Tumgik
#come dipingere
der-papero · 3 months
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2 fatti.
Il pane toscano è una chiavica per fare la scarpetta.
Ho lasciato talmente i piatti puliti che il cameriere in cucina avrà esclamato s'a magnat pur 'e cozz'c 'e Santu Lazz'r!
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klimt7 · 2 months
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Libri
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[ Un piccolo estratto / 19 gennaio 2024 ]
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Arrivi sul velluto delle parole.
Ho comprato un bel quaderno per poterti parlare. La copertina non ti piacerebbe un granchè. C'è una fotografia azzurra: due ragazze accanto alle loro biciclette, la strada di campagna, una curva dolce, la sera che scende verso un altrove di pioggia estiva. Tu diresti che è un pò leziosa ma non è esattamente il colore di queste parole che scrivo.
Uso una penna a punta grossa, con le note musicali disegnate sul cappuccio bianco. Scrivo per la musica dei tuoi giorni feriti, una piccola musica a inchiostro blu, graffi sul tempo.
A computer non potrei raccontarti. Ma qui sulla carta a quadretti piccoli, le lettere si uniscono, si separano, è un percorso che mette il cuore in gola, pause bianche e istanti di te, il filo di una vita che non sapevo, al tempo dell'unione dei nostri corpi.
Perchè noi facevamo l'amore e io credevo di toccarti nel cuore della vita, e poi me ne andavo, tutto solo, per le strade di Rouen.
Più tardi scendeva la sera, i caffè biondi si accendevano a poco a poco, facili tepori sgranati lungo il sagrato freddo della nuova cattedrale, arco di pietra e cemento gettato su un domani durissimo, dove il desiderio si scontra con il cielo della notte. Restavo lì sul sagrato. Il desiderio blu non poteva reggere nel tepore facile dei caffè. Restavo lì, tra due rive, insieme al tempo svuotato e notturno che da le vertigini.
Non leggerai mai queste pagine scritte in una scuola tranquilla nel vento umido d'autunno.
Forse sono solo per me, per averti ancora un pò, è la prima volta che ti tengo nel mio habitat, la prima volta che arrivi al ritmo del mio passo.
Qui i boschi si infittiscono e ti tengo nella mia vallata tra lo studio e la merenda.  Sei nelle poesie di Cadou che i bambini recitano come una cantilena...
     Ti raggiungerò Helène
     attraverso le praterie
     attraverso i mattini di gelo e di luce...
Imparo a parlarti nel silenzio di una scuola.
Sai non c'è solo l'insolenza della felicità.
Anche nella tristezza, alla fine, tutto sembra facile ed è così semplice, assomigliarsi.
Il mondo si addomestica. Di colpo ne fai quel che vuoi.
La casetta annessa alla scuola era abbandonata da dieci anni. Il sindaco di Saint-Laurent-des-Bois, Monsieur Savy, me l'aveva detto: "Sa per qualche anno abbiamo avuto soprattutto signorine giovani! Tutte sole, in questa casa non si sentono sicure e certo non si divertono granchè. In genere preferiscono abitare a Rouen. Lì possono uscire..."
Era settembre, il primo pomeriggio. La scuola somigliava alle scuole d'una volta, un pò arretrata rispetto al paese, sulla stradina che scende verso la chiesa e il centro. La casa del maestro al piano terra non è molto grande ma c'è un caminetto in ogni stanza.
Ho messo le mie lampade da tavolo, i libri, il calore della chitarra e dei tuoi album.
Nel mio inverno, nel silenzio delle lampade morbide, ti aspetto.
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Te ne sei andata troppo presto. La gente iniziava ad apprezzare cose più leggere.
A nessuno piaceva più, chi si sbranava davanti a loro, le urla acide di disperazione, gli sputi sul niente.
Era il tempo del cioccolato, nella tua cucina con le tendine bianche e rosse. Allora le cucine piacevano, si sta meglio giusto un pò di lato, a margine della felicità, e senza osare dirlo. 
Tu facevi dolci marmorizzati cioccolato e limone, io prendevo la chitarra e le canzoni arrivavano, limone amaro e cioccolato, caldo e freddo, felicità-pazienza.
