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#arte cinetica
garadinervi · 5 months
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Maria Mulas (photograph), Gianni Colombo, (photograph with silver salts), n.d. [© Maria Mulas]
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palatinewolfsblog · 7 months
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The Tree of Life (Hommage a Marc Chagall) .
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alexrivault · 4 months
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designmiss · 12 years
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Parete cinetica Hyundai https://www.design-miss.com/parete-cinetica-hyundai/ Durante l’Expo di Yeosu, in Corea, l’artista Jonpasang ha creato per Hyundai una parete pixelata in polistirolo. L’effetto cinetico è avvolgente, soprattutto per il pubblico in sala.     Tutte […]
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marcogiovenale · 11 months
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gli ambienti del gruppo t (le origini dell'arte interattiva) / enrico salvatori. 2005
Documentario/video-catalogo della mostra che la GNAM di Roma ha dedicato al Gruppo T nel 2005. Nato a Milano nel 1959, il Gruppo T rappresenta un gruppo di artisti – Giovanni Anceschi, Davide Boriani, Gianni Colombo, Gabriele De Vecchi, Grazia Varisco – precursori dell’esplorazione di tematiche legate al cinetismo e alla metamorfosi, caratterizzanti la moderna civiltà. Produzione esecutiva e…
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fashionbooksmilano · 1 month
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Carlos Cruz-Diez El color en el plano El color en el espacio
Testi di Silviana Cruz, Laura Salas Redondo, Carlos Cruz- Diez
Gli Ori, Pistoia 2023, 240 pagine, 2 voll. con cofanetto, Illustrato a colori e con fotografie in bianco e nero, 17,5x24cm, ISBN 9788873369240, Testo Inglese e Spagnolo.
euro 60,00
email if you want to buy [email protected]
Carlos Cruz-Diez (Caracas, 1923 - Parigi, 1960)
Riconosciuto oggi come uno dei pionieri dell’arte ottico-cinetica, Carlos Cruz-Diez ha trentasette anni quando, nel 1960, decide di lasciare Caracas per stabilirsi a Parigi insieme alla famiglia. Dopo gli studi in accademia e una lunga esperienza come illustratore per riviste e agenzie pubblicitarie, capisce che solo in Europa avrà la possibilità di mantenere un dialogo costante con le nuove tendenze rivolte all’indagine delle dinamiche percettivo-sensoriali. L’inclusione nella seminale mostra collettiva Bewogen Beweging di Amsterdam nel 1961 dimostrerà che aveva ragione. Messe da parte le tecniche tradizionali apprese a scuola e le precoci prove con moduli geometrici in legno, in Francia la sua ricerca prenderà otto principali linee di azione sviluppate in un arco temporale piuttosto limitato, a testimonianza di una mente attiva e in costante sperimentazione. 
24/03/24
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aitan · 9 months
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George Zongolopoulos (1903-2004), "Ballet of Justice".
Da aitanblog.wordpress.com/2023/08/04/mga/
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enkeynetwork · 1 day
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vashthewitch · 1 month
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lea vergine quando parla di arte programmata spiega che c’è stata un’altra avanguardia artistica, dopo quelle che si studiano a scuola. e che questa avanguardia è stata quella dell’arte cinetica e optical (anni 50-60). come le avanguardie storiche poi è finita “nella boutique” e nel kitsch. è finita nella decorazione, subito perdonata di essere stata di rottura. i protagonisti all’inizio non firmavano le opere. erano quindi questo gruppo indefinito, che assemblava cose che finalmente non erano opere d’arte - compreso che l’opera d’arte è destinata a diventare oggetto e quindi ad essere venduta -. era un’arte “dell’intuizione”. bellissimo a dirsi, difficilissimo a farsi. e infatti dopo è stata scambiata come cosa scientifica ma anche scientista. parla spesso degli anni sessanta. sono riferimenti che emergono come pinne di squalo prima di scomparire nuovamente. già negli anni ottanta riconosceva a lei e ai suoi amici di essere stati geniali senza saperlo. ma c’è questa idea che, nel nulla che era la conoscenza dell’opera, tutto poteva essere trovato, compreso il senso a queste opere oggi ancora folli, o ancora più folli. non fa venire nostalgia, più meraviglia. meraviglia per la mano di dadi che cade, i dati che rotolano e il numero che appare. magari il doppio sei. che fortuna.
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ujjinatd · 3 months
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La Perla causa sensación como la escultura cinética más grande del mundo Descrita como la escultura de arte c... https://ujjina.com/la-perla-causa-sensacion-como-la-escultura-cinetica-mas-grande-del-mundo/?feed_id=498933&_unique_id=65a941f69efe9
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garadinervi · 4 months
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Dadamaino, Componibile, (plastic sheets on nylon threads and painted wood), 1965 [Private Collection. © Dadamaino / Archivio Dadamaino, Somma Lombardo (VA)]
Exhibition: Dadamaino 1930-2004, Curated by Flaminio Gualdoni, Museo MA*GA – Fondazione Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea Silvio Zanella, Gallarate (VA), December 17, 2023 – April 7, 2024
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palatinewolfsblog · 9 months
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... and those who do not travel read only one page.
