Tumgik
#commento italiano
bahsita · 2 years
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sogno di svegliarmi da un pisolino con te e avere una lunga sessione di vanilla sex. pisolino post scopata aggressiva.
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deathshallbenomore · 2 years
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non posso credere di essermi persa la newsletter di moby dick summer con tanto di periodico recap coi memini PROPRIO MENTRE stavo rileggendo moby dick e appestavo tumblr con i miei memini e le mie cit preferite. accipicchia. 0/10
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italofobia · 2 months
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una volta lessi un commento su youtube che diceva qualcosa tipo "annalisa ha la voce più bella del panorama musicale italiano moderno ma è bloccata nelle canzonette estive"
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papesatan · 5 months
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schegge da un pomeriggio d'ordinaria follia
Romeo caracolla verso il banco, in tenuta da calcetto. Controllo il diario: compito di italiano: leggere pagina 6, trasformare il testo descrittivo soggettivo in oggettivo, per poi illustrarlo con un disegno. Guardo il testo: L’elefante. “L’elefante è uno degli esseri viventi più grandi al mondo. Possiede due zanne di 3 metri e una proboscide con cui attacca, se minacciato, e si procura cibo e acqua. Vive prevalentemente in Africa e Asia...” Il testo è già oggettivo. Cosa accidenti devo fare? Scrivo alla madre. Romeo mi guarda, sperso: “Intanto lascia una pagina e fai il disegno” dico “Sai disegnare un elefante?” “Sì, ma alle 4 e mezza me ne devo andare”.
Nel frattempo corro a segnare i compiti di Paolo, gentilmente offerti dal registro elettronico inviatogli da sua madre: compito di aritmetica: pag. 172, es. 160-163-165. Apriamo il libro a pag. 172: il nulla. Paolo gioisce entusiasta, “Forse è giusto così, non bisogna fare niente, mi sa”, cerco di tenermi calmo, la prof ha sbagliato chiaramente pagina. Scrivo alla madre. Indico il problema, chiedo ragguagli. Invito Paolo a svolgere la materia successiva. Jacopo mi chiama a gran voce: “Giuseppe, il bagno è allagato, qualcuno ha fatto pipì per terra!” Non ho tempo d'andare a controllare, perciò lo invito momentaneamente a scansarla. Si mette a ridere e continua: “Sai che somigli a Daniele? Siete fratelli!” Daniele per tutta risposta lo guarda e fa: “Magari Giuseppe fosse mio fratello!” poi fissa mio padre e aggiunge: “E Andrea è mio nonno”. Mio padre gongola felice e in un certo senso lo sono anch’io, se il mio lavoro ha il potere di compensarlo dei nipoti che non ha. “Qui siamo tutti fratelli” conclude Jacopo “e Giuseppe è nostro padre”. Prossimo alla commozione, li invito piuttosto a sbrigarsi. Controllo il telefono, la mamma di Romeo ha risposto: “Dicono che il testo è soggettivo e devono trasformarlo in oggettivo”, “Ma non è vero!” m’incazzo, “Faglielo fare come credi. Non so che dirti”. Getto via il telefono. Sono seriamente tentato di bruciare il libro. Che faccio? Romeo sta disegnando ancora l’elefante. È un elefante bello grosso, quindi ho ancora un po’ di tempo. Ma devo pensare a una soluzione, e in fretta. Nel frattempo entra Melissa, secondo superiore: “Domani ho il compito di letteratura sui Promessi Sposi” vorrei uccidermi “E tu ti ricordi il giorno prima? Sono due settimane che ti ripeto di cominciare a prepararti per il compito. Sai che dobbiamo studiare oltre 30  pagine, vero? Come pretendi di poter fare tutto in un giorno?” Mi guarda sconsolata “Comincia a fare le mappe, mo vengo e vediamo insieme”. Una voce fuori campo grida: “Giuseppe alle 5 meno un quarto me ne devo andare!”