Tumgik
#Probabilità zero
givemeanorigami · 10 months
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Inizio a credere di stare antipatica al fotografo della scuola di danza: primo anno, mi porta le foto stampate cambiandomi nome e abbiamo dovuto aprire la confezione per capire che erano le mie; saggio dell'anno scorso ne abbiamo trovate tre per puro miracolo perché si erano dimenticati di fotografare la seconda fila soprattutto per chi era a lato; quest'anno stanno avendo tutte appuntamento da oggi a domani... a me tra giorni e giorni.
Scusi, io sono curiosa, non posso aspettare venerdì pomeriggio per vedere che sono l'unica con delle foto bruttissime.
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kon-igi · 1 month
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Salve doc, ho una curiosità ma perché i dottori ghostano molto spesso i pazienti?
(ovvio che dietro al lavoro, c'è la persona con tutte le sue cose della vita, belle, brutte, problemi, ecc)
Paziente: Dottore! Ho un tumore cerebrale! Ho cercato i sintomi su internet... stanchezza, mal di testa, insonnia, tachicardia... e sono quelli di un tumore cerebrale! Dottore: Considerata la sua anamnesi dubito fortemente che siano i sintomi di un tumore cerebrale. Le probabilità sono quasi zero. Paziente: Ma non zero! Mi faccia fare una tomografia a emissione di positroni! Dottore: Magari cominciamo con degli esami del sangue e un ansiolitico. Paziente (dopo gli esami): Anche se gli esami vanno bene i sintomi sono peggiorati! Devo fare una tomografia a emissione di positroni alla testa! Dottore: Ha preso l'ansiolitico? Paziente: Non serve a nulla contro il tumore cerebrale! Io ho bisogno di una tomografia a emissione di positroni! Dottore: Magari facciamo una TAC e le prescrivo degli antidepressivi. Paziente (dopo la TAC): La TAC è negativa perché non è precisa come la tomografia a emissione di positroni! Dottore: Ha preso gli antidepressivi? Paziente: Gli antidepressivi non servono per il tumore cerebrale! MI DEVE PRESCRIVERE UNA TOMOGRAFIA A EMISSIONE DI POSITRON COME C'E' SCRITTO SU INTERNET! Dottore: Credo che dovrò fare la prescrizione di un antipsicotico... Paziente: MA NON MI SERVE UN ANTIPSICOTICO! Dottore: A lei no ma a me sì... Paziente: Dottore! Paziente: DOTTORE! Paziente: DOTTORE PERCHE' VISUALIZZA E NON RISPONDE?!
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alexiadenise · 5 months
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stasera la mia voglia di uscire è pari a zero specialmente sapendo che c’è un alta probabilità che io rompa del tutto il ginocchio
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Volete una seconda tazza di caffè da postare su Instagram, durante un pigro sabato mattina. Un altro paio di scarpe per le foto "artistiche" dei vostri piedi. Volete una relazione ufficiale su Facebook che tutti possano commentare, volete il post che sancisca il successo della vostra coppia. Volete un appuntamento per il brunch della domenica, qualcuno con cui lamentarvi della fatica del lunedì, un partner per il taco del martedì, qualcuno che vi scriva "buongiorno" il mercoledì. Volete un "più uno" per tutti i matrimoni a cui continuano ad invitarvi (come hanno fatto? Come sono riusciti a trovare il loro lieto fine?). Ma siete la generazione che non vuole relazioni serie.
"Parlate" e scrivete messaggi, utilizzate Snapchat e ricorrete al sexting. Vi vedete in giro, andate agli happy hour, vi incontrate per un caffè o per una birra. Tutto, pur di evitare un vero appuntamento. Vi mandate messaggi privati per incontrarvi, chiacchierate del più e del meno per un'ora, solo per tornare a casa e continuare i convenevoli via messaggio. Aggirate ogni possibilità di stabilire una connessione reale, in un gioco delle parti dove nessuno vince. Nella vostra competizione per diventare "i più distaccati", quelli con "l'atteggiamento più indifferente", "i campioni dell'inaccessibilità sentimentale", alla fine l'unica cosa che vincete è il premio per le "maggiori probabilità di restare soli".
Volete solo la facciata di una relazione, ma non volete lo sforzo che questa richiede. Volete tenervi per mano senza guardarvi negli occhi, le battute senza un dialogo serio. Volete una bella promessa, senza l'impegno concreto. Gli anniversari da festeggiare senza i 365 giorni di lavoro che li precedono. Volete il lieto fine, il "e vissero felici e contenti", ma non volete fare il minimo sforzo nel presente. Volete la sintonia profonda, restando su un piano superficiale. Desiderate con ardore un amore travolgente, ma senza essere disposti a lottare per ottenerlo.
Volete una persona che vi prenda per mano, ma non volete mettere nelle sue mani la facoltà di ferirvi. Volete facili battute da rimorchio, ma non volete essere rimorchiati... perché questo comprende anche la possibilità di essere scaricati. Volete qualcuno che vi faccia mancare la terra sotto i piedi, ma allo stesso tempo volete restare ancorati a voi stessi, in modo sicuro e indipendente. Volete continuare a inseguire l'idea dell'amore, ma non volete innamorarvi sul serio.
Non volete una storia d'amore, volete amicizie speciali. Volete qualsiasi cosa possa darvi l'illusione di un rapporto serio, senza essere davvero coinvolti in una relazione. Volete tutte le gratificazioni a rischio zero, la ricompensa senza il sacrificio. Volete stabilire un contatto, "abbastanza, ma non troppo". Volete impegnarvi. Solo un po', non tanto. Volete andarci piano: stare a vedere che piega prende, senza definire le cose, vi frequentate e basta. Avete sempre un piede fuori dalla porta, gli occhi ben aperti, tenete le persone a distanza di sicurezza, giocando con i loro sentimenti ma, soprattutto, con i vostri.
(400fottutichilometri)
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linguenuvolose · 2 years
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oggi mentre facevo la spesa avevo una ricetta ben precisa in mente ma allo stesso tempo ho sentito lmao la probabilità che avrò l'energia per cucinare questo stasera e quasi pari a zero
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superfuji · 2 years
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L'Europa capisca che Vladimir Putin va fermato, non punito
di Luca Ricolfi                                                  
Sanzioni, sicurezza, rischio nucleare e durata del conflitto tra Russia e Ucraina si ripercuotono in modo diverso su Stati Uniti e Unione Europea. Ecco perché serve una grande e coraggiosa iniziativa politica
Da qualche tempo a questa parte, di pace, negoziati, compromessi, nuovi equilibri si parla poco. Al loro posto, profezie di vittoria: Putin può vincere, l'Ucraina può vincere. Quel che non è chiaro, però, è che cosa significhi vincere. E se significhi la stessa cosa per tutti.
