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#JACK MA COME TI VESTI
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Non è quello che metti ma come lo vesti non è quello che rappi ma come lo rappi non è la rabbia che bruci ma come la sfoghi non è ciò che dici di sentire ma quello che provi siamo dei prodi in battaglia cani di paglia cani da caccia per te un cazzo di dramma chi dubitava del vero ce l'ha davanti la luce dei miei occhi è come quella dei diamanti vivo solo per questo e non puoi togliermelo sul disco doppio c'è un senso e devi cogliermelo non puoi permettere a qualcuno di rubarti una chance in questa vita si pedala come al tour de france perché con gli anni qualcosa l'ho imparato tutto ciò che dico è meditato non spreco il fiato e nel gioco ho visto cose che sembrano rap ma sono finte come il black nel black jack un bel check un bel live un bel set nessuno li regala se prima non vede il cash le cose più belle devi lottare per averle e se le ottieni devi lottare ancora per tenerle RIT. Classe 73 Dammi 10 nomi nel gioco del rap Chi è che vive come me? Nessuno Chi è che scrive come me? Nessuno Chi è che spinge come me? Nessuno (nessuno) Classe 73 Se c'è una dinastia sono il re Chi governa come me? Nessuno Chi ha la merda più di me? Nessuno Nessuno Nessuno La gente ruba ti fruga nelle tasche lo so B, non sempre ho tempo di occuparmene ho cercato di investire il tempo senza alcun presentimento l'interrutore sempre spento costa troppo riscaldare questo posto da quando son finiti i soldi non ti riconosco non eri quello che faceva rap produceva beats ci mangeremo anche i tuoi soldi che hai lasciato qui ero costernato ho capito poi che l'essere infottato è un fattore innato se ce l'hai ti rimane non ci sono cazzi se non ce l'hai ti scompare mano a mano che cresci con gli anni è la forza dell'hip hop che spacca questa società di merda che vive come nelle soap è la forza della strada che non vivo ma respiro e spingo sempre per il beat che ha più tiro e non mi vedi in giro con la giacca e la cravatta ho deciso di tenermi vivo e lasciare una traccia e se è vero che lo scrivo e l'ho deciso per primo lo faccio per Ciso RIT. Classe 73 Dammi 10 nomi nel gioco del rap Chi è che vive come me? Nessuno Chi è che scrive come me? Nessuno Chi è che spinge come me? Nessuno Classe 73 Se c'è una dinastia sono il re Chi governa come me? Nessuno Chi ha la merda più di me? Nessuno Nessuno Nessuno Sono stato abbastanza fortunato da appassionarmi al rap e recuperare tutto il suo passato qualcuno qualcosa me l'ha insegnato per tutto il resto mi sono fatto un culo tanto e me lo sono sudato e guarda che ti sbagli che chiami Old School Bassi solo perché ho il doppio dei tuoi anni non ho ancora dato a sufficienza sono un tipo che ha pazienza e ho fatto un altro pieno di benza e non ti ho mai lasciato senza tanto che hai dovuto scegliere tra prepotenza e coerenza e sano biz ti fa ancora strano perché sul beat siamo fratelli come Beat e Takeshi Kitano e dimostriamo ciò che siamo la musica che amiamo i dischi che ascoltiamo e che suoniamo sono un maestro nella mia stessa classe perché la mia merda ti fa ancora esplodere le casse
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gaiaitaliacom · 3 years
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Arrestato Jack Angeli, il “supretrumpista” che si serve dallo stesso cappellaio di Borghezio
Arrestato Jack Angeli, il “supretrumpista” che si serve dallo stesso cappellaio di Borghezio
Il suprematista scatenato che si serve dallo stesso cappellaio di Borghezio, ma con trent’anni di ritardo – un cappellaio matto, senza dubbio – e che è entrato a villoso petto nudo al Congresso USA come se fosse casa sua; questo maschiaccio che si è messo in piedi sullo scranno della presidenza convinto che il dimmi come ti vesti e ti dirò chi sei fosse un passaporto per la gloria è stato…
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aleannanxx · 4 years
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.          ─  ᴄᴜʀʀᴇɴᴛ ᴍᴏᴏᴅ #sᴛᴀʏᴛᴜɴᴇᴅ          @ cameronboyle ⟡ monologue           « Perché siamo passati da una tranquilla "cena a casa con cappellini e trombette" a un "rapimento"? Questa benda mi sta fermando il sangue. »  Cameron borbotta mentre cammina. Non devono spostarsi di molto, Arlene l’ha rassicurato. Proprio lì – sul New York Harbor, dove ha trascorso l'intera giornata negli uffici – lei ha saputo organizzare una sorpresa. Forse hanno sfruttato un capanno per organizzare una sorta di festa? Un rinfresco con i dipendenti. Le pensa tutte, Cameron, mentre si affida alla voce di sua moglie e impreca contro le risatine di sottofondo di Deana, il brontolare di Alistair e l'impazienza di Gretel.  « Ci siamo. »   « Io non so neanche dove siamo.     Vi ammazzo se provate a gettarmi in acqua. Alistair sei avvisato.     Posso scoprire gli occhi? »   « Ora sì! »   « Ma dove sei? » Aggrotta la fronte, sentendo lontana la voce di Arlene. Le mani corrono a giocare col nodo sulla nuca e quando solleva il capo, il sorriso che gli schiude le mezzelune è attraversato da un leggero tremito e poi si allarga, sollevando gli angoli delle labbra verso l'alto. Va in tilt, vi è un sovraccarico di emozioni che porta in blackout la ragione. Si guarda intorno con l’espressione di chi non sa come fronteggiare il momento. Per la prima volta lo scozzese si ritrova senza parole davanti al suo pubblico.  « Siete dei fottuti bastardi. »  Le dita premono contro gli occhi mentre ride e ricerca poi sua moglie, vestita di un abito a tema, come tutti gli altri presenti. La trova bellissima nelle vesti di un personaggio che si è cucita addosso, un ruolo che ha scovato tra i tanti e che ha deciso di fare suo. Ritrova amici e parenti che si sono prestati al gioco dell'irlandese, assecondando la folle idea di riprodurre al dettaglio uno scenario che fa da sfondo ai suoi studi e alle fantasie di cui spesso le ha parlato, forse troppo se è arrivata a costruire tanto. Le braccia ricadono pesantemente lungo i fianchi, mentre le spalle sono scosse da una risata.  « Direi che mi tocca andare perché non ho alcuna intenzione di fare il discorso senza aver prima indossato il mio abito o spero di averne uno... Arlene ti prego, dimmi che non hai fatto la stronza e che non mi hai lasciato senza. » Avvicina la donna e la stringe a se in un abbraccio.  « Grazie. » Le sussurra all'orecchio, mentre la mano scivola sulla sua schiena.   Le dita hanno accarezzato il legno del galeone, gli occhi studiato – per quanto concesso – la struttura massiccia e i palmi si sono lasciati graffiare dalle venature delle travi. Raggiunta una delle cabine, si è spogliato dei panni dell'igegnere Boyle e ha indossato quelli del Capitano, fedelmente riprodotti dalla sarta a cui Arlene si è affidata, anche in quello non si è sbagliata. La giacca ricade lungo il profilo, gli stivali serrano i pantaloni scuri in una morsa e la vita è abbracciata dalla fascia larga borchiata a cui ha appuntato le armi di scena. I capelli rossi sono tirati all'indietro e quando si ripresenta agli altri per un brindisi, stringe tra le mani un bicchiere ormai pieno.    « Prima di iniziare vi rubo questi pochi minuti per un ringraziamento. Lo devo a voi tutti. E non attendo la fine della serata perché con tutto l'alcol che scorre sarà impossibile mantenere una certa lucidità – almeno per me. In altre parole: lasciatemi digerire la crisi delle quarantadue candeline. Tutto questo va oltre ogni mia aspettativa o non perché questa sera mi aspettavo una cena a casa tra cappellini di carta che ti segano la gola con l’elastico e trombette assordanti– NO! »   « Ci hai rotto il cazzo per tutto il giorno! »   « Sta zitto, Al! O ti faccio volare giù dalla passerella. »   « Hai rubato le mie vesti. »   « "Fottiti, Jack" in onore delle Anne Bonny presenti e sì, più o meno inizio a riconoscervi tutti, anche mia madre lì in fondo– Cazzo, Arlene. Ci sei riuscita. »   « Oh signore! Ti disconosco come figlio ora. »   « ... Non so cosa ci aspetta, i programmi non li conosco ma so a chi devo un "GRAZIE" gigantesco e questa persona è mia moglie. Non si è limitata ad organizzare un rinfresco. Non si è limitata ad organizzare una cena a casa, impacchettare un regalo e magari proporre un viaggio. Mi ha ascoltato negli anni, mi ha soprattutto sopportato negli ultimi mesi e chi mi segue sui social può capire il perché. Ci dicono sempre che dopo tanti anni di matrimonio – ventidue, nel nostro caso – è difficile sorprendere l'altro e forse è proprio questa paura a spingerci verso simili progetti quando l'occasione si presenta? Non lo so ma so che ancora una volta è riuscita ad andare oltre ogni mia fantasia ed io in tutto questo tempo non ho percepito nulla... No, seriamente, come hai fatto? A parti inverse mi avresti scoperto subito o magari il giorno prima della festa. Ormai tutti i presenti lo sanno, è chiaro, ma voglio comunque ricordarti che ti amo e che in tutti questi anni sei stata la mia ancora di salvezza.
