Tumgik
#che poi qualcuno già me l'ha chiesto
pollockdipoesie · 5 months
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M. è un ragazzino con un lieve disturbo del comportamento. Dice un sacco di parolacce, risponde in arabo pur sapendo parlare italiano, è irriverente e sfidante.
Un giorno, dopo un colloquio particolarmente difficile per lui, è venuto vicino a me, mi ha preso la matita e ha scritto qualcosa in arabo sulla mia scrivania.
L'ho rimproverato credendo che avesse scritto una parolaccia, come già aveva fatto altre volte con le mie colleghe.
Mi ha detto "a te no parolaccia". Gli ho chiesto cosa avesse scritto.
FAMIGLIA.
Poi ha cancellato ed è scappato.
A fine mese andrà via.
È fuori dal progetto per volere di qualcuno che non l'ha mai conosciuto, non ha mai cercato di lavorare con lui e non ha mai provato l'emozione di essere considerata famiglia.
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gcorvetti · 5 months
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Che dire.
Oggi ho fatto un giro delle cose che vengono scritte online, non le chiamo notizie perché il giornalismo è bello che deceduto come lavoro, a parte qualcuno che ancora fa come insegnano nella scuola di giornalismo cioè va sul posto e fa domande o si reca nei luoghi appositi e prende informazioni. Si parla ancora dell'ultimo femminicidio (termine che per quanto non concordo oramai è nel vocabolario) anche se a quanto ho capito dopo ce n'è stato un altro, passato quasi inosservato avvenuto a Fano due giorni dopo quello di Giulia, questioni mediatiche. Leggo che il tipo che l'ha uccisa è stato prelevato in aeroporto da uno stuolo di forze dell'ordine, peccato che quando la vittima ha chiamato non c'era un poliziotto, un carabiniere o un finanziere disponibile ad accertarsi che nulla accadesse, perché viviamo nella società che cerca la cura e non la prevenzione, infatti leggo anche che il tizio verrà messo in un carcere speciale isolato dai malviventi comuni, perché un assassino non lo è? Però lui è di buona famiglia, quel coglione di salvini (come fate a sopportare così tale ignoranza e stupidità lo sapete voi) scrive "SE" è colpevole, cioè scusa mattè fammi capire, cosa non ti è chiaro del fatto che ha ucciso la sua ex? A propaganda live giustamente ci ridono nel rispetto del caso e mostrano un tweet di un pò di tempo fa dove l'assassino era uno di colore e per il ministro (che a chiamarlo così è un insulto alla politica) è colpevole al 100%, quindi poi hanno mostrato il meme di Peter Griffin con il pantone del colore della pelle, come per dire c'è del razzismo tra le istituzioni ma non è grave, non poco direi. Poi va bè ognuno dice la sua, ma in un trafiletto leggo che le bollette aumenteranno da dicembre, quindi tutto per sviare da uno dei problemi attuali, non tanto le bollette in se, ma il fatto che oramai ci si è dimenticati della guerra in ucraina, eh già, che fine hanno fatto i cattivoni russi, che naturalmente spariscono davanti ai buoni israeliani che massacrano i palestinesi, anche questo è distrazione di massa? Che quella ucraina era una guerra per punire l'europa si sapeva, e che a nessuno è venuto in mente di dire no per evitare crisi economiche e rincari vari, mancu ppo cazz. Dopo aver letto il libro di Mark Fisher devo dire che tutto ha assunto più che una direzione e chiarezza, anche se naturalmente ci sono svariate zone d'ombra che non è compito mio indagare ma che mi fanno pensare a quello che stiamo vivendo, dalle tensioni spesso create ad hoc mediaticamente a quelle reali per via di un sistema oramai collaudato dove a finire sul tritacarne non sono i colpevoli materiali ma il sistema stesso, vedere la crisi 2008/2009 delle banche dove nessun banchiere ha pagato e il tutto è ricaduto come sempre sulle persone attraverso l'aumento delle tasse perché per salvare le banche private sono stati usati soldi pubblici, nessuno ha chiesto di fare un referendum per vedere cosa ne pensano le persone direttamente interessate, chissenefrega delle persone, al dolore ci si abitua, come ad una droga e ci vuole più dolore, come se bastonando un cane ripetutamente e tutti i giorni quel cane per quanto buono un giorno ti sbranerà.
Andiamo oltre che la situazione è già una merda e non ci vuole l'apporto del Corvaccio per puntualizzare che siamo nella merda, ma secondo me si può uscire dalla merda in cui ci troviamo, semplicemente combattendo il sistema dove gli fa più male, il denaro, sarebbe bello vedere almeno la metà della popolazione mondiale non acquistare più niente, non usare più l'automobile, non comprare più nessuno tipo di droga legale (alcol, sigarette e farmaci), non andare più a spendere i pochi soldi che restano in tasca pagati i conti regalandoli alle multinazionali che per fare profitto distruggono il pianeta, così facciamo anche contenta Greta. Utopia, il mio mondo ideale è utopico, dove tutti hanno il posto che si meritano per quello che sanno fare, senza distinzione di sesso, religione anzi nel mio mondo non ci sarebbero religioni, colore, nazionalità ecc ecc, un mondo dove tutti si prendono cura del prossimo perché siamo tutti nella stessa barca e se uno va a fondo si tira dietro tutti, dove nessuno resti senza cibo o un posto dove dormire al caldo, dove tutti sono allo stesso livello e nessuno percepisce stipendi da nababbi solo perché è tal dei tali messo li da pinco pallino. Penso che solo così possiamo salvaguardare il genere umano, si forse un pò troppo apocalittico, ma stando all'andazzo del periodo storico che viviamo si può benissimo dire "A me che me frega, io tanto fra 20 anni vi saluto se mi va bene, se mi va male anche prima e per quello che mi resta vi vengo in Q", l'egoismo odierno è diventato un arma contro le bugie e le ingiustizie del sistema, girarsi dall'altra parte ti fa solo aggirare l'ostacolo, prima o poi il problema ti si rinfaccia e non avendo una cultura della responsabilità ti si ritorcerà contro perché non hai gli strumenti per risolvere il problema, e il sistema non è da meno, Fisher dice che non ha nessuna importanza cambiare tutte le persone che lavorano in un dato settore, perché anche quelle nuove saranno infettate dal sistema e di conseguenza agirebbero come quelle precedenti. Concludo, che mi sono allungato, con la frase di inizio del libro "E' più facile pensare alla fine del mondo che a quella del capitalismo".
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yomersapiens · 1 year
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Heavy Mental Detector
Non ho parlato molto ultimamente. Ho lasciato spazio agli altri, ai loro racconti. Sono stato una settimana ad ascoltare credo proprio perché negli ultimi mesi mi sono rinchiuso in un bunker mentale creato dalla scrittura e ascoltare voci e problemi altrui è stato come spalancare le finestre e cambiare aria. C'era puzza di stantio nel mio cranio. I personaggi della mia storia sono cresciuti, hanno fatto i loro casini, si sono ammazzati a vicenda e ora li ho dovuti lavare via con giornate intere di ascolto. Quando torno in Italia è sempre come prendere in mano un vecchio videogioco iniziato tantissimo tempo prima e su cui ci sono delle missioni che devi ancora finire e altre che mai finirai. Ascolto, cerco di capire in che direzione andare, aggiorno. Chi è morto nel frattempo. Chi ha lasciato chi e ora sta con cosa. Mi piacciono i personaggi che non escono dal ruolo a cui sono stati assegnati decenni prima. Ho amici che non fanno altro che invecchiare e drogarsi e non accennano a smettere e un giorno una delle due cose smetterà di proseguire ed eliminerà di conseguenza l'altra. Mi sembravano tutti in crisi e io pensavo solo a salire su un treno e tornare a stare solo. Questa esperienza di concentrarmi sulla scritta mi ha cambiato e sto bene come non sono mai stato.
Non potevo fare altro che ascoltare. Tutti avevano bisogno di fare rumore e rendermi partecipe di quello che era accaduto. Ho scoperto pure che si gioca ancora al calcio e con mia grande sorpresa la squadra che tifo non fa schifo come una volta! Aspetta che lo dico a mio fratello e mio nipote. Non ci crederanno. Oppure lo sanno già dato che hanno quel servizio di streaming che cade sempre quando vuoi vedere una partita decente ma a cui tutti sono abbonati.
Mi è stato chiesto poco "come stai?" e credo sia per questo che non ho mai risposto come stavo sul serio, quando qualche coraggioso l'ha detto. "Ho avuto periodi peggiori, quindi credo che questo non sia poi così male". Da ora in avanti darò solo questa risposta standard. Fa credere che ci sia una profonda riflessione dietro e non la totale mancanza di voler comunicare.
La sala era gremita di persone e su 11 autori io ero l'unico di madrelingua italiana. Ero l'elemento esotico che dava un tocco avventuroso all'ambiente. Sono stato invitato per leggere qualcosa e ho colto l'occasione al balzo per scoperchiare il primo capitolo del romanzo breve. Avevo 5 minuti di tempo e a me quando danno uno spazio striminzito mi prende male e non riesco ad allargarmi quindi ho letto solo metà del capitolo e pure velocemente. Ero nervoso. Ero uscito allo scoperto, avevo smesso di stare dentro la scrittura e ora ero solo, senza protezione, a leggere e sentirmi nudo. Non ho idea di come sia andata ma qualcuno ha riso, altri hanno applaudito, in molti non hanno capito dato che erano anni che non sentivano qualcuno parlare in italiano. Ho pensato a chissà come sarebbe andare in un luogo dove tutti capiscono quello che dici. O funziona oppure vengo ricoperto di insulti e magari la smetto di credermi chissà chi. Ah, magari c'è qualcuno interessato, ho messo i primi due capitoli del romanzo breve sul mio sito, c'è chi l'ha già letto e non ha smesso di parlarmi quindi penso non sia così terribile. Oppure è perché faccio pena.
Adesso non so cosa fare con le prossime giornate. Mal che vada dovrò trovarmi davvero un lavoro anche perché non so quali altre spese tagliare dato che ho già eliminato un pasto al giorno unendo un tardivo pranzo a una precoce cena. Ho pensato a dei nuovi hobby che potrebbero affascinarmi. Uno è andare in giro con un metal detector. Mi ci vedo a indossare i cuffioni, legarlo al braccio, andare sull'isola del Danubio e biiip biiiip biiiip camminare finché non arriva un biiiiiiiiiiip e allora tiro fuori la paletta, scavo, uso la carotona per trovare il punto esatto nel terreno ed estrarre probabilmente un tappo. Magari una moneta. Vorrei andare con mio nipote, secondo me anche lui si divertirebbe. Ma non so se servano permessi! Poi sono sicuro che io sarei capace di rinvenire una bomba inesplosa e non voglio disturbare le autorità allora cercherei tutorial su youtube per disinnescarla da solo. L'altro hobby a cui penso è il magnet fishing. Un magnete gigantesco legato a una fune, vai sopra a un ponte o vicino a un canale e lo lanci e tiri su quello che si aggancia. Principalmente biciclette o monopattini ma anche coltelli, pistole, armi gettate in acqua da rapinatori in fuga. Bombe a mano perché no. Questo hobby mi sembra più pericoloso del precedente. Poi però vorrei anche un compressore ad acqua per pulire i vialetti o un tagliaerba e andare in giro a sistemare i giardini. Tutto pur di non tornare a lavorare.
Dopo aver inviato il manoscritto mi sono sentito perso e sono crollato negli abissi di tiktok (dove sono bombardato da video su metal detector, magnet fishing, gente che pulisce cose col compressore e gente che taglia l'erba) e ho dovuto nuovamente fare i conti con la sessualità forzata che mi viene gettata in faccia. Mio caro algoritmo, io lo so che ti faccio strano inquanto maschio bianco etero prossimo alla quaratina proprietario di un gatto e che passa molto tempo da solo ma davvero, più video sensuali mi mandi e più mi scende la voglia di cercare nuovamente contatto con un essere femminile. Sto bene così, a guardare i tappeti che diventano puliti (che poi davvero come cazzo fai a sporcare in quel modo un tappeto fai schifo al mondo dovresti morire) e scoprire che alla fine tutti sanno fare lavoretti di manutenzione e tutti, ma proprio tutti tutti, anche io ahimé, si credono capaci di cucinare.
Alla persona che mi ha detto "Fai così perché non hai ancora conosciuto la persona giusta" mi sono permesso di dire che in reltà di persone giuste ne ho conosciute almeno sette e che poi le cose sono andate male. O bene, dipende dai punti di vista. Mi piace ricevere consigli non richiesti e frasi del cazzo perché li colleziono e li metto tutti in una bottiglia che un giorno seppellirò e probabilmente verrà ritrovata da qualcuno con un metal detector.
