Tumgik
#comunque mi lascia un messaggio se sei interessato
saintvellum · 4 years
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qualcuno vorrebbe essere la mia compagna linguistica per l’italiano? so che ci sono apps come tandem e hellotalk ma è diventa noioso... avendo apps molti diversi e anche è difficile a trovare qualcuno con cui puoi avere una conversazione buona. mentre se stai seguendo il mio blog, quindi forse noi abbiamo ancora alcuni interessi simili. e anche se vuoi, mi piacerebbe aiutarti con inglese.
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mydemonicas · 6 years
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Obbligo o verità?
@nomeoriginaledainserire: Here’s a prompt for you 🌚❤️ Che ne dici di una bella Teen AU dove sono tutti ad un party e allora gioia gaudio emozione partono gli obblighi improbabili e le verità indecenti sia per Ermal che per Fab? XD
Ciao! Grazie mille innanzitutto per la richiesta, davvero, sono felicissima che tu abbia proposto questo prompt a me! Purtroppo non riesco a postarlo come risposta all’ask (grazie @/Tumblr, sempre molto GENTILE), quindi ho riportato qui il messaggio!
Spero di fare del mio meglio, buona lettura:
ALLORA, prima di tutto creiamo un contesto
I nostri boyz hanno rispettivamente 17 e 19 anni, Ermal è in quarto superiore e Fab tra una bocciatura e un trasferimento dovuto a dei problemi con dei professori si è ritrovato nella classe di Ermal 
E diciamo che è ormai maggio, le vacanze si avvicinano e non si sono mai parlati per davvero
Certo, qualche parola se la erano scambiata, ma tra l’impressione da burbero bad boy, il fatto che era ricoperto di tatuaggi in un liceo classico e pregiudizi vari non avevano avuto l’opportunità e neanche la voglia di scambiare due chiacchiere, soprattutto perchè Ermal a scuola era l’esatto opposto suo, con i suoi ricci perfetti, sempre perfettamente ordinato e attento alle lezioni in primo banco
Nonostante Marco, compagno di banco, con la faccia appoggiata alla mano cercasse sempre di distrarlo per giocare all’impiccato o a tris sul banco, mentre Vigentini, dietro di lui, lo punzecchiava con la matita e gli infilava cose tra i capelli, cosa che puntualmente faceva incazzare Ermal mentre Pace li osservava dalla fila accanto e rideva 
Quindi ecco, Fabrizio, seduto in ultima fila laterale insieme a un silenzioso Emiliano (con cui non aveva scambiato mezza parola in mesi) osservava ‘sti teatrini tutti i santi giorni, ma si sentiva parecchio fuori-luogo 
Questo finchè Andrea decide di organizzare una sottospecie di festa il sabato sera
Aka i suoi genitori erano andati in vacanza per una settimana e, convinti dagli amici del figlio che “non si preoccupi signora, non lo lasceremo solo , lo controlliamo noi” seh seh proprio aveva la casa tutta per se 
E perchè non organizzare qualcosa? 
Insomma, qualche amico, un po’ di birra e si fa la serata 
Solo che da essere in 5/6 alla fine la cosa si era sparsa in tutta la classe e si ritrovano 28 persone nella casa di un Andrea che già si immaginava il cazziatone dei genitori se avessero rotto qualcosa 
Quindi una parola tira l’altra e anche Fabrizio si ritrova invitato e dopo mille pippe mentali si dice perchè no? Male male se ne poteva andare 
Quindi quando arriva -in ritardo, ovviamente- a casa di Andrea si ritrova un po’ di gente, birre già mezze sparse, musica che non riusciva a riconoscere in sottofondo e chiacchiericci vari
“Ciao Fabrizio! Entra pure, c’è un po’ di gente” dice Andrea, che nonostante il casino riesce a districarsi tra le persone per fare gli onori di casa 
Ed effettivamente erano anche troppe persone in un solo appartamento per i gusti di Fabrizio, ma cerca di passarci sopra e dopo qualche ciao detto a compagni con cui non ha mai realmente parlato si prende la birra e si mette in un angolo della stanza a osservare
Dopo neanche 5 minuti si rende conto che c’è un via-vai strano e inizia ad esserne particolarmente interessato quando intravede il proprietario della casa con cavi e una chitarra in mano 
(Avete presente i piccioni che girano improvvisamente il collo appena sentono l’odore del cibo? ecco)
Fatto sta che nel giro di 15 minuti hanno spostato divani e cose varie e hanno fatto una sotto(moltosotto)specie di palchetto e solo in quel momento intravede Ermal, che fino a quel momento era imboscato in chissà quale posto 
E Fab è tipo w o a h, abituato a vederlo sempre tutto rigido e impostato adesso se lo ritrova con dei jeans mezzi strappati, una maglietta dei The Rolling Stones e i capelli tutti scompigliati 
Fab ha praticamente visto la luce 
