Tumgik
#Siamo legati per l'eternità
Ho capito che devo guardare il mondo attraverso i tuoi occhi perché quando tu sei vicino a me tutto sembra più facile, anche sognare. Ho capito che la cosa più bella è quando qualcuno sceglie di prendersi cura delle tue paure, fino a farle sparire. Ho capito che vale la pena correre certi rischi, farsi così male, volersi così tanto. So che possiamo funzionare perché due come noi sono destinati a stare insieme, anche se non sappiamo come fare, anche quando va tutto male, anche se non siamo capaci, anche se siamo due disastri
Chiara Trabalza 
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daniela-sasso · 4 years
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Ho buttato vernice sulle pareti. Erano tutte così diverse, piene di colore e luce. Ho dipinto con le dita il tuo nome, l'ho strappato al silenzio. L'ho rivestito del tuo odore, quello che mi porto dentro da più o meno, tutta la vita. Ho chiuso gli occhi, un tuo bacio sulla fronte. Ci avrei giurato che era vero, l'ho sentito. Ho alzato la testa, ho camminato a passi indietro. Mille passi tra mille muri che hanno innalzato tra noi… Loro non sanno, non comprenderanno mai. Quegli stessi passi, quello stesso bisogno. Quella stessa cura. Non hanno gli occhi puliti come i nostri per vedere l'amore. Nessun muro, nessuna parola, nessun gesto crudele potrà mai separarci. Siamo legati dentro, in fondo al cuore. Nessun silenzio separerà le nostre anime. I nostri occhi complici resteranno in eterno e camminerai accanto a me, in ogni passo. Sarai fermo con me in ogni dolore, raccontandomi un'altra volta di quando, poco prima del nostro incontro, hai iniziato a immaginare la mia voce, a prendere la mia mano per abbracciarti la notte, a ridere da solo perché sapevi che ero buffa come te, a mangiare sushi per due, a scrivere parole su un letto enorme con l'odore del caffè che lentamente saliva, a raccogliere i miei capelli in una mano per baciarli. A guardare il mare senza paura di restare troppo in silenzio. Racconterai un'altra volta di quanto già esistevo nei tuoi occhi senza sapere nulla, ma con la certezza assoluta di possedere tutto. Saremo insieme. Sempre. Balleremo insieme, per l'eternità, un valzer senza fine. Abbracciati e forti. Perché è solo dopo un addio pieno zeppo d'amore, che cancella la via del ritorno lasciando uno spazio misero appena sufficiente per non soffocare, solo dopo averlo provato, si può dire di saper abbracciare veramente, di saper stringere con le ultime forze rimaste appese al chiodo affisso nell'anima, la persona che ami. Il resto poi... non conta nulla. Il resto, è solo silenzio che ci parla sulle labbra. Abbiamo vinto noi. Anche stavolta. Daniela Sasso & @andrew_faber_blog https://www.instagram.com/p/B74NbGhi6Lv/?igshid=1p4sq4y6w4asp
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redqueenofbooks99 · 5 years
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Top Of City Of Heavenly Fire Pt.1
♡Gli eroi non sono sempre quelli che vincono. Sono quelli che perdono, a volte. Però continuano a combattere, continuano a provarci. Non si arrendono. Ed è questo che fa di loro degli eroi.♡
♡La famiglia non è quella che ha il tuo stesso sangue, ma è fatta dalle persone che ti vogliono bene. Le persone che ti sostengono.♡
♡Dicono che conoscere il proprio nemico sia importante, ma a cosa serve se la sua debolezza è anche la tua?♡
♡Io conosco mia sorella. E non ora, ma presto la conoscerò in tutti, tutti i modi in cui si può conoscere qualcuno.♡
♡Esistono ricordi che il tempo non cancella, Clarissa. Chiedilo al tuo amico Magnus Bane, se non mi credi. L'eternità non basta a dimenticare ciò che si è perso, lo rende soltanto sopportabile.♡
♡Nel corso dell'ultimo secolo, ho avuto modo di osservare da vicino gli Shadowhunters, e lascia che te lo dica: siamo più umani di molti esseri umani. Quando il nostro cuore si spezza, si creano dei frammenti che non è facile rimettere insieme.♡
♡Abbi cura del tuo parabatai: è un legame prezioso. Tutto l'amore è prezioso. È la ragione per cui facciamo quello che facciamo. Perché combattiamo contro i demoni? Perché loro non sono validi custodi di questo mondo? Cosa ci rende migliori? È il fatto che loro non costruiscono, distruggono. Non amano, odiano. Siamo umani e fallibili, noi Shadowhunters, ma se non avessimo la capacità di amare, non potremmo proteggere gli umani; per prenderci cura di loro dobbiamo amarli. Il mio parabatai amava come pochi potrebbero mai fare, senza risparmiarsi. Vedo che anche tu sei così, e l'amore brucia più forte in te del fuoco celeste.♡
♡Rosso come il tramonto, il sangue, il fuoco. Come il fronte di una stella cadente che brucia quando incontra l'atmosfera. Noi siamo Morgenstern. Le luminose stelle del mattino. I figli di Lucifero, il più bello fra tutti gli angeli di Dio. Siamo molto più belli quando cadiamo.♡
♡Tu sei mia. Tu sei sempre stata mia. Quando sei nata eri mia, mia sorella, anche se non mi conoscevi. Ci sono legami che niente può spezzare.♡
♡Tu vuoi che lei voglia seguirti. Nessuno in vita tua ha fatto altro che disprezzarti. Tua madre. Tuo padre. E ora tua sorella, ma Clary non è nata con l'odio nel cuore. Sei stato tu a fare in modo che ti odiasse. Però non era quello che volevi. Dimentichi che siamo stati legati, io e te. Dimentichi che ho visto i tuoi sogni. Da qualche parte, dentro a quella testa, c'è un mondo di fiamme, con te che lo osservi dall'alto di una sala del trono, anzi, dei troni. Chi occupa il secondo? Chi siede accanto a te, nei tuoi sogni?♡
♡Nei tuoi sogni non sei solo. Ma chi potevi trovare che ti capisse? Tu non capisci l'amore, nostro padre ti ha fatto il lavaggio del cervello.  Però capisci il sangue. E Clary è il tuo sangue.  Se tu potessi averla al tuo fianco per guardare insieme a lei il mondo che va in fumo, avresti tutta l'approvazione di cui hai mai avuto bisogno.♡
♡Io e te siamo simili. E tu...tu sei il mio specchio. Un giorno lei sceglierà me al posto tuo, te lo prometto. E sarai qui a vederlo.♡
♡Forse tu, invece, saggio lo sei sempre stato. Mi ricordo quando ti ho domandato se volevi che fossimo parabatai e tu hai detto che ti serviva un giorno per pensarci. Poi sei tornato e hai risposto di sì. Quando io ti ho chiesto perché avessi accettato, hai detto che avevo bisogno di qualcuno che si prendesse cura di me. Avevi ragione. Non ci ho più ripensato perché non ne ho mai avuto motivo. Avevo te, e tu ti sei sempre preso cura di me. Sempre.♡
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diomaial-blog · 6 years
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È solo un sogno
Eccoci qua assieme mano per mano
Davanti alle nostre paure pronti a morire l'un per l'altro
Ma ecco qualcosa che rende il nostro sforzo invano
La realtà  che ci accompagna passo dopo passo e rovina tutto l'incanto
Rit.
