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#arte del Novecento
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Naum Gabo ' Onda stazionaria '
Buonanotte, riflessi di luce!! 🌊💧🌈🌕
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bottegapowerpoint · 9 months
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Georges Braque, Fruit Dish
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garadinervi · 8 months
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Mario Nigro, Vibrazioni simultanee, (tempera collage on canvas), 1964 [Palazzo Reale, Milano. © Archivio Mario Nigro, Milano. Photo: © Mattia Mognetti]
Exhibition: Mario Nigro. Opere 1947-1992, Curated by Antonella Soldaini and Elena Tettamanti in collaboration with Archivio Mario Nigro, Palazzo Reale, Milano, July 14 – September 17, 2023 / Museo del Novecento, Milano, July 14 – November 5, 2023
Catalogue: Mario Nigro. Opere 1947-1992, Edited by Antonella Soldaini and Elena Tettamanti, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (MI), 2023
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camiliapulidori · 2 years
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marcogiovenale · 16 days
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a firenze i disegni di jannis kounellis
Sandro Ricaldone JANNIS KOUNELLISLa stanza vede Disegni 1973-1990 a cura di Dieter SchwarzMuseo del Novecento – Firenze 15 marzo – 9 giugno 2024 L’arte di Jannis Kounellis torna a Firenze con una mostra che presenta un centinaio di disegni eseguiti su carta, per lo più a china, matita, carboncino, tra gli anni Settanta e Ottanta, esposti integralmente per la prima volta nel 1990, in una…
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wolfie-wolfgang · 23 days
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Milan - city of fashion, music and art, even in the rain.
In December 2019, I spent a week in Milan. It was raining, no surprise there for this part of Italy during December. It was wet but achingly beautiful. As a fashion-shopping mecca internationally, not even the rain could dampen its elegance and style – especially as the rain appeared to be here just to highlight the city’s beautiful Christmas illuminations. Galleria Vittorio Emmanuelle II (built…
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pikasus-artenews · 8 months
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MASSIMO KAUFMANN
Le scacchiere di Massimo Kaufmann presentano i vari pezzi che le compongono rappresentati con colori diversi, metafore del conflitto
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annalisalanci · 9 months
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Gustav Klimt
Gustav Klimt
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Gustav Klimt, Vienna 1862-1919
Il protagonista carismatico della Secessione Viennese fu senza dubbio Gustav Klimt (Vienna 1862-1919). Gli anni centrali della sua produzione furono quelli in cui l'imperatore Francesco Giuseppe cercò di tenere a freno: le istanze separatiste, gli Ungheresi e l'aristocrazia difese i suoi privilegi. Schnitzer descrisse l'Orlo della follia, Malher disgregò il linguaggio della musica sinfonica di Freud scoprì la nozione stabilizzante di inconscio e la centralità della vita sessuale. Il protagonista carismatico della Secessione Viennese fu senza dubbio Gustav Klimt (Vienna 1862-1919). Gli anni centrali della sua produzione furono quelli in cui l'imperatore Francesco Giuseppe cercò di tenere a freno: le istanze separatiste, gli Ungheresi e l'aristocrazia difese i suoi privilegi. Schnitzer descrisse l'Orlo della follia, Malher disgregò il linguaggio della musica sinfonica di Freud scoprì la nozione stabilizzante di inconscio e la centralità della vita sessuale. 
La decorazione di spazi pubblici
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Giuditta, giovane vedova ebrea salvò il suo popolo uccidendo il nemico Oloferne, dopo avere finto di concedersi a lui. Il personaggio biblico, dunque, è positivo benché complesso. Klimt lo legge in chiave erotica ma soprattutto erotica e crudele, una incidenza che si accentua nella seconda versione dell'opera, in cui le mani che trattengono la testa divengono artigli rapaci. 
Giuditta I, 1901. Olio su tela, 84x42 cm. Vienna, Osterreichische Galèrie Belvedere. 
Giuditta II, 1909. Olio su tela, 178x48 cm. Venezia Musoe d'Arte Moderna Cà Pesaro.
Klimt intraprese una carriera che dapprima sembra molto votata alle decorazioni di spazi pubblici e alla consonanza con i valori etici dell'impero dal 1880 al 1965 fu impegnato nella decorazione di palazzi ufficiali.
La crisi venne non appena il suo linguaggio figurativo giunse a contenuti che la società viennese ritenne francamente inaccettabili. Fecero scandalo i pannelli proposti per l'Aula Magna dell'Università di Vienna dove l'allegoria della Medicina mostrava una donna sopraffatta da morte e malattia, l'allegoria della Giustizia esibiva uno squilibrio di forme che invece di elaborare l'inevitabilità del bene, affermava l'impossibilità del Diritto. 