Per Putin pare che la condizione minima per potersi proclamare vincitore sia il mantenimento della Crimea e l'annessione del Donbass, possibilmente collegati fra loro attraverso la striscia di terra che, lungo il mare di Azov, va da Mariupol alla Crimea.
Ma per l'Ucraina, e per i Paesi che la sostengono? Qui le cose sono molto meno chiare, o meglio sono chiare solo per Usa e Regno Unito (e per Zelensky). Per loro, vincere significa cacciare Putin dall'Ucraina, o con le armi o grazie a un cambio di regime a Mosca. Il fatto che l'impresa possa richiedere anni, comportare la completa distruzione materiale dell'Ucraina, nonché il sacrificio di centinaia di migliaia (se non milioni) di vite umane sembra importare poco. L'idea di fondo è che l'invasore vada punito, perché solo così si potranno evitare ulteriori, future aggressioni della Russia nei confronti di altri Paesi europei.
Il mistero si fa fitto, invece, quando cominciamo a domandarci quale sia l'obiettivo dell'Europa, o almeno dei principali Paesi europei. Apparentemente è il medesimo degli Stati Uniti, e magari lo è davvero, perché i nostri governi, in nome della unità e compattezza dell'Occidente, hanno accettato di seguire Biden e Johnson nella loro crociata anti-Russia.
Ma non occorre essere fini strateghi per rendersi conto che i nostri interessi sono diversi da quelli americani. Primo, perché le sanzioni che infliggiamo alla Russia sono catastrofiche per le economie europee (specie di Germania e Italia), ma fanno appena il solletico all'economia americana. Secondo, perché un eventuale allargamento del conflitto toccherebbe innanzitutto l'Europa, mentre difficilmente metterebbe a repentaglio la sicurezza degli americani. Terzo, perché, per vari motivi, il rischio nucleare che corre l'Europa è incomparabilmente superiore a quello degli Stati Uniti (le centrali nucleari a rischio sono tutte in Ucraina, l'eventualità di un attacco nucleare russo agli Stati Uniti è remota).
Questa asimmetria fra interessi Usa e interessi europei è pronunciata per quanto riguarda la durata della guerra. Per gli Stati Uniti la prospettiva di una guerra che dura 10 anni, in stile Afghanistan, è tutto sommato accettabile, per l'Europa è catastrofica. E lo è innanzitutto per una ragione aritmetica, o meglio di calcolo delle probabilità: se in un generico giorno il rischio di un incidente (ad esempio un missile che cade su una centrale nucleare) è trascurabile, o piccolissimo, in un arco di un anno diventa ragguardevole, e in dieci anni diventa una quasi certezza.
In statistica, è il paradosso del taxista di New York: la probabilità di essere ucciso da un cliente in una singola corsa è quasi zero, ma il rischio di esserlo nel corso di una intera carriera, fatta di decine di migliaia di corse, è altissimo, e fa di quel mestiere una delle professioni più pericolose al mondo.
Se le cose non stanno troppo diversamente da come le abbiamo descritte, diventa fondamentale che l'Europa esca dallo stato di ipnosi in cui Zelensky l'ha precipitata, e cominci a prendere atto dei rapporti di forza reali, nonché degli interessi dei popoli che la compongono. Aiutare gli ucraini a difendersi dall'invasione russa è non solo giusto, ma è nell'interesse dell'Europa. Inasprire e prolungare il conflitto nella speranza di cacciare i russi da tutta l'Ucraina è (forse) nell'interesse degli Stati Uniti, ma non in quello dei cittadini europei, cui la guerra infliggerebbe anni di recessione, una sequela di crisi umanitarie, per non parlare della spada di Damocle degli incidenti nucleari e dell'allargamento del conflitto.
Il vero interesse dell'Europa non è punire Putin costi quel che costi, ma fermarlo. Il che significa convincere Putin stesso e Zelensky a sospendere i combattimenti, sedersi a un tavolo, e cercare un compromesso ragionevole, che fermi l'escalation in atto, e assicuri un minimo di stabilità all'Europa tutta, "dall'Atlantico agli Urali", come direbbe De Gaulle.
Quel che servirebbe, in altre parole, è una grande e coraggiosa iniziativa politica, che finora è mancata perché il problema è stato posto in termini etici (punire l'aggressore) anziché in termini, appunto, politici (minimizzare il danno per i popoli europei, ucraini inclusi). E forse anche perché l'unico leader europeo in grado di tentare l'impresa - Macron - era in altre faccende affaccendato.
Eppure dovrebbe essere chiaro. Arrendersi a Putin non è etico, ma l'alternativa non può essere esporre l'Europa al rischio di una guerra lunga e sanguinosa, e il pianeta a quello di una catastrofe nucleare. Forse, più che dar prova di fedeltà incondizionata all'alleato americano, è giunto il momento per l'Europa di mostrarsi non solo determinata, ma anche saggia, e pienamente consapevole di quale sia il bene dei popoli che la abitano.