Mi giro ti vedo scossa, persa, spaventata
Un altro incubo, hai sognato la morte a te mai arrivata
Che di scatto ti ha allontanato chi ti è caro
Trascinando in un baratro dal quale ti ho risanata
Ma io sono qui per te
A ricordarti "è solo un sogno"
Torna a sorridere nel nostro mondo
Ciò che è stato è stato
Non vivere di speranze del passato
Non ne uscirai mai
Se non col estremo gesto sbagliato
Fine rit
Inizia la giornata
8 ore
Lontana, stremata
Ancora piangi
Non mangi
Rifiuti tutto e tutti
Nelle mie braccia poi ti butti
Il cuore aperto e affranto abbandoni
Provo ad aggiustarlo ma ecco che ricominciano quei maledetti suoni,
Nella notte trovi conforto
Ritrovi il tuo amore ormai morto
Mi ci fidi le tue paure I tuoi pensieri
Mentre paia o urliamo per oscurare i tuoni
Che il buon Dio ha mandato per ricordarci che anche nel passato
Abbiamo distrutti i demoni, i miei
Tu da sola lo feci, ora per me eroe tu sei
Rit di nuovo
Eccoci all'altare
A giurare d'impedirci di mollare
"chiamami se sentirai le tue paure" ti dissi
"non saprei cosa fare se tu non ci fossi" replicasti
"vivremmo di rimpianti che sfociano in rimorsi" conclusi
Ed ora siamo qui legati per l'eternità
Finché in noi l'amore vivrà
Nessun demone, nessun sogno ti toccherà
Rit di nuovo
Nessun demone, nessun sogno Ti toccherà
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just-a-tragedy · 6 years
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Quando tu tornerai, non so come e perché,
ma son certo che mi troverai.
Io re del blu, re del mai, non ho più dentro me
quella voglia di terrore e di guai.
Dai, dimmi un po' l'effetto che ti fa
vedere la mia testa che è aperta a metà?
Principessa, tu la bella,
io la bestia, ma è lei che mi calpesta senza pietà.
Lei ha vanità che le da dignità, libertà e pure serenità, ma qua chi lo sa morirà e all'aldilà potrà amare solo lei per l'eternità.
Io come Jack, fantasma re, ti odio perché mi chiami "celebrità", mi faccio in tre soltanto per te,
mi accoltelli e poi mi chiedi quanto bene si sta.
Necessità per me, che adoro farmi male dalla tenera età, ma una cosa la farò per te, lo so, ti regalerò il mio dolore come eredità perché, facciamo passeggiate al parco in riva dei ruscelli,
poi attorcigliamo i corpi sopra un letto di coltelli.
Tra queste luci, amore mio, ricuci i tuoi brandelli,
perché ho il cuore a pezzi se tu perdi i pezzi come Sally!
La morte ci tiene legati come Jack e Sally,
l'amore ci vedrà impacciati come Jack e Sally,
noi due abbracciati con il vento tra i capelli,
tu hai il mio cuore ma ne hai perso già i tasselli, siamo Jack e Sally!
Tu lo sai che noi siamo Jack e Sally!
Tu lo sai che noi siamo Jack e Sally!
Noi due abbracciati con il vento tra i capelli,
io che cerco di baciarti, tu mi guardi e mi sbudelli!
Quindi dai, fammi ancora male che ti voglio demolire,
poi lo so che metti amore in ciò che fai.
Mi fai camminare sulle spine ma sorridi
perché infine sai che mi ritroverai.
E disegnerai con lamette affilate il mio corpo morto ormai, così quando mi accarezzerai potrai leggere quello che ho dentro come col braille.
Te l'ho detto mai? Se mi guardo allo specchio a volte mi sento scemo, mentre tu, lo sai, mi stai obbligando a bere il tuo veleno a tempo pieno.
Io temo che mi getterai sui binari e
guarderai mentre aspetto il treno, ma stavolta tu mi seguirai
e rimarrai con me fino al gesto estremo!
Stanotte niente passeggiate in riva dei ruscelli,
ti guardo col sangue negli occhi e in mano ho due coltelli,
spengo le luci così non ricuci più i brandelli e anche se mi disprezzi,
io ti faccio a pezzi, un bacio Sally.
La morte ci tiene legati come Jack e Sally,
l'amore ci vedrà impacciati come Jack e Sally,
noi due abbracciati con il vento tra i capelli,
tu hai il mio cuore ma ne hai perso già i tasselli,
siamo Jack e Sally!
Tu lo sai che noi siamo Jack e Sally!
Tu lo sai che noi siamo Jack e Sally!
Noi due abbracciati con il vento tra i capelli,
io che cerco di baciarti, tu mi guardi e mi sbudelli!
Quando tu tornerai, non so come e perché,
ma stavolta non mi troverai.
Io re del blu, re del mai, sento già dentro me
quella voglia di terrore e di guai.
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takairo · 4 years
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Gin no Bara
Hii~ come state?
Questa canzone è contenuta in 6 DVD (uno per ogni Sakamaki).
Quello che cambia da ogni DVD è la frase che dicono nel mezzo di una strofa e l'altra.
Per il resto il brano è lo stesso, tranne che per alcune parole: per esempio nel ritornello Reiji e Kanato dicono "Anata" invece che "Omae". Semplicemente è un modo più formale per rivolgersi all'altra persona.