. Fingo di non sentire e corro da Paolo. La madre ha finalmente risposto: “È giusto così”. Ma come può essere giusto così? La chiamo. Ribadisco il problema, non capisce, “Ok, non farglielo fare”. Paolo gioisce al settimo cielo. Su tutte le furie, lo minaccio di dargli dei compiti extra se non la smette. Volo da Romeo, ha finito l’elefante, devo farmi venire un accidenti d’idea. Trasformarlo da oggettivo in soggettivo è impossibile, dovrebbe aggiungere delle considerazioni personali, farlo proprio, non voglio spingerlo a sbagliare, data la consegna, in più non c’è più tempo, così gli dico: “Ok, lo vuole oggettivo? Lo facciamo oggettivissimo”. Ricopiamo il testo, estromettendo avverbi e aggettivi, rendendolo così ancor più neutro e scientifico. “Giuseppe tra mezz’ora me ne devo andare!” Mi precipito da Melissa. La professoressa ha stabilito uno schema base per indicare i punti che vorrebbe veder analizzati nel commento del primo e del secondo capitolo dei Promessi Sposi il giorno dopo: biografia dell’autore, cenni storici, analisi del periodo, influenze e ispirazioni, commento al primo capitolo, commento al secondo capitolo. Melissa mi mostra le mappe: “Vanno bene così?” ha appena iniziato la biografia di Manzoni, sarà un lunghissimo pomeriggio. Giankarol intanto langue addormentato, “Giankarol studia scienze” “No” risponde “Non ho il libro”, “Usa quello della compagna”, “NO, non mi va” e si rimette a dormire, “Giankarol, guarda che chiamo tua madre! Studia scienze e non farmi arrabbiare!” “No” sussurra riaddormentandosi, mentre m’allontano. “Giuseppe tra dieci minuti me ne devo andare!”
Squilla il telefono, è la mamma di Paolo. “Giuseppe, avevi ragione, la professoressa ha sbagliato, era pagina 138, grazie”, Paolo smette di ridere e comincia a piangere disperato, dimenandosi matto sulla sedia. Chiedo ad una delle mie dipendenti di metter fine alle sue pene, mentre Giankarol persiste a dormire. “Giankarol, fai scienze”, “No”. Loris mi saluta zaino in spalle: “Giuseppe, ho finito, me ne devo andare” “Ma non ti ho ancora corretto!” “Mio padre mi sta aspettando, è già fuori!”. Bestemmiando, lo costringo a togliersi lo zaino e a farmi vedere i compiti. Lo spedisco fuori a calci e corro da Melissa, in lacrime: “È troppo… ho mal di testa, non ce la faccio”, mi siedo accanto a lei e sottolineo le informazioni essenziali al posto suo, la sprono a continuare. Ha finito la biografia, siamo alle influenze. Il romanzo storico, Walter Scott. So già come andrà a finire, ma non voglio dirlo. Bisogna fare le maledettissime mappe, dopodiché studiarle ed elaborarle infine in un discorso organico (cosa che in secondo superiore non è ancora in grado di fare), creando una bozza di commento, una simulazione di prova. La vedo nera. “Giuseppe alle 5 e mezza me ne devo andare!” Giankarol intanto sogna. All’ennesimo rifiuto, chiamo la madre. Sta arrivando, dice. Il doposcuola si svuota, m'accorgo che Melissa è allo stremo, sono già le sei, non ce la farà. M’avvicino a lei, ha smesso già da un po' di lavorare e, preso esempio da Giankarol, s’è lasciata andare sul banco, atrocemente afflitta. “Chiama mamma” le dico “le devo parlare”. Intanto arriva la mamma di Giankarol. Lo grida un po’, lo redarguisce, fanno teatro, lei lo prega, lui le sibila parole d’odio alle spalle, soddisfatta se ne va. Mentre assisto al bieco spettacolo, la mamma di Melissa chiede spiegazioni al telefono: “Allora domani non la mando a scuola…” Non so che dirle. Per me è un enorme fallimento. Mi siedo accanto a Melissa e le faccio un veemente discorso sul reagire e tramutare la rabbia e le emozioni negative in determinazione e voglia di rivalsa. Se ne va, guardandomi sconsolata. Il compito dovrà comunque farlo, se non quel giorno, un altro ancora. L’appuntamento con Manzoni è solo rimandato, ma almeno avremo tempo per prepararlo con più calma. Giankarol dorme ancora. Mi siedo con lui e lo prego di studiare. Cerco di convincerlo in ogni modo, ma non m’ascolta. Odia la prof di scienze e tutto ciò che ad essa è collegato. “Io non voglio fare lo scienziato” dice “non me ne frega niente”. Non so che fare. Lo supplico, come se ne andasse della mia stessa vita e mi domando se forse non dovrei essere io stesso a instillargli quella voglia che gli manca, inventarmi qualcosa, la differenza fra un bravo maestro ed uno mediocre. Finisce con lui sonnecchiante ed io a ripetergli asmr le varie tipologie di tessuto: epiteliale, connettivo, muscolare e nervoso, sperando entrino in lui per via inconscia. Buonanotte Giankarol, e fai bei sogni.   
