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#antirazzismo
aitan · 28 days
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Il mio pieno accordo con lo spirito e il contenuto di questo striscione.
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Ma non vorrei che ci ricordassimo di essere antirazzisti solo quando se la prendono con JJ o con KK-Koulibaly.
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staipa · 1 month
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Un nuovo post è stato pubblicato su https://www.staipa.it/blog/giornata-internazionale-per-leliminazione-della-discriminazione-razziale/?feed_id=1411&_unique_id=65fbebb640c8e %TITLE% Razzismo non è patriottismo. L'immagine di apertura di questo articolo dice già molto di quello che ho da dire. Nascondersi dietro al patriottismo per giustificare il proprio razzismo è da conigli. Tutti i "prima gli italiani" che significano "prima i bianchi", "prima noi", "prima quelli come noi" sono frasi da conigli che vogliono nascondere il proprio razzismo, la propria paura del diverso, la propria xenofobia. xenofobìa (o senofobìa) s. f. – Sentimento di avversione generica e indiscriminata per gli stranieri e per ciò che è straniero, che si manifesta in atteggiamenti e azioni di insofferenza e ostilità verso le usanze, la cultura e gli abitanti stessi di altri paesi, senza peraltro comportare una valutazione positiva della propria cultura, come è invece proprio dell’etnocentrismo; si accompagna tuttavia spesso a un atteggiamento di tipo nazionalistico, con la funzione di rafforzare il consenso verso i modelli sociali, politici e culturali del proprio paese attraverso il disprezzo per quelli dei paesi nemici, ed è perciò incoraggiata soprattutto dai regimi totalitari. Il termine è usato, per estens., anche in etologia, per indicare l’avversione di popolazioni animali legate a un territorio verso le popolazioni esterne.https://www.treccani.it/vocabolario/xenofobia/ Una parola che, curiosamente, ricordo di aver imparato alle elementari, nei primi anni Novanta, dalla fantastica maestra che ho avuto la fortuna di avere. Il 22 marzo è la Giornata internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale è una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1966. La data è stata scelta in ricordo del massacro di Sharpeville del 1960, la giornata più sanguinosa dell'apartheid in Sudafrica: 300 poliziotti bianchi uccisero 69 manifestanti che protestavano contro l'Urban Areas Act che imponeva ai sudafricani neri di esibire uno speciale permesso se venivano fermati nelle aree riservate ai bianchi. Una speciale commissione d'inchiesta denunciò il comportamento della polizia, mentre l'operato del governo sudafricano venne ufficialmente condannato dall'ONU. Sul fatto che sia un giorno importante da celebrare, per riflettere, per cambiare non c'è molto da aggiungere alla premessa di questo articolo.
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marcogiovenale · 4 months
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il 2024 di deriveapprodi: nuove collane, nuovi titoli
Il 2024 per DeriveApprodi non sarà un anno come gli altri, ma di grandi novità e salto in avanti  ! Nel pdf leggibile qui è possibile trovare le anticipazioni di pubblicazione per il primo quadrimestre. Accanto ai temi consolidati e recenti della storia editoriale di DeriveApprodi quali l’attenzione ai movimenti, la tradizione operaista, il femminismo, le nuove ecologie, la ricerca filosofica e…
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simonettiwalter · 10 months
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Biografia ucronica di Simonetti Walter
Simonetti Walter, nato a Milano il 07/01/1971, è un demone implacabile della negazione, un portatore di luce, la reincarnazione dello stregone folle Il Padre della fratellanza MOCHI, appartenente suo malgrado cioè entusiasta dell’Ordine Galattico della Stella “La Cultura Fondazione”, chiamato anche “Gli Illuminati”. Ultimo dirigente del Partito dell’Anarchia, Agente della Morte Replicante rinato…
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Polli per Kiev
Anna Lombroso per il Simplicissimus Ci sono tanti modi per mettere le mani sulla scuola pubblica. Il più potente consiste nell’impoverirla, nell’umiliare gli insegnanti, ricattandoli e condizionandoli in modo che diventino partecipi e ripetitori di messaggi coerenti con la religione del mercato che ci vuole capitale umano da sfruttare mettendo ai margini che non si allinea, penalizzato in quanto…
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intotheclash · 1 year