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Un pomeriggo verrai a scuola. I bambini non saranno sorpresi, ti accoglieranno come una sorella più grande, come un'amica lontana, in un giorno di pioggia nella monotonia autunnale delle aule.
Poserai il mantello su un banco, i tuoi capelli lunghi bagnati diranno le strade attaversate, la frescura dei paesi.
Sceglierai un libro dall'armadio. Noi staremo zitti, perchè tu vorrai leggere una storia, un racconto d'altri tempi.
La storia sembrerà tutta nuova, e la tua voce grave s'innalzerà su di noi come una pioggia dolcissima che si interrompe all'ora di cena. La storia sarà triste, la piccola fiammiferaia, e i sogni di luce bruceranno  la sua vita fragile e bianca. I sogni sono troppo forti, e prenderai Armelle per mano.
Io sarò sguardo, un'ombra nel cuore di quel palazzo d'infanzia. La notte scenderà presto, è già la fine d'ottobre e l'inizio d'un sortilegio blu d'inverno. Porterai la mia classe alla soglia dell'inverno, su sentieri d'altrove.
Ci sarà qualche domanda. Risponderai molto lentamente, quasi a lato della loro attesa.
Loro non conosceranno il tuo paese, forse solo il tuo nome, che ripeteranno, sillabe di mistero, dal gusto di racconto e villaggio sotto la pioggia.
Canteranno per te Tout Bas-Tout Bas, ninna nanna sulle immagini di Andersen, con il capitano di legno che dice :"Passate, prego. Passate!"
Passate, il sogno è là, passate sull'altra riva con l'amica lontana e il suo mantello inzuppato.
Io l'aspettavo, bambino, nelle lezioni di noia, all'ora dello studio. Lei non arrivava mai dormiva nei miei libri, febbre di racconti impossibile dolcezza.
In questa sera d'ottobre sarà là, in fondo al tuo sguardo come una febbre eterna.
Custodisco il tuo nome, che non ti racconterebbe.
La tua morte ha richiuso per me quel nome che non ti  racchiude più, perchè?
Avevo steso il mal di te  al fondo di due sillabe.
Ma tu sei più vaga, un nome leggero che non ti racconta.
Sei tu nell'ombra dei tigli e nelle risate dei bambini, negli sguardi che fuggono dalla finestra, nella freschezza dell'acqua quando c'è Disegno. 
Ho mostrato i tuoi album ai miei scolari, non ho detto che ti conoscevo...
Quando al mattino uscivi per andare a scuola in square Carpeaux, una voce ti chiamava. 
Ti rivedo.
Ti volti, vivace, la cartella sulla spalla. Hai un grembiule ricamato a quadretti bianchi e azzurri. Quel nome, gettato nella piazza d'aprile è il tuo, perchè volti la testa, il caschetto dei tuoi capelli ondeggia, e tu hai i gesti vivi e lo sguardo dolcissimo. Nathalie ti corre incontro. L'aspetti. In equilibrio su un piede solo, ti sistemi la calza, la cartella si china con la tua schiena.
Andate a scuola, laggiù, poco lontano, in un sobborgo di Parigi.
Ci sono grandi silenzi nella mia classe, come il rito dei dettati... Leggo molto lentamente, passando tra le file, talvolta mi fermo.
"Alain, dove sei rimasto? Rileggo per Alain...Punto. Fine del dettato...Scrivo il nome dell'autore alla lavagna..."
Penso un poco a ciò che faccio, durante la prima lettura. Ma dopo... Rileggo una volta per la punteggiatura, un'altra per il senso.
In quel momento, nel silenzio, tutti mantengono una parvenza di serietà, ma le parole se ne vanno un pò più lontano, lungo le vie dell'inchiostro blu.
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Il sabato, dopo la ricreazione delle dieci, ogni scolaro va al rubinetto per riempire il vasetto di yogurt. E' l'ora del Disegno.
Fuori, l'estate sonnecchia ancora  al sole biondo di fine settembre. Dentro profumo di acquerello bagnato. E un pò di trambusto.
