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#Giorgio Vallortigara
noneun · 5 months
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Una vecchia storiella
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“Uno scienziato vuole capire come il grillo percepisca i suoni. Colloca il grillo sul tavolo, produce un forte suono battendo le mani e osserva che il grillo fa un salto per lo spavento. Prende il grillo, gli toglie una zampa e ripete l'operazione: alla presentazione del suono, di nuovo il grillo sobbalza. Allora lo scienziato procede a togliere una seconda zampa, ma di nuovo il grillo sobbalza quando viene prodotto il suono. Lo scienziato prosegue così con l'amputazione delle altre zampe, a una a una, sempre col medesimo risultato. Giunge infine all'amputazione della sesta e ultima zampa. Depone il grillo sul tavolo e questi, alla presentazione del suono, non si muove più. Lo scienziato può così concludere: «Come avete potuto osservare, il grillo sente i suoni con le zampe!» Ironia vuole che abbia ragione, anche se per i motivi sbagliati. Il grillo, come molti insetti, ha in effetti gli organi dell’udito sugli arti (tarsi) anteriori.”
—Pensieri della mosca con la testa storta, Giorgio Vallortigara, p. 142.
(Immagine di apertura generata con l’intelligenza artificiale DALL-E)
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robyeciubino · 2 months
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Perché ci accorgiamo di esistere? La lezione di Giorgio Vallortigara | L...
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lamilanomagazine · 3 months
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"Arezzo Science Lab" con Massimo Cacciari e Aldo Cazzullo
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"Arezzo Science Lab" con Massimo Cacciari e Aldo Cazzullo  Dopo il biologo Carl Safina e il neuroscienziato Giorgio Vallortigara, saranno Massimo Cacciari e Aldo Cazzullo gli ospiti di febbraio di Arezzo Science Lab, il festival della scienza organizzato dall'associazione Lab con il patrocinio e il sostegno del Comune di Arezzo e la collaborazione della Fondazione Guido d'Arezzo, della Biblioteca "Città di Arezzo" e della Fondazione Arezzo Intour. Domenica 4 febbraio alle 17:30 al Teatro Petrarca, Massimo Cacciari presenterà il suo ultimo libro "Metafisica Concreta" con cui il filosofo conclude la sua trilogia teoretica iniziata vent'anni fa interrogandosi su quale sia il posto della metafisica nel tempo in cui la conoscenza pare identificarsi con quella, efficace, del sapere tecnico-scientifico. Sabato 24 febbraio alle 21:00 alla Caurum Hall Guido d'Arezzo (Auditorium Arezzo Fiere e Congressi) sarà la volta di Aldo Cazzullo e del suo "Quando eravamo i padroni del mondo", in cui l'autore ricostruisce il mito di Roma, i personaggi e le storie, le idee e i segni attraverso un racconto pieno di dettagli e curiosità, alla portata del lettore colto ma anche di quello semplicemente curioso. Si parlerà poi di onde gravitazionali, di acqua e scienze ambientali, di storie di medicina, e di astrofisica con i prossimi ospiti del festival: il 2 marzo il dirigente di ricerca dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Michele Punturo, il 6 aprile l'ingegnere e idrologo Andrea Rinaldo, il 13 aprile la giornalista Silvia Bencivelli, il 4 maggio il fisico dell'Agenzia Spaziale Europea Paolo Ferri. "Ospiti prestigiosi per parlare di grandi temi, dalla scienza, alla filosofia, alla storia, per la seconda edizione di un festival che contribuisce ad ampliare l'offerta di eventi proposti, a conferma di una città vivace e di un pubblico preparato, e che smentisce l'idea di una città che riserva successo alle sole iniziative di carattere commerciale o gastronomico. Un'iniziativa importante a cui l'Amministrazione ha convintamente dato il proprio sostegno", ha dichiarato l'assessore Federico Scapecchi. "Con questa edizione Arezzo Science Lab si conferma appuntamento in grado di posizionarsi tra i maggiori eventi italiani in campo scientifico oltre che importante attrattiva culturale per la città, un appuntamento di rilievo che la Fondazione ben volentieri ha deciso di supportare", ha commentato il direttore della