....E ora dopo questo discorso infinito posso urlare: SLÀINTE MHATH! Svuotate i bicchieri e fateli riempire ancora perché si festeggia! »
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yesiamdrowning · 7 years
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Chris Cornell, nato 52 anni anni fa, ha sempre avuto una personalità inquieta. Stufo della vita nella mortifera Seattle - si quella Seattle – iniziò a scrivere poesie su un quaderno avuto in regalo dalla sorella. A disagio nelle vesti del poeta, iniziò a suonare in una cover band. Intrappolato nel sound di qualcun altro, si è trasformato in autore di inediti. Timoroso di apparire come il leader della band, si rifugiò dietro la batteria. Insoddisfatto all'idea di essere il punto debole del gruppo, riprese a fare il cantante. Riluttante ad accettare il ruolo di voce grunge per eccellenza, anche nel senso di essere forse l'unico a raggiungere più di quattro ottave, ha passato gran parte dei suoi anni a rinnovarsi in contesti d'eccezione come il funky, il soul, il blues o la musica cubana. Stufo della sua immagine da rocker noto in tutto il mondo, ha iniziato a studiare teologia e interessarsi alla politica. Incapace di vedersi cucito il ruolo da saggio sereno, ha ripreso a suonare con il suo primo unico grande gruppo.  Sono cresciuto a Ostia, con tutto quello che comporta, ascoltando i suoi primi dischi in un garage su una strada frequentata perlopiù da coatti che ti squadrano dall'alto in basso e ti danno della zecca se vedono diverso da loro. Con la sua delicatezza corrosiva, il suo misto di tecnica e passione, la voce di Cornell sembrava arrivare da un paese dell'anima adiacente al mio. Incarnava un genere di struggimento emotivo, raschiante e vivo, che superava la sofisticatezza dell'estensione vocale fine a se stessa e diventa rappresentativa di ciò di cui hai bisogno se sei un'adolescente incasinato con tanti mostri sulle spalle e tutto il mondo (o quasi) sulle palle. Lui lasciò il cognome del padre, Boyle, e prese il Cornell della madre, mentre io tra padre morto, madre onnipresente e sorella desaparecida  non potevo che sentirmi un po' (sfigato?) come lui. Lo dico, le sue canzoni mi maltrattavano bene. Anni dopo, quando il grunge era già bello che morto e i miei ascolti si erano spostati su tutt'altro, ho capito che quelle canzoni avevano esercitato su di me un'influenza a livello inconscio. Chissà, forse complice anche l'indubbia dose di sonorità lisergiche presenti nei giri di chitarra. Negli ultimi anni, quando a Ostia ritorno ogni sei mesi per una manciata di giorni, mi sono trovato spesso a passare le canzoni dei Soundgarden nel pub di una vita. Come se, se la vogliamo enfatizzare, in una parte del mio cuore, sono rimasto a fare a pugni con il mondo in quel garage che sapeva di muffa nove mesi l'anno. Ed è bene ricordarlo, a me stesso e agli altri. Molte delle sue canzoni, e questa in particolare, sono piene, direttamente o meno, dell'idea di sentirsi chiusi in gabbia. Vincolati dalla società o dalle proprie barriere psicologiche: in Rusty Cage  “Sto per scardinare la mia gabbia rugginosa e fuggire via”e in Hounted Down tre anni prima la voce mette in guardia “Cani affamati che ululano, corrono a darti la caccia”: e quei cani tornano coi loro padroni armati di forconi proprio nel video di Rusty diretto da Eric Zimmerman. Come a sottolineare che le cose non cambiano. “Si dice che nessuno lasci mai davvero Seattle”, ha dichiarato Cornell in un'intervista del 1994, “perché Seattle è fatta per conservare i ricordi, i ricordi di milioni di città di merda come Seattle”. Naturalmente però Cornell partì, per Londra, per l'isola di Idra dove scoprì la fede, per New York, per Parigi dove incontrò la sua seconda moglie, e per un centro di riabilitazione di Mount Baldy, sulla cima più alta delle montagne di San Gabriel, nella California meridionale. Qui per un po' di tempo visse quasi come in clausura, per superare con la meditazione i suoi problemi con droghe e alcol. Da Hand Of God a Holy Water arrivando al titolo del suo ultimo lavoro Higher Truth, molte sue canzoni sono intrise di un linguaggio religioso e di un immaginario biblico. “In questo mestiere non si fa quasi nulla per palesare il nostro desiderio di sacro”, mi disse quando lo intervistai per una rivista metal, oramai defunta, nel 2OO7. Già della sua carriera non me ne curavo da anni ma decisi di accettare per vedere a che punto erano i suoi Black Days. Ci vedemmo nel salone di  un albergo del centro dove cercava di continuo di offrirmi un improbabile succo di frutta pompelmo e limone. “Il sacro non è il nostro desiderio di sottostare a regole” proseguì “di sottometterci, di obbedire a dio”. Ma di trovare noi stessi? chiesi. Sembrò annuire e disse: “Si fa una grandissima confusione tra sacro e religioso. Io sono nato e cresciuto in America, dove si fa fatica a credere in qualcosa. Ciò non toglie che ciascuno abbia delle domande a cui cerca di dare, nel bene o nel male, risposta”. A quel punto fece una pausa: “Ecco perché detesto essere associato solo a un gruppo rock”. La gabbia, di nuovo. L'inquietudine, una volta ancora. Per Chris Cornell era sempre del tutto normale. Qualcuno lo fa ancora oggi? In quel modo, con una sezione ritmica implacabile, una chitarra che ti entra nelle viscere e un crescendo vocale che non può non lasciarti di stucco? Cinque minuti, senza trattenersi. Sto per scardinare la mia gabbia rugginosa e fuggire via. E' una cosa che dovrebbe esser chiara a tutti: I’m gonna break my rusty cage and run. Il rovescio della medaglia di quel My pain is selfchosen che cantava l'amico Layne Staley nei Mad Season. Di Rusty Cage esistono molte cover di praticamente qualunque genere, e ne esiste anche una versione di un altro refrattario alle barriere, Johnny Cash, nel album del 1996 Unchained. Chiuso con i Soundgarden rivelerà senza disagio di essere attratto dal mondo (più) dorato del business, camperà scrivendo brani per blockbuster e talent show, oppure facendo da modello per noti stilisti (pazzesco, ma vero), inciderà dischi solisti (buoni e no), darà dei contributi ad altri (idem) e si concederà persino lo sfizio di un supergruppo (con esiti per me pessimi) con superstiti dei Rage Against The Machine. Ciononostante, degli urli come chi è stritolato dalla necessità di dire esattamente quelle cose prima di esplodere restano un ricordo fermo a un secolo fa. A fine corsa Chris sembra una personcina a modo, ripulita dai suoi demoni, che non vuole più né Jack né birra nel suo camerino. Coi Soundgarden c'era poco da stare tranquilli, penso ai due minuti di una Tears to Forget, e forse per questo per un lustro hanno avuto pochi rivali, e molti dei loro dischi hanno fatto epoca.  Chris Cornell ora è morto, si è suicidato lo stesso giorno di Ian Curtis nello stesso modo. Tutti ne parlano per le vette vocali che riusciva a raggiungere. Ho letto similitudini con Robert Plant dei Led Zeppelin, di improbabi raffronti con Freddie Mercury e pippe sul considerare quattro ottave un falsetto o meno. Io mi cheido soltanto: chi sa se (finalmente) ora ha trovato un po' di pace.