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notizieoggi2023 · 18 days
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Anticiclone Narciso, temperature di oltre 10 gradi sopra la media: dove farà più caldo nel weekend (ma da lunedì cambia tutto) È tornato il caldo sull'Italia. Dopo mesi di pioggia e maltempo, l'arrivo dell'anticiclone africano ha portato il sole e temperature oltre la media in tante città italiane, con picchi di 28 gradi nel Sud Italia. Partito dal Marocco, "Narciso" - questo il suo nome - è in procinto di invadere gran parte del continente, fino al Nord Europa. Tra le conseguenze, un caldo anomalo per la stagione e la presenza del pulviscolo sahariano nei cieli. Smog a Roma, allarme polveri sottili: livelli oltre i limiti di legge almeno fino a domenica. E arriva una nuova ondata di caldo L'anticiclone africano Come spiega Edoardo Ferrara di 3B Meteo, nei prossimi giorni il notevole rinforzo di una circolazione ciclonica a ovest delle Isole Britanniche trascinerà l'anticiclone africano su Mediterraneo e Italia, ma con una puntata anche sull'Europa centro-occidentale dove le temperature si porteranno su valori eccezionalmente elevati in relazione al periodo. Massima espressione dell'anticiclone sull'Italia oggi, domani e lunedì: tempo in prevalenza stabile e soleggiato pur con cieli a tratti offuscati da nubi alte di passaggio. Le temperature si porteranno su valori tardo-primaverili se non in alcuni casi proprio estivi. Aumentano invece le probabilità per una nuova perturbazione tra martedì 9 e mercoledì 10 aprile. Caldo anomalo A circa 1500m di quota la temperatura dell'aria sarà sopra media anche di 10-14°C su gran parte d'Italia (qualcosa in meno all'estremo Sud), con punte addirittura di 15-17°C sopra media sulle Alpi. Stessa situazione sull'Appennino: lo zero termico potrà infatti raggiungere i 4000m di quota, come in piena estate, mentre diverse località a 1300-1500m potranno registrare picchi pomeridiani di 16-18°C. Le città più calde In pianura domenica sarà la giornata più calda: si potranno raggiungere massime di 23/26°C sulla Pianura Padana, 24/27°C sulle regioni centrali, 26/28°C al Sud con picchi superiori non esclusi in Sardegna. Tra le città più calde ritroveremo Firenze (a fronte di una media di circa 18°C), Foggia e Matera con picchi di 27/28°C, Catanzaro, Cosenza e Oristano con 26/27°C, Catania con 25°C. Ma il clima sarà piuttosto caldo anche altrove, con punte di 23/25°C a Roma (a fronte di una media di circa 18°C), 24/25°C a Bologna, Verona e Milano (a fronte di una media di circa 17°c). Se 24/26°C non vi sembrano troppi, ricordiamo che in questo periodo le massime medie si dovrebbero assestare sui 17-19°C su gran parte del Centronord (prendendo ad esempio in considerazione Milano e Roma). Da martedì cambia tutto Con la fine del weekend la "bolla" di caldo dovrebbe però lasciare l'Italia spazzando via questo primo assaggio d'estate. Gli esperti prevedono, infatti, un vero e proprio ribaltone all'inizio della settimana prossima con l'arrivo di una perturbazione che farà scendere le temperature, portando temporali e grandinate. L'anticiclone crollerà infatti lasciando campo aperto a una perturbazione atlantica che sarà associata ad aria più fredda e molto instabile al contatto con il primo caldo estivo accumulato in Pianura Padana nel weekend. Si temono grandinate di grosse dimensioni con temporali e raffiche di vento nella giornata di martedì 9 aprile.
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newtechworld · 2 months
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MoqHao: Il nuovo malware per Android si auto-esegue, McAfee avverte del pericolo
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MoqHao: Il nuovo malware per Android si auto-esegue, McAfee avverte del pericolo
Il panorama della sicurezza informatica è in costante evoluzione, e una delle ultime minacce che ha attirato l'attenzione dei cacciatori di minacce è il malware per Android chiamato MoqHao. Questa nuova variante si distingue dalle precedenti per la sua capacità di auto-eseguzione sui dispositivi infetti, senza la necessità di alcuna interazione da parte dell'utente.
Secondo il rapporto pubblicato questa settimana da McAfee Labs, il malware MoqHao è stato individuato come parte di una campagna mirata a utenti Android situati in diverse parti del mondo, tra cui Francia, Germania, India, Giappone e Corea del Sud. Questo malware, noto anche con i nomi di Wroba e XLoader, è associato a un gruppo cinese a scopo finanziario chiamato Roaming Mantis.
Gli attacchi di MoqHao solitamente iniziano con messaggi SMS fraudolenti che promettono consegne o pacchetti gratuiti. Quando gli utenti cliccano su questi link da dispositivi Android, il malware viene scaricato e avviato automaticamente, iniziando così le sue attività maligne. Ciò che rende questa variante di MoqHao particolarmente pericolosa è che richiede autorizzazioni rischiose senza nemmeno avviare l'applicazione, sfruttando una tecnica simile a quella usata dal malware HiddenAds.
Inoltre, MoqHao è stato notato per nascondere i link nei messaggi SMS utilizzando abbreviatori di URL, aumentando così la probabilità di successo dell'attacco. Questo malware è in grado di raccogliere una vasta gamma di informazioni sensibili dai dispositivi infetti, compresi metadati del dispositivo, contatti, messaggi SMS e foto.
McAfee ha segnalato le scoperte a Google.
Fonte della notizia
Vulnerabilità e Patch Sicurezza
AnyDesk Violato: Necessario Reset delle Password dopo un Attacco Informatico
Aggiornamenti di sicurezza critici per Cisco, Fortinet e VMware: proteggi i tuoi sistemi
Vulnerabilità Critica nel Bootloader di Shim Colpisce Quasi Tutte le Distribuzioni Linux
Nuova Vulnerabilità Glibc (CVE-2023-6246): Attaccanti Ottengono Accesso Root su Linux | 31 Gennaio 2024
Riapparizione del Malware ZLoader: Nuova Variante con Supporto per Windows a 64 Bit
Scoperta Vulnerabilità di Outlook: Come Proteggere le Password NTLM da Attacchi Cibernetici
Cisco Identificata come CVE-2024-20253 : Patch per Falla di Sicurezza nei Prodotti Unified Communications e Contact Center Solutions
Minacce NPM Rivelate: Chiavi SSH di Sviluppatori Esposte tramite GitHub
GoAnywhere MFT: Aggiorna Subito per Proteggerti dalla Vulnerabilità Critica CVE-2024-0204
Apple Patch Zero-Day: Aggiornamenti Critici per Sicurezza iPhone e Mac – Intervento Urgente
Attacco MavenGate: Vulnerabilità nelle Librerie Java e Android Esposte – Rilevato Nuovo Metodo di Attacco
ScarCruft: Hacker Nordcoreani Utilizzano Ricerche False per Diffondere il Backdoor RokRAT
Vulnerabilità Apache ActiveMQ: Attacco Web Shell Godzilla Rilevato
Hacker Cinesi Sfruttano Zero-Day di VMware: Dettagli sulla Vulnerabilità CVE-2023-34048
Attento: Annunci Falsi di Lavoro su Facebook Diffondono ‘Ov3r_Stealer’ per Rubare Criptovalute e Credenziali
NS-STEALER: Nuovo Malware Java Utilizza Bot Discord per Esfiltrare Dati Sensibili dai Browser
TA866 Allarme Phishing Fattura: Distribuzione Malware WasabiSeed e Screenshotter nel Nord America
Rivelata Vulnerabilità Critica: Attivamente Sfruttata la Falla Ivanti EPMM secondo l’Agenzia per la Sicurezza Informatica US
Allarme Zero-Day: Aggiorna Subito Chrome per Risolvere una Nuova Vulnerabilità Attivamente Sfruttata
Attacco Zero-Day: Hacker Cinesi Sfruttano Vulnerabilità Critiche in Ivanti Connect Secure e Policy Secure
Citrix, VMware e Atlassian Colpiti da Flaw Critici – Urgente Applicazione Patch!