Fondazione Guido d'Arezzo Lorenzo Cinatti. "Non solo scienza, con gli ospiti di febbraio verrano affrontati temi diversi ma altrettanto stimolanti, di sicuro appeal per un pubblico che sono certo riserverà loro grande accoglienza", ha detto il presidente della Biblioteca Alessandro Artini. "Grazie alle istituzioni, ai partner e agli sponsor che hanno reso possibile la realizzazione di questa seconda edizione del festival: in calendario, otto grandi personaggi che ci accompagneranno fino a maggio nel nostro viaggio nella scienza" ha detto Gabriele Grazi dell'Associazione Lab. Tra i partner di Arezzo Science Lab anche Regione Toscana e Provincia di Arezzo. Sponsor: TCA, Caffè River, Banca di Anghiari e Stia, Centro Chirurgico Toscano, Marino fa Mercato, Grafiche Badiali, Unicoop. Per informazioni e prenotazioni: [email protected] . Biglietti sul sito Discover Arezzo.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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personal-reporter · 7 months
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Pordenonelegge 2023
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Pordenonelegge 2023, con la sua ventiquattresima edizione, è in programma nella città friulana dal 13 al 15 settembre e conta 570 ospiti italiani e internazionali, 334 appuntamenti e 65 libri presentati in anteprima. Sarà un evento quest’anno nel segno della leggerezza, nei libri e nella vita, perché ci sono cose leggere da leggere, ma anche perché l’interpretazione della realtà pone spesso di fronte a segnali ambigui, sempre più pervasivi, e a significati manipolabili. L’immagine delle piume è il simbolo dell’edizione 2023, nel centenario della nascita di Italo Calvino, a cui Pordenonelegge rende omaggio con un percorso di incontri. Pordenonelegge ha  l’inaugurazione affidata allo scrittore ucraino Andrei Kurkov, che ha appena pubblicato Diario di un’invasione e in anteprima assoluta presenta il nuovo romanzo Api grigie. Dalla Francia arrivano Laurent Mauvignier, Philippe Forest, Lydie Salvayre, Michel Bussi e Éric-Emmanuel Schmitt con la prima presentazione italiana della sua ultima riflessione in cui è custodita una lettera inedita all’autore di Papa Francesco. Oltre all’autrice Premio Nobel Annie Ernaux, che il 16 settembre riceverò al festival il Premio Crédit Agricole La storia in un romanzo, ci saranno Andrè Aciman, R. J. Palacio, Elisabet Benavent, Alberto Manguel, Nguyễn Phan Quế Mai; Michael Žantovský, Nino Haratischwili, Natasha Solomons, Michael Bible; Robert Perišić, Anil Seth, Sally Hayden, Ramin Bahrami. L’elenco delle grandi voci della letteratura, del pensiero e dello spettacolo al festival che hanno scelto Pordenonelegge 2023 per presentare i loro nuovi libri vede Michela Marzano, Emanuele Trevi, Viola Ardone, Paolo Di Paolo, Corrado Augias, Mauro Corona e molti altri. Saranno presenti inoltre Antonio Manzini, Giancarlo De Cataldo, Ilaria Tuti, Francesco Piccolo, Antonia Arslan, Mauro Covacich, Daniele Mencarelli, Giuseppe Culicchia, Tiziano Scarpa, Massimo Recalcati, Vittorio Sgarbi, Marco Balzano, Marcello Veneziani, Pier Aldo Rovatti, Giorgio Vallortigara, Ilaria Capua, Piergiorgio Odifreddi, Pietrangelo Buttafuoco, Toni Capuozzo, Vittorino Andreoli, Sandro Veronesi con Edoardo De Angelis, Malika Ayane, Dante Spinotti, Davide Toffolo, Sabina Guzzanti, Natalino Balasso, Massimo Cirri, Giuseppe Montesano, Matteo Lancini, Tullio Avoledo, Stefania Andreoli, Vittorio Bertola, Stefano Quintarelli, Nicola Gardini. Per le voci in dialogo, valore aggiunto del festival si confronteranno Marco Missiroli e Marco Cassardo, Andrea Molesini e Gianni Biondillo, Evelina Santangelo e Alberto Rollo, Romana Petri ed Elisabetta Rasy, Paola Mastrocola e Cristina Battocletti, Giorgio Nisini e Roberta Scorranese, Annalena Benini e Mariapia Veladiano, Matteo Bussola e Enrico Galiano, Elena Loewenthal e Franco Faggiani, Enrico Brizzi e Alessandra Selmi, Marco Malvaldi e Carlo Vecce, Romolo Bugaro e Maria Castellitto, Gabriella Caramore e Lidia Ravera, Alberto Casadei e Luca Doninelli, Sandrone Dazieri e Piergiorgio Pulixi. Read the full article
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paoloferrario · 1 year