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1. nome: Samantha. 2. ti piace il tuo nome? Sì abbastanza. 3. soprannome: Sam o Sammy 4. vizi: Mi mangio le unghie quando sono nervosa. 5. virtù: Sono coccolosa (se si può definire virtù) 6. scuola/lavoro: Devo fare il quarto anno 7. ti piace la tua scuola/il tuo lavoro? Sinceramente no- 8. sei fidanzato/a? Mentalmente sì. Con tante persone. 9. da quanto tempo (lo sei o non lo sei)? Dipende con quale ragazzo. 10. sei innamorato/a? Purtroppo sì 11. hai animali? Ya! 12. quali? (non valgono parenti e amici) Peccato che non valgono i parenti… comunque un cane, una gatta e due pesci (avevo anche un serpente ma è morto…rip Tom) 13. porti più di 2 anelli alle mani? Non porto anelli. 14. vesti in modo appariscente? Oddio…vesto tutto di nero, non direi che è appariscente. 15. hai mai visto una stella cadente? Sì 16. bevi acqua gasata o naturale? Always forever. 17. bevanda alcolica preferita?: Vodka. 18. hai mai fatto bungee-jumping? No…non sono sicura di volerlo fare un giorno. 19. sai fare la ruota? Sì. 20. e la verticale? Sì. 21. pratichi qualche sport? Equitazione, precedentemente ginnastica artistica e hip hop. 22. quanti anni hai? Quasi diciotto. 23. qual è la tua rivista preferita? Non ho riviste preferite (sad) 24. attore/attrice preferiti? Misha Collins, Jared Padalecki, Jensen Ackles, Johnny Depp (e mi fermo qui sennò sarebbero troppi) 25. trasmissione preferita? Non guardo la TV 26. mare o montagna? Montagna, ma stiamo scherzando? 27. sole o pioggia? Pioggia 28. fulmini o tuoni? Tuoni. 29. preferisci disegnare o scrivere? Scrivere (non sono capace a disegnare) 30. ti piacciono i graffiti? Li amo. 31. ti interessi di politica? No (eppure devo studiare diritto) 32. sei un secchione? Direi proprio di no. 33. un lecchino? Mai 34. un taglione? Che cazz… 35. ti piacciono i fiori? Shi 36. e le verdure? No. 37. ti sbrodoli spesso quando mangi? No lol 38. credi a fate, gnomi ecc.? Yes 40. qual è il tuo piatto preferito? Pizza oppure la carbonara. 41. cosa ne pensi dell’ encomio di Elena scritto da Gorgia? Cosa, chi, ma di che state a parlà. 42. e dei professori? Penso che siano solo dei sadici di merda. 43. hai mai assaggiato le crocchette dei cani? Ew no. 44. hai mai fatto il bagno al mare nudo? Non che io ricordi. 45. hai mai dormito nudo? Sì d'estate quando faceva troppo caldo, ma avevo 11 anni. 46. sei mai andato in una spiaggia per nudisti? No 47. ragioni spesso sulla differenza fondamentale tra assiomi (nozioni comuni) e postulati? No 48. preferisci usare la biro blu o nera? Blu, non riesco a scrivere con la penna nera. 49. passi molto tempo davanti alla tv? No, praticamente mai. 50. non sai che fa male?! Eh appunto, per questo non la guardo. 51. hai mai fumato marijuana, o la fumi abitualmente? L'ho fumata un paio di volte. 52. sei mai stato catturato dagli alieni? Non che io sappia. 53. sei mai stato arrestato? Quasi 54. fumi? No 55. bevi? Sì 56. ti droghi? No 57. come hai trascorso le ultime vacanze estive? Inghilterra e tra poco andrò in Polonia. 58. che farai a Capodanno? Non ne ho la minima idea. 59. cosa elimineresti da quest’ultimo anno della tua vita? Il dolore. 60. cosa vuoi fare da grande? Vorrei trasferirmi in America (magari in Kansas oppure New York…anche Ohio non sarebbe male) e costruirmi una vita là (con il mio cane e se possibile il mio cavallo) 61. ti sposerai? No 62. avrai dei figli? No 63. diventerai un vecchio logorroico e rompiscatole di quelli che attaccano briga sul pullman dopo averti rubato il posto? No, sarò una vecchietta pacifica. 64. sei narcisista? Un pochino. 65. nichilista? No. 66. stacanovista (evvai abiamo concluso le rime!)? non so nemmeno che significa. 67. ti sei mai sentito inutile? Sì *sigh* 68. cosa vorresti fare in questo preciso istante? esattamente ciò che sto facendo adesso, ovvero niente. 69. dove vorresti essere? With my horse, ma fa troppo caldo (più di 40°) 70. hai molti amici veri? Solo una. 71. almeno qualcuno? Sì 72. il/la migliore amico/a si chiama? Sabrina. 73. porti bene gli anni che hai? No, sembro più piccola. 74. credi nel vero amore? No 75. e nell’amore eterno? No 76. hai rimpianti? Sì 77. rimorsi? No 78. qual è la persona a cui pensi più spesso? Tante persone. 79. lui/lei secondo te ti pensa? Non credo proprio. 80. qual è la persona a cui confidi quasi tutto? Mamma. 81. hai un/a migliore amico/a di sesso opposto al tuo? Ce l'avevo. 82. ti è mai piaciuta/o? No. 83. cosa fai nel tempo libero? gioco ai videogiochi. 84. ti piace la tua vita? Abbastanza. 85. qual è il locale che frequenti più spesso?Nessuno. 86. ti piace la tua compagnia? Sì dai. 87. quale è il mese che preferisci? Gennaio 88. perché? Perché fa freddo. 89. cantante o gruppo italiano preferito? Nessuno, non ascolto musica italiana. 91. hai un modello o un idolo? Sì 92. credi nel colpo di fulmine? No. 93. qual è il tuo tipo/a ideale? Anche di fisico? Possibilmente riccio, con gli occhi verdi e alto. 94. cosa vuol dire zuzzurellonare (ultima parola del vocabolario)? Ma che cazzo ne so. 95. ultimo libro letto? Dieci piccoli indiani. 