Shū Sakamaki: Toriumi Kousuke
Reiji Sakamaki: Konishi Katsuyuki
Ayato Sakamaki: Midorikawa Hikaru
Kanato Sakamaki: Kaji Yuuki
Laito Sakamaki: Hirakawa Daisuke
Subaru Sakamaki: Kondou Takashi
Traduzione:
Nascosta con follia, pacifico silenzio, una culla nera oscilla eccessivamente
'Se c'è una fine, voglio che tu me lo dica'
Non ha senso rispondere a quegli occhi puri.
Schiaccio con le mani una rosa d'argento leggermente appassita
Se solo potessimo scordare la crudeltà del destino, potrei prosciugarti
Senza rendermene conto sia tremendamente letale
Questa oscurità...È un giro infinito
Dormono dolcemente le cicatrici lasciate sul tuo collo,
Anche se quando le lacrime traboccheranno, il loro significato sarà
Un'eterna maledizione...
"Lo scopo di questo sangue...non vuoi insegnarmelo...(?)" _Shu
"Anche se è un sonni senza fine..." _Reiji
"Non svegliarti mai più..." _Ayato
"Voglio che tu sia mia per l'eternità..." _Kanato
"Perché questo è...un dolore che nessuno conosce..." _Laito
"Sembra che tu, sia già spezzata..."
Sotto la distorta luce della luna, se solo potessi ridere, investito dal dubbio del ricordo di questo sangue...
'Continua ad odiare la luce del sole, perché così dopo sarò a mio agio'
Continuando ad aggrapparmi alla maledizione di mia madre.
Nessuno sarà mai perdonato...una volta che avrò assaggiato le tue dolci, rosse cicatrici insanguinate
I nostri desideri nel labirinto, così come i nostri corpi
Si uniscono, le nostre labbra si intrecciano.
L'amore è così...distante...
Una debole sensazione di ispirazione, il desiderio che sussurro nel tuo orecchio
Anche se raggiungessimo gli scuri abissi alla fine di questi sentimenti, che abbiamo sognato,
Ora questa ricchezza e questo dolore, riposino dei nostri cuori
"I sentimenti che ho giurato sotto quella luna..." _Shu
"Siamo sempre legati dal quel peccato.." _Reiji
"Perché mai e poi mai lascerò andare questa mano..." _Ayato
"Non importa dove, fin tanto che possiamo diventare una cosa sola..." _Kanato
"Anche se diventerò pazzo, non m'importa..." _Laito
"Lo voglio tutto fino alla fine...ogni cosa" _Subaru
Dormono dolcemente le cicatrici lasciate sul tuo collo
Anche se, quando le lacrime traboccheranno, il loro significato
Sarà un'eterna maledizione
Ora questa ricchezza e questo dolore riposano nei nostri cuori.
"Se esiste qualcosa come un amore infinito...allora, questo è..." _Shu
"Adesso andiamo, insieme a questo sangue..." _Reiji
"Qui non c'è nessuno tranne te...starò al tuo fianco..." _Ayato
"Il significato di 'ti amo' insegnamelo. Ti prego..." _Kanato
"Non credo di desiderare il perdono...ma..." _Laito
"Anche se il mondo finisse, esprimerò questo sentimento..." _Subaru.
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La mia opinione rimane sempre la stessa, vale a dire che è fantastica!
E inoltre, se preferite, ho anche Wattpad dove li ci sono quasi tutte le canzoni di Diabolik Lovers ormai tradotte~
Se volete passate
Ecco il link del libro🔻
https://my.w.tt/ntUpFaJYZ8
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arminissocute · 4 years
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Daydream
Risuona un applauso fragoroso.
La luce di mille arcobaleni risplende nell'auditorium della Yumenosaki. La caotica marea di sette colori, dati dai glow stick che segnano i voti, mostra il punteggio massimo. Dieci punti; un punteggio perfetto. É stato il migliore, il più perfetto dei live, senza neanche un punto in meno... È una vista alla quale sono abituato, ma ciò non cambia il fatto che sia così piacevole.
È come se stessi sognando.
È uno spettacolo così irreale; il fantastico arcobaleno creato dagli spettatori con le loro stesse mani ondeggia, si muove, e si infrange senza controllo. Non mi stanco mai di guardarlo.
Ma non posso commuovermi così tutte le volte. Non posso permettermi di perdere il mio contegno, di versare lacrime, o di far tardare questo percorso che io stesso ho stabilito, per un motivo così futile. Potrò anche essere talmente sopraffatto dalle emozioni da sentirmi sul punto di piangere davvero, però ad essere commossi non devono essere gli idol, ma il pubblico. Non posso fare confusione tra le due cose in questo modo.
Dobbiamo riportare l'ordine, no?
Prendo un respiro incerto, e saluto il pubblico con un sorriso.
Mi sistemo alla perfezione, assicurandomi che la mia voce, amplificata dal microfono, non si mescoli ai miei respiri affannosi. Sorridendo, faccio un inchino. Gli applausi si fanno ancora più fragorosi; mi sento amato.
"Dedico questa vittoria a tutti quanti voi."
I compagni attorno a me fanno un passo indietro, salutando la folla in modo modesto. Con i nostri costumi di un bianco puro e decorazioni dorate, ad imitare degli angeli, siamo simboli di speranza, e portiamo ordine in questo caotico, corrotto luogo che era la Yumenosaki.
Noi siamo eroi, mandati dal paradiso per fermare tutto quanto, suonando le trombe per dare il segnale della fine dei tempi. Dando inizio a una rivoluzione, abbiamo ucciso quei tiranni, e ora facciamo risuonare la canzone della vittoria.
È stata una battaglia lunga e dolorosa, ma oggi ha fine. Probabilmente, sono l'unico a trovare che questo sia triste. Quei teneri cinque Oddballs, ed anche quel delizioso re, hanno tutti abbassato la testa, sconfitti da me. Io sono l'ultimo a rimanere in piedi, stringendo le mie armi scheggiate, e i miei compagni, ma tutto ciò che posso fare è stare qui.
Non mi dispiacerebbe se questa fosse la fine. Questa storia ha un lieto fine, vero? Ho fatto quello che dovevo fare. Tutto ciò che resta è un seguito tedioso e scontato, che andrà avanti per l'eternità.
