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#bella abbondanza
bbwcasey · 1 year
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New video! This video is a feedism masterpiece featuring @Bella Abbondanza & @Rylie Haze! A mindless hog stuffing full of fattening calories. My belly is HUGE and my fupa is bursting out of my panties. Rylie pours cream down my throat and Bella forces food down my throat. Freaking epic. Enjoy!
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lunamagicablu · 2 years
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Con l'inizio di Settembre arriva finalmente il fresco, le prime piogge, sulle vette cadono addirittura le prime nevi. Il verde intenso delle colline ci culla in una temperatura ideale e gia' pregustiamo i dolci aromi autunnali di zucca, mela e cannella, le serate di ottobre avvolti nella copertina a guardare le stelle, il fuoco o a bere una bella tisana.
Adesso e' il momento di raccogliere i frutti dell'estate che ci accompagneranno per tutto l'inverno.
Tutto l'anno è dedicato a Madre Terra, ma se c'è un momento che lo è ancora piu' degli altri, è questo. In Settembre la Terra si mostra dal suo lato migliore, generosa e ricca di regali per i suoi figli. L'abbondanza di verdura negli orti e di frutta sugli alberi ci ricorda vagamente il periodo primordiale dell'umanità, quando ancora eravamo nell'Eden, il paradiso terrestre, e il cibo era ovunque, bastava raccoglierlo per sfamarsi e stare bene. Settembre ci collega profondamente alle nostre radici. E' anche il momento per ringraziare Madre Terra di tutta questa abbondanza. Infatti in questo periodo ancora ovunque si festeggia con sagre e feste popolari, le feste del ringraziamento per la raccolta. Questo è Mabon. Semplice e ovvio, allegro e abbondante, come è la Terra.
Greenspirit Medicina Naturale
Silvia Vianello
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With the beginning of September the coolness finally arrives, the first rains, even the first snows fall on the peaks. The intense green of the hills cradles us in an ideal temperature and we already look forward to the sweet autumn aromas of pumpkin, apple and cinnamon, the October evenings wrapped in the blanket looking at the stars, the fire or drinking a nice herbal tea.
Now is the time to reap the fruits of the summer that will accompany us throughout the winter.
The whole year is dedicated to Mother Earth, but if there is a moment that is even more so than the others, it is this. In September the Earth shows itself from the best side of her, generous and full of gifts for her children. The abundance of vegetables in the gardens and fruit on the trees vaguely reminds us of the primordial period of humanity, when we were still in Eden, the earthly paradise, and food was everywhere, you just had to pick it to feed yourself and feel good. September connects us deeply to our roots. It is also a time to thank Mother Earth for all this abundance. In fact in this period still everywhere is celebrated with festivals and popular festivals, the feasts of thanksgiving for the harvest. This is Mabon. Simple and obvious, cheerful and abundant, as is the Earth.
Greenspirit Natural Medicine
Silvia Vianello
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quartafuga · 1 year
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L'anno scorso a quest'ora ero in Spagna, già avvolta da un leggero velo di malinconia perché di lì a un paio di mesi avrei dovuto abbandonare la città che mi ha accolta e cambiata e donato nuovi natali per un anno intero. A volte poi ero particolarmente triste perché pensavo che allontanarmi da lì non avrebbe significato solo lasciare un luogo, degli angoli di strade a cui mi ero affezionata, i bambini che ogni giorno a lavoro mi rallegravano le giornate. Lasciare quella città avrebbe significato allontanarmi da te, dal modo tutto nuovo d'amarci che stavamo costruendo insieme, dalle paure affrontate a quattro mani con te, dalle parole lasciate morire in baci più eloquenti di qualsiasi discorso. Ricordo che per tutte queste ed altre cose che adesso faticano a riaffiorare, in quei giorni di ferie donati dalla semana santa sentii un dolore leggero cominciare a prendermi lo stomaco. Non ero pronta a lasciare andare tutto, non ero pronta però nemmeno a restare. Ebbi paura di quel vuoto, di quel tempo dilatato a disposizione dei miei pensieri, della festa altrui che per me sembrava solo foriera di dolori spiati ed indovinati già a distanza. Iniziò così, l'anno scorso, la mia semana santa. Paure e malinconie in abbondanza. Poi però mi costrinsi ad uscire, assistetti a delle sfilate di uomini incappucciati a piedi scalzi che in un silenzio assordante attraversavano la città. Mi lasciai attraversare, trasportare da quel folklore che non mi apparteneva. Poi ci incontrammo, in un cumulo infinito di gente ammassata in silenzio. Scoprire con te il tuo mondo, vedere i tuoi occhi investiti dal mio stupore, sentirti dire "era da anni che non ci venivo, ma con te è un'altra cosa" mi fece dimenticare le paure, le malinconie. Ti guardai, mentre ci sfilava accanto il silenzio in persona, e pensai che ero così fortunata ad averti incontrato. Che stare insieme sarebbe stato sempre questo donarci occhi nuovi su cose già viste, una lente nuova attraverso cui leggere la realtà, una lente più bella, più colorata, più piena d'amore.
Oggi, a un anno di distanza, è solo qualche giorno che ci siamo detti addio. A dire il vero, è stato un arrivederci. Addio, abbiamo ammesso, non vorremmo dircelo mai. Però resta il fatto che ora sono in un'altra città, sempre la stessa, sempre uguale a me, sempre così estranea e penso che mi manca come l'aria l'anno scorso, il nostro poter essere vicini, i nostri sguardi che inventano un mondo nuovo solo semplicemente stando l'uno accanto all'altro. Adesso che non posso dirtelo, perché sarebbe ancora più dura, perché non sarebbe giusto, lo scrivo qui: mi manchi tanto amore.