96. che genere di letture preferisci? Fantasy 97. ti è piaciuto? Sì tantissimo 98. il tuo scrittore preferito? John Green (infatti colpa delle stesse mi fa cagare, ma Cercando Alaska è il mio preferito.) 99. ti sei mai spinto oltre al bacio? Nope 100. hai mai fatto l’amore? No 101. sai come si baciano gli eschimesi? Cazzo ne so io. 102. e quanti litri sono 0,03 decimetri cubi? Wut. 103. ti piace fare shopping? Insomma. 104. e andare dall’estetista? No per carità 105. sai cos’è il petting? Bo’ 106. l’età giusta per la prima volta? 18\20 107. ti piace questo test? Abbastanza 108. e il gelato alla liquirizia? Bleah. 109. ti piace quando un cane ti lecca le orecchie? Shii ^^ 110. qual è il tuo punto G? … 111. hai un sogno nel cassetto? Sì 112. non sarà mica un sogno erotico? Oddio no! 113. pensi sia realizzabile? Sì 114. uno scheletro nell’armadio? Purtroppo sì 115. qualcuno li conosce? Sì 116. sai chiedere “scusa”? Sì 117. e dire “grazie”? Sì 118. ti ritieni affascinante? No 119. mangi troppa cioccolata? assolutamente no 120. ti ritieni un bravo amico? si 121. un bravo fidanzato/a? Non sono fidanzata. 122. qual è la parte del tuo corpo che preferisci? Occhi e capelli 123. e quella che odi? Gambe 124. ti piace fare i dispetti alle persone? Non molto in realtà 125. descriviti con un solo aggettivo: Ehm…bubu 126. se fossi un fiore? Rosa bianca 127. un animale? Lupo\volpe. 128. 3 persone che porteresti con te su un’isola deserta? Solo tre? Non possono essere quattro? 129. 3 cose? Libri, Computer and un accendino (?) 130. credi di conoscere bene chi ti sta intorno? Si 131. se potessi essere nella mente di qualcuno, chi sceglieresti? Eh…Eh… 132. qual è la tua lingua preferita? Tedesco 133. dove vorresti vivere? In Germania o in America. 134. che ore sono? Le 19:10 (di già…eh le vacanze estive-) 135. quanto tempo hai già perso? Non mi ricordo nemmeno quando ho iniziato a fare ‘ste domande. 136. frase guida? Ci penso… 137. ti riconosci nel pensiero sofistico? No 138. secondo te l’uomo è un animale razionale o irrazionale? Irrazionale 139. l’uomo è fondamentalmente buono o cattivo? Cattivo. 140. le forze del bene trionferanno su quelle del male? No. 141. vedi la “vie en rose”? No la vedo in spine. 142. ti piace di più in un/a ragazza/o? … 143. ti rendi conto che nessuno è perfetto?Non proprio nessuno… 144. sei credente? No (sorry Chuck) 145. film preferito? The Space Between us 146. canzone preferita? Monsoon 147. sei una persona pudica? No.. 148. l’emozione più forte che hai provato? Felicità. 149. ottieni sempre ciò che vuoi? Sì, ad ogni costo. 150. non è che sei un po’ viziatello? No 151. hai mai fatto la ceretta? Certo 152. ti ha fatto male? Insomma. 153. ti sei mai rasato a zero? No e mai lo farà 154. meglio un messaggio o una telefonata? Dipende dalla situazione. 155. una lettera o una chiacchierata? Chicchierata. 156. sai chi era Mimnermo? No 157. se ti accarezzano la schiena, ti vengono i brividi? Sì 158. non è che magari hai freddo?! ci sono 40° che cazzo ho freddo secondo te?! 159. la tecnologia è utile? sì 160. hai mai partecipato a qualche manifestazione? Sì lol 161. destra o sinistra? Sinistra (?) sono mancina, lol. 162. scarpe col tacco (eleganti) o da ginnastica? Ginnastica. 163. conosci tante lingue straniere? Inglese e tedesco. 164. scrivi il nome di una figura retorica: … 165. vodka o caipiroska? Vodka 166. corona o adelscott? Corona 167. Debora o Deborah? Deborah 168. nome maschile preferito? Tom (eh…) Sam, Jack. 169. femminile? Il mio, obv. 170. qual è il/la ragazzo/a più bello che hai conosciuto? … 171. scrivi la formula dell’ acido solforico: e basta! 172. dire mastello! 173. fare macello? Cosa ti sei fumato\a 174. baciare ? 175. lettera ? 176. testamento: No. 177. pasticci il diario di scuola o scrivi solo i compiti? Phuahahahaha secondo te li scrivo io i compiti? 178. bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno? Mezzo pieno. 179. fasci la testa prima o dopo averla battuta? Dopo averla battuta 180. sei permaloso? No 181. paranoico? Sì 182. sei sensibile? Purtroppo sì 183. timido? Sì 184. estroverso? No 185. te la tiri? No 186. di solito il tuo zaino è pieno o vuoto? vuoto 187. e la tua testa? Piena (coglione) 188. qual è la cosa che più ami fare? Scrivere 189. sei soggetto ad amnesie momentanee? Sì 190. e a dejà-vu? Troppi 191. e a lapsus freudiani? No 192. allucinazioni? No 193. porti gli occhiali? Sì (-.-) 194. hai gli occhi storti? No 195. di che colore sono? Azzurri 196. con che colori ti vesti? Nero principalmente o blu. 197. sei alto o basso? Bassa (-.-) 198. porti collane e gioielli vari? Quando esco indosso bracciali borchiati. 199. veri o bigiotteria? Non credo che le borchie siano vere- 200. di solito sei volgare nell’esprimerti? Tanto 201. ti accontenti di poco? Sì 202. rasta o treccine? Fratello, ho i dread da quando avevo 13 anni. 203. ti piacerebbe averli? Li ho già! 204. hai mai visto un’aquila dal vivo? Sì 205. cosa vuol dire “soqquadro”? Ma che ne so. 206. quante parole in italiano si scrivono con 2 “q”? … 207. per te è utile conoscere la storia? No, vaffanculo la storia. 208. e l’italiano? Quello sarebbe meglio di sì. 209. ti rendi conto che il test è quasi finito? cazzo è vero. 210. scrivi qualcosa: Ehm…ciao (?)
