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#Missoni in Mostra
fashionbooksmilano · 8 months
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Maria Mulas Milano, Ritratti di fine '900
A cura di Andrea Tomasetig
Testi di Andrea Tomasetig, Paolo Fallai, Stefano Salis, Patrizia Zappa Mulas
Allemandi, Torino 2022, 192 pagine, 89 ilustrazioni, 20x29 cm, Inglese e Italiano, ISBN 9788842225812
euro 25,00
email if you want to buy : [email protected]
Il catalogo, edito in occasione della personale di Maria Mulas a Palazzo Reale a Milano, documenta il percorso di una protagonista della storia della fotografia che, con i suoi scatti, ha mostrato come nessun altro il volto del mondo artistico e culturale milanese, italiano e internazionale.
Gli anni settanta, ottanta e novanta sono per Maria Mulas una girandola di incontri, fra le Biennali veneziane e la Documenta di Kassel, allestimenti e inaugurazioni di mostre, presentazioni di libri, feste e reportage in giro per il mondo. Il suo luogo d’osservazione privilegiato è sempre Milano, città cosmopolita che, come un magnete, accoglie e integra le varie provenienze regionali e straniere, ed è in quegli anni uno straordinario laboratorio di creatività e modernità.
Maria Mulas ha ritratto artisti, galleristi, critici, designer, architetti, scrittori, editori, giornalisti, stilisti, registi, attori, intellettuali, imprenditori, amici. Un elenco dettagliato ne riporta ben 539, dalla «A» di Claudio Abbado alla «Z» di Franco Zeffirelli. Il catalogo Allemandi documenta i cento ritratti esposti nelle sale dell’Appartamento dei Principi di Palazzo Reale, provenienti dalla mostra al Museo Nazionale Slovacco promossa dall’Istituto Italiano di Cultura di Bratislava. Tra le pagine, i volti di: Giorgio Armani, Gae Aulenti, Joseph Beuys, Umberto Eco, Inge Feltrinelli, Dario Fo, Carla Fracci, Allen Ginsberg, Krizia, Marcello Mastroianni, i Missoni, Bruno Munari, Fernanda Pivano, Giò Ponti, Miuccia Prada, Giorgio Strehler, Arturo Schwarz, Ornella Vanoni, Lea Vergine, Gianni Versace, Andy Warhol.
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lamilanomagazine · 2 months
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Milano: dall'1 al 5 marzo l'ottava edizione di "Milano MuseoCity 2024"
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Milano: dall'1 al 5 marzo l'ottava edizione di "Milano MuseoCity 2024". Venerdì 1° marzo prende il via l'ottava edizione di "Milano MuseoCity", l'appuntamento milanese promosso dal Comune di Milano in collaborazione con l'Associazione MuseoCity ETS che apre le porte di musei pubblici e privati, archivi d'artista, case museo, fondazioni d'arte e musei d'impresa, non sempre accessibili al pubblico. "Mondi a Milano", il tema scelto per il 2024, unisce i 109 partecipanti in un omaggio a una delle caratteristiche più distintive della città: la sua capacità di accogliere stimoli culturali diversi e di interconnetterli per dare vita a una cultura propria. "Questa ottava edizione vede 'Milano MuseoCity' estendere la propria programmazione di ulteriori due giornate rispetto agli scorsi anni – ha dichiarato l'assessore alla Cultura Tommaso Sacchi –. Un arricchimento del programma che consentirà di ampliare le occasioni di visita, offrire un ventaglio ancora più ampio di possibilità - dall'arte al design, dalla moda alla scienza, dall'archeologia alla letteratura, alla musica - per conquistare la curiosità e l'interesse di un pubblico non abituato a entrare in spazi espositivi e museali". Tra le novità di questa edizione due progetti speciali: "Musei in Galleria" e "Musei in Vetrina". "Musei in Galleria" ha l'obiettivo di creare uno scambio culturale rafforzando il concetto di museo diffuso, uno dei valori fondanti di MuseoCity: nove gallerie d'arte associate ad ANGAMC (Associazione Nazionale Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea) ospitano un'opera d'arte o un progetto di altrettanti musei e archivi della rete di MuseoCity. Partecipano: 10 A.M. ART con Leonardo3 Museum, Cardi Gallery con MAS – Museo d'Arte e Scienza, Dep Art Gallery con l'Archivio Emilio Scanavino, M77 Gallery con la Fondazione Emilio Isgrò, NP ArtLab – Martelli Fine Art con Benevelli Archive, Nuova Galleria Morone con la Fondazione Piero Manzoni, Osart Gallery con l'Archivio Agnetti, Salamon Fine Art con la Fondazione Federica Galli, Tommaso Calabro con l'Archivio Fausta Squatriti. "Musei in Vetrina" illustra la creatività milanese e la stretta relazione tra arte e industria. Le vetrine di undici brand del Made in Italy (Alessi, Artemide, Atlas Concorde, Cassina, De Padova, Kartell, Lavazza, Marazzi, Missoni, Molteni&C, Poltrona Frau) presentano allestimenti ad hoc che, attraverso materiali d'archivio e pezzi iconici, raccontano le rispettive culture d'impresa: un modo per rendere "Milano MuseoCity" ancora più partecipata e capillare. A fare eco al progetto "Musei in Vetrina" sottolineandone il concetto che gli ha dato origine, la mostra "Exposure. Arte, culture, moda dentro e fuori la vetrina", al MUDEC, invita il pubblico a entrare – in modo letterale e metaforico – nella grande vetrina del museo per comprendere i molteplici significati che un oggetto può assumere in una teca espositiva. L'esposizione presenta opere di Theo Eshetu, Monia Ben Hamouda, Mark Dion, Sam Durant, Damien Hirst in dialogo con le collezioni del museo. La sezione "Museo Segreto", che da sempre caratterizza la manifestazione di MuseoCity, svela quest'anno 63 opere inedite o proposte in modo innovativo, e riserva un'attenzione particolare all'infanzia: in collaborazione con Alchemilla, MuseoCity promuove in diverse sedi (Archivio Atelier Pharaildis Van den Broeck, Archivio Rachele Bianchi, Casa Museo Spazio Tadini, Centro Artistico Alik Cavaliere) dei laboratori per bambine e bambini attraverso i quali raccontare il loro modo di vedere e interpretare l'arte, a partire dalle opere selezionate per Museo Segreto. Tanti i nuovi partecipanti, tra cui Archivio Storico Fondazione Fiera Milano, Archivio Storico e Museo Diffuso Sisal, Archivio Storico Touring Club Italiano, Banco BPM, Collezione Giuseppe Iannaccone, Gio Ponti Archives, Kasa dei Libri, Palazzina Appiani - FAI e molti altri. In occasione della manifestazione, Palazzo Reale presenta la mostra del fotografo Alex Trusty "Contemporary Museum Watching" che raccoglie circa 60 scatti inediti. Nelle opere, realizzate fra il 2015 ed il 2023, in oltre 80 musei, Alex Trusty coglie tutto ciò che succede intorno all'opera d'arte e in particolare dal punto di vista dello spettatore. Tra le numerose iniziative si segnalano i seguenti. La performance di danza contemporanea di Stefania Tansini "L'ombelico dei limbi", al PAC, ispirata al drammaturgo e attore francese Antonin Artaud. "Il giro del mondo in 5 Giornate", promossa dall'Associazione culturale Profumo di