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#Il primo uomo
Albert Camus. Il primo uomo
“Nella classe del professor Bernard, per la prima volta in vita loro, i ragazzi sentivano di esistere e di essere oggetto della più alta considerazione: li si giudicava degni di scoprire il mondo”.
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ilsilenteloquaceblog · 9 months
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“Voglio essere il primo…
e lo so che ti sembrerò antico
ma non è per il solito EGO maschile,
piuttosto perchè penso sia un VERO peccato…
che nessuno lo abbia ancor fatto.”
Il Silente Loquace ©
— @ilsilenteloquaceblog
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platypus-quacks-too · 6 months
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Il modo in cui si incanta a guardarlo mentre lui espone francamente imbarazzante 🥹🥹🥹
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ilfascinodelvago · 5 months
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Lui è George McLaurin, il primo uomo di colore ammesso all'Università dell'Oklahoma nel 1948, fu costretto a sedersi in un angolo lontano dai suoi compagni bianchi.
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Ma il suo nome rimane sulla lista d'onore come uno dei tre migliori studenti del college.
Queste le sue parole:
''Alcuni colleghi mi guardavano come se fossi un animale, nessuno mi parlava, per i professori nemmeno esistevo, raramente rispondevano alle mie domande. Mi sono dedicato così tanto a me stesso, che in seguito i miei compagni hanno iniziato a cercarmi e gli insegnanti hanno iniziato a prendermi in considerazione. Ho smesso di essere invisibile per loro."
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camilleisback · 1 year
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Giorgia è la zia non maritata che porta l'amica alle cene di famiglia e non è mai stata vista con un uomo dopo il primo fidanzatino durato una settimana in terza media
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ma-pi-ma · 11 days
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Son tanto brava lungo il giorno.
Comprendo, accetto, non piango.
Quasi imparo ad aver orgoglio quasi fossi un uomo.
Ma, al primo brivido di viola in cielo
ogni diurno sostegno dispare.
Tu mi sospiri lontano: «Sera, sera dolce e mia!»
Sembrami d'aver fra le dita la stanchezza di tutta la terra.
Non son più che sguardo, sguardo sperduto, e vene.
Sibilla Aleramo, Son tanto brava, da Momenti, 1921
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libero-de-mente · 3 months
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Donne, uomini e libri
Credo che la situazione sentimentale di molte persone sia lo specchio dell'attuale società.
Si cerca tutto e subito, leggerezza e piacere senza impegno. Avere quello che si vuole solo quando necessita.
Le App insegnano. Hai fame *click*, hai voglia di un week end fuori porta *click*, vuoi andare al cinema *click*, vuoi ascoltare una canzone *click* e in fine vuoi degli incontri con partner senza impegno? Anche qui *click* *click*.
Secondo me le persone meriterebbero più importanza. Spesso si giudica con troppa fretta, in maniera approssimativa.
Io reputo le persone come dei libri, non ci si deve fermare alla copertina e neanche della prefazione. Ci sono vari libri come i romanzi per esempio che vanno da quelli sentimentali a quelli d'avventura, da quelli noir a quelli filosofici oppure anche libertini. Credo che nelle persone, come se fossero libri, ci siano più generi che vanno scoperti leggendoli e sfogliandoli.
Le donne.
Sono da leggere, fino all'ultimo capitolo. E se dopo un primo appuntamento ci rimane qualche dubbio, cosa che a noi uomini spesso capita, restando con quell'espressione di chi ha letto Nietzsche o Kant senza averci capito nulla, basta impegnarsi e ricominciare a leggerle.
Perché in quanto libri, le donne, non saranno mai uguali alla prima lettura, ma magicamente appariranno altri capitoli come se inavvertitamente nella fretta fossero stati saltati.
In un momento che stiamo vivendo di scarso impegno intellettuale, dove a molti risulta difficile leggere post oltre le dieci righe sui social, come si può pensare di impegnarsi per leggere una vita, fatta di esperienze ed emozioni, racchiuse in una persona solo con un rapido giudizio?
Faccio un esempio, si ha la possibilità di scegliere un libro. Uno solo, non di più. Se ci si accontenta di impegnarsi poco si sceglierà un libro pieno di illustrazioni. Guardare è meno impegnativo che leggere.
Chi avrà fatto questa scelta si perderà la possibilità, invece, di scegliere un libro pieno di pensieri, parole, racconti e consigli. Quanti inconsciamente non s'immaginano minimamente a cosa hanno rinunciato. Quello che si sono persi.
Gli uomini.
Non sono da giudicare dalla copertina.