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pangeanews · 4 years
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“Serviti, basta che ti sbrighi”. La divina nudità della Bardot e “Il disprezzo” (in tutti i sensi) di Godard, ovvero: ode al grande Michel Piccoli
Ma quanto sei str*nzo, Jean-Luc Godard? L’ho saputo, finalmente, quello che tutti già sapevano tranne me: tu non la volevi, Brigitte Bardot, ne Il Disprezzo! Tu volevi Kim Novak, e “per la sua docilità, passività, quella che vedi in Vertigo”! Roba da matti, la Bardot come seconda scelta, e dì un po’, scommetto che nemmeno l’hai ringraziata, la divina Brigitte, specie di averti supportato in ogni tua bizza registica, e in ogni tua stizza, Brigitte che nella sua autobiografia ammette che sul set, con te, di te, non c’ha capito nulla. Tu che la volevi eternare, marmorizzare in un solo film, il tuo film, e rinfacci pure che solo per lei per una volta ti sei degnato, sforzato di stendere una traccia di sceneggiatura, tu che non ne scrivi, non ne sai scrivere, tu che decidi cosa e come girare all’istante, sul set, dove dai indicazioni di massima e quelle sono, tutt’al più su un foglio strappato pasticci due righe al volo da decifrare al meglio. Ti dicevo, Godard, m’hai fatto perdere il filo: tu la Bardot devi incensarla, dacché è solo grazie a lei, alla sua firma su quel contratto, il 7 gennaio 1963, che il tuo Disprezzo vede la luce. È la firma della Bardot che apre il forziere dei (tanti) dollari americani, quelli dei produttori associati a Carlo Ponti, padrone dei diritti del libro omonimo di Alberto Moravia che fa da soggetto al tuo film.
*
Non c’è bisogno, che c’è da spiegare, va bene, lo dico, ma non è una scusa valida che nemmeno Carlo Ponti voleva la Bardot: lui spingeva per Sophia Loren, ovvio, in coppia con Marcello Mastroianni, certo, ma poi alla fine se n’è fatto niente, e non so quanto c’entri tu, il tuo caratteraccio, fatto sta che Loren e Mastroianni firmano per De Sica, e girano Ieri, Oggi, Domani, e tu, Godard, guarda il calendario: hai fissato l’inizio delle riprese, mancano 3 settimane, e sei ancora senza protagonista maschile! Inutile insistere con gli americani, inutile piangere soldi, sì, è vero, se li prende gran parte la Bardot, il nome che attira in sala è il suo, mica il tuo, tu che frigni “per me restano 200 mila dollari”, dimmi: quando tale cifra per fare un film l’hai vista o la rivedrai? O.k., 9 anni dopo, per Tout Va Bien, ma non ora, ora che quella che hai sono spicci per arrivare a chi vuoi, cioè a Frank Sinatra. Dio mio, Godard, ma hai una fortuna sfacciata: per te firma Michel Piccoli. Godard, però, come sei svelto a cambiar faccia! Piccoli, ti sbrighi a lisciartelo, e infatti, cos’è che rimarchi? Ciò che di lui scrivevi, nel 1958, sui Cahiers du cinéma: “In Raffiche sulla Città di Pierre Chenal, tutte le sequenze con Michel Piccoli sono ammirevoli”.
*
Basta ciance, Godard: facciamo questo film, e che ogni attore reciti nella sua lingua madre, affinché ci sia “smarrimento e estraneità, da naufraghi del mondo occidentale”. E Fritz Lang può parlare sia tedesco che inglese. Decida lui, veda lui, tu non fai altro che magnificarlo, “Lang è la Storia del cinema, la classicità”, ma Godard, non l’hai capito che Mister Lang ti odia, Lang sta qui per soldi, solo per soldi, e lamenta che gli hai affidato il ruolo di un fascista. E poi, Godard, tu cerchi di ignorarlo, ma c’è il problema Jack Palance. Godard, ascolta: Palance è sempre ubriaco, non è in sé, sarà il caso di sostituirlo? No: di sostituti non se ne parla. Mi hanno detto che il fotografo per la Bardot sul set, l’unico da lei ammesso, è l’ex di tua moglie Anna Karina. Che non è più tua moglie, lo so, ma è palese quanto a te roda la situazione, d’altra parte, il film è una risposta a Anna, un attacco a Anna, Bardot è Camille e Camille è Anna Karina: siamo alla terza settimana e tu alla Bardot fai indossare quella parrucca nera, quel caschetto nero, identico al caschetto-cult di Anna Karina in Questa è la mia vita. Vuoi che non se ne accorga nessuno? E Michel Piccoli, cioè Paul, sei tu, mio caro Godard: Paul sei tu, in quel pop di appartamento bianco e non rifinito, gli insulti che a Bardot e Piccoli fai tirare addosso… sono i tuoi con la Karina prima che vi mollaste. Cioè, ti mollasse lei. Piccoli è te, te come ti muovi, vesti, fai, te con quel sigaro, quel cappello… chi vuoi far fesso, Godard? Siamo alla scena della Bardot nuda a prendere il sole: quel libro adagiato sulle sue natiche, credi basterà a fermare la censura?
*
Monsieur Godard, complimenti, ce l’hai fatta: il film è finito. Ponti e gli americani l’hanno visto, e sai che dicono? Che non va bene. Per la Bardot. È troppo poco nuda. Che si fa, Godard? Si richiama Brigitte, la si spoglia, si girano le scene di nudo che quei pornomani della produzione vogliono: la prima, lei nuda, la metti a letto con Piccoli, e le metti in bocca quel dialogo assurdo, assurdo per chi ignori le tue intenzioni, Godard, che la Bardot qui è statua di se stessa, glaciazione del suo mito, trasfigurazione della sua supposta idiozia. Si capirà, Godard? O mugugneranno per lei che si offre e da dietro a Piccoli, e per quel “serviti, basta che ti sbrighi”? Non faranno storie nemmeno se la rispogli, e la mostri nuda contornata di bianco? E ancora di lato e ancora di nudo questa volta immaginato, questa volta censurato, nella scena in cui Brigitte si riveste, dopo essersi venduta a Palance. Godard, senti… c’è da andare a Roma. Ti aspetta Moravia, ti aspetta un casino: Ponti, del tuo film, sai che ha fatto? Lo ha cambiato: lo ha tagliato, ristampato, risuonato, ne ha tolto dialoghi, scene, il finale è montato ma al contrario, il finale non c’è! Godard, aspetta a esplodere, perché… non so come dirtelo, ma… Ponti lo ha doppiato! Adesso parlano tutti italiano, e Camille non si chiama più Camille ma Emilia, e i titoli di testa da te parlati non ci stanno più! Godard, hai ragione: è lesa maestà. Alto tradimento dell’originale. Uno scempio di celluloide senza attenuanti.
*
Bravo, Godard, in conferenza stampa ti sei fatto valere: gliene hai dette, a tutti, e hai preteso e ottenuto il ritiro della tua firma dal film. L’hanno barrata sui manifesti! T’importerà un fico secco, ma per la critica il film è un flop totale. Morandini dice che “Il Disprezzo di Godard è la più acuta stroncatura sia mai stata scritta sul Disprezzo di Moravia”. Salvano solo Michel Piccoli. È morto da poco, e tutti a necrologicamente sottolineare che sei stato tu, Godard, col tuo Disprezzo, a dargli identità di attore. Tu, Godard, che a Piccoli preferivi quello spelacchiato di Sinatra! E lo dici senza vergogna. Quando dirai che Piccoli è stato l’unico su quel set a non darti il più piccolo problema, a piacerti e farsi piacere, tanto che siete diventati veri amici, e l’hai richiamato per il tuo Passion? Amico di un musone come te. Come sei irritante, Godard! E come diavolo sai farti amare, in ogni tuo film, dall’inizio di una fine…!