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... e comunque sia volevo dire, che essere antirazzisti non significa favorire le altre etnie, tutt'altro... significa adottare con CHIUNQUE, lo stesso comportamento. Ergo, se vi fa schifo il caucasicissimo e roseo vicino di casa, di nome Piergiorgio... perché dovreste amare l'etiopicissimo e scurissimo Omar? Io per esempio, quando mi dicono... "e allora ospitali a casa tua"... rispondo che tratterei accussì diverse persone. E assolutamente NON perché straniere, dato che a casa mia non faccio entrare nessuno dal 1997. Cioè, io non adotto il principio "Prima gli italiani"... per me vale "Neanche gli italiani". Se mi candidassi il mio slogan sarebbe... "Mi casa es mi casa". Porcoddio. Serve solo coerenza e onestà con se stessi. Quando alle poste vi passa davanti Saverio Pittaluga di Sestri Levante lo dovete mandare a fare in culo con la stessa veemenza e gli stessi insulti che adoperereste con Rasheed Al Malesh, di Tangeri, o Liang Shi Tao, di Pechino. La misantropia è l'unica forma accettabile di odio umano, perché mette tutti sullo stesso piano, che siano bianchi, neri, gialli, uomini, donne, vecchi, bambini, sani, malati, amici, parenti, piddini, grillini, salvini. Odiare è brutto, ma odiare democraticamente aiuta a costruire una società più giusta!! Prosit
(Il mio amico Cristian)
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goodbearblind · 2 years
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"Pelle bianca come la cera
Pelle nera come la sera
Pelle arancione come il sole
Pelle gialla come il limone
Tanti colori come i fiori
Di nessuno puoi fare a meno
per disegnare l'arcobaleno.
Chi un sol colore amerà
un cuore grigio sempre avrà."
(Gianni Rodari)
#antiracism #antirazzismo #antiracismo #giannirodari
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lamilanomagazine · 1 month
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"A Bari tutto il mondo è paese": presentata la campagna antirazzismo promossa dall'assessorato al Welfare e casa delle culture
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"A Bari tutto il mondo è paese": presentata la campagna antirazzismo promossa dall'assessorato al Welfare e casa delle culture. Si è svolta nella mattina di mercoledì 20 marzo, presso la sala consiliare di Palazzo di Città, in occasione della giornata mondiale contro il razzismo, la conferenza stampa di lancio di "A Bari tutto il mondo è paese", la campagna permanente contro le discriminazioni razziali e per una città accogliente promossa dall'assessorato al Welfare del Comune di Bari e dal centro comunale Casa delle Culture. Sono intervenuti Francesca Bottalico, assessora al Welfare, Carmine Spagnuolo, presidente della cooperativa sociale Medtraining, Roberta Cagnetta, vicepresidente di Camera a Sud impresa Sociale, e Joachim Agnakan Elom, uno dei cittadini baresi testimonial della campagna. Presenti anche Emanuele Marinelli, coordinatore di Casa delle Culture, Nicola D'Onchia, il direttore del settore Osservatorio per l'inclusione sociale e contrasto alla povertà del Comune di Bari, e altri cittadini baresi di prima e di seconda generazione che hanno scelto di essere testimonial della campagna. "A Bari tutto il mondo è paese" è una campagna multipiattaforma che, attraverso foto, podcast e brevi video, ritrae sedici cittadine e cittadini baresi migranti di prima e seconda generazione, che hanno accettato l'invito di raccontare un pezzetto della propria storia per offrire uno sguardo autentico sulla diversità che arricchisce Bari, nel segno dell'inclusione. La campagna prevede, inoltre, taccuini, cartoline e totem che verranno distribuiti sul territorio della città, con un QR Code che rimanda all'homepage della campagna sul sito di Casa delle Culture. "Oggi, giornata internazionale contro il razzismo, abbiamo presentato una campagna permanente con la quale vogliamo ribaltare la narrazione che sempre più spesso si fa dell'immigrazione - ha dichiarato Francesca Bottalico -. Con questa campagna vogliamo parlare di una città, Bari, accogliente e inclusiva; una città nella quale nessuno è straniero e in cui tutti possono costruire una nuova vita. Vogliamo parlare di storie vere, di incontri, di progetti e identità. Di una città dove tutti si sentano cittadini, anche chi purtroppo formalmente non ha la cittadinanza a causa di leggi assurde e anacronistiche: non a caso alcuni di loro sono qui seduti oggi tra i banchi del Consiglio comunale. Una città dove esistono luoghi come Casa delle Culture, uno dei progetti più innovativi che in questi anni abbiamo voluto, progettato e realizzato. Un