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rideretremando · 9 months
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Una delle derive rovinose del giornalismo italiano è cominciata quando editoriali e commenti, spesso trasformati in rubriche quotidiane personali da alimentare con qualsivoglia fatto di cronaca, sono diventati comizietti morali pronunciati dall’alto di non si capisce quale autorità. Per cui oggi se ti compri un giornale ti sorbisci mediamente tre o quattro di questi predicozzi con pretese moralizzatrici ( e normative) “firmate”. La scuola pintoriana del manifesto era tutt’altra: un editoriale o un commento si scrivono in 40 righe rigorosamente aderenti al fatto in questione, le scrive chi ne capisce del fatto in questione e non un/a tuttologo/a, i predicozzi sono vietati perché ridicoli nonché intimamente autoritari. Pensate quanto tempo e quante polemiche risparmiati se queste tre regole basilari fossero rispettate.
Ida Dominijanni
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dilebe06 · 5 months
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Moving
In realtà avrei voluto saltare il solito commento poiché impegnatissima ma poi ho trovato la necessità di buttar giù almeno qualche riga.
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Moving è una serie coreana che nonostante il suo altissimo badget, una bellissima storia, un cast con i controcazzi e una oggettiva mancanza di difetti, ho trovato poco conosciuta e poco vista. E' un peccato perché la serie merita sicuramente la visione.
Partendo dal cast che ho trovato perfetto. Tutti gli attori hanno dato il 100% nei loro ruoli, anche gli attori stranieri - che spesso sono cani come ricordo il tizio italiano di Vincenzo - ed i ragazzi più giovani. Nota di merito per Han Hyo Joo , interprete di Lee Mi Hyun . L'avevo già vista in Shining Inheritance e più recentemente in W ma qui sboccia completamente. Intensa, letale ma amorevole e capace di divenire fredda come il ghiaccio quando serve.
Anche Jang Joo Won è stato uno dei miei personaggi preferiti poiché un vero e proprio tenerone. Grande, grosso, letale ma capace di mostrare umanità e sofferenza, solitudine e smarrimento. Ho amato la parte dove Jang Joo Won si perde per la strada e piange sentendosi smarrito. Non è una perdita reale ma sta parlando della sua vita. E' lì che lui si è perso e non sa più cosa fare di essa. Queste parti poetiche forse sono state le mie preferite.
Da notare poi come la serie offra a tutti i personaggi una caratterizzazione, un background, una psicologia che li rende umani, vivi, reali e non figurine di cartone messe lì a fare numero. Questo è particolarmente vero per i "villain" della storia: ho apprezzato molto che essi non fossero cattivi perché sì, perché lo richiede la trama. In questo caso, faccio spoiler ma sti cazzi, i nord coreani sono risultati i personaggi più interessanti della storia. Le loro vite distrutte, in ostaggio, per il loro paese e contro il loro paese... le loro storie sono tristissime e diventa difficile, nonostante siano i villain, non avere empatia verso di loro.
Ho percepito la disperazione della Corea del Nord nel tentativo raffazzonato di trovare super uomini da mandare contro i loro vicini: troppo veloci, troppo superficiali, troppo crudeli. Ma questo reclutamento forzato mostra benissimo il tormento del Paese.
Parlando della trama poi, è interessante. Moving prende una classica storia di gente con i superpoteri - alla Avangers per intenderci - che non deve lottare contro il Thanos di turno ma li mostra nelle difficoltà relazionali, di scelte di vita, di sopravvivenza.
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Come dice giustamente Jang Joo Won, Moving non è una storia di combattimenti ma un romanzo d'amore. Amore verso i genitori ma anche verso i figli, verso la patria (qualunque essa sia), verso l'interesse amoroso di turno, verso la vita... @suzuran-s-rooftop
Le scazzottate, i proiettili in testa, lo splatter, la distruzione, diventa quindi solo uno sfondo dove i personaggi navigano sopravvivendo, crescendo e maturando.
