Tumgik
#Piccoli Brividi
acciaiochirurgico · 2 years
Text
Tumblr media Tumblr media
felx maglia di goosebumps.
1 note · View note
theophagie-remade · 9 months
Text
Babe wake up Yotobi just published a new video
2 notes · View notes
surfer-osa · 7 days
Text
Tumblr media
Prima di arrivare a teatro avevo appuntamento con Mohamed nel parcheggio che divide le nostre case. Gli ho stampato un documento per suo cognato e gli ho chiesto com'è andato questo Ramadan. È stato un espediente banale per non fargli sentire l'amaro di queste zone, un po' come i dolcetti marocchini che prepara sua moglie per accorciare le distanze con casa.
Lo spettacolo verteva sulla ricerca svolta dalla regista nei centri ricreativi per anziani di Milano. Storie di solitudini, di ballerin* improvvisat* alla soglia degli 80 anni per raccimolare una mano appoggiata sulla schiena e di piccoli inaspettati brividi sulla pelle. Cos'è la compagnia quando hai già perso tutto?
Lo spettacolo si è concluso con un ballo collettivo e struggente sulle note di Leonard Coehn.
Tornando a casa ho visto diverse famiglie musulmane accompagnare alle auto cariche di valigie i parenti venuti da fuori per fare il Ramadan assieme.
Quindi, ancora una volta: che cos'è la compagnia?
20 notes · View notes
Text
Loro dicono che hanno paura delle cose brutte.
La voce alta. Il dito puntato contro come una minaccia. Lo sportello dell’auto o la porta di casa chiusa talmente forte da rimbombarti nelle orecchie e nelle ossa. Uno schiaffo. O una bugia a cui avevi creduto ciecamente.
Ma alle cose brutte ti ci abitui. Le lacrime finiscono e i brividi si sciolgono in sudore freddo. Le labbra si tendono in una linea sottile e le spalle si incurvano sotto a un peso che abbiamo smesso di sperare che smetta di aumentare. Perché non accadrà.
E la voce alta diventa lontana, e la pelle dopo essere percossa smetterà di bruciare e l’ansia non ci stringerà più la gola così forte.
A me spaventano le cose belle.
Il sorriso che si forma quando pronuncia il tuo nome. Il modo in cui ti sfila dalle dita gli scontrini che stai strappando nervosamente, per poi prenderti le mani tra le sue, e stringerle un po’ più forte, qundo la voce ti trema. Le parole che dici distratta, ma che lui si ricorda talmente bene da inserirle nei vostri discorsi, e attendere silenzioso che anche tu te ne accorga. Tutti i dettagli più piccoli e insignificanti che lui conserva e valorizza. Perché sono anch’essi parte di te.
Sono quelle piccole attenzioni che gridano “mi sto prendendo cura di te” ciò a cui non ti abituerai mai. E che più a fondo ti feriranno. Portandoti a chiudere i pugni dentro le tasche, e a distogliere lo sguardo mentre parli, e a fuggire le carezze, e a stringerti nelle spalle, achiacciarti nel silenzio, al posto che fantasticare su un ipotetico futuro, o sui progetti che vorrete realizzare assieme.
Alle cose brutte ci si può abituare. A quelle belle no. E quando finiscono, tu finisci con loro.
78 notes · View notes
be-appy-71 · 2 months
Text
La cena è pronta sul tavolo
Ma hanno fame di altro
Un primo contatto, inevitabile, si accarezzano, brividi lungo la schiena, nell'aria si sente l'odore del sesso.
Corpi che si muovono senza staccarsi
Due bocche che si mangiano a piccoli morsi
Due gole assetate, bere è indispensabile
Questa è la loro cena, nutrirsi l'uno dell'altra.♠️🔥
Tumblr media
7 notes · View notes
abatelunare · 7 months
Text
Ennesime delusioni
Segnalo - molto sommessamente - due recenti delusioni in materia di serie televisive.
Ho provato a vedere la prima stagione di Vita da Carlo. Mi sono fermato al primo episodio. L'ho trovato troppo finto. Verdone non è spontaneo si vede anche troppo, che recita. Ed è un peccato, perchè a me lui piace molto.
Poi ho provato con Just beyond. Ho resistito di più: mi sono arreso dopo tre episodi. È un prodotto Disney e si vede. Le storie sono banalotte. Oltretutto finiscono disgustosamente bene. Ho avuto la sensazione che volessero fare il verso a Piccoli brividi. Che io abbia ragione o no, la serie manca comunque di mordente.