Milano, espone pezzi unici di arte e artigianato raccolti nei più nascosti angoli del mondo, cimeli etnografici di prestigiosa fattura selezionati per restituire al pubblico l'immaginario e la fascinazione del romanzo di Jules Verne "Il giro del mondo in 80 giorni". Gli interessanti reperti sono prestati in esclusiva da alcune Botteghe artigiane della rete di Galleria&Friends che li custodiscono nei propri archivi storici. Il concerto promosso dal Leonardo3 Museum al Conservatorio Giuseppe Verdi, dove si possono ascoltare musiche suonate sulla riproduzione di strumenti musicali ispirati a quelli ideati dal genio di Vinci. La sessione di yoga al Museo del Novecento, immersi nella luce del neon di Lucio Fontana. Nel Vivaio Bicocca, le ricercatrici del Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze - Biome Research Team, accompagnano i visitatori e le visitatrici alla scoperta della fitta rete di interazioni tra micro e macro organismi. A conclusione della manifestazione, la proiezione al Teatro Filodrammatici del film "Mondi a Milano" dedicato al network di MuseoCity, diretto da Giovanni Pitscheider, e realizzato grazie al supporto di MUMAC – Museo della macchina per caffè di Cimbali Group. "Milano MuseoCity" quest'anno si avvale del supporto di Deutsche Bank, DWS e di MUMAC - Museo della macchina per caffè di Cimbali Group, oltre che della collaborazione di Abbonamento Musei Lombardia/Valle d'Aosta, ANGAMC (Associazione Nazionale Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea), MUDE | Circuito Lombardo Musei Design, Museimpresa e Rete Fotografia. Gli eventi di "Milano MuseoCity 2024" saranno documentati dall'associazione Donne Fotografe. È possibile scaricare il programma completo di Milano MuseoCity 2024, consultare le schede di approfondimento della sezione "Museo Segreto" e dei due progetti speciali dal sito di MuseoCity www.museocity.it. Presso le istituzioni partecipanti, le gallerie e i flagship store sono inoltre disponibili delle mappe gratuite. INFO [email protected] | www.museocity.it... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Amanda, arriva un nuovo trailer
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In occasione dell’arrivo nei cinema e dell’esclusivo tour di proiezioni alla presenza del cast, ELSINORE FILM WILDSIDE & TENDERSTORIES in collaborazione con CHARADES e I WONDER PICTURES rilasciano un nuovo trailer di AMANDA, originale opera prima della giovane regista Carolina Cavalli, presentata in concorso nella Sezione Orizzonti Extra della 79a Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e alla 47a edizione del Toronto International Film Festival 2022 all’interno della sezione Contemporary World Cinema. Amanda vanta il primato di essere l’unico film italiano a partecipare contemporaneamente nel 2022 a questi due importantissimi Festival cinematografici. https://www.youtube.com/watch?v=nuolWw7E-oU AMANDA è diretto da Carolina Cavalli e vede protagonisti Benedetta Porcaroli, Galatea Bellugi, Michele Bravi, Monica Nappo, Margherita Maccapani Missoni e con la partecipazione straordinaria di Giovanna Mezzogiorno. Da che si ricorda Amanda, 24 anni, non ha mai avuto amici. È la cosa che desidera di più. Quando scopre che da neonate lei e Rebecca passavano un sacco di tempo insieme, Amanda sceglie la sua nuova missione: convincerla che sono ancora migliori amiche. Prodotto da Annamaria Morelli e Antonio Celsi per Elsinore Film, Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside, società del gruppo Fremantle, Moreno Zani e Malcom Pagani per Tenderstories. Il film è stato realizzato con il sostegno dei contributi selettivi del MIC, fondo allo sviluppo del FCTP e quello alla produzione del POR FESR 2014-2020 della Regione Piemonte. Read the full article
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Missoni in Mostra, 1988
By: Giovanni Gastel
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bongianimuseum · 3 years
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Biografia di Paolo Scirpa
http://www.paoloscirpa.it/index.php?disp=home
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Paolo Scirpa nasce a Siracusa nel l934; dopo gli studi artistici in Sicilia, frequenta l’Accademia di belle arti di Salzburg, animata culturalmente da Oscar Kokoschka e lo studio di J. Friedlaender a Parigi. Nel 1965 e, successivamente, nel 2000 partecipa alle edizioni IX e XIII (Proiezioni 2000) della Quadriennale Nazionale di Roma. Nel 1968 si trasferisce a Milano, dove collaborerà con Luciano Fabro all’Accademia di Belle Arti di Brera e dove sarà, più tardi, titolare di una Cattedra di Pittura; nel 1969 tiene la sua prima personale alla galleria L’Agrifoglio, presentato da Vittorio Fagone; nel 1972 espone, alla Galleria S. Fedele, Megalopoli consumistica, un’opera di denuncia sociale. Negli anni ’70 avvia la realizzazione di opere che vengono definite Ludoscopi: attraverso un sistema di specchi e tubi fluorescenti e il gioco combinatorio di elementi minimali, essi propongono la percezione di profondità infinite, in cui “si pratica l’abolizione del limite tra il reale e l’illusorio” (Maltese, 1976). In alcuni ludoscopi egli realizza raccordi illusori che creano uno spazio plastico curvo; in altri il raccordo seminterrato è praticabile; altri ancora sono di struttura cubica. Scirpa trae spunto anche dal Manifesto tecnico della Scultura Futurista di Boccioni, che aveva teorizzato la possibilità di impiego della luce elettrica nell’opera d’arte e si proietta a sperimentazioni in cui il colore non è più dipinto, i volumi non sono più scolpiti e la luce diventa opera essa stessa.  Conosce esponenti del MAC, tra cui Bruno Munari ed entra in contatto con i gruppi dell’Arte  cinetica, come il GRAV a Parigi o il Gruppo T a Milano. Sollecita l’attenzione anche di studiosi come il cibernetico Silvio Ceccato. Dal 1977 opere di Scirpa sono presenti annualmente fino al  1991 nella sezione cinetica del Salon “Grands et Jeunes d’aujourd’hui” al Grand Palais des Champs-Elysées di Parigi. Negli anni ’80 sviluppa i suoi primi interventi progettuali sul territorio che saranno presentati nel 2004 alla mostra Utopie della città presso la biblioteca dell’Accademia di Brera. Nel 1982 il Symposium de Sculture di Caen (Francia) sceglie il progetto di un suo ludoscopio per la Bibliothèque Municipale. Tiene diverse mostre personali, tra le quali, alle gallerie Arte Struktura, Vismara Arte di Milano, al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, alla Galleria Civica d’Arte Moderna di Gallarate ed allo Studio d’Arte Valmore di Vicenza. Nel 1985 è presente a Roma alla mostra di Palazzo Venezia  Artisti oggi tra scienza e tecnologia e ad altre manifestazioni sullo stesso tema in Italia ed all’estero, tra le quali, nel 1990, al Politecnico di Milano, nel 1995 al Futur Show di Bologna, nel 1996 all’Accademia