Punto focale della serie è la relazione genitori-figli e cosa i primi sono capaci di fare una volta che vedono i loro pargoli in pericolo. Per la loro sicurezza sono disposti a rinunciare a tutto: sicurezza, libertà... è un bellissimo messaggio. In questo caso i tre genitori Jang Joo Won, Lee Mi Hyun o Lee Jae Man dotati anch'essi di poteri che annusando i loro figli in difficoltà non esistano nemmeno un secondo per proteggerli e salvarli.
Vorrei poi porre l'accento sulla questione dei servizi segreti Sudcoreani e sul Vicedirettore Min. Tralasciando tutte le imprecazioni che gli ho tirato, diventa difficile non essere almeno un po' d'accordo con lui: sappiamo e abbiamo visto come anche gli altri paesi abbiano i super uomini ( Frank sempre nei nostri cuori) e che non esitano a mandarli in missione in Corea. Può essa rimanere senza protezione? Ma allo stesso tempo, nessuno vuole fare davvero questo lavoro. Discorso difficile.
Altra nota poi è la quantità impressionante di splatter. Ora, io sono sensibilissima su questo frangente e per me è stato davvero troppo. La serie infatti non lesina su arti mozzati, occhi cavati, impalamenti ecc ecc ed io ho trovato difficoltoso vedermi certi combattimenti che infatti ho skippato con la morte nel cuore perché amo le scene di rissa.
La serie offre anche delle storie d'amore anche se la mia preferita è stata quella di Kim Doo Shik e Lee Mi Hyun : lenta, delicata, romantica e pericolosa. Ho amato poi, tutti i rimandi che sono stati inseriti, come nel finale il tetto della casa viola, in richiamo alle parole passate della madre su come il viola fosse il suo colore preferito. Tetto fatto di quel colore per indicare al padre la via di casa. Carini da morire.
Anche Kim Bong Seok e Jang Hee Soo sono stati adorabili: mi è piaciuto come abbiano legato sin da subito e fossero uno il sostegno dell'altro. Come Bong aiutasse Hee sia nei suoi allenamenti sia nella relazione con il padre e come Hee fosse sempre super gentile con Bong.
Ultima nota, il finale.
Ho apprezzato che il finale della serie tornasse all'inizio: gli americani. La loro storyline si era conclusa con la morte di Frank nel quarto episodio e poi non se ne era saputo più nulla. Ma con la fine della serie, tornano in tutta la loro gloria e mi è piaciuto che gli autori non se ne siano dimenticati e anzi, probabilmente saranno la base per una seconda stagione.
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E adesso, il vero motivo perché ho sentito il bisogno di scrivere queste righe:
Nonostante le mie belle parole, nonostante non abbia trovato criticità oggettive, nonostante l'ottima produzione, Moving non è riuscito a farmi innamorare. Mi è piaciuto, ho visto una bella storia fatta benissimo e potrei parlare per ore delle cose positive di questa serie. Ma non mi ha preso il cuore.
Non è stato come Someday o Circle o anche High and Low, drama da produzione più "brutte" a volte, con anche errori e cagate che però hanno saputo conquistarmi.
Ed è proprio la ricerca del perché questo non sia avvenuto ad avermi spinto a scrivere: ho pensato che mettendo "su carta" la serie, mi sarebbe giunta l'illuminazione.
Spoiler: non è arrivata.
Ci dovrò riflettere sopra ma in compenso mi sono data due risposte: la prima è il troppo splatter. Come detto sopra non solo non ne sono un amante ma proprio non riesco a vedere queste scene, portandomi quindi a non potermi godere metà dei combattimenti.
La seconda motivazione potrebbe essere la coralità. Tanti personaggi, tante storie, tanti background che mi hanno fatto volteggiare come una pallina impazzita da una parte e dall'altra. Non sono riuscita a concentrarmi su nessuno dei protagonisti perché tutti in un modo o nell'altro lo erano.
Detto questo, che rimane una mia opinione da considerare con il tempo, Moving rimane una serie assolutamente da vedere!