Restate sintonizzati, se vi va, per altre delusioni.
19 notes · View notes
automatismascrive · 9 days
Text
Giudice, vittima e carnefice: Broken Minds
Dice il saggio: i guilty pleasures sono una trappola poiché non c’è motivo di provare imbarazzo per ciò che piace. Dunque non sono particolarmente a disagio nel mettere nero su bianco che due delle mie serie di videogiochi preferite in assoluto sono Danganronpa e Zero Escape. Certo, probabilmente lo sono anche perché riescono a grattare un prurito che quasi nessun altro videogioco mi ha mai sopito, ma sono convinta che al di là dei misteri macchinosi e al limite del sensato, per non parlare dei personaggi stereotipati quando non direttamente cretini, si celi un delizioso piacere nel comporre i pezzi di un puzzle incredibilmente complicato o nel vederlo semplicemente sistemarsi con l’avanzare della trama – oltre alla mia goduria personale nel fare esperienza di quei twist finali anche un po’ nonsense che ho coltivato da quando a otto anni mi sono data la missione di leggere tutti i Piccoli Brividi. Che è poi anche il motivo per cui dalle medie in poi mi sono affrettata a divorare l’intera bibliografia di Hercule Poirot, che pur essendo assai meglio costruita presenta spesso e volentieri lo stesso problema di artificiosità che è facile da segnalare nelle avventure sopracitate (niente colpi di scena stupidi, grazie a dio).
Dicevo poc’anzi però che difficilmente i videogiochi riescono a regalarmi questa specifica soddisfazione – le due saghe citate, assieme ad Ace Attorney che sta prendendo polvere nella mia lista di Steam ormai da un decennio, sono diventate così popolari anche per la peculiarità del loro gameplay nel panorama odierno, che fonde puzzle, visual novel e a volte anche inusuali minigiochi. Sono quindi sempre contenta di poter testare e segnalare altri giochi che scavano a piene mani nel mystery strambo per regalarci la gioia di un pazzo pazzissimo giallo interattivo di serie B, siano essi giochi su piccioni avvocati ambientati nella Francia del 1800 (consigliato) o visual novel ambientate nel Giappone degli anni Novanta: è proprio di quest’ultimo videogioco, intitolato Broken Minds e pubblicato da LockedOn nel 2018, che voglio scrivere oggi.
Noa Karada vive da sola, non ha nessun amico e pochi conoscenti, ma i suoi genitori sono un’ingombrante presenza nella sua vita, specialmente quando si autoinvitano a casa sua per cenare a sbafo, giudicare le sue scelte lavorative e chiederle denaro in prestito; è perciò con un certo sollievo che Noa è costretta a lanciarsi dalla finestra per scappare da un incendio che sembra scoppiare durante la cena, preceduto da un’inquietante presenza mascherata da coniglio che aveva bussato sul vetro appena prima che scoppiasse l’allarme. Le indagini però devono partire in ogni caso, dunque Noa decide di affidarsi alla Yamagata Private Detective Agency, nonostante i loro modi sgradevoli ed eccentrici e la loro professionalità assai dubbia… La situazione però non tarda a precipitare quando numerosi cadaveri si aggiungono al mistero, mentre la nostra protagonista deve fare i conti con l’ingombrante presenza dei detective che sembrano più interessati a battibeccare e a compromettere la scena del crimine anziché a risolvere il caso a loro assegnato.
Questo setup un filo peculiare per un’indagine – se non altro perché i detective sono fin da subito presentati come individui non solo strambi ma anche piuttosto svogliati e incompetenti – viene supportato da un sistema di gioco che alterna dialoghi con sprite a schermo in cui occasionalmente potremo scegliere che risposta dare, sequenze di minigiochi che ci permetteranno di unire i puntini sulle dinamiche e le motivazioni del (dei?) misterioso criminale, e momenti in cui potremo selezionare lo stato emotivo di Noa. Quest’ultima fase di gioco è cruciale, poiché in base al mood selezionato con le prime scelte ci imbarcheremo in route drasticamente differenti, in cui molte conversazioni e soprattutto diverse opzioni saranno sbloccate o al contrario rese impraticabili a causa del drastico cambiamento di Noa, aprendo un totale di ben sei route diverse, ciascuna con più finali; è vero che tale varietà è in alcuni casi poco significativa, modificando solo il tono di certi dialoghi, ma rimangono comunque tutte abbastanza interessanti da essere portate a termine, complice il magico pulsante skip seen text, specialmente quando il giocatore riesce a farsi un’idea più precisa di che cosa sta succedendo nella vita di Noa e delle motivazioni del misterioso criminale.
