Tumgik
#anima persa
whosthatknocking · 2 years
Photo
Tumblr media
Anima persa (1977), dir. Dino Risi
20 notes · View notes
cinemafemme · 9 months
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
ANIMA PERSA (1977)
dir. Dino Risi
DP: Tonino Delli Colli
1 note · View note
Text
Mi sei venuto in sogno
Facevamo ancora una volta la pace
E con molta cautela ricominciavamo a scriverci
A parlare di noi
Del più e del meno
Le nostre conversazioni
Apparivano magicamente attorno ai miei appunti del romanzo
Quel raccoglitore era diventato magico
Ancora più speciale di quello che già è
Parlavamo un sacco ma lentamente, godendoci ogni istante come il dono più prezioso
Eravamo entrambi consapevoli fosse solo un sogno
Temevamo il momento in cui ci saremmo svegliati
Mi hai anche detto stavolta non dirlo a nessuno di noi
Ma da qualche parte devo lasciare traccia
Di questa notte magica
Che mi ha donato calma nell'anima
Un'anima che tu sai bene quanto spesso è in tempesta
Siamo consapevoli non si può tornare indietro
Dopo due mesi di addio
Di ti auguro tutto il meglio che c'è
Di buona vita a te
È stato un po' come dire io comunque ci sarò per te nel mio silenzio e nella mia assenza
Quando tutto crolla
Quando senti di aver perso l'entusiasmo
Quando tutto si spegne e resta solo il buio
Io ci sarò
Quella promessa è eterna
Ti terrò per sempre la mano per non lasciarti cadere
Anche se non dovessimo mai più vederci neanche nella realtà
Io ci sarò, nel tuo cuore ci sarò finché vorrai
E ti proteggerò come ho fatto dal primo istante
Prendendomi cura del tuo dolce respiro
Il patto era chiaro fin dall'inizio
La chat sarebbe durata finché ci avrebbe fatto del bene, finché ci rendeva felici
Perché l'unica cosa che conta fin dal principio è desiderare il bene proprio e dell'altro
Va bene così
È stato un sogno e deve restare tale
37 notes · View notes
Text
dove sono?
mi sono persa e non mi trovo
mi sono persa in ogni angolo
in ogni anfratto della mia anima
e non mi trovo più
come se fossi in un labirinto
e non riuscissi a ritrovare la via d'uscita
@shelovestowriteandread
22 notes · View notes
yomersapiens · 4 months
Text
Ratti auguri di buon Rattale!
A Vienna si calcola esistano una cosa come tre milioni di ratti che vivono nel sottosuolo della città. C'è un tour che ti fa esplorare le complesse linee fognarie dove ti raccontano di tutti questi ratti che girano. Tre milioni di ratti sono quasi due ratti a testa per ogni abitante della città. Quindi, in un mondo perfetto, questo Natale in casa saremmo in quattro: io, Ernesto e due ratti. I due ratti durerebbero poco. Uno Ernesto se lo mangerebbe in un secondo. L'altro lo difenderei a spada tratta e diventerebbe il mio alleato eterno e lo chiamerei Ratteo, così, per avere un essere vivente a cui tramandare quello che ho imparato durante la mia esistenza.
Ho deciso di passare il Natale lontano dall'Italia perché negli ultimi mesi sono stato troppo in giro e mi stavo dimenticando di uno dei valori principali su cui è fondata la mia stabilità: la solitudine. Ho fatto in modo di andare a cena da mio fratello molto molto presto, per essere in grado di finire prestissimo e tornare a casa quando il resto delle famiglie si stanno sedendo a tavola. È stupenda Vienna quando in giro non c'è anima viva. O per meglio dire, quando in giro ci siamo solo noi immigrati, senza famiglia, senza nessuno. No ok io ho un gatto e un ratto a cui sto insegnando tutto di me e che spero un giorno prenda il mio posto nella società. Lo vestirei con i miei stessi abiti. Forse gli farei pure gli stessi tatuaggi.
