Tumgik
#chissà se ti manco
haiku--di--aliantis · 3 months
Text
Tumblr media
Siamo solo tu e io. L'ultima donna e l'ultimo uomo sulla Terra. Non resta altro che amarci. Ti presenti a me abbigliata come la più scaltra delle prostitute. Hai tolto la gonna, ti sei appena seduta. La tua fica ora è completamente esposta alla mia vista e ti stai già toccando. Forse quello di prostituirti è veramente il tuo sogno segreto. Me l'hai detto in modo ironico. Beh: io so che dirlo scherzando-scherzando è il solo modo con cui poter far uscire fuori la verità senza subire riprovazione o sdegno.
Tumblr media
Ma adesso egoisticamente non posso che gioirne. Anche perché qui nella mia minuscola mansarda, scopiamo in assoluto segreto. Tu sei una "sorella" in incognito. E fai i salti mortali per venire qui da me senza l'abito monacale che tieni nel borsone, assieme a quelle scarpe nere ridicole e al rosario. Fosti accolta nella Ruota degli Esposti dalle suore del convento dove poi t'hanno cresciuta, educata ai sacri valori e infine fatto prendere i voti. Nessuna gelosia, sebbene io sinceramente pensi di amarti. Non esiste amore più testardo e forte di quello impossibile.
Tumblr media
So che in camerata di notte fai sesso regolarmente con le novizie, tutte ragazze "da recuperare": ex prostitute strappate alla strada. O con delle ragazze madri giovanissime che devono trovare la loro strada, pertanto facilissime prede sessuali. Non sei mia, non vorresti esserlo e comunque nessuno può arrogarsi il diritto di possedere un altro essere umano. La tua e la mia sono scelte che si rinnovano ogni giorno. Io voglio te. Tu vuoi il mio cazzo, fondamentalmente. Ti desidero. Tu comunque mi vuoi. Null'altro conta, quando siamo qui. Guardi il mio uccello con occhi illuminati e bocca golosa.
Tumblr media
Passi la lingua sulle tue labbra e non vedi l'ora di ingoiare la mia più recente produzione di seme. Io non resisto, mi inginocchio e ti lecco la fregna umida di passione. Gemi, me la sbatti in faccia letteralmente. Con forza. Sei affamata di sesso, quello più sporco possibile. D'un tratto ti giri: in cinque secondi netti mi apri il tuo culo davanti al naso che manco un cambio gomme in formula uno! E io riprendo a lavorarti di bocca e di lingua. Il tuo buco del culo spesso si schiude da solo davanti ai miei occhi.
Tumblr media
Se li ho chiusi, mentre te lo lecco, percepisco questo fenomeno meraviglioso con la lingua, perché improvvisamente essa affonda nel buco. Quanto sei puttana! Ti amo. Ecco: intanto proprio ora sei venuta e gemi. Nuovamente vuoi cambiare. Mentre il mio viso è completamente bagnato del tuo liquore. Mi spingi sul letto e mi fai stendere di schiena. Penso tu voglia scoparmi, ma invece stasera insisti e mi scopi nuovamente la bocca. Sono dominato da te e dal tuo corpo. Ti muovi sapientemente e passi la tua passera dal pelo al perineo sulla mia bocca.
Tumblr media
Poi ti siedi e mi intimi di succhiartela. Io me la metto tutta in bocca e ti faccio letteralmente un pompino. Tu vieni ancora! Finalmente, rilassata e con un bellissimo sorriso, ti sdrai su di me, mi piazzi un seno in bocca e mi ordini di succhiarteli a lungo alternativamente. Obbedisco, mentre sento che ti infili il mio cazzo durissimo nella fregna calda e scivolosa. Sono felice. Il tuo bacino si muove freneticamente. Vieni: e a sentire le parolacce orribili che dici al mio indirizzo, a mia volta sborro.
Tumblr media
Dopo una tua risata di gola e un attimo di immobilità di coppia, sfilo il mio cazzo e tu da dominatrice diventi una brava geisha. Quindi provvedi a slinguarmi, a pulirmi il cazzo con la bocca e a ingoiare tutta la sborra che puoi trovare in giro sul mio inguine. Sei esperta, con quella cazzo di lingua. Me lo fai drizzare nuovamente e perciò tutta contenta mi fai un fantastico pompino di commiato, con ennesima mia sborrata. Intanto con le mani raccogli anche il seme che ti cola dalla passera.