E se prima pensava che Ermal fosse semplicemente bello, adesso gli sembrava una vera e propria opera d’arte (Bizio asciugati la bavetta)
La cosa non migliora quando lo vede armeggiare tra casse e microfoni 
Mica si incanta a vedere le lunghe dita dell’altro tra i cavi dei microfoni, no no 
La cosa va ancora peggio quando, oltre a Marco e ad Andre, il suddetto ricciolino si aggiunge a loro 
“AH- AH- PROVA PROVA, ok penso che vadano. Allora, visto che siete qua ne approfittiamo per fare le prove per quando diventeremo delle grandi star e ci pagherete per venirci a vedere” dice ridacchiando Vige, seguito a ruota dai “se se proprio convinto Andrè” “la convinzione fotte la gente Vige!” “Aò ricordati di me quando diventerai famoso!!” urlati dai suoi amabili compagni di classe, mentre Fabrizio sempre nel suo angolino ridacchiava mentre vedeva Ermal dargli uno scappellotto in testa
“Vi canto una canzone scritta da me... si chiama Il vento della vita, poi faccio qualche cover, promesso” dice Ermal con un filo di voce 
E quando inizia a cantare Fabrizio lo vede chiudere gli occhi mentre è completamente trasportato dalla musica e non riesce letteralmente a staccare gli occhi dal suo viso, per tutta la durata della canzone 
Cosa di cui Ermal se ne rende conto quando, a fine canzone, li apre e sente decisamente lo sguardo dell’altro su di lui, che ricambia a sua volta sorridendo 
E Fab è tipo error 404 file not found e dopo un attimo di panico sorride anche lui, per poi applaudire insieme agli altri 
Quindi dopo quell’attimo per rompere il ghiaccio cantano qualche altra cover, per poi finire tra applausi e fischi d’approvazione 
Appena sistemano le cose, Fabrizio decide che è giunto il momento di parlargli, roba che ora o mai più
“Ehi, ciao”
“Ciao”
“La canzone tua... è bella, m’è piaciuta molto” 
“Davvero?” ad Ermal gli si illuminano letteralmente gli occhi, cosa che fa sorridere Fabrizio
“E certo, mica dico stronzate”
“Grazie”
“Ti va ‘na birra? Magari fuori da ‘sto casino”
“Andiamo al balcone, così mi fumo anche una sigaretta” 
Fab è sempre più sconvolto mentre la facciata da perfettino che il compagno di classe aveva si stava letteralmente sgretolando davanti ai suoi occhi 
“Sai, non pensavo che tu fossi così”
“Così come?” 
“...umano? Non so bene come spiegartelo”
“I pregiudizi sono la piaga dell’umanità -risponde tirando l’ultimo tiro della sigaretta che si era rollato- ma ammetto di averli avuti anche io su di te, siamo pari” 
“Da quanto suoni?” e cominciano a parlare di musica, dei loro cantanti preferiti, di concerti, di testi e scoprono di avere in comune una passione così ampia che neanche si rendono conto del tempo che passa, almeno non finchè arriva Marco a interromperli, un po’ stranito dall’accoppiata che si era creata (soprattutto perchè stavano ridendo di gusto spintonandosi con le spalle) 
“Ah ma siete qua! Vi davamo per dispersi... siamo rimasti in una decina e pensavamo di giocare a obbligo o verità, venite?” 
A malincuore i due -ovviamente- non potevano dire di no e dar buca a loro, in particolare al proprietario di casa che era già gasatissimo all’idea di giocare
Quindi si ritrovano tutti in cerchio nella sala, chi impaziente e chi scazzato 
“Allora, a turno abbiamo un obbligo o verità, scegliete e la verità da dire o l’obbligo da fare viene scelto da indica il giro di bottiglia, chiaro?” 
E tra un Marco che ammette di avere una cotta per Anna della quinta che è accanto a voi nel corridoio, un Emiliano che incredibilmente parla e un Andrea che è stato costretto a leccare un calzino di Dino, arriva il turno di Ermal 
“Obbligo o verità?”
“Verità”
La bottiglia punta verso un entusiasta Francesco, che subito “Oh raga, qui le cose devono farsi piccanti altrimenti che noia! Quindi Ermal... sei mai stato con un ragazzo?” 
Attimo di gelo in cui Marco e Andrea, consapevoli della risposta, alternano lo sguardo tra Francesco e l’amico, spezzato da una voce decisamente chiara “Sì” 
Bizio allert
“Ma davvero davvero? Cioè avete fatto cose?” 
Ermal ridacchia più del solito, cosa che fa capire a Marco che sicuramente ha bevuto più del solito anche se stranamente il cambiamento è impercettibile agli altri “Si, Gabba. Non abbiamo scopato, ma gli ho fatto un pompino che penso che non si scorderà mai” risponde Ermal con fare teatrale, cosa che fa ridere ancora più del dovuto Fabrizio, che di fronte a lui lo guarda bevendo quel po’ di birra che era rimasta 
“Ma tu guarda Meta, tanto santarello e poi ci sgancia ‘ste bombe” dice a sua volta Francesco dandogli ‘na pacca non indifferente alla schiena 
“Dai dai andiamo avanti, tocca a Fabrizio! Obbligo o verità?”