"Maestro, posso andare a cambiare l'acqua?"  Tengo la brava infanzia al fondo delle ore dimenticate, quando mezzogiorno non arriva, quando i colori impallidiscono sui fogli inzuppati e i mormorii si spengono.
Tutta l'infanzia è lì.
Fuori, un paese approssimato, niente più grida, niente giochi, i vecchi si parlano lentamente, il tempo sembra più lungo.
Laggiù vicino alla Risle, Madame Dubois stende le lenzuola in un giardino troppo nudo, il tempo non passa.
[...]
Sono da te , questa sera, oltre i paesi, oltre l'oblunga dolcezza delle vallate. La mia vita si addormenta al fondo della tua assenza: mi sono colato addosso questa vallata per tenerti con me, per metterti sulla carta fino in fondo.
Nella pace di un paese e di una scuola, ti imparo.
C'è questo quaderno, su un banco di scolaro; ti scrivo la mia memoria.
Sono qui a metterti per iscritto, a colpi di penna, a colpi di passato: è la mia vita, il riflesso della tua memoria disegnata.
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tqngled · 4 months
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Domande.
Come ti chiami
Percentuale batteria del telefono?
Ti piace leggere?
Ti piace scrivere?
Cosa che tutti amano fare ma a te non piace?
Cosa tutti odiano fare ma tu ami?
Hai amicizie a distanza?
Hai tanti amici?
Hai mai letto libri in inglese?
Guardi mai film in inglese?
Pratichi qualche sport?
Se no, che sport ti piacerebbe?
A casa hai il calendario dell'avvento?
Ami fare le foto?
Ami farti le foto?
Hai tanti amici, o sei più una persona solitaria?
Ti piace cucinare?
Sei ordinat* o meno?
Che cellulare hai?
Hai mai scritto una lettera?
Pregi e difetti del posto in cui vivi?
Vivi lì da tutta la vita?
Che lavoro fai?
Ti piace il tuo lavoro?
Se non ti piace, quale vorresti fare?
Frequenti l'università?
Se studi all'università cosa studi?
Hai conoscenti all'estero?
Hai mai pensato di lasciare il tuo paese/città?
Cosa ne pensi della frase "gli amici sono una seconda famiglia?"
Che rapporto hai con la tua famiglia?
Guardi mai film in streaming?
Ti reputi una persona tecnologica?
Preferisci thè o caffè
Preferisci dolce o salato?
Preferisci fare allenamenti a casa o in palestra?
Stagione preferita?
Cosa diresti a te stess* di 10 anni fa?
Vai spesso in discoteca?
Ti hanno mai ricoverato in ospedale?
Descrivi il tuo stile d'abbigliamento abituale.
Colore preferito?
Di che colore è la tua camera da letto?
Descrivi la tua camera da letto
Parli ancora con le stesse persone che hai conosciuto 5 anni fa?
Perché hai deciso di aprire un blog di Tumblr?
Da quanto tempo hai Tumblr?
Come sei venut* a conoscenza di questo social?
Ti reputi una persona molto social?
Sei fidanzat*
Se non sei fidanzat* quali caratteristiche la tua persona del cuore dovrebbe assolutamente avere?
Film Disney preferito?
Preferisci comprare online o in negozio?
Quale regalo di Natale vorresti ricevere?
Sei molto unit* alla tua famiglia?
Vivi nella regione in cui sei nat*
Cosa ami di più delle festività natalizie?
Cosa odi di più delle festività natalizie?
Cibo che tutti amano, ma tu odi?
Cibo che tutti odiano ma tu ami?
Vorresti dei figli?
Se si, che nomi daresti a loro?
Hai animali?
Se si, come si chiamano?
Se non possiedi animali, li vorresti?
Numero fortunato?
Hai qualche brutto vizio?
Cosa ami di te stess*
Cosa odi di te stess*
Programma preferito?
Serie TV preferita?
Hai un paese/nazione nel cuore?
Intraprenderesti mai un viaggio da sol*?
Un gioco che hai sempre voluto da piccol* e che poi è finalmente arrivato?