Tumblr media
Interrompi il pompino e ti lecchi le dita. Poi riprendi a succhiare, mugolando di piacere. Sei una troia golosissima di sborra. Chissà se qualche prete te lo mette nel culo. Non te l'ho mai chiesto, ma penso che saggiamente tu non voglia rovinarti la piazza. "Non chiedere - non dire" tra noi. Per ora, quanto a maschi, penso tu abbia conosciuto solo il mio cazzo. Comunque sia, sei la mia felicità segreta di maturo divorziato, Suor Merina. Grazie per essere stata tu quella che mi ha portato dalla parte sfrenata e immorale del sesso. Una monaca ventiquattrenne affamata di passione è il massimo che si possa mai desiderare, credetemi.
Aliantis
Tumblr media
-----
Walk on the wild side (Lou Reed)
youtube
48 notes · View notes
der-papero · 16 days
Text
Chissà se ce la faccio a scrivere di 4 anni di ricordi, ma questo è un posto di ricordi belli, e tu sei uno di quelli, di quelli più belli. Li ho raccolti in due giorni di viaggio, perché la capa mia non è più quella di una volta, ho bisogno di tempo, e non servirà raccontarli tutti.
Ti ricordi il primo giorno? C'era un tipo che somigliava a Branduardi, vestito come un anziano in chiesa la Domenica, che per forza voleva farmi vedere come cambiavi colore, senza sapere come fare. Del resto, nessuno, persino lui che era del mestiere, aveva visto prima qualcosa di simile, il che ti rendeva ai miei occhi ancora più unica delle mie intenzioni.
Da quel giorno il mondo si è diviso in due, tra chi ti ammirava e chi ti snobbava, però penso lo sai già, il primo gruppo mi divertiva tanto e un po' ci marciavo su, ti ricordi quando uscivo dall'Autogrill di turno e vedevo sempre qualcuno ronzarti intorno, e non tornavo subito all'auto, lo lasciavo fare, guardando la scena da lontano. Per non parlare di quello svizzero che, dalle parti di Reggio Emilia, andò fuori di testa, sembrava un ragazzino di 5 anni a Disneyland, o quel tizio con quella Civic viola al casello di Venezia-non-so-dove, che mi parlava col clacson e col pollice su.
Ne abbiamo fatti di scherzoni alla Mami, la prima volta che andai a prenderla a Francoforte, allo scalo di marcia sparasti due fucilate ed esclamò "MAROOOO CHI C'A TUZZAT?" e noi a ridere, e ogni volta che provava a scendere, per via del rialzo, sbottava "ma quant t'a cagne 'sta machin, che ce vo' 'a man 'e Crist a scenner?".
Di persone che mi hanno fermato per farti i complimenti ce ne sono state, ma il top resterà quel parcheggiatore al Corso Umberto che, al ritiro, si divertì a farsi una accelerata e poi esclamò "UAAA DOTTO', 'STA MACHIN VOL!", e che gli volevi dire? Aveva ragione, una sensazione che provato ogni santa volta, ma io ho avuto tanto di più: mi hai portato da chiunque volessi bene, non è mai esistito un "è troppo lontano, lasciamo perdere", sei forse ciò che su questo pianeta ha avuto la possibilità di conoscere il vero me, senza filtri, mi hai visto piangere e ridere più di chiunque altro. Mi serviva la tua energia e la tua rabbia per scappare via da qui, eravamo entrambi in un posto dove non volevamo stare, per questo sei nata per correre, e hai lasciato che fossi io a lasciartelo fare.
Sei entrata in un momento della mia vita dove avevo bisogno di non sentirmi più trasparente, in una società che non mi ha mai accettato, al più tollerato, e credo che tu abbia capito in pieno quel nostro modo terrone di protestare, ovvero facendo bordello, perché più le cose vanno male, e più abbiamo bisogno di far rumore. Il vicino di casa non l'ha mai capita questa cosa, pensava che tu avessi qualcosa che non andava, cosa tragicomica, visto che quelli pieni di problemi sono loro, con la loro ipocrita precisione, il loro falso benessere.
Agli occhi di tanti sei solo un'auto, ma quello che sei stato per me non sono mai riuscito a farlo capire, e non penso di riuscirci manco questa volta, quindi queste parole sono solo per te, per ringraziarti di tutto quello che sei stata, per aver reso questi 4 anni più leggeri, e per dirti che non ti dimenticherò mai.
Grazie, Amica Mia ❤️.