“Obbligo, decisamente”
“Aò visto che siamo in vena di ‘ste cose bacia per 10 secondi chi punta la bottiglia” 
La bottiglia gira e... Ermal 
E Fabrizio, che al destino fino a quel momento non ci credeva, ringrazia chiunque sia il responsabile di quella botta di culo e figurati se ti tira indietro 
Ermal, che si era mostrato indifferente fino a quel momento, si sporge dal cerchio formato dalle gambe degli altri per mettersi verso il centro “Vieni, facciamolo” mentre Andrea sussurra a Francesco “Non penso che sia molto triste di quest’obbligo comunque eh” 
Fabrizio molla la bottiglia e si mette anche lui al centro del cerchio, per poi avvicinarsi anche col viso
Ermal si aspettava un misero bacio a stampo e invece nel giro di mezzo secondo si ritrova la mano del più grande sul suo collo, quindi perchè non approfittarne? Tanto il danno ormai era fatto
Quindi schiude le labbra e lascia che la lingua accarezzi le labbra dell’altro, che a sua volta le schiude per approfondire il bacio sotto gli occhi dei loro compagni di classe 
E continuano a baciarsi finchè Gabbani li interrompe con un sonoro “Oh ragà, sembra l’inizio di un porno i 10 secondi so’ passati” e si staccano, per poi guardarsi e scoppiare a ridere sulla spalla dell’altro dopo mezzo secondo (scemo+scemo)
Passano così il resto della serata tra ammiccamenti e scherzi, risate e prese in giro fino a quando, alle due di notte ormai passate, Fabrizio annuncia di dover tornare a casa 
“No ragà devo andare, mio padre m’ammazza se se sveglia e nun me trova” dice prendendo la giacca di pelle che si era portato per poi alzarsi
“Aspetta, ti accompagno io alla porta!” dice a sua volta Ermal, alzandosi leggermente barcollante 
Socchiudono la porta d’ingresso e si mettono sotto al porticato che divide il giardinetto dal cancello
“Ci smezziamo una sigaretta?” e, dopo aver annuito, si appoggia al muro accanto a lui 
“è stata ‘na bella serata” dice Fabrizio rubandogli un tiro direttamente dalle sue mani 
“Decisamente” ridacchia Ermal sfregandosi le mani sulle braccia per ripararsi dal freschetto della notte 
“Non pensavo che fossi... insom-” 
“Gay? Non lo sono, non penso. Penso che la sessualità sia una cosa molto fluida, non amo definirmi” 
“Neanche io. ‘so contento che me capisci” e sorride scompigliandogli leggermente i capelli 
Continuano a stare lì fuori finchè la sigaretta finisce e una volta fatto l’ultimo tiro Fab si gira verso di lui 
“Allora... ci vediamo lunedì” 
Non fa in tempo a finire di dirlo che viene tirato da Ermal, che replica il bacio dell’ora precedente lasciando senza fiato il più grande, che ricambia con piacere 
“A lunedì, Bizio” 
EEEEEEEEEEEEEEEE niente, spero che vi sia piaciuta. Sinceramente (forse essendo la prima richiesta) non ne sono pienamente soddisfatta, ma spero che venga apprezzata comunque! 
Le richieste, se ne avete, sono sempre aperte come la gambe di Ermal, quindi non esitate a mandare prompt. Alla prossima!
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theseershoto · 3 years
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[ Whatsapp message to: Shoto Shock🌪] > Io non posso farcela [delete] > Ciao, Shoto, ma quello è il tuo fidanzato? [delete] > MA CHE... [Delete] > Ciao, Shoto, ho visto una tua foto, avevi un bel sorriso ma lo condividevi con un altr [delete] > NON SO SCRIVERE UN FOTTUTO... [delete] > So che sembra strano che io scriva più di tre righe, ma sto impazzendo. Questa volta in negativo. Spero di essere la persona più infima di questa terra, ma vederti con un altro ragazzo che non so chi sia.. beh.. mi sta tipo spezzando ogni pensiero del cervello...perché ti pensavo diverso, ti pensavo più “esperto” su di me che sugli altri. Sai, non sono una persona che parla con la gente, ma tu... tu hai colpito il centro di una ferita, ma con l’alcol, disinfettandola. Ora brucia, ma è diverso... Ti prego dammi una spiegazi [inviato per errore] > [il messaggio precedente è stato eliminato] > Buonasera, ti disturbo? [sent con tanto di magone in gola] Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Non mi disturbi mai, biscottino ❤ Ho letto il messaggio che hai mandato prima(x)" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock 🌪] > Ah si? E allora quello? Nemmeno lui ti distur [delete] > Per fortuna, volevo chiederti un consigl [delete] > Ti pensavo, forse😏 > Ti sembro un biscotto? 😂 [sent] Shoto Ryuck [whatsapp message] To:Blake 🥀 " A che gioco stai giocando?(x) Io ti penso sempre invece, lo sai 😊 Certo, da mordere 😍" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock 🌪] > Davvero? > Non si direbbe [delete] > Mhh 😍 a proposito, ti sono passati i lividi dei miei? [sent] Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Davvero Blake, non sono mai stato così serio con qualcuno prima di te. Quasi 😭 devi farmene altri...." Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock🌪] > Non penso di dovertene fare altri, Shoto. [delete] > Chi è quello della foto, santa maledizione? [delete] > E dopo di me? > mh. Sta tranquillo, non essere marchiato è liberatorio.. [sent] Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Mi stai chiedendo se staremo insieme per sempre? Io non sono più libero ora, appartengo a qualcuno, quindi devo averli" . Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock 🌪] > Lascia stare.. > Capisco allora tolgo il disturbo [sent] Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Perché non mi chiedi quello che ti frulla davvero per la testa allora? Visto che non ti fidi di me, allora assicurati di aver ragione prima di allontanarmi" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock🌪] > Perché dovrei chiedere se sei stato più che chiaro? > Non è che non mi fido... > Shoto, dopo di me, come chiama? [delete] > Porca puttana, tu sei l’esperto [delete] Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "No invece, perché quando dico che appartengo a qualcuno, parlo di te. Quindi chiedimi ciò che vuoi chiedermi e stavolta non cancellare il messaggio" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock🌪] > Non puoi appartenere a me e farti le foto con altri, Shoto > Mi dispiace, ma reggo poco anche un’amicizia. Non so come si fa a stare con chiunque > Quale messaggio? [sent] Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "È mio cugino, gelosone" Blake Edward Hill [Whatsapp message to: Shoto Shock 🌪] > Tuo cugino? Shoto, davvero, non devi fingere [sent] Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Non sto fingendo, scemo.... È mio cugino, si chiama Hyo-jae. Il maggiore di tre e sono come fratelli per me. Io...capirai...quando saprai... Ma non sto fingendo. Lui sa anche di noi" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock🌪] > Dio, che sollievo [delete] > Tuo cugino. Va bene. E che.... ok, scusami. > COSA? > MA CHE SA? > MA IO NON SONO GAY! [delete] > MA PERCHÉ? [sent] Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "È che sei il mio gelosone ❤ Gli racconto sempre tutto...non ho segreti per lui.. Figurati se non gli raccontavo la mia prima cotta E comunque sa di noi anche la mia migliore amica" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock 🌪] > È che pensavo mi avessi già dimenticato.. > Cugini no filter, capisco. > Mio fratello se glielo racconto mi prende in giro, non mi ha mai visto interessato negli ultimi anni. Non so se ci crederebbe. > Ti prego, non chiamarmi prima cotta. > Mi sento male [delete] > Io non so descrivere cosa provo e tu già sei alle definizio [delete] > Mh. Troppe persone. [sent] Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Dimenticarti? È possibile? Non credo sai... Non ho più voglia di fare sesso con nessuno, nemmeno di andare per bar a flirtare...non sono mai stato così fedele, perché non mi è mai importato. Te l'ho detto, è più di un cugino...capirai,lo prometto Ti metto in imbarazzo? 😂😂 Troppe? Hahaha eppure all'infuori della mia famiglia mi fido solo di Pheli! E poi pensavo andasse bene se dicessi a tutti che sono solo tuo. Allora non lo dico al mio amico poliziotto sexy!" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock🌪] > Si.. > Sarebbe anche la situazione migliore dato che non ho controllo [delete] > E adesso ti importa? > Non mi metti in imbarazzo. È che non sono abituato né a mostrare i sentimenti né a provarli. > Vorrei che lo capissi. > Pheli è la tua migliore amica? > SEXY hai detto. Sexy. Scrivilo di nuovo e lo ammazzo. Così sarà sexy nella tomba. > A meno che non ti innamori dei morti potrei stare tranquillo dopo. 🙃 Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Forse tu riusciresti a dimenticare ciò che c'è fra noi...ma non io. Questi sentimenti sono troppo nuovi e forti, non penso ad altro che a te. Mi importa e come.... Tantissimo Blake. Presto ti racconterò la mia storia e capirai, promesso. Si, è lei! La mia bestie che mi porta sempre tanto cibo spazzatura in obitorio ❤ Me lo fai venire duro quando ti ingelosisci... Lo sai? Cavolo....ti riempirei di baci😇" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock 🌪] > Non è facile dimenticare una persona, Shoto. > Provo la stessa cosa, sono un folle. > Hai tempo, non fuggo se non fuggi tu. > Quindi l’obitorio è il nuovo Mc Donalds.. > Perdo i connotati se fai così. Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Allora non dimenticarmi... Ok? Io non fuggo, tu non allontanarmi. Diciamo se mi vuoi, mi trovi lì u.u e io amo mangiare, quindi mi si compra così u.u Tu smettila di essere così djdjdjdjjdjd adorabile 😍💕 ti mangio" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock🌪] > Mh, io sono pericoloso, non dovrei stare con te. > Fatti comprare di meno, allora. > Smettila, va. 