luogo dove, contemporaneamente, si accoglie, si sostiene e si promuove una cultura non discriminatoria. Un luogo dove migranti, richiedenti, donne, giovani, famiglie vivono, crescono e imparano insieme. Un progetto riconosciuto a livello nazionale ed europeo, che mette in atto una visione nuova di inclusione e accoglienza, passando dall'incontro, dalla conoscenza e dalle relazioni. Bari inclusiva, infatti, non è uno slogan ma è un insieme di azioni, scelte politiche, dialoghi comuni. Sono tante le storie che con questa campagna racconteremo, storie vere di chi ha scelto Bari come suo approdo di vita, conservando le proprie radici ma anche aprendosi a contaminazioni umane, sociali e culturali. A Bari, in questi anni, abbiamo lavorato, infatti, affinché nessuno rimanesse indietro, ma anzi diventasse patrimonio umano indispensabile di questa nostra bellissima città". "Ringrazio l'amministrazione comunale e tutte le persone presenti qui con noi oggi - ha proseguito Carmine Spagnuolo -. Come cooperativa sociale Medtraining teniamo davvero moltissimo ai servizi che stiamo gestendo a Casa delle Culture. Sin dall'inizio, l'abbiamo vissuta come uno spazio speciale, perché ha in sé un elemento di cambiamento molto importante. Casa delle Culture, infatti, non è solo inclusione e accoglienza, ma mette al centro della propria attività il dialogo tra le persone e le esperienze. E questo è il segno di un cambiamento di prospettiva molto importante: perché proprio con l'incontro tra le persone si promuove la convivenza multiculturale. La campagna che presentiamo oggi mette in risalto le storie delle persone che vivono il territorio della nostra città, e questo ci rende ancora più orgogliosi di gestire questo spazio. Continueremo a fare tutto il possibile per promuovere politiche di dialogo che rompano la rappresentazione dell'immigrazione come mero problema. L'integrazione, infatti, avviene nel quotidiano, negli incontri tra le persone. Favorirli e renderli sempre più generativi è un atto molto importante". "Siamo felici di aver realizzato questo progetto, e ringraziamo l'assessora Bottalico e Casa delle Culture per la fiducia - ha dichiarato Roberta Cagnetta -. Quando ci stato chiesto di immaginare questa campagna abbiamo pensato di partire dall'espressione "tutto il mondo è paese", che di solito significa che tutti i luoghi sono accomunati dagli stessi problemi. Abbiamo ribaltato lo sguardo e siamo andati alla ricerca del senso positivo di questa espressione, trovandolo nella volontà di sottolineare che gli esseri umani hanno tutti gli stessi bisogni, a prescindere dalla loro provenienza geografica. Tra questi, il desiderio di trovare un senso di appartenenza e protezione nel territorio in cui si sceglie di abitare. Questo è un desiderio che ci accomuna davvero tutti. A Bari tutto il mondo è paese è, quindi, un incentivo a guardare all'intercultura oltre gli stereotipi, perché è già un dato di fatto: nelle piazze, negli uffici, nelle scuole e per le strade di Bari. Quindi, con le 16 cittadine e cittadini baresi di prima e di seconda generazione che hanno accolto il nostro invito, abbiamo raccontato piccoli frammenti della loro storia, per avere uno sguardo che partisse dalle loro stesse parole e dimostrasse che Bari, per loro, è già casa". "Bari, come mi capita di ripetere spesso, non è solo una città bellissima ma è anche una città di accoglienza, che possiede un melting pot di culture davvero straordinario - ha concluso Joachim Agnakan Elom -. Ho raccontato la mia storia in questa campagna: ora mi occupo di inserimento lavorativo di altre persone, sono un tutor. Negli anni scorsi, qui a Bari, ho frequentato l'università, laureandomi, e poi proseguendo la mia formazione con un master. Ho avuto delle possibilità e degli strumenti importanti che hanno fatto la differenza. Poter studiare e poi imparare un mestiere, infatti, è fondamentale per l'integrazione delle persone. Per me, Bari, ha significato davvero accoglienza. Qui mi sono sempre sentito e mi sento sempre di più a casa mia, è ormai la mia città". La campagna intende, quindi, essere un'occasione per incoraggiare l'incontro e lo scambio tra cittadine e cittadini, valorizzando la casa comune che è diventata Bari per molte persone provenienti da diverse parti del mondo. Tutto questo, anche per smentire gli stereotipi legati alla multiculturalità, evidenziando la normalità di questa realtà nella vita quotidiana della città, nel segno dell'impegno costante dell'amministrazione per promuovere in misura permanente una visione inclusiva e aperta di Bari. La Giornata contro il razzismo verrà celebrata