile da non dover servire. Mia mamma ha fatto il test a sedici anni, ha fatto praticamente tutto giusto, e ha potuto saltare il servizio. Mio padre, il mio patrigno, intendo, non ha raggiunto la soglia minima per un punto. L’hanno spedito al fronte due settimane dopo. È, uh… Non è stato facile per lui.”
Randall aveva avuto per molto tempo problemi per il peso dei suoi anni da cecchino. Andava ancora in terapia due volte a settimana per ciò, a volte si perdeva ancora negli orrori che aveva sopportato e inflitto ad altri.
Santi numi, Bryce sperava che stesse bene. Sperava che fosse in grado di rispolverare quelle abilità omicide per le quali aveva pagato così tanto per tenere al sicuro sua madre e Cooper.
“”Tua madre deve essere molto intelligente, allora,” disse Nesta. “E resiliente.”
“Già,” fece Bryce, il petto che le faceva male. “È una spina nel fianco, ma devo molto di ciò che sono a lei. Tua mamma anche deve essere fiera di tutta la tua… cazzutaggine.”
La schiena di Nesta si irrigidì. “Mia madre si rivolterebbe nella tomba se sapesse che sono una guerriera, se sapesse che indosso i pantaloni tutti i giorni e che sono legata ad un maschio Fae. Non so dire cosa l’avrebbe schifata di più: se avessi sposato un uomo umano e povero, o quello che sono diventata ora.”
Bryce sussultò. “Mi sembra che fosse proprio una perdente. Senza offesa.”
La bocca di Nesta si contorse in un sorriso ironico. “Nessuna offesa.”
Bryce indicò Azriel con il mento. “Tu pure hai il malinconico aspetto di uno con una madre tremenda. Ti va di raccontare?”
Nesta sbuffò. “Az non parla mai di sua madre, e nemmeno i nostri amici, quindi immagino sia anche peggio.”
L’Illyrian ringhiò piano, “Mia madre è tutt’altro che tremenda.”
Nesta si tese, come se fosse sorpresa di ricevere un tale responso da lui. “Stavo scherzando, Az. Non sapevo nemmeno…”
“Non voglio discuterne,” la interruppe freddamente Azriel.
Bryce non si perse il bagliore ferito negli occhi di Nesta. Tentando di salvare la conversazione, disse, “Be’, per quello che vale, anche la mia migliore amica, Danika, aveva una mamma di merda.”
“Non ne ho il monopolio,” disse piattamente Nesta, che ancora si stava ricomponendo dopo la sfuriata di Azriel.
Bryce fece un sorriso. “Danika diceva che forma il carattere.” E all’espressione chiusa di Nesta, si trovò a dire, “Penso avesse ragione, in un certo senso. Penso che la crudeltà di sua madre l’avesse resa una persona più gentile, premurosa. Ha visto come Sabine trattava gli altri, e ne era così disgustata da voler diventare l’opposto. Danika viveva nel terrore di diventare come sua madre.”
Nesta non disse altro, ma, lì. Un debole cenno. Come se avesse compreso. Come se avesse vissuto con quella paura ogni giorno.
L’acqua continuò a fare drip-drip-drip nuovamente nel silenzio pesante.
“Quindi quel… tuo telefono,” disse improvvisamente Nesta, come se fosse impaziente di cambiare argomento per il bene di tutti. “Hai detto che contiene della musica?”
Bryce pescò il telefono dalla tasca posteriore, la sua luminosità era intensa contro quella lieve della sua luce stellare. “Già. Ho la mia intera libreria musicale qui dentro.”
L’orologio sul suo telefono segnava le 3:56 del mattino. Le girò la testa. Era quello l’orario lì? O a casa? Che giorno era lì, o laggiù? Per quanto tempo Hunt e Ruhn erano stati…
Spinse i pensieri fuori dalla mente.
“Posso… sentire un po’ della tua musica?” la domanda di Nesta  era tentativa, come se fosse stata a disagio a fare una richiesta così personale.
Bryce le fece un mezzo sorriso. “Certo. Che tipo di musica vi piace?”
Al loro silenzio confuso, Bryce continuò, “Classica, dance, jazz… okay, chiaramente queste parole non significano nulla per voi.”
“Metti la musica che rappresenta meglio il tuo mondo,” disse Nesta.
“Penso che Midgard potrebbe entrare in un’altra guerra per questo,” fece Bryce. “Ma vi metto la mia preferita, almeno.”
Fece una smorfia notando la batteria che scendeva, ben consapevole che mettere la musica l’avrebbe prosciugata, ma la brama di un assaggio di casa superava l’apprensione.
Bryce scorse tra la musica finché non selezionò un duo folk che le venne subito in mente: Josie e Laurel. La mano le tremò un po’ all’importanza di scegliere quale delle loro svariate canzoni mettere, quale sarebbe stata la loro prima canzone ad essere ascoltata su quel pianeta. Le sue preferite cambiavano a seconda del suo umore, dell’attuale fase di vita. Alla fine, scelse di pancia.