🖤 Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 " Non me ne frega niente. Non mi fai paura. Mi piaci, smettila di dire queste stronzate. Mi feriscono(x) Si compra solo la mia momentanea attenzione, perché ora ho un padrone 😇 Un cuore djdjdjdjjfjd😍😘" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock🌪] > Sei un tornado di coraggio, ma sta’ attento. > I padroni potrebbero essere gelosi comunque. > L’unico cuore che uso, perché è del mio colore preferito Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Mi fido di te e sono attentissimo. La gelosia del mio padrone mi eccita sessualmente.... Io con te potrei usarli anche tutti 😊" Blake Edward Hill [Whatsapp message to: Shoto Shock 🌪] > Va bene > È già sera. Ho reazioni anch’io a quello che scrivi. > Sei smielato a volte😂 Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Bene, perché pensavo proprio di raggiungerti per fare sesso sai? Vero? 😂 È così strano esserlo con altri oltre i miei cugini hahaha Blake Edward Hill [Whatsapp message to: Shoto Shock 🌪] > Ma.. Shoto condivido la camera con mio fratello. Non mi pare il caso. > Sei estremo😱 > Piano con le parole Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Vuoi venire da me? Vivo da solo. Altrimenti posso andare avanti con i messaggi zozzi tutta la notte...e chissà magari anche qualche foto" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock 🌪] > Domani lavoro ed è già l’una. > Io impazzisco. > Finirei per... Lascia stare queste cose. > Sei uno shock Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Potrei venirti a prendere dopo il lavoro se sono libero~ A che ora chiudi di solito? Ti porto in un bel posto a mangiare e poi ti mangio 😊😇💕 Visto che stasera mi tocca fare da solo😭" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock 🌪] > Potresti. O altrimenti ti raggiungo io in moto. > 8.00 pm > Mangiare è il tuo verbo preferito?😂 > Ho la camera degli ospiti, in realtà, ma è tardi... Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Oh... La moto.... Sexy.... Bene, domani sono libero a quell'ora🌠 Si, mi dispiace. Se non fosse per il ballo e per il sesso sarei un ciccione. Amo mangiare, amo le ciambelle, amo il kimchi e il bulgogi 😍 ....io ce l'ho duro da quando ho letto il messaggio che hai inviato incompleto e poi cancellato. Mi fai questo effetto da geloso" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock🌪] > La mia moto. Ma se vuoi ti porto con me. > Bene > Ecco, per la seconda cosa... cerchiamo di farlo solo noi due > Shoto. Mi si fa duro anche a me. SMETTILA DI PROVOCARMI Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Oh.... Mi porti con te sulla tua moto.... Sexy....sei senza pietà...poi dici che sono io.... Scommetto che non hai mai assaggiato la cucina coreana, ti porto al Little Seoul, è il paradiso😍 Ho posti liberi all'obitorio per chiunque osi anche solo pensare di toccarti. Il tuo uccello, così come il resto del tuo corpo e della tua anima...è mio. Ancora non ci sono riuscito? Devo proprio passare alle foto hot" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock 🌪] > Senza pietà? Non ti ho mica detto cose assurde! > Mmm.. no, una volta ho assaggiato il sushi però.. Vale lo stesso? > ECCOLO CHE SI INFIAMMAAA😏😏 Vedi che vale lo stesso per me. Solo che io li seppellisco vivi. L’obitorio è per gente per bene. Ci sei riuscito, ma vorrei cercare di contenermi. > TU SEI NON LO SO CHE SEI [delete] Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Ma la mia immaginazione vola.... No, ma ti farò scoprire un mondo nuovo u.u Che dire, sono proprio un bravo ragazzo 😇 Perché contenerti? ❤ " L'immagine può contenere: una o più persone Blake Edward Hill [Whatsapp message to: Shoto Shock 🌪] > Anche la mia. > Vieni qui. > Prima che non mi contenga nella mia solitudine. > E no, sei un ragazzaccio🖤 Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Non ce la faccio più senza il mio padrone... Sono così cattivo che dovresti punirmi appena arrivo u.u ❤ " Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock 🌪] > Vieni e basta, senza parlare troppo. > Cattivissimo. > Verrai punito per il resto dei tuoi giorni😏 Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Arrivo! Tieni(lo) duro! 😏" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock 🌪] > Sei uno Shock per il mondo > NON RESISTO. > NON PERDERE TEMPO. Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Sporcaccione 💕" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock🌪] > Molto. Ma tu di più 😏 Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Ok ora corro, ce l'ho durissimo... A fra poco" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock 🌪] > Non ti schiantare però. > Vieni sano e salvo Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "il mio cucciolo dolce💕 Tranquillo" Blake Edward Hill [ Whatsapp message to: Shoto Shock 🌪] >Tranquillo è morto preoccupato Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Hai proprio 72 anni 😂😂" Blake Edward Hill [Whatsapp message to: Shoto Shock🌪] > Io te l’avevo detto e.e Shoto Ryuck [whatsapp message] To: Blake 🥀 "Allora ti faccio un bel massaggino, aprimi ❤ " Blake Edward Hill * Non rispose neppure al messaggio con il quale Shoto era riuscito a strappargli un sorriso sirnione. Quatto quatto si trovò a fare i gradini di casa per raggiungere la porta principale. Finalmente aprì. * Tu. Shoto Ryuck *appena la porta si apre, Shoto gli rivolge uno dei suoi sorrisi giganti e, trattandosi di Blake, anche dolci. Si butta ad abbracciarlo come se non lo vedesse da un anno e gli riempie le labbra di bacetti a stampo, ridendo sottovoce per non svegliare il resto degli abitanti in quella casa* Sento troppo la tua mancanza, dobbiamo stare più appiccicati forse Blake Edward Hill * Quando aveva pronunciato quel “tu”, Blake aveva tutte le intenzioni di prenderlo e di ammazzarlo di una passione violenta, ma il sorriso di Shoto lo destabilizzò. Fu così che il controllo fu totalmente messo a disposizione del veggente. Ricambiò quei baci, sorridendo di ricambio.