Tumblr media
21 notes · View notes
francesca-70 · 4 months
Text
Succede che una mattina ti svegli e vedi che fuori non piove più e allora ti chiedi – beh? Che è successo?
Ecco, quella mattina successe a me che da tanto tempo non amavo, ma non per chissà quale motivo, non amavo e manco io sapevo il motivo preciso, ma forse sì che lo sapevo: che senso poteva avere per me l’amare se non amare che te?
Quella mattina io avevo una gran voglia di dirti – ti amo -, almeno credo.
Quanto mi manchi amore mio. Certo, io lo sapevo già dentro di me di questa cosa che mi manchi ma l’ho capita bene solo quando fuori ha smesso di piovere e a me mi giocava il cuore.
avanti, bisogna comunque provarci o almeno provo a convincermi che bisogna provarci.
Fossi riuscito a dirti ti amo oggi me ne fotterei della pioggia che smette o che non smette, facesse cosa cavolo vuole la pioggia, fossi riuscito a dirti ti amo io ora non sarei qui a pensare a dimenticarti senza cancellarti.
Sei incancellabile tu.
Sei come quelle macchie di inchiostro sul taschino della camicia, solo che sulla camicia ci puoi mettere una giacca, un maglioncino, ma su di te cosa ci posso mettere?
Tumblr media
Charles Bukowski
42 notes · View notes
canesenzafissadimora · 3 months
Text
Succede che una mattina ti svegli e vedi che fuori non piove più e allora ti chiedi – beh? Che è successo?
Ecco, quella mattina successe a me che da tanto tempo non amavo, ma non per chissà quale motivo, non amavo e manco io sapevo il motivo preciso, ma forse sì che lo sapevo: che senso poteva avere per me l’amare se non amare che te?
Quella mattina io avevo una gran voglia di dirti – ti amo -, almeno credo.
Quanto mi manchi amore mio. Certo, io lo sapevo già dentro di me di questa cosa che mi manchi ma l’ho capita bene solo quando fuori ha smesso di piovere e a me mi giocava il cuore.
È che prima avevo la scusa per non vedere il sole, pioveva, mica era colpa mia, ma le nuvole ora sono andate via portandosi dietro tutte le scuse. Ok, tu non ci sei, ok, ma va bene, va bene anche se va male, va bene perché io ti amo lo stesso.
C’è come un diario che ho chiuso nel petto, sento che devo tirarlo fuori e devo farlo senza schemi se non gli schemi che mi porto nel cuore.
Ah! Mannaggia mannaggia, mannaggia al cuore che non sa far calcoli ma che pure spesso sbaglia i conti.
Ma io non ero riuscito a dirti quel ti amo.
Era una primavera quando andasti via, lo ricordi? Io cercavo di farmi forza, la vita andava avanti sentivo dirmi da tutti.
Quando te ne sei andata io mi sono un po’ rincoglionito.
Mi persi, diciamoci la verità, perdendoti io mi persi. E tu? Ah! No scusa, non volevo chiederti se anche tu ci sei rimasta male, era un e tu come stai? Roba del genere insomma, un e tu cosa fai ora? Che stai facendo adesso, adesso è in questo momento, che stai facendo in questo momento? Non mi interessa cosa stai facendo nella vita, io non ci sono più nella tua vita, cosa vuoi che mi importi?
Sicuramente starai facendo tante cose belle, bellissime, ma a me importa adesso, adesso adesso mi importa, adesso in questo momento. Io adesso ti sto pensando facendomi del male. Io vorrei non pensarti ed averti invece qui, qui vicino a me.
Ma non ci sei. Non voglio pensarti ma non lasciarmi solo, non andare via anche dai miei sogni.
Tu dolce ferita mi tagli il cuore, ma io sorrido sai? Non mi fa male questo maledetto male. Sorrido perché dentro ci sei te e ti vedo, almeno posso vederti. Ti vedo pure che dai un bacio a quello lì e questo un pò a dirti il vero mi fa incazzare.
Ma tu non lasciarmi lo stesso, tienimi con te pure se sono incazzato.
Tienimi con te. Non mi fa male la ferita al cuore, no, non mi fa male, sei tu che non ci sei, non andare via oltre.
A volte mi sento tanto forte da poterti dire che non esisti senza di me.
Ma non è vero sai? È che ci provo ad andare avanti, bisogna comunque provarci o almeno provo a convincermi che bisogna provarci.