VOTO 8.3
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gregor-samsung · 7 months
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“ Insieme col comunicato dell'armistizio, il ministero della C. P. [Cultura popolare] ci fa sapere che è desiderio personale di Badoglio che tale comunicato sia pubblicato fra due striscie nere a lutto. Formalismo nella tragedia. Il Primo ministro si raccomanda poi, e ne fa obbligo, che nel commento si elevi un pensiero grato al Re. Corre voce che Re e Badoglio siano scappati. Nessuno si è sentito di «elevare il pensiero ». Un tale, cui non avevo mai sentito dire nulla di impressionante, mi dice semplicemente: « Comincia una tragedia the costerà la vita a centinaia di migliaia d'italiani ».
A un angolo di strada, mentre lascio casa mia chissà per quanto tempo, vedo due soldati fermi, col fucile a tracolla, mentre la città convulsa ribollisce. Chiedo se sono là per l'ordine pubblico. No, sono stati mandati via dalle caserme e non sanno dove andare. Hanno la famiglia nell' Italia meridionale. Mi dicono che i soldati sono stati tutti cacciati dalle caserme, dai loro superiori.
All'Ambasciata di Germania si sono presentati tutti i grandi e piccoli fascisti della Capitale. Era affollato fino il giardino, e Dollman passava da un gruppo all'altro. Molti di quelli che reputavo innocui vi hanno fatto la loro comparsa, accanto alle loro amanti e confidenti. La radio trasmette notizie e appelli con una spiccata pronunzia tedesca. « Sarete nutriti, vestiti, pagati ». Che non abbiano trovato nessuno che volesse parlare in buon italiano?
Un bersagliere, presso la stazione, un povero bersagliere, si è messo a sparare come un pazzo da un carro armato italiano rovesciato, solo, in piedi, ed è stato ucciso facilmente dai tedeschi. “
Corrado Alvaro, Quasi una vita: giornale di uno scrittore, Bompiani, prefazione di Geno Pampaloni, Bompiani, 1951; pp. 367-368.
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mermaidemilystuff · 1 year
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Questo post sarà il diario della mia avventura nel fare il regalo di compleanno per i trenta al mio ragazzo. Visto che non potrò scrivere nulla a riguardo senza che lui legga, aggiornerò questo post che verrà pubblicato a fine febbraio.
17/11/2022 Il piano è estremamente semplice: due biglietti per il concerto dei Rammstein, uno per lui e uno per un suo amico.
28/11/2022 Tutto bellissimo, andati completamente a caso sull'argomento e mi commenta che saprebbe con chi andare se mai andrà a un loro concerto. PECCATO che scopro che sì, sti maledetti vengono in Italia nel 2023 MA fanno solo una data mado che ridere ed è tutto esaurito ahahah COME ME
30/11/2022 Sono corsa ai ripari e ho già pensato a un piano B intanto così se andrà male avrò il culetto coperto.
02/12/2022 Ho un po' cercato nel mondo dell'internet e per adesso il nulla cosmico. Intanto ho iniziato a dire qua e là che se qualcuno sente di persone che hanno biglietti da dare che urli e faccia mio nome e cognome
19/12/2022 Che bel periodo, tra il mio comple, Natale, Capodanno e io e lui che riusciamo finalmente a vederci un po' di più non ho UN ATTIMO per star dietro a sta storia ma ho fatto la mossa: mi sono iscritta a dei gruppi fb.
09/01/2023 Ed eccoci qui ad anno nuovo e inesorabilmente più vicini al compleanno ma senza i biglietti in mano. A questo giro ho spinto io su argomento piano B (biglietti per una partita di calcio serie A) per sondare il terreno e mi ha esattamente detto quale gli piacerebbe vedere. Una partita che verrà giocata due settimane prima del suo compleanno (le sentite le bestemmie?). Quindi se dovrò passare al piano B sarà il piano B.b e optare pure su una partita non preferita. Quando mi leggerai: mi spiace, ce la sto mettendo tutta. Qualunque cosa salterà fuori spero ti piacerà :')
10/01/2023 Sono passata all'attacco: post/commenti su vari gruppi fb e simili. Ed ecco le domande: come faccio a riconoscere un profilo fake? Come capisco che non sto venendo truffata? Come mi fido? Che diamine significa che il nominativo si può cambiare solo una volta e io che faccio se non ho la certezza di chi sia la persona con cui ci andrà? Perché è così complicato rimediare un biglietto per un concerto?