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itsdvbby · 1 year
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Sei troppo buona💭
C’è un vecchio detto che dice: “Le chiavi vecchie non aprono mai porte nuove”; per questo il cambiamento è così prezioso e ci sono giorni in cui ne hai bisogno. Devi darti tempo; reagirai a quello che ora sembra averti distrutto. Sai, capita che chi ha il cuore grande inciampi in un piccolo errore ricorrente: quello di diventare sempre troppo in quasi tutto. Troppo presenti, troppo sinceri, troppo buoni, ed è un pericolo perché rischiamo che l’altra persona o le altre persone davanti a tutta questa abbondanza vengano a meno; meno presenza, meno bontà, meno sincerità. Questo ti potrebbe persino portare a credere che tu sia la persona sbagliata, ma non è cosi. In quei casi ciò che diventa di troppo sono le persone, non le attenzioni o la bontà. Sei stata troppo buona per persone che a volte non se lo meritavano affatto. Ma non chiudere il cuore, chiudi le porte alle persone sbagliate in modo da creare spazio per quelle giuste che stanno per arrivare; per quelle la porta del tuo cuore dovrà sempre essere aperta. E ricordati che negli occhi giusti sarai sempre la poesia più bella, basta trovarli quegli occhi giusti.
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schizografia · 2 years
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Ricordo di Robert Klein
Cari Federici, lettere postume sono cosa odiosissima nel genere epistolare, lo so bene, ma questa è una lettera d’affari – scritta con affetto, però. Mi spiace moltissimo di creare quest’imbarazzo, ma motivi per scendere dal treno ne ho molti e stringenti, il tutto era di trovare il momento quando si poteva farlo col minimo di drammi e questo è adesso. Avrei voluto lasciare le cure e gli affari a persone meno gentili e meno amiche, ma non si può. Non vale la pena di disturbare i carabinieri per cercarmi, quando Lei legge queste istruzioni (mi spiace) tutto è già deciso da giorni. Sono andato sui colli per non lasciare il corpus delicti nella bella stanza di Abbondanza, e per non dare noia a innocenti alberghieri. Prego la Sgra. Meller di occuparsi dello sgombero dei miei affari, con la partecipazione della concierge. Tutti i mss., dattiloscritti o no, sono da buttar fuori; forse lasciando le fotografie e le schede bibliografiche per lo studio sui Tarocchi, e anche le carte segnate redigées utilisables, se Chastel ne vuole per uno studente incaricato di occuparsi un giorno di quel tema. Le sono tanto grato, scrivendo. Ma non è bene parlarne. Suo Klein.
Questa lettera è stata inviata da Robert Klein ai suoi amici Renzo e Graziella Federici poco prima di suicidarsi sui colli di Settignano il 22 aprile 1967. La lettera non c’interessa qui come documento biografico, ma perché in essa trovano compiutamente espressione il pensiero e il carattere di questo studioso geniale, che non soltanto ha rivoluzionato per molti aspetti la storia dell’arte del Rinascimento, ma, col saggio Spirito peregrino, ha gettato una nuova luce sulla poesia di Dante e dei poeti d’amore e, con lo studio su L’eclisse dell’opera d’arte, ha profeticamente descritto il destino dell’arte cosiddetta contemporanea. Non è per questo che qui intendiamo ricordarlo. Ci riferiamo piuttosto alle sue riflessioni sull’etica, svolte nei saggi che chiudono l’ultima sezione della raccolta postuma La forma e l’intellegibile (1970) e soprattutto nell’ampio, incompiuto e tuttora inedito Essai sur la responsabilité.
La tesi centrale del saggio è che l’Io si genera attraverso un’assunzione di responsabilità che solo l’Io può compiere. Il soggetto responsabile si costituisce, cioè, attraverso l’atto di cui è il presupposto (o, come scrive Klein, è supposé par cela-même qu’il doit expliquer). Corollario di questo teorema è dunque che l’etica (e, in un certo senso, la stessa filosofia, visto che per Klein la coscienza ha la forma di un’assunzione di responsabilità) è impossibile. Simone Weil ha scritto una volta che la sola soluzione adeguata di un problema è quella che ne contempla l’impossibilità. In modo simile, Klein concepisce l’etica come il tentativo coerente e irrinunciabile di vivere un’impossibilità, di ostinarsi ironicamente a essere ogni volta ciò che può solo diventare.
Non stupisce allora che, come tanto il tono che la scrupolosa attenzione ai particolari della lettera suggeriscono, il suicidio, in quanto coincide con la sottrazione dell’Io, potesse apparirgli come l’assunzione di responsabilità più compiuta e risolta. Ciò non ha ovviamente nulla a che fare con le ragioni che lo hanno spinto a togliersi la vita, ma implica soltanto che ai suoi occhi l’atto che stava per compiere era in qualche modo un’estrema assunzione di responsabilità.