Fossi riuscito a dirti ti amo oggi me ne fotterei della pioggia che smette o che non smette, facesse cosa cavolo vuole la pioggia, fossi riuscito a dirti ti amo io ora non sarei qui a pensare a dimenticarti senza cancellarti.
Sei incancellabile tu.
Sei come quelle macchie di inchiostro sul taschino della camicia, solo che sulla camicia ci puoi mettere una giacca, un maglioncino, ma su di te cosa ci posso mettere?
Tumblr media
Charles Bukowski
12 notes · View notes
animadiicristallo · 8 months
Text
chissà se ti manco, chissà se ti capita di leggere ciò che scrivo qui.
13 notes · View notes
animatormentata · 11 months
Text
Chissà se ti manco almeno un po’
22 notes · View notes
Text
Chissà se alle mie ex amiche manco un po'. Se le mancano i momenti insieme, le cazzate al liceo, i nostri compleanni, festività insieme, le estati al mare e il mio essere così particolare.
Il 99% di me è sicura che a nessuna di loro manca tutto questo, o me, o noi e il restante 1%, sfortunatamente, ci spera che le manco almeno un po'.
Anche se a me non mancano più, perché ho imparato a non dar più importanza a chi non ti vuole più nella propria vita. Mi dispiace solo avere dei ricordi compromessi, non rivedere più le nostre foto, i nostri video, perché mi farebbe male e rabbia per come sono andate le cose.
Del mio passato non è rimasto più nessuno e mi fa sempre male saperlo, soprattutto perché non ho nessuno nel presente che possa aiutarmi ad andare avanti e probabilmente ce l'avrò mai.
Sola, mentre loro non sanno nemmeno un po' cosa vuol dire esserlo. E sicuramente ne saranno felici della mia condizione, altrimenti sarebbero ancora qui, nonostante io le abbia allontanate per vari motivi, ma almeno io ho provato a dir loro la verità, nel peggiore dei modi, però ho sempre questa sensazione che se una ci tiene davvero sa perdonare e aiuta l'altra a farsi perdonare, io invece ho ricevuto solo porte in faccia, finti riavvicinamenti, finte comprensioni per poi sfociare in accuse continue. L'unica cosa di cui mi pento sono le parole che ho usato per distruggere la nostra amicizia, perché potevo essere più assertiva e non finire nel torto marcio. Non ne potevo più dei loro comportamenti, sono scoppiata e hanno tutte avuto la scusa per prendere le distanze da me come se fossi un mostro, quando invece volevo solo sfogarmi per i cazzi miei. O forse ho sbagliato solo io, questo non lo capirò mai. A volte mi do tutte le colpe, altre no. Difficile dire con certezza come stavano le cose. Posso solo dare il mio punto di vista e cercare di capire quello loro. Ma a distanza di anni trovo ridicolo tenere ancora le distanze quindi è ovvio che per tutte sia finita per sempre. Mi sento così stupida ad aver sperato che il nostro rapporto potesse durare per anni, loro non hanno mai avuto le mie intenzioni e in realtà era evidente già dalla fine del liceo. Credo proprio che non mi abbiano mai davvero voluto bene, non sanno cosa significa amicizia o forse hanno preferito essere vere amiche con altre persone, sicuramente anzi. Io ho sempre dato il massimo nei rapporti più stretti con le persone ma evidentemente ho sbagliato qualcosa o non era abbastanza. Trovo anche inutile riaprire questo discorso, come quando parlo del mio ex. Vorrei smetterla di rimuginare nel passato una volta per tutte e vorrei solo che anche loro potessero capire cosa vuol dire essere abbandonate e sole. Ma non accadrà mai, perché è più facile indossare una maschera adatta a tutti piuttosto che essere se stessi e rischiare di essere emarginati da queste maschere.
Vabbè, non so se si è capito ma mi son capita io.
22 notes · View notes
Chissà se ti manco un po'
6 notes · View notes
r-d-m-a00 · 2 months
Text
Chissà se ti manco.
Chissà se mi pensi.