Immaginiamo una donna in una libreria, davanti a sé ha dei libri in esposizione. Vede un libro sconosciuto in libreria. Lei è attratta dalla copertina di uno di essi. Non conosce l'autore.
Così sbircia l'occhiello, ma essendo curiosa passa al frontespizio... uhm, non si è ancora decisa. Sfogliando ecco che le appare l'esergo, "caspita che citazione" sussurra mentre il libro è sempre più saldo nelle sue mani.
A seguire sfogliando trova una dedica, che la fa sciogliere un po'... ed ecco che arriva al punto chiave. Come dopo alcuni appuntamenti interlocutori con un uomo, gira la pagina e trova la prefazione. Finalmente scopre il suo contenuto, l'ambientazione, i personaggi e un sunto della trama del libro.
A questo punto ha solo due opzioni: richiudere il libro e riposizionarlo sullo scaffale, oppure ammirarlo un attimo e con un sorriso avviarsi alla cassa con esso.
Donne e uomini.
Solo leggendo i libri, come metafora delle persone, alla fine della lettura si può essere perdutamente innamorati di quel libro. Come invece si può, alla fine della lettura, rimanerne delusi, nonostante quella prefazione che sembrava promettere bene.
Prendere a caso un libro da uno scaffale solo dalla copertina, senza valutarlo né guardarlo più di tanto, trovandosi poi tra le mani un libro che ci faccia innamorare, può accadere solo con un colpo di fortuna.
Bisogna sapersi leggere, senza fretta o pregiudizi. Solo alla fine trarre le conclusioni.
Ognuno di noi è un libro. Buona lettura a tutti.
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donaruz · 3 months
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"La pazzia di cui mi ritenete affetto è soltanto un'estrema acutezza dei miei sensi."
215 anni fa nasceva Edgar Allan Poe, il "primo scrittore alienato d'America", uno dei più grandi autori della letteratura statunitense d'ogni tempo. Genio e follia, perfettamente dosati, per un uomo che pur soccombendo ai suoi fantasmi è diventato immortale nell'arte 💀
*art by Daniel Grzeszkiewicz
Le memorie oscure
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francobollito · 17 days
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Secondo me all'inizio c'è sempre una donna.
Secondo me la donna è stato il secondo errore di Dio. Il primo...
Secondo me una donna è donna da subito. Un uomo è uomo a volte prima, a volte dopo. A volte mai.
Secondo me una donna è coinvolta sessualmente in tutte le vicende della vita. A volte persino nell'amore.
Secondo me una donna innamorata imbellisce. Un uomo... rincoglionisce.
Secondo me in un salotto quando non c'è neanche una donna è come recitare in un teatro vuoto. Se invece non c'è neanche un uomo, tra le donne si crea una complice atmosfera di pace. Appena arriva un uomo è la guerra.
Secondo me un uomo che si vanta di iniziare le donne ai piaceri dell'amore è come il turista che mostra alla guida le bellezze della città.
Secondo me per una donna che non ha fortuna in amore non si può usare il termine "sfigata".
Secondo me un uomo che dice di una donna "quella lì la dà via" meriterebbe che a lui le donne non gliela dessero proprio mai.
Secondo me una donna che fa l'amore per interesse è una puttana. Se lo fa invece perché le piace è... non c'è la parola.
Secondo me una donna che dice a un uomo con cui sta facendo l'amore "Come con te con nessuno" andrebbe comunque arrestata per falsa testimonianza.
Secondo me le donne quando ci scelgono non amano proprio noi... forse una proiezione, un'immagine, un sogno. Ma quando ci lasciano siamo proprio noi quelli che non amano più.
Secondo me il primo maschilista è stato Dio che si è fatto uomo. Però io, se fossi stato Dio, non so se la donna l'avrei firmata.
Secondo me una donna che si offre sessualmente a un uomo ed è respinta rimane sconcertata. Non ci può credere. Il suo primo pensiero è che lui sia omosessuale, ma in genere questa versione non regge. E allora pensa: 'Eh già, lui si difende... ha paura di essere troppo coinvolto emotivamente... oppure si sente bloccato dall'eccessiva eccitazione...' Il fatto che lei possa non piacere è un'ipotesi che non può assolutamente prendere in considerazione.
Donna, l'angelo ingannatore. L'ha detto Baudelaire.
Donna, il più bel fiore del giardino. L'ha detto Goethe.
Donna, femina maliarda. L'ha detto Shakespeare.
Donna, sei tutta la mia vita. L'ha detto un mio amico ginecologo.