3 giugno 2022
Giorgio Agamben
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cycktok · 9 months
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Il sistema del dottor Catrame e del Professor Piuma (racconto, Edgar Allan Poe) /riflessioni //racconto preferito//
Il protagonista del racconto va a fare visita ad un manicomio privato del sud della Francia (Maison de Santè); viene accolto assieme al suo compagno, da Monsieur Maillard, il sovrintendente dell'istituto. I due chiaccherano sul sistema utilizzato per gestire i pazienti, e viene esposto che il metodo "dolce", ossia l'assecondamento delle esigenze dei matti, il bandire ogni punizione, con raramente l'isolamento dei folli e la concessione di vagare in libertà all'interno e nel giardino dell'intero sistema, è stato abbandonato ad un più severo regime, con ristrettezze severe e regole ferree. Infatti viene detto che, ad esempio, prima, certi folli dovessero essere provvisti di grano e ghiaietta, perchè si credevano appunto polli e dovessero venire assecondati in ogni loro comportamento, e giammai venire giudicati fuori di testa da nessuno. Maillard racconta tuttavia, come gli stessi famosi studi del Dottor Catrame e del professor Piuma esponessero i pericoli di questo approccio inusuale, e che è proprio quando un pazzo appare sano di mente che è il momento di mettergli la camicia di forza. Maillard ospita i due a pranzo, e assieme a loro, ci sono una trentina di signori e signore, che sono coloro che gestiscono l'intero istituto. A tavola vengono ovviamente si raccontano aneddoti di persone che erano giunti all'interno del manicomio e allora si parla di un uomo che si credeva una trottola, un altro che si pensava teiera di porcellana, e aveva bisogno di bianchetto e pelle di daino per pulirsi, di una donna rospo che faceva versi con gli occhi e la bocca che ricordano quelli degli animali etcc... ogni volta che veniva raccontato un aneddoto il corrispettivo signore/a che parlava imitava il tutto con gesti del corpo energici, e ogni tanto venivano ripresi per evitaae comportamenti fuori luogo da altre persone, compreso Maillard. Ad un certo punto si sentono urla e gemiti dall'altra stanza e Maillard spiega che sono i matti che spesso si fanno sentire. Così continuando la conversazione tra Maillard e il nostro protagonista viene raccontato come una volta capitò un evento inusuale: ...""vigeva ancora il sistema dolce e i pazienti erano in libertà; si comportavano bene... molto bene, e bastava un po' di buon senso per capire che proprio in quel comportamento tanto impeccabile andava fermentando una qualche diavoleria. E per l'appunto, una bella mattina, i custodi si trovarono legati mani e piedi, e buttati nelle celle, dove i matti, usurpando le funzioni dei custodi, li trattarono come se loro fossero i matti..."" Si scambiarono le parti; il regno dei matti durò a lungo... a questo punto le osservazioni dell'ospite furono interrotte da una nuova serie di urla, analoghe a quelle che già avevano sconcertato, e sembravano provenire da persone che stavano avvicinandosi. i pazzi sono scappati. Seguì una scena di terribile confusione, tutti i signori iniziarono a comportarsi da fuori di testa, l'uomo trottola iniziò a trottolare, la rana a gracidare, l'uomo teiera a fare versi da teiera, l'uomo bottiglia di champagne a fare versi di stappo di bottiglia etc... era chiaro che Monsieur Maillard narrando quel che aveva fatto il matto che aveva eccitato i compagni alla ribellione aveva solo raccontato le proprie imprese. Costui era stato veramente due o tre anni prima sovrintendente dell'istituto ma diventando matto era finito tra i pazienti. I custodi, dieci di numero, erano stati ben coperti prima di catrame e poi di piume, e rinchiusi nelle celle sotterranee. Erano rimasti così incarcerati per più di un mese, durante il quale Maillard non aveva lesinato non solo catrame e piume, che costituivano il sistema, ma anche pane e acqua in abbondanza. Questa veniva pompata loro addosso ogni giorno. Alla fine, uno riuscì a fuggire passando per la fogna, e restituì la libertà agli altri.
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ireneinhorrorland · 1 year
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"La mista (Madre)"
Questa canna di sto passo non la chiuderò mai. È troppo tempo che sto cercando di scappare dalla mia testa. Adesso i pensieri hanno bisogno di riprendersi il loro spazio e di partire per la loro strada. Non sono più capace di spegnerli ormai.
E la mia passione è rinata. Ho sempre pensato di aver barattato la mia creatività e ispirazione in cambio della mia determinazione e di sentirmi adulta. Adulta. Adulta. Ventiquattresimo giro attorno alla terra. In teoria dovrei aver imparato qualcosa. Invece penso solo di avere dimenticato ciò che già sapevo.
E dolore del mondo ricade sulle mie spalle e mi affonda il petto. Madre, cosa ti stanno facendo? Sei la mia cura. Ma si sono scordati di te. E che sei parte di noi. Che sei noi. Guarda quanto sono ingrati i tuoi figli. Crudele, ti hanno definita. Quanto ti hanno maledetta e spremuta fino alla desolazione. Proprio come succede ad una madre. Ma tu sei sopra il bene e il male. Meraviglioso e brutale equilibrio, grazie a te. Sono convinta che non potremo mai capirti fino in fondo, Madre. Ma penso che tu nutra anche le nostre anime. Quando tormento di questa Umanità mi schiaccia, tu mi ricordi quanta abbondanza ci ha dato. Mi ricordi quanto sei bella e che vale la pena di viverti. Madre, salvami come mi hai salvato tante volte. Ti prego, aiutami a ritrovare la mia pace. Aiutami a ritrovare me stessa. Quanta sofferenza portano le anime di questa terra, Madre. Perché poi più pesanti alle più belle? Ma perché poi ti abbiamo dimenticato per della becera moneta? Mi manchi, Madre. Mi manca il rapporto che non abbiamo mai avuto.