di Brera a Milano Convegno Arte, Scienza e Tecnologia; inoltre partecipa a rassegne sulla Patafisica, alla Triennale di Pittura di Osaka e nel 2003 al Museo Bargellini a Pieve di Cento (Bo) Luce vero sole dell’arte, nel 2006 alla galleria del Credito Siciliano di Acireale Sicilia!, nel 2008 allo ZKM di Karlsruhe (Germania) You ser: Das Jahrhundert des Kosumenten ed al Landesmuseum Joanneum di Graz (Austria) Viaggio in Italia, nel 2009 a Berlino presso la Rappresentanza del Baden-Württemberg alla mostra del Museum Ritter ed a Cordoba (Argentina) presso il Museo Jenero Perez alla mostra Echi futuristi ed allo ZKM di Karlsruhe, mostra  Collectors’ Choice II. Nel 2012 è presente alla mostra Arte programmata e cinetica presso la Galleria d’Arte Moderna di Roma dove è installata in permanenza una sua opera luminosa. Dal 2013 sue opere pittoriche fanno parte della Collezione Farnesina, raccolta d’arte contemporanea del Ministero degli Affari Esteri. (Roma). Nello stesso anno partecipa alla mostra Percezione e illusione presso il MACBA di Buenos Aires. Nel 2014 completa due nuove opere La porta stretta, la cui prima versione risale al 1999, l’una con fondo oro, l’altra su un tabellone consumistico, ambedue con l’inserzione di una struttura di luce triangolare a profondità ascensionale. Nel 2015 partecipa alla mostra Moderna Magna Graecia a cura di Francesco Tedeschi e Giorgio Bonomi presso FerrarinArte di Legnago. L’INDA Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa gli affida la realizzazione del nuovo manifesto degli spettacoli classici del 2015. È presente a Missoni - L’Arte - Il Colore al MAGA di Gallarate.Nel 2016 partecipa alla mostra itinerante The moving eye presso il Muo Musej di Zagabria, e Centri e Istituti Culturali di San Paolo, Brasilia e Panama. In occasione del 25° Festival della Musica di Milano, dedicato a Gérad Grisey Intonare la luce, immagini di sue opere luminose vengono utilizzate per illustrare il libro di sala e per lo spot pubblicitario su SKY classica. Il Museo del Novecento espone un Ludoscopio – Pozzo, 1979 facente parte della sua collezione. Partecipa alla mostra itinerante The moving eye presso il Muo Musej di Zagabria, e Centri e Istituti Culturali di San Paolo, Brasilia e Panama . E’ presente alla mostra Interrogare lo spazio a cura di Luigi Meneghelli presso Ferrarin Arte a Legnago (Vr). Tiene mostre personali allo Studio Arena di Verona La luce nel pozzo, a cura di Marco Meneguzzo per cui, nel pozzo che noi vediamo creato dagli specchi e dai neon, Scirpa “…mette in scena la finzione nello stato più puro” ; a Rosso Vermiglio di Padova, Labirinti di luce a cura di Vittoria Coen che vede nel Ludoscopio “…un invito alla riflessione, … un lasciarsi andare per pensare, …”, ed a ArteAGallery di Milano, L’infinito possibile a cura di Francesco Tedeschi che afferma: “…Gli elementi portanti della sua opera, nelle diverse forme che essa assume, sono la luce e lo spazio,.. la luce come strumento di colore e di forma è ad essi essenziale: una luce che concretizza le geometrie, genera figure formali in grado di attrarci e condurci in una profondità,…in uno spazio senza dimensioni..” Nel 2017 RossoVermiglioArte di Padova presenta una sua personale alla ArteFiera di Bologna.  Alle Fabbriche Chiaramontane di Agrigento si inaugura una sua personale “La forma della luce–La luce della forma” a cura di Marco Meneguzzo che sottolinea come “la forma della luce…trascende questa fisicità e diventa sostanza immateriale, diventa la luce della forma….,”  Successivamente al MACA di Acri partecipa alla mostra “Arte interattiva” a cura di Monica Bonollo e nel 2018 a Torino, Museo Ettore Fico, “100% ITALIA”, Cent’Anni di Capolavori. Nel 2019 realizza una mostra personale a Milano, Gaggenau hub,  “Sconfinamento” a cura di Sabino M. Frassà che sottolinea come “l’artista ha indagato, sperimentato e simulato l'assenza di limiti, lo “sconfinamento” appunto”. Partecipa a Senigallia alla mostra “Materie Prime – Dalla terra alla luce”, a Waldenbuch, Museum Ritter “1919-2019” e a Pontedera “Arcadia e Apocalisse”. Nel 2020 è presente alla Biennale Light di Mantova, Elogio della luce. Negli ultimi anni Scirpa realizza, con rigore geometrico e spirito innovativo, due opere scultoree in marmo bianco di Carrara ed in legno laccato bianco che evocano il Teatro greco di Siracusa: in esse le gradinate della cavea si raddoppiano, diventando circolari e sono rivolte anche all’esterno. Recentemente ha realizzato una struttura al neon che ricorda il Teatro greco, il cui progetto risale all’anno 2000. In un momento storico come il nostro in cui si manifesta la convivenza di vari linguaggi e l’artista può rivisitare esperienze passate, egli recupera il suo linguaggio delle prime denunce consumistische o quello sperimentale del mezzo elettronico e, nel proporre i suoi percorsi prospettici di spazi-luce, offre oggi nuove possibilità espressive su cui riflettere.
Sue opere sono in collezioni e musei tra i quali MAGA (Gallarate), Museo del Novecento (Milano),  Civiche Raccolte Bertarelli - Castello Sforzesco (Milano), Biblioteca di Brera (Milano), MACTE Museo d’Arte Contemporanea (Termoli), MART- VAF-Stiftung  (Trento e Rovereto), Museo MAGI ‘900 (Pieve di Cento), MAPP Museo d’Arte Paolo Pini (Milano), Musée des Beaux-Arts (Caen), Museum Ritter (Waldenbuch), Museo Civico d'Arte Contemporanea (Gibellina), Museum (Bagheria), Fabbriche Chiaramontane (Agrigento), Galleria Nazionale d’Arte Moderna (Roma), Gallerie d’Italia (Milano).
Ha realizzato opere per spazi pubblici e chiese: nel 1965, un grande mosaico al Centro Internazionale del Movimento dei Focolari a Rocca di Papa (Roma) e uno all’Auditorium del Centro Internazionale di Loppiano (Fi) e dei dipinti nella Chiesa del D. P. a Cernusco sul Naviglio (Milano) dove sono stati installati anche suoi Ludoscopi sopra l’altare e il Battistero.
Al suo lavoro hanno dedicato saggi ed annotazioni critiche:
Riccardo Barletta, Pietro Baj, Carlo Belloli, Luigi Bianco Guglielmo Boselli, Giorgio Bonomi, Rossana Bossaglia, Ginevra Bria, Domenico Cara, Luciano Caramel, Silvio Ceccato, Jacqueline Ceresoli, Claudio Cerritelli, Cesare Chirici, Vittoria Coen, Andrea Del Guercio, Mario De Micheli, Marina De Stasio, Giorgio Di Genova, Gillo Dorfles, Vittorio Fagone, Ornella Fazzina, Pedro Fiori, Carlo Franza, Sabino Frassà, Carmelo Genovese, Flaminio Gualdoni, Sara Liuzzi, Annette Malochet, Corrado Maltese, Gabriel Mandel, Giorgio Mascherpa, Luigi Meneghelli, Marco Meneguzzo, Marta Michelacci, Bruno Munari, Carlo Munari, Antonio Musiari, Daniela Palazzoli, Demetrio Paparoni, Francesco Poli, Pierre Restany, Roberto Sanesi, Giorgio Segato, Carmelo Strano, Luigi Tallarico, Francesco Tedeschi, Carlo Terrosi, Maria Torrente, Antonino Uccello, Miklos N. Varga, Alberto Veca, Francesco Vincitorio, Maurizio Vitta, Emanuele Zucchini.  