12/01/2023 A quanto pare trovare un biglietto dei Rammstein è affare impossibile. Di vari post che ho fatto ho ricevuto, per adesso, un totale di 26 commenti: tutti TUTTI (T U T T I) truffe. Non credevo ci fosse una situazione simile. Oggi poi è apparsa una Paladina delle Truffe che copia incolla un messaggio dove mette in guardia sui profili falsi e ha stilato una lista lunghissima di nomi. Alla fine del commento c'è anche una piccola guida su come capire se si sta venendo truffati, il tutto con un certo pizzico di razzismo a mio avviso. Conclude dicendo che uno dei primi campanelli è che sono tutti stranieri e che, quindi, parlano e soprattutto scrivono male in italiano. Il tutto scritto in un pessimo pessimo pessimo italiano.
15/01/2023 inizio a perdere le speranze di riuscire a trovare sti maledetti biglietti, quindi prego per una nuova data. Intanto un tipo mi ha scritto in privato per lamentarsi delle truffe e dirmi che lui è stato truffato e cercando di avvertire nei gruppi da chi, è stato pure messo in una delle liste dei paladini delle truffe come truffatore rip
16/01/2023 da un punto della regia mi dicono di stare attenta perché prima di mettere in vendita al pubblico i biglietti delle partite aprono la vendita al club, agli abbonati, alla fava e vattelapesca e rischio di non prenderli MA DICO IO È POSSIBILE SIA COSÌ COMPLICATO PRENDERE DU BIGLIETTI PER QUALUNQUE COSA
31/01/2023 MI HA SCRITTO UNA TIPA NON FAKE IO SONO RINCHIUSA A CASA CON LUI PERCHÉ SIAMO POSITIVI QUESTA COME SOLUZIONE DI VENDITA MI DICE DI FARE UNA VIDEOCHIAMATA LE HO CHIESTO SE PUÒ ASPETTARE VENERDÌ TI PREGO GIULIA METTITI UNA MANO SUL CUORE E DIMMI SIII
02/02/2023 HO I BIGLIETTIIIIIIIIIII AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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arreton · 8 months
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Iscritta ad un paio di gruppi Facebook di italiani in Germania e a me sembrano solo dei disperati mezzi analfabeti funzionali e non, che non sanno dove sbattersi la testa. Bellissimo il commento di un tizio poi, che riguardo al lavorare in Germania per gli italiani dice: "se devi lavorare per gli italiani allora meglio che rimani in Italia". Ed infatti nei commenti sotto tutti a sconsigliare di andare a lavorare per i propri "connazionali". È inutile: il pezzente italiano resta pezzente italiano pure se "si fa i soldi" ed emigra altrove. Il suo orizzonte mentale sarà sempre la pezzenteria e lo sfruttamento (nel caso degli italiani in Germania: dello sfruttamento altrui). Un po' come i siciliani che fanno tutti i guerrieri dicendo che in Sicilia hanno lavorato per tot ore per una miseria, che al nord va meglio, sei pagato meglio e sei più tutelato e poi fanno in modo – paradossalmente – di farsi sfruttare e fare i disperati anche lì dove dicono di stare meglio ed essere più tutelati. Inizio a credere che sia proprio un problema cognitivo, che per certi l'ambiente circostante forgia i loro scambi neuronali, il loro modo di capire le cose. E quindi puoi dare loro tutte le tutele ed i soldi di questo mondo, resteranno sempre dei pezzenti.
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b0ringasfuck · 2 years
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Bombe a mano vs. ribaltamento di tavolino. Il commento di un esperto: dilettanti
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Il commento di La Russa:
"La cosa che ci ha sorpreso è stata non tanto la violenza dell'attacco quanto la sua premeditazione - ha commentato ancora l'esponente di Fratelli d'Italia - infatti erano vestiti tutti uguali, di nero, incappucciati. Detto questo, sembravano alle prime armi, non ci siamo preoccupati più di tanto, ci hanno dato l'impressione di essere disorganizzati come squadra d'assalto, e anche spaventati dalla nostra reazione. Però la volontà era quella di far male avendo preparato assalto e avendo contato sull'effetto sorpresa in quanto sono piombati all'improvviso".