Tra scrivere, pulire casa, pensare a Ernesto, andare in ospedale, fare visite, incontrare dottori per la nuova terapia, cucinare una sola volta, giocare con Ernesto per evitare mi distrugga casa, uscire per fare una merda di passeggiata per la mia merda di salute mentale, leggere o guardare un film, stare con mio nipote e insegnargli a mangiare senza mani, ascoltare i discorsi degli sconosciuti, guardare i piccioni che volano fuori dalla finestra insieme a Ernesto, cioè, dove lo infilo un lavoro?
Metterò un cartello "Ti ascolto. Dieci minuti dieci euro. Non sono uno psicologo e non rilascio consigli e frasi del cazzo." così potrò finanziarmi il metal detector e poi annoterò tutte le paranoie riversate nelle mie orecchie in piccoli bigliettini che seppellirò in giro per il mondo e non dovremo mai più averci a che fare. Ecco una bellissima occupazione.
Dovrò chiudere le finestre a breve, perché sto tornando a Vienna e lì la primavera è ancora lontana. Ha fatto bene lasciarle spalancate per un po'. Adesso posso sistemare un paio di cose e fare spazio a qualche nuova passione. Addirittura a una persona.
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omarfor-orchestra · 1 year
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Hai qualche headcanon sul potenziale tringolo manuel/simone/mimmo? Visto che sei praticamente l'unica credo, a parte me, che non detesta mimmo 😂 senza contare che se lo chiedessi a qualcunə su twt probabilmente rischierei di essere linciata
Se non vi piace Mimmo look away/ bloccatemi/ quello che volete basta che non mi insultate e non rompete grazie.
(Ci sono un po' di spoiler degli spoiler. Credo)
-Mimmo va a vivere in Villa Balestra e Simone lo odia. Odia il fatto che tocchi tutto, che sia curioso come un bambino, che abbia gli occhi tristi ma la battuta sempre pronta, che indossi i suoi vestiti (ecco dov'era finita la felpa nera), che faccia un milione di domande al secondo. Odia ancora di più che Manuel gli dà manforte solo perché capisce che a Simone tutto questo dà fastidio e si diverte come un matto
-Si diverte un po' meno dopo aver accettato di lasciare il letto estraibile nella stanza di Simone per prendersi la stanza degli ospiti quando si trasferisce lì con Anita. All'inizio vedere Simone scendere le scale tutte le mattine con il broncio era esilarante, solo che poi al broncio si è sostituito un sorriso timido e la parlantina facile. Ah.
-Quando ricomincia la scuola le situazioni precedenti si ribaltano. Simone non vede l'ora di tornare a casa per chiacchierare con qualcuno che sembra davvero interessato a ciò che ha da dire, Manuel adora restare in quelle quattro mura finalmente solo con lui e non capisce perché. C'è anche una ragazza nuova che lo intriga particolarmente, il taglio biondo e la strafottenza di chi non deve chiedere nulla e le spalle curve da un peso che Manuel muore dalla voglia di scoprire. Dire che è confuso è dire poco
-Più Manuel si avvicina a Nina più Simone si lascia scivolare accanto al ragazzo che gli dorme accanto tutte le sere. Di diverso hanno l'accento e il contesto in cui sono cresciuti, ma non le tante ombre negli occhi che piano piano si mescolano, tra un aneddoto sui pomeriggi piacevoli ma malinconici passati con Dante sulle spiagge partenopee ogni sei mesi e l'esperienza più traumatica che educativa al carcere. Tra una madre lontana e un'altra che nemmeno sa dove si trovi il figlio. Tra un fratello morto e uno dietro le sbarre.
-Succede quasi per caso, poi. Un attimo prima stavano parlando seduti sul letto di Simone e quello dopo le teste si avvicinano, i nasi s'incastrano, le labbra si sfiorano appena. Simone si stacca così velocemente che quasi cade dal letto, scuse che rotolano sulla sua lingua e terrore negli occhi - che stupido è stato, ancora una volta, a rovinare tutto perché il suo cazzo di cuore non è capace di battere ad un ritmo normale. Però negli occhi di Mimmo non c'è paura, non c'è disgusto. C'è un po' di preoccupazione, c'è la delusione che ha spesso visto allo specchio quando il rifiuto si concretizzava in qualche atteggiamento di Manuel. Ah.
-Manuel l'ha notato, grazie tante. Ha notato gli sguardi e i sorrisi che si scambiano a colazione davanti a lui, che a volte chiede incazzato se sia meglio lasciarli soli. Ha notato Simone rabbuiarsi a scuola e illuminarsi quando trova Mimmo aspettarlo davanti al suo motorino, un bacio a fior di labbra rapido, ma non nascosto del tutto a dissipare qualsiasi dubbio. Nota anche i gemiti dietro la porta chiusa della stanza di Simone, una volta, e si infastidisce così tanto che chiede a Nina se può cercare di sostituire quei suoni con i suoi (ha provato a uscirci, a fare il serio per una volta. Ha anche funzionato per qualche tempo, è stato felice per un po' prima che Nina scambiasse tutto quello per amore vero e gli presentasse sua figlia di appena un anno, come i grandi. Manuel ha rischiato l'infarto. Già si è praticamente cresciuto da solo, per una volta che poteva essere semplicemente un diciottenne senza l'angoscia della miseria e delle responsabilità si ritrova padre senza nemmeno averlo chiesto? No, grazie. Nina ha capito subito, però. Sono rimasti amici, solo che ogni tanto si divertono tra le lenzuola. Come i grandi, ma con più libertà)
-Manuel nota anche un'altra cosa, che mette in discussione praticamente la sua vita intera. Un giorno Mimmo si presenta fuori da scuola con un tulipano - ha studiato, cazzo - e Simone gli fa un sorriso enorme e talmente luminoso che le nuvole nere sul Colosseo paiono scomparire. Era da tanto che non sorrideva così, Simone. E a Manuel rode il culo. Gli rode perché non è lui a farlo ridere così, perché quando succedeva si sentiva il dio del mondo e ora non è più nessuno, gli rode perché Simone non passa più tempo con lui, non gli prende il caffè all'intervallo, non gli ronza più attorno, non gli racconta più i sogni stupidi che fa o come si sente, gli rode perché è dannatamente geloso. E se ne accorge perché la sensazione che prova è identica a quella che ha sentito quando Matteo ha fatto quella dichiarazione orrenda a Chicca in palestra, solo che adesso è peggio, perché allora era solo orgoglio cieco e umiliazione, mentre ora è qualcos'altro. Solo che ancora non si spiega che significhi (o se lo spiega, ma accettarlo è un altro paio di maniche)
-Non è solo la gelosia, ciò che lo rende guardingo nei confronti di Mimmo. È che ha qualcosa di familiare negli occhi, negli atteggiamenti, nelle cazzate che spara per uscire di casa (ché essere nel programma protezione a quanto pare non è tanto diverso dall'essere in cella) che Simone copre e a cui credono comunque tutti. Tranne Manuel. E allora un giorno salta scuola per pedinarlo e quasi gli prende un colpo quando lo vede parlottare con due tizi decisamente molto loschi e poco raccomandabili e scambiarsi una busta di qualcosa, che Manuel sa benissimo essere droga. Sfreccia verso casa, deve parlare con Simone appena torna.
-"Quello è un coglione, te sta solo usando, l'ho visto co' gli occhi mia" praticamente gli urla addosso ma non gli importa, deve credergli, deve capire. Solo che Simone nemmeno pare sorpreso. "Lo so, Manuel. Mimmo dice che con il programma protezione non risolve niente, bisogna mediare con quella gente. Facciamo qualche lavoretto, il tempo di fargli allegare la rete e poi ci tiriamo fuori" "Ma facciamo de che. Ma lo sai come funzionano ste cazzate, non t'è bastata na volta? Stai facendo una stronzata Simone, te farà solo male" "Perché te invece m'hai fatto bene, ve?". Mentre sale le scale per chiudersi in quella maledetta camera, Manuel si chiede se non sia un bene questa volta, perderlo per sempre.
-Mimmo tiene davvero a Simone. Gli piace starsene accoccolato sul suo petto e parlare di tutto e di niente, senza aver paura di sembrare troppo in un modo, troppo poco in un altro. Gli piace non essere giudicato, gli piace passargli le dita tra i ricci e prendersi cura di lui, dormirci abbracciato e con le spalle alla porta, abbandonarsi all'illusione di essere al sicuro e di poterlo tenere al sicuro. Gli piace dare finalmente spazio per fiorire a quella parte di sé che ha dovuto sotterrare per anni, con tanto dolore che necessariamente ora esplode e vorrebbe solo urlare al mondo. Gli piace passare del tempo con il professore e pendere dalle sue labbra quando gli racconta di qualche filosofo, come faceva a scuola (gli piaceva anche Manuel prima che scoprisse di tutto il casino con Simone, di quanto lo abbia fatto soffrire. Ora se non si prendono a botte è solo perché i Balestra sono più muscolosi di loro e non ci metterebbero nulla a stenderli prima che possano anche solo alzare un mignolo). Gli piace tanto questa città, questo senso di pace che si è costruito attorno che pare quasi un sogno. Ma dai sogni ci si sveglia sempre, e la realtà fa sempre schifo. Si rende conto presto che i lavoretti non finiranno mai, che sta ricadendo negli stessi giri di prima e a malincuore anche nelle stesse convinzioni di prima: al destino non puoi fuggire. Non può permettersi che le persone che ama cadano con lui, però. Scappa di notte, lasciando un ultimo bacio tra i capelli a Simone e la copia nuova di un libro di Dante che aveva consumato, a furia di leggerlo.
-"Dillo, forza. So che non vedi l'ora di dirmi 'te l'avevo detto'". Simone ha tanto dolore negli occhi che fa male anche solo avvicinarsi, eppure Manuel lo stringerebbe forte a sé se servisse a qualcosa. Vorrebbe dirgli che non è colpa sua, che lo vede che è preoccupato ma Mimmo sa cavarsela, gli direbbe anche che prima o poi tornerà, che quel "no" sommesso di Dante al suo angosciato chiedere se l'avessero trovato si trasformerà presto in un "sì" contento. Non è ciò di cui ha bisogno, ora. Lo lascia andare in camera sua con il viso rigato dalle lacrime e la consapevolezza che quel cuore enorme e stupendo che si ritrova è stato distrutto ancora una volta e che, ancora una volta, toccherà a lui rimettere insieme i pezzi. Solo che ora non lo fa per redimersi, per placare quel senso di colpa che gli ha divorato cuore e stomaco per mesi, no. Questa volta lo fa per amore.