Nuova Minaccia: Phemedrone Stealer Sfrutta Vulnerabilità Patchata di Windows Defender SmartScreen
NoaBot: Nuovo Botnet Mirai per il Mining di Criptovalute su Server SSH
Cisco Agisce Rapidamente: Risoluzione Vulnerabilità Critica in Unity Connection con gli Ultimi Aggiornamenti
Hacker Cinesi Individuati nell’Infrastruttura Critica USA per 5 Anni: Rivelazioni
FBot: Il Nuovo Toolkit di Hacking Python Rivela Attacchi a Server Cloud e Piattaforme SaaS
Hacker siriani distribuiscono Silver RAT C# stealthy ai criminali informatici
Attacco Pegasus Spyware: Giornalisti e Attivisti Giordani nel Mirino – Rivelazioni di Access Now e Citizen Lab
Water Curupira Hackers Distribuiscono Attivamente il Malware PikaBot Loader: Analisi e Implicazioni
Malware e Google MultiLogin: Accesso Persistente Nonostante il Reset della Password
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scienza-magia · 4 months
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Frode FTX Sam Bankman-Fried verso la condanna
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Avvocato di Sam Bankman-Fried: Processo per frode FTX era "quasi impossibile" da superare. Il capo della difesa legale di Sam Bankman-Fried ha ammesso che le probabilità di vincere il processo per frode sono nettamente a sfavore dell'ex CEO. L'avvocato responsabile della difesa nel processo penale di Sam Bankman-Fried ha ammesso che il caso fosse "quasi impossibile" da vincere fin dall'inizio. In un'intervista a tu per tu con Bloomberg, il professore della Stanford Law School David Mills racconta come la riluttanza di Bankman-Fried a seguire le sue raccomandazioni e le testimonianze schiaccianti dei suoi ex soci abbiano messo il fondatore di FTX con le spalle al muro. "Pensavo fosse quasi impossibile vincere una causa quando tre o quattro fondatori dicono tutti che sei stato tu", ha dichiarato Mills. "Anche se tutti mentono spudoratamente, è molto, molto difficile vincere un caso del genere". Il rapporto descrive anche come Mills abbia raccomandato che la difesa legale della SBF ammettesse le accuse dei testimoni e dell'accusa statale e cercasse di convincere la giuria che Bankman-Fried intendeva salvare la società dal fallimento. "Ho pensato che ci fosse una gran bella storia. Ma non può affermare che tutte queste persone stiano mentendo. Ci sono cinque persone che dicono una cosa e una che ne dice un'altra. Beh, non hai nessuna possibilità, zero", ha commentato Mills. L'esperto avvocato penalista, uomo d'affari e accademico ha anche descritto Bankman-Fried "come la persona peggiore che abbia mai visto fare un controinterrogatorio", dato il tentativo infruttuoso dell'ex amministratore delegato di FTX di smentire le dichiarazioni schiaccianti che lo hanno portato alla fine a essere dichiarato colpevole di tutte e sette le accuse. Mills ha anche rivelato di aver accettato di prestare la sua esperienza alla difesa di Bankman-Fried su richiesta dei genitori del CEO di FTX. Mills è noto per essere un amico intimo di Joseph Bankman e Barbara Fried e si è occupato del caso a titolo gratuito, aggiungendo che la sua amicizia e la sua passione per il diritto penale hanno costituito i fattori alla base del suo coinvolgimento, aggiungendo al contempo: "Non ho intenzione di farmi coinvolgere emotivamente a un livello personale molto profondo in un caso come questo". Bankman-Fried è stato dichiarato colpevole di due capi d'accusa per frode telematica, due per associazione a delinquere finalizzata alla frode telematica, uno per frode sui titoli, frode sulle commodity e associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro. La condanna del 31enne è prevista per il 28 marzo 2024 dal giudice Lewis Kaplan di New York, che ha presieduto il caso di alto profilo. Kaplan avrà l'ultima parola sulla durata della pena di Bankman-Fried, mentre i procuratori del governo presenteranno delle raccomandazioni. Read the full article
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freenancer · 5 months
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Blog.AI
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Prendi l'idea di condividere la tua visione con il mondo e uniscila alla potenza dell'intelligenza artificiale. Questo non è solo un corso; è il primo corso di Blog e Ai in Italia, ed è il tuo prossimo salto verso il futuro del content marketing. Iscriviti ora https://youtu.be/TgUS_gAad6s Benefici del Corso Produttività Senza Precedenti: Riduci il tempo speso in compiti manuali grazie agli strumenti di IA. Dedica più tempo alla strategia creativa e al networking, mentre l'IA si occupa dell'ottimizzazione SEO, della programmazione dei post e dell'analisi delle metriche Cosa imparerai - Intuizione: Come sfruttare l'IA per scoprire insight nascosti nei dati del tuo pubblico. - Creatività Potenziata: Tecniche per utilizzare l'IA nella generazione di contenuti che catturano e mantengono l'attenzione. - Efficienza: Automatizza e ottimizza il tuo workflow di blogging per massimizzare la produttività. . Perché questo corso? - Innovativo: Un curriculum progettato da esperti di blogging e pionieri dell'IA. - Interattivo: Esercitazioni pratiche con strumenti di IA all'avanguardia. - Risultati Misurabili: Strategie provate per aumentare il traffico e monetizzare il tuo blog. "Crea il tuo asset di blog tramite AI e ricevi entrate passive per sempre" J. SESE
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Chi sono
Jeansy Sese
Jeansy Sese è un SEO Specialist con esperienza triennale nel settore e che lavora a Firenze, Italia, per l'azienda Webravo S.R.L. È anche l'autore del blog Freenancer.com, dove scrive su metodi per guadagnare soldi online.