Tumblr media
Quando si esplora l’ambiente si guarda praticamente uno slideshow, ma funziona abbastanza bene.
Questa varietà a livello di meccaniche, per quanto si possa sostanzialmente ricondurre a delle variazioni su tema sul formato visual novel, è ben incorniciata da uno stile grafico altrettanto vario: gli sprite dei personaggi sono cartooneschi, spigolosi e dalle proporzioni esagerate, a metà tra una serie di Cartoon Network e quelle illustrazioni piatte tipiche di certe graphic novel, ma si muovono in un ambiente finto-3D molto realistico e pensato per colpire per il suo contrasto nel momento in cui il giocatore si trova a navigarlo per cercare indizi o per scegliere il personaggio con cui parlare. Si tratta oltretutto di un gioco con un livello di attenzione al dettaglio e di rifinitura davvero sorprendente, considerando il suo stato di super-indie (ha nove recensioni su Steam, al momento!): oltre alle sequenze in cui Noa esplora l’ambiente attorno sé ci sono un paio di animatic piuttosto complesse, menù personalizzati per tutti i minigiochi, musiche originali composte per il gioco e sprite creati appositamente per la risoluzione finale del caso; anche le opzioni di accessibilità e le quality of life features sono tante, ben pensate e rendono l’esperienza di gioco piuttosto rilassante. Senza conoscere la storia del gioco sarebbe difficile sospettare che tutto questo sia il lavoro di un singolo, ma LockedOn specifica che l’unica persona coinvolta in maniera significativa nel progetto è proprio ləi. Ciò dota oltretutto Broken Minds di un’estetica generale molto riconoscibile e soprattutto molto schizofrenica, che ben si adatta al mondo e ai personaggi pensati dallo sviluppatore, che restituiscono un quadro di generica nevrastenia e di interazioni fortemente sopra le righe.
Ciascun personaggio con cui avremo la possibilità di interagire, infatti, sarà o marcatamente stereotipato fino a rasentare la parodia – come i genitori di Noa, talmente sgradevoli da risultare comici – o affetto da ogni sorta di tic, paturnie o instabilità: il capo dell’agenzia YPDA, Takuma Karashi, è un detective che maschera la sua inefficienza con un comportamento tipico dei detective dei gialli, arroganti e capaci di collegare gli indizi più sottili per arrivare ad una conclusione inaspettata, che in Broken Minds però porta solo a connessioni bislacche e insensate; la patologa Yuzuki Hiiro è insicura e morbosa, nonché straordinariamente incompetente, mentre Ume Hakase, l’esperta di tecnologia, si ritiene anche fine psicologa e cerca di scavare nelle improbabili motivazioni dei criminali senza alcuna pretesa di appellarsi ai fatti. Nonostante la profonda introversione e insicurezza, Noa sembra di primo acchito l’unica persona con una parvenza di normalità, fatto che favorisce assai bene l’immedesimazione del giocatore in ogni scena in cui la ragazza si trova costretta ad interagire con i personaggi che la aiuteranno (o la intralceranno) nelle indagini; certo, più il giocatore scava nei possibili scenari di gioco più la facciata di normalità di Noa inizia ad incrinarsi, fino ad arrivare ai veri finali della VN che saranno in grado di fare chiarezza sugli eventi che accadono nel corso della vicenda.
Tumblr media
I detective come raffigurati in un’illustrazione. La mia preferita è la patetica Yuzuki, che però nasconde un segreto...