Secondo me una donna che oggi fa la madre di famiglia e rinuncia a lavorare, sbaglia. Se invece lavora e rinuncia a fare la madre di famiglia, sbaglia. Se cerca contemporaneamente di lavorare e di fare la madre di famiglia… sbaglia. Sbaglia comunque. L'uomo invece non sbaglia mai. Sono secoli che sa quello che deve fare. Forse è per questo che è così intronato. O forse anche per qualche altra ragione...
Giorgio Gaber
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il-ciuchino · 3 months
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Mamma a C'è Posta Per Te, quando la libertà di pensiero diventa un tabù
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Sui social non si parla d'altro. Primo hashtag su Twitter: C'è Posta Per Te. Il motivo, oltre ai grandi ascolti della trasmissione di Maria De Filippi in onda su Canale 5, è dovuto al fatto che una delle protagoniste della puntata del 13 gennaio è stata una mamma che non accettava di vedere la figlia perchè amava una donna. Ovviamente, sui social, si sono scatenate le indignazioni e gli insulti. Chiaramente, non è mai bello quando un genitore litiga con una figlia non volendola vedere per una decisione personale. Ma allo stesso tempo, perchè non bisogna accettare il fatto che delle persone singole possano, per lo più genitori, non possano avere una loro concezione personale di come educare il proprio figlio sessualmente? Ogni persona ha un proprio parere su ogni cosa. C'è chi preferisce il rosso, piuttosto che il giallo o viceversa. E l'omosessualità anche, è tra queste cose. Il tutto, ovviamente, nel rispetto delle singole opinioni che non deve mai sfociare in qualcosa di più estremo. Tra l'altro, mi è capitato di conoscere molta gente che in merito predicava bene, ma poi ha razzolato malissimo, quindi mi sento anche di "rispettare" la mamma per non aver indossato maschere. Per non parlare di molti giornalisti che sputano sentenze su Twitter riguardo la libertà, legittima, della figlia di questa mamma, ma che in passato hanno discriminato chi, in nome della stessa libertà, non voleva vaccinarsi contro il covid. Sia chiaro, mi auguro che tale mamma possa riappacificarsi con la figlia, ma non mi sento di condannarla solo per un suo pensiero o sensazione che impedisce, al momento, di tollerare la figlia che, tra l'altro, è diventata lesbica dopo essere stata reduce da una relazione con un uomo. E qui si potrebbe tirare fuori un nuovo caso. E se l'omosessualità della figlia sia stata dovuta addirittura a questo episodio e, dunque, non presente dalla nascita ma un complesso psicologico? Ma sia mai insinuarlo, l'importante è sempre prendere in giro tutto ciò che sia etero.
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smokingago · 4 months
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Penso che sia necessario educare le nuove generazioni al valore della sconfitta. Alla sua gestione. All'umanità che ne scaturisce. A costruire un'identità capace di avvertire una comunanza di destino, dove si può fallire e ricominciare senza che il valore e la dignità ne siano intaccati. A non divenire uno sgomitatore sociale, a non passare sul corpo degli altri per arrivare primo.
In questo mondo di vincitori volgari e disonesti, di prevaricatori falsi e opportunisti, della gente che conta, che occupa il potere, che scippa il presente, figuriamoci il futuro, a tutti i nevrotici del successo, dell'apparire, del diventare. A questa antropologia del vincente, preferisco di gran lunga chi perde. È un esercizio che mi riesce bene. E mi riconcilia con il mio sacro poco.
Ma io sono un uomo che preferisce perdere, piuttosto che vincere con modi sleali e spietati. Grave colpa da parte mia, lo so. E il bello è che ho la sfacciataggine di difendere tale colpa, di considerarla quasi una virtù.
Pier Paolo Pasolini
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ideeperscrittori · 11 months
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PAROLE CHE DOVREBBERO SPARIRE (In primo luogo dai giornali)
— Repost con aggiunte —
Morta per un movente passionale, morta per un dramma di famiglia, morta per troppo amore, morta per il tragico epilogo di una bella favola, morta per un tradimento, uccisa da un uomo che avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei, uccisa dall'amichetto, uccisa dal fidanzatino, uccisa da un gigante buono, uccisa da un corteggiatore troppo ardente, uccisa da un uomo che non le aveva mai fatto mancare niente, uccisa da un uomo che si era fatto in quattro per mantenerla, uccisa da un gran lavoratore tutto casa e famiglia, uccisa da un uomo sempre presente, uccisa da un uomo senza grilli per la testa, uccisa da un uomo irreprensibile, uccisa da un uomo che voleva difendere i figli, uccisa da un uomo stimato da tutti, uccisa da un uomo preoccupato per lei, uccisa da un uomo che voleva proteggerla, uccisa da un uomo che non voleva perderla, uccisa da un uomo che voleva solo salvarla, uccisa da un uomo che non voleva ucciderla e l'ama ancora, morta per un sentimento che non aveva saputo ricambiare, massacrata da un uomo che è anche lui vittima di una tragedia su cui dobbiamo far calare un rispettoso silenzio, morta per colpa della sua eccessiva fiducia, morta perché troppo ingenua, morta perché non sapeva scegliere l'uomo giusto, uccisa da un uomo stressato dalle sue continue richieste.