Ebbene, i miei compagni sono stati strumenti eccellenti, insostituibili. Sono stati talmente obbedienti che è stato quasi noioso. Ma forse stavo solo mirando troppo alto, perché sono stati comunque delle pedine utilissime.
Anche se non c'è divertimento, finché c'è la vittoria, è tutto perfetto.
Come idol, mi sono realizzato... E per il pubblico che conosce solo una parte di noi, la nostra parte idol, questo dovrebbe essere più che sufficiente.
Se noi riusciamo a condividere i nostri infiniti sogni mentre loro rimangono seduti ai loro posti, io sono felice.
Tenete i nostri sogni, affettati, bolliti, grigliati, grondanti di salsa- come più vi piacciono. Facciamo un grande banchetto. Benvenuti al nostro ristorante.
Spero che siate tutti sazi e soddisfatti; per un cuoco, è il massimo che si possa desiderare.
Anche se non ne volete più, lasciate che vi riempiamo ancora fino a scoppiare, come in una fiaba. Ma per oggi, è tempo di chiudere.
"Grazie a tutti per essere venuti a vederci oggi."
Alla fine, abbasso profondamente la testa. Vengo sommerso di complimenti dall'intera Yumenosaki. Ingraziamoceli, solo per questo momento. Questi sono i miei veri sentimenti; grazie per avere portato un arcobaleno nella mia noiosa, soffocante vita.
Grazie per esservi fatti coinvolgere, per essere venuti a incontrarci. Grazie per essere venuti a vederci, per esservi divertiti. Dal profondo del mio cuore, mi sento felice di essere nato.
---
(....oh?)
Mentre il faretto mi illumina, scorgo una vista affascinante.
In prima fila, c'è un ragazzino che si sporge in avanti- troppo in avanti, come se volesse arrampicarsi sul palco.
Un giovane (il suo tutore, a quanto sembra) che gli stava seduto accanto, nel panico, cerca di trattenerlo stringendolo tra le braccia da dietro. Vedo spesso queste due persone; sono molto bravo a ricordare i visi. E loro sono spettatori abituali dei nostri live.
Rosso per l'eccitazione, il giovane e grazioso ragazzino dai capelli rosa grida, rumoroso come un uccellino. Anche se i suoi eleganti vestiti preconfezionati gli stanno leggermente larghi, questo lo rende ancora più adorabile.
(Himemiya... Tori, ecco.)
Lo conosco, avendolo visto un po' di volte nella nostra cerchia di alta società. Una volta lo invitai ad uno dei miei live come gesto di facciata, e sembra che ne sia stato incantato da subito; lo vedo nel pubblico davvero spesso.
Mi sento così grato. Mi ricordi me stesso quando ero più giovane.
Prima che io incontrassi il mondo degli "idol", quel tipo di morte noto anche come noia mi dilaniava nella mia interezza; la mia anima era vuota. Ma poi, quell'anima solitaria è stata tinta di mille colori dalle canzoni.
Le mie ferite guarirono. Riuscii a sentire la bellezza della vita. È per questo che sono diventato un idol.
(Verrai anche tu in questo mondo?)
Faccio un cenno a Tori-kun con la mano. È evidentemente sopraffatto dall'emozione, e vedo le lacrime brillare nei suoi occhi mentre annuisce e fa per arrampicarsi sul palco. Ma ovviamente, il suo giovane guardiano continua disperatamente a trattenerlo.
Vedo quel ragazzo abbastanza spesso, ma non siamo in confidenza, perciò non sono sicuro di quale sia il suo legame con Tori-kun. Da quando sono entrato alla Yumenosaki, mi sono mostrato in contesti sociali solo raramente. Non ho interesse nei giochetti dei dignitari. Mi annoiano talmente,  che potrei sbadigliare.
La mia vita è solo mia. E sarà breve, in ogni caso, perciò voglio usare il mio tempo solo per me stesso. Non permetterò a nessuno di lamentarsene- non a mio padre, non a mia madre, né ai miei antenati, nemmeno a Dio.
Ritornando al mio interesse, osservo il giovane tutore.
È bellissimo, come sempre. Il neo sotto al suo occhio è davvero affascinante. Ma, nonostante l'atteggiamento beneducato, più che una gemma scolpita attentamente da un artigiano, la sua bellezza sembra un diamante forgiato dalle onde di un mare impetuoso. Con i lunghi capelli legati in una coda bassa, il suo abbigliamento sembra spartano, quasi in stile rock.
Il suo aspetto appare quello di un delinquente di strada; che tipo di rapporto può avere col nobile ed elegante Himemiya, mi chiedo. Sono incuriosito, ma non è questo il momento di pensare a cose del genere.
Sono ancora sul palco, in questo sogno sfavillante.
Puntando al massimo, sono arrivato fino a qua. Per questo arcobaleno sfolgorante, avvolgente, tutti gli idol che ho sconfitto e i frammenti dei loro sogni- li ho calpestati tutti. Oggi, ho trionfato. Domani, e tutti i giorni a seguire, punterò ancora più in alto.
Verso la cima solitaria, verso la posizione di un dio che possa rivoluzionare tutto- il mio punto ultimo (fine).
"Grazie."
Nel momento in cui esalo quelle parole, il sipario inizia a calare sul palco. È tempo di dire temporaneamente addio agli spettatori e alle loro scintillanti luci arcobaleno. Solo a pensarci, provo un senso di riluttanza; voglio vedere di più.
Cerco di sollevare la testa.
Sento di colpo le vertigini. Che fastidio. Il sipario non è ancora calato del tutto; il mio ruolo non è ancora stato completato alla perfezione. Devo apparire regale e dignitoso, trionfante fino alla fine.
Miei teneri nemici, mi dispiace. Volevo almeno restare maestoso e sorridente- elegante, arrogante. È un mio dovere, dopo che ho preso e divorato i sogni di così tante altre persone. Rubando i frammenti di ogni sogno ho potuto far sbocciare il mio di sogno, anche se potrebbe essere un sogno terribile.
Lo devo agli infiniti resti di quei sogni che sono stati distrutti senza poter fiorire.
"Il pubblico sta ancora guardando"
Mentre inizio a perdere i sensi, prima che io possa collassare qui e ora, arrivano due braccia forti a supportarmi. Sarà uno dei miei compagni? Allora forse riescono anche ad essere premurosi, ogni tanto.
Sollevo lo sguardo con questo pensiero, solo per incontrare il sorriso pungente e preoccupato del mio nemico.