É stato docente all’Accademia di Belle Arti di Brera. Vive ed opera a Milano.
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wdonnait · 3 years
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Bella Hadid, la modella malata di Lyme
Nuovo post pubblicato su https://wdonna.it/bella-hadid-la-modella-malata-di-lyme/110748?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=110748
Bella Hadid, la modella malata di Lyme
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Bella Hadid è una delle modelle più affascinanti in assoluto.
Molti penseranno che la sua vita sia rose e fiori, ma in realtà la Hadid è una donna malata di Lyme e che sa cosa vuol dire lottare. Come alcuni di voi già sanno, si tratta di una malattia su base batterica che si trasmette attraverso il morso di una zecca.
Nota anche come “malattia invisibile”, è alquanto difficile da individuare che porta una serie di disagi che coinvolgono il corpo ma anche la mente. E nonostante i vari dolori articolari e i disturbi neurologici, Bella Hadid è una persona forte e che non lascia affatto trasparire nulla, anzi si mostra sempre determinata ed entusiasta di svolgere la sua professione da modella.
Ma cosa sappiamo della sua biografia? Scopriamo qualche informazione in più!
Bella Hadid biografia
Nata a Washington il 9 ottobre del 1996, Bella ha 24 anni.
Il suo nome completo all’anagrafe è Isabella Khair Hadid ed è figlia di un operatore immobiliare palestinese e di un’ex modella olandese.
A soli 18 anni decide di trasferirsi a New York e di intraprendere la carriera di fotografa ma non molto dopo cambiò strada. Infatti, sempre lo stesso anno firmò un contratto con l’IMG Models ed iniziò a sfilare per una serie di brand prestigiosi.
Due anni dopo, il Daily Front Rows Fashion Los Angeles Award le assegnò il titolo di modella dell’anno. Ad oggi la Hadid ha collezionato tantissime esperienze nel mondo della moda, diventando una vera e propria icona per tantissime ragazze.
Per quanto riguarda la sfera sentimentale, la Bella Hadid sembrerebbe felicemente fidanzata. Il fortunato è Duke Nicholson, nonché nipote dell’icona hollywoodiana Jack Nicholson. I gossip riportano la notizia della loro relazione dallo scorso 2020 ma non si sa con esattezza da quanto tempo stiano insieme. Non ci sono tantissime informazioni, forse perché entrambi riservati.
Bella Hadid Lyme
Come vi abbiamo accennato in precedenza, Bella Hadid ha la malattia di Lyme.
E’ proprio qualche anno fa ha voluto raccontare la sua esperienza in occasione del gala della Global Lyme Alliance.
Come riportato da Vanity Fair e altri magazine, la modella statunitense avrebbe detto così:
“La vita non è sempre come appare all’esterno. La parte più difficile di questo viaggio è sentirsi giudicata dal modo in cui appari invece che da come ti senti. Ci sono giorni difficili in cui dormi 12 ore, ti svegli alle 11 e non riesci ad alzarti dal letto, con forti dolori articolari, nebbia cognitiva e inevitabile ansia. Ma non è tutto. Ci sono molti sintomi che non puoi vedere dal fuori ma che ti mettono in ginocchio internamente.
E’ dal 2012 che Bella Hadid risulta affetta dalla malattia di Lyme. Ma non è l’unica in famiglia: infatti, ne soffrono anche il fratello Anwar e la madre.  Insomma, una situazione che lascia spazio a varie preoccupazioni e lotte quotidiane. Un po’ come accadde ad Avril Lavigne e a tantissime altre persone.
Bella ha lasciato qualche dichiarazione anche al quotidiano inglese Evening Standard. Durante l’intervista infatti, ha spiegato quali sono stati i primi segnali: “La malattia ha colpito la mia memoria. All’improvviso non ricordavo più come guidare verso Santa Monica da Malibu, dove tra l’altro vivevo. Insomma, non riuscivo a guidare. Ero semplicemente troppo malata. E purtroppo ho dovuto vendere il mio cavallo perché non potevo prendermene cura”.
Bella Hadid instagram
Su Instagram Bella Hadid ha un profilo molto seguito, con la bellezza di 40 milioni di followers.
Per seguirla vi basta cercare il nickname @bellahadid.
Dando uno sguardo approfondito all’account, possiamo notare come la Hadid pubblichi quasi tutti i giorni una serie di nuovi contenuti, sia in termini di post che stories, suscitando un notevole interesse da parte dei suoi fans più accaniti.  Specialmente se ci si riferisce a tutti gli scatti in cui è possibile vederla in tutto il suo splendore: qui i likes e i commenti non mancano affatto, sia da parte di donne che di uomini provenienti da ogni parte del mondo.
Anche su instagram la modella ha voluto raccontare qualcosa sulla sua malattia. Ad esempio in un post scrisse così: “Ogni giorno sento almeno 10 di questi sintomi… da quando avevo probabilmente 14 anni, ma in modo più aggressivo quando ne ho compiuti 18”.
Non mancano di certo varie foto riguardanti spot pubblicitari ma ogni tanto è possibile scovare qualche suo scatto un po’ più personale. Per esempio, proprio un mesetto fa aveva condiviso un immagine in cui è presente una citazione che dice: “Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia, sii gentile. Sempre”.
Questo post ha raggiunto un altissimo engagement nel giro di poche ore, attraverso commenti di solidarietà da parte di colleghi ma anche di gente comune. Come possiamo ben intuire, la frase non è stata di certo casuale vista la dura malattia che è costretta a fronteggiare da dieci anni a questa parte.
Bella Hadid sfilate
La Hadid è famosa sia per le sfilate ma anche per una serie di campagne pubblicitarie.
Ecco una lista (in ordine alfabetico) contenente i brand con i quali ha collaborato più gli anni di riferimento:
Alexander Wang (nel 2020), Balmain A/I (nel 2015), Boghossian Jewelry Autunno /Inverno (nel 2015), Botkier (nel 2015), Bulgari Accessori Autunno /Inverno (nel 2017). Bulgari Goldea Roman Night Fragrance (nel 2017), Burberry P/E (nel 2020), Calvin Klein (dal 2016 al 2019). Calvin Klein Swimwear (nel 2020). Chrome Hearts Primavera /Estate (nel 2013) A/I (nel 2018). Dior Beauty (dal 2016 al 2019). Dsquared 2 A/I (nel 2018), DKNY P/E (nel 2017), Fendi P/E (nel 2017), Giuseppe Zanotti Autunno /Inverno (nel 2017) P/E (nel 2018). Givenchy A/I (2016) P/E (nel 2021), Helmut Lang (nel 2020). J.W. Anderson A/I (nel 2016), Joe’s Jeans Primavera /Estate (nel 2016), KITH x Versace (nel 2019), Magnum (nel 2018).
Ma anche:
 Marc Jacobs Primavera /Estate (nel 2016), Max Mara Accessories A/I (nel 2017) Primavera /Estate (nel 2018), MICHAEL Michael Kors P/E (dal 2019 al 2021) Autunno /Inverno (dal 2019 al 2020). Michael Michael Kors Holiday (nel 2019), Missoni P/E (dal 2019 al 2020) A/I (nel 2019), Moschino P/E (nel 2017 ma anche nel 2019 e nel 2021), Nars Cosmetics (nel 2017), Nike (nel 2017), Ochirly A/I (nel 2017) P/E (nel 2018), Penshoppe (dal 2017 al 2018), Ralph Lauren Denim (nel 2015), Rag & Bone P/E (nel 2018), Topshop (dal 2015 al 2016). Versace Autunno /Inverno (nel 2018) P/E (nel 2019), Versace Handbags P/E (nel 2016), Versus Versace x Zayn (nel 2017), Zadig & Voltaire P/E (nel 2017) A/I (nel 2017).
