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#al mio fianco
ragazzoarcano · 1 year
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“Mi duole la mente
dal tanto immaginarti qui,
al mio fianco.”
— Pablo Neruda
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amo solo sotto le lenzuola, solo sotto una sostanza.
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jaja-dingdong · 4 days
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@milanblr è stata una serata difficile e lunedì sera lo sarà ancora di più, but at least we have each other
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deathshallbenomore · 1 year
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il momento di rivendicazione femminista in cui “vado di consiglio dell’esperto [sulla grappa da assaggiare]” “anche tu preferisci qualcosa di più leggero?” “ma anche no, grazie mille :)”. 10/10 più efficace di 119383728 momenti di autocoscienza femminile
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2stelle · 1 year
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Sono sul treno per Torino e letteralmente tutti accanto a me vanno allo Stadium they are never beating the hanno solo tifosi fuori Torino allegations
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comefiorineldeserto · 4 months
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Per me è fondamentale condividere la mia vita con qualcuno che comprenda la mia salute mentale, la mia direzione familiare e il caos della mia quotidianità. Ho bisogno di sapere con certezza che, nonostante tutte le difficoltà della mia vita, la persona al mio fianco mi apprezzi per come sono. Voglio sapere che a prescindere da quanto possa essere complicato il mio mondo, ci sia qualcuno che possa sempre ascoltarmi e comprendermi alla fine della giornata.
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nasco-n-dino · 3 months
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Stare al mio fianco è impegnativo.
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susieporta · 10 months
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Non ti chiederò di fare niente, nemmeno di stare al mio fianco per sempre.
Perché se devo chiedertelo, non lo voglio più.
~Frida Kahlo
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ninoelesirene · 5 months
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Al pronto soccorso una signora con occhi buoni e due occhiaie livide si è avvicinata e mi ha chiesto di usare il mio cellulare per chiamare il figlio: “Sono qui dalle 13” ha detto, “e non ho potuto fargli sapere più nulla”.
Abbiamo riscritto il numero di Luca parecchie volte. Lei pronunciava le cifre, io le digitavo, poi le riguardavamo insieme per vedere se i conti tornassero. Pareva più una poesia di Rodari che un dettato.
Mentre i due finalmente parlavano, la signora ha appoggiato una mano sulla mia spalla e l’ha lasciata lì, finché non è stato il momento di congedarsi: “grazie, gentilissimo, potrei essere una mamma per te.”
Gianesia, questo il suo nome, avrà 85 anni almeno, mentre mia madre è morta a 54. Non ho idea di come sarebbe stata a quell’età e l’immagine che ho di lei è intrappolata in un’epoca di capelli scuri e pelle ancora intatta, di sorrisi sani e nessuna occhiaia livida. Chissà se avrebbe mai chiamato me con il tono timido, ma organizzativo che Gianesia aveva con Luca: quello di un genitore che sa di dipendere, ma non perde l’inclinazione ad accudire. Non lo saprò mai, e fa male. Soprattutto non so come sarei stato io, chi sarei stato io se lei fosse ancora qui e avesse potuto invecchiare, essendo fragile nell’unico modo che ci accomuna tutti. Avrei risposto alla sua chiamata con la stessa attenzione? L’avrei fatta sentire accolta? O mi sarei spazientito, come il figlio della signora che invece mi sedeva di fianco? Non lo so, ma so che sopravvivere significa accettare ciò che è stato e, soprattutto, ciò che non è potuto essere.
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ragazzoarcano · 2 years
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“Mi duole la mente
dal tanto immaginarti qui,
al mio fianco.”
— Pablo Neruda
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fin da piccolo, il mio film preferito: “Happy Days”; le arrivo in bocca e poi le chiedo di sorridere.
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Se qualcuno mi chiedesse "'come stai?" risponderei "tutto bene", perché non sono una persona a cui piace parlare e dire le cose, ma se mi ci dovessi soffermare su questa domanda e dare una vera risposta, io non saprei che risposta dare, perché non lo so come sto, non lo so. Ho tanti pensieri nella mia mente e non li riesco a mettere a posto o far tacere la mia mente, sento tante mancanze, a partire da me stessa, ho perso quella gioia, felicità, la voglia di fare e da un sacco di tempo, mi manca qualcuno da avere veramente al mio fianco con cui lasciarmi andare seriamente, con cui non avere paura di nascondere una parte di me stessa, mi manca la voglia di vivere ogni tanto ed è brutto dirlo.