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Il Primo Corso in Italia su Blog e AI
Iscriviti ora Asset La creazione di siti web asset che rimangono di tua proprietà per sempre e che continueranno a portarti delle entrate Zero effort l'effort e la fatica del blogging ridotto a zero e l'aumento della capacità di produzione dei contenuti Certezza La probabilità di ricevere dei risultati nel mondo del blogging aumenta del 84% con l'utilizzo dell'intelligenza artificiale Tempo ridotti Con l'intelligenza artificiale il tempo per ottenere risultati dai un blog diminuisce del 50% Base €47 Iscriviti ora e ricevi: Accesso immediato al corso completo Sessione Q&A esclusiva con esperti di IA e blogging Toolkit digitale per il blogging con IA iscriviti ora Pro €67 Iscriviti ora e ricevi: Accesso immediato al corso completo Sessione Q&A esclusiva con esperti di IA e blogging Toolkit digitale per il blogging con IA Consulenza di 1h con Jeansy Sese iscriviti ora Ho bisogno di esperienza pregressa con l'IA? No, il corso è progettato per principianti e esperti Qual è la durata del corso? Completamente autogestito, procedi al tuo ritmo. C'è una garanzia di rimborso? Sì, offriamo una garanzia di soddisfazione di 15 giorni. Social Facebook Instagram Twitter Proudly powered by WordPress Read the full article
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All'aumentare delle azioni che compi a prescindere il tuo desiderio diventa anche se di poco
più probabile, il nulla è l'unica cosa che ha quoziente di probabilità pari a zero per quanto riguarda la possibilità che accada
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🔴🇮🇹 PERCHÉ NON PROVARE? E se…
la cosa che più mi lascia perplesso è non tentare l’ennesima strada per trovare la soluzione o il miracolo!
Nel mondo, pochi superano la paura del cambiamento per migliorare e rimangono sempre allo stesso punto di partenza!
Nel loro subconscio e’ inciso a fuoco 🔥 il marchio che non si può fare nulla, che lo dice il guru, il Dio tv, la famosa manna scienza!
Confondono scienza con tecnologia e sbagliano!
La tecnologia può essere definita una scienza esatta!
Il resto della scienza è inesatta cioè non ha la certezza matematica dei risultati e lavora a probabilità!
Prova prova prova finché non trovi la soluzione!
Se esistono questi parametri perché non provare:
1 non spendi una fortuna
2 solo parole
3 no effetti avversi
4 no perdite di tempo
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se le hai provate veramente tutte e Zero fatti, che ti costa provare l’ipnosi DCS Vera e professionale di Los Angeles Beverly Hills anche iniziando da 1 solo audio DCS che fa per il tuo bene ed il bene del tuo caro?
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editorialstaff2020 · 9 months
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Inverter raffreddati a liquido, l’avanguardia tecnologica firmata ABB
I liquid-cooled drives offrono vantaggi significativi in termini di compattezza, efficienza e modularità, rappresentando la soluzione perfetta per l’efficienza energetica in condizioni di funzionamento complicate
Durante il funzionamento tutti gli azionamenti tendono normalmente a scaldarsi e richiedono necessariamente un sistema di raffreddamento per funzionare in maniera ottimale. Ciò, tuttavia, pone una serie di vincoli sia a livello di progettazione che di logistica e manutenzione. Nella gran parte delle applicazioni, il raffreddamento avviene con l’aria e necessita di spazi idonei alla ventilazione, manutenzioni frequenti senza tuttavia poter garantire efficienze elevate. L’alternativa può essere quella di impiegare inverter con sistemi di rimozione del calore con fluidi liquidi al posto dell’aria. Sono i cosiddetti liquid-cooled drives e offrono vantaggi significativi in termini di compattezza, efficienza e modularità. ABB è in pole position da anni nello sviluppo di questa tecnologia, con decine di casi studio nel settore del trasporto marino e dell’industria, fino ad arrivare alle difficili applicazioni nel mining e nell’Oil&Gas. ABB offre un’ampia gamma di soluzioni come l’ACS880LC, una versione all’avanguardia di inverter che garantisce potenze di quasi il 50% maggiori con gli stessi consumi dei modelli precedenti.
Perché usare l’acqua? Semplice, si tratta di un fluido oltre 23 volte più efficiente nel trasferire calore rispetto all’aria (motivo per cui nei caloriferi di casa viene usata la prima e non la seconda). Nei liquid-cooled drives, il liquido estrae calore dagli inverter e lo dissipa tramite scambiatori con efficienze che possono superare il 98%. Gli azionamenti ABB raffreddati a liquido utilizzano una miscela a base d’acqua, con additivi per evitare corrosione e congelamento.
Non c’è rischio di cortocircuito? Come noto, acqua ed elettricità non vanno mai troppo d’accordo, ma il sistema refrigerante dei drives ACS880LS di ABB opera a flussi e pressioni particolarmente basse e ciò riduce al minimo la probabilità di perdite. Senza contare che il liquido additivato ha una conduttività elettrica molto inferiore a quella dell’acqua pura, minimizzando il rischio di corto o arco elettrico, nella remota ipotesi che qualche goccia di liquido venisse in contatto con i componenti delle linee.
Che differenza c’è tra un sistema raffreddato ad acqua e uno ad aria? Prendiamo un inverter da 6 MW di potenza: la macchina può arrivare a produrre 150 kW di calore di processo durante il suo funzionamento, calore che viene asportato dal fluido, sia esso aria o un liquido. Nel caso dell’aria, per aumentare lo scambio termico, il drive va installato in ambiente ventilato, che può essere predisposto all’umidità, a temperature troppo elevate o eccessivamente basse. Per non parlare della polvere o dei gas corrosivi, fattori da tenere in considerazione, perché spesso presenti nei siti industriali. Insomma, un tradizionale azionamento raffreddato tramite ventilazione potrebbe avere vite utili ridotte per tutte queste ragioni. Nel caso dell’acqua, invece, il calore di processo viene convogliato verso un circuito esterno tramite uno scambiatore e una pompa, per essere eventualmente “riciclato” in altre fasi della produzione. Un sistema raffreddato a liquido necessita anche di manutenzioni meno frequenti, non essendoci filtri e condotti dell’aria da pulire per garantire il flusso di raffreddamento adeguato. I drives della serie ACS880LC a raffreddamento liquido sono realizzati all’interno di una scocca sigillata ermeticamente, eliminando quindi la necessità di prevedere uno spazio extra attorno all’azionamento, condotti dell’aria adiacenti o chiller nello stesso ambiente. In questo modo viene ridotto a zero anche il rischio di esposizione a polveri o detriti, che potrebbero danneggiare il drive.