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domenicosolimeno · 3 years
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La storia di Ottavio Missoni in mostra al MA*GA di Gallarate
La storia di Ottavio Missoni in mostra al MA*GA di Gallarate
L’11 febbraio 2021 cade il centenario della nascita di Ottavio Missioni. Il museo MA*GA vuole celebrare il grande stilista presentando il nuovo allestimento della Sala Arazzi Ottavio Missoni. Il nuovo allestimento della Sala Il museo MA*GA di Gallarate già dal 2015 ha deciso di dedicare allo stilista un’ampia raccolta di grandi arazzi realizzati in patchwork di tessuto e maglia. Il tutto…
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fotopadova · 5 years
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Oliviero Toscani, “Più di 50 anni di magnifici fallimenti”
di Cristina Sartorello
 -- “Più di 50 anni di magnifici fallimenti” è il titolo dell’esposizione al MAR di Ravenna del fotografo Oliviero Toscani, a cura di Nicolas Ballario, che presenta quasi 150 fotografie di cui 100 immagini fotografie di piccolo formato, che ripercorrono la carriera di Toscani. Completano e integrano il percorso espositivo due corpi di lavoro che si sviluppano lateralmente: il “Progetto Razza Umana” con 25 fotografie a colori di grande formato ed ottima stampa e il “Focus newyorchese”, con immagini precedenti, anche in bianco e nero.
Per la prima volta troviamo in un museo italiano, fino al 30 giugno, una mostra che ripercorre la carriera del grande fotografo con le sue controverse   fotografie, che mettono in scena la potenza creativa e la carriera di Oliviero Toscani attraverso le sue immagini più note.
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© Oliviero Toscani,  particolare della mostra con il curatore Nicolas Ballario - ph©Cristina Sartorello
Toscani mediante la fotografia ha fatto discutere il mondo su temi come il razzismo, la pena di morte, l’AIDS e la guerra; tra i lavori in mostra il famoso bacio tra un prete ed una suora del 1991, i tre cuori White/Black/Yellow del 1996, No-Anorexia del 2007 e decine di altri.
Sono esposti anche i lavori realizzati per il mondo della moda, che Oliviero Toscani ha contribuito a cambiare radicalmente: dalle celebri fotografie di Donna Jordan fino a quelle di Monica Bellucci, oltre ai ritratti di Mick Jagger, Lou Reed, Carmelo Bene, Federico Fellini e i più grandi protagonisti della cultura dagli anni '70 in poi.
Toscani nasce a Milano nel 1942 ed è figlio d’arte: infatti il padre Fedele, è stato il primo fotoreporter del Corriere della Sera. Sono proprio il padre, la sorella e il cognato Aldo Ballo (il più affermato fotografo del design milanese) a spingerlo a studiare in una grande scuola a Zurigo, la Kunstgewerbeschule, con Johannes Itten come preside, il maestro del colore della Bauhaus, e con alcuni dei più importanti grafici e fotografi del mondo come insegnanti. dove impara la teoria del colore, la tecnica e la composizione.
Di questo periodo sono gli emozionanti scatti che un Toscani, appena ventunenne, realizza a Don Lorenzo Milani, nella sua scuola di Barbiana, poi gli anni dei Beatles e dei Rolling Stones, e quelli delle contestazioni studentesche. Toscani immortala quei momenti con la sua macchina fotografica e non si lascia sfuggire gli eventi salienti che contraddistinguono la sua generazione.
È in prima linea al concerto del Velodromo Vigorelli di Milano per fotografare i Beatles in occasione della loro unica tournée italiana. Baffi alla Gengis Khan, stivaletti della beat generation e ovviamente capelli lunghi, Toscani ci mette poco ad affermarsi e a diventare uno dei fotografi più richiesti dalle riviste di tutto il mondo. 
Agli inizi degli anni ’70 decide di trasferirsi a New York e non va a vivere in un posto qualunque ma al Chelsea Hotel, intorno alle cui stanze ruota tutta la cultura underground della grande mela. È lì che abitano o avrebbero abitato Bob Dylan e Leonard Cohen, Iggy Pop e Sam Shepard, Tom Waits e Robert Mapplethorpe, passando le serate al Max Kansas City o al Club 57 e fotografa Mick Jagger, Joe Cocker, Alice Cooper, Lou Reed, Patti Smith allora sconosciuta.
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© Oliviero Toscani, Tre delle foto in mostra – ph.Cristina Sartorello
Nel 1973 fotografa in primissimo piano il fondoschiena della modella Donna Jordan che indossa i jeans della marca Jesus con il motto “Chi mi ama mi segua”. Il manifesto fa il giro del mondo e le polemiche infuriano come mai prima era successo intorno a una pubblicità ed è proprio Pier Paolo Pasolini sulla prima pagina del Corriere ad ammonire tutti quei facili moralismi.
Gli anni ‘70 sono quelli che lo vedono come forza creativa dietro i più grandi giornali  e marchi di tutto il mondo: Vogue, Harpe’s Bazaar, GQ, Elle,  poi Missoni, Valentino, Armani, Esprit, Prenatal, Chanel e soprattutto Elio Fiorucci, il vero innovatore della moda a livello mondiale, con il quale Toscani stringe una forte collaborazione ed amicizia.
Nel 1982 avviene invece l’incontro che cambia il mondo della comunicazione: in quanto Toscani inizia a realizzare le campagne per Benetton, dando vita a una serie ormai radicata nell’immaginario di tutti. Viene inventato il marchio “United Colors Of Benetton”, quel rettangolino verde che sarà posto sulle fotografie che scuoteranno le coscienze del mondo e sulle etichette delle magliette che abbiamo indossato tutti ed io andavo fiera della bambina che faceva la lingua al mondo.
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© Oliviero Toscani, Particolare della mostra - ph.Cristina Sartorello
Toscani ribalta il senso delle fotografie di moda e con le campagne Benetton parla di razzismo, fame nel mondo, AIDS, religione, guerra, violenza, sesso, pena di morte, attirando su di sé pesantissime accuse, cioè di sfruttare i problemi del mondo per fare la pubblicità ai maglioni, invece è l’esatto contrario in quanto Toscani usa il mezzo pubblicitario per parlare dei problemi del mondo.
I suoi “scandali via advertising” continuano con le sue fotografie sulla regolamentazione delle unioni gay, creando una grande campagna che mostra una coppia di omossessuali in atteggiamenti affettuosi su un divano o spingere un passeggino; nel 2007 invece scuote violentemente il fashion system, facendo trovare pronta proprio per la settimana della moda di Milano una campagna con la fotografia durissima di una ragazza anoressica che peserà trenta kg, completamente nuda, esposta con un solo manifesto a Milano, a mostrare i segni distruttivi della malattia che le case di abbigliamento invece sfruttano.
Nel 2018 torna a dirigere FABRICA, il centro di ricerca sulla comunicazione fondato insieme a Luciano Benetton quasi 30 anni prima. In mostra c’è anche il primissimo piano di un uomo di etnia africana con due occhi di colore diverso tra loro, fotografia con la quale Toscani lanciò il centro di ricerca e fece una campagna per la Fao.