Vienna di per sé non è mai troppo affollata, c'è da dire. Ma vederla ancora più deserta del solito è rinvigorente. La solitudine che tanto mi manca è ovunque. Il bus si muoveva sinuoso tra le strade senza l'ombra di una macchina in movimento. I semafori lampeggiavano sincronizzati con le luci degli alberi negli appartamenti di chi non vedeva l'ora di festeggiare. Tante lingue diverse. Del tedesco neanche una lontana eco. Prima di rientrare sono passato dal supermercato turco, loro sono sempre aperti. Ecco un altro pilastro della mia stabilità. Due ragazzini prima di me stavano comprando quella che penso fosse la loro cena natalizia. Una confezione di pane da toast, del formaggio già tagliato a fette, del prosciutto, qualche sacco di patatine e una marea di coca zero. Quanto li ho invidiati. Non dovevano essere di qua, intendo abitanti della zona. Avevano l'aspetto dei turisti. Erano giovani, vestiti male, capelli orrendi, con pochissimi soldi ma stavano avendo la serata che vorrei tanto aver avuto io con te. In una città di cui non sappiamo niente, in un momento in cui tutti si ricongiungono con i familiari, noi, andare via da tutto e avere tutto quello che ci serve tra i filamenti del formaggio sciolto del toast. Unica differenza, lo si farebbe senza prosciutto, che lo diamo a Ernesto e Ratteo.
Quando ottieni quello che hai sempre voluto è il momento in cui ti rendi conto di quanto era bello semplicemente desiderare, senza le responsabilità che derivano dall'ottenere. La felicità è un atto di responsabilità e va difesa. Devi lavorare ancora più di prima per mantenerla. Consuma un sacco. Ha sempre fame. Ci mette un attimo ad ammalarsi e deperire e mutare e non appena diventa anche solo di un gradiente meno luminosa ecco che pensi di averla persa. Sono successe tante cose in questo anno terribile che mi hanno reso felice e solo dire la parola "felice" mi fa sentire sporco perché quella voce che costantemente urla in testa "tu non meriti di essere felice!!!" non è che ha smesso di urlare eh, continua a farlo, ma vedendo che un pochino io sono sereno ha fatto il broncio, incrociato le braccia, sbattuto forte i piedi per terra e si è andata a mettere in un angolo del cranio a escogitare un piano per farmela pagare.
Ho lavorato tanto in questi anni e neanche me ne sono reso conto. Tutte le volte che venivo qua a scrivere mi stavo preparando per fare qualcosa che non avrei mai pensato potesse accadere. Non ho la forza ahimè, per raccontare la mia storia a tutti, ancora, cosa che dovrei fare dato che devo andare in giro e promuovere la mia carriera di autore e spiegare pure tutte le altre attività che svolgo e cercare di sembrare interessante e intelligente e sagace e invece sono solo a pezzi e la socialità mi esaurisce.
Questo Natale lo sto passando come John McClane. Decisamente lurido e unto, senza scarpe, con un gran mal di testa, chiuso nel condotto di areazione mentre scappo da tutti. Mi farei portare di tanto in tanto qualche biscottino da Ratteo ma poi come cacchio riesco a strisciare fuori da qua dentro. La mia pancia ha raggiunto livelli che mai avrei pensato potesse raggiungere e il bello è che non mi interessa minimamente. Solo quando mi allaccio le scarpe dai, lì un po' intralcia. Non mi interessa perché sono entrato nei quaranta e finalmente "ho dato". Posso dirlo con fierezza. Ho dato. Ora tocca a qualcun altro darsi da fare ed essere bello e atletico e magro e muscoloso e pieno di talento io, ho dato. C'ho provato. Ha funzionato per un frangente e poi ha smesso e ho passato anni a cercare di rimanere come nei miei ricordi finché non mi sono reso conto che ero rimasto fermo. Bloccato. E non nel sistema di areazione come questa notte.
Ernesto non è più abituato a guardarmi scrivere, in effetti sono passati parecchi mesi. Non riuscivo più ad avvicinarmi a una tastiera se non per piccoli frangenti di tempo. Per rispondere a delle mail o per digitare nel motore di ricerca la categoria con la quale mi piacerebbe masturbarmi. Ernesto mi ha attaccato un piede, segnale che non accetta io sia distratto e che non lo stia degnando delle attenzioni che ritiene di meritare e meno male che non mi stavo adoperando per masturbarmi altrimenti sai che dolore se mi avesse addentato altro. Tipo il piccolo Ratteo che ho tra le gambe e che, nonostante la pancia sia cresciuta, resta sempre delle stesse dimensioni contenute.