anche con il flash mob "Il passo sospeso", in piazza Umberto, alle ore 16, a cura dell'associazione "Il Teatro delle Bambole", e con il banchetto etnico in programma alle ore 18.30, presso Casa delle Culture nel quartiere San Paolo. Casa delle Culture è finanziata, con fondi PN Metro Plus e Città Medie Sud 2021-2027, dall'assessorato al Welfare del Comune di Bari, ed è gestita dalla cooperativa sociale Medtraining in ati con la Cooperativa Sociale San Giovanni di Dio. Offre servizi di accoglienza residenziale temporanea per 25 persone adulte, uno sportello per l'integrazione socio culturale e sanitaria degli immigrati e uno sportello di orientamento al lavoro e di orientamento legale. La struttura rappresenta un presidio per accogliere, orientare, integrare, sostenere ed educare al dialogo, alla solidarietà e alla reciprocità. Un luogo in cui cittadini italiani e migranti, adulti e minori, possono incontrarsi e condividere insieme esperienze significative e storie di vita per costruire ponti culturali, solidali, inclusivi. Attraverso laboratori, iniziative, attività, presentazioni, spettacoli e mostre, "Casa delle Culture" vuole essere punto d'incontro tra la realtà migrante e la cittadinanza.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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bergamorisvegliata · 8 months
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QUALE ITALIA VOGLIAMO?
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Le due immagini sotto al titolo sono in netto contrasto tra di loro, ma sono anche "figlie" del periodo che ormai da anni stiamo vivendo, un periodo decisamente troppo lungo per poterlo viverlo ancora a lungo.
Ma chi sono i veri "complici" di tutto ciò?
Sono quegli italiani onesti, laboriosi, che si impegnano in mille modi, non necessariamente legati al lavoro ma soprattutto dediti a impegni sociali, tesi a costruire reti di relazioni in particolar modo tra categorie di persone svantaggiate o comunque relegate -e non per scelta- ai margini della società: disabili, disoccupati, disadattati, insomma...un'enorme platea di "dis" che in mancanza delle istituzioni si affidano a persone dal cuore e dall'animo generosi.
E poi c'è un'Italia che apparentemente se ne frega delle problematiche che vivono i loro compaesani, che certo non godono nel vedere soffrire il prossimo, ma che anzichè riconoscere tali problematiche si rifugia nelle "religioni" contemporanee e che in quanto tali vengono vissute con un eccesso di fede che nemmeno le religioni effettive...
Sport, argomenti da "rotocalchi di pettegolezzi", moda dettata dagli "influencer" del momento, "talk-show", vissute con un'enfasi tale che si perde il limite tra il reale e il surreale, tra ciò che è futile e ciò che costituisce occasione di vero confronto e dibattito.
E qui il sottoscritto, amministratore del blog e dei vari canali-social, torna in una "polemica" che ha al centro ancora lei, quella giocatrice dal potenziale e dalla potenza fisica e tecnica davvero notevoli, ma che trova nel suo finto perbenismo, nel suo ergersi a paladina di diritti controversi e discutibili (il riferimento è alle teorie gender che lei non cita espressamente ma che difende a spada tratta pur non essendo lei stessa "gender" a tutti gli effetti), nel suo voler mettere in campo un antirazzismo di facciata piuttosto che come emblema di una lotta per dei diritti umani del tutto comprensibili da appoggiare.
Invece Paola Egonu, pur se in questo "caso" non ha contribuito ad alimentare le ultime polemiche, difesa dai suoi fans che hanno urlato allo scandalo per essere stata estromessa dalla formazione titolare alle ultime qualificazioni valide per l'accesso alle prossime Olimpiadi, è tornata al centro dell'attenzione della stampa sportiva proprio per le prese di posizione dei suoi ammiratori, infastiditi più dal fatto che il CT delle "azzurre", Mazzanti, abbia estromesso la "Paola Nazionale", come se i problemi reali di un paese ormai allo sfascio non interessino più di tanto.
Solo Egonu e la Nazionale di pallavolo costituiscono un problema per milioni di italiani?
Evidentemente no, se è vero che nelle scorse settimane le dimissioni del Commissario Tecnico più famoso in Italia, ovvero quello dell'ex calciatore Roberto Mancini sostituito alla guida della Nazionale da Spalletti,
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ha "tenuto banco" per giorni interi, come se agli italiani il calcio (ormai assurta a nuova religione dei tempi moderni) costituisse il "diapason" che a seconda dell'andamento possa orientare il tenore di vita dei circa 60 milioni di cittadini.