Link: https://www.rinnovabili.it/energia/efficienza-energetica/azionamenti-raffreddati-a-liquido-avanguardia-abb/
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secureonlinedesktop · 9 months
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Initial Access Broker: La minaccia invisibile che mette a rischio la sicurezza informatica
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Initial Access Broker (IAB)
La sicurezza informatica è un tema sempre più rilevante nell'era digitale in cui viviamo. Le minacce informatiche sono in costante evoluzione e diventano sempre più sofisticate, rendendo necessario un impegno crescente nella protezione dei nostri dati e delle nostre reti. Un attore fondamentale e spesso sottovalutato in questo panorama è l'Initial Access Broker (IAB), una figura che rappresenta un vero e proprio punto di rottura nella catena di sicurezza delle organizzazioni. In questo articolo, analizzeremo il ruolo dell'Initial Access Broker, le sue modalità operative e le possibili strategie per contrastare efficacemente questa minaccia invisibile.
Cos'è un Initial Access Broker (IAB)?
Un Initial Access Broker (IAB) è un attore malintenzionato o un gruppo di cybercriminali che si specializza nel guadagnare accesso iniziale alle reti delle vittime, per poi rivendere queste intrusioni ad altri attori, come gruppi di ransomware o gruppi di spionaggio. Gli IAB sono diventati una componente fondamentale nel panorama delle minacce informatiche, poiché offrono un servizio chiavi in mano per gli attacchi informatici di alto livello, riducendo il lavoro e il tempo necessario per portare a termine operazioni complesse.
Come operano gli Initial Access Broker?
Gli Initial Access Broker utilizzano una varietà di tecniche per guadagnare accesso alle reti delle vittime. Tra le più comuni, possiamo citare: Phishing e spear-phishing Il phishing è una tecnica di ingegneria sociale che mira a ingannare gli utenti per convincerli a fornire informazioni sensibili, come credenziali di accesso e dati finanziari. Gli IAB spesso creano campagne di phishing personalizzate per target specifici, sfruttando le informazioni disponibili sulle vittime per aumentare la probabilità di successo. Il spear-phishing, in particolare, si concentra su un individuo o un'organizzazione specifica, rendendo l'attacco più mirato e difficile da rilevare. Vulnerabilità software e exploit Gli IAB monitorano costantemente il panorama delle vulnerabilità software e sfruttano le falle di sicurezza per infiltrarsi nelle reti delle vittime. L'uso di exploit zero-day, ovvero exploit per vulnerabilità non ancora note al pubblico o ai produttori del software, è particolarmente preoccupante, poiché rende molto difficile la difesa da parte delle organizzazioni. Brute force e attacchi a dizionario Gli Initial Access Broker possono anche utilizzare tecniche di brute force o attacchi a dizionario per indovinare le credenziali di accesso delle vittime. Queste tecniche sono particolarmente efficaci quando gli utenti utilizzano password deboli o facilmente indovinabili.
Il mercato dell'accesso iniziale
Una volta ottenuto l'accesso iniziale alle reti delle vittime, gli IAB rivendono queste intrusioni sul dark web o attraverso canali privati. Il prezzo di vendita dipende dalla qualità dell'accesso ottenuto e dalle potenziali ricompense che l'acquirente può ottenere dall'attacco. Ad esempio, l'accesso a una rete di un'organizzazione governativa o di un'azienda di alto profilo avrà un prezzo più alto rispetto a quello di un'organizzazione più piccola o meno interessante.
Come difendersi dagli Initial Access Broker?
Contrastare gli Initial Access Broker richiede un approccio multilivello alla sicurezza informatica. Alcune strategie chiave includono:
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Formazione degli utenti La formazione degli utenti è fondamentale per ridurre il successo delle campagne di phishing e spear-phishing. Gli utenti dovrebbero essere informati sui rischi associati all'apertura di e-mail sospette, all'utilizzo di password deboli e alla condivisione di informazioni sensibili online. Patch management Assicurarsi che tutti i software e i sistemi operativi siano aggiornati con le ultime patch di sicurezza è essenziale per proteggere le reti dalle vulnerabilità sfruttate dagli Initial Access Broker. Un processo di patch management efficace e tempestivo riduce significativamente le opportunità di attacco. Monitoraggio e analisi delle minacce La sorveglianza proattiva delle minacce e l'analisi delle tendenze nel panorama delle minacce informatiche possono aiutare le organizzazioni a identificare e prevenire gli attacchi degli Initial Access Broker. L'uso di soluzioni di sicurezza avanzate, come i sistemi di rilevamento e prevenzione delle intrusioni (IDPS) e i sistemi di gestione degli eventi e delle informazioni sulla sicurezza (SIEM), può fornire una visione completa delle attività sospette all'interno della rete e consentire un intervento tempestivo. Autenticazione a più fattori L'implementazione dell'autenticazione a più fattori (MFA) aggiunge un ulteriore livello di sicurezza alle credenziali di accesso, rendendo più difficile per gli Initial Access Broker ottenere l'accesso alle reti delle vittime. L'MFA richiede che gli utenti forniscono almeno due forme di verifica per accedere a un sistema, come una password e un codice di verifica inviato al loro dispositivo mobile. Segmentazione della rete e principio del minimo privilegio Limitare l'accesso alle risorse di rete solo a coloro che ne hanno effettivamente bisogno e segmentare la rete per isolare le parti più critiche può ridurre significativamente il danno causato da un'eventuale intrusione. L'applicazione del principio del minimo privilegio, che prevede l'assegnazione di diritti e permessi solo in base alle necessità specifiche degli utenti, è un altro strumento importante per contrastare gli Initial Access Broker.