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personal-reporter · 1 year
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Verdemura 2023 a Lucca
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Le Mura Urbane di Lucca ospiteranno la quattordicesima edizione di VerdeMura il 31 marzo e l’1 e 2 aprile, che apre ufficialmente la stagione italiana delle grandi mostre mercato di giardinaggio con 160 espositori italiani e stranieri tra  vivaisti di piante e specie orticole, arbusti, bulbi, attrezzi e arredi per il giardino e per l’orto e prodotti artigianali di eccellenza. L'edizione 2023 avrà come protagoniste le camelie, arbusti orientali dalle forme e colori inesauribili che hanno trovato nella Lucchesia una seconda patria. Il sotterraneo del baluardo San Regolo ospiterà une delle più grandi esposizioni di camelie, con centinaia di fiori recisi, provenienti dalle ville, dai vivai e dalle collezioni del territorio, capace di far apprezzare colori, forme e sfumature, frutto di accurate e attente selezioni portate avanti nel tempo. Fra queste una sezione importante verrà  dedicata alle varietà presenti nella Villa Reale di Marlia, che fu di Elisa Bonaparte e Maria Luisa di Borbone, che rinnova la collaborazione con VerdeMura mettendo a disposizione oltre ai suoi tesori botanici anche il biglietto ridotto reciproco. Oltre alle storiche cultivar lucchesi sarà possibile vedere le nuove specie scoperte nei territori inesplorati del Laos e del Vietnam da poco introdotte in coltivazione in Europa. La mostra proseguirà all'esterno del sotterraneo nei viali dello storico e pregiato Orto Botanico  anche nei magnifici giardini della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, dove si potrà visitare un pometo, e sono conservati decine di esemplari antichi e moderni e una pianta del tè (camellia sinensis) che ha resistita alle gelate del 1985 ed è stata riprodotta, per la sua rusticità, per dare origine all'unica piantagione di té italiana a Sant'Andrea di Compito. Altre due mostre saranno dedicate a due generi dalla storia molto diversa, la Bouganvillea, pianta brasiliana, diffusa in tutto il Mediterraneo, con una tavolozza cromatica incredibile dal bianco, al giallo, tutte le tonalità del rosso e del viola in una pianta che può fiorire con continuità e abbondanza in tutta la bella stagione e i grandi ibridatori di rose, con una mostra sulla regina dei fiori e in particolare sulle varietà screziate di rose fra cui la linea dedicata ai pittori impressionisti. VerdeMura sarà l'occasione per scoprire piante vecchie e nuove, ma anche per incontrare e confrontarsi con tanti esperti in ogni settore del verde, attraverso conferenze, presentazioni delle novità editoriali e laboratori, come il seguitissimo youtuber del verde Francesco Diliddo; pelargoni antichi strani e insoliti con Gabriele Cantaluppi, piante e spiritualità e le erbe e le vie del pellegrinaggio con Marco Pardini; le camelie storiche con Daniele Bosi, Andrea Antongiovanni e Guido Cattolica; foraging ossia utilizzo di fiori e bacche selvatiche edibili con Emanuela Vanda. Inoltre Eleonora Pinello, esperta di home decor, è pronta a svelare i segreti per realizzare un tea party con eleganza e stile, abbinando i profumi della camelia con il tè. VerdeMura è anche un evento per famiglie e pone grande attenzione ai più piccoli col programma dello Young Gardening, che mira a coltivare le nuove generazioni, che possono avvicinarsi alle tematiche della tutela e del rispetto del verde e degli animali con oltre quattordici attività laboratoriali creative e giocose. Ci sarà anche un spazio alla creatività con Terra di Tutti e le sue stampe ecologiche personalizzate con materiali riciclati e con Hill’s Valley Heart grazie ai suoi consigli di stile per impreziosire le tavole con creazioni floreali, con tante idee interessanti in vista della Pasqua. Infine, i grandi co-protagonisti di VerdeMura saranno gli amici a quattro e più zampe, poiché si potrà realizzare un riparo confortevole per le api e gli insetti utili e impollinatori e si conosceranno le piante più adatte per la casa pet friendly, oltre a City Pets, il gioco di carte di In-Habit dedicato a tutte le persone amanti dei cani. Read the full article
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gustisapori · 1 year
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UNA INDIMENTICABILE ABBUFFATA E si cari amici, proprio una indimenticabile abbuffata, ma non una di quelle nelle quali ti riempi lo stomaco senza ritegno e così solo perché ti viene la fame, ma una di quelle dove mangi abbondantemente con gusto e grande soddisfazione in ogni senso. Sto parlando della trattoria “Da Gianni” (via C. De Morelli 8 Gorizia tel. 0481.534568), dove in un ambiente rustico e spartano ma accogliente, vieni accolto e servito da personale simpatico e cordiale, unico neo è che se non hai preventivamente prenotato, ti puoi scordare di mangiare. Il locale è famoso e dato che tutti ne parlano bene, è sempre pieno, quindi è doverosa la prenotazione. Pensate che io per pranzare una domenica con amici, ho aspettato 40 giorni. La particolarità di questa trattoria, che è bene conoscere in anticipo, è quella delle pietanze abbondanti, se no si rischia o di scoppiare o di lasciare molto cibo nel piatto. Comunque il personale di sala, paziente e cortese, se vede che ordinate troppe pietanze vi avvisa, della particolarità della trattoria. In sostanza, qualsiasi pietanza che ordinate, praticamente ci mangiano oltre due persone, in alcuni casi anche 4 (nelle foto è evidente quanto dico). La ristorazione