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Vallortigara Giorgio, Cervello di gallina. Visite (guidate) fra etologia e neuroscienze, Bollati Boringhieri, 2005
vai alla scheda dell’editore: https://www.bollatiboringhieri.it/libri/giorgio-vallortigara-cervello-di-gallina-9788833916101/
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gregor-samsung · 3 years
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“ Leggendo Robinson Crusoe, da ragazzo, mi ero sorpreso a pensare: ecco, tutto questo io probabilmente non lo saprei fare – costruire una mola da arrotino con una corda e una ruota, produrre vasellame e una pipa d’argilla, fare dei vestiti e un ombrello con le pelli ottenute cacciando le capre selvatiche… Al contrario, mi sentivo in grado di affrontare gli ammutinati della nave e pensavo che facilmente mi sarei fatto amico Venerdì. Tra le molte attività di Robinson che non avevano nulla a che fare con gli esseri umani, l’unica verso cui ero disposto a riconoscermi una qualche attitudine era catturare il pappagallo per insegnargli a parlare, un’attività cioè squisitamente sociale. Così, quando più avanti negli anni appresi dell’«ipotesi della funzione sociale dell’intelletto» formulata dallo psicologo evoluzionista Nicholas Humphrey ne rimasi folgorato. A dispetto della loro apparente complessità, osservava Humphrey, i problemi di tipo fisico-tecnologico cui deve far fronte Robinson Crusoe sono relativamente semplici, i problemi difficili sono quelli che nascono dall’interazione con gli altri esseri umani: le grane, per Robinson, si palesano assieme alle orme di Venerdì. Di solito non apprezziamo la complessità e la difficoltà dei problemi di natura sociale, sia quando perseguiamo scopi volti al benessere comunitario attraverso l’altruismo e la cooperazione, sia quando ci prefiggiamo obiettivi manipolatori, come nell’inganno tattico. Questo perché noi esseri umani veniamo al mondo ben attrezzati per fronteggiare i dilemmi che nascono dalla vita di relazione. Anche quando sperimentiamo conflitti con i nostri simili, per noi è facile intuirne la natura e cercare di risolverli, possibilmente a nostro vantaggio. Però non c’è nulla di semplice nel modo in cui ci si può capire con Venerdì o con i conspecifici in genere. Humphrey divide con la primatologa Alison Jolly la primogenitura dell’idea che menti complesse si sviluppino in gruppi sociali dove gli individui debbano intessere trame intricate nei rapporti interpersonali, come accade tra gli esseri umani, ma anche, in una certa misura, tra altre creature: mammiferi quali le scimmie antropomorfe o uccelli come i corvi. L’idea di Humphrey e Jolly ha aperto la strada alla nozione della cosiddetta «teoria della mente», la capacità umana di rappresentarsi gli stati mentali altrui, e all’interrogativo se i rudimenti di essa siano rintracciabili in altre specie. “
Giorgio Vallortigara, Pensieri della mosca con la testa storta, Adelphi, 2021 [Libro elettronico]
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garadinervi · 5 years
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Claudia Losi: ‘How do I imagine being there?’, Texts by Marco Ciriello, Christopher Collins, Hamish Fulton, Michele Guerra, Carlo Maiolini, Matteo Meschiari, Paolo Ossola, Isabella Pezzini, Fabio Pupin, and Giorgio Vallortigara, Collezione Maramotti, Reggio Emilia, Humboldt Books, Milano, 2016. Graphic Design: Teresa Piardi (Max-well studio)
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scienceblogtumbler · 5 years
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Chick-inspired autism test for newborn babies to help early intervention Giorgio Vallortigara didn’t set out to develop software that could detect whether babies have autism. A neuroscience professor at the University of Trento in Italy, his areas of expertise include animal cognition – he’s into the brains of honeybees, zebrafish and newly-hatched chicks. ‘I’m not a clinician or an autism expert,’ he confessed. ‘But my ... Read more
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radiopetruska · 4 years
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Siamo nati per credere. L’intelligenza. Io. Morale. Religione.