Conclusione
Gli Initial Access Broker rappresentano una minaccia invisibile ma crescente nel panorama della sicurezza informatica, facilitando l'accesso alle reti delle vittime per altri attori malintenzionati. Per proteggersi efficacemente da questa minaccia, le organizzazioni devono adottare un approccio multilivello alla sicurezza, investendo nella formazione degli utenti, nel patch management, nel monitoraggio delle minacce, nell'autenticazione a più fattori e nella segmentazione della rete. Solo attraverso un'attenzione costante e l'adattamento alle nuove sfide sarà possibile difendere le nostre reti e i nostri dati dagli attacchi degli Initial Access Broker. - Forum Web - Public Cloud - Area interna - Security Operation Center as a Service (SOCaaS): Cos'è, Come Funziona e Perché è Importante per la Tua Azienda Read the full article
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cinquecolonnemagazine · 10 months
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Mobilità urbana sostenibile: il progetto "Città30"
Mobilità urbana sostenibile non è solo riduzione o assenza di emissioni nocive, è anche equilibrio con gli altri elementi della strada. Bologna è diventata la prima grande città italiana a trasformarsi in una "Città30", ridefinendo l'ambiente urbano per promuovere la sicurezza e la sostenibilità. Ma cosa significa realmente "Città30"? Cosa si intende per "Città30" La "Città30" va oltre un semplice abbassamento del limite di velocità, rappresentando un vero e proprio ripensamento dello spazio urbano. L'obiettivo principale è ridurre lo spazio dedicato alle auto, favorendo l'implementazione di piste ciclabili, l'ampliamento dei marciapiedi e la creazione di aree adibite a scopi sociali. Questo approccio mira a rendere l'ambiente urbano più vivibile, piacevole e sostenibile, mettendo al centro i cittadini e promuovendo la sicurezza stradale. L'istituzione delle zone 30 è una misura promossa anche a livello europeo, richiesta dal Parlamento europeo per favorire la sicurezza stradale nelle zone residenziali e in quelle con un elevato flusso di ciclisti e pedoni. Affinché la transizione verso una "Città 30" sia effettiva, sono necessari interventi infrastrutturali specifici. Questi includono l'installazione di dossi per rallentare il traffico, attraversamenti pedonali rialzati per garantire la sicurezza dei pedoni e una segnaletica orizzontale più visibile. Inoltre, è fondamentale aumentare gli investimenti nei sistemi di controllo della velocità e applicare sanzioni più rigide, compreso il principio della "tolleranza zero" per la guida in stato di ebbrezza. Mobilità urbana sostenibile: i vantaggi...  L'abbassamento del limite di velocità a 30 km/h rappresenta quindi una scelta vincente per la sicurezza e la qualità della vita dei cittadini, promuovendo un ambiente urbano più sicuro, sostenibile e vivibile. Diversi sono i vantaggi che questa scelta può portare alla vita cittadina di tutti i giorni. Riduzione degli incidenti stradali: Grazie a questa misura, si registra una significativa diminuzione sia nel numero che nella gravità degli incidenti. L'aumento dello spazio di frenata a 30 km/h, che richiede solo 30 metri per fermarsi, rispetto ai 63 metri necessari a 50 km/h, aumenta notevolmente le probabilità di sopravvivenza in caso di impatto con un pedone fungendo da potenziale salvavita. Riduzione dell'inquinamento atmosferico: La diminuzione del limite di velocità è un efficace strumento per combattere l'inquinamento atmosferico causato dal traffico urbano. Riducendo il numero di veicoli in circolazione, si riduce anche l'inquinamento dell'aria, con benefici significativi per la qualità ambientale. Promozione di mezzi di trasporto sostenibili: La riduzione del limite di velocità non solo favorisce la sicurezza stradale, ma anche l'utilizzo di mezzi di trasporto più sostenibili. Camminare e utilizzare la bicicletta diventano opzioni più allettanti grazie alla velocità inferiore, rendendo gli spostamenti a piedi o in bicicletta più sicuri e accessibili.  ... di una "Città30" Rigenerazione urbana e beneficio per l'economia locale: Riducendo il numero di veicoli in circolazione, si possono destinare maggiori spazi pubblici al verde, apportando benefici all'ambiente. Questa rigenerazione urbana contrasta le "isole di calore" e favorisce l'assorbimento di anidride carbonica. Inoltre, liberando le strade dai parcheggi, si apre la possibilità di riconvertire lo spazio per promuovere il commercio locale.  Maggiore efficienza della guida: Eliminando i picchi di velocità tra un semaforo e l'altro, si ottimizza il flusso del traffico e si riduce l'usura dei freni e degli pneumatici. I tempi di percorrenza non subiscono un aumento significativo, consentendo uno spostamento più efficiente per coloro che utilizzano l'automobile in una Città 30. Risparmio sulle spese di trasporto: Preferire gli spostamenti in bicicletta o con i mezzi pubblici, consente di risparmiare sul carburante auto, che sia benzina, metano o gpl. Visti i continui aumenti in bolletta luce e gas, questa è un’ottima soluzione per combattere almeno il continuo aumento del prezzo del gpl e dei carburanti in generale. Come si pone l’Italia in questo Scenario Il Comune di Bologna ha annunciato l'implementazione del piano "Bologna città 30" a partire dal 1 luglio 2023, facendo di Bologna la prima grande città italiana ad adottare il limite di velocità di 30 chilometri all'ora. Questa iniziativa a favore di una mobilità urbana più sostenibile, considerata una svolta rivoluzionaria dal sindaco Matteo Lepore, si propone di migliorare la qualità di vita e aumentare la sicurezza della città. Con il Piano particolareggiato del traffico urbano (Pptu) "Bologna città 30", il limite di 30 chilometri all'ora diventerà la norma nelle strade urbane. Attualmente, questa limitazione è già in vigore nel 30% delle strade urbane della città, ma con l'attuazione del nuovo piano, ci si aspetta che raggiunga il 70% del centro abitato e persino il 90% nelle zone più densamente popolate. Per facilitare la transizione verso il nuovo limite di velocità, il Comune di Bologna ha previsto un periodo di sei mesi senza sanzioni, durante il quale saranno installate nuove segnaletiche stradali e saranno condotte campagne di sensibilizzazione. Inoltre, saranno realizzate nuove piazze scolastiche pedonali e saranno effettuati interventi per migliorare la sicurezza di marciapiedi, strade e spazi pubblici. Le "Città30" in Europa La scelta di adottare il limite di velocità di 30 chilometri orari a Bologna segue l'esempio di molte altre città europee. Berlino, Barcellona, Edimburgo e Bruxelles sono solo alcune delle città che hanno già avviato progetti di successo sulla "Città30". Queste esperienze positive dimostrano che l'implementazione di una città 30 porta a benefici tangibili, come quelli precedentemente elencati. Dal 1 Gennaio 2024 anche Milano diventerà una "Città30". La proposta di Marco Mazzei, consigliere comunale di Milano, ha suscitato interesse e dibattiti, ma il suo obiettivo principale è quello di creare un ambiente urbano più vivibile, dove le persone possano muoversi in modo sicuro. Se Milano riuscirà a realizzare questa visione, potrebbe diventare un esempio positivo per altre città italiane e internazionali che cercano soluzioni innovative per migliorare la qualità della vita dei loro cittadini. Il futuro delle città italiane è orientato verso una mobilità più sostenibile, dove i cittadini possono muoversi in modo sicuro, godere di spazi pubblici condivisi e ridurre l'impatto ambientale. Come si svilupperanno queste iniziative in altre città italiane? Saranno implementati ulteriori interventi infrastrutturali per promuovere una mobilità sostenibile? Il futuro ci riserva risposte interessanti e nuove prospettive per una migliore qualità della vita urbana. Fonte: https://energia-luce.it/news/citta-30/ In copertina foto di Mircea - All in collections da Pixabay Read the full article