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  © Oliviero Toscani ,Due delle foto in mostra – ph.Cristina Sartorello
 Dal 2007 Toscani ha dato vita al progetto “Razza Umana”, con il quale ha girato mezzo mondo ritraendo persone nelle piazze e nelle strade, mettendo in piedi uno studio itinerante, scegliendo le fotografie digitali tra decine di migliaia di scatti.
Achille Bonito Oliva descrive così il senso di questo grande progetto: “Nella Razza Umana, una galleria infinita di ritratti di varia e anonima umanità, la fotografia non è casuale e istantanea, non è il risultato di un raddoppiamento elementare, bensì di una messa in posa che complica e rende ambigua la realtà di cui parte. In definitiva la Razza Umana è frutto di un soggetto collettivo, lo studio di Oliviero Toscani inviato speciale nella realtà della omologazione e della globalizzazione. Con la sua ottica frontale ci consegna una infinita galleria di ritratti che confermano il ruolo dell’arte e della fotografia: rappresentare un valore che è quello della coesistenza delle differenze”.
In mostra saranno visibili anche tre testimonianze video: il documentario No-Anorexia, girato in occasione dell’uscita della campagna nel 2008; il video WART, una fortissima sequenza di immagini che racconta il nesso tra guerra e arte, tra bellezza e tragedia; uno speciale della serie “fotografi” di SkyArteHD realizzato interamente sulla figura di Oliviero Toscani.
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 © Oliviero Toscani
Entrando al MAR uno non guarda la mostra ma si sente guardato dalle persone ritratte della Razza Umana, che sono illuminate negli scatti da diversi punti focali, per dare spessore al viso completo o solo agli occhi, con un risalto diverso per il colore della pelle.
Sono fotografie che ti colpiscono perché vorresti sapere di chi sono questi volti espressivi e sono davvero buone immagini, quindi la mostra è fatta molto bene, esposta con grande attenzione ed il curatore Nicolas Ballario lavora con Oliviero Toscani da tredici anni; il fotografo non voleva fare questa esposizione e neppure in un museo perché preferisce posti particolari, in quanto le mostre si fanno dopo che uno è morto.
Io non mi fermo al personaggio Toscani, guardo il fotografo e tutte le sue fotografie esposte a Ravenna, alle sue idee innovative per non dire geniali, per cui la creatività che non è da tutti desta invidia e malversazione e non esistono solo foto dissacranti ma anche la collaborazione con la Croce Rossa Italiana, con l’Istituto Superiore della Sanità, con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ed i progetti di Fabrica che permettono a tanti giovani artisti di farsi conoscere, avere una supervisione e la possibilità di esporre.
Toscani sa fare bene il suo lavoro ed i suoi scatti parlano da soli ed è quello che dovrebbe essere sempre, invece siamo invasi da tanta fotografia spazzatura, inconsistente, senza spessore, anche nella pubblicità.
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OLIVIERO TOSCANI, PIÙ DI 50 ANNI DI MAGNIFICI FALLIMENTI
dal 14 Aprile al  30 Giugno 2019
MAR - Museo d'Arte della città di Ravenna, via di Roma, 13 RA Tel. +39 0544 482477 - Tel. +39 0544 482356 - fax 39 0544 482450 - [email protected]
Orari: martedì - sabato 9-18, domenica e festivi 11-19 - chiuso il lunedì 
Aperture festive: 11-19 (Pasqua, lunedì dell’Angelo, 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno)
Aperture speciali: 9-21 (10, 17, 24, 31 maggio - 7, 14, 21, 28 giugno La biglietteria chiude un’ora prima
Biglietto: mostre e collezioni del MAR: intero € 6, ridotto e gruppi € 5
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fashionbooksmilano · 1 year
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Il Teatro alla Moda
Costume di scena. Grandi stilisti
Armani  Capucci  Coveri  Fendi  Ferretti  Gigli  Marras  Missoni  Ungaro Valentino  Versace
A cura di Massimiliano Capella
Umberto Allemandi & C., Torino 2010, 216 pagine, 279 ill., Cartonato con sovraccoperta,  24x28 cm, ISBN  9788842219422
euro 50,00
email if you want to buy :[email protected]
Le grandi star della moda si sfidano in teatro
Per i maggiori stilisti misurarsi sulle scene costituisce la sfida più ambiziosa. Gli stilisti vogliono imprimere anche all'evento teatrale il segno inconfondibile della loro griffe. Questo volume riunisce per la prima volta le creazioni (bozzetti, figurini e abiti) per il teatro, l'opera e la danza dei più grandi stilisti italiani: #Armani, #Valentino, #Capucci, #Versace, #Marras, #Ungaro, #Missoni, #Gigli, #Ferretti, #Coveri, #Fendi, #Prada.
Mostra Palazzo Morando, Milano 20 maggio 10 luglio 2011
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08/03/23
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lamilanomagazine · 10 months
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Tutto pronto per l'evento "Varese ti mette in moto" che si terrà il 17 e 18 giugno.
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Tutto pronto per l'evento "Varese ti mette in moto" che si terrà il 17 e 18 giugno. L'edizione 2023 di "Varese ti mette in moto" che si terrà come da tradizione all'Ippodromo di Varese il 17/18 giugno si apre all'insegna del GIOCO per adulti e bambini. L'ippodromo per un fine settimana si trasforma in un enorme parco giochi all'aperto dove sarà possibile trovare esposizioni di moto, test ride, corsi guida di flat track e di maxi enduro, scuola moto per bambini e per adulti al primo approccio con la moto. Un'attenzione particolare per le donne, i neopatentati e per i temi della sicurezza stradale sia su tracciati urbani che in pista. Vogliamo sensibilizzare ai concetti di guida difensiva per prevenire ed evitare incidenti nel traffico in cui i motociclisti hanno generalmente la peggio. L' educazione alla guida responsabile è il focus dell'evento per imparare bene, divertendosi, rispettando i limiti propri e generali. Come l'anno scorso vigerà la regola "SE BEVI, NON GUIDI", all'entrata si riceve un braccialetto e quando si ordina un alcolico questo braccialetto verrà tagliato a scopo dimostrativo per decretare la fine della possibilità di guidare. Infatti senza il braccialetto non si può accedere a nessuna attività dinamica con le moto. SCUOLE, TEST RIDE e TRAINING Sono presenti nell'area scuole: corsi di minimoto e miniquad per bimbi/bimbe dai 4 su moto YAMAHA con la Junior Moto School, corsi di mini moto per bimbi/bimbe dai 5 ai 9 anni (altezza massima 140 cm) su moto KTM elettriche con In Moto col Gigi, corsi di guida sicura e Flat Track dai 16 anni con DiTraverso School, corsi di maxi Enduro con DiTraverso Adventouring. Grazie al coinvolgimento dei concessionari ed operatori varesini del settore motociclistico che hanno aderito con entusiasmo sarà possibile offrire gratuitamente prove di moto sia su strada che offroad a cura di SWM, Talaria, Royal Enfield, Kawasaki ed altri. Demo ride esterni all’Ippodromo di 20-30 minuti per conoscere il territorio e concetti di guida difensiva, formulati per i percorsi urbani. Speciale test ride dedicati ai ragazzi di 16 anni con moto 125cc. nell' area SWM asfaltata interna all'ippodromo! Tutti gli iscritti ai motoclub varesini possono partecipare con la propria moto all'area training off-road dedicata a minicross ed enduro con variante enduro extreme, se muniti di tessera FMI Federmoto in corso di validità e con abbigliamento protettivo da moto adeguato. SHOW ed ESPOSIZIONI Non mancheranno gli show di supermoto