auguranze natalizie
Sono giorni in cui, chi come me non crede e non prega, può solo continuare a confidare nella compassione umana, nella Pietas.
Forse è più facile lasciarsi vivere da una fede preconfezionata, sorretta da secoli di tradizione e radicata nella nostra cultura.
Ma preferisco continuare a credere nell'umanità che contiene già in sé tutto il dolore, tutto il coraggio, tutto l'amore, tutto il senso della vita e tutte le preghiere possibili. Dopotutto ogni Uomo è già una piccola chiesa.
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“E il fidanzato?”
“Non ce l’ho.”
“Ah… davvero? Ma scusa ormai quanti anni hai?”
“Ne ho ventisette, perché?”
“Beh, ma se lavori sempre e non esci mai come pensi di incontrare qualcuno?”
“Non vedo come il fatto che io pensi principalmente al lavoro in questo momento dovrebbe essere un problema per me.”
“Hai una certa età ormai… guarda che poi ti fai vecchia e non ti vuole più nessuno.”
ME NE FARÒ UNA SANTA MALEDETTISSIMA RAGIONE.
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Caro anno vecchio, io non credo di essere ancora pronta a lasciarti andare, a rassegnarmi al fatto che diventerai solo un ricordo. Io non sono pronta a ricominciare da capo, a resettare i ricordi e a crearne di nuovi per i mesi nuovi che verranno. Io non sono pronta a dire "è passato un anno da quel giorno", perché non sono pronta a sentire addosso il peso del tempo che è passato. Non sono pronta a fare bilanci, ad accettare le sconfitte, a mettermi nuovi obiettivi davanti soprattutto quelli che, so per certo, non riuscirò mai a raggiungere. No, non sono pronta alle nuove cose che accadranno, a quelle che non accadranno ancora nemmeno stavolta. Caro anno vecchio, io sto ancora cercando di elaborare quello che è successo a gennaio, non puoi chiedermi di doverne vivere uno nuovo di gennaio...e soprattutto non puoi chiedermi di viverlo con motivazione o, almeno, non solo con motivazione. Normalizza anche la paura, l'angoscia, il senso di spaesamento, di confusione...e in questo elenco potrei trovare lo spazio per metterci anche la motivazione. Normalizza il fatto che un anno è solo tempo che procede in avanti e che non determina necessariamente il nostro successo o il nostro fallimento. Normalizza, per favore, il fatto che sia normale per ognuno vivere la fine e l'inizio come meglio sente, che l'entusiasmo può nascere anche dalla disperazione, che i piccoli passi restano comunque un modo per camminare in avanti...e che ognuno ha il diritto di decretare dove si trova il proprio "avanti".
No caro, io non sono pronta, ma niente nella vita arriva davvero quando si è pronti, soprattutto le occasioni...quelle si cercano sempre il momento peggiore per arrivare, per vedere se le coglierai nonostante tutto, per capire se davvero te lo meriti.
Caro nuovo anno, per favore, sii per davvero la mia occasione e ti giuro che farò del mio meglio per viverti, anche se non mi sento pronta.
zoe
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“Caro
Babbo Natale,
so di non essere stato
così tanto BUONO…
ma vorrei trovar sotto l’albero
anche io…
IL MIO DONO.”
Il Silente Loquace ©
— @ilsilenteloquaceblog
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In questa intermittenza di luci auguro a tutti la costanza dello sguardo nel perseguire il bello.
(Elena Mearini)
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