Seconda puntata della terza stagione LA CREAZIONE DEL MONDO | Io. La generazione dell'anima umana.
Nel mondo esistono due categorie di persone: chi pensa che i misteri possano essere risolti e chi apprezza il mistero in quanto tale perché vuole che esista. Per rispondere alle sue domande su intelligenza, esperienza e Umwelt, in questo secondo podcast Markus ha invitato uno di quelli che appartiene alla prima categoria, il Prof. Giorgio Vallortigara. Non è certo un caso che il Prof. Vallortigara lavori con i pulcini. Oltre a stargli molto simpatici, ci lavora assieme da sempre. Il suo laboratorio è come un piccolo zoo: moscerini della frutta, pesci, api, bombi, topi, pulcini. Questo perché, come spiega, per ogni problema biologico esiste un animale adatto allo studio di quel problema: quesiti diversi possono essere risolti sfruttando capacità e intelligenze delle diverse creature del mondo. Negli ultimi anni si è dedicato allo studio di un problema specifico, grazie anche a fondi dell’Unione Europea: cosa ci consente di distinguere cose animate da quelle non animate? Se sentiamo lo scricchiolio di qualcosa, pensiamo subito che sia qualcuno e non qualcosa. Siamo cacciatori di "animatezza"? Cosa ci permette di fare queste distinzioni?
E tu, a quale categoria di persona appartieni? Dopo aver ascoltato questo podcast, potrai dire di saperlo con certezza.
Io esisto. E quest’Io è l’unica cosa che percepisco, è l’unica cosa che sono, è l’unica cosa che ho. È dunque importante. È la cosa più importante. È così importante che dev’essere voluta. Quest’enormità che è il mio Io, che è la mia anima, che è la mia bellezza non può essere un caso. Deve essere voluta da un contesto molto più ampio, da una causa superiore, da un contesto che corrisponde alla grandiosità con la quale percepisco me stesso e, attraverso me stesso, il mondo intero. Non sono morale, etica, compassione le più nobili qualità dell’Uomo? Gli scimpanzé A e B lottano tra loro. C osserva. A sconfigge B. C abbraccia B.
Ascolta il nuovo episodio!
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zohner · 4 years
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Siamo nati per credere. L’intelligenza. Io. Morale. Religione.
Seconda puntata della terza stagione LA CREAZIONE DEL MONDO | Io. La generazione dell'anima umana.
Nel mondo esistono due categorie di persone: chi pensa che i misteri possano essere risolti e chi apprezza il mistero in quanto tale perché vuole che esista. Per rispondere alle sue domande su intelligenza, esperienza e Umwelt, in questo secondo podcast Markus ha invitato uno di quelli che appartiene alla prima categoria, il Prof. Giorgio Vallortigara. Non è certo un caso che il Prof. Vallortigara lavori con i pulcini. Oltre a stargli molto simpatici, ci lavora assieme da sempre. Il suo laboratorio è come un piccolo zoo: moscerini della frutta, pesci, api, bombi, topi, pulcini. Questo perché, come spiega, per ogni problema biologico esiste un animale adatto allo studio di quel problema: quesiti diversi possono essere risolti sfruttando capacità e intelligenze delle diverse creature del mondo. Negli ultimi anni si è dedicato allo studio di un problema specifico, grazie anche a fondi dell’Unione Europea: cosa ci consente di distinguere cose animate da quelle non animate? Se sentiamo lo scricchiolio di qualcosa, pensiamo subito che sia qualcuno e non qualcosa. Siamo cacciatori di "animatezza"? Cosa ci permette di fare queste distinzioni?