Ha tirato su i capelli, color argento come raggi di luna che conducono gli umani alla follia. Poche parole non possono bastare a descrivere la sua prestanza fisica e la sua bellezza; è un ragazzo fine ed affascinante, proprio come l'eroe di una fiaba. La sua altezza dovrebbe essere simile alla mia, ma io sono così debole... Da come lo vedo io, appare splendido e possente.
Gli abiti che indossa sono diversi dai miei. È stato mio avversario nel live di oggi- il DreamFes di oggi. Un nemico potente che dovevo sconfiggere ad ogni costo, non importa il modo.
Non appena i loro ruoli sono stati completati, i miei compagni sono usciti dal palco. Sono straordinari, ma formali. Non ha senso fingere un'amicizia inesistente come se fossimo in uno shonen manga da quattro soldi. Una messinscena come questa non ha il potere di cambiare la realtà; lo so bene, ma è comunque un po' triste.
Anche se si sono almeno spinti a lanciarmi uno sguardo mentre ero prossimo allo svenimento, i miei compagni si sono allontanati senza offrirmi una mano o del supporto. Li ho spinti allo stremo, dopotutto; probabilmente provano del risentimento nei miei confronti. Per poter costruire il mio impero ho sconfitto infiniti nemici, ma sono anche stato costretto a sacrificare i miei compagni.
Sono un tiranno. Sono consapevole che il trono è un luogo solitario. Ho scelto io questo cammino; non avrei potuto cambiare la Yumenosaki, altrimenti. È possibile che esistesse un altro modo, un modo più dolce di cambiare le cose, proprio come succede nelle storie che bambini e bambine ammirano e che si perdono a leggere.
Ma sono riuscito a trovare solo il cammino che mi ha condotto in un mare di sangue, immerso fino al collo.
Ed è per questo che, anche se si tratta di un nemico, vorrei del calore umano. Vorrei essere supportato dalle braccia di qualcuno. Essere abbracciato.
Con il desiderio inconscio di essere accontentato, appoggio la guancia contro il mio nemico.
Il suo nome è Hibiki Wataru. Uno dei teneri "Cinque Oddballs", ed uno sciocco, bellissimo clown. Un genio, distaccato dalla gente comune; sento con te un certo senso di affinità. Però, sono sicuro che tu mi odi a morte.
"Che vista spiacevole"
Per una persona prolissa come lui, è insolito esprimersi in modo così diretto. Ma è proprio come dici tu; in confronto a te, sono veramente patetico. Indecoroso. Del tutto privo di dignità.
Sono di salute cagionevole dalla nascita. Ho continuato a vivere, mentre mi veniva ripetuto costantemente che mi restavano solo pochi mesi. Sono dovuto andare all'ospedale dopo ogni live, trascinando il mio corpo debole... Questo mio corpo stravolto, riempito di farmaci, flebo e cibo da ospedale, sta semplicemente sopravvivendo, vestito nel modo più raffinato possibile.
Anche se possiedo ciò che tutti gli altri desiderano, abbasso la testa come uno sconfitto che ha perso tutto quanto.
Come se fossi stato sconfitto proprio dalla vita.
Mio tenero nemico, vorrei essere nato nel corpo di una persona come te. Benedetto da Dio, ricco di talento e di una bellezza naturale. Eccezionale, e amato da tutti. Vorrei appartenere a questo mondo come un'esistenza gloriosa, come il protagonista di una storia. Ero invidioso di voi, di tutti quanti voi.
Ehi, Wataru. Potrai non credermi, ma eri il mio eroe. Per questo, alla fine ti ho sconfitto. Ho visto tutti gli eroi che ammiravo distrutti ai miei piedi; superando il mio complesso di inferiorità, ho ottenuto una mia vita. Un sogno effimero e inutile, ma è la mia vita.
La mia storia.
Tremo in tutto il corpo, e tossisco. Incapace di trattenermi, tossisco sangue. Ahh, l'elegante, perfetto, bellissimo viso di Wataru è ora sporco di sangue. Mi dispiace, mi dispiace così tanto.
Mi dispiace di essere nato.
---
All'improvviso, mi risveglio.
Quanto di quello che ho visto è stato un sogno, mi chiedo? Sarebbe bello se fosse tutto quanto un sogno fatto sul mio lettino di ospedale. A essere onesti, metà della mia vita è piena di cose che sembrano troppo belle per essere vere- un mucchio di menzogne, come i fumetti per bambini che il mio amato amico d'infanzia spesso disegnava per me.
Ma non è stato un sogno. Mi ritrovo ancora in mezzo al caos, nel familiare terrazzo della Yumenosaki. Considerando la luce sinistra della luna, sembra che sia notte fonda. I miei dintorni sembrano davvero rumorosi; riesco a sentire la musica che proviene dall'auditorium, abbastanza distante.
Sembra una delle canzoni degli UNDEAD; che cosa nostalgica. Quel vampiro in pensione sarà strisciato fuori dalla sua bara- dalla sua tomba? Ho distolto gli occhi solo per un momento, eppure questa storia è già entrata in una nuova fase. Sembra che io non possa ancora essere il protagonista, di nuovo. Anche oggi questo pianeta, questo universo, la Yumenosaki- tutti quanti vanno avanti, a prescindere da me.
Sono stato lasciato indietro dagli eventi proprio sotto ai miei occhi; piego la testa con perplessità. Sarò ancora mezzo addormentato? Dopotutto, è passato un po' di tempo da quando ho camminato in questo posto l'ultima volta. So di poter avere i miei effetti personali portati avanti e indietro con la macchina, ma è troppo fastidioso. Vorrei poter camminare sulle mie gambe.
O forse questa è la mia fase ribelle. Me lo dimentico spesso, ma sono solo un liceale. Quella che indosso ora- è passato così tanto tempo dall'ultima volta- è l'uniforme della mia scuola. Della Yumenosaki.
Stranamente, nonostante la stagione fresca, sento caldo.
Una coperta terribilmente stravagante è sistemata sul mio grembo, mentre una sciarpa ed un cappello di lana proteggono il mio corpo dal freddo. Che cosa affettuosa. Un comportamento così protettivo è sicuramente opera di Yuzuru.
Probabilmente mi ha trovato che dormivo e, cercando di non svegliarmi, ha fatto questo per la mia salute. È un ragazzo premuroso, come sempre. Non mi sarebbe dispiaciuto se mi avesse svegliato, nonostante fossi stato così stanco da appisolarmi.