Barbara Costa
I VIRGOLETTATI SONO PRESI DA:
Alberto Farassino, Jean-Luc Godard, Il Castoro, 2002
Morando Morandini, Jean-Luc Godard alla ricerca di Omero, Le Ore, n.47, 28 novembre 1963
*In copertina: Brigitte Bardot e Michel Piccoli sul set de “Il disprezzo”, 1963
L'articolo “Serviti, basta che ti sbrighi”. La divina nudità della Bardot e “Il disprezzo” (in tutti i sensi) di Godard, ovvero: ode al grande Michel Piccoli proviene da Pangea.
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Weezer - Pinkerton
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Scusate se frigno – in realtà non dovrei lamentarmi
Non dovrei provare nessun sentimento, perché i sentimenti sono dolore
Tutto quello di cui avrei bisogno mi viene negato
E tutto quello che voglio mi viene portato via
(da: The Good Life)
1. Tired of Sex
Stanco del sesso
   Sono stanco, proprio stanco
Sono stanco di fare sesso
Sono proprio arrivato al limite
Non so più chi sono
   Lunedì sera mi faccio Jen
Martedì sera mi faccio Lyn
Mercoledì sera mi faccio Catherine
Ma perché non riesco a trovare il vero amore?
   Sono esausto, rosso come un peperone
Mi vergogno di quello che ho detto
Mi spiace ma ci risiamo
So di essere un peccatore, ma non so dire di no
   Giovedì sera mi faccio Denise
Venerdì sera mi faccio Sharise
Sabato sera mi faccio Louise
Ma perché non riesco a trovare il vero amore?
Uno cosa deve fare?
   Stasera sono in ginocchio
Stasera ti scongiuro
Stasera, stasera, ti prego
Ma perché non riesco a trovare il vero amore?
       2. Getchoo
Averti
   Adesso però comincia a far male
Adesso però comincia a farsi seria la cosa
Prima era un gioco, adesso è proprio un peccato
Perché tu non hai più voglia di giochicchiare
   A volte mi spingo un po’ troppo
A volte cadi e ti sbucci il ginocchio
Non volevo davvero fare tutto quello che ti ho fatto
Ti prego, tesoro, dimmi che non è troppo tardi per averti, uh-huh
Averti, uh-huh
Averti, uh-huh
Averti, averti, averti, uh-huh
   Lo sai che questa cosa mi distrugge
Pensi che sono uno non tanto a posto
Ma se tornassi da me lo capiresti sicuramente
Che se faccio un po’ lo scemo è solo per averti, uh-huh
Averti, uh-huh
Averti, uh-huh
Averti, averti, averti, uh-huh
   Non riesco a credere a quello che mi hai fatto
Quello che io ho fatto a loro tu l’hai fatto a me
   Averti, uh-huh
Averti, uh-huh
Averti, uh-huh
Averti, averti, averti, uh-huh
   Adesso però comincia a far male
Adesso però comincia a far male
Adesso però comincia a far male
Adesso però comincia a far male
       3. No Other One
Nessun’altra
   La mia ragazza è una bugiarda
Ma io resto al suo fianco
Lei è tutto quello che ho
E non voglio ritrovarmi da solo
La mia ragazza non mi vede quando siamo coi miei amici
Lei è tutto quello che ho
E non voglio ritrovarmi da solo
   No, non c’è nessun’altra
No, non c’è nessun’altra
Non posso avere nessun’altra
Anche se fosse, ormai non potrei trovarne un’altra
   Mi fanno una gran paura le droghe che si cala
Ha un tatuaggio e due serpenti come animali domestici
Nessuno mi conosce come lei
Nessuno la conosce come me
Siamo tutto quello che abbiamo
E non vogliamo ritrovarci da soli
   No, non c’è nessun’altra
No, non c’è nessun’altra
Non posso avere nessun’altra
Anche se fosse, ormai non potrei trovarne un’altra
   No, non c’è nessun’altra
No, non c’è nessun’altra
Non avrò nessun’altra
Anche se fosse, ormai non potrei trovarne un’altra
       4. Why Bother?
Che ci provo a fare?
   Lo so che dovrei venire lì da te
Hai l’aspetto di una tipa interessante
Ma è solo attrazione sessuale, nulla di reale
Per cui preferisco tirare avanti a seghe
   Che ci provo a fare?
Mi farò solo del male
Mi sentirò morire quando mi abbandonerai
Mi è già successo due volte
Non mi succederà un’altra volta
   Ho già conosciuto un sacco di ragazze
Che male c’è a conoscerne una in più?
Magari ci mettiamo pure insieme
Magari mi spezzi il cuore la prossima estate
   Che ci provo a fare?
Mi farò solo del male
Mi sentirò morire quando mi abbandonerai
Mi è già successo due volte
Non mi succederà un’altra volta
   È proprio un peccato che sono da solo
Non con te, né con lei, né con nessuna
Ti va di tirarmi una martellata in testa
Aprirmela a metà e farmi uscire di qui?
   Che ci provo a fare?
Mi farò solo del male
Mi sentirò morire quando mi abbandonerai
Mi è già successo due volte
Non mi succederà un’altra volta
   Che ci provo a fare?
Mi farò solo del male
Che ci provo a fare?
Mi farò solo del male
Che ci provo a fare?
Mi farò solo del male
Che ci provo a fare?
Mi farò solo del male
       5. Across the Sea
Dall’altra parte del mare
   Tu sei una ragazza di 18 anni che vive in un paesino del Giappone
Mi hai sentito alla radio un annetto fa
E vuoi sapere tutto su di me
Quali sono i miei hobby, i miei cibi preferiti e quand’è il mio compleanno
   Perché sei così lontana da me?
Io ho bisogno di aiuto e tu sei dall’altra parte del mare
Non potrei mai toccarti – credo che sarebbe sbagliato
Io ho la tua lettera, e tu la mia canzone
   Non ne fanno di carta da lettere come questa da dove vengo io – così fragile, così raffinata
E allora annuso e lecco la tua busta e cado a pezzetti ogni volta
Chissà come ti vesti per andare a scuola
Chissà come decori la tua stanza
Chissà come ti tocchi
E mi maledico da solo ché sono dall’altra parte del mare
   Perché sei così lontana da me?
Io ho bisogno di aiuto e tu sei dall’altra parte del mare
Non potrei mai toccarti – credo che sarebbe sbagliato
Io ho la tua lettera, e tu la mia canzone
   A dieci anni mi sono rasato i capelli e ho cercato di fare il monaco
Pensavo che così sarei piaciuto alle donne più grandi
Vedi, mamma, che sono proprio un bravo bambino
È tutta colpa tua, mammina, è tutta colpa tua
   Maledizione, quant’è patetica quest’industria
Devo andare a vivere su un’isola per trovare il succo
In modo che tu mi mandi il tuo amore dall’altra parte del mondo
Come se potessi vivere di parole e di sogni e di mille urla
Quanto ho bisogno di sentire il contatto di una mano nella mia
   Perché sei così lontana da me?
Perché sei così lontana da me?
Non potrei mai toccarti – credo che sarebbe sbagliato
Io ho la tua lettera, e tu la mia canzone
Io ho la tua lettera, e tu la mia canzone
       6. The Good Life
La bella vita
   Quando sono davanti allo specchio faccio fatica a credere a quello che vedo
Di’ un po’, chi è questo strano figuro che mi ricambia lo sguardo?