a cura di Max Manzo, di flat track a cura di Marco Belli, di speciali apecar a cura di Apecorace, di minicross a cura del Manetta Team, gimkana Vespa a cura del Vespa Club 3 Laghi e rally auto a cura di Belforte90 su Cupra Formentor VZ5, ogni mezz’ora saranno estratti volontari per salire a bordo. Ospiti i ragazzi del team "Su bel dritz" vincitori della Red Epic Rise! Nella zona della club house si troveranno le moto che hanno fatto grande Varese nella storia: MV, Cagiva, HD Aermacchi, Frera, etc. Presente anche il VAMS con auto e moto storiche a testimonianza della grande passione varesina per i veicoli d'epoca. MOSTRA FOTOGRAFICA "PERGIOCO - PASSIONE IN MOVIMENTO" INTERVISTE a PERSONAGGI UNICI. Contenuto emotivo e culturale la mostra fotografica di Gigi Soldano dal titolo "PERGIOCO - passione in movimento" ambientata nel parco giochi dei bambini ed allestito per l'occasione con gli scatti che catturano le emozioni dei più piccoli, delle famiglie e dei team. Gigi Soldano fotografo ufficiale della motoGP, fotografo personale di Valentino Rossi. Presenza di Paolo Guerrieri mental coach varesino con tanti consigli utili per agonisti sportivi ed interviste a testimonial della nostra provincia nel mondo come Ottavio Missoni o viaggiatori instancabili come Luca Cima che ci racconterà i suoi 8.000km in solitaria dagli Emirati a Milano attraversando Saudi Arabia, Kuwait, Iraq, Turchia, Grecia, Albania, Montenegro, Croazia ed infine la Slovenia. IL VILLAGGIO DELLO SPORT La moto è un gioco, un mezzo di movimento per scoprire mete turistiche, ma soprattutto uno sport e come tale deve essere trasmesso ai giovani con tutti i contenuti dei valori sportivi di rispetto per se stessi e l'avversario o gli altri utenti della strada, della disciplina, degli obiettivi e del sano divertimento. E' nata così l'idea di dare vita ad un "Villaggio dello sport" ambientato nel tondino in cui le Associazioni Sportive Varesine che hanno accolto l'invito presenteranno le loro società offrendo demo, giochi e soprese per i bimbi, ringraziamo: Il Basket Siamo Noi, ASD Rugby Varese, Varese Olona Nuoto, VeraMente Sportiva, Canottieri Varese, Malnate Vikings Baseball, Federazione Italiana Giuoco Squash, HCMV Varese Hockey IHL. PROGRAMMA L’accesso all’evento è completamente gratuito previa registrazione su www.vareseterradimoto.com Sabato dalle 14:00 alle 19:00 circa tutte le attività moto, dalle 19:00 alle 22:00 musica live a cura dei gruppi varesini Seattle Garage Service e Örök. Domenica ore 11.00 cerimonia apertura lavori con autorità e istituzioni varesine, rappresentanti del mondo sportivo e Famiglia Bosina a rappresentare il legame con i valori della tradizione. Gli Amici Bosini saranno presenti con abiti tradizionali e, per l’occasione, dedicheranno una canzone in dialetto al mondo della moto. Imperdibile!! Domenica dalle 13:00 alle 15:00 il palco vedrà protagonisti i ragazzi del Centro di Formazione Musicale di Barasso. Conclusione dell'evento domenica 18 ore 18:00. Ringraziamo per il supporto la Camera di Commercio e la Varese Sport Commission sempre al nostro fianco, il Comune di Varese, la Provincia di Varese, la Regione Lombardia, Coni, FMI, EICMA, Generali Agenzia Varese Città Giardino. PER SAPERNE DI PIU’ SU “VARESE TERRA DI MOTO” VAtm – Varese terra di moto è un comitato senza scopo di lucro, nato nel 2016 con il proposito di valorizzare il patrimonio storico culturale della tradizione motociclistica varesina e di promuovere l'attrattiva turistica del territorio legata a questo settore. Vogliamo celebrare la cultura della moto a 360° partendo dalla formazione per imparare a guidare bene ed in sicurezza in ogni disciplina con istruttori professionisti, passando per il rispetto di sé stessi e degli altri utenti della strada durante la guida con slogan esempio “Se bevi non guidi”.  Sensibilizzare ai concetti di guida difensiva per prevenire ed evitare incidenti nel traffico in cui i motociclisti hanno generalmente la peggio. Soprattutto cerchiamo di mettere in contatto la filiera produttiva coinvolta nel settore moto con la parte distributiva di concessionari e venditori e con gli appassionati motociclisti di ogni età e di ogni stile di moto. Sinergia e fare squadra sono le parole d’ordine!... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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giovannirainoldi · 6 years
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Preview #2 https://www.facebook.com/events/566804733660355/ «Addio, monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi (…); ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti… Quanto più si avanza nel piano, il suo occhio si ritira, disgustato e stanco, da quell'ampiezza uniforme; l'aria gli par gravosa e morta; s'inoltra mesto e disattento nelle città tumultuose; le case aggiunte a case, le strade che sboccano nelle strade, pare che gli levino il respiro...» I celebri versi che il Manzoni fa declamare a Lucia Mondella nel capitolo VIII de I Promessi Sposi pare bene si prestino a descrivere – con una prospettiva a volo d’uccello – la planata che Giorgio Albertini fa compiere alla sua pittura dalle vertiginose vette del Resegone e della Grigna sempre più giù fino a sfiorare il pelo d’acqua del Lario, con i suoi borghi sospesi tra i pendii e il cielo, e le barche che placide ne fendono la superficie cangiante. Veterano della pittura, che quest’anno compie 50 anni di attività, Giorgio anche in tempi recenti non ha rinunciato tuttavia alle lusinghe sensoriali che una pittura figurativa di alta qualità può portare con sé anche al giorno d’oggi, in epoca post-avanguardistica. In mostra a Manifiesto Blanco, per la prima volta a Milano, i dittici dedicati ai riflessi lacustri, nei quali si avverte una vibrazione emotiva profondamente intima. La compartecipazione affettiva di Giorgio a questi paesaggi “a pelo d’acqua” si esprime attraverso una genuina felicità per il colore; un cromatismo cangiante di striature che fa rassomigliare il Lario ai tessuti tramati di Missoni o a delle murrine, restituendo all’osservatore “l’urto emotivo che mi dà l’onda”, secondo ammissione dell’artista stesso. Più noti, forse, i suoi dipinti di montagna, che Giorgio ha continuato a realizzare a partire dagli anni Novanta e che sono forse l'espressione più genuina della sua grande passione, ma disincantata, per la pittura. Amante della montagna, ma non dell’alta quota, Giorgio preferisce godere l’alpe alzando lo sguardo dal bordo lago, e prendendosi la giusta distanza, quella dell’ironia, dalle cime innevate. Perché la s
#2
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Missoni in Mostra, 1988
By: Giovanni Gastel
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professoraevelyn · 5 years
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Trend hits: Conchas do mar
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Acho incrível como a natureza dá as graças em diversas criações na moda. E, quando falamos de elementos que vêm do mar, as conchas são as primeiras a ganhar a nossa memória. Afinal, a experiência clássica de quem frequenta as praias brasileiras é ver colares, brincos e pulseiras adornadas com conchas.  Mas, nas últimas passarelas, os acessórios têm se mostrado um tanto quanto modernos. Há desde versões maximalistas, como o modelo desfilado por Anna Sui com direito a pedrarias e madeira, às discretas, com foco no décor de sapatos, entre eles o scarpin bordado apresentado pela Altuzarra.