C'è una lingua straniera che vorresti assolutamente imparare?
Ascolti molto i consigli degli altri?
Ti piacciono i giochi da tavolo?
Come trascorri la giornata di natale?
Vivi da sol*
Sito che visiti più spesso durante la giornata.
Che effetto ha su di te il giudizio altrui?
Hai degli hobby?
Esci tutti i sabati sera?
Ultimo posto in cui sei andat* in vacanza?
Ultima volta che sei andat* al cinema? Che film hai visto?
Pesce o carne?
Segui una dieta particolare?
Senti di avere difetti particolari?
Fai amicizia subito con le persone?
Ti piacciono le leggende?
Paese che hai sempre voluto vedere?
Hai i buchi alle orecchie?
Hai tatuaggi?
Se si, hai in programma di farne altri?
Canzone preferita?
Consiglia 4 canzoni
Consiglia 4 film
Consiglia 4 serie TV
Dove pensi incontrerai l'amore della tua vita?
Sei sposat*
Sei mai stat* in campeggio?
Film che tutti amano ma tu non capisci perché?
Film che tutti odiano e ma tu non capisci perché?
Hai mai fatto un falò?
Festeggerai Capodanno?
Hai dei buoni propositi per il nuovo anno?
Hai mai inviato un SMS alla persona sbagliata?
Sei brav* a dare consigli?
Sai dipingere?
Qualcosa che hai sempre voluto fare, ma che non hai mai fatto per paura?
La tua più grande paura?
La tua più grande passione?
Porti gli occhiali o le lenti a contatto?
Porti l'apparecchio ai denti?
Descrivi la tua casa dei sogni
Hai mai pensato di aprire un canale YouTube?
Oggetto che ti ricorda la tua infanzia?
Cibo che ti ricorda la tua infanzia?
Ultimo messaggio inviato?
Ultimo messaggio ricevuto?
Cosa stai facendo adesso?
Cosa stai aspettando adesso?
Ti piace il sushi?
Un piatto tipico della tua regione?
Che ore sono adesso?
Vivi in una regione dove c'è il mare?
La tua colazione tipo?
Ti piace stare in pigiama a casa?
Usi pantofole o calzini a casa?
Hai un animo infantile?
Ti senti soddisfatt* di ciò che hai ottenuto dalla vita fino a ora?
Che cosa cambieresti della tua vita ora?
Che cosa diresti al te adolescente?
@tqngled (Mar 12.12.23 h 01:00)
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sehnsucht-99 · 10 months
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Amo i cuori gentili, amo quei cuori che trasformano il dolore in gentilezza o la solitudine in amore. Amo quelli che pur avendo conosciuto il fallimento infondono ancora speranza nei propri respiri, quasi come voler dipingere delle stelle luminose in un cielo deserto e senza luna.
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estaticheparole · 2 months
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“Ciò che mi colpiva, soprattutto, era che non volevo fare assolutamente niente, pur desiderando ardentemente fare qualche cosa. Qualsiasi cosa volessi fare mi si presentava accoppiata come un fratello siamese al suo fratello, al suo contrario che, parimenti, non volevo fare. Dunque, io sentivo che non volevo vedere gente ma neppure rimanere solo, che non volevo restare in casa ma neppure uscire, che non volevo viaggiare ma neppure continuare a vivere a Roma, che non volevo dipingere ma neppure non dipingere, che non volevo restare sveglio ma neppure dormire, che non volevo fare l'amore ma neppure non farlo, e così via.”
(A. Moravia)
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ilpianistasultetto · 7 months
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Per fare un ragù decente occorre tempo e passione, aggiungere gli ingredienti giusti, tentare di ottenere un sapore unico, una magia nel piatto. Mia madre sapeva il tempo che ci voleva per fare un ragù spettacolare, di quelli che si attaccavano al palato e ne sentivi il sapore per mezza giornata. Quanto tempo..
Lo stesso accadeva per fare un maglione o una sciarpa di lana, di quelle per avvolgere il calore e scacciare il fiato dell'inverno.