FINE
[L'Ideota]
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kon-igi · 3 months
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IL PONTE SUL PASSO DEL TEMPO
Questa mattina mi sono riempito per sbaglio lo zoccolo sanitario di un flacone intero di lattulosio, che - per chi non lo sapesse - è una roba sciropposissima e appiccicosissima che si usa per contrastare l'encefalopatia epatica ma spiegarvene bene i meccanismi risulterebbe noioso e non pertinente a quanto sto per raccontare.
Il fatto è che nell'attimo in cui il mio piede ha sciaguattato fastidiosamente nello zoccolo ho avuto una reminescenza di un qualcosa che probabilmente da lì a qualche anno sarebbe stato spazzato via nella perdita continua delle cellule cerebrali che avviene quotidianamente e invece sono rimasto lì, quasi fulminato, a fare ciccheciac col piede come un bambino in stivali e impermeabile in una pozzanghera dopo il primo acquazzone autunnale.
Il fatto è che mi sono sentito come un emerito professore di storia di una prestigiosissima univesità che scopre in modo inconfutabile che lo stesso identico oggetto - non simile... proprio lo stesso - è stato tenuto in mano da un uomo di Cromagnon, da un faraone e da un cavaliere del basso medioevo.
L'oggetto era un paio di banalissime birkenstock.
Solo che quelle birkenstock erano un qualcosa fuori dal tempo perché collegavano tre mondi, anzi, tre ere geologiche lunghe millenni.
Nel primo flash ho 18 anni e sto lavando la macchina di mio padre nel polveroso cortile del condominio dove sono nato e da dove, l'anno dopo, saremmo andati via per traslocare in un appartamento finalmente di proprietà.
La canna dell'acqua mi sfugge di mano e mi si incastra tra il piede e la suola della birkenstock destra, allagandola completamente e inscurendo il cuoio.
Fine di un'era che chiameremo onirica.
Nella nuova casa, quella dove i miei genitori abitano ancora, sto realmente per poco tempo a causa di università e militare, ma nella mia memoria emotiva il tempo si dilata in decenni, perché stringo indissolubili e potenti legami con gli amici che mi resistono ancora accanto.
Sono a malapena cinque anni, finché non decido di raggiungere la ragazza che ancora adesso mi resiste accanto (nessuno dei due sapeva che aveva una bambina nella pancia ma vabbe'... così nessuno ha potuto dire che si era trattato di un trasferimento coatto riparatore).
Mio padre mi regala la sua macchina, per il viaggio e per cominciare la mia nuova vita, così decido di lavarla per arrivare in gran stile.
La canna dell'acqua mi sfugge di mano e mi si incastra tra il piede e la suola della birkenstock sinistra, allagandola completamente e inscurendo il cuoio.
Fine di un'era che chiameremo frenetica.
In un altro luogo, lontano mille anni luce nello spazio e nel tempo, una bambina piccola coi capelli rossi dice 'Papà... laviamo la macchina che è sporca!' e quindi usciamo insieme nel cortile illuminato da un sole primaverile. Insaponiamo la macchina e, ridendo, la sciacquiamo schizzandoci con la canna dell'acqua.
A un certo punto lei guarda le ciabatte che porto ai piedi, vecchie e annerite, che oramai uso solo per curare il giardino... e me le bagna col getto della canna dell'acqua urlando 'Sono brutte! Buttale!'
E io, a distanza di 27 anni, ricordo ancora il sacco nero della spazzatura, appeso alla ringhiera della scala, e le birkenstock che hanno viaggiato attraverso le ere di tre vite intere scomparirci dentro.
Allora non avevo capito ma nel momento in cui è entrata l'infermiera con sguardo interrogativo, fissando la pozza di lattulosio a terra, mi sono reso conto che continuavo a non capire.
Ma che alla fine andava bene così.
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