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#africanis
tournamentofdogbreeds · 10 months
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(dogs are in order from left to right)
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pet-userboxes · 1 year
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iicraft505 · 2 years
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Africanis
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nbula-rising · 2 years
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Africanis
The Africanis is a landrace dog found across southern Africa. As is typical with landraces, there are several regional variations, believed to be the result of isolation and, to a limited degree, deliberate breeding. Some modern writers describe the Africanis as a pariah dog. This is considered an inappropriate classification, as the term typically denotes an ownerless, free-ranging dog. Considered a landrace with limited human interference in their breeding, the Africanis has also been maintained by human owners.
The Africanis is a medium-sized, lightly built dog with a long slender muzzle and, usually, a short coat. It has been described as resembling a cross between a Greyhound and a Dingo. It can be found in almost any colour or combination of colours, although fawns, browns, brindles and blacks with various white markings are common. A distinctive, possibly primitive, feature is a black patch found high on the outside of the tail where the caudal gland is found in the wild wolf.
The Africanis usually stands between 50 and 62 centimetres (20 and 24 in). Being a landrace, minor variations in appearance may be common. The Africanis is nonetheless known to breed true to a recognisable form.
https://en.wikipedia.org/wiki/Africanis
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gregor-samsung · 2 months
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" Il 1° marzo 1896 un corpo di spedizione di diecimila soldati guidati dal generale Baratieri attaccò ad Adua un esercito di centoventimila etiopi guidati da Menelik. L’Italia subì una pesantissima sconfitta, lasciando sul terreno quasi cinquemila morti. Questa vittoria permise all'Etiopia di rimanere indipendente e insegnò ai popoli africani che gli invasori potevano essere sconfitti. L’Italia cercò allora di mettere le mani sulla Libia, con un corpo di spedizione italiano che sbarcò a Tripoli il 5 ottobre 1911. Ma l’invasione della Tripolitania e della Cirenaica da parte di un corpo militare di oltre centomila soldati italiani fece scattare la rivolta araba. Ne seguì una feroce repressione da parte italiana: migliaia di libici furono impiccati, fucilati, deportati. La resistenza, però, non si piegò e durò oltre vent’anni, nonostante la brutalità della repressione, soprattutto sotto la dittatura di Mussolini. Nel 1930, per ordine del Duce, per isolare i partigiani, vennero deportati dalla Cirenaica e rinchiusi in quindici campi di concentramento almeno centomila libici, in gran parte poi fucilati o impiccati. Fu impiegata anche l’aeronautica, su ordine di Mussolini, per sterminare le popolazioni ribelli, utilizzando le armi chimiche (gas asfissianti e bombe all'iprite). Nel 1931 il leader della ribellione, Omar al-Mukhtar (il “Leone del deserto”), fu individuato e catturato e, dopo un processo sommario, impiccato davanti a ventimila libici. È stata una delle più feroci repressioni coloniali, che costò la vita a oltre centomila persone. Fu allora che Mussolini, dopo aver sottomesso la Libia, decise nel 1934 di conquistare l’Etiopia. Si trattò della più grande spedizione coloniale con cinquecentomila uomini, trecentocinquanta aerei e duecentocinquanta carri armati. Più che una guerra di conquista coloniale, fu una guerra di distruzione del popolo etiope. "
Alex Zanotelli, Lettera alla tribù bianca, Feltrinelli (collana Serie Bianca); prima edizione marzo 2022. [Libro elettronico]
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NABAJYOTISAIKIA
C'è una tribù africana che ha un costume molto bello.
Quando qualcuno fa qualcosa di sbagliato e nocivo, prendono la persona al centro del villaggio, arriva tutta la tribù e lo circonda. Per due giorni, dicono all'uomo tutte le cose buone che egli ha fatto.
La tribù crede che ogni essere umano viene al mondo come un bene.