* È più bello così. Ci vogliamo di più. Shoto Ryuck *Shoto è decisamente lunatico, riesce a passare da un estremo all'altro in tempo 0. Se poco prima ha detto di volere del sesso violento, eccolo ora che sorride come un bimbo al luna park solamente perché Blake è felice di vederlo. Questo non vuol dire che non sia ancora eccitato e desideroso di copulare, ma è felice di vederlo, di averlo fatto cede e di essere lì con lui che lo asseconda anche negli sbalzi d'umore* Forse tu, io ti voglio sempre tantissimo *infatti rieccolo che cambia. Sempre con quel sorriso gigante infila le mani ricoperte da semplici guanti di pail sotto i suoi vestiti per tastare il suo corpo con desiderio* Ti mangio, biscottino Blake Edward Hill * Gli occhi cerulei di Blake sono fissi su quella figura che cambia, cambia incondizionatamente i suoi modi di fare e questo non fa altro che mandarlo in estasi. È in balia delle onde, ora in balia di quel bambino da luna park, ora in balia di quella pantera sessuale. Ok, si, meglio evitare di riportare tutti i pensieri malsani di Blake. * Non dirlo a me. * Taglia corto mentre sente il ragazzo incominciare a toccarlo. Lo prende dal cravattino e lo tira dentro casa. Non sbatte nemmeno lo palpebre. Con una mano chiude la porta, è già pronto a sbatterlo di spalle a questa e zittirlo. * Non sono fatto di pane, ma farò un tentativo Shoto Ryuck Prendimi se mi vuoi *fa appena in tempo a sussurrare queste parola prima che il maggiore chiuda la porta e ce lo sbatte contro,mentre a Shoto scappa un sospiro di piacere... Quando Blake è così rude lo fa impazzire, perdere il controllo e il senno* Non conta, ti riempirò comunque di morsi...perché sei mio *se lo tira vicino, piegando appena il capo per lasciargli un morso e un succhiotto aggressivo sul collo, dopodiché torna con il viso di fronte al suo e vicinissimo, finché le loro labbra non si sfiorano, ma senza baciarlo ancora, per provocarlo" Blake Edward Hill * Al suon di quel “prendimi”, Blake non ci vede proprio più. L’unica cosa che riesce a percepire è quanto quel dannatissimo veggente gli fa pensare a mille cose diverse al secondo. È rude si, ma perché trattenersi non è proprio nella sua natura, soprattutto dopo aver ricevuto già tutto quel flirt di provocazioni per messaggi. * Anche tu sei mio. * Sussurra, ma subito dopo mugola leggermente per quel succhiotto sul collo. È la prima persona in tutta la sua vita che lo marchia in quel modo, perché nessuno mai l’ha fatto prima. Sta per impazzire, ma il colpo di grazia lo riceve non appena le loro labbra si sfiorano soltanto. Sorride, impaziente. * Stai giocando, luccichio? Shoto Ryuck *Shoto vorrebbe riempirlo non solo di succhiotti e di morsi, ma soprattutto di graffi, ovunque.... Perché Blake è suo adesso. Non sapeva di poter essere così, ma se qualcuno toccasse o si avvicinasse troppo a Blake, darebbe di matto. Sorride anche lui, facendole strusciare appena, per poi avvinghiarsi di più a lui quando lo chiama luccichio. Gli piace, lo riscalda...si sente scongelare da dentro, guarire dall'interno ogni volta che gli dedica quelle attenzioni e dolcezze tipicamente sue e tutte per Shoto* Si, sto giocando...cucciolo. Mi fai mancare il respiro quando mi chiami così, riesci a scioccarmi, non ti senti vendicato? Blake Edward Hill * Si sente corrodere lo stomaco, il cervello, il corpo anche altrove. A quella vicinanza non si abituerà mai, perché Shoto è come uno shock da cui non si riprenderà mai, o forse meglio non vorrebbe mai più riprendersi. Quando si avvinghia a lui e sente come Shoto gli permette quasi di strusciarsi su di lui, Blake sorride malizioso. Deglutisce e lo stringe ancor di più fra lui e la porta con un po’ di violenza* Ti. Sembro. Un. Cucciolo? * Precisa fra i denti, ma in realtà sta scherzando. Vorrebbe apparire solo meno cucciolo e più playboy, una volta tanto. * Io? Io non mi sono ancora vendicato per quello che mi hai fatto per messaggi. Shoto Ryuck *mugola, cercando di non essere troppo rumoroso per non svegliare suo fratello, ma non resiste quando si sente schiacciare contro la porta, il suo corpo che sfrega sul proprio, quella voce sensuale che lo provoca.... Non gli resiste* Hai ragione, sono io il piccolo..... E tu il mio padrone *detto questo, gli passa la punta della lingua sulle sue labbra, come fosse un cane, lentamente, per poi mordergli anche il labbro inferiore. Lo