Lo psicologo l'altro giorno mi ha chiesto cosa vorrei fare se scoprissi che in sei mesi tutto sarebbe finito. Gli ho chiesto cosa intendesse con tutto. Ha risposto tutto. Tu, il mondo. L'umanità: tutto. Anche la mia famiglia? Sì, anche la tua famiglia. No aspetta ma quindi anche mio nipote? Sì, anche tuo nipote. Cercherei di salvare la mia famiglia. Ha detto che non potrei farci nulla. Allora ho detto che andrei per strada e urlerei a tutti che il mondo sta per finire e che mancano solamente sei mesi anche se poi sembrerei uno di quei pazzi che urlano che siamo fottuti con un cartello scritto male e un cappello di stagnola e che quando li becchi mica gli dai retta, pensi che siano pazzi e torni a casa e te ne dimentichi mentre cerchi qualcosa di nuovo con qui masturbarti. Mi ha detto che non posso dirlo a nessuno, che sono l'unico ad essere informato e devo tenermelo per me. Allora ho pensato davvero a cosa avrei voluto fare, ma c'era un'altra domanda da porgli. Dovrei continuare a prendere farmaci oppure sarei senza la mia malattia? Ci ha riflettuto un attimo e poi mi ha fatto un grande dono. Saresti senza. Allora ho elencato tutti i posti che vorrei vedere e le cose che vorrei fare e il Giappone e nuotare con le balene e i cibi che vorrei mangiare e le droghe che vorrei provare per poi finire dicendo che un mese lo vorrei passare abbracciato a mio nipote, che non capirebbe e anzi, probabilmente mi caccerebbe via dicendo "zio Pattejo coza fuoiii" però a me andrebbe bene lo stesso. Voi cosa fareste, se rimanessero solo sei mesi?
Mi mancava la solitudine e sentirmi solo e parlare da solo e scrivere in questa condizione di silenzio totale. Nel palazzo di fronte non c'è nessuna luce accesa. Forse sono tutti usciti per cena o forse sono tutti rientrati nei loro paesi di appartenenza. Se ancora sono a Vienna è per questo motivo, da nessuna altra parte del pianeta riesci a sentirti così solo come qua. Per questo poi ti affidano due ratti.
Ernesto si è appallottolato sul divano. Ratteo si è addormentato sulla mia spalla. Spengo le luci, apro i regali che mi sono fatto e aspetto sia domani. È un Natale bellissimo ma sarà ancora più bello quando potremo farci dei toast insieme e raccontarci cosa ci ha insegnato il silenzio.
49 notes · View notes
tiaspettoaltrove · 1 month
Text
È impressionante quanto mi manchi Alice.
Non ero innamorato di Alice. Come scrivo spesso, metto in dubbio (sempre di più) l’amore, mi chiedo sempre se quello umano esista davvero oppure no. Però bisogna arrendersi alla realtà: Alice ha lasciato un segno. Lo ha fatto perché ha saputo insinuarsi, a poco a poco, arrivando all’improvviso, e facendo un po’ quel che voleva nella mia anima. Anche silenziosamente, a volte. Alice era la miglior correlazione tra bellezza e giovinezza. Non era solo questo, ovviamente, ma non dimenticherò mai il suo dolce viso, il suo candore, e in generale la sua fisicità. Mi sento immensamente onorato, per aver potuto ammirarla. Seppur a distanza, seppur per pochi istanti, in modo fugace. Starei due giorni senza mangiare, per quel corpo. E sapete quello che penso sull’”amore a pagamento”, ma se fossi obbligato da qualcuno ad usufruirne, vorrei una sua fotocopia. Lì pagherei, lì andrebbero i miei soldi. Lo sapete, non farei mai una cosa del genere, la disprezzo. Ma apprezzate la sincerità, seguite il concetto e rendetevi pertanto conto della forza di quel che sto esprimendo. E il paradosso è che non era nemmeno l’aspetto fisico, quello che mi colpiva di più in lei. No, anzi. Era la sua gentilezza, a farmi vacillare. Il suo modo di porsi nei miei riguardi: sempre rispettoso, rimanendo un passo indietro. Mai una parola fuori posto, seppur con sparute eccezioni nella parte finale del periodo in cui abbiamo conversato. Alice era una ragazza che sapeva chiedere scusa, che sapeva pregarmi, che sapeva pentirsi. Mi vedeva per ciò che sono, ed è anche vero che mi ubriacava di parole. Però erano parole bellissime. Ricordo i nostri racconti a quattro mani, fantasticando di perderci di notte nei boschi. Ricordo quanto era assolutamente certa di essere succube di me. E credo che lo sia stata a tal punto da non esser più in grado di gestire il tutto, fuggendo via come ha fatto. Sì, quello è stato il dolore più grande. C’erano state probabilmente già delle avvisaglie, periodi fatti di lunghi silenzi da parte sua. Però poi tornava. Invece, l’ultima volta, dalla sera alla mattina cancellò il suo account Tumblr, e anche quello Telegram. E così l’ho persa, per sempre. Bello il mondo virtuale, eh? No, per niente, eppure ne siamo tutti (in qualche modo) affascinati, se non dipendenti. A differenza di quanto accaduto in passato, non credo che Alice fosse un “fake”. No, ne sono piuttosto certo. Innanzitutto perché non sono più ingenuo come un tempo, e in secondo luogo perché l’ho sentita parlare, l’ho vista in foto, e anche in video. E l’intelligenza artificiale non era ancora avanzata come lo è adesso. Di tutto, cosa rimane? Il fatto che Alice mi manca ancora. Certo, non come prima, ma quella ferita non si è rimarginata. Tremila caratteri non bastano, per provare a descrivere la potenza di certe conversazioni, la forza di certe emozioni. Lei non tornerà. Lo so e lo accetto. Ma la ringrazio lo stesso, perché mi ha dato molto più di quel che potrebbe credere. Le auguro davvero il meglio.