Solo per aver dormito troppo, ho rischiato di perdermi la visione tanto attesa- il cambiamento di un'epoca.
Scorgo Yuzuru poco distante. Con il piccolo, adorabile Tori seduto sulle spalle, sembra che stia cercando di riportare ordine tra le persone radunate attorno all'auditorium.
Tori strilla, rosso in faccia, ma una cosa del genere non può bastare per dissipare il caos. Yuzuru, che subisce il pieno impatto della rabbia di Tori, ha un'aria stanca mentre l'altro gli tira i capelli.
Nonostante la distanza tra di noi, in qualche modo Yuzuru intercetta il mio sguardo; mi saluta con un leggero inchino, gli occhi che si increspano in un sorriso. Salutando con la mano, muovo le labbra per dirgli "buon lavoro".
Mi sarebbe piaciuto aiutarlo, davvero. È proprio di questo che Wataru mi ha parlato durante le sue numerose visite alla mia stanza di ospedale; sembra che la Yumenosaki si trovi ora nel mezzo di una situazione interessante.
E ora, che cosa dovrei fare? La soppressione sarebbe semplice e veloce. Usando tutto il mio potere, mettendo in gioco la mia ricchezza e la mia autorità, potrei far sparire questo caos in un batter d'occhio. Ma sono appena stato dimesso dall'ospedale; sarebbe davvero una scocciatura, e le scocciature preferisco lasciarle a Keito.
Se quello che sta accadendo ora è qualcosa che lui può fermare... Allora è solo la solita agitazione che scoppia frequentemente alla Yumenosaki- niente che possa cambiare un'era. Ma se si tratta di una qualche bizzarra, stravagante situazione che neppure Keito riesce a gestire- be', allora è qualcosa di interessante davvero.
Se qualcuno sale sul palco senza preavviso proprio alla fine e si intromette in una storia già avviata, ponendovi fine in modo irrazionale- questo genere di deus ex-machina è davvero insoddisfacente. Però, io non sono maturo abbastanza per restare a guardare fingendomi uno spettatore. E ad ogni modo, Keito mi farebbe una predica mortale più tardi, se mi limitassi a guardare senza alzare un dito.
Rifletto su quello che dovrei fare, quando-
Sento un fruscio nella siepe vicina. Un gatto, forse? Mi chiedo, lanciando uno sguardo superficiale. A quanto pare, il giardino della terrazza è un posto molto piacevole in cui dormire; sia i gatti sia Ritsu-kun, un membro del club del tè come me, hanno l'abitudine di renderlo il loro giaciglio, ed è per questo che non è una sorpresa quando una creatura così adorabile appare inaspettatamente in questo modo.
È in questo giardino che la incontro per la prima volta. Sporgendo la testa, la ragazza si fa strada tra i cespugli e i suoi occhi si spalancano. Foglie, petali di fiori e fango sporcano leggermente il suo delizioso viso. Esce del tutto dalla siepe, i capelli scarmigliati, appoggiando le ginocchia a terra in modo leggermente compassionevole, e si blocca, piegando la testa da un lato.
Come un gatto randagio- una tenera creatura che non appartiene ancora a nessuno.
Ma indossa un'uniforme della Yumenosaki- un'uniforme femminile che, nel corso per idol, non dovrebbe neppure esistere. È un'uniforme che è stata creata apposta, diversa da quelle di chi frequenta il corso regolare.
Ah, ora capisco.
Al momento, c'è una sola persona che potrebbe indossare questa uniforme.
Durante il mio ricovero, ne ho sentito parlare in una storia della buonanotte di Wataru.
E così finalmente ci incontriamo. È un onore.
Dunque sei tu la famosa nuova studentessa-chan.
Vorrei presentarmi, ma lei sembra davvero di fretta. Mentre la osservo, mi saluta con un mezzo sorriso un po' incerto e poi corre verso l'auditorium.
Una ragazza snella come lei farebbe fatica a farsi strada in quella calca di persone, probabilmente è per questo che ha deciso di cercare una scorciatoia e di farsi strada tra le siepi del giardino della terrazza; è deserto, probabilmente Yuzuru ha fatto in modo di sbarrare la zona per lasciarmi dormire tranquillo.
Grazie a questo, ho avuto la fortuna di incrociare gli sguardi con lei, anche se solo per un istante.
Vorrei ringraziare Dio per questo miracolo- per questo incontro fortunato.
Ovviamente, lei non saprà nulla di me. Non è passato neppure un mese da quando ha iniziato a frequentare, e io sono stato ricoverato per così tanto tempo; non c'era nessuna occasione di incontrarsi.
Ma ho sentito molte storie riguardo all'occhio del ciclone della Yumenosaki che sta portando nuova aria- nuova vita in questa scuola isolata. Che ragazza misteriosa. Come la protagonista di una fiaba.
Anche se non è probabilmente sua intenzione, corre verso l'auditorium affollato con un'espressione da “passante A”. Stringe fra le dita un biglietto per i posti speciali. Sembra che la unit che ha incontrato e a cui si è avvicinata -la unit che ama- stia per avere un live oggi.
Sta tremando di aspettativa oltre che di ansia, ma sembra felice- ha una bella espressione realizzata. Niente male, per nulla; sono piuttosto invidioso. La giovinezza dovrebbe essere vissuta al massimo.
I fiori hanno vita breve, dopotutto.
“E ora...”
Non posso rimanere seduto qua per sempre; seguirò la nuova studentessa-chan e mi incamminerò anch'io verso l'auditorium. Stringo nelle mani il suo stesso tipo di biglietto. Dai posti speciali, potrò vedere da vicino il live di questi rivoluzionari e il miracolo che stanno creando.
Se posso, vorrei donare loro almeno un applauso.
E poi vorrei presentarmi a lei, in modo appropriato.
Il mio nome è Tenshouin Eichi. Presidente del consiglio studentesco della Yumenosaki.
E alcuni mi chiamano “Emperor”.