Stone Mother cominciò, la batteria rullava e batteva, compensando la chitarra, selvaggia e al contempo delicata. E poi la voce di Josie riempì il tunnel, aspra, ma alta, accentuata dai cori dolci e chiari di Laurel. Il suono era straniero, semplice, perseguitante. Nel giro di poche note, Bryce era tornata nella sua cameretta d’infanzia  a Nidaros, stravaccata sul tappeto, lasciando che il suono della musica le passasse sopra per la prima volta.
Poi era sulle secche colline di Valbara, circondata da ulivi. Dopo sulla banchina costeggiata da palme lungo l’Istros. Poi con Danika. Poi da sola.
Infine con Hunt.
Quella canzone l’aveva accompagnata durante tutto quello, attraverso gli anni di dolore e vuoto e ricostruzione. L’aveva portata dalla luce all’oscurità e di nuovo alla luce.
Le armonie quasi spettrali echeggiavano contro le pietre, fino a quando la roccia sembrò cantare.
E quando finì, il silenziò riprese. Gli occhi di Nesta erano ampi. “È stato bellissimo,” disse infine. “Non ho capito una parola, ma l’ho sentito.”
Bryce annuì, sofferente al pensiero di casa, dei volti che la canzone le aveva portato alla mente. “Questo era un genere di musica folkloristica, country. Ma questa è quella che chiamiamo musica classica, roba che viene suonata in grandi saloni. La mia amica Juniper danza a questo genere di cose al Crescent City Ballet. Anche io danzavo, però… lunga storia. Questa era una delle mie danze preferite. È di un balletto chiamato The Glass Coffin.” Bryce premette di nuovo avvia, e i violini cominciarono.
Di nuovo, Nesta era silenziosa, le ginocchia al petto, fissando l’oscurità. Come se stesse dedicando ogni parte di sé all’ascolto.
“Questa sembra della nostra musica,” mormorò Azriel. Nesta lo zittì.
Bryce batté il piede a ritmo della melodia, leggendo le espressioni che attraversavano il viso di Nesta mentre la musica continuava. Meraviglia e curiosità, gioia, e desiderio. Nesta sembrava vibrare con la musica, nonostante non si movesse affatto. Come se prendesse vita solo ascoltandone il suono.
Quando il pezzo finì, il roboante finale fragoroso nella caverna, Nesta incontrò lo sguardo di Bryce e disse, “Anche a me piace danzare.” Era un piccolo pezzo di sé stessa, ma offerto volontariamente. Bryce sentì il cuore scaldarsi per la guerriera, solo un po’.
“Sì?”
Ma Nesta indicò di nuovo il telefono. “Mettine ancora, per favore.”
E Bryce lo fece.
Due ore dopo, stavano di nuovo camminando. Forse Azriel era stato abbastanza interessato alla musica da permettere loro di trattenersi. Bryce aveva messo un campione di ogni genere che le era venuto in mente. Nesta si era portata le mani alle orecchie alle urla e lamenti del death metal, ma Azriel aveva sogghignato.
Probabilmente sarebbe andato d’accordo con Ruhn e i suoi amici idioti.
Nesta aveva preferito la roba classica, ed entrambi erano intrigati dalla musica da club pulsante e martellante. “È a questo che ballate nel tuo mondo?” chiese Nesta. Bryce non era riuscita a capire se fosse intrigata o sconcertata. Azriel almeno sembrava apprezzare.
Ma ora erano tornati di nuovo al silenzio, camminando di fianco a un’incisione dietro l’altra. Dovevano starsi avvicinando a… qualunque cosa li attendesse in fondo a quel tunnel.
E se avessero camminato e camminato senza trovare qualcosa? A che punto avrebbero deciso di rinunciare? La stella di Bryce continuava ad essere luminosa, puntando in avanti, ma cosa sarebbe successo se non la stava interpretando in maniera giusta? Forse il suo istinto si sbagliava.
Forse non era stata mandata lì da Urd. Forse era stata tutto un’enorme stronzata cosmica.
Un gigantesco errore.
La gola di Bryce si strinse. Aveva cercato di non pensare a cosa stava succedendo a Hunt e Ruhn, ma nella continua oscurità dei tunnel, la paura le tornò. Erano al sicuro? Erano ancora vivi?
“La musica nel tuo mondo,” disse improvvisamente Nesta, interrompendo i pensieri tragici di Bryce. “È semplicemente disponibile per tutti?”
“In un certo senso? C’è una specie di… libreria non fisica fatta da macchinari che possono conservare tutte le informazioni del mondo. Musica, arte, libri, tutto.  Quindi sì, puoi trovare qualunque canzone, qualunque brano, e ascoltarlo quando vuoi.”
“Avete delle meraviglie nel tuo mondo.” Disse Nesta.
Azriel aggiunse da un paio di passi più indietro rispetto a loro, “E orrori.”
Bryce grugnì in assenso. “Sono certa che ne avete anche voi.”
“È così,” disse mestamente Azriel.
Bryce riempì il buco di ciò che lui non avrebbe rivelato. “Ma non avete mai visto cose come pistole o bombe, giusto?” Supponeva che fosse così, dato che erano sembrati sconvolti quando aveva mostrato loro le sue memorie nella sfera Veritas.