Il consumismo di massa ha abbassato di molto la pretesa al meglio. Oggi abbiamo fretta, dobbiamo correre, andare veloci, e se una riflessione bussa al cervello, ti sembra tempo perso. Oggi ci sono i padroni del tempo, o meglio, del nostro tempo. Lo tolgono a noi per averne in scorta sui conti correnti, questo è il tempo che a loro serve, rendendoci schiavi di passioni inutili, e poi, ci accorgiamo di non avere più tempo per noi e si rimpiange quello gettato al vento. Quanto tempo sprecato a rincorrere cose inutili, l'effimero che diventa l'essenziale e quando siamo di fronte a qualcosa di unico, un tramonto, un cielo stellato, un caffè consumato in buona compagnia o, semplicemente, scrivere, dipingere, suonare, parlare, ecco che noi stessi diventiamo un'opera d'arte, come una sciarpa di lana fatto a mano. @ilpianistasultetto
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blogitalianissimo · 1 month
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Per 2 settimane a spargere fango verso Geolier e Ghali e a dipingere come misogino chiunque preferisse le loro canzoni a quelle delle donne in gara, e adesso le Angeliners e le Annalisers si stanno riempiendo di insulti a vicenda, SIAMO GIÀ ARRIVATE AL VARCO FEMMINISTE BIANCHE.
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SENSI DELL'ARTE - di Gianpiero Menniti
COME UNA LANTERNA MAGICA
Un pittore.
Trasognato da immagini apparse sotto ogni tocco di pennello.
Infine, rapito dai suoni immaginati di un racconto: voci, grida, scalpiccio di zoccoli, latrati, la foresta persa nelle tenebre improvvisamente animata.
Il mistero, nel fondo, attrae lo sguardo.
Infonde timore.
L'essere umano esita.
Ma l'essere gruppo spinge fino al coraggio.
Vivere è l'impresa di solitudini oltraggiate dall'incontro.
"Caccia notturna" è tra le ultime o forse è l'ultima opera conosciuta di Paolo di Dono (1397 - 1475) detto "Paolo Uccello" per la rara perizia nel dipingere volatili.
Fu uno sperimentatore: intraprese una pittura prospettica ma piegandola al modello coinvolgente del realismo magico intensamente connesso al "gotico internazionale", movimento artistico e architettonico dell'Europa imborghesita e cortigiana del tempo, anelante di rappresentazioni.
L'effetto è retorico.
Eppure contiene tutti i segni dell'incipit di un racconto di cavalieri e dame, di un'esistenza gioiosa ed emotiva, illusione sgargiante sullo sfondo di un buio in attesa.
La scena concitata potrebbe narrare una battuta di caccia, capitanata da Lorenzo de Medici, in una pineta nei pressi di Pisa.
Risale a un periodo compreso tra il 1465 e il 1470.
Forse per la testata di un letto o per un cassone oppure come ornamento domestico.
Oggi è conservata nell’Ashmolean Museum di Oxford.
Come una lanterna magica perennemente accesa.
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byronnight2 · 4 months
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In preparazione... L' ultimo quadro del 2023. Sto studiando la sfumatura migliore...non so se lo lascerò in bianco e nero.
A volte il colore non è necessario.
Come non sono mai necessarie le parole.
E dietro l' angolo mi aspetta la Reggia di Caserta. E l' Incantatore.
Ed io? Cosa sto aspettando?
Ancora non lo so.
#dipingere
#dubbi
#byronnightisback
#progetti
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alba-soledad · 2 months
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Quante emozioni suscita una sera.
In quella luce soffusa
tutto pare impreziosirsi
nel riflesso pallido,
nel dolce candore
che solo la luna sa creare.
È un dipingere nel buio
sogni di speranza
come fiori a primavera!
~ Donato Marinelli ~
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blackrosesnymph · 3 months
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Più sono tranquilla, più mi sembra assurdo ciò che racconto, fatico a decidermi se è ancora l'effetto di qualche mia percezione distorta oppure proprio il primo momento in cui finalmente vedo la reale assurdità di ciò che capitava e questo mi mette angoscia.