Eventi che effettivamente si ricompongono in un puzzle piuttosto intrigante: per quanto LockedOn stessə abbia ammesso che iniziare certe route può rovinare in parte la sorpresa che il giocatore dovrebbe provare completando i due True Ending (sconsiglio in particolare la route del Puppet da giocare tra le prime), in generale il mistero è in grado di lanciare al giocatore una quantità importante di domande interessanti, e anche solo la curiosità di vedere i quattro finali principali di ciascuna route spinge a cercare di completare il gioco. Per quanto trovi che la storia manchi di un colpo di scena super incisivo o di un twist che cambi radicalmente le carte in tavola al livello del mio amato Zero Escape, fatto che si soffre particolarmente sul finale, la qualità della narrazione e dei passaggi logici rimane piuttosto alta e permette alla VN di collocarsi tranquillamente in un ottimo posto nell’immaginaria classifica della qualità della scrittura delle sue colleghe di genere (il fatto che questa classifica sia estremamente povera in termini di qualità assoluta è un dettaglio in questo caso secondario). La vera nota dolente di questa visual novel risiede invece nel modo in cui si arriva a ricomporre i pezzi del puzzle.
Già, perché sebbene ritenga che le idee alla base dei minigiochi che costituiranno il modo principale per risolvere i misteri che circondano Noa siano originali e interessanti, la loro realizzazione lascia parecchio a desiderare. I cosiddetti Logic Train sono composti da una ruota delle fallacie, in cui sarà necessario associare ad ogni frase la fallacia logica che la contraddistingue per costruire un’argomentazione, un puppet theatre per ricostruire la scena del delitto e un minigioco in cui si dovranno selezionare le aree cerebrali… rilevanti… per l’affermazione fatta da qualcuno. Sì, l’ultimo è davvero tremendo, soprattutto perché siccome le aree del cervello si palleggiano compiti molto simili ci si troverà a cliccare tutte le aree simili per capire quale coppia è quella giusta, ma anche la ruota è composta da moltissime fallacie che si sovrappongono almeno parzialmente, e il fatto che sia possibile girare la ruota per ottenere un indizio o una penalità in maniera del tutto casuale non fa che contribuire alla frustrazione.
Tumblr media
Lo schermo da cui selezionare le main mood. Non ho screen dei minigiochi perché li ho odiati troppo, ma concederò che sono belli da vedere.
Il teatro dei burattini è invece abbastanza funzionale, anche perché è stato significativamente migliorato dalle build precedenti, almeno a giudicare dai commenti su Steam e itch.io. Si tratterebbe di un’esperienza molto frustrante, se lə sviluppatorə non avesse inserito sia l’opzione di giocare tutti i minigiochi in modalità facile sia quella di saltarli a piè pari, scegliendo invece tra diverse opzioni quella più logica per proseguire con la ricostruzione del caso o con l’obiezione di Noa – presumo che LockedOn si sia resə conto di quanto i minigame stessero impattando negativamente l’esperienza di gioco e in più di una nota alle patch ha reiterato che i Logic Train sono molto difficili (verissimo, anche se per le ragioni sbagliate). L’unico lato positivo di questi segmenti è che i loro tutorial sono accompagnati da uno sprite chibi della stessa Noa davvero adorabile.
Non posso lamentare però molto altro a questo gioco, se non il fatto che all’occasione l’elemento mystery e quello parodistico cozzano tra loro rendendo difficile al giocatore da una parte sentirsi abbastanza coinvolto nel mistero da provare a svelarlo route dopo route, o dall’altra di ridere liberamente delle interazioni disturbanti che si vengono a creare tra questo cast disturbato; per la maggior parte del gioco però ho trovato che Broken Minds riuscisse piuttosto bene ad amalgamare questi generi per tessere una storia in uguale parte appassionante e canzonatoria: il fatto che la personalità frammentata ma seria di Noa sia a messa a confronto con l’assurdità parodistica degli altri personaggi e che ne esca spesso e volentieri perdente (o additata come quella “strana”) indubbiamente è la chiave di volta su cui si regge questo precario equilibrio di genere che tanto amo in giochi come questo – e pazienza se ogni tanto una crepa si allarga in questa costruzione pericolante.
Tumblr media
Sì, Ume, immaginavo. Questa sarà l’interazione più gentile che avrete con lei.