L'immagine della femminilità
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Le tre età della donna, 1905, Olio su tela, 180x180 cm. Roma. Galleria Nazionale d'Arte Moderna
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Il bacio, 1907-1908. Olio su tela, 180x180 cm. Vienna Osterreichische Galèrie Belvedere.
Klimt era giunto a una sintesi estrema delle fisionomie e a un appiattimento dello spazio, in favore dei fondi oro ispirati ai mosaici di Venezia e di Ravenna. Si arricchirono di  motivi decorativi che si legavano alle ambientazioni e agli abiti. Le figure maschili scomparvero in favore di un'immagine della femminilità ora fiera e crudele, Giuditta (101-1909), ora esaltata da una gravidanza che, per la prima volta veniva esibita senza pudore (Speranza 1903 e Speranza II, 1907-1908), ora estasiata dalla maternità e rinsecchita dagli anni (Le tre età della donna, 1905).
Emerse il tema della superiorità della donna, come colei che è in grado di procreare e che, spinta dalla sua stessa missione generativa, sa abbandonarsi senza paura nè difese all'amore: temi evidenti ne Il bacio (1907-1908) e nel cartone per il fregio L'abbraccio (1905-1909). 
La centralità della provocazione i motivi stilizzati che riempiono allo spasimo le superfici decorate fuori che alludono al sesso femminile, volute come rami che prolificano, addirittura cellule che si moltiplicano. 
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mozart2006 · 2 years
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Ludwigsburger Schlossfestspiele 2022 - Dorothee Oberlinger e L' arte del mondo
Ludwigsburger Schlossfestspiele 2022 – Dorothee Oberlinger e L’ arte del mondo
Foto ©Dorothee Oberlinger/FB I Ludwigsburger Festspiele si avviano verso la conclusione, con un buon riscontro di pubblico tornato numeroso ad assistere ai concerti della rassegna. L’ ultima serata svoltasi nella Ordensaal (more…)
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garadinervi · 8 months
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Rodolfo Aricò, Untitled, 1967 [Museo del Novecento, Milano. © Rodolfo Aricò]
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sofysta · 5 months
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Guernica
" Un dipinto è la somma delle sue distruzioni" P.Picasso
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Questo dipinto in olio su tela (larga 783 centimetri e alta 351 è una delle opere più famose al mondo, dipinte dal pittore spagnolo) non è solo arte fine a sé stessa.
Guernica è una denuncia contro la violenza cieca del bombardamento e di tutte le guerre, che colpiscono allo stesso modo donne, uomini, bambini e animali, distruggendo ogni forma di vita.
Il fiore è simbolo di speranza in mezzo alla tragedia che si consuma. Pablo Picasso, Guernica, 1937. Particolare con il fiore e la spada spezzata. La lampada elettrica, la cui presenza è del tutto incongrua in uno spazio aperto, ha la forma di un occhio: l'occhio di Dio che dall'alto giudica la miseria dell'umanità.
Lo scenario trasmette, dolore, ansia e disperazione, è rappresentato fantasticamente dal pianeta dell'Urlo in cui vive il drago, trasposizione del cavallo, che rappresenta l'incombenza della paura. Nella storia il protagonista deve superare tale emozione tramutandola in forza, mediante il coraggio.
GUEERNICA (pronunciato "ghernìca") è la capitale religiosa e storica dei paesi baschi spagnoli ed era il luogo di incontro dell'Assemblea di Biscaglia, che si riuniva sotto una quercia, la Gernikako Arbola, che fu un simbolo delle tradizionali libertà del popolo basco.
La colomba è normalmente simbolo di pace ma in questo caso, essendo priva di un'ala, vuole indicare che la pace è infranta. Il fiore è simbolo di speranza in mezzo alla tragedia che si consuma.
Quest'opera va letta da destra verso sinistra poiché il lato destro era vicino all'entrata del luogo per cui era stata progettata.
Inizialmente Picasso per il Guernica voleva usare i colori ma lo farà in bianco e nero perché l'assenza di colore simboleggia l'assenza di vita.
Il cavallo sulla sinistra richiama la pace svanita poiché straziata e sembra cadere a terra: il toro invece indica la brutalità della violenza portata dalle guerre (e dalla corrida), mentre il cavallo è il simbolo della Spagna, che nell'opera appare trafitto da una lancia (come la Spagna).