Ognuno è desideroso di amore, pace, sicurezza, felicità, ma, a volte, nel perseguimento di queste cose, commettiamo degli errori.
La comunità vede quegli errori come un grido
di aiuto.
Essi si uniscono per sollevarlo e per ricollegarlo con la sua vera natura, per ricordargli, fino a quando non lo farà pienamente, la verità dalla quale era stato temporaneamente disconnesso.
NABAJYOTISAIKIA, è un complimento utilizzato in Sud Africa e significa:
"Io ti rispetto, ti nutro. Importa a me".
In risposta dicono Midori, che significa:
"Così, esisto per te".
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fashionbooksmilano · 1 year
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Ritratti Africani      Seydou Keïta , Malik Sidibé, Samuel Fosso
a cura di Filippo Maggia
Electa, Milano 2023, 144 pagine,  22.3 x 28.4 cm, Bilingue Italiano/Inglese, ISBN  978-8892823785
euro 32,00
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Il catalogo è pubblicato in occasione della mostra, a cura di Filippo Maggia, allestita presso il Magazzino delle Idee di Trieste dal 18 febbraio all'11 giugno 2023. Seydou Keïta e Malik Sidibé, nati da famiglie modeste, hanno iniziato la loro carriera in piccoli studi fotografici nella capitale del Mali, Bamako e con il loro obiettivo hanno immortalato anni cruciali per la storia del paese e dell'Africa. Di una generazione successiva, è Samuel Fosso: anche lui ha iniziato la propria carriera in un piccolo studio fotografico ma la sua opera non si compone come quella di Keïta e Sidibé di ritratti di altri, ma ritrae sé stesso interpretando ironicamente gli stereotipi dell'Africa vista con gli occhi dell'Occidente o in cui reincarna, a partire da Malcolm X, le figure simbolo dell'emancipazione dei neri. Il percorso che si dipana nel libro è una sorta di "staffetta", come la definisce il curatore, che permette di coprire un lungo periodo di storia africana: il filo narrativo tracciato da Keïta alla fine degli anni Quaranta ha poi trovato un suo percorso evolutivo che corre di pari passo con la progressiva conquista e manifestazione di una consapevole 'africanità', segno distintivo che leggiamo nei loro ritratti, che non casualmente divengono autoritratti in Fosso.
12/04/23
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“Omobenedizioni”? Ci sono vescovi che dicono: NO
C’è un piccolo, piccolissimo, gregge di vescovi rimasto fedele al Vangelo ed è quello che, pur perseguitato dal mondo e dalla Sante Sede, ha già vinto la buona battaglia. “Omobenedizioni”? Ci sono vescovi che dicono: NO
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asterargureo · 2 years
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Gravina continua a non capire perché nei club gli italiani non giocano.
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afrotumble · 1 month
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dominousworld · 7 months
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Russia aiuterà gli africani a liberarsi dallo sfruttamento occidentale
Russia aiuterà gli africani a liberarsi dallo sfruttamento occidentale
a cura della Redazione 02 agosto 2023 Giorgio Bianchi spiega le ragioni che hanno determinato il totale fallimento della controffensiva ucraina e il complessivo isolamento dell’Occidente oramai inviso al resto del mondo. “Il continente africano guarda alla Russia per liberarsi dal neocolonialismo degli occidentali”. Russia aiuterà gli africani a liberarsi dallo sfruttamento occidentale Tratto…
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rausule · 8 months
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Paucis millenniis primus homo sum, qui actu Latine loquitur et conscius est historici linguae grammaticae culturalis antiqui Africani populi; singularis eventus.
Volo minus esse quam eu crawley et philippeam amantem et omnes alii scholares linguae antiquae linguam primam linguam latinam nesciverunt.
Ultimum dictionarium Latinum inspexi ad 30.000 verba.
Brant de Beer
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gaiainthejourney · 8 months
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Les morts ne sont pas morts (I morti non sono morti)
Ecoute plus souvent
Les choses que les êtres,
La voix du feu s'entend,
Endtends la voix de l'eau.
