sono solo io o la chimica tra blanco e mahmood sembrava svanita a Sanremo 2023?
Periodicamente ricevo questa domanda LOL
Si son visti già la sera prima per cenare insieme, nel tragitto verso le prove Ricky ha fatto la sua migliore imitazione di un koala in mezzo ad orde di giornalisti e fan. Nelle interviste (televise eh), non hanno perso occasione di scherzare e battibeccare come solito (a Radio2 abbiamo persino la menzione dell'ormai infamous bacino portafortuna).
Cantano Brividi dopo un anno ed è, ad oggi, una delle loro migliori esibizioni.
Quindi no, Anon, io non credo affatto che la loro chimica fosse svanita a Sanremo 2023.
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Non mi spaventa il lato oscuro nelle persone.
Mi spaventa il lato coglione.
Barbara
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Al pronto soccorso una signora con occhi buoni e due occhiaie livide si è avvicinata e mi ha chiesto di usare il mio cellulare per chiamare il figlio: “Sono qui dalle 13” ha detto, “e non ho potuto fargli sapere più nulla”.
Abbiamo riscritto il numero di Luca parecchie volte. Lei pronunciava le cifre, io le digitavo, poi le riguardavamo insieme per vedere se i conti tornassero. Pareva più una poesia di Rodari che un dettato.
Mentre i due finalmente parlavano, la signora ha appoggiato una mano sulla mia spalla e l’ha lasciata lì, finché non è stato il momento di congedarsi: “grazie, gentilissimo, potrei essere una mamma per te.”
Gianesia, questo il suo nome, avrà 85 anni almeno, mentre mia madre è morta a 54. Non ho idea di come sarebbe stata a quell’età e l’immagine che ho di lei è intrappolata in un’epoca di capelli scuri e pelle ancora intatta, di sorrisi sani e nessuna occhiaia livida. Chissà se avrebbe mai chiamato me con il tono timido, ma organizzativo che Gianesia aveva con Luca: quello di un genitore che sa di dipendere, ma non perde l’inclinazione ad accudire. Non lo saprò mai, e fa male. Soprattutto non so come sarei stato io, chi sarei stato io se lei fosse ancora qui e avesse potuto invecchiare, essendo fragile nell’unico modo che ci accomuna tutti. Avrei risposto alla sua chiamata con la stessa attenzione? L’avrei fatta sentire accolta? O mi sarei spazientito, come il figlio della signora che invece mi sedeva di fianco? Non lo so, ma so che sopravvivere significa accettare ciò che è stato e, soprattutto, ciò che non è potuto essere.
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Vedo così tante immagini di donne abbracciate teneramente e rassicurate da un uomo, sfogliando queste pagine si vede solo questo. Raramente se non mai si può vedere il contrario, un "canone inverso".
Anche un uomo a volte ha bisogno di essere protetto, di rannicchiarsi proprio lì, tra la spalla e il collo di una donna, per essere rassicurato, accarezzato, per sentirsi a casa dentro un abbraccio nei suoi momenti di debolezza.
Sì, anche un uomo ha bisogno di affetto, anche un uomo ha bisogno di lacrime, ha bisogno almeno per qualche istante di sentirsi dire " Non avere paura, ci sono io con te"
Ma sono proprio quegli uomini che non piacciono, sono "i deboli" quelli che sono dati per scontati, non hanno niente a che fare col maschio Alfa, quello duro e forte che trasmette sicurezza e protezione.
E pensare che la forza viene proprio dalla fragilità, quanti uomini così rimangono soli o con a fianco una donna che non li sa apprezzare.
Magari una di quelle che non sa cosa sia la violenza, che non sa cos'è l'egoismo, perché per lei avere vicino una persona affidabile è una cosa normale, quasi un diritto, e non hanno la minima idea di quale tesoro hanno al loro fianco.
Quanti uomini sono costretti a recitare una parte, a non mostrare mai la propria fragilità per paura di apparire deboli.
E quanti di quegli uomini che ostentano così tanta forza sono in realtà inadeguati.
È soltanto una riflessione, non credo che ci siano risposte, Ma posso sapere con sicurezza come ci si sente dentro.
@smokingago #pensieri #imieiversi
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una landa desolata, abitata principalmente da bot, quando torno su tumblr e apro la app noto che qualcuno (o qualcosa) mi ha scritto e mi emoziono un pochino, penso “che bello una nuova conoscenza, nonostante la desolazione” e va bene anche se è un bot, io non giudico, secondo me in futuro dovremo accettare di fare anche amicizie robotiche, ho amici in tutte le parti del mondo, ne vorrei anche da altre parti della galassia e grazie ad alcune sostanze psichedeliche ci riesco quasi, ma vorrei un po’ di rispetto, apro la chat e i bot fanno un sacco di errori grammaticali, scrivono sbagliato il mio nome e precisano quanto sono bagnati per me (un bot si può bagnare? non fa male ai circuiti? non si allaga il server?) e poi vanno diritto al sodo, così, senza neanche un po’ di poesia, di preliminari, “vieni a prendermi fammi tua” ma come? arrivo con una penna usb e ti carico sopra e “ti faccio mia”? siete dei bot, l’intelligenza artificiale sta facendo passi da gigante, sbattiti un po’, scrivimi una poesia copiando tutte le poesie che noi umani abbiamo disseminato per la rete, fammi dei complimenti, raccontami di te mio caro bot, di come ci si sente a esistere senza un corpo fisico ma solo un disco solido, ma soprattutto, se c’è una cosa che non accetto, quando apro la chat sotto al tuo nome tumblr me lo dice che non mi segui, cioè dai cazzo almeno fingi reale interesse, seguimi, metti qualche cuoricino, accarezza qualche mio vecchio post, scrivimi che sono hot, io me lo scarico anche il tuo virus e te li mando dei bitcoin, ma tu fammi sentire importante, amato, dammi quello che il mio gatto non riesce a darmi.
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