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Stasera serata spettacolare. Ho "guidato" per la prima volta mezza ubriaca e, nonostante mi sia piaciuto il mix di paura e menefreghismo, penso che non lo rifarò mai più. Ero spensierata e tranquilla all'idea che tu stasera non saresti uscito. Poi torno a casa e vedo che sei a ballare ma a me non importa perchè ho una vita al di fuori della nostra relazione e la voglio vivere a pieno perchè a venti anni non posso logorarmi il fegato per una persona che di me se ne strabatte altamente i coglioni. Oggi ho pensato tante cose su di te, sul fatto che tu ti stia ricostruendo una vita ma vabbene così, non siamo legati per l'eternità. Se tu, quando tornerai, mi dirai di esserti innamorato di un'altra persona e vorrai vederla, io accetterò tutto. Non posso dire che non starò male o che non ti penserò o che non mi mancherai, però, come dici tu "è la vita". Giustamente io sarò fiera di tutto ciò che ho fatto e non mi pentirò di nulla perchè, nella nostra relazione, ho investito tutto ciò che avevo senza "se" e senza "ma". Non ho mai avuto paura a mostrarmi con te, non ho mai avuto paura a frequentarti a differenza tua che non ti vuoi mai far vedere in giro con me. Mi dici "le foto per me non hanno valore, non ho bisogno di dimostrare nulla a nessuno sui social" e poi pubblichi una miriade di post sui peggio social con le fighette di turno. Io prendo atto, sappilo e quando tornerai ti accorgerai di aver perso una parte di me che non tornerà mai indietro a meno che non tu ti ci impegni per davvero. Come dici sempre te "ci si può lavorare" stavolta però lavorerai te. Prima che tu partissi speravo che questo viaggio ti avrebbe fatto capire l'importanza che ho per te ma vedendoti spensierato a ballare al Papaya credo che tu non mi abbia mai pensata. Si, mi chiami anche due volte nel giro di un'ora ma sappi che dovresti anche rispondere quando chiamo io, siccome non lo fai, non ti sto chiamando più. Però dai, ce la sto facendo e l'unica cosa che mi fa tirare avanti è sapere che ce la sto facendo e che la mia ambizione non e così marcia come pensavo. Un bacio a te, che sei lontano. Raf dice: "Entrerò nei tuoi pensieri di una notte che non dormi e sentirai freddo dentro. Entrerò dentro ad un sogno quando è gia mattino e per quel giorno tu mi porterai con te."
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Promettimi che se non saremo così forti da riuscire a restare vicini, continueremo però sempre ad amarci da lontano. Perché una storia come la nostra è fatta di attimi così intensi che bastano per una vita. Non si dimenticano occhi come i tuoi, sono bruciature sull'anima. Ci perderemo forse, eppure ogni notte ci ritroveremo tra i battiti del nostro cuore. Ovunque io sarò, ovunque tu sarai.
Chiara Trabalza 
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daniela-sasso · 5 years
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Ho buttato vernice sulle pareti. Erano tutte così diverse, piene di colore e luce. Ho dipinto con le dita il tuo nome, l'ho strappato al silenzio. L'ho rivestito del tuo odore, quello che mi porto dentro da più o meno, tutta la vita. Ho chiuso gli occhi, un tuo bacio sulla fronte. Ci avrei giurato che era vero, l'ho sentito. Ho alzato la testa, ho camminato a passi indietro. Mille passi tra mille muri che hanno innalzato tra noi… Loro non sanno, non comprenderanno mai. Quegli stessi passi, quello stesso bisogno. Quella stessa cura. Non hanno gli occhi puliti come i nostri per vedere l'amore. Nessun muro, nessuna parola, nessun gesto crudele potrà mai separarci. Siamo legati dentro, in fondo al cuore. Nessun silenzio separerà le nostre anime. I nostri occhi complici resteranno in eterno e camminerai accanto a me, in ogni passo. Sarai fermo con me in ogni dolore, raccontandomi un'altra volta di quando, poco prima del nostro incontro, hai iniziato a immaginare la mia voce, a prendere la mia mano per abbracciarti la notte, a ridere da solo perché sapevi che ero buffa come te, a mangiare sushi per due, a scrivere parole su un letto enorme con l'odore del caffè che lentamente saliva, a raccogliere i miei capelli in una mano per baciarli. A guardare il mare senza paura di restare troppo in silenzio. Racconterai un'altra volta di quanto già esistevo nei tuoi occhi senza sapere nulla, ma con la certezza assoluta di possedere tutto. Saremo insieme. Sempre. Balleremo insieme, per l'eternità, un valzer senza fine. Abbracciati e forti. Perché è solo dopo un addio pieno zeppo d'amore, che cancella la via del ritorno lasciando uno spazio misero appena sufficiente per non soffocare, solo dopo averlo provato, si può dire di saper abbracciare veramente, di saper stringere con le ultime forze rimaste appese al chiodo affisso nell'anima, la persona che ami. Il resto poi... non conta nulla. Il resto, è solo silenzio che ci parla sulle labbra. Abbiamo vinto noi. Anche stavolta. Daniela Sasso & @andrew_faber_blog https://www.instagram.com/p/BtJj5s8lfoe/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1x5fgcd0hqxpy
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daniela-sasso · 6 years
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Ho buttato vernice sulle pareti. Erano tutte così diverse, piene di colore e luce. Ho dipinto con le dita il tuo nome, l'ho strappato al silenzio. L'ho rivestito del tuo odore, quello che mi porto dentro da più o meno, tutta la vita. Ho chiuso gli occhi, un tuo bacio sulla fronte. Ci avrei giurato che era vero, l'ho sentito. Ho alzato la testa, ho camminato a passi indietro. Mille passi tra mille muri che hanno innalzato tra noi… Loro non sanno, non comprenderanno mai. Quegli stessi passi, quello stesso bisogno. Quella stessa cura. Non hanno gli occhi puliti come i nostri per vedere l'amore. Nessun muro, nessuna parola, nessun gesto crudele potrà mai separarci. Siamo legati dentro, in fondo al cuore. Nessun silenzio separerà le nostre anime. I nostri occhi complici resteranno in eterno e camminerai accanto a me, in ogni passo. Sarai fermo con me in ogni dolore, raccontandomi un'altra volta di quando, poco prima del nostro incontro, hai iniziato a immaginare la mia voce, a prendere la mia mano per abbracciarti la notte, a ridere da solo perché sapevi che ero buffa come te, a mangiare sushi per due, a scrivere parole su un letto enorme con l'odore del caffè che lentamente saliva, a raccogliere i miei capelli in una mano per baciarli. A guardare il mare senza paura di restare troppo in silenzio. Racconterai un'altra volta di quanto già esistevo nei tuoi occhi senza sapere nulla, ma con la certezza assoluta di possedere tutto. Saremo insieme. Sempre. Balleremo insieme, per l'eternità, un valzer senza fine. Abbracciati e forti. Perché è solo dopo un addio pieno zeppo d'amore, che cancella la via del ritorno lasciando uno spazio misero appena sufficiente per non soffocare, solo dopo averlo provato, si può dire di saper abbracciare veramente, di saper stringere con le ultime forze rimaste appese al chiodo affisso nell'anima, la persona che ami. Il resto poi.. non conta nulla. Il resto, è solo silenzio che ci parla sulle labbra. Abbiamo vinto noi. Anche stavolta. Daniela Sasso e Andrew Faber  @andrew_faber_blog 