Non capisco sono io che ho qualche bisogno psicologico di dipingere come un pazzo il mio ex oppure sto diventando sufficientemente sana da vedere dove di fatto era davvero pazzo?
Perché insomma cambia pericolosamente la deduzione sul rapporto che io intrattengo con me stessa tra un caso e l'altro...
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E POI TI CHIEDI PERCHÉ LA PERDI?
La perdi quando lei ti regala l'alba nel suo sguardo e tu le rendi grigi i suoi giorni.
La perdi quando lei diventa arcobaleno solo per dipingere il tuo mondo e tu in cambio le dai indifferenza.
La perdi, quando lei è ancora piena di verità e tu in cambio le menti.
La perdi, quando lei aspetta una chiamata o un tuo messaggio, e tu scrivi a qualcun' altra.
La perdi, quando lei ti cerca per abbracciarti e tu la usi fisicamente.
La perdi perché…semplicemente tu non meriti una come lei.
Gabriel García Marquez
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jamajia · 1 year
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(Pensez élite avec élégance)
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♣️VESTITA DI ME♣️
MY.SOUL)
Non bisogna avere paura di quello che abbiamo dentro, ma di sicuro quello che mettiamo fuori è una sorta di complimento per chi ne capisce la vera forma, di essere se stessi.
Come dico sempre... nonostante tutto.
Lieve presenza della mia anima.(j.m@)
Cosa viene prima:il pensiero,l’emozione o il sentimento?
Per rispondere, bisogna prima definire i concetti con 3 semplici  domande.
Potete chiedere.
Alla prossima, buona settimana. (J.m@)
                             
                               ♣️AMATEVI ♣️
"Cercate di dipingere verità sui vostri volti solo così sarete vivi©⚡j.m@
mon texte pour ceux qui peuvent voir que les émotions sont comme les affres de l'âme..(j.m@)
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kon-igi · 10 months
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NON SONO UNA BRAVA PERSONA MA CI PROVO
L’altro giorno un’amica mi ha mandato su whatsapp lo screenshot di un post di tumblr, in cui il protagonista scriveva che aveva dovuto lasciare l’università prima di laurearsi perché doveva cominciare a lavorare per restituire i soldi ai suoi genitori.
La cosa, per chi non lo avesse conosciuto nella vita reale e ignorasse la sua vera storia, aveva anche un suo senso e scatenava una certa qual partecipazione emotiva nei confronti della sfortunata persona che aveva dovuto rinunciare ai suoi sogni.
Ma per me è stato come se Salvini avesse ricevuto una plastica facciale e si fosse messo a frignare sulle sue sfortune di uomo sensibile perseguitato da tutti, perché - vedete - io credevo che esistesse un confine di decenza oltre il quale non si poteva dipingere il personaggio in modo così difforme dalla persona. E invece.
Il primo sentimento è stata l’incredulità (’Sta sicuramente facendo autoironia!’), poi lo stupore (’No, dai... non è possibile!’), poi la rabbia (’Ma davvero si permette di offendere così chi ha vissuto sul serio queste tragedie?!’) e infine la stanchezza (’Davvero non potevo essergli d’aiuto più di così...’).
Ma questo post non vuole parlare di lui (ha scelto il suo percorso di uomo ‘adulto’ e vaya con dios... mi auguro solo per la sua preziosa privacy che tenga il suo egocentrico livore vendicativo a freno) ma di come a volte io faccia fatica a fare pace con quelli che nei momenti di grande stanchezza percepisco come fallimenti.
Per trovare la pace con me stesso mi sono lasciato contagiare dalla sindrome del salvatore e va bene così... in fondo se posso aiutare qualcuno, alla fine il mondo farà un po’ meno schifo.
Sapete chi è un’Incudine-Scudo? No, vabbe’... roba da nerd che capiranno in quattro e quindi evitate di impelagarvi in ricerche che vi confonderanno di più.