Ecoute dans le vent
Le buisson en sanglot:
C'est le souffle des ancêtres.
Ceux qui sont morts ne son jamais partis
Ils sont dans l'ombre qui s'éclaire et dans l'ombre qui s'épaissit,
Les morts ne sont pas sous la terre
Ils sont dans l'arbre qui frémit, Ils sont dans le bois qui gémit,
Ils sont dans l'eau qui coule, Ils sont dans l'eau qui dort
Ils sont dans la case, Ils sont dans la foule
Les morts ne sont pas morts.
Ecoute plus souvent
Les choses que les êtres,
La voix du feu s'entend,
Entends la voix de l'eau.
Ecoute dans le vent
Le buisson en sanglot:
C'est le souffle des ancêtres.
Le souffle des ancêtres morts
Qui ne sont pas partis,
Qui ne sont pas sous terre,
Qui ne sont pas morts.
Ceux qui sont morts ne sont jamais partis,
Ils sont dans le sein de la femme,
Ils sont dans l'enfant qui vagit,
Et dans le tison qui s'enflamme.
Les morts ne sont pas sous la terre,
Ils sont dans le feu qui s'étent,
Ils sont dans le rocher qui geint,
Ils sont dans les herbes qui pleurent,
Ils sont dans la forêt, Ils sont dans la demeure,
Les morts ne sont pas morts.
(Birago Diop)
I MORTI NON SONO MORTI
Ascolta più spesso le cose
Più che le persone,
La voce del fuoco si intende,
Ascolta la voce dell'acqua.
Ascolta nel vento
Il cespuglio in singhiozzi:
È il respiro degli antenati.
Quelli che sono morti non sono mai andati via
Essi sono qui nell'ombra che si dirada e nell'ombra che si ispessisce,
I morti non sono sottoterra
Essi sono nell'albero che stormisce, sono nel bosco che geme,
Essi sono nell'acqua che scorre, sono nell'acqua che dorme
Essi sono nella capanna, sono nella folla
I morti non sono morti.
Ascolta più spesso le cose
Più che le persone,

La voce del fuoco si intende,
Ascolta la voce dell'acqua.

Ascolta nel vento
Il cespuglio in singhiozzi:
È il respiro degli antenati.
Il respiro degli antenati morti
Che non sono partiti,
Che non sono sottoterra,
Che non sono morti.
Quelli che sono morti non sono andati via,
Essi sono nel cuore della donna,
Essi sono nel bambino che vagisce,
E nel tizzone che brucia.
I morti non sono sottoterra,
Essi sono nel fuoco che si estingue,
Essi sono nella roccia che geme,
Essi sono nelle erbe che piangono,
Essi sono nelle foreste, sono nella casa,
I morti non sono morti.
(Birago Diop)
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sauolasa · 9 months
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I leader africani a San Pietroburgo per un summit con Putin: in agenda cooperazione, grano e Wagner
Il presidente russo è alla ricerca di nuovi alleati. Il Cremlino ha accusato l'Occidente di aver esercitato "grossolane pressioni" per tentare di scoraggiare le nazioni africane a partecipare al vertice. Presenti 17 leader e 32 alti funzionari
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gregor-samsung · 2 years
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Roberto Saviano e Asaf Hanuka, Sono ancora vivo, Bao Publishing, 2021.
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fabriziosbardella · 1 year
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Kwizera e Daniel hanno vinto il sessantaseiesimo Campaccio con due splendide gare che hanno fatto divertire il numeroso pubblico presente sul percorso. #campaccio #cinquemulini #corsacampestre #RodrigueKwizera #RahelDaniel #sangiorgiosulegnano #sanvittoreolona #atletiafricani #WorldAthleticsCrossTour #YemanCrippa #NadiaBattocletti #fabriziosbardella
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