Beyond Broken Minds: due racconti, Prison of Lies e molto altro
Nonostante Broken Minds non abbia raggiunto purtroppo alcuna notorietà, LockedOn è abbastanza affezionatə alla sua ambientazione da aver prodotto, oltre che numerosi fix per il gioco e diversi update nel corso del tempo, anche altri pezzettini del puzzle che rimangono inesplorati nel gioco principale; sono nati così due racconti inclusi nel gioco base, Broken Egg e Broken Spiral, accompagnati dalle adorabili illustrazioni che ho inserito anche nel consiglio, che svelano qualche retroscena del gioco principale e che seguono i detective della YPDA oltre il caso di Broken Minds. La prima di queste infatti narra di una misteriosa sparizione che ha come tema ricorrente le uova, tutta raccontata dal punto di vista della persona scomparsa, mentre la seconda si incentra sul lavoro del misterioso quarto membro della YPDA in incognito, infiltrata nella polizia giapponese. Si tratta di storie scritte proprio come graphic novel, dunque in prima persona e dallo stile parco di descrizioni e ricco di dialoghi colloquiali, che permettono di aggiungere a questo mosaico di personaggi bizzarri almeno un paio di divertenti new entry e di fare luce su alcune delle vicende che erano rimaste in ombra durante il gioco principale, nonostante sia stato annunciato a questo proposito anche un seguito (Broken Spirits) che non ha ancora visto la luce.
Tumblr media
Reiwa compare nel gioco principale come assistente dello psicologo di Noa. Ha una cantilena? Tipo troppo irritante?
LockedOn non è però una one-hit wonder, nonostante il secondo capitolo di Broken tardi ad arrivare: la sua pagina itch conta diversi giochi all’attivo, tra cui Prison of Lies, scritto nel corso di una VN jam e quindi abbastanza corto, ma che costruisce un mistero molto interessante pescando a piene mani proprio dagli Zero Escape, con un cast più serio e meno nevrotico di quello di BM e tanta tanta tensione. Si tratta dell’unico altro gioco dellə sviluppatorə che ho provato, ma anche i due capitoli della saga di Methods sembrano essere dei gialli interessanti e ben rifiniti, giustificando anche il prezzo un po’ più importante – se questo Broken Minds riesce ad appassionarvi, consiglio di tentare l’acquisto.
Sono sempre felice di scoprire sviluppatori che hanno una chiara idea di che cosa vogliono scrivere e che hanno anche le capacità per farlo bene; che poi questi sviluppatori seguano il solco di alcune delle mie serie videoludiche preferite è solo la ciliegina sulla torta; spero dunque di avervi incuriosito abbastanza da dare una chance a questa VN, o perlomeno a giocare Prison of Lies per convincervi che LockedOn merita il vostro danaro. Che poi sono tipo sei euro, eh, intendiamoci.
3 notes · View notes
benzedrina · 10 months
Text
Altro giro, altra nottata, stavolta non so nemmeno perché. Sono le 6, ho gli occhi chiusi dalle 2 e non prendo sonno, sarà che a fare poco non ci si stanca e il mio corpo è abituato a dormire per sfinimento e stanchezza, oppure è il primo caldo, oppure non so bene. Che poi 4 ore a pensare, a cercare il sonno, a rimuginare, sognare, disfare, ardire, uno si dovrebbe stancare e invece. Ho pensato molte di scrivere qualcosa di notte ma poi penso che farò tardi e non inizio, poi comunque faccio tardi e fuori c'è il sole e il mondo che ha iniziato da un po'.
Vorrei trascinarmi un po' e trovarti, stesa sulla sabbia a leggere un libro di Bolaño o della Yoshimoto oppure banalmente a prendere il sole, senza orpelli culturali. Dirti due cose e sentirti tra il rumore del mare, che oggi calmo non è. Sai le solite cose, un po' come va, un po' come stai, un po' come ti va la vita che sono due anni che non parliamo e forse è meglio così. Tra noi c'era sta cosa che a espormi ero io e a sviare eri tu e sinceramente trovo difficile liberare quel groviglio di debolezze e sentimenti. Forse non serve neanche, era bello così, io e te, diversi, mai capiti, un po' amanti, un po' coglioni, in momenti della vita differenti, con tempi e colori sfalsati. Era bello e poi non lo è stato più. Va così. Un giorno io e te guardiamo l'orizzonte insieme, il giorno dopo abbiamo cambiato luogo, tu lontana e io qui, che è un posto diverso da quello di noi due. Resta poco, una manciata di parole non dette, qualche ricordo che si sbiadirà col tempo e il sapore di una cosa bella ma densa di malinconia. Il tempo macina anche questo.