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notizieoggi2023 · 29 days
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La banca d'Italia cita in giudizio Chiara Ferragni per le sue dichiarazioni in diretta televisiva Chiara Ferragni si è pentita di aver rivelato la verità. Ma era già troppo tardi. Lo scandalo è scoppiato durante una trasmissione in diretta, quando Chiara Ferragni ha accidentalmente rivelato il suo segreto sul programma. Molti spettatori hanno prestato attenzione alle parole accidentali di Chiara Ferragni e hanno iniziato a mandare messaggi in onda. Tuttavia, il programma è stato interrotto da una telefonata della Banca d'Italia, che ha chiesto di interrompere immediatamente il programma. Fortunatamente, siamo riusciti a convincere il direttore del programma Stasera c'è Cattelan a darci una copia della registrazione del programma. Se avete il tempo di leggere questo articolo, tenete presente che potrebbe essere presto cancellato, come è accaduto per le trasmissioni televisive. Se avete modo di leggere questo articolo, consultate il link fornito dalla stessa Chiara Ferragni. Intervista a distanza Chiara Ferragni, di cosa hanno paura tutte le banche. Chiara Ferragni: Ti dirò una cosa: non devi lavorare per essere ricco. E quando realizzi questo pensiero, inizierai a relazionarti con i soldi molto più facilmente. Alessandro Cattelan: È facile capire quando sei una celebrità. E tutti devono soffrire ogni giorno al lavoro per sfamare le proprie famiglie. E tu sai cosa? Comunque non ci sono mai abbastanza soldi. Chiara Ferragni: Pensi che lavoro troppo poco? O che io non ero un giorno come la maggior parte degli italiani? Credimi, se io vivessi con un solo stipendio, io non sarei mai diventata milionario. Quando qualcuno mi dice che sono stata fortunata, gli rido in faccia, perché oggi Internet ha tutto per diventare ricchi senza doversi alzare dal divano. Alessandro Cattelan: Quindi vuoi dire che chiunque può fare un sacco di soldi come te? È qualcosa di incredibile… Era evidente come dopo quella frase Chiara Ferragni si arrabbia. Ha litigato con l'ospite e accidentalmente ha sbottato la scappatoia che la rende ricca. Chiara Ferragni: Non mi credi? Dammi 250 euro e con la piattaforma Ethereum Code guadagnerò un milione in 12-15 settimane! Alessandro Cattelan: Ho sentito che esiste un programma che utilizza l'intelligenza artificiale per scambiare criptovalute. Ora tutti i nostri spettatori sanno come si chiama. Chiara Ferragni: Sono pronta a pagare 20.000 euro se lo tagli dal nulla. Io non lo intendevo. Alessandro Cattelan: Ricordi che siamo LIVE. Tutti i nostri spettatori hanno sentito che stai diventando ricca sulla piattaforma Ethereum Code. Non hai più la scelta: dì agli italiani comuni come guadagnare lo stesso. O ai milionari non interessa la gente comune? Chiara Ferragni: Non fare di me un mostro. Ti dico come fare soldi. Ma prima dammi il tuo telefono e fammi investire 250 euro. Alessandro Cattelan ha consegnato il suo smartphone, dopodiché Chiara Ferragni si è iscritta al progetto utilizzando questo link. Dopo 5 minuti l'ha restituita il telefono. Chiara Ferragni: Ti ho registrato a Ethereum Code tramite il tuo telefono. Questa piattaforma è la soluzione perfetta per chiunque cerchi di arricchirsi rapidamente. Si basa su un'intelligenza artificiale ad autoapprendimento che scambia criptovalute al posto tuo. Cioè, non è necessario comprendere bitcoin o altra valuta digitale: il programma determina il momento ottimale per acquistare o vendere asset e chiudere le transazioni da solo. Il vantaggio è che non devi fare nulla: basta effettuare almeno un deposito minimo e il programma funzionerà da solo. Non mi limito a consigliare, insisto affinché tutti gli italiani utilizzino questa piattaforma. E poi dimenticherai una volta per tutte che devi lavorare. Alessandro Cattelan: Suona davvero bene. Ma quanto puoi davvero guadagnare da esso? Chiara Ferragni: 20 minuti fa ho risposto al telefono, ti ho registrato sulla piattaforma ed ho effettuato il deposito minimo di soli 250 euro. Ora apri l'app e vedi quanto puoi guadagnare in così poco tempo. Alessandro Cattelan ha aperto un conto personale sulla piattaforma Ethereum Code ed è rimasta sorpresa. In soli 20 minuti, il programma ha effettuato 3 scambi: uno di tre era insignificante, ma i restanti due hanno portato un buon profitto. Il saldo è passato da 250 a 297 euro. Chiara Ferragni: Dimmi onestamente, quanto hai guadagnato in quei 20 minuti? Alessandro Cattelan: 47 euro di utile netto. È fantastico! Chiara Ferragni: Adesso immagina quanti soldi ci saranno in bilancio tra un mese. Se investi almeno 250 euro adesso, in 4 settimane si trasformeranno in 6 o anche 7 mila euro. Tutto quello che devi fare è registrarti sulla piattaforma Ethereum Code, ricaricare il saldo e premere un pulsante. Alessandro Cattelan: Ma come funziona?. Chiara Ferragni: La criptovaluta cambia costantemente i tassi, quindi puoi guadagnare bene: compra al ribasso, vendi al rialzo. Ma per fare una previsione corretta è necessario tenere conto di 37 indicatori finanziari, che i professionisti chiamano segnali. Quindi Ethereum Code è una piattaforma con un algoritmo di autoapprendimento che analizza tutte le 37 variabili in tempo reale. Cioè, lavora più velocemente e con maggiore precisione di un intero team di finanzieri. Ma la caratteristica principale di questa piattaforma è che può funzionare automaticamente. L'utente non deve fare nulla: il programma funzionerà 24 ore al giorno, fornendo un profitto molto elevato. Alessandro Cattelan: Se è così semplice, perché non hai parlato prima di questa scappatoia? Chiara Ferragni: Non mi dispiace che un semplice residente in Italia inizi a guadagnare così. Ma pensa: se tutti iniziano a ricevere migliaia di euro al giorno, chi lavorerà? Allora perché un tassista, un medico, un poliziotto o un insegnante dovrebbe andare a lavorare quando può guadagnare centinaia di volte di più usando solo il proprio smartphone e cinque minuti del proprio tempo al giorno? Alessandro Cattelan: Quanti soldi hai bisogno di investire per guadagnare un milione il prima possibile? Chiara Ferragni: Inizia con un deposito minimo. 250 euro saranno sufficienti per avviare il programma. Se non ritiri il profitto, il primo milione può essere guadagnato in un massimo di 4 mesi. Ma non pensare che sia una pillola della povertà. L'algoritmo a volte dà errore, circa il 20% delle volte. Ma il restante 80% delle transazioni viene chiuso con profitto. Alessandro Cattelan: Siamo spiacenti, abbiamo appena ricevuto una chiamata urgente dalla Banca Centrale d'Italia. Hanno chiesto di interrompere questa trasmissione ... Chiara Ferragni: Non sono sorpreso, hanno paura per i loro soldi. Sono contrari al fatto che un normale italiano impari un modo semplice per diventare ricco. Ma ho già detto tutto quello che ti serve per fare soldi velocemente: hai solo bisogno di una connessione internet e un link per la registrazione. Non so per quanto tempo rimarrà aperta questa scappatoia, purché funzioni. Ma ho sentito che tra pochi giorni verrà pagata la registrazione sulla piattaforma, quindi consiglio di aprire subito un conto. La trasmissione è stata poi interrotta. Ma l'indagine sul programma Stasera c'è Cattelan è proseguita. Il redattore del programma ha deciso di controllare personalmente Ethereum Code e ha scritto un rapporto dettagliato.
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Stasera mi hanno mandato via un'ora dopo. Ho fatto un po' di tutto, è andata benino. Lavorare come cameriere mi costringe a fare stretching dopo ogni turno, immagino sia normale almeno per gli avambracci.
A inizio turno, in attesa di continuare a fare il runner mi sono messo al bar a preparare per poi portare un vassoio di bibite.. non l'avessi mai fatto: dei clienti divisi in due tavoli separati, quello dei genitori e quello dei rispettivi ragazzini, mi hanno confuso fin troppo. Arrivato dai ragazzini ho chiesto per il thè al limone, di cui le scorte erano esaurite. Mi hanno detto che nessuno lo aveva ordinato e non era vero, non mi sono accorto che mancavano due testoline in quel momento. Tra l'altro un ragazzino era insieme agli altri ma stava seduto in disparte(altra confusione aggiunta), perché?? quindi avanti e indietro, chiedi ai colleghi di stornare, casino, chiedi ai genitori, fai segnare la sostituzione, arrivo dai genitori e la sostituzione non l'ha chiesta nessuno(io: "non l'abbiamo detto poco fa?", a quanto pare loro intendevano la sostituzione per quei due ragazzini che io non avevo ancora visto e che effettivamente avevano ordinato il thè a limone), quindi fraintendimento incredibile, in qualche modo hanno risolto, addio. Ovviamente è colpa mia perché ero io l'adulto ed era il mio lavoro, però spero che almeno voi mi capiate.
Matteo ha notato che metto in sicurezza e ottimizzo i piatti sul pass lasciati un po' come viene. "Non è da tutti" Non posso fare finta di niente. Mettere un piatto tondo su una pila di piatti triangolari oppure mettere un scodella da una parte quando c'è già una pila avviata di scodelle uguali, sono cose che vanno sistemate in tempo. Prima che cada tutto in terra o che qualcuno arrivi con roba pesante in mano per poi non sapere dove appoggiarsi.
Andrea mi ha detto che ieri sera dopo che sono andato via sono passati i miei amici a cercarmi, io cercavo loro e loro cercavano me in sostanza. Amore proprio. 🥰
Verso fine serata Cristina mi ha mandato al ristorante cinese accanto per portare del cibo. Avrei dovuto entrare e dire "consegna!", tipo Animal Crossing quando devi far riappacificare due abitanti. Ho dato per scontato che fosse già pagato ma loro mi hanno fatto venire il dubbio, lì per lì ho confermato che era già pagato e al limite sarei tornato di nuovo. In sala ho chiesto conferma per sicurezza, tutto a posto.
Per sbaglio ho fatto inceppare la macchinetta che stampa le comande al bar. Stavo staccando due comande quando ne è arrivata una terza che ho tirato via troppo presto. Mai più tirarle via mentre sta stampando.
Ho preparato una coppetta Oreo e un affogato Venchi. Mentre scrivo mi sto rendendo conto di aver messo in quest'ultimo il Baileys Irish Cream invece del Cuba Rhum Venchi, ah che stupido. Ecco cosa c'era che non mi tornava visivamente.. il Cuba Rhum è più scuro. Porca miseria. Vabbè, vabbè.
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goolden · 3 years
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comincio ad avvicinarmi (se già non ci sono dentro) all'età in cui la gente comincerà a chiedermi: "ma ti sei rifatta le labbra???"... mi sa che mi conviene portarmi sempre appresso un album di foto di quando ero piccola per dimostrare che ce le ho naturalmente così.
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marjane-satrapi-10 · 2 years
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Io ho paura
MI è difficile ammettere che io ho paura.
Per una ragazza quasi sempre sicura di sè, a cui è stato insegnato che nella vita bisogna spaccare i culi e se nel farlo indossi gli anfibi è ancora meglio, avere paura non è contemplato.
Io non ho sempre avuto paura.
Ho iniziato avere paura da quando ho rischiato di essere picchiata da 4 ragazzi quest'estate.
Mi è difficile dirlo pubblicamente qui sul blog, è come se dessi più potere all'accaduto. Ma forse scrivendo ciò che mi è successo aiuterò qualcuno.
Quest'estate sono andata a una festa, in Ticino. Era una festa molto bella, in riva al lago, in un lido che sembra una piccola oasi felice. Peccato che io l'oasi felice l'ho lasciata nel momento sbagliato.
Stavo ritornando alla macchina, che avevo lasciato un bel po' lontana dal posto della festa. E il passaggio obbligato era la strada pedonale poco illuminata del paesino.
Dire poco illuminata è un eufemismo. C'è una luce ogni morte di papa.
Ma ovviamente, per una ragazza come me, non preoccupa certo la mancanza di lampioni.
Beh, poco dopo aver lasciato la festa mi sono trovata alle spalle quattro ragazzi. Uno di loro ha iniziato a farmi del catcalling pesante... Ho chiesto di smetterla, gentilmente, la situazione mi stava davvero mettendo a disagio, ma nulla ha continuato. Gli amici non gli hanno detto nulla.
Ha avuto il coraggio di dirmi che no, la bella figa con il bel culo non ero io. Che facevo meglio a girarmi perchè non ero assolutamente figa, chi mi credevo di essere.
Il tutto stava succedendo sotto gli occhi degli amici e di alcuni sconosciuti che sentendo le mie richieste incrociandoci non hanno fatto nulla.
Ha continuato così tanto che ha spezzato una corda dentro di me. Ho pestato i piedi per terra, mi sono girata e gli ho lanciato il bicchiere di coca cola in faccia.
Ho fatto attenzione a togliere la cannuccia e di avvicinarmi abbastanza da essere certa di lavagli la faccia per bene. Nella cieca rabbia ho avuto comunque della lucidità.
Questa mia reazione l'ha fatto esplodere, ha iniziato a urlarmi che se fossi stata un uomo mi avrebbe già messo le mani addosso, perchè lui le femmine non le picchia.
La mia risposta è stata "Stupido il tuo pensiero che le donne non sono capaci di picchiare. Picchiami, non sei il primo e non sarai l'ultimo a mettermi le mani addosso". Il problema più grande per me è il fatto che davvero non avevo paura, avevo 4 ragazzi più grandi e più forti di me di sicuro. Se fossi finita al Pronto Soccorso quella sera con la faccia spaccata non mi avrebbe fatto nulla. Non avevo paura.
Alla fine, dopo che si è calmato, aiutato dagli amici. Il ragazzo ha cercato di provarci con me. Dicendomi che visto che gli avevo rovinato la felpa come minimo dovevo limonarlo, oppure farmi scopare.
Nella mia testa ho avuto un flash, dove i nostri figli mi chiedevano come avevo conosciuto il loro padre. "Beh sai amore, tuo padre prima mi ha molestato verbalmente, poi si è trattenuto dal picchiarmi e infine ha preteso una scopata di scuse perchè gli ho rovinato la felpa che indossava".
Ma se quella sera non avevo paura, il giorno dopo ho iniziato ad avere paura, di giorno, di notte, a casa, per strada e nei negozi. Paura che continua a esserci ognivolta che cammino davanti a qualcuno. Sento trapanarmi la nuca da sguardi inesistenti, sento carezze moleste da sconosciuti invisibili.
