T+, (3/3), Alternative Universe - Canon Divergence, Ghosts, Friends to Lovers, la prima settimana in cui stai insieme con qualcuno penso sia la più difficile perché si cambia il posto nella vita dell'altra persona e certe cose che magari prima non devono essere dette per forza devono venire dette ad alta voce, e Jujy e Hieheart sono lì perché li voglio lì.
Lui era lì, così sottile e delicato e facile a spezzarsi, eppure così forte, nella sua giovanile bellezza, era lì in un mantello bianco e nastri verdi.
IL BUCANEVE, H. C. Andersen
There he was, so thin and delicate and easy to break, yet so strong, in his youthful beauty, there he was in a white cloak and green ribbons.
a volte ho solo bisogno di cose uguali e di sentire che tutto si ripete in molti modi diversi; che torna, o semplicemente rimane. e non me ne ero resa conto ieri quando la mia spesa al supermercato ha incluso un mazzo da dieci di narcisi ancora completamente chiusi. li ho buttati nella borsa scegliendoli più per il costo ridotto che per altro, sovrappensiero assecondando la sola abitudine di comprare fiori per me stessa ogni volta che posso. ma poi stamattina sempre sovrappensiero noto che una sola notte in acqua è basta a far schiudere i primi due, di un giallo primaverile bellissimo, e se mi avvicino con il naso hanno quell'odore fresco e intenso tipico di tutti i fiori da bulbo. e mi sono ricordata che nella vecchia baita che ora non è più nostra c'era sempre questo angolo di giardino in cui stagionalmente (ma durante l'infanzia si sa che le stagioni son confuse - aber sind wir im Herbst oder im Winter? - e non sai bene quando è ora di ciliegie o di fragoline di bosco, o di bucaneve) sbucavano questi narcisi incandescenti, e ogni volta mi sorprendevo come fosse la prima, perché anche se nessuno apparentemente si prendesse mai cura di quell'angolino, loro sbucavano sempre. ma com'è che sono qui? e c'era questa storia che li aveva piantati la nonna Franca, quellachenonhomaiconosciuto, che è morta prima di vedere quella casa ristrutturata. e infatti la casa aveva una targa che diceva "Ca' Franca" e una sua foto incastrata nel vetro della vetrinetta della credenza fino all'ultimo giorno in cui l'abbiamo svuotata. ma aldilà della targa e della fotografia era chiaro che la vera presenza della nonna-mai-conosciuta fossero quei narcisi che improvvisamente sbocciavano luminosi, che forse davvero erano per tutti un po' improvvisi. ogni tanto salivi, una domenica pomeriggio qualunque, e scoprivi che erano lì. e mi piace pensare che questa primavera (o questo inverno, che il clima mescola raccolti e fioriture come nella testa di un bambino) sono ancora lì, che sottoterra come per magia si spingono fuori fino a vedere il sole ed è la nonna che ci ricorda che è ancora sua, quella casa. che le cose e le persone si ripetono, ritornano, o forse che non se ne sono mai andate
Non diventare ciò che gli altri ti hanno fatto, non acquisire lo stesso atteggiamento che hanno nei tuoi confronti, non commettere mai l'errore di costruire la tua identità, con le parole di chi, non ha avuto né il coraggio e di lottare in mancanza della paura di perderti, né di restare, perché da te e con te voleva solo la tua primavera, dalla quale assorbire il tuo sole. Diventa la resistenza di te stesso, resisti ed esisti, così come sei, sii sempre e nel modo più puro tu, nella tua essenza, nel dolore in cui gli altri ti spingono, tu non farne parte, prendi il tuo cuore, le tue carezze, i tuoi sorrisi che calmano e colmano, e allontanati; resta nella tua dolcezza e nel tuo calore, quando alzeranno muri di ghiaccio, e vai via, perché spesso la gente innalza muri e non vogliono che si sciolgano, usando la scusa che "nessuno mai li amerà" ma leggendo tra le righe vedrai un "non voglio farmi amare, né mettermi a nudo, perché ho paura di essere fragile, e ad ogni muro che sciogli io ne ho creato già un altro" allora tu vattene, sciogli altro ghiaccio, che ha voglia di divenire oceano; discostati dalle etichette di chi non ha avuto coraggio né voglia di restare nel tuo inverno, cogliendone solo un terreno a maggese, senza osservare nel bianco, sbocciare un bucaneve, poiché non è solo la primavera a donare fiori.
Ci sono dei piccolissimi bulbi come narcisi, bucaneve, crochi che da soli sembrano insignificanti ma insieme e in gruppo fanno la differenza. Ve ne parlo nel post di questo lunedì💚
La fata vive in quel tronco
(nell'albero di leccio)
ed entra dal portoncino
la candela accende
scoppietta il fuoco
La fata vive in quel tronco
si siede al telaio piccolino
rami secchi intreccia e tesse
(marrone diventa petalo e stelo)
li trasforma in prato e bucaneve
(di Milena Esposito)
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The fairy lives in that trunk
(in the holm oak tree)
and enters through the door
the candle lights
the fire crackles
The fairy lives in that trunk
she sits at the tiny frame
dry branches weaves and weaves
(brown becomes petal and stem)
transforms them into meadow and snowdrops
(by Milena Esposito)