Ho un piacere perverso a rivedermi quando posso l'ultimo bacio di Muccino, saranno quelle urla a 2 cm dal viso, quelle dinamiche, quei litigi che non ho mai avuto, quei brividi a quelle battute che sembrano calzare bene con il momento, vabbè un po' di cose. Una notte mi sono messo, ho preso la traccia audio del film e l'ho vivisezionata tanto da ricavarci piccoli audio di 2-3 secondi. Li uso spesso e sono diventati una sorta di mantra come se fossero dei meme da usare come risposta.
11 notes · View notes
mybittersweet · 2 years
Text
Three acts of desire
Act three. Unity
Stavo sulle tue gambe con le tue mani che mi stringevano il culo. Ti baciavo. Non riuscivo a saziarmi di te e delle tue labbra. Hai alzato il mio abito scoprendo il culo e tirando le mie mutandine verso l'alto. Sentivo come il tessuto si stringeva e cominciava a premere sul mio clitoride ormai fradicio. Ho morso il labbro.
- Ti piace cosi, vero porca? - mi hai chiesto con un sorriso nella voce e sulle labbra.
- Mi piace molto.
Mi stavi guardando. Guardavi come piegavo la mia testa indietro. Come gemevo ogni volta che tiravi le mutandine ancora più sopra. Improvvisamente ho sentito uno schiaffo. E poi un altro più forte. Ho emesso un gemito che sembrava quasi un grido. Un altro schiaffo e un altro grido. E ancora. E ancora. Stringevo le tue spalle dal dolore e il piacere. Ti piaceva tantissimo vedermi così, sentirmi gridare.
- Dimmi quanto ti piace essere sculacciata così?
- Mi piace tanto perché amo le tue mani addosso.
- Ti farò sentire le mie mani addosso.
Dicendomi questo hai tolto il mio abito facendo scivolare le tue mani partendo dalle mie spalle percorrendo tutto il mio corpo fino ad arrivare alle gambe. Poi hai guardato le mie mutandine pensando in che modo avresti voluto toglierle.
- Strappale. Non mi dispiace.
- Quanto mi piace come sei porca.
Mi baciavi mentre strappavi le mie mutandine. Prima a destra e poi a sinistra. Sono rimasta nuda sopra di te. Con il cazzo duro che adesso stava spingendo proprio sulla mia fica. Ho cominciato a muovermi sopra per sentire come scivolava tra le labbra bagnate ma mi hai fermato.
- Devi aspettare un altro po'.
E invece del tuo cazzo ho sentito le dita sul mio clitoride. Facevi i movimenti circolari e leggeri che mi davano i brividi. Esploravi la mia fica con le tue dita. Tutti i punti dove sentivo più piacere. Alla fine arrivando a mettere prima uno e poi due dita dentro facendomi ansimare forte. Le tue dita si sono inzuppate facendo un rumore che potevo sentire mentre le muovevi dentro e fuori. Non potevo non muovermi. Per sentrile ancora più dentro.
- Ma guarda quanto sei bagnata.
- Mi fa bagnare baciarti. Mi fa bagnare guardarti e sentirti. Il tuo cazzo duro mi fa bagnare e ho tanta voglia di sentirlo dentro di me.
- Sei una troia. La mia troia.
- Si, dimmelo ancora.
- Sei la mia troia..e ora ti faccio godere tanto.
Hai preso il cazzo in mano facendo scivolare la cappella sul clitoride in mezzo alle labbra e lo hai messo dentro. Non volevo altro che questo. Mi sono abbassata prendendolo tutto.
- Oh Dio..sì
Non potevo dire altro perché ho sentito una ondata di caldo e freddo che è passata su tutto il mio corpo dalla testa ai piedi. Una sensazione fantastica. Facevo su e giù sentendo ogni centimetro del tuo cazzo che entrava dentro. Tenevi le mani sul mio culo e accompagnavi i miei movimenti aumentando il ritmo. Guardavo come stavi godendo. Come ti piaceva sentirmi tua. Completamente. Il ritmo stava diventando più veloce e hai bloccato il mio corpo con le mani per scoparmi ancora più forte. Come volevi. Sentendomi gridare a ogni colpo che facevi. Mordevo la tua spalla. Stringevo la testa.
- Un altro colpo e vengo...
A questa mia frase ti sei fermato e mi hai messo di schiena sul sedile. Ti sei avvicinato al mio viso.
- Devi venire solo nella mia bocca, troia. Solo così.