tipica è quella in gran parte italo-slovena, dato che l’area geografica è pregna di cultura gastronomica mista austriaca, italiana e iugoslava. Sto parlando comunque di una gastronomia molto simile alla nostra, saporita e gustosa e non certo di grilli, insetti e vermi. Il piatto principe è la ljubljanska, ovvero una cotoletta ripiena di prosciutto e formaggio, insomma una sorta di cordon bleu alla slovena, ma il problema è la grandezza e quantità. Con una ci mangiano almeno 3 persone abbondantemente, considerando le dimensioni rettangolari di un libro aperto e lo spessore del ripieno. Non è solo grande, ma anche molto saporita e vi consiglio di non perdervela. Semplice ma eccellente il tris di gnocchi ai porcini, ragù d’anatra e al gorgonzola. La tagliata con rucola e grana è super morbida e succosa, leggermente al sangue, servita con una montagna di rucola e a parte se lo desiderate fettine di grana in abbondanza. Un altro piatto tipico e simbolo di queste zone, sono i “civapcici”, ovvero dei cilindretti di carne macinata e sapientemente mischiata con spezie, che li rendono prelibati e profumatissimi, ma attenzione li sconsiglio a chi non ama i cibi gustosi e i sapori forti. Come vedete nelle foto, la porzione che mi è arrivata era per una persona, ma tenete presente che ne ho mangiati circa 12 io, ne hanno assaggiati una decina tra i miei commensali e ne abbiamo portati a casa circa 3 porzioni(pazzesco). Ecco, una cosa è importante da sapere, e cioè che da Gianni non si apprezzano gli sprechi, quindi se vi avanza molto cibo, loro sono contenti di confezionarvi delle vaschette in alluminio con il cibo rimasto da portare a casa. Inutile dire che anche i contorni sono abbondanti e ben cucinati. La porzione di patatine fritte è super e servita asciutta e ben salate. A me sono piaciute molto le patate in “tecia” (padella), che sono cotte con parecchia cipolla, che le rende gustosissime, ma non facili da digerire se ne mangiate troppe vista la porzione a montagna. Anche sui dessert non scherzano. Sono molto buoni e ben guarniti, ma manco a scherzare super abbondanti, con un dessert ci sguazzano almeno due persone con soddisfazione. Insomma, che altro dire, se non che sono rimasto soddisfatto e appagato, non trovando un difetto o critica da fare al pranzo. Se proprio devo essere sincero, per colpa loro, dopo l’uscita dalla trattoria, ho dovuto fare una bella passeggiata….. Ricordatevi di prenotare, specialmente per le domeniche e buon,buon,buon appetito! Valter Stabile feb2023
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sophiaepsiche · 1 year
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Il mio inconscio non riconosce lo stato di abbondanza economica e mi ritrovo nella situazione altalenante "dalle stelle alle stalle" e viceversa. Come rimediare? Grazie.
‘O anime create per queste grandezze e ad esse chiamate, che cosa fate? In che cosa vi intrattenete? Le vostre aspirazioni sono bassezze e i vostri beni miserie.’ (San Giovanni della Croce)
In questa domanda emerge un condizionamento che, son certa, non hai preso da me. Dunque perché chiedere a me? Forse sei pronto per qualcosa di più di ciò che chiedi.
L’inconscio non è una ‘cosa’ che deve capire o riconoscere qualcosa, è la nostra ignoranza su di noi e siamo noi a doverla capire, non il contrario. Quando l’ignoranza presenta ciclicamente i suoi effetti esternamente, vuol dire che siamo restii a capire qualcosa e negligenti nel conoscere noi stessi. La funzione dell’inconscio è solo quella di riportarti dentro! Lui tenta senza tregua di riportarti dentro di te, così che tu possa renderlo conscio e liberarti dalla tua ignoranza.
In questo particolare caso, sembra ti stia richiamando sbattendoti in faccia il fatto che fuori non c’è la stabilità che cerchi, non c’è sempre abbondanza ma spesso anche carenza. Lo dici tu stesso che fuori tutto è ‘altalenante’, non opporti alla verità, sfruttala. Impara la lezione, non cercare fuori ciò che non c’è, ma entra dentro di te! Sposta l’attenzione dentro e rendi consci i contenuti che, di solito, non osservi pienamente (pensieri, condizionamenti, emozioni, sentimenti ecc.). Questo lo si fa osservandoli, senza giudicare né indulgere, più spesso possibile. Evita di fare innesti e di sostituire i contenuti, rivelali e basta. Se entri in te ed osservi con perseveranza si scioglierà il condizionamento sull’abbondanza, quello che lega la felicità al benessere economico, l’ansia legata alla situazione finanziaria, le speranze effimere e questo ti darà la forza, la saggezza e la pace di affrontare la vita, così com’è. Sebbene molti lo pensino, non siamo qui per domare la vita ma per imparare a viverla. La sfida è sempre interiore, all’esterno c’è solo lo stimolo che ti ripropone ciò che, dentro te, non hai capito. Se entri in te e togli la causa, allora il sintomo tende a placarsi da solo, ma questo non equivale per forza all’abbondanza economica.
Lo scopo ultimo è divenire pienamente consci, portando così a compimento l’evoluzione interiore dell’uomo. Quando adempiamo il nostro scopo è più facile vivere, non perché la vita va come diciamo noi ma perché scopriamo che ciò che cerchiamo, in realtà, è già dentro. Scopriamo la stabilità e la sicurezza solo se ci posizioniamo bene in noi ed osserviamo la vita dalla giusta distanza. Ho sentito una bella similitudine del Buddha pochi giorni fa (qui). Se metti un cucchiaio di sale in un bicchiere d’acqua sarà salatissima da bere ma se metti la stessa identica quantità in un lago d’acqua dolce, potrai berla senza problemi. Ecco, è questo che accade.