E tu, a quale categoria di persona appartieni? Dopo aver ascoltato questo podcast, potrai dire di saperlo con certezza.
Io esisto. E quest’Io è l’unica cosa che percepisco, è l’unica cosa che sono, è l’unica cosa che ho. È dunque importante. È la cosa più importante. È così importante che dev’essere voluta. Quest’enormità che è il mio Io, che è la mia anima, che è la mia bellezza non può essere un caso. Deve essere voluta da un contesto molto più ampio, da una causa superiore, da un contesto che corrisponde alla grandiosità con la quale percepisco me stesso e, attraverso me stesso, il mondo intero. Non sono morale, etica, compassione le più nobili qualità dell’Uomo? Gli scimpanzé A e B lottano tra loro. C osserva. A sconfigge B. C abbraccia B.
Ascolta la nuova puntata!
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pangeanews · 6 years
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“Gli scemi sono la maggioranza. In fondo, li invidio”: Francesco Consiglio dialoga con Massimiliano Parente, lo sterminatore di cretini
C’è scemo e scemo. Nel suo ultimo libro, intitolato Scemocrazia, edito da Bompiani (pp.256, euro 16,00), Massimiliano Parente ne elenca 66, dallo scemo che vota allo scemo aspirante scrittore, e a me è venuto in mente di procedere a un’ulteriore classificazione, stilando due liste che differenzino l’esercito di scemi in base alla loro pericolosità. Faccio un esempio: uno scemo astrologo e uno scemo no-vax hanno entrambi una visione del mondo che è in contrasto con le verità del pensiero scientifico. L’astrologo trae le sue previsioni da un sistema cosmologico che pone la Terra al centro dell’Universo, e anche se la scienza gli dà torto, lui non se ne cura. Un genitore ‘no vax’ sostiene che i vaccini causano l’autismo, e nonostante l’assenza di dati scientifici a conferma della sua tesi, continua a sostenerla. Sono pericolosi allo stesso modo? Secondo me, no. Un tema astrologico può essere redatto scetticamente, per gioco o nella speranza che la riflessione sui glifi dei pianeti possa portare a riflettere su noi stessi, ma una mancata vaccinazione significa esporre un bambino a pericoli mortali.
La scemocrazia ha dunque varie forme di espressione, dalle più innocue (o pericolose solo per se stessi) come è il caso dello scemo aspirante scrittore che si crede un novello Proust, alle più gravi, come il caso dello scemo politico stregone che conquista il consenso elettorale blaterando di tutela dell’ambiente e decrescita felice, ma poi fa stanziare centocinquanta milioni di euro per salvare un giornale di partito e solo cento per la ricerca scientifica. In questo caso, la scemenza rischia di riportare il mondo all’oscurantismo.
Nel divertente libro di Parente, ricco di pagine spassose e di amare considerazioni sulla credulità popolare, non ci sono liste né classifiche, ma io, l’autore mi perdoni, ho voluto divertirmi stilando queste due.
I 10 scemi pericolosi, furfanti veri e propri di cui è meglio diffidare:
1. Scemo che vota
2. Scemo no-vax
3. Scemo no-global
4. Scemo politico stregone
5. Scemo relativista culturale
6. Scemo che quella di Darwin è solo una teoria
7. Scemo vegano
8. Scemo col Nobel
9. Scemo che giura di dire tutta la verità
10. Scemo che usa solo il 10% del cervello.
I 10 scemi più scemi, casi umani da liquidare con un sonoro pernacchio:
1. Scemo del selfie
2. Scemo influencer
3. Scemo grammaticale
4. Scemo salutista
5. Scemo palestrato
6. Scemo che fa arti marziali
7. Scemo delle dimensioni che non contano
8. Scemo che fa l’amore
9. Scemo che l’ha letto su internet
10. Scemo poeta.
Gli altri 46 li lascio al lettore più curioso.