A pezzi, conciato male, manco mi reggo in piedi
Senza il bastone dei vecchi cado per terra
Tremo dal freddo, sono solo e amareggiato
   Scusate se frigno – in realtà non dovrei lamentarmi
Non dovrei provare nessun sentimento, perché i sentimenti sono dolore
Tutto quello di cui avrei bisogno mi viene negato
E tutto quello che voglio mi viene portato via
Ma con chi è che me la devo prendere? Soltanto con me stesso
   E non voglio più fare il vecchio
Sarà già uno o due anni dall’ultima volta che ho mosso il culo su una pista da ballo
O che ho fatto l’amore tutta la notte
È ora di tornare a fare la bella vita
È ora di tornare, è ora di tornare
E non so neanche com’è che sono finito fuori dal giro
Ci voglio ritornare
   Al diavolo, adesso basta, non sono mica Mr Cool
Sono un maiale, sono un cane, e scusate se sbavo
Non faccio del male a nessuno, non faccio casini
Devo solo ammettere che nel tè ci metto lo zucchero
Mi sentite? Mi sentite? Nel tè ci metto lo zucchero
   E non voglio più fare il vecchio
Sarà già uno o due anni dall’ultima volta che ho mosso il culo su una pista da ballo
O che ho fatto l’amore tutta la notte
È ora di tornare a fare la bella vita
È ora di tornare, è ora di tornare
E non so neanche com’è che sono finito fuori dal giro
Ci voglio ritornare
   Ci voglio ritornare, ci voglio ritornare
E non so neanche com’è che sono finito fuori dal giro
È ora di tornare, è ora di tornare
E non so neanche com’è che sono finito fuori dal giro
Ci voglio ritornare
   E non voglio più fare il vecchio
Sarà già uno o due anni dall’ultima volta che ho mosso il culo su una pista da ballo
O che ho fatto l’amore tutta la notte
È ora di tornare a fare la bella vita
È ora di tornare, è ora di tornare
E non so neanche com’è che sono finito fuori dal giro
È ora di tornare, è ora di tornare
E non so neanche com’è che sono finito fuori dal giro
Ci voglio ritornare
       7. El Scorcho
El Scorcho
   Maledizione, voi tipe mezze giapponesi me la fate ogni volta
La rossa ha detto che sei un mostro del violoncello
E io sono una gelatina, tesoro
Ma tu non parli, non guardi, non pensi a me
Io sono la personificazione del nemico pubblico
Perché devi andare a ridurmi in questo stato?
Vieni giù in strada a ballare con me
   Io sono un sacco simile a te
Per cui ti prego… ehi, sono qui, ti sto aspettando
Secondo me io andrei bene per te e tu andresti bene per me
   Ti ho chiesto se volevi andare al concerto dei Green Day
Mi hai risposto che non li avevi mai sentiti nominare
Ma quanto è fica ‘sta cosa?
Per cui sono andato in camera tua a leggere il tuo diario
“Guardo Grunge che fa un leg drop a New Jack sopra un tavolino”
E poi mi si è fermato il cuore
“Ascolto Cio-Cio San… mi innamoro ogni volta”
   Io sono un sacco simile a te
Per cui ti prego… ehi, sono qui, ti sto aspettando
Secondo me io andrei bene per te e tu andresti bene per me
   Quant’è stupido? Non ne posso parlare
Lo devo cantare e mettere in un disco il mio cuore
Quant’è stupido? Ce l’hai un minuto per me?
Devi solo venire da me e fare ciao al mio cuore
Quant’è stupido?
Per quel che ne so io, anche tu mi vuoi
E magari è solo che non sai cosa fare
O magari hai paura di dire “mi sto innamorando di te”
   Vorrei riuscire a tirar fuori la testa da sotto la sabbia
Perché secondo me saremmo una bella squadra
E tu mi terresti pulite le unghie
Ma in realtà è solo uno stupido sogno che non posso realizzare
Perché manco riesco a guardarti negli occhi senza tremare tutto, e non sto scherzando
Io porto a casa il salame se tu porti a casa la pagnotta
   Io sono un sacco simile a te
Per cui ti prego… ehi, sono qui, ti sto aspettando
Secondo me io andrei bene per te e tu andresti bene per me
Io sono un sacco simile a te
Io sono un sacco simile a te e ti sto aspettando
Secondo me io andrei bene per te e tu andresti bene per me
       8. Pink Triangle
Triangolo rosa
   Quando mi sento mentalmente stabile per un po’ di tempo
Comincio a guardarmi in giro in cerca d’amore
Vedo una bella ragazza con un vestito a fiori
La mia mente inizia già a fare i preparativi
Ma quando comincio a sentire il tiro di quel richiamo
In realtà scopro che è solo un tiro mancino che mi faccio da solo
Lei non starebbe mai con me, neanche fossi l’ultima ragazza sulla terra
   Che scemo, è lesbica
Pensavo di aver trovato la ragazza della mia vita
Eravamo già belli che sposati nella mia mente
Ma sposati solo nella mia mente non è mica bello
Triangolo rosa sulla sua manica
Dimmi qual è la verità, dimmi qual è la verità
   Avrò anche fumato un po’ ai miei tempi
Ma non ho mai pensato che fosse un crimine
Sapevo che sarebbe sicuramente arrivato il giorno
Che mi davo una calmata e mi sistemavo
Quando pensavo di aver trovato una brava ragazza come quelle di una volta
Ci ha pensato lei a darmi una bella lezione
Se siamo tutti un po’ strani*
Lei non può essere un po’ etero?
   Che scemo, è lesbica
Pensavo di aver trovato la ragazza della mia vita
Eravamo già belli che sposati nella mia mente
Ma sposati solo nella mia mente non è mica bello
Triangolo rosa sulla sua manica
Dimmi qual è la verità, dimmi qual è la verità
   Che scemo, è lesbica
Pensavo di aver trovato la ragazza della mia vita
Eravamo già belli che sposati nella mia mente
Ma sposati solo nella mia mente non è mica bello
Triangolo rosa sulla sua manica
Dimmi qual è la verità, dimmi qual è la verità
   Che scemo, è lesbica
Pensavo di aver trovato la ragazza della mia vita
Eravamo già belli che sposati nella mia mente
Ma sposati solo nella mia mente non è mica bello
Triangolo rosa sulla sua manica
Dimmi qual è la verità, dimmi qual è la verità
Dimmi qual è la verità, dimmi qual è la verità
    * Nell’originale ovviamente c’è un gioco di parole tra i due significati di “queer” (che vuol dire “queer” come lo intendiamo noi ma anche, e in questo caso soprattutto, “strano”). Se trovate un modo per tradurre il gioco di parole, vi prego, avvisatemi.
       9. Falling for You
Mi sto innamorando di te
   Vacca boia, forse ne ho trovata una
Adesso però come mi devo muovere?
Ho tutta una serie di paure irrazionali di cui vorrei parlare con te
Innanzitutto che ci sono delle regole per i vecchi caproni come me
Che frequentano i passerotti come te -ma tu a me piaci davvero-
E poi un’altra è che dici “piaci” troppo spesso
   Ma tremo quando mi sfiori
Mi piaci davvero troppo
Tesoro mio, ho paura che mi sto innamorando di te
Farei praticamente di tutto per uscirne vivo
O forse preferirei semplicemente vivere con te
   Cacchiarola, tesoro, chi se lo aspettava?