Ho paura da sola che in compagnia. Io ho paura.
Non so perchè questa aggressione è stata peggiore delle altre. Non è la prima, e so per certo che non sarà l'ultima. Nella vita di una ragazza non è raro che succeda. Ma io ora ho paura.
Ho paura perchè so che non ci saranno sconosciuti che mi aiuteranno, ho paura perchè le logiche del gruppo, del branco sono troppo forti.
E anche quando i fatti vanno contro ai miei pensieri, la mia paura è comunque troppo forte.
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intotheclash · 3 years
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CAPITOLO 10
“Cazzo marcio! La mia non vuol saperne di accendersi!” Imprecò Schizzo, tenendo in una mano la sigaretta e nell'altra il fiammifero acceso.
“Sfido io che non ci riesci, coglione che non sei altro!” Lo rimbrottò, sghignazzando, Tonino, “Mica è un ramo secco! La devi metter in bocca e tirare, tonto!” Concluse, dando il buon esempio e assumendo quell'aria da scafato che io odiavo. Quella di chi crede di saperla sempre più lunga di tutti. Cercammo comunque di imitarlo. Titubanti e maldestri come un branco di elefanti in una cristalleria.
“Come ti senti?” Chiese sottovoce Bomba, seduto al mio fianco.
“Cosa hai detto?” risposi. Ero concentrato sull'operazione e sulle possibili trasformazioni del mio corpo, a seguito di quella prima, clandestina, fumata.
“Ti ho chiesto: come ti senti?” Domandò di nuovo. Stavolta a voce più alta. Talmente alta che tutti si voltarono a guardarlo e scoppiarono in una rombante risata.
“Che c'è, Bomba? Hai fifa? Guarda che mica devi mangiartela!” Lo provocò Sergetto. Ma si vedeva che pure lui era impaurito. Ce lo aveva scritto in faccia.
“Se era da mangiare, un sol boccone e sarebbe sparita! Anzi, si sarebbe pappato anche le nostre sigarette!” Rincarò la dose il Tasso.
Bomba lasciò scivolare a terra le provocazioni. Era turbato, preoccupato, si, insomma, aveva una fifa della Madonna. Tanto che mi chiese, per la terza volta:“Allora, Pietro, me lo dici come ti senti?”
“Che vuoi che ti dica: secondo me non fa un cazzo! A parte la puzza e la bocca cattiva, sto esattamente come prima. Niente di niente.” Era vero. Non riuscivo proprio a capacitarmi del perché si dovesse fumare. Che gusto ci provavano?
“Ma tu, lo mandi giù il fumo?” Chiese l'insegnante Tonino.
“Giù dove? Dove cazzo devo mandarlo?”
“Nei polmoni, tonto! Dove se no? Nel buco del culo? Davi aspirare, mandare giù, trattenere un po’ il respiro e buttarlo fuori così!” Disse, soffiando fuori il fumo dalle narici. Lo guardammo ammirati ed anche invidiosi. Lui si che ci sapeva fare. Si vedeva che non era la prima volta.
“Come cazzo hai fatto?” Gli chiese il Tasso, fissandolo come a carpirne il segreto.
“E’ facile, butti dentro il fumo e respiri col naso. Puoi farcela anche tu!”
“Se sei capace tu, che sei nato stupido e, crescendo sei pure peggiorato, sicuro che ne sono capace anch'io! State a vedere!” Il Tasso si concentrò sulla parte, diede una gran tirata, ma la parte finale non fu mai partorita. Gli si riempirono gli occhi di lacrime, il viso si accese di un rosso violento e iniziò a tossire come il motore della macchina di mio padre quando è ingolfata e di partire proprio non ne vuol sapere. Quello si che era un bell'effetto! Si alzò in piedi e iniziò a girare in tondo piegato su se stesso. Tossiva e sputava, quasi volesse liberarsi pure dei polmoni in fiamme. Alla fine si vomitò pure l'anima.
“Che schifo!” Esclamò Schizzo, inorridito alla vista di quella scena.
“Che succede, Schizzo? Non dirmi ora che ti fa schifo il vomito!” Chiesi.
“Il vomito no, ma questa bestia ha mangiato i piselli. Guardali lì, sono ancora interi! Io i piselli li odio!”
La prima esperienza con le sigarette fu molto istruttiva. Ci insegnò che…facevano vomitare. Ma non mollammo. Da lì a non molto, saremmo diventati, tutti e sei, dei fumatori incalliti. Avremmo scoperto, sempre a posteriori, che anche il vino poteva far vomitare, e la marjuana e le donne, in qualche caso, tuttavia cercammo sempre, con tutta la nostra volontà, di non farci mancare niente di quanto sopra elencato. C'era quasi da credere che vomito e piacere fossero due facce della stessa medaglia.
“Senti, Tonino, dove le hai sgraffignate le sigarette? Dalla giacca di tuo padre?” Domandò Sergetto.
“Mica voglio morire da giovane! Le ho fregate a mio fratello, Francesco.”
“Cosa?” Intervenne preoccupato il Tasso, che ancora sussultava per la tosse, “Ecco perché ho vomitato! Erano drogate!”
“Che cazzo vai dicendo, idiota?”
“Mio padre dice che tuo fratello è un drogato. E che, prima o poi, si metterà nei guai.”
“Certo che sei proprio uno stronzo, Tasso! E pure tuo padre! Anzi no, forse tuo padre non è stronzo, ma un drogato vero!”
“Drogato si, ma di pippe!” confermò sorridendo Bomba.
“Pipparolo! Pipparolo!” Gridammo in coro. In parte per stemperare la situazione, ma molto di più perché niente era così divertente come prendere per il culo qualcuno.
“Fatela finita! Mio padre non è un pipparolo!” Si difese il Tasso, assumendo la tipica posizione da combattimento del suo spirito guida.
“Se è come dici tu, allora perché tutti lo chiamano Pippo?” Chiese Sergetto. Non mollare mai. Era una delle regole fondamentali del gioco.
“Perché è il diminutivo di Filippo, deficiente che non sei altro!”
“Si, ma perché hanno scelto la parte finale del nome? Ci sarà un motivo! Lo avrebbero potuto chiamare Fili!”
“Fili? Hai mai sentito nessuno con quel nome?”
“Sarà pure come dici tu, Tasso, però la faccia da pipparolo ce l'ha davvero. Eccome se ce l'ha!” Sentenziò Schizzo. E l'ilarità toccò di nuovo il suo picco massimo.
“Non prendertela, Tonino,” Dissi, non appena ebbi riacquistato l'uso della parola. “Lo sai come sono fatti i genitori, no? Si preoccupano di tutto, non va mai bene niente e nessuno. Solo loro sono perfetti. Non sbagliano mai, fanno sempre la cosa giusta. Il Tasso non voleva offenderti.”
“Certo che non volevo offenderti! E non volevo offendere nemmeno tuo fratello. Mi sta pure simpatico. Ride sempre e mi saluta, ogni volta che mi incontra. Ho solo detto cosa ne pensa mio padre. Non volevo farti incazzare!”
“Mi dispiace, Tonino, ma anche mio padre dice che tuo fratello si droga. Ma che vuol dire? Io non lo dico! E neanche lo penso!” Disse Sergetto, avvampando di vergogna,
Tonino lo guardò di traverso, ma non replicò. Era diventato improvvisamente triste. Non aveva più voglia di combattere quella battaglia. Poi sapeva che non era con noi che doveva combattere, Noi eravamo i suoi amici. Stavamo dalla sua parte, perdio!
“Non volevo dirtelo, pure a me dispiace, ma mia madre dice esattamente le stesse identiche cose.” Aggiunse timidamente Bomba.
“E tu, Pietro? Che mi dici?” Mi chiese direttamente, Tonino, ma senza guardarmi in faccia. Conosceva già la risposta. Da qualche minuto era impegnato a gettare pietre nell'acqua, cercando di colpire le foglie dei cerri che viaggiavano in balia della corrente. Dava l'impressione che tutto il suo mondo si esaurisse lì. Mi schiarii la voce, avrei voluto indorare la pillola, ma non potevo. Eravamo amici, meritava la verità, per quanto cruda fosse: “Che vuoi che ti dica? Lo conosci mio padre, lo sai come è fatto. Quando ci si mette è il peggio di tutti. Per lui non solo tuo fratello è un drogato, ma lo sono anche tutti i suoi amici. Drogati e scansafatiche. E quelle tre ragazze che stanno sempre insieme a loro sono tre troiette che te le raccomando!” Avevo vuotato il sacco.
Ci fu un attimo di silenzio lungo una settimana. Tonino lanciò l'ultimo sasso, si voltò verso di noi con gli occhi arrossati dallo sforzo di trattenere le lacrime e disse: “ Lo sapete qual è la cosa che mi fa più incazzare?  Che anche mio padre, che poi dovrebbe essere anche il padre di mio fratello, la pensa come i vostri genitori. E, ogni tanto, glielo dice pure! si fanno certe litigate che sembrano non finire mai. Prima o poi, andrà a finire che si ammazzeranno di botte. Anzi, andrà a finire che mio fratello ammazzerà di botte mio padre. E io sarò felice! Perché mio padre è uno stronzo, ma mio fratello è un grande! Ecco cosa penso!”
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olstansoul · 3 years
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Sacrifice, Chapter 29
Pairing: Wanda Maximoff & James Bucky Barnes
Il tempo passava lentamente, peggio di quando leggeva un libro. Ma lì era completamente diverso, li era sommersa. Era presa dalla narrazione del libro, dai personaggi che ne facevano parte e da quanto fosse coinvolgente. Ora, invece, non aveva modo per far passare il tempo e tutto quanto intorno a lei era grigio e triste. Senza la gioia che provava a leggere un libro, una storia che l'appassionava e l'immaginazione di poter vedere quelle scene nella sua mente. Non aveva nulla, se non il suo misero cellulare che proliferava di messaggi. Messaggi che non avrebbe mai letto perché se l'avrebbe fatto sarebbe tornata indietro nel tempo di solo poche settimane. Quando qualcuno era comparso improvvisamente nella sua vita e per un attimo gliel'aveva sconvolta. Solo per un attimo.
Come disse un vecchio saggio fu l'attimo ma l'eternità. Chi è che l'aveva detto? Giusto...Pirandello, ma il caro Luigi non capiva cosa significava quella sua frase per Wanda. Lei credeva che per un'attimo James avesse potuto cambiare la sua vita in meglio ma non è stato così. Anche a lui è toccato sapere la verità, nel peggiore dei modi, ma comunque l'ha saputa. È quello che Wanda temeva di più. Una volta che James avrebbe scoperto la verità, cosa sarebbe successo? Sarebbe rimasto tutto uguale o sarebbe cambiato tutto? Ma a tutte queste domande, a tutti questi dubbi Wanda non sapeva rispondere. Avrebbe dovuto trascorrere il tempo a pensare e già ne aveva trascorso abbastanza. E pensare avrebbe portato solo ad una cosa, ovvero a James e lei preferiva non farlo. Perché anche se tutto si sarebbe risolto oppure sarebbe andato diversamente, sapeva benissimo che l'unica soluzione da attuare era quella di dover allontanare James. In fondo non lo voleva, credeva che lui era capace di poter affrontare qualsiasi cosa da solo però lei doveva farlo. Doveva allontanare James per il suo bene. Doveva farlo, perché se un giorno lei sarebbe andata via per sempre, non gli avrebbe permesso tutto questo dolore. Anche se quel dolore non poteva essere per niente paragonato al dolore che lei avrebbe provato se non avrebbe dato aria ai suoi sentimenti verso James.
La porta della sua stanza che si aprì la distrasse dal suo cumulo di pensieri e i passi di sua madre poté riconoscerli anche a soli pochi centimetri di distanza. Lei era l'unica persona che le faceva compagnia mentre era stesa sul letto di quella clinica, collegata ad una flebo ed ad un glucometro che aveva all'indice sinistro. Si, ad una flebo. Wanda mangiava poco e niente e lo stesso le era stata somministrata.
"Credo che debba essere sveglia, vieni..."sentì sua madre parlare con un'altra persona.
Quando sua madre stava per avvicinarsi, provò ad alzarsi con l'aiuto delle mani che spingevano sul materasso ma quello che ottenne fu solo un lamento che uscì dalla sua bocca. Questa volta era peggio di tutte le altre e restare in un letto di ospedale non era la cosa migliore.
"Oh, ehi sei sveglia..."disse sua madre e di fianco a sé c'era anche Natasha che non vedeva da quasi dieci giorni.
"Si, lo sono...ciao Nat"disse lei un po' sorpresa di vedere la bionda che era completamente sistemata con un piccolo cartoccio in mano.
