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#Sud
blackdevourers · 3 months
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_MG_0228
flickr
_MG_0228 by Xavier Alauze Photographie
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proudnb · 4 months
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Nonbinary people with substance use disorders are important to the nonbinary community.
You're loved and needed as you are now and as you will be in the future.
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lichtschimmer · 5 months
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Europe, Norway, Karlsoy sud - webcam 
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godisacutedemon2 · 9 months
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fortheloveofdeaddove · 6 months
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I didn't intend to make Oct 1st my sobriety date, but I gotta say I like it. 13 days back on the wagon now. Happy Friday the 13th everyone!
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gregor-samsung · 9 months
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“ Quando una popolana napoletana non ha figli, essa non si addolora segretamente della sua sterilità, non fa una cura mirabile per guarirne, come le sposine aristocratiche, non alleva un cagnolino o una gattina o un pappagallo, come le sposette della borghesia. Una mattina di domenica ella, si avvia, con suo marito, all'Annunziata, dove sono riunite le trovatelle, e fra le bimbe e i bimbi, allora svezzati o grandicelli, ella ne sceglie uno con cui ha più simpatizzato, e, fatta la dichiarazione al governatore della pia opera, porta con sè, trionfante, la piccola figlia della Madonna. Questa creaturina, non sua, ella l'ama come se l'avesse messa al mondo; ella soffre di vederla soffrire, per malattia o per miseria, come se fossero viscere sue; nella piccola umanità infantile napoletana, i più battuti sono certamente i figli legittimi; di battere una figlia di Maria, ognuno ha un certo ritegno; una certa pietà gentilissima fa esclamare alla madre adottiva: puverella, non aggio core de la vattere, è figlia della Madonna. Se questa creatura fiorisce in salute e in bellezza, la madre ne va gloriosa come di opera sua, cerca di mandarla a scuola o almeno da una sarta per imparare a cucire, poiché certamente, per la sua bellezza, la bimba è figlia di un principe; in nessun caso di miseria o infermità, la madre adottiva riporta, come potrebbe, la figliuola all'Annunziata. E l'affezione, scambievole, è profonda, come se realmente fosse filiale; e a una certa età il ricordo dell'Annunziata scompare, e questa madre fittizia acquista realmente una figliuola. Ma vi è di più: una madre ha cinque figli. Il più piccolo ammala gravemente, ella si vota alla Madonna, perché suo figlio guarisca; ella adotterà una creatura trovatella. Il figlio muore; ma la pia madre, portando il fazzoletto nero che è tutto il suo lutto, compie il voto, lagrimando. Così, a poco a poco, la creatura viva e bella consola la madre della creatura morta, e vi resta in lei solo una dolcezza di ricordo e vi fiorisce una gratitudine grande per la figlia della Madonna. Talvolta, il figlio guarisce: il primo giorno in cui può uscire, la madre se lo toglie in collo e lo porta alla chiesa dell'Annunziata, gli fa baciare l'altare, poi vanno dentro a scegliere la sorellina o il fratellino. E fra i cinque o sei figli legittimi, la povera trovatella non sente mai di essere un'intrusa, non è mai minacciata di essere cacciata, mangia come gli altri mangiano, lavora come gli altri lavorano, i fratelli la sorvegliano perché non s'innamori di qualche scapestrato, ella si marita e piange dirottamente, quando parte dalla casa e vi ritorna sempre, come a rifugio e a conforto. “
Matilde Serao, Il ventre di Napoli. (Corsivi dell’autrice)
[Edizione originale: fratelli Treves, Milano, 1884]
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onlylivingforwords · 26 days
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Le Sud
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porcelainerose · 10 months
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et puis elle brille pour s’en aller
Cagnes-sur-mer
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dexterczr · 11 months
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Walang sagot sa tanong kung bakit ka mahalaga...
SUD
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francoise-larouge · 8 months
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L'Été ©FrançoiseLarouge
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wheresmysoup-p-p-p · 5 months
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Today at work, I walked my patient to the outpatient building across the building where I work for his weekly check in.
I told him to keep up the good work and to call me if he needs any resources or if he wants to stop by tomorrow to register for local housing programs. We said our goodbyes and I started walking back to my department's office building.
On my way back, I noticed a woman leaning against the outpatient wall, crying as she was on the phone. I assume she was a patient at my work.