Finita qui?
Macchè!
Cosa dire di un'altra Nazionale celebre...quella del basket!
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Scontitta con uno scarto davvero consistente (100-63), le critiche non sono ovviamente mancate, incuranti del fatto che si è perso contro quella che rimane sempre la Nazionale numero 1 a livello mondiale nel basket internazionale. E giù a descrivere cupi presagi e un futuro disastroso per gli azzurri del canestro!
Insomma, come ormai è acclarato da tempo, gli italiani -o comunque la maggior parte degli italiani- che dovrebbero fare carte false quando i problemi sono la mancanza di un lavoro stabile, un sistema sociale che è del tutto trascurato da chi di dovere, da salari sempre più miseri, da istituzioni assenti e via dicendo, si scoprono "patrioti" quando le vicende sportive delle "star" che li rappresentano li toccano come se ciò li riguardasse personalmente.
Quindi ripropongo la domanda del titolo: quale Italia vogliamo?
Vogliamo un'Italia che in silenzio (ma non tanto, a volte far sentire la voce qualche effetto importante lo produce) lavora e si impegna nel sociale e sa essere di vero esempio da seguire,
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oppure vogliamo un'Italia caciarona, menefreghista e che si erge a finta paladina dei diritti "umani" solo quando i suoi beniamini vengono "toccati"?
A voi l'ardua scelta...
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Fifa, Vinicius guiderà uno speciale comitato antirazzismo
(ANSA) – ROMA, 15 GIU – Il giocatore del Real Madrid Vinicius Junior guiderà uno speciale comitato antirazzismo della Fifa composto da giocatori e delegato a suggerire sanzioni più severe per comportamenti razzisti e discriminatori nel calcio. Lo ha detto il presidente della federazione, Gianni Infantino.    L’attaccante brasiliano è stato spesso oggetto di espressioni e atteggiamenti razzisti da…
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staipa · 1 year
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Un nuovo post è stato pubblicato su https://www.staipa.it/blog/giornata-internazionale-per-leliminazione-della-discriminazione-razziale/?feed_id=770&_unique_id=64196b0a8f52d %TITLE% Razzismo non è patriottismo. L'immagine di apertura di questo articolo dice già molto di quello che ho da dire. Nascondersi dietro al patriottismo per giustificare il proprio razzismo è da conigli. Tutti i "prima gli italiani" che significano "prima i bianchi", "prima noi", "prima quelli come noi" sono frasi da conigli che vogliono nascondere il proprio razzismo, la propria paura del diverso, la propria xenofobia. xenofobìa (o senofobìa) s. f. – Sentimento di avversione generica e indiscriminata per gli stranieri e per ciò che è straniero, che si manifesta in atteggiamenti e azioni di insofferenza e ostilità verso le usanze, la cultura e gli abitanti stessi di altri paesi, senza peraltro comportare una valutazione positiva della propria cultura, come è invece proprio dell’etnocentrismo; si accompagna tuttavia spesso a un atteggiamento di tipo nazionalistico, con la funzione di rafforzare il consenso verso i modelli sociali, politici e culturali del proprio paese attraverso il disprezzo per quelli dei paesi nemici, ed è perciò incoraggiata soprattutto dai regimi totalitari. Il termine è usato, per estens., anche in etologia, per indicare l’avversione di popolazioni animali legate a un territorio verso le popolazioni esterne.https://www.treccani.it/vocabolario/xenofobia/ Una parola che, curiosamente, ricordo di aver imparato alle elementari, nei primi anni Novanta, dalla fantastica maestra che ho avuto la fortuna di avere. Il 22 marzo è la Giornata internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale è una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1966. La data è stata scelta in ricordo del massacro di Sharpeville del 1960, la giornata più sanguinosa dell'apartheid in Sudafrica: 300 poliziotti bianchi uccisero 69 manifestanti che protestavano contro l'Urban Areas Act che imponeva ai sudafricani neri di esibire uno speciale permesso se venivano fermati nelle aree riservate ai bianchi. Una speciale commissione d'inchiesta denunciò il comportamento della polizia, mentre l'operato del governo sudafricano venne ufficialmente condannato dall'ONU. Sul fatto che sia un giorno importante da celebrare, per riflettere, per cambiare non c'è molto da aggiungere alla premessa di questo articolo.