Massimiliano Parente è stato molto gentile, trovando il tempo di rispondere alle mie domande nonostante fosse in partenza per il Festival della Scienza di Foligno, dove avrebbe partecipato a un dialogo pubblico con Giorgio Vallortigara, professore di Neuroscienze presso il Centre for Mind-Brain Sciences dell’Università degli Studi di Trento.
Quando si conosce una ragazza, a meno che non abbia un dottorato in cosmologia quantistica, è difficile sfuggire alla domanda “Di che segno sei?”. Tu hai dichiarato che questo approccio, molto diffuso, te lo fa ammosciare. Come fai a dire che le scienziate scopano meglio? Su che campione basi questa tua affermazione?
Non ho detto che le scienziate scopano meglio, ho detto che mi passa la voglia di scopare una cretina, come anche di parlare con un cretino. Non c’è bisogno di essere laureati in astrofisica per capire l’idiozia dell’astrologia, basta avere delle nozioni di base da scuola dell’obbligo.
L’enfer c’est les autres. Parafrasando una celebre frase di Sartre, possiamo dire che, nella visione di uno scemo, gli scemi sono gli altri. Non credi che il tuo libro possa risultare innocuo per la sua concreta impossibilità di essere compreso dai fautori di quel pensiero comune e antiscientifico che vorrebbe destrutturare?
Probabilmente sì. Richard Dawkins, tempo fa, era convinto che le religioni e le credenze in generale non fossero questione di stupidità ma solo di ignoranza. Scrisse un libro proprio per spiegare a tutti questioni fondamentali come l’evoluzionismo, cosa che tra l’altro aveva fatto in molti altri libri, ma stavolta con un intento pedagogico dichiarato. Dopo un anno di conferenze e incontri con il pubblico si dovette ricredere, e dichiarò: non è ignoranza, è stupidità. Non mi aspetto di essere letto da un cretino, ma da un lettore intelligente che talvolta non sa cosa rispondere ai cretini, perché un cretino ti porta sempre al suo livello. È un libro di conforto per chi ha un cervello, mentre se uno non ce l’ha nessuno glielo può dare.
In quarta di copertina leggo: “Un manuale di sopravvivenza nell’era della banalità”. Mi sembra una resa: alla scemocrazia si può solo sopravvivere, non eliminarla.
Impossibile eliminarla perché statisticamente gli scemi sono la maggioranza e grazie a internet esprimono le loro opinioni ogni giorno.
Non hai pensato ai vantaggi di essere consapevolmente scemi? Credere che una configurazione astrale possa farci trovare lavoro; essere certi che i rettiliani governano il mondo; organizzare una seduta spiritica e parlare con Michael Jackson; ricevere messaggi di pace da un’entità soprannaturale che ci spiega come salvare il mondo… tutto ciò è rivoluzionario perché porta l’immaginazione al potere! Considera il fallimento politico e personale degli ex studenti del Sessantotto: il passaggio da Herbert Marcuse a David Icke rappresenterebbe per loro un elisir di giovinezza.
Essere stupidi e vivere pensando cose stupide ha indubbiamente dei vantaggi, in fondo li invidio, come Leopardi invidiava gli antichi, perché conoscevano meno e potevano vivere di illusioni. Ma non puoi costringerti a essere scemo se non lo sei, e tantomeno il contrario.
Tra i capitoletti che mi hanno fatto più sorridere, mi piace ricordare quelli dedicati allo scemo aspirante scrittore e allo scemo che presenta i libri. Asserisci che l’Italia è piena di gente che scrive per farsi considerare dal vicino di casa, dal direttore di banca o dal medico di famiglia. Eppure, lo status di scrittore conta meno di una vita da rockstar e non garantisce la visibilità mediatica di un reality show. Perché gli scemi aspiranti scrittori crescono a vista d’occhio e si vantano sui social di avere pubblicato romanzi che, nella migliore delle ipotesi, riusciranno a vendere a parenti e amici?