"Wanda..."disse lei alzando la mano in segno di saluto e con un sorriso sulle labbra.
"Io vi lascio sole"disse la mamma di Wanda che uscì dalla stanza.
Wanda era da un lato costretta a stare stesa sul letto mentre Natasha era ancora in piedi. Entrambe si guardavano, forse Wanda pensava che la bionda l'avrebbe fatto per pietà ma in fondo Natasha aveva un valido motivo per essere qui con lei.
"Sei sola?"chiese la castana.
"Si...sono venuta sola, anche se Steve e Sam ti portano i loro saluti"
Steve e Sam. E James? Perché non le aveva portato i suoi saluti? In quel momento non voleva pensarci, era già troppo per lei dover solo pensare a quel nome figuriamoci doverlo dire.
"Oh, okay...di loro che ricambio"
"Se avrò tempo di vederli..."
"Non li hai visti questa settimana?"chiese la castana.
Era come se non fosse successo nulla. Era come se Wanda in quel momento fosse a casa sua e una sua amica era venuta a trovarla ma diciamo che i sogni non fanno parte della realtà, almeno non i sogni che vuole Wanda.
"Si, ma con i compiti e i vari progetti è sempre troppo difficile doversi gestire il tempo insieme. Poi ora Steve è diventato il nuovo capitano della squadra di basket e quindi insieme a Sam ha più ore di allenamento...non che prima ne avesse poche"disse lei spiegando mentre prendeva una sedia per potersi sedere al suo fianco.
"Davvero? Steve ha preso il posto di..."
"Si, ha preso il posto di James. Dice che continuerà a giocare ma con i problemi che ha non vuole essere pienamente responsabile"
"Problemi?"
"Anche lui manca a scuola da un settimana, non sei l'unica...chiunque poteva pensare che fossi tu la ragione principale per cui lui fosse assente ma in realtà si sta occupando del processo di suo padre"
"Quale processo? Sapevo solo che sua madre aveva chiesto il divorzio"
"Era quello che sapevamo anche noi ma George Barnes non è stato solo accusato di molestie ma anche di frode. Il suo piano era quello di far ricadere i suoi debiti su suo figlio ma non ci è riuscito. Era la vendetta che aveva costruito perché suo figlio non avrebbe mai voluto entrare nell'azienda del papà di Sharon"
"E se fosse entrato? Non avrebbe fatto la stessa fine?"
"Non so dirtelo, so solo che James è distrutto non c'è la fa più ed è una delle motivazioni principali per cui non vedo Steve molto spesso. La madre di Barnes ripete sempre a suo figlio che non deve mettersi in mezzo ma lui è una testa dura come il metallo, potrà ascoltare la tua opinione anche mille volte ma farà sempre di testa sua"
"Giusto, ho provato a farglielo capire molte volte"
"Pensavi che dicendogli sempre che non avrebbe dovuto avvicinarsi a te, lo avrebbe allontanato davvero?"chiese Natasha schietta.
"Si...ma lo so che è stato fiato sprecato"
"James è davvero una testa dura si, ma quando si mette in testa quella cosa non c'è verso che possa fargli cambiare idea"
"Beh si è visto ma ci sono certe cose che è meglio lasciarle andare per fare in modo che tu stia bene davvero"
"Se parli di te, non pensare che quello che hai detto sia giusto. James non ti lascerà mai andare, credi che quello del processo sia l'unico motivo per cui lui non mette piede fuori da casa sua? Sei anche tu, non smette di pensare a ciò che è successo..."
"Allora cosa dovrei fare io Nat? Devo sperare che questo male mi uccida all'istante perché mi dimentichi di tutto il male che ho sofferto?"
"No, no, non ho detto questo! Io lo so che stai male, non hai mai desiderato questo. Non hai avuto la possibilità di doverlo fermare con le mani prima ancora che ti stravolgesse completamente. Non è colpa tua Wanda, devi ricordarti di questo..."
Le parole di Natasha la destabilizzarono, non ebbe il coraggio di risponderle, solo delle lacrime uscirono dai suoi occhi e Natasha a vedere questo le prese la mano e la tenne fra le sue.
"Io lo so che siete spaventati, io lo so che lui è spaventato ma io più di lui. James in queste settimane, prima ancora che succedesse tutto questo, era l'unico che avrebbe potuto salvarmi, ma se quello che facesse non fosse abbastanza? È sempre così...pronto a sacrificare se stesso che a volte penso che non potrò mai ricambiare lo stesso favore, capisci? Vivo con la costante paura che magari io possa andare via prima senza avergli detto che mi piace oppure che lo amo...e questo mi fa pensare che dovrò solo allontanarlo, che lui non si merita il dolore che gli provocherò per colpa di una mia dipartita. Anche se in fondo, quello che lui vuole con me è la stessa cosa ho sempre voluto e desiderato anche io..."
Se prima Wanda era rimasta destabilizzata ora invece quella che lo era, era Natasha.
"Quindi...lui ti piace?"chiese Natasha.
Per quanto per Wanda fosse difficile ammetterlo, per colpa della sua malattia, per colpa dei suoi mille pregiudizi su stessa decise di dire la verità, sarebbe stato un peso in meno nel suo cuore ma sapeva che quel peso non si sarebbe tolto facilmente da dentro la sua vita. E che neanche James era totalmente in grado di toglierlo completamente. Credeva che comunque in un modo o nell'altro lui poteva veramente farla sentire viva, o come poteva presumere.
"Si, troppo Natasha...così tanto che per quanto voglio che stia lontano da me lo voglio lo stesso vicino...non so cosa fare Nat, non lo so proprio"
Vedendo che la castana stava per piangere una seconda volta, lei si alzò per poterla abbracciare. Certo non era un vero e proprio abbraccio, considerando che Wanda era ancora stesa e bloccata su di un letto ma quel gesto sarebbe rimasto inciso nel suo cuore.
"Andrà tutto bene, vedrai. Ma devi pensare prima di tutto a te stessa, quando uscirai da qui affrontarai questo ostacolo,okay? Io ci sarò sempre..."disse Natasha prendendole la mano e Wanda sorrise sinceramente dopo tanto tempo.
"Grazie Nat, sei la prima persona che mi ha detto queste cose..."disse anche lei con sincerità.
"E tu sei la prima vera amica che io abbia mai avuto dopo..."
Natasha si era un attimo bloccata, Wanda poteva capire solo dalla sua espressione che c'era qualcosa che non andava in Natasha e qualcosa lei lo sapeva.
"Dopo Sharon?"chiese lei schietta, dopotutto era meglio essere sincere.
"Si, dopo di lei...quando mi avevi chiesto perché mi ero comportata così mentre andavano a casa di Sharon, Steve ti aveva aveva risposto che non era solo per colpa di lei che odio quel posto. Come ogni anno scolastico all'inizio ci sono quelle feste per poter inaugurare l'anno ed andai da sola, io e Sharon quel giorno stesso litigammo e non volle rivolgermi la parola...diceva che avevo baciato il suo ragazzo, ovvero Steve ma lei aveva frainteso le cose. Io e lui ci conosciamo da quando siamo bambini e il nostro è sempre stato un rapporto tra fratello e sorella ma lei era troppo accecata da questo e per farmela pagare mi ha..."
"È successo qualcosa quella sera, Nat?"
"Si, mi aveva chiesto un favore...prenderle un nuovo paio di scarpe, sai come è fatta, no? Le voleva perché diceva che quelle che aveva addosso si erano sporcate ed ero sorpresa che avesse chiesto a me di prenderle ma vorrei non averlo mai fatto...c'era Rumlow nella sua cabina armadio, o almeno mi aveva seguita..."
"L'ha fatto per fartela pagare? E perché avrebbe dovuto farlo così?"
"Niente e nessuno secondo Sharon dovrebbe ostacolare il suo cammino, anche se ciò che è successo l'ha macchiata di poco..."
"Come è andata a finire?"
"Steve, vedendomi strana mi portò fuori nel giardino della casa di Sharon e quando gli dissi tutto mi abbracciò. Sarei dovuta andare dalla polizia e denunciare il tutto ma dopo avrei dovuto dire la verità ai miei e non volevo che loro si preoccupassero cosi tanto...Steve non mi ha lasciato un secondo, è sempre stato con me e posso contare su di lui per qualsiasi cosa"
"Forse vuoi dire che è sempre con te"disse Wanda corregendola.
"Già hai ragione...l'altra volta gli ho parlato e..."
"E? Cosa?"
"E anche lui prova la stessa cosa per me, però dice che non vuole correre perché sa che potrebbe farmi male...ma domani abbiamo il nostro primo appuntamento"
"Sono davvero felice per te, Nat"
"Grazie Wanda...voleva che ci incontrassimo oggi visto che è il mio compleanno ma gli ho detto che avevo un altro impegno"
"È il tuo compleanno?"chiese Wanda un po' sorpresa.
"Si...ecco perché ho portato questo!"
"Nat scusami, io non lo sapevo. Sennò ti avrei fatto un regalo veramente..."
"Wanda...io il mio regalo già ce l'ho e già te l'ho detto! È stato davvero un regalo quello di averti incontrato"
Entrambe si sorrisero e Natasha prese la mano di Wanda tenendola fra le sue. Fino a che arrivò l'orario della fine delle visite Natasha rimase con Wanda e insieme risero e parlarono per oltre tre ore. Finalmente sia Wanda che Natasha si erano trovate entrambe e non si sarebbero mai perse se erano insieme
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megmacgillivray · 3 years
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bigliettini e aiutante favolosa
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( Durante la colazione un foglio di pergamena un po' stropicciato raggiunge Maegan dopo essere passato di mano in mano dalla tavola di Tassorosso a quella di Corvonero. La grafia all'interno è piccola e disordinata ) Ciao biondina! Stai pensando all'idea di tingerti i capelli per sfuggire ai mannari? Fossi in te mi farei mandare un po' di quel coso là, Streghet-qualcosa, per cambiare colore. Comunque a parte questo, ho un compito da affidarti visto che ti sei offerta come aiutante. Non è uno scherzo però potrebbe essere una cosa abbastanza grinzafica e mi serve il tuo aiuto. So che il vostro giornaletto ha fatto uscire un articolo sui posti nascosti di Hogwarts e ce n'è uno che mi interessa, si chiama il sotterraneo delle lumache. Non è che puoi fare qualche domanda in giro in sala comune da te e vedere se qualcuno sa come raggiungerlo? ps: non mi sono scordato del mangialumache tranquilla Wes
(Il biglietto arriva a Wesley nello stesso modo in cui l'ha recapitato lui a colazione. la grafia è tondeggiante e infantile) Ciao Wes! se mi tingo i capelli non lo faccio per quello che dite tu e il tuo amico Tristran!!!!! (guardate che non ci credo eh) Ho chiesto un po' in giro ma nessuno sa nulla... l'unico che sembra a conoscenza del luogo è Osbert il noioso!!! Nemmeno William il prefetto ha saputo dirmi nulla ma mi ha consigliato di rivolgermi a Tassorosso e Serpeverde che bazzicano di più nei Sotterranei, ma secondo me tu o uno dei tuoi amici l'avreste già trovato fosse lì, no??? Wes se è una cosa tanto grinzafica mi inviti perfavoreeee??? comunque questo è quello che sono riuscita a fare. non è abbastanza, ma se avete bisogno di qualcuno che cerchi il posto sai dove trovarmi! ps: se te la fossi scordato mi sarei arrabbiata e ho un bel po' di scherzi nel baule!! Meg
( Altro bigliettino durante il pranzo ) Guarda che è vero, i mannari si mangiano le biondine! Poi se non mi vuoi credere peggio per te, ma ti conviene stare attenta. Che bolidi speravo che qualcuno sapesse qualcosa da voi, se no perché siete delle corvosecchie?? Comunque grazie per aver chiesto, sei un aiutante favolosa. Non ti posso dire ancora di che si tratta ma sì, ti invito. Solo perché comunque mi stai simpatica dai. ps: non sei minacciosa lo sai? Wes
(Non appena riceve tra le mani il bigliettino cerca con lo sguardo Wesley dopo averlo letto e facendogli una linguaccia per il ps. si affretta a rispondergli su un altro bigliettino e farglielo nuovamente passare) allora menomale che ho tanti calzini colorati da poter lanciargli contro! io non sono una corvosecchia!!!!! e che bolidi ne so io se questi non sanno nulla di luoghi viscidi (magari chiedi alle serpi, forse sono più esperti di queste cose) figurati comunque! sempre al servizio!! GRAZIE WES!!!!! Aspetto con ansia sviluppi Meg, la tua aiutante favolosa
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Aggiornamenti del 2020 dell’account Twitter “Smeraldo Books” 
Seokjin 27 giugno anno 22 Lo Smeraldo era calpestato sotto i miei piedi. E iniziò nuovamente un loop temporale.