“Sono stati gli Asteri ad inventare quelle armi?” chiese cupo Azriel.
“No. È stato qualche altro coglione malato,” mormorò Bryce. “Ma ora sono ovunque.”
“Dovrebbero essere distrutte tutte.”
“Sì. Non portano nulla di buono al mondo.” Bryce inclinò la testa di lato. “Quindi voialtri avete spade e cose così?”
“Una cosa del genere.” disse evasivo Azriel. Chiaramente non l’avrebbe illuminata sulle loro difese.
“E la vostra magia è…”
“Non insistere,” disse Azriel, una punta di quel gelo di prima gli entrò nella voce.
Le labbra di Nesta si assottigliarono a quel tono, come se stesse ricordandosene anche lei. Come se non le andasse bene.
“Okay, okay,” fece Bryce. “Ma sarebbe bello sapere qualcosa del vostro mondo. O di voi.”
Entrambi restarono in silenzio.
Bryce chiese a Nesta, “Hai un compagno, giusto?” Fece un cenno verso Azriel. “E tu?”
“No,” disse velocemente Azriel, la voce piatta.
“Una partner o moglie?
“No.”
Bryce sospirò. “Okay, allora.”
Le ali di Azriel si contrassero “Sei un’impicciona incurabile.”
“Credo che sia la cosa più carina che tu abbia detto su di me.” Bryce gli fece l’occhiolino. “Ascolta, è solo che… sono curiosa. Voi no?”
Azriel non rispose, ma Nesta disse, “Sì. Lo siamo.”
Bryce fece passare una mano su una delle incisioni, una giovane ragazza seduta su un fungo velenoso, un segugio spaparanzato sul terreno di fianco a lei. “Trovo pazzesco come, in quindicimila anni, abbiamo sviluppato qualunque tipo di tecnologia e il vostro mondo è ancora, sapete, così.” Indicò i loro vestiti, la caverna. Gli occhi di Nesta si assottigliarono, e Bryce aggiunse in fretta, “Mi sto semplicemente chiedendo perché cambiamenti simili non siano successi qui. Voglio dire, noi avevamo gli Asteri, ma molte delle nostre invenzioni non sono venute da loro.”
“Forse è stato il risultato di così tanti mondi che si sono mischiati assieme a Midgard,” suggerì Nesta. “Ognuno ha portato le proprie conoscenze. Unendosi, avranno capito come fare. Da soli, forse, non ci sarebbero riusciti.”
“Forse. Ma avevamo anche la primaluce, una risorsa di potere comune. Voi non l’avete qui. Solo potere individuale.” Certo, il potere comune di Midgard c'era grazie agli Asteri. Era una cosa buona o cattiva? Bryce non iniziò nemmeno a chiederselo. I suoi sentimenti su ciò erano un garbuglio incasinato di gratitudine e rabbia.
Nesta chiese, “Pensi che senza primaluce, il tuo mondo diventerebbe come il nostro?”
Bryce ci pensò. “Non vedo un altro modo per caricare le nostre macchine o i telefoni, quindi… probabilmente.”
Azriel chiese, “Le pistole hanno bisogno di primaluce?”
“No,” disse Bryce. “E nemmeno alcune delle bombe ne hanno bisogno.”
Il peso dell’oscurità era opprimente. “Quei mali resteranno a Midgard per sempre, anche senza primaluce.”
“E la gente continuerebbe a uccidersi a vicenda, anche senza quelle armi.” Nesta disse gravemente. “I malvagi troveranno sempre un modo per ferire e fare del male.”
“È questa la parte dove mi ricordate che voialtri troverete sempre un modo per ferire e fare del male a me se faccio un passo falso?”
“Sì,” disse piano Azriel. “Ma questa è anche la parte in cui ti dico che di solito siamo noi quelli che cercano un modo per fermare quella gente malvagia.”
“Non è un po’ troppo rivelatore?” Stuzzicò Bryce. “Dovreste mantenere l’immagine dei grandi stronzi cattivi. Non dirmi che siete un gruppo di brava gente che combatte il crimine.”
“Puoi fare del bene,” la avvertì Azriel, “anche se sei cattivo.”
Bryce fischiò. “Conosco diversi maschi a casa che potrebbero solo sognarsi di dire una frase simile in modo così figo.”
Nesta ridacchiò. “Ne conosco un po’ anche io.”
Azriel lanciò uno sguardo incredulo a Nesta. Ma Nesta stava sogghignando verso Bryce.
Bryce sorrise di rimando. “Ego maschile: una costante universale.”
Nesta rise di nuovo. “Se non fossi nostra prigioniera,” le disse, scuotendo il capo, “credo che mi piacerebbe definirti un’amica, Bryce Quinlan.”
Bryce non sapeva perché quelle parole colpirono qualcosa nel suo profondo.
“Già,” disse roca Bryce. “Lo stesso vale per me.”