3 notes · View notes
benzedrina · 9 months
Text
La mia sconfitta personale più grande è quando mi ritiro in macchina per le 2/3 e devo girare 30 minuti abbondanti alla ricerca di un posto. Di quelle sconfitte tanto sofferte in cui vorrei fermarmi in mezzo alla strada e dire al primo che mi viene a bussare al finestrino "mi è concesso piangere?". Perché è quello che vorrei fare, piangere perché non posso farci nulla, perché non posso manco dare la colpa al capitalismo, ma manco alla fortuna se quello davanti a me con un suv ha trovato posto perché un tizio ha lasciato il posto libero proprio ora. Io al decimo giro, quello con il suv invece al suo primo giro. Perché a una certa a girare intorno li riconosci i disperati come te, ti diventano quasi fratelli, tanto da voler scendere, preparare un tavolo e sentire perché pure loro si ritirano a quest'ora. Che poi non è che vivo in una grande città dove i posti se ti ci metti te li puoi inventare, o in una piccola città dove c'è ne sono in abbondanza. Vivo in quel limbo di città con circa 100k abitanti che a trovare posto a prescindere devi faticare ma di notte non puoi manco improvvisare, devi solo soffrire. Desidero ora l'implosione come gesto catartico e simbolico nei confronti di chi ha fatto l'urbanistica, di chi ha alzato piani ma ha ristretto ste strade senza traccia di alberi ma solo asfalto e mattoni, per non parlare che a contare i passi carrabili e i posti dei disabili ne esci pazzo, sono numeri oltre la decina in ogni strada. Che poi la serata non è stata chissà cosa, nulla di epico o incredibile. Siamo andati in un'altra città, io e te, che per carità, non stavamo da soli da mesi, mi hai parlato di questo nuovo tizio che t'ha appeso per mesi e ieri ti sei accorta che era meglio lasciar stare tutto, abbiamo mangiato qualcosa e il tempo è passato. Potevamo anche stare a casa, sarebbe stata la stessa cosa, e invece no, devo imprecare per un posto. Non che mi aspettassi chissà cosa, mesi di vuoto e poi ritorni, e io ho imparato a viverle senza aspettative ste cose.
Infine ho parcheggiato sulle strisce blu, domani prima delle 9 devo spostare la macchina, e nel tornare a casa c'era un posto bellissimo proprio a 2 passi, ma la macchina è lontana e sicuro se torno indietro qualcuno disperato come me parcheggia in questo bellissimo posto libero.
8 notes · View notes
astra-zioni · 9 months
Text
Io sento frantumarsi gli organi riproduttivi quando nel mezzo di un discorso sulla psicologia e i problemi mentali - anche con persone intelligenti ed illuminate - accennando al fatto di essere border, ADHD o bipolare, l’interlocutore deve sempre immettere la battutina del cazzo dicendo “eeeeh, ormai siete tutti borderline, tutti avete l’ADHD” etc. Ora. Io mi domando quale neurone ti porta a partorire una battuta così di merda. È vero che viviamo in un periodo storico in cui le diagnosi sui disturbi mentali sembrano il nuovo oroscopo, ma si presuppone tu mi conosca ed abbia stima delle mie facoltà cognitive e parta dunque dal presupposto che se affermo di soffrire di un disturbo non è perché voglia interpretare la protagonista del film “Ragazze interrotte” o ci tenga particolarmente a sbandierare ai quattro venti le mie diagnosi perché ora è di moda, piuttosto perché magari (ed il bello è che lo sai) brancolo da circa dieci anni nel buio toccando baratri di disagio che non mi lascerebbero manco il tempo, pure a volerlo, di romanticizzare la merda che vivo e che tu probabilmente non vivrai mai. Ma soprattutto: sono stronza io che pur accorgendomi della deriva malsana che sta prendendo la narrazione circa le problematiche mentali, quando conosco qualcuno, non ho mai la presunzione di pensare che possa star mentendo circa le sue patologie? Io credo sempre a tutto fino a prova contraria. Se uno mi dice che è tossicodipendente, perché dovrei pensare che me lo sta dicendo per chissà quale tornaconto personale? Perché devo proiettare sugli altri i miei pregiudizi? Perché devo fargli presente che possa star esagerando la sua condizione quando magari quel poveraccio è stato fino all’altro ieri ricoverato? Perché c’è bisogno che uno vi si ammazzi davanti per riuscire a discernere il malessere vero da ciò che invece è frutto di una posa del cazzo? Ma soprattutto: perché devo farmi ogni cazzo di volta paranoie circa il proferire parola sulle mie diagnosi perché sono certa che l’altra persona penserebbe che voglia enfatizzare il mio stato quando possiedo più cartelle cliniche che pagelle scolastiche? Ma quanto cazzo è ingiusto?
“Eh, ma tu non parli mai dei tuoi problemi, però…” ma grazie al cazzo Gianfranco, se le premesse son queste piuttosto fingo d’essere assolutamente funzionale.