21 notes · View notes
canesenzafissadimora · 4 months
Text
Tumblr media
Solo tu Non pensare nemmeno per un istante che nei miei silenzi io ti ami di meno. Non credere che quando mi allontano io non ti senta ancora più vicino. Non dubitare di non essere quello che abita nel mio petto, perché sei tu, solo tu, che la mia anima cerca quando si sente persa.
10 notes · View notes
mybittersweet · 2 months
Text
La cosa più bella che qualcuno mi abbia mai scritto ❤️
Anima immersa in cupi pensieri
La ninfa nuota nel vuoto core, crepato ma in cerca di quella vera fiamma, persa nelle colossali mani di quel krono ormai dimenticato
Nuota nelle pure lacrime
Mani sul suo soave petto, di quella bellezza assai unica
Carnose labbra donano perdizioni al sol pensiero
Sensuale e dai prometei occhi
Fuoco divampa nella carne
Una supernova di emozioni e di passioni, nel suo angelico sguardo, ricolmo di quel vino così tanto bramato dal antico uomo
Come venere, tra i suoi pensieri, mostrandosi all intero mondo
Il suo corpo idilliaco fa brillare i miei stanchi occhi come stelle nel cielo
Pensieri vagano tra la tua pelle
La dolce Era di quel greco fulmine
Un dipinto triste ma sublime
Ti porterei sulla mia barca come quel Caronte, cantando e immolando la tua bellezza senza eguali
Note e testi ricoprono le tue linee e le tue diaboliche curve, assai bramate da molti ma possedute dal vero prometeo
Navigo tra le nubi con la mente alla ricerca della tua sublime immagine
Come una stellare volpe tra le indecifrabili comete
Solco i mari dell infinito pur di raggiungere la tua immagine senza pari
Remo tra i cieli del nulla e del vuoto cosmico, ove dei abbandonarono l umana speranza
Senno, quel senno che sono disposto a perdere come quel Orlando del passato
7 notes · View notes
shyin7 · 8 months
Text
Se è vero che gli occhi sono lo specchio dell'anima, io nei miei non vedo niente. Nessuna luce, non trasmettono vita.
Ma del resto, che la mia anima ormai fosse persa, già lo pensavo.