Se guardi la televisione ti accorgi che il libro in Italia è sopravvissuto solo come uno status simile a una medaglietta, infatti sono tutti “e scrittori”: cantanti e scrittori, giornalisti e scrittori, blogger e scrittori. Io li chiamo gli “e scemi”. Poi c’è gente sconosciuta che pubblica un romanzino per un editore altrettanto sconosciuto e si sentono subito scrittori. Qui chiunque ha scritto o vuole scrivere un libro, ne incontro pochi che ne abbiano letto uno, figuriamoci se hanno letto come minimo sei volte la Recherche, e che di quelle sei l’abbiamo capita almeno una volta per capire di leggerla una settima anziché mettersi a scrivere la propria storiella che leggeranno solo loro e i loro familiari, se va bene. Tutti vogliono essere letti, senza aver mai letto niente di serio. Io stesso, poiché sono su Facebook, sono preso di mira da aspiranti scrittori che pretendono di essere letti da me senza avermi mai letto, e che non mi abbiano mai letto si capisce già da cosa dicono nella letterina di presentazione, e da come è scritta. Ci sono anche gli aspiranti aspiranti, quelli che ti fanno: “un giorno quando avrò qualcosa da dire scriverò un libro”. Ma cosa vuoi avere da dire se hai passato la vita non a studiare ma ad ascoltare te stesso, cioè niente? Aver pubblicato un libro (che poi in questi casi quasi mai è pubblicato, spesso è autopubblicato, destinato cioè a essere anche autoletto) per questa gente è l’idea di differenziarsi dalla massa, mentre proprio così dimostrano di essere la massa. Altri hanno la convinzione di aver lasciato qualcosa, mentre hanno solo lasciato una traccia della loro stupidità, tuttavia non resterà neppure quella, al massimo la rottura di palle che infliggono ai loro amici e conoscenti.
Francesco Consiglio
L'articolo “Gli scemi sono la maggioranza. In fondo, li invidio”: Francesco Consiglio dialoga con Massimiliano Parente, lo sterminatore di cretini proviene da Pangea.
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pinseppe · 7 years
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Giorgio Vallortigara: "Perché l'evoluzione ha creato dio (e non viceversa)"
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lamilanomagazine · 9 months
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Bergamo: allo Step Tech Park di Treviglio (BG) una serata dedicata alla "natura".
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Bergamo: allo Step Tech Park di Treviglio (BG) una serata dedicata alla "natura". L'appuntamento ha inizio alle ore 21.00 con le letture di Rossano Ercolini, vincitore nel 2013 del Goldman Environmental Prize 2013, Giulio Ferroni, Professore emerito della Sapienza di Roma, e Giorgio Vallortigara, professore di Neuroscienze presso il Centre for Mind/Brain Sciences dell'Università di Trento. A seguire, il pianista e direttore d'orchestra Antonio Ballista e il cantautore Giovanni Caccamo propongono al pubblico della 24esima edizione de La Milanesiana il "Concerto sulla natura". Introduce Elisabetta Sgarbi. La serata è dedicata a Nuccio Ordine, professore ordinario di Letteratura italiana nell'Università della Calabria e Presidente del Centro Internazionale di Studi Telesiani Bruniani e Campanelliani, vincitore del Premio Principesse de Asturias 2023 - sezione Comunicazione e scienze umane, da poco scomparso.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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personal-reporter · 7 months
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Festival della Comunicazione 2023 a Camogli
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Dall’intelligenza artificiale alle frontiere della ricerca, Camogli per il Festival della Comunicazione 2023 mette al centro scienza e innovazione. da giovedì 7 a domenica 10 settembre, con un tema fondamentale come la memoria,  quella straordinaria attitudine della mente, del corpo e dello spirito che è uno strumento indispensabile per costruire l’identità delle persone e dei popoli.  