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daniela-sasso · 4 years
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Ho buttato vernice sulle pareti. Erano tutte così diverse, piene di colore e luce. Ho dipinto con le dita il tuo nome, l'ho strappato al silenzio. L'ho rivestito del tuo odore, quello che mi porto dentro da più o meno, tutta la vita. Ho chiuso gli occhi, un tuo bacio sulla fronte. Ci avrei giurato che era vero, l'ho sentito. Ho alzato la testa, ho camminato a passi indietro. Mille passi tra mille muri che hanno innalzato tra noi… Loro non sanno, non comprenderanno mai. Quegli stessi passi, quello stesso bisogno. Quella stessa cura. Non hanno gli occhi puliti come i nostri per vedere l'amore. Nessun muro, nessuna parola, nessun gesto crudele potrà mai separarci. Siamo legati dentro, in fondo al cuore. Nessun silenzio separerà le nostre anime. I nostri occhi complici resteranno in eterno e camminerai accanto a me, in ogni passo. Sarai fermo con me in ogni dolore, raccontandomi un'altra volta di quando, poco prima del nostro incontro, hai iniziato a immaginare la mia voce, a prendere la mia mano per abbracciarti la notte, a ridere da solo perché sapevi che ero buffa come te, a mangiare sushi per due, a scrivere parole su un letto enorme con l'odore del caffè che lentamente saliva, a raccogliere i miei capelli in una mano per baciarli. A guardare il mare senza paura di restare troppo in silenzio. Racconterai un'altra volta di quanto già esistevo nei tuoi occhi senza sapere nulla, ma con la certezza assoluta di possedere tutto. Saremo insieme. Sempre. Balleremo insieme, per l'eternità, un valzer senza fine. Abbracciati e forti. Perché è solo dopo un addio pieno zeppo d'amore, che cancella la via del ritorno lasciando uno spazio misero appena sufficiente per non soffocare, solo dopo averlo provato, si può dire di saper abbracciare veramente, di saper stringere con le ultime forze rimaste appese al chiodo affisso nell'anima, la persona che ami. Il resto poi... non conta nulla. Il resto, è solo silenzio che ci parla sulle labbra. Abbiamo vinto noi. Anche stavolta. Daniela Sasso e @andrew_faber_blog https://www.instagram.com/p/CAla6g7qzFl/?igshid=1omggkqaf2t6i
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daniela-sasso · 7 years
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Ho buttato vernice sulle pareti. Erano tutte così diverse, piene di colore e luce. Ho dipinto con le dita il tuo nome, l'ho strappato al silenzio. L'ho rivestito del tuo odore, quello che mi porto dentro da più o meno, tutta la vita. Ho chiuso gli occhi, un tuo bacio sulla fronte. Ci avrei giurato che era vero, l'ho sentito. Ho alzato la testa, ho camminato a passi indietro. Mille passi tra mille muri che hanno innalzato tra noi… Loro non sanno, non comprenderanno mai. Quegli stessi passi, quello stesso bisogno. Quella stessa cura. Non hanno gli occhi puliti come i nostri per vedere l'amore. Nessun muro, nessuna parola, nessun gesto crudele potrà mai separarci. Siamo legati dentro, in fondo al cuore. Nessun silenzio separerà le nostre anime. I nostri occhi complici resteranno in eterno e camminerai accanto a me, in ogni passo. Sarai fermo con me in ogni dolore, raccontandomi un'altra volta di quando, poco prima del nostro incontro, hai iniziato a immaginare la mia voce, a prendere la mia mano per abbracciarti la notte, a ridere da solo perché sapevi che ero buffa come te, a mangiare sushi per due, a scrivere parole su un letto enorme con l'odore del caffè che lentamente saliva, a raccogliere i miei capelli in una mano per baciarli. A guardare il mare senza paura di restare troppo in silenzio. Racconterai un'altra volta di quanto già esistevo nei tuoi occhi senza sapere nulla, ma con la certezza assoluta di possedere tutto. Saremo insieme. Sempre. Balleremo insieme, per l'eternità, un valzer senza fine. Abbracciati e forti. Perché è solo dopo un addio pieno zeppo d'amore, che cancella la via del ritorno lasciando uno spazio misero appena sufficiente per non soffocare, solo dopo averlo provato, si può dire di saper abbracciare veramente, di saper stringere con le ultime forze rimaste appese al chiodo affisso nell'anima, la persona che ami. Il resto poi.. non conta nulla. Il resto, è solo silenzio che ci parla sulle labbra. Abbiamo vinto noi. Anche stavolta. Daniela Sasso e Andrea Zorretta #me #writer #scritti #scrivere #poeti #poesia #poetry #instagram #instafollow #danielasasso #fotografia #lettureitaliane #love #silenzio #parole
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Probabilmente noi non ci perderemo mai. Anche tra molti anni, quando saremo lontani, ognuno con la propria vita, ci ritroveremo seguendo passo dopo passo la mappa dei nostri ricordi. Frammenti di vita che abbiamo condiviso così profondamente da rendere impossibile dimenticarci. E allora ogni ricordo sarà come una corda legata stretta dal mio cuore fino al tuo
Chiara Trabalza
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Ti ho amato per caso, per amore, per destino, per l'impossibilità di starti lontano. Ti ho amato perché era inevitabile, perché eravamo due strade destinate ad incrociarsi, due stelle di uno stesso cielo. Ti ho amato perché eravamo così vicini che era impossibile non appartenerci, così legati da non poterci sciogliere, così invischiati da scivolarci dentro
Chiara Trabalza (via in-punta-di-piedi-tra-le-stelle)
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