I listened to her conversation. She was talking to her dad and told him he is all she has left, that she has no where else to go.
My heart broke and I wanted to turn around and comfort her but I didn't. I noticed my movement slow down as my steps moved forward. I had to get back to the office and finish my work but she was on my mind for the rest of my shift.
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tenebraetuae · 1 month
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Non riesco a vedere San Giuseppe e non vedere mio padre. Non posso pregarlo e non pensare alle mie nonne che portano il suo nome.
San Giuseppe è rappresentato con gli strumenti da falegname e con un bastone con fiori di giglio.
Secondo la tradizione cattolica, i Santi Anna e Gioacchino furono molto meticolosi scegliendo un marito per la loro figlia Maria. Quando San Giuseppe venne a corteggiarla, il bastone che portava con sé fiorì miracolosamente. Fu così che sapevano che era un degno pretendente.
Nel Sud Italia è comune onorare altari dedicati a San Giuseppe. Uomini e donne trascorrono cinque giorni alla settimana per un mese intero a costruire questi altari ornati. Gli uomini costruiscono le cornici e le coprono con piante, compresi fiori stagionali e agrumi. Le donne cuociono il pane in forme speciali, come angeli, ostensori o aureole. Tutto l'oro che si vede nelle foto è pane. È davvero mozzafiato.
Gli altari di San Giuseppe hanno tipicamente tre livelli, che rappresentano le persone della Santissima Trinità o della Sacra Famiglia, a seconda di chi chiedi. I grandi pani al centro sono dedicati alla Madonna, al Bambino Gesù e a San Giuseppe.
In questo giorno c’è anche la tradizione del Tupa-Tupa dove tre bambini vengono scelti per interpretare le parti della Madonna, Gesù e San Giuseppe. Si riungono in una casa e bussano alla porta chiedendo cibo e riparo, ma vengono rifiutati, in ricordo all’episodio della Sacra Famiglia. 
I rifugiati vanno nella casa accanto, e la stessa scena si ripete. Quindi vanno in una terza casa. All'interno di questa casa, è stato preparato un altare a San Giuseppe e sono benvenuti a entrare e mangiare insieme a loro.
Questa tradizione riflette una convinzione comune nel cattolicesimo nel mondo mediterraneo, che è che l'ospitalità deve essere condivisa con gli estranei, che possono benissimo essere anime dei nostri defunti o direttamente angeli sotto mentite spoglie:
- Non siate negligenti nell’ospitare i forestieri: perché alcuni senza saperlo hanno ospitato gli angeli. Ebrei XIII, II.
- Provvedete alle necessità dei santi, esercitate con premura l’ospitalità. Romani 12:13
Tutt ludom l'Etern, cant:
l’ Atton, u Figgh e u Spirit Sant.
E semb amot e bniditt sí
u Nom d Gèsu, Giusepp, e Marí.
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aitan · 10 months
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Una quindicina di anni fa, l'allora Ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ebbe l'idea di reclutare i docenti su base regionale.
Di tutta risposta Umberto Veronesi pubblicò un articolo intitolato sic et simpliciter: "Cara Gelmini la scuola non è regionale". Ne lascio qui qualche stralcio, perché mi sembra utile al dibattito sull'autonomia differenziata e sulla conseguente regionalizzazione dell'istruzione.
"L’ipotesi di legare il reclutamento dei docenti alla provenienza regionale [...] rischia di impoverire culturalmente la nostra scuola. Io sono un meridionalista convinto e credo che le menti del Sud Italia siano un punto di forza del nostro Paese. Non posso evitare di ricordare che il Meridione ci ha donato Pirandello, Verga, Tomasi di Lampedusa, Benedetto Croce.
E ha prodotto gioielli di pensiero meno noti come il carteggio fra Giustino Fortunato e Salvemini. [...] Le radici della cultura italiana e la sua evoluzione, non possono prescindere dalle terre del Sud. [...]
Non discuto il fatto che il legame con il territorio sia un elemento importante nella formazione culturale, ma diventa più produttivo se confrontato e integrato con altre culture. Il resto del mondo, in particolare gli Stati Uniti, ci dimostra che ciò che conta oggi nel processo formativo dei giovani è la cross-fertilization, quello scambio fra mentalità e culture diverse che rende appunto più fertili le menti. Questo è provato nella scienza, ma è vero anche in tutti gli altri settori di innovazione. Gli Stati Uniti hanno saputo fare della loro multietnicità (il crogiuolo delle razze o melting pot) il loro punto di forza innovativo, che li ha resi il Paese con il maggior numero di Premi Nobel scientifici negli ultimi anni. Come può il nostro Paese pensare di muoversi nella direzione opposta per rinchiudersi culturalmente addirittura nel regionalismo?