La quattro giorni diretta da Danco Singer e Rosangela Bonsignorio raccoglie l’eccellenza della ricerca italiana, con un programma dedicato all’innovazione messo a punto in collaborazione con Università di Genova (UniGe), Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova, partner del Festival che porteranno a Camogli grandi personalità del panorama italiano. Tra gli incontri più attesi c’è quello con Sahra Talamo, che ha lavorato dieci anni al Max Planck Institute con il premio Nobel Svante Pääbo e dirige a Bologna un laboratorio specializzato in datazioni al carbonio-14 e Guido Barbujani, genetista dell’università di Ferrara, prosegue anche in questa edizione gli incontri del filone pluriennale Homo sapiens trattando di sostituzioni etniche e di che cosa significhi essere una specie migrante. Da non perdere è la lectio di Nello Cristianini, professore di intelligenza artificiale all’università di Bath, incentrata sul convivere con le macchine intelligenti”in un momento storico in cui è diventato possibile delegare a questi sitemi automatizzati anche i processi decisionali, mentre il direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova Giorgio Metta sarà in dialogo con il poeta Guido Catalano a proposito di come il campo umanistico e quello tecnico-scientifico stiano convergendo attraverso le più recenti applicazioni dell’intelligenza artificiale. Anche Maurizio Ferraris discuterà su come la memoria sia naturale e quanto invece artificiale, con riflessioni che suonano ancora più fondamentali nell’epoca di ChatGPT. Il geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi racconterà le storie sconosciute di un mare quasi scomparso e,  in dialogo con la professoressa di fisica e climatologia all’università di Torino Elisa Palazzi, affronterà il tema dei falsari del clima. Dario Bressanini racconterà il manuale di autodifesa alimentare, Silvia Ferrara e Giorgio Vallortigara dialogheranno sul tema dei simboli e il ruolo che hanno avuto nell’evoluzione umana, Alberto Diaspro si concentrerà sul microscopio artificiale, mentre Licia Troisi e Luca Perri dialogheranno tra scienza e fantascienza, e l'eredità di Margherita Hack per la divulgazione scientifica sarà il cuore della discussione tra Caterina Boccato, Federico Taddia e Walter Riva. L’Università di Genova e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare declineranno e approfondiranno con una serie di incontri ad hoc il tema del Festival 2023 nelle diverse accezioni che possono fare riferimento alla tecnologia e all’intelligenza artificiale, alle scienze della Terra, alle arti e ai saperi, con particolare attenzione alle sperimentazioni legate all’Open Science e alla condivisione degli avanzamenti scientifici nei confronti del pubblico. Innovazione, tecnologia e scienza saranno protagoniste anche delle attività intorno al festival, con escursioni e laboratori dedicati, come il laboratorio Elettronica in passeggiata in collaborazione con il DITEN, Dipartimento di Ingegneria Navale, Elettrica, Elettronica e delle Telecomunicazioni dell’Università di Genova, che indagherà le innovazioni dell’elettronica moderna dove la sinergia tra l’uomo e la macchina è sempre più imprescindibile. Esperti del settore, autori di prestigiose ricerche scientifiche e giovani studenti appassionati guideranno alla scoperta dei nuovi traguardi dell’Intelligenza Artificiale e il programma di trekking includerà poi uno dei più bei itinerari della zona sul sentiero delle Bocche-Falciara, con il racconto dedicato a Margherita Hack, in una passeggiata lunga 100 anni dove Federico Taddia, con l’ex direttore del Parco di Portofino Alberto Girani , accompagnerà grandi e piccini in un emozionante e coinvolgente viaggio. Read the full article
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paoloferrario · 2 years
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GIORGIO VALLORTIGARA, Altre menti. Lo studio comparato della cognizione animale, il Mulino
GIORGIO VALLORTIGARA, Altre menti. Lo studio comparato della cognizione animale, il Mulino
GIORGIO VALLORTIGARA, Altre menti. Lo studio comparato della cognizione animale vai a il Mulino – Volumi – GIORGIO VALLORTIGARA, Altre menti
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aliciaandcompany · 7 years
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Un’aliena con la sciarpa
Le sardine devono aver qualche problema di vista (Giorgio Vallortigara sostiene che le pecore possano memorizzare e riconoscere anche 20 facce/musi) o magari hanno subito un trauma alla nascita? Già rimangono perplesse se cambio il colore del cappello, ma se tengo la sciarpa sul naso (per evitare di congelarmi anche la faccia) si allontanano spaventate, come se fossi un'aliena. Anche se mi vedono con la stessa giacca, lo stesso basco e sentano la mia voce, basta una sciarpa per farle scappare. Mah.
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