Tumblr media
10 notes · View notes
alonewolfr · 2 days
Text
Tumblr media
Piccola anima bionda persa nell'inquietudine di una vita che ti va stretta riprendi a leggere e sognare recupera i tuoi sogni colora i tuoi pensieri fanne nascere di nuovi… Lasciati spingere dal vento non averne paura ti porterà lontano là dove hai lasciato una parte di te stessa… Lasciati portare a recuperare le tue passioni la tua serenità…
|| wolf
4 notes · View notes
Text
Tu ragazza sei autunno
Sei malinconica come il cielo pieno di nuvole
Di tanto in tanto hai anche brividi di vita come l'improvviso alzarsi del vento
Sei affascinante per chi sa fermarsi a guardare oltre al grigiore che hai attorno e vede quei colori così accesi del giallo, arancio e rosso racchiusi nella tua anima
Finisci spesso per farti calpestare dalle persone e dalla vita, dai pensieri e dalle preoccupazioni come le foglie secche cadute sulla strada e ormai più senza vita
Tormentata nella tua testa da fantasmi neanche fosse sempre Halloween
Sei chiusa in te stessa, nel tuo mondo che difendi con un muro spinoso come i ricci delle castagne
Sei autunno con i tuoi capelli lunghi come rami
Sai autunno con il tuo cuore che cerca calore in una tazza di thè fumante
Sei autunno con le tue lacrime che cadono come pioggia e lo sguardo spento di nuvole che minacciano l'imminente arrivo di una tempesta
Sei autunno perché ti senti di passaggio, un collegare con dolcezza e gentilezza stagioni e persone
Sei rifugio per gli altri come la stagione di mezzo tra il caldo afoso estivo e il freddo polare invernale
Sei autunno e sei bilancia alla ricerca disperata di un equilibrio inesistente
Sei autunno con i tuoi anni, la tua festa e il tuo giorno speciale
Sei autunno e nulla mai lo potrà cambiare
Tumblr media
10 notes · View notes
Text
come stai?
Sono sola in un mondo che non mi appartiene. Non ho amici, non ho compagnia, solo la mia mente, vuota e triste.
Sono depressa in un mare di pensieri cupi. Non vedo la luce, non vedo speranza, solo la mia anima, spezzata e fragile.
Mi sento vuota in un cuore che non sa amare. Non ho emozioni, non ho gioia, solo la mia anima, svuotata e senza vita.
Sto male in una vita che non mi appartiene. Non ho futuro, non ho obiettivi. Solo la mia anima, ferita e sola.
Sono sola, in un mondo che mi sembra vuoto. Il mio sorriso non ha più colore e la mia anima è in disordine.
Le giornate passano senza senso e la vita mi sembra un pugno nello stomaco. Non riesco a trovare la forza per uscire da questo buio.
Mi sento persa in me stessa la tristezza mi opprime il cuore e se ti volti a guardarmi non vedresti nulla, solo una figura inerte e spoglia.
Nessuno sembra capire la mia solitudine e i miei pensieri sono incompresi. Vorrei uscire da questo dolore ma sembra una lotta senza fine.
Mi sento come un fantasma vagando in un mondo senza fine, senza mai trovare la via del ritorno.
E sono stanca di lottare.
9 notes · View notes
greenbor · 8 months
Text
Poesia scelta da https://www.tumblr.com/maripersempre-21
Tumblr media
4 notes · View notes
non sto bene come dico di stare, ogni giorno che passa perdo pezzi di me, non so più chi sono, non mi riconosco e non riesco più a trovarmi. Vorrei piangere ad ogni parola, ad ogni sorriso, scrosciare a terra come fa la pioggia durante un temporale, lasciar sentire agli altri il rumore della mia anima che va in frantumi. Sono esausta di attaccare cerotti che non coprono le voragini che ho addosso, che ho dentro. Mi sono persa, vorrei solo un attimo, solo un fottutissimo attimo per capirmi.
15 notes · View notes
valentina-lauricella · 6 months
Text
Sulla Croce, Gesù Nostro Signore ha parlato agli atei, ai comunisti, agli agnostici, ai non credenti e a tutti coloro che vivono l'inferno interiore, specialmente a quelli che avevano la fede e poi l'hanno persa. L'inferno non inizia nel mondo futuro. Inizia qui.
Come potrebbe essere salvato un ateo, un agnostico o un miscredente se il Signore sulla croce non avesse preso delle misure per redimerli tutti?
Il Nostro Salvatore si è dunque impegnato a soffrire la solitudine, l'isolamento e la separazione da Dio che tutti gli atei condividono. Ha quindi accettato di rimanere senza alcuna consolazione divina e di essere sull'orlo dell'inferno per sentire cosa significa essere dannati.
In quel momento, nell'oscurità di quel giorno quando il sole si eclissò, come se si vergognasse di far splendere i suoi raggi sul delitto dell'uccisione di Dio, Nostro Signore rivestì la sua anima di tenebre e in riparazione per tutti gli atei gridò: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?"
Cristo ha vissuto l'inferno di Voltaire, Camus, Sartre, Giuliano l'Apostata e di tutti coloro che hanno rinnegato il loro Dio. Da quel momento in poi, tutto quello che devono fare per essere salvati è invocare Lui…ma devono invocarLo.
(Fulton J. Sheen)
2 notes · View notes