15 notes · View notes
isolasperduta · 1 month
Text
Con questo post voglio esprimere quanto mi faccia schifo tutta la struttura della borsa lavoro, anche se l'ho fatta. Prima di maggio o addirittura giugno (se non addirittura oltre) non saprò l'esito della domanda, quindi devo comunque cercare un lavoro per la stagione estiva. Anche se ottenessi la borsa, il mensile sarebbe oscenamente basso, per cui dovrei cercare di infilarci un secondo lavoro (di nascosto) così da raggranellare qualcosa in più.
E tutto questo meccanismo è per persone che non lavorano (perlomeno non in regola) e che non prendono sussidi o disoccupazione. Farlo ti rende inidoneo e la domanda sarebbe respinta o revocata. Far aspettare chissà quanti mesi nell'incertezza una persona senza lavoro ed entrate è vergognoso. Ma ancor più vergognoso è che, pur riuscendo, non si riesca manco a sopravvivere con quanto percepito, dovendo per forza nutrire il mercato del lavoro in nero per provare ad arrivare a fine mese.
Però grazie a questo bel sistema nelle statistiche risultano più persone occupate, meno disoccupati ed inattivi, e sembra che la situazione sia buona, che il governo (statale, regionale) faccia qualcosa per aiutare chi è in difficoltà. Ma in realtà non è proprio così.
4 notes · View notes
canesenzafissadimora · 11 months
Text
Succede che una mattina ti svegli e vedi che fuori non piove più e allora ti chiedi – beh? Che è successo?
Ecco, quella mattina successe a me che da tanto tempo non amavo, ma non per chissà quale motivo, non amavo e manco io sapevo il motivo preciso, ma forse sì che lo sapevo: che senso poteva avere per me l’amare se non amare che te?
Quella mattina io avevo una gran voglia di dirti – ti amo -, almeno credo.
Quanto mi manchi amore mio. Certo, io lo sapevo già dentro di me di questa cosa che mi manchi ma l’ho capita bene solo quando fuori ha smesso di piovere e a me mi giocava il cuore.
È che prima avevo la scusa per non vedere il sole, pioveva, mica era colpa mia, ma le nuvole ora sono andate via portandosi dietro tutte le scuse. Ok, tu non ci sei, ok, ma va bene, va bene anche se va male, va bene perché io ti amo lo stesso.
C’è come un diario che ho chiuso nel petto, sento che devo tirarlo fuori e devo farlo senza schemi se non gli schemi che mi porto nel cuore.
Ah! Mannaggia mannaggia, mannaggia al cuore che non sa far calcoli ma che pure spesso sbaglia i conti.
Ma io non ero riuscito a dirti quel ti amo.
Era una primavera quando andasti via, lo ricordi? Io cercavo di farmi forza, la vita andava avanti sentivo dirmi da tutti.
Quando te ne sei andata io mi sono un po’ rincoglionito.
Mi persi, diciamoci la verità, perdendoti io mi persi. E tu? Ah! No scusa, non volevo chiederti se anche tu ci sei rimasta male, era un e tu come stai? Roba del genere insomma, un e tu cosa fai ora? Che stai facendo adesso, adesso è in questo momento, che stai facendo in questo momento? Non mi interessa cosa stai facendo nella vita, io non ci sono più nella tua vita, cosa vuoi che mi importi?
Sicuramente starai facendo tante cose belle, bellissime, ma a me importa adesso, adesso adesso mi importa, adesso in questo momento. Io adesso ti sto pensando facendomi del male. Io vorrei non pensarti ed averti invece qui, qui vicino a me.
Ma non ci sei. Non voglio pensarti ma non lasciarmi solo, non andare via anche dai miei sogni.
Tu dolce ferita mi tagli il cuore, ma io sorrido sai? Non mi fa male questo maledetto male. Sorrido perché dentro ci sei te e ti vedo, almeno posso vederti. Ti vedo pure che dai un bacio a quello lì e questo un pò a dirti il vero mi fa incazzare.
Ma tu non lasciarmi lo stesso, tienimi con te pure se sono incazzato.
Tienimi con te. Non mi fa male la ferita al cuore, no, non mi fa male, sei tu che non ci sei, non andare via oltre.
A volte mi sento tanto forte da poterti dire che non esisti senza di me.
Ma non è vero sai? È che ci provo ad andare avanti, bisogna comunque provarci o almeno provo a convincermi che bisogna provarci.