Camminarono ancora in silenzio, ma non era più teso. C’era qualcosa… di più leggero. Anche solo per un momento. Come se loro non fossero i suoi carcerieri, ma piuttosto i suoi compagni.
Bene. In quel mondo, almeno, i Fae non erano così male. Chiaramente avevano la loro dose di stronzi Fae anche lì, ma Nesta… a Bryce non dispiaceva.
Era spiacevole, davvero. Bryce era sempre stata fiera di provare risentimento nei confronti di qualunque Fae, suo fratello e i suoi idioti di amici erano una rara eccezione, ma questi due sconosciuti, e ciò che aveva messo assieme riguardo la gente attorno a loro…
Sembravano persone decenti, a cui importava e che si volevano bene a vicenda.
Non era nemmeno sicura che i Fae di Midgard sapessero il significato della parola amore. La definizione di essa del Re dell’Autunno aveva lasciato una piccola cicatrice sul viso di sua mamma.
Ma questi Fae erano diversi.
Importava? I Fae di Midgard non erano un suo problema, e non voleva che lo fossero, ma se avessero potuto essere molto di più? Un tale cambiamento era possibile?
“Ti piace?” chiese Bryce a Nesta all’improvviso. “Essere Fae?”
“All’inizio no,” disse piatta Nesta. “Ma ora sì.”
Azriel sembrò ascoltare attentamente.
Nesta continuò, “Sono più forte, più veloce. Più difficile da uccidere. Non ci vedo lati negativi in questo.”
“E la durata di vita praticamente immortale non è così male, eh?” la stuzzicò Bryce.
“Mi sto ancora abituando all’idea,” fece Nesta, gli occhi puntati sul tunnel di fronte a loro. “Quel tempo è così… vasto. La quotidianità contro l’estensione nei secoli.” Spostò la propria attenzione su Azriel. “Come fai a gestirlo?”
Lui rimase in silenzio per un momento prima di rispondere, “Trova delle persone che ami, fanno passare il tempo in fretta.” Catturò l’attenzione di Nesta, dicendo con un’ombra di scuse, “Soprattutto se ti perdoneranno quando ogni tanto ti arrabbi con loro per cose di cui non hanno colpa.”
Qualcosa sembrò intenerirsi negli occhi di Nesta, sollievo, forse, al ramo di ulivo porto. Lei disse piano, tentativamente, “Non c’è nulla da perdonare, Az.”
Ma le parole di lui avevano alleggerito la tensione rimanente. E le successive finirono  completamente il lavoro mentre faceva l’occhiolino a Nesta. “E mi è stato detto che anche i bambini fanno volare il tempo.”
Nesta alzò gli occhi al cielo, ma Bryce non si perse il bagliore in essi. Nesta era disposta a stare al gioco, per tornare alla loro normale dinamica. Ammise, “Non saprei nemmeno come crescerlo, un bambino.” Indicò sé stessa. “Cresciuta da una madre terribile, ricordi?”
“Non significa che anche tu la sarai.” Azriel disse dolcemente.
Nesta rimase zitta per un istante, poi ammise, “Mia madre era anche peggio con Feyre, e mia sorella è diventata…” Cercò la parola adatta. “Una madre perfetta.”
“Non esiste una madre perfetta.” Si intromise Bryce. “Giusto che tu lo sappia.”
“Proprio tua madre sembra abbastanza perfetta,” disse secca Nesta.
“Santi numi, no,” disse Bryce, ridendo. “Ma sarebbe la prima a dirlo. La perfezione è un ideale ingiusto da imporre a chiunque. Mia madre me l’ha insegnato, in realtà.”
Bryce deglutì a fatica, pensando a Ember. Gli Asteri le avevano dato la caccia e uccisa? Se Bryce fosse mai tornata a casa… sua madre sarebbe stata lì?
Nesta posò una mano sulla spalla di Bryce, sembrava consolatoria, in qualche modo. Come se avesse sentito tutto quello che passava per la mente di Bryce, il panico che le batteva nel cuore.
“Che c’è?” Bryce chiese, guardando la femmina.
Nesta indicò la tasca di Bryce. “Possiamo ascoltare un altro po’ della tua musica?”
Era un’offerta amichevole, decisamente intesa per tirare fuori Bryce dalla sua malinconia. Una gentilezza da una femmina che chiaramente non era abituata a tali dimostrazioni. Bryce ripescò il suo telefono.
La batteria stava scendendo verso la zona rossa. Presto sarebbe morta. Ma per questo… poteva risparmiarla.
“Cosa volete ascoltare?” Chiese Bryce, aprendo la sua libreria musicale.
Nesta ed Azriel si scambiarono uno sguardo, e il maschio rispose un po’ imbarazzato, “La musica che avete nelle vostre sale di piacere.”
Bryce rise, “Sei un patito dei club, Azriel?”
Lui la guardò in cagnesco, guadagnandosi un sorrisetto da parte di Nesta, ma Bryce mise uno dei suoi brani preferiti su cui ballare, un vigoroso miscuglio del martellante basso e dei sassofoni, di tutte le cose. E mentre i tre camminavano nell’oscurità senza fine, avrebbe potuto giurare di aver visto Azriel muovere la testa a ritmo di musica.