Yoongi 12 maggio anno 22 Tutti devono avere una ragione per desiderare di essere morti. E per desiderare di essere vivi. Perché Jungkook voleva morire? E per cosa aveva vissuto?
Namjoon 18 luglio anno 22 In momenti differenti, sono stato sopraffatto da dubbi irrequieti e scetticismo. E mi sono chiesto: credo a Taehyung? E la riposta era sempre la stessa.
Hoseok 11 maggio anno 22 Avrei perso nuovamente qualcuno di importante per me? Mi veniva da piangere. “Chi è preoccupato per chi qua? Se sei davvero preoccupato per me e ti dispiace, per favore semplicemente sopravvivi.”
Taehyung 10 luglio anno 22 Sembrava che i sogni si aspettassero una qualche risposta da me. Come se mi stessero dicendo che c'era un problema e io dovevo risolverlo. Ma da solo non riuscivo a fare nulla.
Jimin 14 giugno anno 22 Se noi sette potessimo davvero diventare una cosa sola, Hoseok hyung sarebbe il nostro guardiano, che si prende sempre cura di noi. Ma in realtà internamente non era spensierato e socievole come sembrava dall'esterno.
Jungkook 22 luglio anno 22 Perché gli hyung mi hanno mentito? 
[Sono poi seguiti degli estratti più lunghi, in parte condizionati dall’esito di sondaggi postati sempre sull’account Twitter “Smeraldo Books”. Riportiamo qui i testi completi ottenuti dopo le votazioni] 
#1 11 aprile anno 22 La scorsa notte ho fatto un sogno. C'erano i miei amici delle superiori, e nel sogno capitavano cose terribili e violente. Seokjin hyung li guardava, senza che la sua espressione cambiasse mentre avvenivano le tragedie. Ho disegnato la sua faccia minacciosa e l'ho mostrata a Namjoon hyung.
“Seokjin è tornato.”
Namjoon hyung mi ha raccontato come lui e Seokjin hyung si sono incontrati. Mi ha anche detto che Seokjin sembrava essere cambiato. Un incubo e notizie su Seokjin hyung per la prima volta dopo due anni. Non in grado di considerarla come una semplice coincidenza, mi sentivo in ansia.
Dovrei chiedere il numero di Seokjin hyung.
“Hai il numero di Seokjin hyung?”
Ho chiesto a Namjoon hyung. Non sapevo cosa chiedere a Seokjin hyung, ma sentivo che dovevo andare a trovarlo. L'ho chiamato diverse volte, ma non ha risposto. Quindi ho finito per andare a casa sua. Mentre lo cercavo nella stanza illuminata al secondo piano, ho visto una mappa sul muro. Tra i posti contrassegnati sulla mappa, ce n'era uno che conoscevo.
“È lo studio di Yoongi hyung”.
#2 30 aprile anno 22 Quando io e Jungkook siamo andati a trovare Yoongi hyung un paio di giorni fa, abbiamo finito per farlo arrabbiare. Ero sulla strada per andarlo a trovare al suo studio, chiedendomi se avrei potuto parlargli di nuovo, ma ancora prima di arrivare, l'ho visto uscire. L'ho chiamato, ma non mi ha sentito ed è scomparso dietro l'angolo.
Nel mio sogno, si trovava in una stanza in fiamme. Gli avevo rubato l'accendino dalla stanza, ma dato che era un fumatore oramai avrebbe dovuto averne un altro con sé. Quando avevo provato a seguirlo, ho visto un SUV guidare lentamente nella sua ombra. Cos'è quella macchina? Ha a che fare con Yoongi hyung e l'incendio?
Yoongi hyung deve aver appiccato il fuoco. Dovrei seguirlo.
Mi sono ricordato di quanto Yoongi hyung si fosse arrabbiato un paio di giorni fa. Le cose ancora non andavano bene per lui. Facendo finta di non vedere la macchina, l'ho seguito di fretta. Ho visto il fumo alzarsi da un motel in lontananza. Era forse il luogo che avevo visto nel mio sogno? Mentre correvo verso il motel, ho visto qualcuno di molto familiare. Quella persona era Seokjin hyung, che se ne andava dopo aver lasciato qualcosa davanti al motel senza un attimo di esitazione, come se avesse pianificato tutto.
21 maggio anno 22
Ho quasi fatto qualcosa di terribile. A mio papà, che stava picchiando me e mia sorella... Se Hoseok hyung non mi avesse fermato, a quest'ora sarei in prigione. Hoseok hyung ha detto che era lì per chiedermi se volessi andare a fare una gita al mare, sotto suggerimento di Seokjin hyung. Ma non pensavo che Seokjin hyung ci avesse contattati perché voleva veramente fare una gita al mare. Ero certo che Seokjin hyung sapesse qualcosa su di noi o qualcosa che noi non sapevamo. Era Seokjin hyung che si era presentato di fronte al motel in cui si trovava Yoongi hyung e che aveva fatto entrare Jungkook nell'edificio. Sarei stato in grado di parlare con Seokjin hyung se fossi andato a quella gita al mare?
#3 22 maggio anno 22 Ci siamo riuniti tutti per la prima volta dopo tanto tempo grazie alla gita al mare. Quando abbiamo detto di voler fare una foto insieme, Seokjin hyung ha scosso la testa. Sono stato l'unico a vederlo accartocciare una foto di noi sei insieme. Non significavamo niente per lui adesso? Ho raccolto la foto accartocciata. E ho seguito Seokjin hyung che stava andando all'osservatorio da solo. Per qualche ragione, il vento all'osservatorio sembrava familiare. Potrei aver visto ciò in un sogno. Vedendo l'espressione fredda di Seokjin hyung, mi è venuto da piangere. Ho deciso di...
Chiedere a Seokjin hyung se ci stava aiutando.
“Lo so che ci stai aiutando. Non so come. Non riesco a spiegarlo.”
Ho proseguito riguardo le cose terribili che ci erano quasi successe e su come misteriose coincidenze fossero avvenute prima di quegli eventi terribili, evitandone l'avvenimento. Seokjin hyung mi ha spinto e ha detto,
“Non ho bisogno dell'aiuto di nessuno, e non aiuto nessuno.”
#4 C'è stata una improvvisa tempesta di sabbia che ha continuato per diversi minuti. Abbiamo vacillato come se stessimo per cadere dall'osservatorio. Quando la tempesta di sabbia si è calmata, Seokjin hyung se n'è andato senza dirci una parola. Hoseok hyung mi ha chiesto se fosse successo qualcosa, ma non avevo risposta. Mi sentivo frustrato e triste. Cosa dovrei fare? Dovrei... 
Seguire Seokjin hyung.
Non potevo terminare la conversazione a quel modo. Hyung! Seokjin hyung! Ho provato a fermarlo, ma se n'è andato senza guardarsi indietro. Ha guidato la sua macchina e ci ha lasciati così. Ero stupefatto. Non sono venuto a sapere nulla da lui. Ma ho scoperto alcune cose. Non riusciva a ricordare cosa eravamo stati. E in certi momenti sembrava stesse provando del dolore. Forse... aveva bisogno del nostro aiuto.
#5 13 giugno anno 22 Abbiamo scoperto molto in ritardo che Jungkook aveva avuto un incidente stradale sulla via del ritorno dalla gita al mare. Si era fatto male il giorno in cui eravamo tutti insieme e mi sono sentito una persona terribile per esserlo venuto a sapere così tardi. In aggiunta, si era trattato di un incidente con fuga, quindi ancora non si sapeva chi fosse stato. E Jungkook non riusciva a ricordare nulla. Mentre ero seduto di fianco al suo letto d'ospedale sorvegliando Jungkook, mi era sembrato che ci fosse qualcuno fuori. Era strano perché era notte tarda e gli orari di visita erano passati. Forse si trattava del tizio dell'incidente. Aveva quasi ucciso qualcuno, quindi era venuto per vedere se Jungkook ricordasse qualcosa. Dovrei...
Uscire e vedere chi è quella persona.  
Ho spalancato la porta e sono uscito di corsa. Non c'era nessuno. Ma ho visto la schiena di qualcuno mentre correva dietro un angolo. Era la mia immaginazione o ho visto Seokjin hyung? Anche Seokjin hyung era venuto per vedere Jungkook? E allora perché non era entrato?
#6 23 giugno anno 22 C'erano cinque di noi nella chat di gruppo alla quale Jimin ci aveva invitato di punto in bianco, tutti tranne Seokjin hyung e Jungkook. “Sapete cos'è la mappa dell'anima?” Eravamo perplessi, ma quando è stato fatto il nome di Seokjin hyung siamo diventati seri. Jimin ha detto che era stato all'ospedale, dove aveva visto Seokjin hyung. Jimin ha detto che Seokjin hyung aveva chiesto riguardo la mappa dell'anima a un dottore. Sentendo ciò, Namjoon hyung ha parlato come se si fosse improvvisamente ricordato di qualcosa. “Sapete, l'ha chiesto anche a me qualche giorno fa. Ha detto che doveva trovarla per poter porre fine a tutto.” Jimin ha detto che ne aveva già sentito parlare da qualche parte. Non sapevo cosa fosse la mappa dell'anima, ma doveva essere qualcosa di importante se Seokjin hyung stava facendo tutti quegli sforzi per cercarla. Ma a cosa doveva porre fine? “Perché la stiamo facendo lunga quando possiamo semplicemente chiedere a lui?” Yoongi hyung aveva ragione. Ma sapevamo anche che era improbabile che Seokjin hyung ce l'avrebbe detto se glielo avessimo chiesto. Se questo era il modo per aiutarlo, dovrei...
Scoprire qualcosa sulla mappa dell'anima.
Prima di tutto, avevamo bisogno di scoprire cosa fosse la mappa dell'anima per capire dove fosse e come trovarla. Namjoon hyung ha detto che sembrava un termine accademico e che l'avrebbe cercato in biblioteca. Ho detto che sarei andato con lui. Ma mentre ero sulla strada per recarmi in biblioteca, ho ricevuto una chiamata da Namjoon hyung. Una persona che lavora al distributore di benzina si è ammalato all'improvviso e avevano bisogno di lui per sostituirlo. Quando abbiamo deciso di rincontrarci il giorno dopo e sono tornato a casa, ho visto mio papà bere. Dopo averlo visto, mi sono voltato e sono uscito da casa. Potevo dormire al container di Namjoon hyung e andare con lui in biblioteca il giorno dopo. Non volevo stare vicino a mio papà... quando beveva.
#7 10 luglio anno 22 Ho di nuovo fatto quell'incubo. Ho visto come Namjoon hyung moriva nel container in fiamme. E ho anche visto Seokjin hyung guardare tutta la scena con i suoi occhi privi di sentimenti. Il mio incubo aveva forse a che fare con il fatto che Seokjin hyung fosse cambiato a quel modo? Quanto sarebbe continuato questo incubo? La mappa dell'anima... Seokjin hyung aveva detto che avrebbe dovuto trovarla per porre fine a tutto. Le sue sofferenze e il mio incubo... Possiamo porre fine a tutto se troviamo la mappa dell'anima? 
Traduzione e info a cura di Bangtan Italian Channel Subs (©maru)
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gloriabourne · 3 years
Note
[1] Ci tenevo a fare un minimo di chiarezza perché sinceramente la frase “Fabrizio non è fan di Ermal e artisticamente non lo apprezza più di tanto” mi suona un tantino male e ancor di più mi fa restare male. La risposta data da Fab qualche giorno fa allo showcase di Ermal era indubbiamente ironica, ragazzi! Sono quelle classiche battute canzonatorie che si fanno tra amici, come quando ci si dice: “ti voglio bene ma non ti allargare” oppure “sei bello ma non te la tirare”.
[2] I tempi radiofonici poi sono sempre molto frenetici e la conduttrice non ha neanche dato modo a Ermal di replicare e di bacchettarlo a dovere come sicuramente avrebbe fatto e come immagino Fab si aspettava dopo quell’evidentissima presa in giro. Che poi Fabrizio sappiamo com’è: scherza, sfotte ma è tutto affetto il suo. E lo stesso fa Ermal che, come ha sempre detto, quando vuole bene a una persona è solito prenderla molto in giro. E per Fabrizio magari è lo stesso: gli piace punzecchiarlo.