L’Italia è una nazione multietnica per ragioni storiche. Siamo figli delle culture del Mediterraneo, del Medio Oriente e poi dei popoli del Nord. L’estro e la genialità che ci hanno contraddistinto nel tempo vengono anche da questo miscuglio di etnie e delle loro culture. Tanto più striderebbe in Italia una scuola improntata al regionalismo. I nostri giovani, con le loro idee e i loro ideali, sono la vera ricchezza del nostro Paese. La scuola è il luogo ideale per coltivarli. Non lasciamo cadere il dibattito su tutto ciò che può renderla migliore o peggiore."
La Stampa, 31.07.2009
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gregoirehuret · 1 month
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Seund Ja Rhee 's house, Tourrettes-sur-Loups, 2024
© https://www.instagram.com/gregoire.huret/
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Inside the San Juan Puerto Rico Temple of The Church of Jesus Christ of Latter-day Saints
Read the Church Newsroom post here.
Learn more about Latter-day Saint temples and their functions, and find a temple open house near you.
ES
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gregor-samsung · 11 months
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“ Abito in una piccola città del Sud: per questo dimentico gli ombrelli. Li dimenticavo anzi, perché ora non li uso più. Nelle città del Sud non piove spesso, e ci sono periodi in cui si può dire: quasi mai; così manca una certa dimestichezza con ombrelli, copricapo, impermeabili. Basta guardarsi intorno quando piove: ci vedi correre da un riparo all’altro con il giornale o la borsa sulla testa incavata nel collo intanto che da un portico puntiamo veloci verso un portone. Per molti di noi, da anni quella è l’unica occasione per provare ancora l’ebbrezza di correre. Si vede dai movimenti impacciati e dal respiro subito affannato. Alcuni hanno scarpe con i tacchi o mocassini dalla suola liscia, e fanno passi brevi e veloci in punta di piedi poggiando tutto il peso lì dove è impresso il numero delle scarpe o la sigla «vero cuoio»; e pure scivolano, scivolano appena e si sostengono con movimenti a scatto e con impaccio a un muro o al tetto di un’auto in sosta, graffiandosi le mani. Serrano le mascelle e sentono un piccolo colpo allo stomaco. Se fossi caduto, pensano. E si guardano intorno per vedere se qualcuno ha notato quel cedimento. Sperano nessuno. Poi ripartono. Stanno più attenti, puntano i piedi, alternano corsa e saltelli e rovinano per sempre le scarpe quando le immergono in pozzanghere non più evitabili. Altri, li vedi fermi al riparo e lasciano passare dieci minuti e poi altri dieci e dieci ancora, non sanno cosa fare, non sanno se aspettare che spiova un po’ o provarci ora che non è così brutto - dopo potrebbe venire giù peggio. Si preparano a ripartire, si dicono: ora!, studiano con cura le tappe da fare, cercano intorno sguardi complici, qualcun altro che vada, e se qualcuno va lo invidiano, si dicono: allora vado anch’io, ora!, ora!, poi però non lo fanno, restano, aspettano ancora un po’, magari spiove. Altri dieci minuti; poi dieci ancora, e intanto pensano: dovevo andare anch’io prima, a quest’ora sarei già a casa. Poi alla fine vanno, scegliendo il momento peggiore, la pioggia li bombarda con gocce asfissianti, vorrebbero gridare ma non lo fanno, o meglio lo fanno ma senza emettere suoni. Quelli che abitano nelle città del Sud, si sorprendono quando piove. Non hanno dimestichezza, insomma. Ammetto che tra non avere dimestichezza con gli ombrelli e dimenticarli puntualmente ne passa. Ma non è che potessi farci molto. Quando si dimentica qualcosa, si dimentica pure che non bisognerebbe dimenticarla. Ma questo a mia madre non riuscivo a farlo capire. “
Francesco Piccolo, Storie di primogeniti e figli unici, Feltrinelli (collana Universale Economica n° 1483), 1998; pp. 77-78.
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