I precedenti di La Russa:
Il 12 aprile 1973, quando era uno dei capi del Fronte della Gioventù di Milano, nella manifestazione organizzata dal Movimento Sociale Italiano contro quella che veniva definita "violenza rossa" furono lanciate due bombe a mano SRCM Mod. 35, una delle quali uccise il poliziotto di 22 anni Antonio Marino. La Russa fu indicato come uno dei responsabili morali dei lanci di bombe.
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u-more · 1 year
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Se fossi ultraottantenne, strafottente (tanto, mancherebbe poco) e parlassi solo dialetto calabrese, direi: «Elly Schlein? ’na storta. Bonaccini? U porcu avi tri pila e tri pila avi u porcu».
Con un po’ più di aplomb — e in italiano — commento invece così: «Il derby Schlein-Bonaccini? A prima vista uno scontro tra il nuovo e il vecchio, progetto contro tradizione. Lei movimentista, lui quadro di partito. Esperienza e biografia internazionale contro radici contadine. In realtà è il solito fumo di sempre. Come mai Franceschini, Zingaretti e Boccia appoggiano Schlein?! Non perché improvvisamente fulminati dalle sue idee sulla transizione ecologica o sulla sessualità, ma semplicemente perché vi scorgono l’inciampo che può bloccare Bonaccini, quello dei due che avrebbe gli strumenti e l’esperienza per fare piazza pulita non tanto delle correnti come aree politiche quanto come filiere di potere. Da oltre vent’anni Franceschini ha il fiuto di capire dove va il vento e si schiera per inchiodarsi subito alla futura poltrona vincente. Non a caso il suo nomignolo è «Dario l’autoreggente». Può senz’altro darsi che sia vero quello che dice Schlein, cioè che «la sinistra non è riuscita ad anticipare le grandi trasformazioni che stanno spaventando le società. L’aumento delle diseguaglianze, gli effetti sul lavoro delle innovazioni tecnologiche, l’emergenza climatica che mette a rischio il pianeta», ma siamo sempre ai titoli dei capitoli. Il lavoro, certo, ma la produttività, il merito, la concorrenza, la sicurezza? E sulle armi all’Ucraina? E quali alleanze politiche bisogna mettere in campo dopo il disastro del 25 settembre? Titoli. Senza poi alcun testo. Un protagonismo fresco ma anche una rimozione dei temi politici. E lui? Pure peggio: «Costruire una piattaforma di governo e un partito in grado di farla vincere alle prossime elezioni, sfidando la destra». Perché, fino a oggi cosa avevano fatto, gli altri? La coazione a ripetere tipica della vecchia scuola comunista. In definitiva nessuno di questi due cambierà un bel nulla nel PD. Un partito che da quando è nato parla solo di due argomenti: leggi elettorali e primarie, di come eleggere i parlamentari e di come eleggere i propri dirigenti. Se ne strafotte del Paese».
(Ecco. Alla faccia dell’«aplomb»…)
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mchiti · 2 months
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ma salvini si è fatto tumblr e non lo sapevamo? che cazzo sono questi anon di merda persino qui sopra
😭 ne ho pure altri ti giuro non ho capito da dove vengano. cioè ovviamente sono arrivati per il post che ha tutte quelle note ma che ci fanno su tumblr sti troll? chi sono? ma perché?? purtroppo qualche commento italiano pro-isr*ele anche sotto ai post li ho visti quindi che ci sono ci sono, ma i troll deliranti....😭
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fallimentiquotidiani · 2 months
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Gli Skiantos fanno cacare e Bologna non è niente di che
Commento da italiano medio che conosce solo le canzoni di Sanremo, dai che tra un anno potrai di nuovo ascoltare quella merda che ti piace.
Però adesso è meglio che torni a farti tosare la lana.