Mi hai dato un schiaffo sulla guancia. E mentre scendevi giù hai leccato entrambi i capezzoli. Le tue labbra si sono appoggiate sul clitoride. Lo hai succhiato dando tanti piccoli colpi sopra. Ho messo le mie mani sulla tua testa spingendola contro di me. Di nuovo due dita dentro. Adesso più veloce. Accompagnavano la tua lingua che mi stava leccando. Non riuscivo più a resistere e fermare il brivido che ha fatto scattare tutto il mio corpo. Un orgasmo molto intenso e pieno. Per riempirti la bocca. Hai preso tutto. Hai leccato tutto. Ti ho tirato su.
- Baciami e mettilo di nuovo dentro.
Ti baciavo e sentivo il mio sapore sulle tue labbra, sulla barba, sulla lingua. E il tuo cazzo che hai fatto entrare di nuovo nella mia fica. Mi hai fatto gridare di nuovo perché era troppo bella la sensazione di essere scopata dopo essere venuta. Lo spingevi tutto dentro. Dopo due colpi secchi lo hai tolto e hai fatto il cenno di avvicinarmi. Muovendo la tua mano sopra, sei venuto nella mia bocca tenendo la mia testa con l'altra mano. Dopo sei crollato su di me leccando e baciando le mie labbra.
- Sei fantastica!
34 notes · View notes
disegnoparole · 4 months
Text
mi chiedo dove ci siamo incastrati,
o forse incagliati
fra qualche scoglio
giù nel mare,
mi chiedo dove siamo finiti
e soprattutto perché
siamo finiti,
a sperare che mi guardi ancora
quando il cielo si fa viola
tipo al tramonto
col sole che colora
le nuvole
e con le nuvole
che invece colorano me,
mi chiedo dove sono
quei piccoli attimi
che ci rendevano vivi, quasi felici,
forse spensierati,
brividi sulla pelle
e fumo che esce dalla bocca,
tipo nebbia
tipo vento
che spazza via tutti quei momenti in cui
mi sentivo felice.
2 notes · View notes
fallimentiquotidiani · 6 months
Note
Ultima serie che hai visto? La consigli?
Le ultime due che ho visto sono GEN V e Piccoli Brividi.
Sì, mi sento di consigliarle tutte e due per motivi diversi.
6 notes · View notes
thegretchenimages · 7 months
Note
"Un piccolo tatuaggio sul collo, appena dietro l'orecchio".
Lo stesso posto dei piccoli baci da brividi. Sul lato destro che per me assumerebbe un gran significato: punto e virgola, due punti e a capo
3 notes · View notes
be-appy-71 · 3 months
Text
C’è tutto sul letto, tutto quello che ho pensato per lei, per lo più si sta preparando da sola mentre sto seduto a guardarla, però io voglio pensare ai particolari ai piccoli dettagli, mentre aggancio il reggicalze mi godo i suoi brividi di eccitazione.
E’ strano averla qui in piedi davanti a me, lei così audace, istintiva e per natura ribelle, mi osserva arrendevole, quasi imbarazzata da queste ultime accortezze che ci condurranno al piacevole peccato.
Se non fosse per l’eccitazione così densa che ci avvolge, quel luccichio che ora scorgo all’angolo dei suoi occhi sembrerebbe una lacrima: il disegno di un’ emozione fugace e probabilmente spiegabile, ma a cui non voglio dar nome... ♠️🔥
Tumblr media
- Evasioni dell’Anima -
6 notes · View notes
Text
PROVOCAZIONE E VENDETTA
Sapeva che dal parcheggio fino all'ingresso si sarebbero comportati come due sconosciuti, qualche cenno col capo, forse un sorriso con gli occhi e nulla più.
Una volta nell'ascensore la volle stringere e sentire l'odore fra i suoi capelli, lei abbozzò il movimento di un bacio, ritraendosi crudele subito dopo e soffermandosi a un centimetro dalle sue labbra, una delle sue tante provocazioni, un capriccio da fanciulla che andava ripreso e che lo fece sorridere, strappandogli uno sguardo torvo e intenso.
La stanza era colma di tensione calda e rossa, come i divanetti di velluto e il copriletto di broccato. Una stanza fuori dal tempo, un po' barocca e dall'odore antico in cui erano già stati altre volte.
"Hai indossato quello che ti ho chiesto?"
La donna non rispose, in piedi davanti allo specchio, aspettò che fosse lui a scoprirlo, lasciandosi spogliare da quelle mani sapienti.