Fora das apresentações das coleções, as fashionistas já estão investindo em peças marcantes. Eu tenho um colar delicado de conchas brancas que é ideal para misturar com outras peças, como a opção de metal com franjas, que cria um jogo de sobreposições muito especial. Já Claudia Bartelle apostou no brinco com estrela do mar metálica + pingente de concha no tom coral – até a cartela de cores segue o mood verão.
Entre os itens preferidos pelas marcas estão as argolas, que surgem com aplicações de conchas e com uma novidade – os brincos são usados de um lado só. Tanto na 3.1 Phillip Lim quanto na Missoni, a peça é usada na orelha direita e pode ser acompanhada por um colar poderoso, como mostra a marca norte-americana, ou sozinha. Quem provou que é possível ir além das bijoux foi a Altuzarra, que investiu nos acessórios e no uso das conchas bordadas na roupa, com toque handmade.
Sem dúvida, esse orgão rígido que encontramos na beira da praia tem uma relação com o estilo leve e livre da mulher brasileira. É tão gostoso levar esse mood do balneário para a vida urbana – e sentir um pouco desta atmosfera do litoral próxima de nós, até naqueles dias corridos.
Blog da Alice Ferraz https://ift.tt/2CiP4rL Publicado primeiro em Alice Ferraz"
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virginiamurrayblog · 6 years
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Venice Diary: un reportage dal Festival di Venezia
Sono stata a Venezia la scorsa settimana per presentare Eighth Heaven, un cortometraggio che ho scritto e diretto. Eighth Heaven è stato presentato per tre giorni alla Sala Cesetti presso l’Hotel Bauer con proiezioni private che si sono tenute in concomitanza con l’apertura della 75 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Per i giorni del festival sono stata anche impegnata in una serie di dj session all’iconico BBar. Ogni volta che vado a Venezia, ho i miei rituali. Adoro fare colazione al Settimo Cielo, la terrazza del Bauer Hotel e mi piace anche cenare con i miei due veneziani preferiti, Arrigo Cipriani e Marino Folin, al Harry’s Bar.
Questa edizione del Festival di Venezia è stata ricca di grandi film e ho davvero amato “Roma” di Alfonso Cuaron che ha anche conquistato il Leone d’oro. Sono rimasta anche colpita dalle prime due puntate de L’Amica Geniale, la serie tratta dai romanzi di Elena Ferrante e diretta da Saverio Costanzo e poi il mio preferito di “At Eternity’s Gate” di Julian Schnabel che ha dato a Willem Dafoe la Coppa Volpi.
Per Miu Miu Women’s Tales La talentuosa Haifaa Al-Mansour ha presentato il suo nuovo cortometraggio, “The Wedding Singer’s Daughter”. Il 7 settembre è stata inoltre inaugurata a Palazzo Ducale la mostra celebrativa Tintoretto 500.
A più di ottant’anni dalla mostra a lui dedicata nelle sale di Ca’ Pesaro, era il 1937, e grazie a una impegnativa coproduzione internazionale che unisce la Fondazione Musei Civici di Venezia e la National Gallery of Art di Washington, viene ora aperta non solo una straordinaria opportunità di approfondimento storico-critico sul pittore, ma, soprattutto, un’imperdibile occasione di emozione e conoscenza per i veneziani, i concittadini di Tintoretto.
Tra Palazzo Ducale, le Gallerie dell’Accademia, mostrerà il volto giovanile di Tintoretto, poi la Scuola Grande di San Rocco, tempio della pittura del maestro squisito, e la Scuola Grande di San Marco.
Nell’appartamento del Doge, nel Palazzo Ducale, sulle cui pareti e soffitti Tintoretto ha glorificato la storia della Serenissima e dei suoi protagonisti, sono presenti per l’occasione dipinti memorabili provenienti da numerosi musei e collezioni nazionali e internazionali; alcuni di questi ritornano, per la prima volta, proprio nel luogo per cui sono stati creati.
  foto daily looks by Martina Manzari
@stefaniapiafiore
@4eyeslab
Special Thanks to The Bauer Hotel – Miu Miu – Missoni – Forte Forte
    Stefania Pia
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give-a-roar · 9 years
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Secondo Pantone è il radiant orchid il colore dell’anno 2014. Ovvero un viola intenso e sensuale ma anche brillante, che ha fatto bella mostra di sé sia sulle passerelle della stagione autunno/inverno che della primavera/estate.
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Declinato come dettaglio, in sfumature più scure oppure fatto comparire solo sugli accessori: il viola orchidea è comparso prepotentemente ai quattro angoli della Terra, anche sui capispalla, sui cocktail dress vaporosi e su audaci total look.
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Ne sono un esempio la collezione Akris Resort 2014 e la passerella di Gucci, dove il radiant orchid si trovava anche su stivali alti al ginocchio e su di un coat dress molto anni Quaranta.
Versace ha preferito utilizzarlo come dettaglio di una stampa floreale in stile caleidoscopio, avvolto in sfumature chiare e glitterate.
Victoria Beckham e Max Mara, invece, hanno voluto esaltarlo con semplicità, utilizzando stoffe lucide, trasparenti, stampate o scivolate, come è successo anche da Badgley Mischka, Dessy ed Erin Fetherson.
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Missoni, Stella Jean, Temperley, Carolina Herrera e Aquilano Rimondi hanno giocato con le righe, mentre per D&G l’orchidea radiosa è più un rosa perla che colora le casacche in morbida fur.
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Cascate di fiori anche per Juicy Couture, Mary Katrantzou e Giorgio Armani, che impernia i suoi capi su una sfumatura più chiara e vivace e altri su toni più lievi e spenti, mentre Kenzo vira sul tocco grafico e carico di rosso e Marc Jacobs punta tutto sul cangiante.
Per Valentino, il viola è maestoso, Just Cavalli preferisce inserirlo in un animalier rivisitato in chiave pop, mentre vira sul lilla delicato secondo Genny, Dior e Roccobarocco.
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Raffinatezza e romanticismo anche sulla catwalk di Burberry Prorsum, Lisa Berardi e da Yoana Baraschi, paillettes Eighties, invece, per Dsquared2, mentre per Miu Miu il radiant orchid è pastello e freddo.
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House of Holland, Gianfranco Ferré e Ter Et Bantine si ispirano a suggestioni spaziali, infine Anna Sui lo ha trasformato in un rosa sabbia, che ben si adatta alle sue fantasie folk.
E se per Jonathan Saunders è lisergico e caldo, Damir Doma e Mulberry lo vedono conforme ed elegante, insieme a nuance più scure.
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arlindogrund · 7 years
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MFW Verão 2018 :: As tramas da Missoni
MFW Verão 2018 :: As tramas da Missoni
Por Arlindo Grund Um show à parte na semana de moda de Milão. Quando você pensa que todas as possibilidades se esgotaram com a Prada, vem Angela Missoni e mostra porque está à frente da coleção feminina da marca de sua família. O verão 2018 da Missoni foi uma verdadeira homenagem ao tricô que elevou a marca à categoria de luxo. Seja pela maneira como são feitas as tramas, seja pela qualidade de…
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