Ora vediamo il picco della pratica, te lo esprimo in termini di ‘resa’ perché, dal poco che ne so, mi sembra che quella attuata nella dottrina dell’abbondanza sia più simile a ciò che qui chiamiamo resa. Se hai un problema e la mente comincia ad assillarti, tu devi cercare di lasciare quel problema nelle mani del ‘potere superiore’, non importa come lo chiami. La cosa importante è che non ci pensi proprio più. È un atto di fede oppure di fiducia, nel caso tu abbia già sperimentato che funziona. Se ti riesce, solitamente la situazione prende una piega diversa e tu, a prescindere da come va, ti senti leggero, libero e grato. Per chi è abituato al linguaggio della via della conoscenza, questo è un piccolo samadhi, raggiunto con lo sforzo, non dura molto ed avviene, all’inizio, in momenti particolarmente intensi in cui ‘tiriamo il freno a mano’ e tutto si ferma. Il risultato è il medesimo. L’osservazione interiore senza partecipazione di cui abbiamo parlato prima, e che è l’essenza della meditazione, è invece la pratica da condurre sempre, ed è più simile ad un’esame di coscienza ben fatto.
Tutte queste sono pratiche spirituali e non hanno alcun fine materiale.
Se l’intento che abbiamo, all’inizio, è materiale, possiamo correggerlo da soli proprio osservando la nostra interiorità e rendendola conscia. Se invece ci attacchiamo a qualche dottrina senza rendere consce le nostre intenzioni, rimarremo ignoranti e ne saremo delusi. Ora cerco di spiegare il perché. La resa funziona molto bene all’inizio perché cerca di attirarti a fare il tuo dovere, che è spirituale, ti accontenta per nutrire la tua fede. L’oggetto è solo il tramite con cui lo spirito, o la coscienza, ti attira a sé. Se lo capisci e prendi la via giusta sarai felice e sereno arrendendoti sempre più al volere superiore (‘sia fatta la tua volontà’, insegnava Gesù). Se, al contrario, continui a puntare solo all’oggetto, l’inconscio ti proietterà esternamente la lezione che non stai capendo. Non c’è da stupirsi che, anche in questo caso, è una lezione spirituale: tutto è impermanente (‘anicca’, nell’insegnamento del Buddha).
Molti dei libri che leggete e delle vie che seguite servono solo ad attirarvi dal basso all’alto, sono vie relative e funzionano solo relativamente. Sono dei mezzi che vengono a prendervi proprio dove vi siete andati ad incastrare voi. La verità vuole tutti e sfrutta anche le debolezze per attirarvi. Ora però sei giunto alla stazione, se sali sul treno della pratica seria e segui i consigli dei grandi saggi, ti assicuro, non tornerai mai più indietro. Pensaci, vuoi la pace e la serenità che ‘credi’ arrivi attraverso l’abbondanza economica o vuoi l’abbondanza economica per poi scoprire che la tua ansia e il tuo dolore sono sempre lì? L’idea che abbiamo della felicità non è felicità. Se non rendiamo prima conscia la nostra ignoranza, agirà lei al posto nostro e ci farà apparire come ‘felicità’ qualcosa che non gli somiglia neanche. Capiremo troppo tardi che le nostre aspirazioni erano bassezze e i nostri beni miserie.
Per approfondimenti: premi sul tag inconscio, puoi anche scaricare ‘la comprensione della mente’ e soprattutto, mi raccomando, leggi i grandi saggi, questo è l’unico ‘innesto’ che consiglio.
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thebeautycove · 1 year
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DIOR - J'ADORE PARFUM D'EAU - Eau de Parfum senza alcol - Novità 2022 - Lympha, Clori et Flora. A Maison Dior, ai grandi visionari della profumeria, agli artisti, agli innovatori che non hanno mai temuto l'ignoto e mai perso il desiderio di oltrepassare i limiti. Nasce un'era nuova per J'Adore, fragranza capace di mirabolanti metamorfosi, armonia floreale che oggi svela un rivoluzionario progetto creativo. È il tempo di J’adore Parfum d’eau, la prima fragranza DIOR a base d'acqua, una versione che svetta per innovazione e tecnica compositiva, conserva la firma olfattiva delle origini, la medesima intensità e profondità sensuale dell'EdP pur non contemplando traccia d'alcol nella sua formula. In J’adore Parfum d'Eau sono presenti solo acqua e fiori. Una prodezza a brevetto Dior. È la rivoluzione dell’acqua. Una sfida eccitante da affrontare seppure piena di incognite: proporre un’Eau de Parfum, con le sue sfumature aromatiche intatte e la sua nobiltà, ma con un'elaborazione esclusivamente a base d'acqua. Una composizione che accetta la scommessa di non possedere una sola goccia di alcol nella sua formulazione, ma che non evapora, resta presente e tenace. François Demachy, creatore della fragranza, ha inseguito a lungo questo sogno di rinnovare la sua scia, di aprire ad un universo di nuove possibilità. Maison Dior ha osato immaginare un profumo a base d'acqua, dotandosi di ogni mezzo per raggiungere l'obiettivo. Lo doveva a J’adore, la sua fragranza regina, e allo spirito pionieristico che la rende così unica. Innovazione tecnica e bouquet poetico, con J’adore Parfum d’eau la Maison reinventa il senso del profumo.
