Racchiuso tra due anime gemelle c'è un mondo misterioso, basta un solo sguardo e ci si può comprendere, accogliere, rilasciare. Federico e Marcello questo lo avevano trovato. Per caso, su una spiaggia a Fregene e "la dolce vita" è stata complice in causa. Federico, la sua anima affine, lo ha plasmato, abbellito, esaltato fino allo stremo, ad ogni costo. Al punto tale da renderlo consapevole delle ipocrisie e dei limiti, dei vizi e delle virtù, condividendone il tutto. Marcello, era cresciuto. Aveva fatto spazio, allargato il suo abbraccio. Aveva trovato il suo porto sicuro dove attraccare quando l'anima era in tempesta. Aveva imparato a fidarsi, a lasciarsi andare senza ipocrisie, senza giudizi. Era riuscito a ritrovarsi nell'amicizia consapevole, saggia, esperta, di Federico, anima colorata, accesa affidata all'arte, alla sensibile voglia dell'ascolto, del ritrovarsi. Bastava una telefonata e un salto al mare, per risolversi; quelle anime in tempesta, trovavano il loro porto sicuro semplicemente così, Insieme.
ed hai quasi spento tutte le lucciole di vita che tengono vivo il mio cuore..
tu che sei stato il solo a riuscire ad farlo vivere e battere ..
tu che sei stato il solo a capire come farlo splendere e arrivare in quell' unica stanza segreta dove l ho sempre tenuto nascosto per proteggerlo..
tu con il tuo modo di sfidarmi ed anche a volte la tua antipatia..
riuscivi a trovare il modo di farmi sempre ridere e tirare il meglio di me....
TU ora invece sei riuscito con la tua diffidenza e le tue false promesse ad aver trasformato questo Cuore in completa indifferenza...
senza più emozioni...che non crede più in niente... lasciandomi un vuoto ...
Non riesco più a sorridere senza emozioni..e neanche tu riesci più a farmi sorridere...
Sei sempre la mia passione..ma non mi va di essere solo e sempre un gioco per te..da usare..e gettare via.. effimero... perché infondo..mi rifiuti...dal reale... quindi che senso ho io..
La clessidra della vita va avanti e tu mi dai i fatti.. sorrido e lascio morire il mio cuore...da oggi ci sarà solo..la guerriera.. che vive di emozioni...intense.. tutto qui...
tu cuore Mio non hai mai capito che avevi in mano la mia felicità...eri il mio mondo..no.. hai pensato solo a te..e ora è quasi più importante il mio desiderio di lasciare spegnere il mio cuore che viverti... perché non ti credo più...
“Se la metti su questo piano, il minimo che io ti possa infliggere è un trattato sulle anime gemelle in cui ti imbatterai nel corso della vita.
La prima, la più diffusa, è l’anima affine. Proviene dalla tua stessa famiglia di anime e dunque sente, soffre e gode come te. Ti trasmette una sensazione rassicurante di appartenenza [...] La natura non prevede che i simili si attraggano. E per una ragione semplicissima che non mi stanco di ripeterti: le anime si incarnano per crescere, non per compiacersi del livello raggiunto. Disdegnano le situazioni comode e hanno bisogno di sfide. La voglia di restare al caldo può indurre due affini a rimanere insieme per qualche tempo. Ma, dopo essersi ritemprate a vicenda, sentiranno l’impulso irresistibile di staccarsi.
[...]
Esistono poi le anime complementari. A differenza delle affini, non provengono dallo stesso ceppo. Non hanno in comune il carattere e nemmeno i gusti. Però condividono i valori profondi che consentono a una storia di durare. Sono le coppie meglio assortite. Quelle che edificano famiglie, accudiscono figli, realizzano progetti. Pensa ai tuoi nonni: trovarono un equilibrio capace di sfidare il tempo. Le anime complementari si staccano solo quando il cambiamento dell’una non viene bilanciato da un armonico cambiamento dell’altra.
Accanto all’anima prescelta ci si sente a disagio, addirittura in soggezione. Sono storie dolorose, che quasi sempre finiscono male, anche se sarebbe più corretto dire che non finiscono mai. Due anime che si sono scelte prima di venire al mondo generano il massimo dell’energia possibile. Positiva o negativa, comunque talmente forte che cavalcarla è un’impresa.”
Massimo Gramellini e Chiara Gamberale, Avrò cura di te
Con i suoi colori riuscì a dipingere la sua vita, gli regalò l'arcobaleno che teneva tra le ali.
Lui le insegnò la forza e lei gli donò la leggerezza.
Si dice che nessuno riuscisse a distrarli l'uno dall'altra.
Il sole faceva brillare il manto di lui, il vento sollevava lei e le sue danze.
Sempre insieme contro ogni regola della natura che voleva lui indomito cacciatore e lei gioia di ogni sguardo ammaliato.
La leggenda si racconta ancora attorno ai fuochi scoppiettanti, di come lei concluse la sua breve vita addormentandosi nei suoi ricordi, e di come il lupo ancora si senta ululare alla luna, aspettando quel vento che la riporterà da lui...
Não sei exatamente porque estou escrevendo ou tentando fugir dessa dor do luto. Dia 08/04/23 perdi o grande amor da minha vida... Estou um verdadeiro caos dentro de de algo que já não abita mas em mim.
Estranho do luto é confusão, dor, você perde o seu chão, vai para um poço fundo cheio de lama e escuro. Será que ele esteve lá todo esse tempo?
Ele não deixou uma resposta para nada e confesso que tenho raiva desse egoísmo lacerante. Tento não chorar e nem brigar com tal egoísmo, pois quero que ele siga à luz que talvez ele tanto almejava sem a minha presença (POR AGORA).
Meu caro MC, pq te fugistes?
Meu coração tá sangrando de dor e assim me perco a cada dia no poço de lama.
Mi manchi come uomo, non come controparte animica, mio “sé superiore”, metà dell’androgino.
Mi manchi proprio come uomo, nel tuo corpo specifico che non esisterà mai più uguale, nei tuoi occhi unici nell’universo, con una lingua propria che non inventerà mai più nessuno in tutti gli eoni di Dio.
Mi manchi proprio nella tua ironia specifica, non nella tua estensione divina, non nello spirito, non nell’esoterismo.
Mi manchi nel ridere insieme, qui, finiti, pieni di difetti e di paure.
Non mi interessa del corpo che sarai e che saremo, mi manca vedere con gli occhi la bellezza che irradi nel mondo ogni giorno.
Mi manchi perché continui a fare cose e dirmi cose nei sogni, oracolo personale, l'assurdità dei miracoli, ti vedo quando non mi vedi e mi vedi quando non ti vedo, come i lupi, nessuno potrà capire, non certo l’uomo che non sa di essere Dio, l’uomo che sei, non certo la donna che non sa di essere Dea, la donna che sono.
Mi manca l'enigma dei tuoi occhi. Mi manca come mi facevi ridere.
i nostri sguardi non si sono mai incontrati fisicamente,
mai nella realtà quotidiana,
ma sicuramente le nostre anime hanno riposato insieme
e i nostri desideri si sono abbracciati a lungo,
pensare che forse abbiamo già vissuto vicini un'altra vita,
pensarlo non mi costa,
alla mia fantasia e ai miei pensieri non voglio mettere nessun freno
soprattutto quando si tratta di te