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staipa · 10 months
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Un nuovo post è stato pubblicato su https://www.staipa.it/blog/di-incidenti-e-di-youtubers/?feed_id=890&_unique_id=6492fc8255ea6 %TITLE% Come di consueto sulle polemiche mi ci butto con il mio tipico lieve ritardo, un po' per non marciarci troppo e un po' perché preferisco scrivere fuori dall'onda del clamore e delle varie indignazioni, dandomi il tempo di elaborare la situazione. Il riassunto è veloce e superfluo: gruppo di famosi YouTuber causa incidente durante le proprie folli riprese. Bambino muore. Ed è l'unica cosa che è dato sapere con certezza e che francamente mi interessi, anzi alla fine neppure quello ma lo spiegherò più avanti. Il resto della dinamica, in ogni caso, è del tutto ininfluente dal mio punto di vista, come lo sono le indagini e quello che verrà fuori dal caso specifico. La dinamica a cui sono interessato, invece, io che vorrei vivere in un mondo in cui le persone soppesassero le notizie e osservassero i dati e fossero in questo modo immuni da Fake News e manipolazioni è tutto il clamore su questa notizia. Non si tratta di una Fake News ovviamente, ma il modo di essere veicolata e con il quale si espande sull'indignazione e le discussioni assurde che sta avendo è il medesimo. Il bisogno di avere un parere, le critiche ai giovani di oggi che sono peggiori dei giovani di ieri che ormai non sono più giovani, il giudizio sulla colpa da attribuire ai social network e alla gente che si mantiene attraverso di essi, affermazioni su come i social dovrebbero essere regolamentati per evitare questo genere di incidenti come se la causa degli incidenti in linea generale fossero appunto questi ambienti. Tutto questo trasuda pregiudizi come una porchetta in cottura trasuda grasso, e lo fa in modo palese, se ne vedono le gocce cadere e le si sentono sfrigolare da lontano e siamo tutti sottovento di questo puzzo. Eppure, sembra che nessuno se ne renda conto. Com'è la situazione degli incidenti in Italia? Qualcosa come 151.000 all'anno. Con circa 204.000 feriti, 2.800 vittime, 416 incidenti al giorno, 561 feriti al giorno, 8 morti al giorno. (fonte Istat, dati del 2021 https://short.staipa.it/onshy) Otto morti al giorno. E i dati a quanto pare sono di un anno in cui erano in calo, perché ancora influenzati dal recente periodo pandemico. Quanti di questi sono causati da YouTuber che stanno lavorando in quel momento su un loro servizio? Ha più senso pensare che il problema delle morti stradali sia YouTube e questi giovani scapestrati su cui si sta sparando a zero o l'educazione alla guida? Ha più senso lavorare per ottenere di diminuire le altre 2.800 vittime annuali o pensare di regolamentare i social network? Su una scala di probabilità, è più probabile che la causa degli incidenti mortali siano questi giovani cattivoni su cui i media sparano a zero o che ci sia qualche altro fattore più impattante? Il problema, serissimo, è che poi gli indignati sono quelli che votano, ma non solo loro, gli indignati sono anche le persone al governo e nella politica, perché non sono diverse da noi, hanno i nostri stessi bias. https://twitter.com/CarloCalenda/status/1669354975577935872 In gran parte invece di pensare a come evitare incidenti stradali stanno pensando a come regolamentare i social. Social che evidentemente a malapena capiscono come funzionano. Basterebbe guardare le cose in modo oggettivo, non farsi prendere dai titoloni, fermarsi a pensare razionalmente per rendersi conto che sì, un problema c'è, ed è un problema molto serio. Ma non quello su cui si sta puntando, non sono i social, non sono le spaventosissime nuove tecnologie, è la nostra attenzione alle norme stradali, sono le auto troppo potenti rispetto a quello che è necessario, sono alcune strade fatte con i piedi, sono le distrazioni alla guida, sono la fallacia umana, sono tutta una serie di meccanismi che fanno sì che ogni giorno muoiano in media otto persone sulle strade. Basterebbe anche fermarsi a riflettere su questa
domanda: "Se non fossero stati YouTubers se ne sarebbe parlato così tanto"? Perché stando alle medie lo stesso giorno potrebbero essere morte circa altre sette persone, otto il giorno dopo, otto anche il successivo, otto anche oggi. Di quegli incidenti non si parla con lo stesso tono. Come mai? Di molti di quelli si dice "ah, poteva capitare a chiunque una distrazione", di quelli si dice "che sfortuna" o se ne cita solo la notizia. E non è questione del fatto che la vittima fosse un bambino, sono moltissimi i bambini a morire ogni giorno sulle strade e di cui nessuno si ricorda se non per un breve trafiletto che compare un giorno. Qui la differenza è che la media degli italiani, quella sui 48 anni, e la maggioranza degli italiani, quelli sopra i 39 anni ha un nemico sicuramente diverso da sé stesso su cui sparare. Qui si può sparare sui giovani su qualcosa che è diverso dal "poteva capitare anche a me", perché con alta probabilità nessuno di loro è uno YouTuber, nessuno di loro vive di nuove tecnologie e molti di loro di queste cose "nuove" ha diffidenza perché non le comprende a fondo. Fonte: tuttitialia.it (https://short.staipa.it/sfz6r) Non voglio generalizzare ovviamente, c'è anche chi le conosce meglio dei giovani, ma si parla di medie (qui un approfondimento sul tema da Il Sole 24 Ore: https://short.staipa.it/3oo7a). Si torna all'indignazione immediata, senza ragionamento e su un nemico comune che distoglie dal dato generale focalizzando su un singolo dato/evento. Non è una Fake News, ma funziona e crea clickbait (https://short.staipa.it/pcs07) nello stesso identico modo. Una volta accettato e compreso questo, c'è una vastissima gamma di cause di incidenti e di mortalità, sarebbe il caso di puntare a queste cause una a una. Dalle più impattanti alle meno impattanti. Quando poi, avendo risolto tutte le cause maggiori e annullata gran parte di quei 1800 incidenti annuali, se gli YouTuber e i social network saranno rimasti una delle cause maggiori allora avrà senso preoccuparsi anche del loro impatto.
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