Questa nuova creazione in EdP priva d'alcol ma altamente concentrata, è ottenuta grazie ad un processo inedito e naturale, una tecnica di nanoemulsione a pressione elevata in cui l'acqua si mescola ad una forte concentrazione oleosa. Intriso di naturalità ed esente da solventi chimici, J'adore Parfum d’eau sorprende per la sua dolcezza delicatamente lattata e avvolgente, la texture eterea pervade la pelle di note floreali carezzevoli in una scia intensa e longeva. La pelle sembra “riconoscere” l’acqua, in uno scambio osmotico immediato. La sensorialità di J’adore Parfum d’eau si dispiega ancor più carezzevole e vellutata, con una freschezza immediata. Grazie all’acqua, il tradizionale percorso testa-cuore-fondo cede il passo a una rinnovata armonia che non spinge in testa le classiche note volatili ma porge la sorpresa di un accordo floreale soave che fonde sulla pelle, pieno, fedele e tenace. Con questa nuova formulazione, i fiori scintillano, sensuali e spontanei, ravvivati da improvvisi bagliori. Bella l'armonia tra magnolia stellata cinese e gelsomino, uniti alla carnalità della rosa e alla vivacità del caprifoglio. C'è tutta la bellezza essenziale di J'adore, meravigliosa ode ai fiori bianchi innestati da coloriture erbacee, e c'è l'inedita nota solare del Neroli, morbida e confortante, che permea di spontanea eleganza il jus. Così il profumo guarda ad un futuro naturalmente radioso con Dior. Raffinato il flacone ampolla con finitura bianca alabastrina, il collarino gioiello dorato splende e rivela un erogatore dal generoso getto, per godere appieno e in abbondanza di questa luminescente vellutata freschezza. EdP 30, 50, 100 ml. Anche online ©thebeautycove    @igbeautycove
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ifattinews · 2 years
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Le ricette di Silvy: " Pesto ai fiori di Zucca "
Rubrica di cucina a cura di Silvana Salvatori Photo by Chiara Perlino ” Pesto ai fiori di Zucca “ Una gran bella tentazione quella di assaggiare i gangianti fiori di Zucca trasformati in Pesto! In questo periodo negli orti i fiori di Zucca crescono in abbondanza, sotto il forte calore del sole, rendendoli vigorosi e profumati. È un ortaggio molto delicato vanno preparati appena raccolti, meglio…
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viaggiaescopri · 2 years
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Una giornata al Lago Maggiore per visitare le Isole Borromee, ma tra l’Isola Madre, l’Isola Bella e l’Isola dei Pescatori qual è la tua preferita? 🏝 Se non hai mai visitato le Isole Borromee sappi che sono una diversa dall’altra e meritano una visita, nonostante alcuni prezzi siano un tantino alti. 🦚 L’Isola Madre vanta un lussureggiante parco popolato da alcuni animali coloratissimi (pavoni e fagiani in primis). La visita comprende anche il piccolo palazzo ma l’elemento predominante qui è la natura! 🏰 L’Isola Bella è bella davvero, è quasi totalmente occupata dal Palazzo Borromeo la cui visita permette di visitare uno dei palazzi più incredibili mai visti. Anche il giardino monumentale ha il suo fascino, una vera bomboniera che si apprezza anche dal lungolago di Stresa. 🏘 L’Isola dei Pescatori è anche la mia preferita (in queste foto qualche scorcio). Qui puoi visitare il piccolo paesino dei pescatori del lago. Ovviamente ormai poco resta di loro, ma tra le vie c’è abbondanza di ristoranti e tavole calde, pasticcerie e gelaterie. Insomma, un’isola godereccia per una buona pausa pranzo, magari a base di pesce di lago. Tu hai già visitato queste 3 isolette? Quale ti piace di più? . . . . . #LagoMaggiore #Stresa #isoladeipescatori #isoleborromee #verbania #vco #Piemonte #viaggiaescopri #sphimmstrip #lelelatta #gaytravel #bestvacations #beautifuldestinations #placetobe (presso Isola dei Pescatori) https://www.instagram.com/p/Chg5QytLzYt/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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bergamorisvegliata · 2 years
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FESTIVAL DELLE STELLE
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Un Festival a Bergamo?
Sì, esatto! Nell'amena cornice del Parco della Biblioteca Comunale di Seriate -alle porte di Bergamo- il 30 luglio grande Galà di presentazione della seconda edizione del
Festival delle Stelle:
qui sotto il programma completo dei due giorni dell'evento!
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FESTIVAL DELLE STELLE (SUMMER EDITION) Bergamo, 30 / 31 LUGLIO
PRESENTAZIONE FESTIVAL
Vi aspettiamo per l’edizione estiva del FESTIVAL DELLLE STELLE organizzato da LUZ, per la prima volta nella bella Bergamo, futura Capitale Italiana della Cultura 2023 insieme a Brescia.  La città è un gioiello da riscoprire! L’Astrologia e le Stelle faranno da “fil rouge” a una due-giorni raffinata e profonda, ricca di arte, spettacolo e cultura .
Avremo davvero tante ma tante cose: astrologi amati e ispirati come Francesco Akash Ballarini, Chiara Tortorelli e Francesco Carpinteri in un ciclo di conferenze a tema, passeggiate esoteriche nei boschi e nei borghi, il buon cibo della mitica Arianna Aprea e, ciliegina sulla torta, una serata di gala sabato sera 30 Luglio (aperta anche al pubblico non festivaliero).
Il Galà del Festival merita un dovuto approfondimento, perché sarà un evento imperdibile: a partire dalle 18,15 sarà gradita e attesa ospite la scrittrice Silvia Zucca, autrice del fenomeno editoriale “Guida astrologica per cuori infranti”, da cui è stata tratta una fortunata serie tv targata Netflix tratta dal libro di Silvia; seguirà un imperdibile aperitivo astrologico con il buon cibo di Arianna Aprea e, per chiudere in bellezza la serata di gala, ci godremo il concerto sotto le stelle “Napoli – Buenos Aires, andata e ritorno” di Filly Lupo, strepitosa e apprezzata cantante di musica napoletana e di tango, nell’occasione accompagnata dal pianista Luca Làmari.