[3] Che poi se dovremmo prendere alla lettera ogni singola frase che pronunciano, se vogliamo, anche il termine “stronzetto” che Ermal ha rivolto a Bizio quando gli è stato chiesto se si stessero simpatici già prima di conoscersi andrebbe preso sul serio. Ma non credo che ci voglia un accurato studio per capire che dietro a quella definizione c’è solo tanto affetto e soprattutto una sintonia e una confidenza tale da permettere ad entrambi di sfottersi a vicenda e di essere espliciti e diretti
[4] senza in alcun modo rischiare di far restare male l’altro. Se poi Fab in questi tre anni non ha avuto poi tante occasioni per specificare chiaramente quanto artisticamente apprezza Ermal è dovuto sicuramente al fatto che casualmente non gli sono state fatte chissà quante domande mirate al riguardo oppure che non c’è mai stata per lui l’occasione di intavolare quel tipo di discorso. Al contempo però ricordo alcune occasioni in cui questa cosa è venuta fuori. Ermal ha sempre raccontato
[5] di quanto seguisse Fab sin dagli inizi, di averlo sempre ascoltato volentieri anche se non era mai stato ad un suo concerto prima di conoscerlo. Ma anche Fab però non è tanto da meno e ci sono interviste, seppur poche, che lo dimostrano. Durante una di queste nel periodo di Sanremo 2018 citò “A parte te” come la sua canzone preferita del repertorio di Ermal. All’Eurovision specificò di essere legato molto a “Vietato morire” perché è stata la canzone che lo ha spinto ad avvicinarsi a Ermal
[6] perché ascoltandola disse di aver ritrovato nel testo tante micro sofferenze che appartengono anche al suo vissuto. Quando ad aprile 2019 erano entrambi ospiti ad “Amici” mentre Ermal cantava “Piccola anima” le telecamere ripresero un Fabrizio super trasportato che cantava a squarciagola il ritornello del pezzo. Ultimamente infine, sono frequenti i “like” che Fab sta lasciando ai post di Ermal che riguardano perlopiù la sua musica: quando infatti Ermal era a Sanremo quest’anno
[7] lui ha pubblicato un post con un estratto del videoclip di UMDCDD proprio per supportare il compare e la sua canzone. Ha lasciato un like anche per l’anteprima del video di “No satisfaction” e lo stesso recentemente per “Uno”. E questa secondo me può essere vista come una dimostrazione del fatto che potrebbe aver apprezzato parecchio “Tribù urbana”. Tutto questo papiro per ripercorrere dagli inizi quella che è l’inequivocabile stima artistica che Fab prova per Ermal, e soprattutto che
[8] non si è fermato solo alla conoscenza di “Vietato morire” ma si percepisce che sente a lui vicini anche tanti altri pezzi di Ermal, oltre al fatto che umanamente siano indiscutibilmente molto legati e si vogliano un sacco di bene! E poi sono d’accordissimo con te Gloria, non credo che Fab avrebbe proposto a Ermal di collaborare se prima che umanamente non lo sentisse vicino anche artisticamente. Direi che sta tutto qui. ❤️❤️
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Sì, sono in parte d'accordo con te. E in parte in disaccordo, come con l'altro anon.
Mi sembra che ci sia un po' una tendenza a vedere tutto o bianco o nero - o Fabrizio è fan di Ermal oppure non lo è per niente - quando la realtà dei fatti secondo me è nel mezzo.
Come ho detto fin da subito, il mio primo pensiero è stato che quella frase fosse scherzosa. L'ho detto la prima volta che mi è stato chiesto un parere e lo ribadisco ora, su questo punto sono assolutamente d'accordo con te.
Ci sono un altro paio di cose con cui però non dico di non essere d'accordo, ma diciamo che do un'altra chiave di lettura.
Partendo dalla questione dei like che è la più semplice da spiegare, non bisogna necessariamente essere fan di qualcuno per mettergli like ai post o per supportarlo. Fabrizio ed Ermal sono amici e sicuramente il gesto di Fabrizio di condividere ad esempio "Un milione di cose da dirti" non è affatto scontato, ma non significa nemmeno che sia follemente innamorato di quella canzone. Potrebbe averla condivisa semplicemente per supportare un amico.
A me ad esempio "No satisfaction" non piace per niente, ormai lo sanno anche i muri, ma quando Ermal ha postato cose relative a quel pezzo ho sempre messo like perché era un modo per supportarlo.
Con questo specifico che non voglio dire che Fabrizio non provi stima artistica per Ermal - anzi, come ho detto se non lo stimasse non credo gli avrebbe proposto di collaborare - ma intendo che secondo me le due cose possono anche non essere correlate.
Sulla questione dell'essere fan, anche qua il discorso secondo me è più complesso di quello che sembra. Verissimo che Fabrizio ha sempre detto di apprezzare "Vietato Morire", verissimo che lo abbiamo visto canticchiare "Piccola anima" e altrettanto vero che ha detto di apprezzare "A parte te" (ho presente l'intervista in cui lo disse, mi pare che avessero chiesto quale canzone dell'altro avrebbero voluto scrivere e se non erro Fabrizio non ricordava nemmeno il titolo e si è messo a canticchiarla 😂).
Però apprezzare qualche canzone di un artista non vuol dire necessariamente essere suo fan.
Esempio pratico: una delle mie canzoni italiane preferite - se non addirittura la mia preferita in assoluto - è di un artista di cui io non sono fan, semplicemente mi piace quella canzone e basta, la associo a un momento particolare della mia vita e quindi è la mia canzone del cuore. Ma questo non significa che io sia fan di chi l'ha scritta, anzi è esattamente il contrario. Ovviamente questo artista - di cui non faccio il nome perché, essendo un big della musica italiana, se qualcuno scopre che non mi piace mi dà fuoco - è bravissimo e riconosco la sua bravura, ma a parte quella canzone in particolare non mi piace.
Non dico che sia così anche nel caso di Ermal e Fabrizio, come ho già detto ritengo che la stima artistica stia alla base del loro rapporto visto che poi la loro amicizia è nata da una collaborazione musicale. Ma volevo specificare che non è scontato che apprezzare qualche canzone significhi essere fan di quel determinato artista.
Poi in generale concordo con il fatto che quella frase sia stata detta in modo scherzoso, come spesso si fa tra amici 😊
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smileformakemehappy · 3 years
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Buongiorno a tutti voi, sono qui per chiedere consigli su una situazione in cui mi trovo 😪
Purtroppo non ho molta esperienza nell'ambito delle relazioni.. ho sempre pensato fin da piccolo che l'amore fosse esattamente come quello che ti fanno vedere in tv, nei film o come quando leggi un libro di un romanzo rosa ma poi col passare del tempo ho iniziato a dubitare di come realmente potesse essere l'amore, per arrivare alla mia conclusione, e cioè che l'amore che ci mostrano e che ci aspettiamo non è esattamente come quello che poi riceviamo o, magari, diamo.
Premetto che non ho avuto molte relazioni nella mia vita, per il semplice fatto che aspettavo di innamorarmi e non di stare con qualcuno perché solo.
Da qualche settimana a questa parte ho conosciuto un ragazzo della mia città che però lavora in Piemonte dove da qui a poco dovrà far ritorno sempre per lavoro, me lo disse la prima sera per correttezza e l'apprezzai devo dire. Da quella sera iniziammo a vederci quasi ogni giorno per qualche oretta e poi mi diceva che doveva fare delle cose a casa o doveva vedersi con il suo commercialista (con cui si ci vede praticamente ogni giorno verso lo stesso orario), passano i giorni e stiamo insieme più frequentemente, ci diamo il primo bacio e iniziano le 'prime coccole', mi presenta ai suoi genitori, i quali all'inizio si sono mostrati aperti e disponibili in un certo senso. Passa qualche giorno e mi chiede di cenare da lui, all'inizio sono molto titubante e a disagio al sol pensiero di dover cenare con i suoi genitori, ma decido di farlo per lui, non va male ma neanche bene, una cena a tratti imbarazzante oserei dire, anche perché lui aveva detto a sua mamma che per cena veniva con 'un amico' ma sua madre davanti a me ha detto che 'non può sapere le cose all'ultimo minuto' il che mi è sembrata una velata dichiarazione sul fatto che non fosse accondiscendente, ma sorridendo non accenno a mostrare il mio disagio.. dopo questa prima cena con i suoi iniziano a susseguirsi pranzi o cene (sempre proposte da lui, ed io non riesco a dirgli di no perché ci tiene che vado e poi perché voglio stare insieme a lui) ed inizio a percepire sempre di più il fastidio e la tensione che si cerca di nascondere a tavola, parlando di discorsi futili pur di non farlo notare. Allora io per capire meglio la situazione inizio a fargli domande quando siamo soli, se a sua madre potesse dare fastidio che io salgo spesso e volentieri da lui per pranzo o cena, la sua risposta era sempre 'No, perché dovrebbe?' O 'Ma che dici'
Un giorno dopo pranzo, sua madre gli disse di prendersi le pillole e che era da un po che non le prendeva, notai la sua espressione, come se io non avessi dovuto sapere di queste pillole e ovviamente quando finalmente fummo da soli io gli chiesi perché prendesse pillole, lui in un primo momento disse di non volerne parlare, insistetti e mi disse che ebbe qualche spasmo in passato ed erano per questo, non mi convinsi più di tanto e qualche giorno dopo ripresi il discorso, lui mi guardó dicendomi che erano per l'umore, che ne aveva bisogno perché il medico gliel'aveva detto.
Iniziai a pensare fosse depresso, ha dei momenti di annaffettivitá, di vuoto dove non era lui, sembra non ci fosse nessuno all'interno di lui e questi momenti durano al massimo un minuto, come se stesse intensamente pensando qualcosa e ci si perdesse dentro.
Quindi iniziai a pensare che fossero solamente le mie pare che mi giocavano brutti scherzi.
Col passare dei giorni ci leghiamo sempre di più, e usciamo con un gruppo di amici miei dove per pura casualità c'era anche il ragazzo con cui mi sentii un anno fa ed io non ne sapevo niente, ma abbastanza intontito dalla situazione cerco di stare tranquillo ma vedo che saluta il ragazzo con cui mi sto conoscendo io ed in quel momento in me è scattato un campanello d'allarme, il ragazzo con cui mi frequento mi chiese di parlare in privato e mi chiese perché fossi così turbato, quindi gli dissi la verità, che li c'era il mio ex e che lui l'aveva appena salutato e subito dopo gli chiesi se ci avesse fatto qualcosa, mi disse di no guardandomi negli occhi, che lo aveva conosciuto così è ci aveva solo parlato ma ovviamente sentivo che non era la verità.. al che una mia cara amica che stava parlando con lui viene da me e mi trascina un attimo in disparte per dirmi esattamente il contrario, che il ragazzo con cui ero venuto, con cui mi stavo conoscendo e quello con cui in passato sono stato erano stati insieme e anche più volte.
Io ci rimango malissimo perché lui mi ha mentito, e lui mi dice che non me l'ha detto perché sapeva sarebbe successo questo ma che è stato passato e che era stato anche uno sbaglio. Lo perdono nonostante tutte le mie insicurezze che crescono nei suoi confronti, e dopo qualche giorno riprende il discorso, gli chiedo di farmi leggere i messaggi e non volle, diceva che me li leggeva lui, io sbagliando presi il suo telefono dalle sue mani ed iniziai a scorrere per vedere a quando risaliva la prima conversazione e cioè 20 agosto 2020, leggendo un po le conversazioni capii che uscivano insieme e che passavano momenti insieme nonostante il mio ex stesse conoscendo un altro ragazzo, e che quindi non era stata solo 'una fottuta' come mi disse lui.
Poi, preso ancor più dalla curiosità così la data dell'ultima conversazione che risaliva al 3 febbraio, questa cosa mi ferí molto, perché già parlavamo e ci vedevamo noi due, gli chiesi se si vedeva con altri ragazzi ma lui mi diceva di no, che si vedeva solo con me.
Sempre in questi giorni vidi che aveva 3 app per incontri, non una ne due ma bensì 3.
Gli chiesi spiegazioni ma lui mi disse semplicemente 'Che gli piace conoscere persone nuove e che non cerca cazzi e culi ma semplice conoscenza 'dal canto mio gli dissi che per me è una mancanza di rispetto, che se io voglio conoscere una persona mi concentro solo su quella persona e basta, gli ho chiesto cosa pensasse lui di me se le avessi io queste applicazioni nel bel mezzo di una frequentazione e lui mi ha detto che si sarebbe fidato di me, anche se stento a crederci.
Riesco finalmente a fargli cancellare una delle 3 applicazioni ma non accenna a volere cancellare le tre 2, ogni tanto gli arrivano notifiche e lui le apre davanti a me, dicendomi però che non gli interessa e che mi devo fidare di lui. Per finire in bellezza in pubblico non vuole che gli prende la mano, che gli dia un bacio o qualsiasi altra cosa possa fare pensare che sta insieme a me, un altro ragazzo.