Fossi riuscito a dirti ti amo oggi me ne fotterei della pioggia che smette o che non smette, facesse cosa cavolo vuole la pioggia, fossi riuscito a dirti ti amo io ora non sarei qui a pensare a dimenticarti senza cancellarti.
Sei incancellabile tu.
Sei come quelle macchie di inchiostro sul taschino della camicia, solo che sulla camicia ci puoi mettere una giacca, un maglioncino, ma su di te cosa ci posso mettere?
Charles Bukowski
11 notes · View notes
stunmewithyourlasers · 10 months
Text
Essere trasparenti non serve ad un cazzo.
Vi ricordate l'esame per cui da giorno 14 ho studiato tipo matto e che ho dato giorno 4 no?
Bene,ce n'era un secondo che era giorno 11 luglio e che hanno differito al 17 luglio
Mi sono focalizzato dato che ho ripreso a studiare manco un due giorni dopo l'ultimo esame,sul fatto che FOSSE il 17 e non l'11,di conseguenza che fosse prenotabile fino al 12 e non fino al 6.
Ecco mi sono sbagliato,lo dico a mio padre strammatizzando e dicendo che ho vinto il "minchione d'oro" per questo mese(onestamente io faccia a terra e delusissimo)e....sbuffa e comincia a dire con tono interrogatorio e ora?fra quanti mesi lo dai?fra un anno?e quando ti laurei?al che io preso molto in contropiede gli faccio notare che la sessione di esami è a settembre(manco un mese.) E che ogni volta mi si fanno pulci come se non facessi un cazzo.
"eh ma un colpo non dai esami perché c'è il covid,un colpo perché sei preso a male e ora fai minchiate"
Io mantengo la calma e mi difendo dicendogli che è eccessivo e avrebbe potuto dirmi molto tranquillamente solo "quando è la prossima sessione" ed invece no.
Rinfacciato che quasi è colpa mia il fatto che nel 2020/21 ha colpito il mio rendimento:secondo semestre del primo anno accademico+ intero secondo anno accademico ci sono state solo delle lezioni scadenti e asettiche a schermo,con un mondo impazzito e 2 mesi di fila chiusi a casa(marzo 2020/maggio 2020 con anche periodi di zone colorate fino a metà 2021)in cui bisognava uscire con autorizzazione che mi hanno ucciso accademicamente voglia ed interesse(ho comunque dato 4 esami a.a 20/21 e 5 nel 19/20 benché a pezzi),in cui ho perso il gruppo studio e le amicizie neonate in facoltà,in cui la relazione con la mia ragazza si è logorata e si è ammalata di depressione per poi mollarmi e metterci anche delle corna nel mentre perché si.
Rinfacciato che ho osato avere periodi di alti e bassi in cui ho sempre cercato di performare e fare nonostante fossi "preso a male".
4 anni del cazzo piuttosto che 3
E tu che ti vanti di essere l'unico in famiglia a non farmi pesare le cose come dici,reagisci così perché ho sbagliato una data del cazzo per prenotarmi.
Tu che mi hai visto piangere e appassire per un anno,che mi hai visto andare più volte dalla psicologa perché non ce la facevo e piuttosto che apprezzare il resto,conta questo.
Non mi meritate,vi meritavate il figlio più tossico del mondo che usciva di casa solo per non farsi sentire,che vi dava problemi su problemi a farvi chiedere dove avete sbagliato,mentre invece qua si chiede sempre dove sbaglio io.
Chissà quante ne avete fatte passare a mia sorella,che di problemi ne ha avuti molti di più e ci ha messo anche di più a prendere quel pezzo di carta,o forse no, alla fine lei ha trovato l'amore della sua vita e a 22 anni viveva da lui,cosa di cui purtroppo io non ho avuto la fortuna e quindi mi state già vedendo sfavorito in partenza perché non mi sono sistemato subito come lei,come se la botta di culo di trovare l'amore al liceo e di trovarlo con la casa di proprietà per convivere bella e pronta, sia da tutti e per tutti.