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diceriadelluntore · 1 year
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Storia Di Musica #274 - AA.VV., Easy Rider (O.s.t.), 1969
Le storie di musica di Maggio le ho scelte pescando da un oceano immenso: le colonne sonore. Sono comparse già in passato in questa rubrica, ma non in senso organico. Nemmeno stavolta sarà possibile essere esaustivi, occorrerebbero centinaia di domeniche, ma ne ho scelte 4, particolari, dove il rapporto con la canzone rock è decisivo, anche e soprattutto come genesi dell’intero accompagnamento musicale al film. Easy Rider era uno slang un po’ sboccato per definire un playboy, ma dopo che Dennis Hopper decise di usarlo per il titolo del suo primo film, è divenuto sinonimo di motociclista, che vive la vita in libertà da antieroe. Hopper insieme a Peter Fonda firma la sceneggiatura di uno dei più grandi film degli anni ‘60, manifesto della stagione hippie americana, e nel 1969 esce nelle sale Easy Rider (che in italiano ha un sottotitolo Libertà E Paura): Wyatt e Bill, dopo avere trasportato un carico di cocaina dal Messico agli Stati Uniti, investono parte del guadagno in due motociclette nuove con l'intenzione di attraversare il paese, dalla California a New Orleans, per andare a vedere il carnevale. Le due moto, Captain America che aveva la bandiere a stelle e strisce sul serbatoio, e Billy Bike, che aveva il motivo a fiamme, sono i due nuovi carri della frontiera, in un viaggio dove i nostri sono visti sempre di cattivo occhio, vengono arrestati, incontrano altri personaggi bizzarri (come George Hanson, interpretato da un leggendario Jack Nicholson), sperimentano le droghe, un finale tragico (che lascio a chi non ha visto il film di scoprire). Hopper si dice che volesse in un primo momento usare come commento sonoro le canzoni che passava la radio mentre era in lavorazione in film. In un secondo momento, vennero contattati  Crosby, Stills, Nash & Young, ma non si fece più nulla. Peter Fonda chiese al suo amico Bob Dylan di usare It’s Alright Ma (I’m Only Bleeding) per una delle scene decisive, ma Dylan declinò (per poi cedere all’utilizzo in un secondo momento), e leggenda vuole che scrisse su un foglietto questi versi: ”The river flows, it flows to the sea/Wherever that river goes, that's where I want to be/Flow, river, flow” con questo consiglio “Portalo a Roger McGuinn”. Fonda così fece e McGuinn scrisse Ballad Of Easy Rider, partendo da quel verso, che divenne la canzone colonna portante del disco. Hopper, che in verità all’inizio aveva problemi di bugdet, cerco di limitare le canzoni. Ma il film, che ebbe successo incredibile fin da subito, spinse la ABC Dunhill a pubblicare la colonna sonora. Dato l’alone mitico della pellicola, finì che le canzoni in essa contenuta diventeranno altrettanto mitiche: caso emblematico furono i due brani scelti degli Steppenwolf, The Punisher ma soprattutto Born To Be Wild, una delle prima canzoni proto metal, uscita un anno prima (1968) nell’album d’esordio della band e che è associata ormai a qualsiasi viaggio su una autostrada un po’ libera. Hopper scelse la magia di Hendrix, nella suggestiva If 6 Was 9, da Axis: Bold As Love del 1967, dove la chitarra di Jimi sembra un uccello magico spaziale nel finale, e poi altre chicche della stagione psichedelica musicale: il folk psichedelico dei The Holy Modal Rounders con If You Want To Be A Bird (Bird Song), l’ode all’erba di Don’t Bogart That Joint dei Fraternity Of Men (che fu il nucleo primitivo da cui poi nacquero gli stupefacenti Little Feat), la musica da carnevale di Kyrie Eleison/Mardi Gras (When The Saints) degli Electric Prunes che inizia come il kyrie delle messe preconciliari. Chiudono il tutto la ripresa di McGuinn di It’s Allright Ma (I’m Only Bleeding), i Byrds, che rifaranno come singolo di successo Ballad Of Easy Rider, che riprendono con garbo Wasn't Born To Follow (del magico duo Carole King/Gerry Goffin) e uno dei brani simbolo degli anni ‘60 della stagione americana, The Weight de The Band, che nel film è nella versione originale della mitica band canadese, nel disco è cantata da un gruppo che si chiama Smith, perchè la Capitol Records che aveva i diritti non li cedette per la colonna sonora su disco. Il disco fu anch’esso un successo, arrivando al numero 6 della classifica di Billboard e diventando disco d’oro nel gennaio 1970. Il film, che vincerà due premi Oscar a Nicholson come attore non protagonista e per la sceneggiatura originale, finirà per creare due archetipi: uno dal punto di vista visivo, l’altro sullo stesso uso della musica per i film, contribuendo anche all’idea stessa di una certa America, che continua ancora oggi a suggestionare, a confondere, ad affascinare ed impaurire.
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