Nascose il suo sorriso e mise una canzone dopo l’altra, fino a quando la batteria del suo telefono non arrivò agli sgoccioli. Fino a quando quell’ultimo bellissimo legame con Midgard si spense e morì.
Niente più musica. Niente più foto di Hunt.
Ma la musica sembrava rimanere, come un’eco fantasma nella caverna.
E ad ogni miglio, poteva sentire Azriel canticchiare piano tra sé e sé. L’ondeggiante melodia selvaggia di Stone Mother fluiva dalle sue labbra, e avrebbe potuto giurare che persino le sue ombre danzassero al suono.
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Paper Flowers - Dandelion, traduzione testi
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Hai detto che ero bravo a nascondere i miei sentimenti
E quando ho sorriso, hai detto che non era un complimento
(da: Compliment)
1. Paper Flowers – Alive, traduzione
Vivo Giri nella testa
Perso, ti sei perso di nuovo
Ho passato un anno con le tende abbassate, il ventilatore a soffitto e una canna dell’acqua
Da solo e ti senti abbattuto e appesantito
Non hai dove andare, non hai dove andare Eh, dai, sù, che almeno sei ancora vivo
Qui finché non muori
Pure quando sei stufo di tutto quanto
Dai, sù, di errori ne abbiamo fatti parecchi
Ci siamo fottuti i vent’anni
Per cui adesso ricominciamo da capo Racconta bugie a tutti i tuoi amici
Cambia pelle di nuovo
La miglior fortuna alle persone peggiori
Se tu piangi mentre loro dormono della grossa, gli bruciano le orecchie?
Si girano e si rigirano?
Gliene importa poi qualcosa?
Oppure non hanno mai imparato nulla?
Non hai mai imparato nulla?
Non hai mai imparato nulla Eh, dai, sù, che almeno sei ancora vivo
Qui finché non muori
Pure quando sei stufo di tutto quanto
Dai, sù, di errori ne abbiamo fatti parecchi
Ci siamo fottuti i vent’anni
Per cui adesso ricominciamo da capo Lo cominciamo da capo
Lo cominciamo da capo
Lo cominciamo da capo
Lo cominciamo da capo
Perso nei pensieri perché riparti da capo
Hai perso tutti gli amici, ma stai facendo ammenda
Sei perso nei pensieri perché riparti da capo
Perso nei pensieri perché riparti da capo 2. Paper Flowers – Wrong Way, traduzione
Verso sbagliato Ho cercato di non farmi più vedere
Quando mi hai chiesto perché mi ero allontanato
Non trovavo un valido motivo per restare
E anche se sapevi cos’avrei detto, la prendevi comunque nel verso sbagliato
Comunque nel verso sbagliato Ho cercato di scrivere delle canzoni
Ho pensato potesse aiutarmi a togliermi un peso dal petto
A tenermi in piedi quando so di non sentirmi al meglio Se all’inizio non ci riesco, racconto bugie a tutti i miei amici
Finché non mi prende, finché non mi stende È già successo e succederà ancora
La cosa peggiore è che non sappiamo come andrà a finire Stiamo meglio ora, non arriviamo più al limite
Abbiamo trovato la pace dei sensi e ci sentiamo bene con noi stessi
Abbiamo capito un posto migliore da dove iniziare
Abbiamo trovato la pace dei sensi e ci sentiamo bene con noi stessi È già successo e succederà ancora
La cosa peggiore è che non sappiamo come andrà a finire
Spero che non vada mai a finire 3. Paper Flowers – Grief, traduzione
Compianto È semplicemente giusto che ti dica come mi sono ritrovato dove sono in questo momento
Ho deluso me stesso e gli altri
Ho infilato la testa sottoterra La sensazione di star perdendo il controllo di cose nella vita che non riesci a tenere in grandissima considerazione perché il tempo passa inesorabilmente
Dici che lo sai, ma non lo sai mica
Mi dici di andare dove tu non vai
Mi hai ignorato per mesi perché te l’hanno detto loro fin dall’inizio Se l’amore è paziente, l’amore è gentile
L’amore sono i nostri capelli attorcigliati
Se l’amore è perduto, allora la perdita è compianta
Il compianto non è quello che credevo
Un cappio improvvisato che mi ha deluso
Mi sono lasciato andare e me la sono filata
E non so bene come accettare il fatto che sono andato fuori tempo La sensazione di star perdendo il controllo di cose nella vita che non riesci a tenere in grandissima considerazione perché il tempo passa inesorabilmente
Dici che lo sai, ma non lo sai mica
Mi dici di andare dove tu non vai
Mi hai ignorato per mesi perché te l’hanno detto loro fin dall’inizio Il tempo passa più veloce, mi supera
Il tempo passa più veloce, più veloce
Il tempo passa più veloce, mi supera
Il tempo passa più veloce, più veloce La sensazione quando ho perso completamente il controllo
Mi ha spaventato a morte non riuscire a restare uniti quando siamo caduti a pezzi
È andato avanti così
Emozioni che provavo ma che non potevo dare a vedere
Speravo te ne andassi, ma non sapevo come dire che mi ero sentito smarrito e solo per tutto questo tempo 4. Paper Flowers – New Medicine, traduzione
Nuova medicina Ho incasinato di nuovo le cose
Mi sono perso nella mia testa
E poi ho provato una nuova medicina con gli amici
Mi ha fatto partire per la tangente
Mi sono incasinato di nuovo
Mi sono perso nella mia testa
E poi ho sentito che arrivava la mia depressione
E mi ci sono tuffato dentro Tu provi quello che io non riesco a sentire?