A volte immagino cosa si provi a pensare solo a se stessi e alla propria famiglia: io contro il mondo là fuori, con la mia compagna e le mie figlie sotto la mia ala... ma poi ricordo che non è mai stato così, che sono stato educato all’ascolto e alla comprensione, che la mia famiglia non ha mai lasciato nessuno indietro e che i periodi più duri sono stati quando credevo di dover lottare contro qualcosa per poter strappare la mia felicità da qualcun’altro.
Non so... può darsi che senta il peso di questi anni di pandemia, di guerra, di catastrofi ambientali, di risiko nostrani, di gente percossa, umiliata, ghettizzata e lasciata indietro.
L’altro giorno ho visto qua su tumblr questa striscia di Peanuts
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E boh... magari sarebbe bello se voleste condividere con me il colore e la forma di quel Pensiero Felice che una volta vi ha reso così pieni di gioia da non riuscire a trattenere le lacrime.
Ve lo ricordate?
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sciatu · 2 months
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Autoritratti dei pittori siciliani Daniele Schmidt, Pippo Rizzo, Gagliardo, Alfonso Amorelli, Bruno Caruso, Giuseppe Migneco, Lia Pasqualino Noto, Martinelli, Saro Mirabella, Ugo Attardi Verso l’inizio degli anni ’50, Salvatore Salvia De Stefano ebbe l’idea di collezionare gli autoritratti degli allora pittori viventi. Chiese aiuto ad amici galleristi e pittori per poter convincere i pittori che non conosceva a dipingere un loro autoritratto secondo il loro stile e la loro poetica. Il problema era che Salvia chiedeva questo autoritratto in un cartoncino di 15 per 18 centimetri di lato, quindi minuscolo e, per chi era abituato a grandi tele e opere ad ampio respiro, quasi limitativo. Non di meno, essendo un’opera minimale, la realizzazione degli autoritratti era sempre rimandata. Alla fine comunque Salvatore Salvia riuscì a raccogliere un buon numero di dipinti, ognuno ritratto umano ed artistico dell’autore. Una raccolta che passava da grandi pittori come Guttuso o Alliata a pittori minori ma pur sempre isolani nel tratto e nelle sembianze. Dove sia questa raccolta, non ve lo dire. Non appare in nessun museo o raccolta d’arte. C’è solo un piccolo libro che ne parla. Anche Salvatore Salvia è scomparso nel nulla tanto che neanche Wikipedia lo cita e di tutta la sua raccolta di “cose siciliane” non si sa più nulla. Alle volte l’amore non sopravvive a chi ama, anche se il soggetto di quest’amore immenso e totale, la Sicilia, resta è ancora madre di artisti e di grandi, sconosciuti, amanti dell’arte.
Self-portraits of the Sicilian painters Daniele Schmidt, Pippo Rizzo, Gagliardo, Alfonso Amorelli, Bruno Caruso, Giuseppe Migneco, Lia Pasqualino Noto, Martinelli, Saro Mirabella, Ugo Attardi Towards the beginning of the 1950s, Salvatore Salvia De Stefano had the idea of collecting the self-portraits of the then living Sicilian painters. He asked for help from gallery owner and painter friends to be able to convince painters he didn't know to paint a self-portrait of them according to their style and poetics. The problem was that Salvia asked for this self-portrait in a cardboard measuring 15 by 18 centimeters on each side, therefore tiny and, for those used to large canvases and wide-ranging works, almost restrictive. Nonetheless, being a minimal work, the creation of the self-portraits was always postponed. In the end, however, Salvatore Salvia managed to collect a good number of paintings, each a human and artistic portrait of the author. A collection that ranged from great painters such as Guttuso or Alliata to minor but still Sicilian painters in terms of style and appearance. Where this collection is, I won't tell you. It does not appear in any museum or art collection. There is only one small book that talks about it. Salvatore Salvia also disappeared into thin air, so much so that not even Wikipedia mentions him and nothing is known about his entire collection of "Sicilian things". Sometimes love does not survive those who love, even if the subject of this immense and total love, Sicily, still remains and is the mother of artists and great, unknown, art lovers.
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mestruazioni · 1 year
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ana oxa said MI VOLETE DIPINGERE COME UNA STREGA E ALLORA VE LA MOSTRO LA STREGA
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