Augustine of Hippo.
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lascitasdelashoras · 4 months
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Dieter Hacker ‘EFFEKT’. Camera cinetica, oggetti cinetici, kinetics e grafica, Modern Art Agency, Napoli, 1967 [p_c_c_c, Modena]
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designmiss · 10 years
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Continue Time https://www.design-miss.com/continue-time/ Un singolare orologio da parete progettato dal designer Sander Mulder. La particolarità di Continue Time non è semplicemente la struttura nuda e minimalista, con gli ingranaggi a vista, ma il meccanismo che governa le lancette; due di […]
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carmenvicinanza · 5 months
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Yvonne Rainer
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Yvonne Rainer danzatrice, coreografa e regista, tra le principali artiste dell’avanguardia newyorkese, ha segnato la storia della danza postmoderna.
Teorica della danza, è professoressa emerita presso l’Università della California.
Sfidando i codici della modern dance e in particolare la sua dimensione narrativa e psicologica, non ha ricercato la perfezione tecnica o l’espressività ma sperimentato l’oggettiva presenza del corpo, dei suoi gesti e movimenti.
Nata il 24 novembre 1934, a San Francisco, in un ambiente in cui l’arte e la politica erano di casa, dal padre ha imparato a usare la telecamera e la madre le ha trasmesso l’amore per la danza.
Ha studiato recitazione al Theater Arts Colony prima di trasferirsi a New York dove ha studiato con Martha Graham e le più grandi coreografe del tempo.
Parte del movimento giovanile anti-establishment, cercando un’alternativa culturale e artistica, nel 1962 ha partecipato alla fondazione del Judson Dance Theater, il collettivo artistico che ha rappresentato un radicale cambiamento di prospettiva nella pratica coreografica, identificato come l’origine della danza post moderna.
L’intento di liberare la danza dalla sua convenzionalità è stato enunciato teoricamente nel suo No Manifesto del 1964, in cui evidenzia gli attributi non associabili alla sua danza: spettacolarità, intrattenimento e finzione «magica» a cui contrapponeva una visione reale, cinetica e ordinaria del movimento.
Convinta che l’arte è politica nella misura in cui destabilizza e crea tensione, ha proposto un’idea nuova in cui la danza non risponde alla semplice industria culturale che trasforma l’arte in bene di consumo, ai fini dell’intrattenimento.
L’interesse per la politica maturato negli anni ’70 è palesato nell’opera WAR e nella sua partecipazione alla mostra collettiva di protesta tenuta al Judson Flag Show. Nel 1971 ha partecipato con il Grand Union al concerto tenuto in favore delle Pantere Nere.
Dall’anno successivo ha coltivato la sua passione per il cinema, campo in cui è emerso il suo attivismo femminista ponendo una grande attenzione al modo in cui il corpo viene visualizzato o oggettivato dall’obiettivo della fotocamera, senza seguire convenzioni narrative, ma affrontando temi sociali e politici.
Nei suoi film ha mosso critiche pesanti alla società patriarcale, ha parlato di disuguaglianze economiche razziali, di amore omosessuale, ha affrontato l’argomento menopausa e il cancro al seno.
Dopo diversi anni dedicati al lavoro di regista e alla stesura di diversi libri, è tornata alla danza continuando a far sentire la sua voce libera.
Nel 2000, da coreografa ha creato After Many a Summer Dies the Swan per il White Oak Dance Project di Mikhail Baryshnikov, continuando a mietere successi, nonostante l’età avanzata.
Nel corso della sua carriera ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui due Guggenheim Fellowships (1969 e 1988), Genius Grant (1990), Wexner Prize (1995) e Merce Cunningham Award (2015).
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fashionbooksmilano · 1 month
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Carlos Cruz-Diez Colore come evento di spazi
A project by Galleria Continua
Lorenzo Fiaschi, Ignacio Servetto, Charlotte Urgese & Atelier Cruz-Diez Paris - Silviana Crus, Hayat Abdellatif
Gli Ori, Pistoia 2023, 138 pagine, 23,5x30,5x4cm, ISBN 9788894392029
euro 45,00
email if you want to buy [email protected]
Questo catalogo è stato pubblicato in occasione della mostra "Carlos Cruz-Diez Colore come evento di spazi" Dep ArtGallery, Milano 9 ottobre 2019-21 gennaio 2020
Considerato tra i maggiori esponenti dell'arte cinetica e ottica, la sua opera lo ha portato ad affermarsi come uno dei principali pensatori del XX secolo nell’ambito del colore e a essere presente nei più prestigiosi musei del mondo come il MoMA Museum of Modern Art a New York, la Tate Modern a Londra, il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris e il Centre Georges Pompidou a Parigi, il Museum of Fine Arts a Houston, il Wallraf-Richartz Museum di Colonia.
Il titolo della mostra “Colore come evento di spazi” richiama il fondamento dell’opera di Cruz-Diez, che dagli anni Sessanta si è concentrata sull’indagine percettiva del colore non come elemento compositivo ma come accadimento reale.
21/03/24
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