PROGRAMMA SABATO 30 LUGLIO Ore 14,30 Accoglienza a Casa Alben e iscrizione Festival Ore 15,30 FRANCESCO AKASH BALLARINI - "Sesso, Amore & Astrologia" (conferenza) Ore 18,15 SERATA DI GALA del FESTIVAL DELLE STELLE (aperta anche ai non festivalieri): CONFERENZA "GUIDA ASTROLOGICA PER CUORI INFRANTI" con la scrittrice Silvia Zucca e parte del cast della serie Netflix  …a seguire: APERITIVO ASTROLOGICO con il buon cibo di Arianna Aprea …in chiusura: CONCERTO SOTTO LE STELLE: Filly Lupo in “Napoli-Buenos Aires, andata e ritorno”
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PROGRAMMA DOMENICA 31 LUGLIO
Ore 9,00 FRANCESCO CARPINTERI - "Camminata esoterica nei boschi e nel borgo di Brusaporto (BG)"  Ore 10.30 CHIARA TORTORELLI - "Lilith e le relazioni d’amore. Viaggio dall'ombra al piacere" (workshop esperienziale) Ore 13,00 PRANZO ASTROLOGICO INSIEME Ore 15,30 FRANCESCO CARPINTERI - "La nostra Buona Stella: fortuna e abbondanza nel tema natale" (conferenza) Ore 17,30 Kiss & Fly / Saluti e Baci (chiusura Festival)
DA SAPERE
LUOGHI DEL FESTIVAL -Conferenze e workshop: presso Casa LUZ Alben di Brusaporto (BG) (l’indirizzo preciso sarà comunicato in privato dopo l’iscrizione) -Serata di gala di Sabato 30 Luglio: presso Biblioteca Comunale e Tensostruttura Cineteatro Gavazzeni di Seriate (BG)
INFO, COSTI E PRENOTAZIONE Francesco: 3479932259 / Francesca: 3402554560
HOTEL E BED &BREAKFAST VICINI AI LUOGHI DEL FESTIVAL DOVE ALLOGGIARE (PER CHI E’ IN AUTO) (SI RACCOMANDA DI PRENOTARE NELLE STRUTTURE PRIMA POSSIBILE) Hotel Post – via Borgo Palazzo, 191 - BERGAMO B&B Luna – Via Libertà,1 – SERIATE 
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B&B Iride – Via Pizzo Redorta, 10 – BERGAMO  B&B Colorado – Via Magni, 2 - BERGAMO  Borghetto – Via Boccaleone, 1 – BERGAMO City Guest House – Via Paglia, 31 – BERGAMO B&B Sant’Antonio De Foris – Via Borgo Palazzo, 2 – BERGAMO N.B. si consiglia di cercare anche su Airbnb alloggi su Bergamo, Seriate, Brusaporto.
CONFERENZE E WORKSHOP:
FRANCESCO AKASH BALLARINI - "Sesso, Amore & Astrologia" (conferenza) L’Essere Umano è nato per vivere in relazione, sia affettivamente sia professionalmente. La Vita ci invita ad unirci con gli altri per ritrovare l’unità interiore. È tramite le relazioni che riceviamo le informazioni importanti per Ri-conoscerci, crescere interiormente e vivere così una vita più soddisfacente. Il Fuoco brucia La Terra avvolge L’Aria si confronta L’Acqua abbraccia In base all’elemento di nascita e alla sua struttura energetica, ogni segno zodiacale ha il suo modo di amare, di sedurre e relazionarsi, di vivere la sessualità. L’astrologia può darci una mano nel comprendere meglio la nostra struttura affettiva e sessuale consentendoci di relazionarci meglio e vivere con più serenità i rapporti.
CHIARA TORTORELLI - "Lilith e le relazioni d’amore. Viaggio dall'ombra al piacere" (workshop esperienziale)   Lilith nelle relazioni rappresenta i legami karmici, gli incontri inevitabili e quei rapporti apparentemente "magici" che se non com-presi profondamente possono diventare distruttivi. Bisogna attraversarli con consapevolezza e apertura per comprenderne la ricchezza. Un viaggio multisensoriale all'interno delle relazioni karmiche, del desiderio e del piacere.
FRANCESCO CARPINTERI
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"La nostra Buona Stella: fortuna e abbondanza nel tema natale" (conferenza) Si dice che ognuno di noi abbia una “buona stella” che lo accompagna e che potremmo definire il nostro “punto di fortuna” personale. La questione è: come facciamo ad accorgerci di quale sia? E dove si colloca nel nostro oroscopo personale? Come possiamo comprenderla per attivarne i doni e integrarli nel nostro quotidiano? Ne parleremo in questa conferenza scoprendo per ognuno dei partecipanti quella che gli antichi astrologi medievali chiamavano “parte di fortuna”. 
PS: anche "bergamorisvegliata" sarà presente durante le due giornate del "Festival delle Stelle" per documentare quello che sarà il principale evento dell'estate 2022 della provincia bergamasca!
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byronnight2 · 2 years
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No comment.
E mi piaccio così, ogni giorno scopro qualcosa in più che mi fa sentire bene. Non ho bisogno della taglia 38 per sentirmi bella e credo che non potrei guidare la moto, se fossi un grissino, ci vuole un buon peso! Chiunque viva male la propria "abbondanza" dovrebbe ricordare che non siamo stati creati con lo stampino, per fortuna!!! Curvy è bello! Chi non lo pensa..probabilmente non se n'è ancora accorto!🖤
#bellatonda
#mylifestyle #mywords
#ME
#byronnightisback
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bbwcasey · 2 years
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What's better than 1 fat babe stuffing herself? 3 FAT BABES STUFFING THEMSELVES! In a gluttonous race to see who can finish their food the fastest.. ❤️  https://curvage.org/forum/index.php?/files/file/18378-three-way-eat-off-ft-lushlauren-bella-abbondanza/
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