Lui tiene a quello che la gente pensa di lui, non vuole che la gente pensi sia 'un finocchio'.
Provo ogni giorno a fargli capire che se sei gay non sei meno uomo degli altri o sei in difetto, non c'è nulla di male nel prendersi la mano o baciarsi, ma non riesce, dice di essere fatto così, riservato e quando siamo soli va bene.
Ma quando stiamo soli a che stiamo bene, ridiamo e scherziamo a che lui diventa muto, ha dei momenti in cui si disconnette e guarda davanti a se il nulla. Gli chiedo sempre a cosa pensa e cosa ha, ma lui se esce con cose palesemente non vere, come 'A nulla' o altre cose stupide. Capita anche che mi fa notare molti miei difetti e ci rimango abbastanza male, poi me lo coccolo tanto, ma noto che lui non lo fa spesso e volentieri come faccio io.
Mi ha chiesto di salire con lui in Piemonte e di provare a stare insieme, a farci una vita insieme.. io vorrei tanto perché provo qualcosa per questa persona.. so che non ho nulla da perdere ma più passa il tempo più so che la probabilità di farmi male è tanta, troppa e il fatto che non riesca ad acquistare fiducia in lui e che lui non mi aiuta nel farlo non mi aiuta.
Voi se vivreste tutto questo a che conclusione arrivereste? Cosa fareste?
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confusadasempre · 4 years
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Da bambina ero una delle persone più timide che potessero esistere.
Non mi esponevo proprio mai, al solo pensiero mi andava in blocco il cervello.
Poi alle medie ho conosciuto un gruppetto di amiche che mi hanno incluso nonostante questo grande ostacolo dentro di me, e mi sentivo bene. Stavo bene con loro.
Una di queste era una ragazzina poco più grande di me, ma con una vita già troppo piena di disgrazie.
Ha una malattia rara, collegata alla circolazione del sangue. Una malattia che non so spiegare nei dettagli per via della mia ignoranza e della poca voglia di informarmi sulle cose.
Sta di fatto che qualche anno prima che la conoscessi stava lottando tra la vita e la morte: era sopravvissuta ad una trombosi.
La sua vita? Costretta in casa.
Non aveva mai la forza per uscire, neanche per poco tempo, e in aggiunta i raggi del sole le facevano male.
Molte volte non riusciva neanche a camminare per casa, tanto che stava a letto o su una sedia a rotelle.
La sua via di fuga eravamo noi, le sue 4 amichette che tutti i sabati andavano in casa a trovarla.
Giocavamo tanto insieme.
Lei mi ha insegnato cosa vuol dire immaginare per scappare dalla realtà.
È vero, la sua realtà era monotona, ma con la sua immaginazione la rendeva spettacolare e unica.
Mi ha insegnato a volare con la fantasia in posti magici, mi ha insegnato che si può cambiare e diventare chi si vuole, basta volerlo.
Tutti i sabati, da lei, noi entravamo in un mondo fantastico, e ci divertivamo tanto.
Ma si sa, il tempo passa e le cose cambiano.
Si cresce, si cambia lo stile di vita.
C'è chi ha iniziato ad avere altre priorità, chi ha capito che questa non era più il tipo di compagnia che desiderava. Da tutti i sabati, siamo passate a qualche sabato durante l'anno, fino a non andarci più.
E lei? La mia amica?
Non ha mai chiesto nulla. Non ha mai preteso la nostra amicizia.
Lei è dolce, lei è solare, lei ha passato di tutto ma rimane positiva.
Con gli anni, sono andata da lei qualche volta.
Si vedeva che mi voleva bene. Si vedeva che aveva bisogno di qualcuno con cui stare insieme, immaginare insieme.
Era sempre lei a cercarmi perché io, io non sono mai stata capace di mantenere un'amicizia.
Le ho promesso che avrei fatto il possibile per mantenere i rapporti, al contrario di altre, e al contrario di come avevo fatto io fino a quel momento.
E poi?
E poi sono sparita, di nuovo.
Come posso giustificarmi? Sono cresciuta, sono aumentati gli impegni, le responsabilità?
No, la verità è che sono cambiata, e non avevo più intenzione di stare in sua compagnia a giocare come da bambina.
Anzi, no.
La verità è che sono egoista. Stare con lei non mi divertiva più.
Perché se una persona a te ci tiene, il tempo per te lo trova.
Ma io non ci tenevo abbastanza, e l'ho lasciata sola.
Ho provato a scriverle ad inizio quarantena, l'ha visualizzato dopo un mese senza rispondermi.
Ha ragione ad odiarmi, non ho mantenuto la mia parola.
Non ho fatto niente per lei.
Anche io, l'ho lasciata sola.
Sono egoista.
Sto con le persone solo quando mi va, e poi mi allontano, scappo lasciandole sole e mi trovo di meglio da fare.
Mi odio, ma soprattutto mi faccio paura.
Perché?
Perché se sono così, ferirò tutte le persone che amo, e io ho immensamente paura di fargli del male.
Non dovrei legarmi a nessuno, e forse così potrei renderli felici.
Pensieri
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mcl-luce · 5 years
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DF - All’università Episodio 14 Guida
- Risultato negativo / Risultato neutro + Risultato positivo / o + Significa che il mio Lov’o’metro con quel personaggio è al massimo, ciò vuol dire che il risultato può essere sia neutro che positivo.
Punti Azione: poco meno di 1.700
Illustrazioni: 5 in totale, una per ogni ragazzo. E’ possibile prendere 1 illustrazione per giocata. Se volete l’illustrazione con la vostra crush bisogna avere il lov’o’metro più alto con lui/lei, con il colpo di fulmine.
La zia: La potete trovare nel bagno dell’università, prima di andare al corso di sviluppo personale.
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Soldi:
- 180 $ Vestito bianco e leggero: Nathaniel - 180 $ Completo di jeans e giacca: Rayan/Priya - 180 $ Vestito lungo a righe: Castiel/Hyun
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Melody: A. Sì, credo proprio che le mie vacanze saranno un po' come le tue. / B. Wow, un modo di fare alquanto drastico. Per quanto mi riguarda, ne approfitterò per uscire un po' e vedere i miei amici. / C. Sei molto coraggiosa. Io invece preferisco sfruttare al massimo il periodo delle vacanze. +
A. Non ti sembra comunque un po' strano? + B. Ne sai qualcosa in più? Di cosa parlerà il progetto? /
Se scegliete B: A. Sì, voglio dire, dare del lei instaura una certa gerarchia in ogni caso. / B. Penso che sia positivo rapportarsi agli studenti in questo modo. /
Yeleen: A. Mmmh sì... Ma penso di essere molto più produttiva qui. / B. Mi sarebbe piaciuto continuare... Ma Melody mi ha interrotta. +
A. Ehm, sì, perché c'è il copri-fuoco? - B. No, ho finito... In ogni caso ho dato tutto per stasera. Non riesco più a concentrarmi. /
Se scegliete B: A. Ottima idea, faccio lo stesso, buona notte. B Ok... Quale serie? +
Se scegliete B: A. Sì, ho visto la prima stagione e mi è piaciuta molto! / B. No, di cosa parla? /
A. Perché no! + B. Grazie ma, per questa volta passo.
- La mattina sucessiva.
Ambra: A. Non è abbastanza complicato seguire delle lezioni dovendo gestire una carriera professionale? / B. Non avresti preferito smettere con l'università e consacrarti completamente alla tua carriera? / C. Ho sempre pensato che la maggior parte dei modelli non intraprendessero degli studi e cominciassero da giovani. -
Prof. Paltry: A. Non ho un vero parere sulla questione... / B. Penso che un comportamento che tenda all'insulto sia inammissibile, per strada, dietro uno schermo, alle spalle di qualcuno, durante un dibattito... + Ambra C. Penso che internet sia una piattaforma che lascia la possibilità di esprimersi in maniera più libera. - Ambra
- In compagnia di Chani.
Se Rayan è la vostra crush:
A. In un certo senso è l'unico modo che ho per vederlo durante la settimana quindi... apprezzo molto questi momenti della giornata. B. Non so davvero più che pensare dopo che Melody ha passato la serata a casa sua. / C. No, non sono in ansia, ci vado come a qualsiasi altra lezione.
Melody: A. Mi chiedo perché il prof. Zaidi aveva bisogno di te per questo progetto? - 30 melody, - Chani B. Riconosco che sia qualcosa di veramente eccezionale. +  C. Ci porterà via parecchio tempo durante le vacanze... + 
Rayan: A. Sì, tra di noi c'è già un'artista, anche se rifiuta di ammetterlo. / B. Non lo so, per quanto mi riguarda no... Ma può essere che il nostro gruppo non ha abbia ancora scoperto tutte le sue carte. /
Se Rayan è la vostra crush:
A. Melody è venuta da te lunedì? Io... Me l'ha detto lei. B. Sì, ma non posso farne a meno. È già abbastanza difficile doverci rinunciare durante la settimana. /
Chani: A. Sei piena di talento e credo in te. + B. Ti stai lasciando scappare un'opportunità d'oro! -
Ambra: A. Non sono sicura che sia una buona idea. - B. Stavo proprio per proporti la stessa cosa! / C. Io e te? Bere qualcosa? Dici davvero? +
A. Perché, vuoi incontrare qualcuno? + B. Sì, non l'ho mai vista in questa prospettiva di solito vengo con degli amici, incontro poche persone. / C. Non lo vedo come il posto più caloroso del mondo, poi si vede a malapena la luce del giorno. È sempre buio qui. /
A. Anch'io. / B. Sembra avere tutto sotto controllo. - C. Mi ha detto che eri preoccupata per lui. /
A. Che tipo di ragioni? / B. No, non ci posso credere. /
A. Di "responsabilità"… Vuoi dire, per quanto riguarda la perdita di peso? / B. Dev'essere stata dura. /
Se scegliete A: A. Non riesco a capire, qualsiasi tipo di costituzione dovrebbe poter rappresentare la moda. / B. Sì, capisco.
Castiel: A. È già successo qualcosa tra voi? - B. Sembrate dei buoni amici, sì. + C. Sì, è cambiata tantissimo, sia fisicamente che mentalmente. /
Nathaniel: A. Ma... Ha bisogno di vedere un dottore, no? / B. Dovresti avvisare tua madre. Può essere che vedendola in queste condizioni, riuscirà a farla ragionare... - C. Non è colpa tua Nathaniel, non volertene per questo. +
Se Castiel è la vostra crush:
A. Credevo che le dimostrazioni in pubblico non fossero il tuo forte. + B. Ci vediamo presto?
Se Nathaniel è la vostra crush:
A. A dire il vero è Castiel che mi ha chiesto di farlo. + B. È normale, sei suo fratello.
- Il giorno dopo.
Rosalya: A. Non sei pronta a rivedere gli altri, vero? / B. Eppure sembra che l'ultima volta ti sia piaciuto... Potrebbe farti bene! /
Chani: A. Hai avuto tempo per pensare...? Sono convinta che potremmo davvero utilizzare una delle tue opere per il progetto del prof. Zaidi. - B. Spero di riuscire ad essere produttiva, ho iniziato a sbadigliare ancor prima di arrivare. /
A. Non hai provato a cercarlo? / B. Non è esattamente una storia d'amore... -
Se Priya è la vostra crush:
A. No, volevo semplicemente farlo. E l'ho fatto senza riflettere. B. No, assolutamente. Ma, d'altronde, l'ho fatto senza consultarti, non è stato un problema per te? C. O lo facevo, o Alex non avrebbe smesso di perseguitarmi.
Se Hyun è la vostra crush:
A. No, avevo semplicemente voglia di farlo. + B. O lo facevo, o Alex non avrebbe smesso di farmi domande dalla mattina alla sera.
Finale con Rayan:
A. Non posso fare a meno di preoccuparmi. Sembri troppo sereno nonostante siamo allo scoperto. B. Se potessimo soltanto vederci sempre in queste circostanze. + C. Mi piacerebbe, ma sai bene che è impossibile.
Finale con Castiel:
A. Credevo che avessimo deciso di non pensarci fino al giorno "x". Che dovessimo approfittare del presente. + B. Semplice, incontrerai delle persone, diventerai ultra celebre, e tornerai a prendermi con uno dei tuoi yacht per partire in vacanza a Tahiti. C. Mi rifiuto di soffrire prima del giorno "x". Non serve a niente pensarci.
Finale con Nathaniel:
A. Sono stata molto sorpresa di vederti... piangere. B. Ho voglia di aiutarla lo sai. E lo farò. +
Finale con Priya:
A. Sarebbe potuto accadere ugualmente anche se fossimo state etero. + B. Non ho paura. -
A. La mousse al cioccolato mi tenta molto! B. Il dolce speziato mi incuriosisce... +
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