Qui non c’è niente, non esiste davvero questa cosa
Mi devi dire la verità
Lo sappiamo entrambi come va a finire ed è una cosa che odio
Sto pensando di farla finita
È così da un po’
Sembra improbabile che possa cambiare
E non penso che la mia testa lo possa sopportare È da un sacco di tempo che niente va per il verso giusto
Non mi interessa cosa dici, io qui non ci resto Ho incasinato di nuovo le cose
Mi sono perso nella mia testa
E poi ho provato una nuova medicina con gli amici
Mi ha fatto partire per la tangente
Mi sono incasinato di nuovo
Mi sono perso nella mia testa
E poi ho sentito che arrivava la mia depressione
Ho visto il vuoto e mi ci sono tuffato dentro Tu ti senti strana come mi sento io?
Guardiamo i film e io penso che siano veri
Mi devi dire la verità
Perché non mi sento me stesso ed è una cosa che odio
Sprofondo in questa sedia
Vedo cose che so che non ci sono
Non esiste un rimedio facile per come mi sento
E non penso che la mia testa lo possa sopportare È da un sacco di tempo che niente va per il verso giusto
Ci son dentro fin sopra i capelli, non sto scherzando Ho incasinato di nuovo le cose
Mi sono perso nella mia testa
E poi ho provato una nuova medicina con gli amici
Mi ha fatto partire per la tangente
Mi sono incasinato di nuovo
Mi sono perso nella mia testa
E poi ho sentito che arrivava la mia depressione
Ho visto il vuoto e mi ci sono tuffato dentro Ho incasinato di nuovo le cose
Mi sono perso nella mia testa
E poi ho provato una nuova medicina con gli amici
Mi ha fatto partire per la tangente
Mi sono incasinato di nuovo
Mi sono perso nella mia testa
E poi ho sentito che arrivava la mia depressione
Ho visto il vuoto e mi ci sono tuffato dentro 5. Paper Flowers – Dandelion, traduzione
Dente di leone Mi sono presentato in ritardo con un mazzo di ortiche e una spina nel fianco
Nella foschia di un cielo estivo
Come un bacio della farfalla
Tu hai visto qualcosa nei miei occhi
Come un fiore di campo, sopraffatto
Tu mi hai colto in mezzo alle erbacce
È lì che mi son detto che non mi sarei mai accontentato
Sembrava che tu mi trasportassi Sono un dente di leone
Sono un dente di leone Esistere semplicemente per fare a pezzi e poi ricominciare da capo
Se avessi un desiderio da esprimere, sarebbe questo qua
Questo qua sarebbe 6. Paper Flowers – Sour, traduzione
Aspro Mi odi?
Se mi vedessi in faccia oggi, te la prenderesti per le cose che non ho detto, le cose che non ho detto? Hai cercato di salvare la faccia e di sotterrare tutto quanto col suono
Le parole avevano un sapore aspro venendo fuori, aspro venendo fuori? Se mi perdo, sai dov’è che mi troverò?
Ad annegare nei miei pensieri tanto da non respirare
Soffoco la tristezza dentro di me
Riempio lo spazio coi pensieri di dove mi vorrei trovare Io non ti odio anche se ti sei allontanata
E hai detto che mi sarei dovuto sobbarcare io tutta la colpa, sobbarcare io tutta la colpa Se mi perdo, sai dov’è che mi troverò?
Ad annegare nei miei pensieri tanto da non respirare
Soffoco la tristezza dentro di me
Riempio lo spazio coi pensieri di dove mi vorrei trovare E non è che la farei finita
Ma mi sono chiesto quanto ancora potessero peggiorare le cose prima di aggiustarle
E non è che la farei finita
Ma mi sono chiesto quanto ancora potessero peggiorare le cose prima di aggiustarle Se mi perdo, sai dov’è che mi troverò?
Ad annegare nei miei pensieri tanto da non respirare
Soffoco la tristezza dentro di me
Riempio lo spazio coi pensieri di dove mi vorrei… 7. Paper Flowers – Compliment, traduzione
Complimento Hai detto che ero bravo a nascondere i miei sentimenti
E quando ho sorriso, hai detto che non era un complimento “Possiamo riprovarci proprio dall’inizio?”
Mi sono chiesto fino a che punto potesse andare peggio
Ero in attesa di un cuore più gentile
È una scelta di cui non mi sono pentito Hai detto che ero bravo a nascondere i miei sentimenti
E quando ho sorriso, hai detto che non era un complimento
Non sono mai stato troppo bravo a gestire il conflitto
Ma ho detto quello che pensavo davvero
E non ci parleremo mai più Ho detto che i mesi invernali mi facevano sentire di nuovo giù
E tu “che cosa ti aspettavi?”