sta provocando ancora, non può farne a meno, ama avere questo controllo e potere su di lui. Poi è disposto a cedergli tutto il resto, anche il cuore* Dovresti... Sono stato cattivo Blake Edward Hill * Quel mugolio nelle orecchie, quel respiro già appena irregolare, lo fa impazzire, non potrebbe mai resistere al suo fascino. * « Mh.. Padrone. » * Ripete, ma viene paralizzato da quel movimento, da quella sua lingua. Chiude gli occhi, si morde il proprio labbro, ma poi decide di prendere la sua lingua fra i propri denti, sorridendo. Lascia lentamente la presa e mima con le labbra sulle sue senza far fuoriuscire la sua voce: * « Sei molto cattivo anche adesso. » * Fa un passo indietro, sradicandosi da lui di mezzo passo e una sua mano va sul corpo di Shoto, a livello della brachetta dei pantaloni. Lo guarda dritto negli occhi* 
Shoto Ryuck *sospira ancora quando gli prende la lingua fra i denti... Se continua così rischia di impazzire, inflia di nuovo le mani sotto la sua maglia per poccargli a schiena e quando si sposta il petto, per poi gemere nel sentire la sua mano su quella che è già un'erezione, in tempi recordi* Devi addestrami padrone, sono indomito da troppo tempo... Non è facile "piegarmi" *gli sorride con la sua solita faccia tosta, mentre continua a tastare il suo corpo nonostante i guanti e si avvicina per baciarlo selvaggiamente dopo avergli tolto la maglia, godendosi il suo corpo*
Blake Edward Hill * Quando Shoto infila le mani sotto la sua maglia, Blake si sente invadere un po’ la privacy. Non è ancora del tutto abituato, ma si sta divertendo, deve ammetterlo. È per questo che trattiene a mala pena un sorriso mentre la sua mano stringe i pantaloni dell’altro e ciò che nascondono* « Devo addestrarti? » * Stringe più forte quando ripete quella domanda, ma i gesti di Shoto lo fulminano e riesce a farsi togliere la maglia senza proteste. Lo prende da un polso con una mano e poi prende l’altro con l’altra, il tutto ovviamente con i guanti, e blocca i loro arti sopra le loro teste, attaccate alla porta* « Chi ti ha dato esattamente il permesso di scoprirmi? » * Sussurra al suo orecchio, sporgendosi dunque alla sua destra* Shoto Ryuck *quando gli blocca le braccia sulla testa Shoto geme spudoratamente, pensando di non poter impazzire più di così... Ma poi gli fa quella domanda* Mh...nessuno... Lo volevo io *sorride, mentre un po' si divincola, ma più per fare scena che per altro...è eccitatissimo. Sporge il viso cercando le labbra di Blake e lo bacia, disobbedendo ancora* Padrone....toccami ti prego Blake Edward Hill * Il gemito di Shoto rende ancor più frenetico il dooddrear che a quella risposta sorride e ribatte* « Risposta sbagliata. » * Lascia il compito di tenere le mani ad una sola delle sue mani mentre l’altra sta andando a giocare con il suo fianco, sotto la maglia. Un bacio. Shoto lo bacia. Blake lascia la presa ovunque, gli afferra il mento e la nuca e lo consuma con le sue labbra* « Sei davvero disobbediente» Shoto Ryuck *ride quando lo rimprovera in quel modo così sexy. Shoto non avrebbe mai immaginato di ritrovarsi in quella situazione un giorno...ma non può farne a meno. Se è Blake a toccarlo, potrebbe farsi fare di tutto o quasi. Il dooddread dice che Shoto l'ha travolto come un tornado...ma non ha idea di come anche lui abbia travolto il veggente. Ricambia il suo bacio con la stessa passione animale, mugolando sulle sue labbra e guardandolo poi con la testa abbandonata contro la porta, affannato e gli occhi pieni di desiderio* Puniscimi padrone.... Ti desidero....non ce la faccio già più Blake Edward Hill * Quando Shoto ride, gli occhi del dooddrear roteano su se stessi. C’è qualcosa in quegli occhi, i quali stanno già facendo scintille, che stanno per fuoriuscire. È l’animalità di Blake. È quel desiderio indomabile che lui ha di quel piccolo luccichio. * « Nessuno ti ha detto di ridere... » * Lo minaccia, sorridendo per poi consumarlo in un bacio assolutamente bestiale. * « Andiamo. » *Dice già ansimante, ma è meglio non spogliarlo lì, dietro la porta o sul divano, d’altra parte c’è il fratello e ci sono i suoi. Lo prende per mano, pronto per raggiungere le scale* Shoto Ryuck *cerca di trattenere i versi, lo giura, ma è davvero difficile per lui quando Blake lo bacia con tutta quella passione, con tutta quella bestialità... Si sente esplodere e mancare il respiro...e la cosa lo eccita più di quanto pensasse. Era iniziata come un gioco la faccenda del padrone...ma stava diventando dannatamente erotica. Sobbalza appena quando gli stringe la mano coperta dal guanto, quei gesti che possono sembrare banali, lo fanno vibrare in un modo completamente diverso quando a compierli è Blake. La stringe forte, seguendolo, e poi le la porta al viso per strusciarci con dolcezza la guancia sopra e sorridergli, cambiando di nuovo in un concentrato di felicità e dolcezza. Gli occhi gli brillano dalla gioia di essere con lui.