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yomersapiens · 2 months
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La pizzeria è gremita e i tavoli sono occupati da precoci coppiette giunte ben prima dell'ora più consona alla cena, forse per finire velocemente e correre in casa ad accoppiarsi. O forse perché vivo a Vienna e qua cenano quando i comuni mortali normalmente fanno merenda. Inutile che sfotto, se sono entrato in pizzeria a quest'ora è perché pure io sto morendo di fame. Conosco la capo sala, ha letto il mio libro e dato che mi saluta ancora devo dedurre che non le ha fatto schifo. Le chiedo se posso mettermi al bancone, sono da solo, fuori fa freddo e ho fame, che mi basta una margherita e me ne vado. Annuisce e i suoi occhi si fanno compassionevoli. Non faccio in tempo a sedermi che il ragazzo al bancone, notando la mia condizone solitaria, mi porge una birra che non avevo ordinato. Mi sorprendo e dico che ci deve essere stato un errore, che ancora non ho chiesto nulla. Mi risponde che fa lui, posso stare tranquillo. Io desideravo una coca-cola e ora mi tocca bere una birra offerta accidenti. C'è una seggiola di fianco a me con una giacca poggiata, la proprietaria mi chiede se desidero che la sposti, le dico che non serve, tanto non arriva nessuno. Mi sorride e torna a limonare con un barbuto uomo di quasi due metri. Più passa il tempo più gli alti mi stanno sul cazzo e vorrei segargli le gambe mentre dormono. Poi mi ricordo di essere sopra la media in Italia (e anche in Sud America) e torno a concentrarmi sulla sala. Ci sono davvero solo coppie, uscite per festeggiare la ricorrenza amorosa. Noto con piacere un cospicuo numero di tavoli occupati da persone dello stesso sesso che si tengono per mano. Sorrido per loro. Che belli che siete, godetevi questo momento, vi lascerete anche voi, non temete. Il volume della musica è troppo alto, decido di mettere le cuffiette e ascoltare qualcosa di diverso, un concerto per orchestra a tema videogiochi giapponesi, tanto sono da solo, non devo interloquire con nessuno. Mentre divoro la mia margherita penso a San Valentino. Al fatto che come festa non serva a molto, a meno che tu non abbia 16 anni e bisogno di un pretesto per scopare. Ma è utile per chi come me la vede come un post-it, messo per ricordardati di essere grato a chi ti vuole bene. Anche se non te lo meriti perché fai schifo come essere umano. Anche se dovresti ricordartelo ogni giorno ma tra una cosa e l'altra ti passa per la testa e allora eccoti una data. Una volta all'anno, fai sto sforzo e scrivi a chi ti vuole bene, scrivi quanto ti ritieni fortunato ad avere qualcuno che ti sopporta. Servono a questo le feste. Natale per ricordarti di ringraziare la famiglia. Il compleanno per ricordarti dell'esistenza di qualcuno. L'onomastico per ricordarti pure come si chiama. Ferragosto per ricordarti che l'estate sta finendo. Pasqua boh, non lo so, per ricordarti che è possibile uccidere una divinità forse. Finisco la pizza e mi arriva un'altra birra che ancora non ho ordinato. Mi giro in sala per capire a chi ho fatto pena stavolta. Nessuno mi guarda. La finisco contro la mia volontà e mi dirigo a pagare il conto. Mi viene detto dalla capo sala che oramai faccio parte della famiglia, che posso considerarmi un cugino acquisito e che quindi mi basta darle la metà della metà di quello che avrei dovuto dare. Quanto adoro fare pena. È il mio superpotere. Birra gratis, pizza scontata e posso andare a letto con la pancia piena. Una coppia mi avrà notato e ora sarà nata una discussione, prima di fare l'amore. "Tesoro, voglio adottare un triste italiano solitario, hai visto quanto era carino mentre mangiava la sua pizza, starebbe così bene con il nostro arredamento". Qualcun altro avrà girato un video che diventerà virale su tiktok e dove magari vengo insultato. Poco mi interessa. Torno a casa dal mio gatto, gli dico che lo amo e che sono grato ci sia lui a volermi bene. Lui, per tutta risposta, vomita sul tappeto. L'amore è un linguaggio variopinto e maleodorante talvolta.
