L’angelo annunciante
Angel of Annunciation
Part of the Polittico Averoldi - Averoldi Polyptych (1520–1522) by Tiziano Vecellio, aka Titian, Italian Renaissance painter. The entire polyptych was commissioned by Venetian papal legate Altobello Averoldi. The angel, specifically Archangel Gabriel depicted above, is one of five, as the name suggests, paintings comprising the altar piece. The other four are: I santi Nazaro e Celso con il donatore, La Vergine annunciata, Il Cristo risorto, and Il san Sebastiano.
Archangel Gabriel is holding up a scroll that says Ave Gratia Plena, which translates to Hail full of grace - the first words uttered by Gabriel to Virgin Mary.
The polyptych is displayed at Santi Nazaro e Celso, Brescia.
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Tiziano Vecelli ( known in English as Titian) • (Italian, c. 1488-1576) • Portrait of a Lady in White • c. 1561 • Gemäldegalerie Alte Meister - Dresden, Germany
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The Holy Family with Saint John the Baptist and a donor, Circle of Tiziano Vecellio, called Titian
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Tiziano Vecellio (Titian) (active about 1506; died 1576, Venetian) ~ The Penitent Magdalene, 1531-35
[Source: artvee.com]
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Portrait of Philip II wearing a diadem
by Tiziano Vecellio (Venetian, 1490 - 1576)
oil on canvas, c. 1556
Cincinnati Art Museum
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Da: SGUARDI SULL’ARTE LIBRO SECONDO - di Gianpiero Menniti
IL DIPINTO PIU' CRUDELE DEL '500
Il Cinquecento: prologo della modernità che si riflette in un'espressione artistica matura e compiuta, epigone del Rinascimento in un quadro di committenza colta e diffusa?
Non è così.
La visione idilliaca di quest'epoca è priva di fondamento.
In quel secolo le stridenti illusioni umaniste giungono a materializzarsi in laceranti conseguenze politiche e religiose che culmineranno con l'avvenimento più significativo del tempo: il "Sacco di Roma" del 1527, decretato dall'Imperatore cattolico per eccellenza, Carlo V, capace di vagheggiare il sogno di un potere pacificato entro l'unità religiosa e universalistica incarnata nella figura del sovrano illuminato.
Invece, è un secolo di conflitti cruenti e di proto-nazionalismi favoriti da complessi processi dinastici che dilanieranno l'Europa fino a lasciare in eredità al Seicento il veleno delle lotte di religione, fermento alla devastante Guerra dei Trent'anni.
Perché sorprendersi di un testo pittorico come la "Punizione di Marzia" che il vecchio Tiziano Vecellio dipinge negli anni vicini alla sua scomparsa, da artista consapevole della tragicità intrinseca nell'esistenza, della crudeltà della vita nel suo crogiolo infuocato di anime e di mondi.
Così, il colore che sulla tela è manifestazione dei corpi, si sfalda, si consuma, perde materialità e compattezza, si deforma e scorre.
E con esso, le immagini mostrano il segno del flusso spietato della carnalità che è piacere sadico, eccitazione spasmodica, inquietudine dei sensi.
Ecco da cosa nasce il dipinto di Tiziano, definito a ben ragione da Augusto Gentili "il dipinto più crudele del Cinquecento".
- Tiziano Vecellio (1488-1576): "Punizione di Marsia", 1570-1576, Kromeriz, Museo Nazionale (Rep. Ceca)
- Sulla copertina del libro: Maria Casalanguida, "Bottiglie e cubetto", 1975, collezione privata
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Tiziano Vecellio, Sisyphus, 1548-1549.
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