Proprio mentre cominciavo a scatenarmi
Devo dare indietro la mia tessera da rock star per invecchiare e ingrassare con te
Perché io sono una candela accesa, tu una falena delicata
Che mi insegna a scottare un pochino più gentilmente
E tu a me piaci davvero – sei la fortunata
Anzi no, sono io il fortunato
   Tremo quando mi sfiori
Mi piaci davvero troppo
Tesoro mio, ho paura che mi sto innamorando di te
Farei praticamente di tutto per uscirne vivo
O forse preferirei semplicemente vivere con te
   Santo cielo, maledizione, hai lasciato il violoncello in cantina da me
Mi sono messo ad ammirare le stelle lucenti e a cercare di suonare qualcosa
Incredibile quanto faccio schifo, davvero
Ma cosa ci vedrai mai in ‘sto ragazzo che sa fare al massimo tre accordi?
Ma tu a me piaci davvero e anche io piaccio a te
Sono pronto, tesoro, partiamo
   Tremo quando mi sfiori
Mi piaci davvero troppo
Tesoro mio, ho paura che mi sto innamorando di te
Farei praticamente di tutto per uscirne vivo
O forse preferirei semplicemente vivere con te, con te
       10. Butterfly
Farfalla
   Ieri sono uscito col barattolo di vetro di mia mamma
Ho catturato un’adorabile farfalla
Quando mi sono svegliato oggi
E ho controllato come stava il mio animaletto fatato
Era diventata tutta secca
Non aveva più sospiri nel petto
   Mi dispiace per quello che ho fatto
Ho fatto quello che mi diceva il corpo di fare
Non intendevo farti del male
Ogni volta che inchiodo quello che penso di volere, mi sfugge
Il fantasma mi sfugge
   Ti sento sulla mano per giorni
Non riesco a lavare via il tuo profumo
Se io sono un cane, tu sei una cagna
Mi sa che tu sei vera quanto me
Magari posso vivere con questa consapevolezza
Magari ho bisogno della fantasia
Una vita a inseguire le farfalle
   Mi dispiace per quello che ho fatto
Ho fatto quello che mi diceva il corpo di fare
Non intendevo farti del male
Ogni volta che inchiodo quello che penso di volere, mi sfugge
Il fantasma mi sfugge
   Ti ho detto che sarei tornato quando il pettirosso fa il nido
Ma non tornerò mai più
Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace
       11. You Gave Your Love to Me Softly
Tu mi hai dato il tuo amore dolcemente
   Tu mi hai dato il tuo amore dolcemente
Ho sentito il tuo cuore che batteva sincero
Ancora aleggia nell’aria il tuo Bijan
Tu mi hai dato il tuo amore dolcemente
   Quando mi sento triste e solo, mi basta pensare a te
È stata una sola notte, ma aleggia ancora
Tu mi hai dato il tuo amore dolcemente
   La-la-la mi hai canticchiato
Tesoro, non piangere
Abbracciami, piccolo mio
E vieni a letto con me stanotte
   Tu mi hai dato il tuo amore dolcemente
   La-la-la mi hai canticchiato
Tesoro, non piangere
Abbracciami, piccolo mio
E vieni a letto con me stanotte
   La-la-la
La-la-la
La-la-la-la-la-la-la
       12. Devotion
Devozione
   A un tratto i nostri difetti non hanno più tanta importanza
Il tuo QI è venti punti sotto la media
E io non sono il tipico bellimbusto americano
   La triste verità è che ti ho messa da parte aspettando Mrs Quellagiusta
Tu non hai mai perso la tua devozione aspettando me
Resterai sempre la mia ragazza
Anch’io aspettando te resterò sempre il tuo amico
   Apprezzo la tua testardaggine
Senza quella, non saremmo mai arrivati a questo punto
Con la perfezione ho chiuso
Andare dietro a quella porta solo dolori
   A differenza tua, lei non è sincera
Ha già gli affari suoi a cui pensare
Tu non hai mai perso la tua devozione aspettando me
Resterai sempre la mia ragazza
Anch’io aspettando te resterò sempre il tuo amico
   Devozione aspettando me
Resterai sempre la mia ragazza
Anch’io aspettando te resterò sempre il tuo amico
       13. Waiting on You
Aspettarti
   Perché non mi hai chiamato?
Ti sei dimenticata di me?
Lo devo sapere
Quand’è che avevi intenzione di rompere il silenzio e farmi sapere?
   Il mio è il più solitario dei numeri
Adesso è il più solitario dei momenti
Sei in ritardo di diciannove giorni
E io sto ancora qui seduto ad aspettare
Aspettare e aspettare
Aspettare e aspettare
Aspettare e aspettare
Aspettare te
   Con chi è stai uscendo che ti ha fatto dimenticare di me?
Scommetto che lui lo chiami
Da dove, eh, da dove viene lui?
Scommetto che abita lì vicino
Scommetto che siete solo amici
   Il mio è il più solitario dei numeri
Adesso è il più solitario dei momenti
Sei in ritardo di diciannove giorni
E io sto ancora qui seduto ad aspettare
Aspettare e aspettare
Aspettare e aspettare
Aspettare e aspettare
Aspettare te
   Aspettare e aspettare
Aspettare e aspettare
Mi fai aspettare
Aspettare te
   Ti ho chiesto se avevi un buon cuore
Mi hai risposto “Sì, non ti farò mai del mare”
Ti ho chiesto se avevi un buon cuore
Mi hai risposto “Sì, non ti farò mai del mare”
       14. I Just Threw Out the Love of My Dreams
Ho appena buttato via l’amore dei miei sogni
   Sono così alta che non ci si può mettere sopra di me
Sono così bassa che non ci si può mettere sotto di me
Sarò tutte queste cose, perché ho appena buttato via l’amore dei miei sogni
   Lui ce l’ho negli occhi, ce l’ho nelle orecchie
Ce l’ho nel sangue, ce l’ho nelle lacrime
Respiro amore e lo vedo tutti i giorni
Anche se il mio amore è dall’altra parte del mondo
   Ah, quanto mi dà da pensare
La mia virtù crolla un pezzo dopo l’altro
   Non mi ero mai sentita così
So quello che è giusto, ma vorrei che lui restasse
Sarò fatta d’acciaio, perché ho appena buttato via l’amore dei miei sogni
   Lui ce l’ho negli occhi, ce l’ho nelle orecchie
Ce l’ho nel sangue, ce l’ho nelle lacrime
Respiro amore e lo vedo tutti i giorni
Anche se il mio amore è dall’altra parte del mondo
   Ah, quanto mi dà da pensare
La mia virtù crolla un pezzo dopo l’altro
   Ah, quanto mi dà da pensare
La mia virtù crolla un pezzo dopo l’altro
E lo vedo tutti i giorni
Anche se il mio amore è dall’altra parte del mondo
   Lui ce l’ho negli occhi, ce l’ho nelle orecchie
Ce l’ho nel sangue, ce l’ho nelle lacrime
Sarò fatta d’acciaio, perché ho appena buttato via l’amore dei miei sogni
       15. I Swear It’s True
Giuro che è la verità
   Sono due anni e mezzo ormai che ci siamo lasciati
Sono andato un po’ in palla ultimamente
Non riesco a smettere di pensare a te
   Mi manchi proprio, tesoro
Davvero
Mi credi pazzo, ma giuro che è la verità
   Uno pensa che ormai me ne sono fatto una ragione
Che mi sono trovato qualcun’altra
Ma nessun’altra ha quello che hai tu
Io appartengo a te
   Mi manchi proprio, tesoro
Davvero
Mi credi pazzo, ma giuro che è la verità
   Mi manchi proprio, tesoro
Davvero
Mi credi pazzo, ma giuro che è la verità
Giuro che è la verità, davvero
Giuro che è la verità
Giuro che è la verità
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