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ricorditempestosi · 9 months
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al mio fianco voglio una persona che mi sproni a tirar fuori il meglio di me, che sia la mia più grande tifosa, che abbia voglia di scoprire i lati di me che custodisco gelosamente, che non si fermi all'apparenza
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fridagentileschi · 4 months
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Ho trascorso un'ora in banca con mio padre perché doveva fare un bonifico. Non ho saputo trattenermi, perciò gli ho chiesto...
“Papà, perché non attiviamo la tua banca online?"
“Perché mai dovrei farlo?” mi ha chiesto lui...
“Beh, perché così non dovresti trascorrere un'ora qui per cose come i bonifici. E poi potresti anche fare shopping online. Sarebbe tutto semplicissimo!"
Ero al settimo cielo all'idea di aprirgli il mondo della banca online.
Lui mi ha chiesto: “Se lo facessi, non dovrei più uscire di casa?"
“Esatto!” gli ho detto io. Poi gli ho spiegato che ora si può anche far consegnare a domicilio la spesa e che su Amazon si compra qualsiasi cosa.
La sua risposta mi ha lasciato di stucco.
Mi ha detto: “Dal momento in cui sono entrato in banca oggi, ho incontrato quattro miei amici e ho chiacchierato col personale che ormai mi conosce molto bene.
Lo sai che sono solo… questa è la compagnia di cui ho bisogno. Mi piace prepararmi per venire in banca. Di tempo ne ho a sufficienza ed è proprio quel poco di allenamento fisico che mi serve.
Due anni fa quando stavo male, il fruttivendolo dal quale compro la frutta è venuto a trovarmi e si è seduto di fianco al mio letto a piangere.
Quando tua madre è caduta qualche giorno fa mentre faceva la sua passeggiata mattutina, l'ha vista il nostro commerciante di fiducia che ha preso subito l'auto per portarla a casa, dato che sa dove viviamo.
Avrei tutta questa umanità se tutto diventasse online?
Perché dovrei volere che mi venga consegnato tutto e mi costringa ad interagire solamente col mio computer?
A me piace conoscere le persone con cui ho a che fare e non solo i 'venditori'. Così si creano dei legami e dei rapporti.
Amazon queste cose le consegna?”
La tecnologia non è la vita...
Dobbiamo trascorrere il nostro tempo con le persone, non con i dispositivi.
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luluemarlene · 2 months
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Buongiorno Oreste,
la mia mente si inebria al ricordo di una gita a Roma in cui ti raccontai dell'uomo che mi appoggiò il cazzo sull'autobus tra la periferia e Trastevere
Il mio vestito leggerissimo che ad ogni frenata si spostava leggermente all'insù e l'odore di sudore dell'uomo che tornava sicuramente da un lavoro di manovalanza
Ma non mi spostavo, anzi, premevo il mio culo sulla patta che in un attimo è divenuta dura e gonfia e gli occhi delle signore intorno a noi che ci gurdavano
Poi la sua mossa audace di appoggiarmi una mano sul fianco e tirarmi a sé
Solo i miei 2 amici non si accorsero di nulla e quando siamo scesi mi voltai e lui stava già proseguendo per la sua strada.. Chissà che faccia aveva, quanti anni
Restai eccitata tutta la sera tra odori di "saltimbocca" e "cacio e pepe". Madonna come avrei voluto averti lì!!
Ricordo che scrissi un racconto e lo pubblicai con la certezza che mi avresti punita
Ti conoscevo da poco più di un mese e sapevo che la mia punizione sarebbe arrivata puntuale e severa.
Non mi deludesti.
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