12 notes · View notes
tichiamostellina · 3 months
Text
06/02
ho riguardato le foto scattate nell’ultimo periodo della nostra storia: in tutte avevamo gli occhi rossi, anche se poi non abbiamo fumato più. io non ho mai pianto, e tu allo stesso modo non mi avresti più dato la soddisfazione di vederti di nuovo vulnerabile.
ti avevo lasciato un biglietto sotto il tergicristalli dell’auto, chissà se almeno l’hai letto o se l’hai buttato senza manco aprirlo. in realtà ora poco importa. ti giuro che sto molto meglio adesso senza te
2 notes · View notes
Text
La parte più difficile della depressione è il doversi tirar su da sola. Nessuno riesce ad aiutarti o se ci riesce dura solo qualche minuto, poi torni nella tua coltre nera a pensare che questa vita non ti sta portando a nulla e mai lo farà e le persone intorno a te non valgono chissà quanto, poiché non ti trasmettono più nulla se non delusioni continue. I miei, i genitori del mio ragazzo dicono che se lavorassi non starei così, balle. Tornavo a casa la sera esausta maledicendo ogni giorno quello che facevo, sarà che era un ambiente tossico ma non mi faceva bene perdere 8 ore del mio tempo nel fare cose che odiavo, certo nemmeno ora mi fa stare bene perdere più di 8 ore nel non fare un cazzo, perché la mia mente non riesce a progettare nulla che mi tragga stimoli. Mi sento un sacchetto vuoto lasciato alla deriva di una strada, le auto corrono, hanno una meta e io vago nel nulla. Non mi sta aiutando niente, io ci provo, ma mi spengo sempre. Ho rarissime occasioni in cui rido, ma dura il tempo di un gioco da tavolo o di una battuta che poi torno cupa e sulle mie. La cosa peggiore è vedere che chi mi sta vicino non può fare niente per me, non bastano più le attenzioni, i gesti, le premure e non perché io sia un'ingrata ma perché ho talmente tanta oscurità dentro, un buco nero che assorbe tutte le energie positive e le fa sparire. Non sono frustrata al momento, non mi disturba nulla, sono solo molto apatica e depressa, come se avessi perso tutto. Ma non è così. So che ho modo di ricominciare, di trovarmi un bel lavoro, di coltivare i miei hobby, passioni, di avere accanto almeno 2/3 persone che si preoccupano per me sul serio, famiglia instabile a parte dico, perché alla fine chi vuole esserci c'è, senza se e senza ma, senza scuse e senza allontanarsi da un momento all'altro. Ma non sono qui e per quanto apprezzi la loro compagnia, ho bisogno di persone fisicamente presenti con cui distrarmi da questo disagio che ho. A volte mi tornano i pensieri suicidi, so che non farò nulla, non mi taglierò né berrò candeggina, né mi andrò a schiantare in auto (non intenzionalmente almeno!), so che non farò nulla di irreparabile, ma so bene che mi sento una morta che cammina e ripeto, la cosa peggiore è che nessuno, niente, psicologa, ragazzo, famiglia, medicine, può fare niente. Credo da un bel po' che non mi riprenderò più, è come se aspettassi un miracolo ma qua non si muove nulla. Non apprezzo più le piccole cose, figurati quelle grandi. Ci provo a "vivere", a non lasciarmi andare del tutto, ma probabilmente lo faccio perché così la gente non parla; "perché non ti lavi?, perché non esci?, perché non mangi?" ecco. E' come se questi ultimi 7/8 anni siano stati un declino invisibile e all'improvviso il buio totale. Sto talmente a pezzi che chi mi sta vicino sembra essersi abituato e abbia perso le speranze come me e non ricevo le giuste attenzioni, ma come ho già detto, molto probabilmente non mi basterebbero. Voglio davvero evadere da questa situazione? Ci sto provando sul serio, anche a piccoli passi? Cosa mi manca per svegliarmi e riprendere a vivere come quando ero al liceo? Non posso aggrapparmi al passato, posso solo creare un futuro adatto a me per quanto sia difficile. Non mi viene manco più da piangere, di curarmi delle altre persone, a volte vorrei davvero cancellarmi da tutti i social e sparire nel nulla. Ho saltato un po' di volte le prove del coro e la messa domenicale, sto rinunciando pure al canto, o forse sto perdendo la fede. Mi sento un'ingrata, ho tutto, posso avere tutto e sto qua a piangermi addosso. Non mi merito nulla forse, l'amore, una casa, libertà. Vorrei apprezzare di più questa mia vita, vorrei non aver mai dovuto litigare con certe persone anche se tanto non avrebbero più fatto parte della mia vita, perché come al solito la gente dopo che mi conosce trova di meglio. E' sempre così e sempre lo sarà. Ho finito i caratteri disponibili.
5 notes · View notes