Partendo da sinistra compaiono: una donna col figlio morto tra le braccia, l'imponente testa di un toro, un guerriero caduto a terra mentre brandisce una spada spezzata, un cavallo che nitrisce di sofferenza, una lampada accesa, tre donne sulla destra; una di esse alza le braccia al cielo in segno di disperazione.
Ideato e creato in soli 33 giorni dopo il bombardamento del paese basco di Guernica nell'aprile del 1937 ed esposto all'Expo di Parigi nello stesso anno, il celebre dipinto a olio di Picasso oggi è esposto stabilmente al Museo Reina Sofia di Madrid.
Il 26 aprile 1937 gli aerei tedeschi, in appoggio alle truppe del generale Franco contro il governo repubblicano di Spagna, radono al suolo con un bombardamento la cittadina basca di Guernica. Il bombardamento a tappeto dura tre interminabili ore ed i morti furono 1.654, i feriti quasi novecento.
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camiliapulidori · 2 years
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marcogiovenale · 1 year
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a milano: "fluxus, arte per tutti" (dalla collezione luigi bonotto)
a milano: “fluxus, arte per tutti” (dalla collezione luigi bonotto)
da ArteMagazine: https://artemagazine.it/2022/11/22/museo-novecento-di-milano-fluxus-arte-per-tutti-edizioni-italiane-dalla-collezione-luigi-bonotto/ In mostra sono esposte edizioni di: Eric Andersen, Ay-O, Joseph Beuys, George Brecht, John Cage, Giuseppe Chiari, Philip Corner, Willem De Ridder, Jean Dupuy, Robert Filliou, Albert M. Fine, Henry Flynt, Ken Friedman, Al Hansen, Geoffrey…
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Da: SGUARDI SULL'ARTE LIBRO SECONDO - di Gianpiero Menniti
GLI STRATI DEL TEMPO
«Fino alla nascita dei décollage, nel 1953, io facevo della pittura neo-geometrica. Avevo studiato tutti gli stili e tutti i più grandi maestri, da Kandinskij a Mondrian, da Picasso a Matisse. Poi mi trasferii per due anni negli Stati Uniti, e realizzai una mostra anche lì. Quando tornai in Italia, non volevo più dipingere, perché ero giunto alla conclusione che tutto ormai, in pittura, fosse stato fatto. Una mattina del ’53, mi trovavo nel centro di Roma, e osservavo i muri completamente tappezzati di manifesti pubblicitari lacerati. Ciò mi colpì moltissimo, e pensai: ‘Ecco le nuove immagini che io devo dare al pubblico’. Nessuno aveva mai fatto questo. Così è nato il décollage: è stata una sorta di… illuminazione zen. Allora uscivo di notte dal mio studio e rubavo i manifesti dai muri. Una sera venne a vedere i miei lavori un critico giovane e molto intelligente, un filologo, Emilio Villa. Fu entusiasta, e mi disse: ‘Tu stai inventando una nuova forma d’arte, che va al di là della pittura’. Mi invitò ad allestire una mostra con sei pittori romani sul Tevere. All’inaugurazione c’era un critico americano, il quale sostenne nella sua recensione che l’unico a proporre un nuovo messaggio ero io. Mi definì ‘neo-dadaista’.».
Con queste parole Mimmo Rotella (Catanzaro 1918 – Milano, 8 gennaio 2006) rievocava la nascita del "decollage", intuizione capace d'innovare il linguaggio artistico del secondo Novecento, inserendosi nella scia della Pop Art, dell'Informale, del Nouveau Réalisme, del NeoDada.
Tuttavia, gli schemi non raccontano.
Indicano un percorso, delle assonanze, dei richiami.
Non bastano: gli artisti fanno storia a sé.
La libertà in quegli anni convulsi è massima.
La tecnica diviene essa stessa fenomeno creativo, così prorompente da ribaltare il tradizionale rapporto tra significante e significato, fino a una semiosi inaspettata, controversa.
Eppure dotata di una poetica profonda, ammessa, come nel caso di Rotella, all'antico mistero del tempo e delle sue infinite narrazioni.
Lo "strappo" diventa scoperta.
E quanto rimane è rappresentazione artistica di un divenire che annulla le distanze, saldando passato e presente.
Suggestione del perenne.
Nascosto.
Svelato.
- Mimmo Rotella, "Europa di notte", 1961, Mumok, Vienna
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pikasus-artenews · 1 year
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FuturLiberty. Avanguardia e stile Un inedito dialogo tra Futurismo, Vorticismo e Liberty in due sedi a Milano.
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annalisalanci · 2 years
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