Una volta nuda, le coprì gli occhi con foulard di seta nera, dello stesso colore e tessuto del corpetto che le stringeva il corpo fin sotto l'ombelico, lasciandole nudo il sesso perfettamente glabro.
La sua presenza alle spalle la faceva fremere di attesa in quel buio artificiale, era pronta a partire per un nuovo viaggio, una delle loro incoscienti cadute nell'ignoto, da cui ogni volta faticava a tornare.
A un tratto il respiro tiepido sul collo le donò piacere, poì sentì ul suo sussurro all'orecchio:"Seguimi e sdraiati...".
Il copriletto non c'era più, sentiva le lenzuola fresche e il cuscino morbido; quando sentì il contatto con il metallo e il rumore del meccanismo che si stringeva, strinse i pugni e appoggiò i polsi ammanettati sul ventre, ansimando appena.
Poteva ancora muovere le braccia, così gli accarezzo il volto ispido, godendosi il primo vero bacio di quella sera, che terminò con un piccolo morso sulle labbra ancora coperte del rossetto carminio, così come le aveva ordinato.
"Non ho ancora finito...", il sussurro la face rabbrividire e il cuore cominciò a batterle di eccitazione e timore.
L'uomo le sollevò i fianchi, facendo passare una cintura sotto il suo corpo. Ora aveva le braccia vincolate, appena sopra i gomiti. Si rese conto di poter muovere solo le mani che restavano appoggiate e in attesa sul ventre, a coprire il sesso nudo e indifeso.
Qualcosa era cambiato, faceva freddo è cominciò a rabbrividire visibilmente, l'uomo doveva aver alzato l'aria condizionata al massimo. Avvertì la pelle d'oca e i capezzoli inturgiditi premevano sul tessuto del corpetto, quasi che il seno volesse ribellarsi a quei piccoli lacci che lo costringevano, rendendolo superbo e colmo di desiderio.
L'alito caldo dell'uomo sul viso le diede sollievo, così come le mani che le accarezzavano le cosce.
"Hai freddo, ti passerà a breve..."
Aveva un tono tra il giocoso e il severo, quel modo di parlare la eccitava, facendole talvolta saltare i nervi. Lui aveva la capacità di intimorirla e attrarla contemporaneamente, creando quella complice tensione che la spingeva in un terreno inesplorato, in cui i suoi giochi perversi non finivano di stupirla.
I brividi di freddo furono amplificati quando cominciò a sentire le labbra dell'uomo percorrerle il corpo, per spingersi fra le sue cosce.
Cominciò a gemere sentendo la punta della sua lingua, inarcò il corpo, trattenendogli il capo con entrambe le mani, in quell'unico movimento che le era concesso.
"Stronzo...me la pagherai"
L'uomo, quando la sentì al culmine del piacere, si divincolò, percorrendole il corpo eccitato con un dito.
"Ora continua da sola, voglio guardarti, un bacio negato va vendicato...".
- Evasioni dell’Anima -
Tumblr media
17 notes · View notes
piccolopeccato · 8 months
Text
Il cuore è uno stomaco. Da piccoli è liscio, imberbe, senza protezione alcuna perché lui e la vita non si conoscono e comunque entrambi iniziano a flirtare candidamente. Con l'avanzare dell'età crescono anche i peli, corti, lunghi, lisci, ricci, a interrogativo o a punto esclamativo. Servono a filtrare i brividi gelidi che ti trafiggono lungo il cammino, sono un avamposto protettivo. Poi con la vecchiaia un po' cadono, diventano bianchi, tendono a ricordare il candore dei primi tempi ormai trascorsi da troppo un po'.
Ecco io mi auguro de avecce er pelo sul core il più a lungo possibile.
2 notes · View notes
Text
A volte basta osare. Un pizzico di malizia, un'idea nata dal niente e tutto inizia a prendere forma
e a suscitare in te sensazione nuove.
Magari si tratta di un semplice soffio di vento proveniente dal tuo cuore e dalle sue carezze,
ma a te non importa, non ti soffermi su questo.
Così lasci semplicemente che ti pervada il corpo fino a tramutarsi in un brivido lungo la schiena perché, in fondo, sono questi piccoli brividi
che ti fanno sentire vivo
e ti ricordano che hai molto da dare.
Tumblr media
Antonino Bottino
6 notes · View notes