Quella volta che mi hai detto che volevi di più era più o meno la volta che me sono andato Che ci vuoi fare?
Ogni volta che mi sono fatto del male era il risultato di aver fatto del male a qualcun altro
Che ci vuoi fare?
Ogni volta che mi sono fatto del male era il risultato di aver fatto del male a qualcun altro Hai detto che ero bravo a nascondere i miei sentimenti
E quando ho sorriso, hai detto che non era un complimento
Hai detto che se sono depresso non mi vuoi vedere
Io non ho mai sorriso, lo capivi il significato?
La senti finalmente questa cosa? 8. Paper Flowers – Blue, traduzione
Blu Fidati del tuo istinto perché basta quello
Lo capisci quando lo senti
Guardati attorno
Sù la testa da terra
Perché lo capisci quando lo vedi Ho sempre pensato che sarei morto entro i diciassette o i ventitré anni
E tu ci credi alle cose che dovevano succedere o al destino, o sono solo io? Perché siamo vecchi e nuovi
Siamo presi in prestito e blu
Mai conosciuto un amore così vero
Prendi questo pezzo di me che ho cercato di conservare puro
Il cuore in mano solo per te Ho sempre pensato che sarei morto entro i diciassette o i ventitré anni
E tu ci credi alle cose che dovevano succedere o al destino?
Tu ci credi in me? E tu ci credi alle cose che dovevano succedere o al destino, o sono solo io?
E non sto dicendo che mi hai salvato, però tu mi rendi felice
Spero di renderti felice
Spero di renderti orgogliosa 9. Paper Flowers – Caught Fire, traduzione
Preso fuoco I sogni di ieri si offuscano
Ce n’è così da dire
Rimandato, costernato Abbiamo dato fuoco alle cose che ci hanno tenuti qua
Non ci importava se ci scottavamo
Abbiamo dato fuoco alle cose che ci hanno tenuti qua
Non ci importava se ci scottavamo
Potrei gridarti in faccia
E so che comunque tu non sentiresti nulla
La gente cambia in continuazione
Sono qui per farlo vedere
Non lascio vincere l’oscurità Ho deciso di imparare dagli errori precedenti
Anche tu hai deciso, e hai allontanato la colpa Abbiamo dato fuoco alle cose che ci hanno tenuti qua
Non ci importava se ci scottavamo
Abbiamo dato fuoco alle cose che ci hanno tenuti qua
Non ci importava se ci scottavamo
Potrei gridarti in faccia
E so che comunque tu non sentiresti nulla
La gente cambia in continuazione
Sono qui per farlo vedere
Non lascio vincere l’oscurità Troppo incasinato per fallire, troppo incasinato per fallire Abbiamo dato fuoco alle cose che ci hanno tenuti qua
Non ci importava se ci scottavamo
Abbiamo dato fuoco alle cose che ci hanno tenuti qua
Non ci importava se ci scottavamo
Brucia il vecchio, accogli il nuovo
Tentando di avere un te migliore
Brucia il vecchio, accogli il nuovo
Tenta di avere un te migliore 10. Paper Flowers – Stargazer, traduzione
Sognatore (Siamo alla fine)
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[TRAD ITA] 220616 POST WEVERSE DI RM:
"Dopo che il video è andato in onda ieri, ho ricevuto il maggior numero di messaggi dal nostro debutto. Quando ho visto i titoli degli screenshot e degli articoli (che le persone mi hanno mandato) c'erano molte parole chiave provocatorie e parzialmente fuorvianti come 'separazione del gruppo', 'interruzione delle attività', 'annuncio' ecc.. Non è che non l'avessimo previsto o che non fossimo preparati a questo ma è certamente triste. E non è che mi aspettassi che tutti guardassero l'intero video in cui piangiamo ed esprimiamo tutto ciò che proviamo.. Il video, così come dice il nome ma anche il simbolico giorno del 13 giugno in cui è andato in onda, era una informale 'cena dei Bangtan' esclusivamente dedicata ai nostri ARMY che si sono uniti a noi per celebrare i 9 anni dal nostro debutto. Capisco che ci possano essere probabilmente commenti di estranei i quali diranno che stiamo esagerando, stiamo dicendo questo solo perchè siamo famosi.. Ma quali artisti e quali fan sono arrivati così lontano, quasi ai 10 anni, se non avessero resistito e superato questo tipo di commenti. Ci deve essere qualcosa di speciale tra noi, Bangtan e ARMY, per essere riusciti a condividere quasi 10 anni insieme senza alcuna pausa. Questo sentimento è una domanda che ci è stata posta innumerevoli volte durante le interviste, ma in questo momento per qualche motivo è più complicato descriverlo in poche parole e anche io lo trovo difficile. Comunque, (quel che abbiamo detto nel video) è una confessione, una risposta a tutti i nostri fan che in tutto questo tempo ci hanno dato tutto senza chiedere niente in cambio. Come coloro che hanno guardato il video sanno già, il titolo 'Yet To Come' suggerisce proprio che questo... questo momento non è la fine. Questo, così com'è, è ciò che volevamo dire. Vedendo screenshot di me che piango che vengono condivisi