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marcogiovenale · 6 months
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palestina: alcuni 'dettagli', da agosto
18 agostoLe forze di occupazione israeliane hanno demolito una scuola elementare ad Ain Samyia, in Cisgiordania. A poche settimane dall’inizio dell’anno scolastico, la distruzione della scuola, che forniva l’istruzione primaria ai bambini dei pastori nomadi della zona, ha l’obiettivo di cacciare la popolazione palestinese di queste terre, per far spazio alla colonizzazione ebraica. Nel 2023, sono…
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Negli ultimi decenni abiamo assistito ad una divulgazione sempre più prorompente su argomenti come la parità dei diritti per le persone con diversi orientamenti sessuali. Oltre a ciò, abbiamo assistito anche a fenomeni di immigrazione sempre più marcati. Questi, insieme ad altri eventi, hanno consentito la formazione di discriminazioni razziali, di genere e basate sull’orientamento sessuale. Nello specifico, la discriminazione razziale è uno dei tipi più comuni. Essa può includere pregiudizi e trattamenti ingiusti a causa della razza o dell’etnia di una persona. Può manifestarsi in molte forme, tra cui il razzismo strutturale, che è un sistema di pregiudizi e privilegi che favorisce le persone bianche a discapito delle persone di colore. Inoltre, può anche manifestarsi in forme più esplicite, come il razzismo individuale, ossia una forma di pregiudizio consapevole contro le persone di colore. La discriminazione di genere è un’altra forma molto diffusa di discriminazione. Essa può includere forme di pregiudizio e manifestazioni di ingiustizia causate dal genere di una persona. La discriminazione di genere può manifestarsi in molte forme, tra cui il sessismo strutturale, che è un sistema di pregiudizi e privilegi che favorisce gli uomini a discapito delle donne, e il sessismo individuale. La discriminazione sessuale è un altro esempio di discriminazione dovuta all’orientamento sessuale o all’identità di genere di una persona. Anche in questo caso, si tratta di un fenomeno che può manifestarsi in molte forme, tra cui l’omofobia strutturale, che è un sistema di pregiudizi e privilegi che favorisce le persone eterosessuali a discapito delle persone LGBTQ+, o l’omofobia individuale. Per approfondire: LINK BIO #giornata #discriminazione #discriminazionedigenere #discriminazionerazziale #discriminazionesessuale #discriminazionefemminile #discriminazione #razzismo #noalrazzismo #stoprazzismo #antirazzismo #giornatacontroladiscriminazione #giornatacontroladiscriminazionerazziale #giornatacontroladiscriminazionesessuale #integrazione #integrazioneconsapevole #igeacentropromozionesalute #igeacps — view on Instagram https://ift.tt/WCaN2h0
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zerotitulinews · 1 year
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Antirazzismo: un'alternativa neoliberista alla sinistra
di Adolph Reed Jr., Dialectical Anthropology, 28 maggio 2018 [Adolph Leonard Reed Jr. è professore emerito di scienze politiche presso l’Università della Pennsylvania, specializzato in studi sui temi del razzismo e della politica statunitense. Gli interessi di ricerca del professor Reed includono la politica e il pensiero politico americano e afroamericano, la politica urbana e lo sviluppo…
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Polli per Kiev
Anna Lombroso per il Simplicissimus Ci sono tanti modi per mettere le mani sulla scuola pubblica. Il più potente consiste nell’impoverirla, nell’umiliare gli insegnanti, ricattandoli e condizionandoli in modo che diventino partecipi e ripetitori di messaggi coerenti con la religione del mercato che ci vuole capitale umano da sfruttare mettendo ai margini che non si allinea, penalizzato in quanto…
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ninocom5786 · 2 years
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Combattono da otto anni i neonazisti e il governo di Kiev che hanno perpetrato bombardamenti, aggressioni, violenze e persecuzioni contro russofoni e antifascisti.
Combattono da otto anni per la liberazione del popolo ucraino e della patria ucraina da quel governo che vuole rendere l'Ucraina asservita alla NATO e all'UE.
Nel sud e nell'est dell'Ucraina, sono stati uccise 14 mila persone da bande neonaziste e loro affini, ma questo poco o nulla importa all'Occidente che preferisce esporre bandiere ucraine, dell'Esercito insurrezionale ucraino (organizzazione filonazista di Stepan Bandera) e dell'Unione Europea praticando il razzismo russofobo.
Di certo non sostengo Putin e la sua guerra in Ucraina perché il suo obiettivo è di ricostruire la Grande Russia imperiale e non l'Urss. Però, trovo essenziale appoggiare la loro lotta di liberazione antinazista e antimperialista.
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