e ricondivisi mi ha fatto pensare.. forse ho condiviso troppo. Sembra che il mio tentativo di essere onesto sia stato proprio la causa di grandi malintesi e confusione. Quel che volevo dirvi è che non vi abbiamo parlato come 1 gruppo unico quando volevamo invece parlarvi (divisi) in 2, volevamo parlarvi come 1 e come 1 volevamo condividere con voi tutte le emozioni che provavamo, con coraggio e lacrime. Non ho dubbi che gli ARMY che ci conoscono possono completamente comprenderci. Quel che abbiamo detto nel video è tutto quel che c'è da dire. Anche Jungkook e Taehyung lo hanno spiegato bene durante le loro dirette su Vlive ma noi abbiamo sempre parlato apertamente del lungo futuro dei Bangtan. Ci sono stati momenti in cui abbiamo litigato e tenuto il broncio ma eravamo solo ragazzini adolescenti entrati nella società molto presto, che imparavano attraverso prove ed errori a maturare e vivere con gli altri per la prima volta. Anche se temo che questa lettera possa creare ancora più confusione... e che possa gettare benzina sul fuoco di tutte le voci che già girano, in quanto persona che ha parlato di più vorrei brevemente dire grazie a tutti coloro che hanno guardato il video, che ci hanno mandato sostegno, affetto ed energia, che sia da lontano o da vicino. Individualmente o in gruppo, lavoreremo duramente per mostrarvi la nostra crescita. Vi ringrazio." Traduzione a cura di Bangtan Italian Channel Subs (©Giuls) | Trans ©btstranslation7, ©BOMHARU1230, ©eternalhyyh
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true-trauma · 7 months
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Dopo aver fatto Risiko, io e Pietro Zara ci eravamo ripromessi di fare qualcos’altro insieme. La sfida del tedesco era stata degnamente superata (forse meno che sull’aspetto canoro, essendo stonato come Elettra Lamborghini senza auto-tune e senza playback).
La mia idea era quella di puntare ad un qualcosa di straniero, ma che prevedesse un tocco di musicalità in più rispetto al loop eterno di Risiko. Magari arricchendo il tutto con un adattamento in italiano che avrei dovuto scrivere di mio pugno.
Le mie intenzioni erano radicalmente cambiate quando pensai a Nessuno di Fabri Fibra. Quella, quando uscì, mi rapì subito. Aveva un che di malinconico, in quanto parla di una storia d’amore che non finisce esattamente nel migliore dei modi. Una storia di eccessiva possessività, come se ne sentono tante nei televisori. Ma la pecca del brano era la sua monotonia tanto musicale quanto melodica nel cantato. Oltretutto, quelle di Nessuno erano note che non sarei riuscito a replicare nel cantato.
Nella ricerca online di brani musicali, vi ero imbattuto in una canzone di Neil Young, Down by the river. Musicalmente ci stava un botto, e anche Pietro ha apprezzato dalle prime note questo brano. A vedere anche la traduzione, anche la canzone di Neil Young recitava: “down by the river / i shot my baby” (“giù al fiume / ho sparato alla mia ragazza”). Incredibile come anche la tematica della canzone di Young fosse così terribilmente affine a quella della canzone di Fibra.
Mancava solo un adattamento del flow, del testo di Fibra alla musica di Young. La differenza netta c’era eccome, e anche le due strofe di Nessuno sono state incise e interpretate in maniera differente l’una dall’altra, e con ciò ho dovuto fare i conti anche nel mio personale rifacimento.
La linea melodica, molto elementare e basi, mi era venuta proprio a casa di Pietro, in una sola sera. Una linea melodica che riprende in parte (specie nella prima strofa) la versione originale di Nessuno di Fibra. Stesso in una sera, tra una sigaretta e un’altra, ci siamo decisi a registrare sul telefono una bozza di quello che sarebbe poi dovuto venire nel video, che abbiamo registrato come sempre nell’ampio parcheggio vicino a casa di Pietro a Casapesenna, dove avevamo registrato anche Risiko. Se Risiko ci impegnò per una ventina di minuti, tra prove e due versioni video (la prima delle quali con non poche imperfezioni ed errori), Nessuno / Down by the river ci ha rubato una decina di minuti al massimo. Un buona la prima che nessuno dei due si aspettava, e che invece è avvenuto. Mixare due brani assai diversi del resto non è facile, ed è stata una sfida anche per me provare a personalizzare così tanto una canzone così particolare come quella di Fabri.
Nessuno / Down by the river è vostra. Ascoltatela e fateci sapere cosa ne pensate! (;-). Buon ascolto!
Down by the river di Neil Young, testo e musica di David Briggs e Neik Young.
Nessuno di Fabri Fibra, testo e musica di Sarah Tartuffo, D-Ross, D. Petrella e Fabri Fibra.
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