* Blake Edward Hill * Sa che il ragazzo potrebbe incominciare a non riuscire a trattenersi, ecco perché sorride, lo guarda, lo tocca e poi lo minaccia anche, ma minacciarlo sembra quasi sedurlo* « Mugola di nuovo e ti scopo sulle scale. Sul serio Shoto. » * Sorride per un secondo e poi si tortura il labbro con i denti prima di guardare come la guancia di Shoto si sta strusciando con la propria. Non ce la fa a giocare a quel gioco. Non ce la fa a giocare a nessun gioco* « Io sono soltanto la tua vittima » Shoto Ryuck Cazzo Blake, come ti aspetti che resista? Sa che mi eccito da impazzire quando dici queste cose.... *si morde anche lui il labbro, trattenendosi solamente perché farlo sulle scale vorrebbe dire essere interrotti dal fratello che l'avrebbe irrimediabilmente sentito... E Shoto vuole arrivare fino in fondo decisamente. Non capisce però la sua affermazione successiva, perché Shoto non si accorge di questi cambiamenti che ha,per lui sono logici. Prova dei sentimenti per Blake, per cio vuole sbaciucchiarlo di continuo e stargli appiccicato, però lo eccita da morire, quindi se gli sta appiccicato vuole anche farci sesso, ma alla fine tutto questo lo rende felice, lo riscalda e gli fa luccicare gli occhi perché è Blake* Che ho fatto di provocatorio stavolta? Facevo il buono perché mi portassi di sopra e mi scopassi in santa pace! Blake Edward Hill « No, non lo sapevo, in realtà... » * Prova a mentire mentre con un pollice va a liberargli il labbro che ora Shoto si sta mordendo. Non dovrebbe fare quei movimenti perché il suo pene potrebbe non reggere all’immagine. È pronto ad avviarsi, lo fa, fa qualche passo dopo aver preso Shoto per mano, ma Luccichio non sta un attimo in silenzio. Blake si sforza di resistergli... Sono sulla soglia del primo gradino, quando Shoto pronuncia quello “scopassi”. Lo mette di spalle al muro in un colpo solo. * « Vivi. Respiri. Già il tuo respiro è provocatorio. » * I suoi occhi sono cascati in quelli di Shoto, persi in quel cioccolato d’amore e di luccichii. * « mmh... » Shoto Ryuck Cero, come no, come se non ti avessi poggiato la mie erezione sulla gamba fin ora *lo guarda come se fosse lui a rimproverarlo stavolta e non più il contrario, in quella perenne lotta di ruoli fra loro. Quando poi lo sbatte contro il muro geme, mordendosi ancora il labbro per trattenere la potenza del suono. Cavolo rischia di farlo venire solo così, potrebbe se si toccasse, e non durerebbe nemmeno tanto* Blake....se mi guarderai sempre così e mi desidererai sempre così. E sarai un arrapato cronico come me, sempre... Giuro che passerò il resto dei miei giorni con te *gli sussurra quelle parole sulle labbra, completamente ammaliato da lui, completamente sorpreso dall'essere desiderato in quel modo da lui, ormai per Shoto Blake è l'unico. Lo bacia dolcemente, perché nonostante sia eccitatissimo, lo sposerebbe davvero se è insaziabile a letto come lui... Vuol dire che è la sua anima gemella e non lo lascerà perché gli sta troppo addosso. Non gli darà fastidio* Blake Edward Hill « Come se non avessi sentito la mia... non prendermi per culo. Potresti aumentare le punizioni.. » * Lo guarda dritto negli occhi mentre il suo essere pieno di pensieri punitive su di lui lo rende stranamente inquieto. Non ha mai immaginato cosa si potesse fare con Shoto, ma ora che lo sta facendo immagina di scoppiare fra i pantaloni. La vicinanza, quelle sue labbra che gli parlano sulle proprie... Appoggia il corpo al suo, alla ricerca di consensi, alla ricerca di seduzione sul primo gradino di scale* « Se non li passerai ti spezzo prima le gambe e poi sei libero, ovviamente... » * Ma era ovvio: con la gambe spezzate Shoto non poteva che stare con Blake. Si baciano, ma la dolcezza del veggente fa allontanare il dooddear che si piega per prenderlo in braccio e portarlo più velocemente altrove * « Te lo faccio vedere il l’arrapato » Shoto Ryuck Mi eccita avere più punizioni... *all'inizio Blake non era così audace. Durante la loro prima volta l'ha guidato e istruito su cosa fare... Ma vederlo così, pronto a scoparlo contro un muro o su un gradino...Cavolo crede che potrebbe venire solo a guardare i suoi occhi pieni di lussuria, è uno spettacolo della natura. Struscia l'erezione sulla sua quando lo sente premersi contro il proprio corpo. Il veggente non gli resiste più, è disposto a fare sesso sulle scale e farsi scoprire da chiunque vivesse in quella casa. Semplicemente non resiste più alle attenzioni del maggiore* Non voglio passare il resto dei miei con nessuno se non con te, padrone.... Sono un cucciolo disobbediente, ma sono fedele... *sobbalza quando lo prende in braccio, non se lo aspettava, e si regge forte mentre in un secondo si trova in un altro luogo e non più le scale, ha avuto un assaggio della velocità da dooddread* Fammi vedere quanto sei arrapato, si Blake Edward Hill « Bene. Perché sarà così da ora in poi. Più mi prendi in giro e più ti tormenterò » * Sussurra, ma è il suo istinto che sta parlando perché Blake sta perdendo colpi, minuto dopo minuto. Se durante la loro prima volta non aveva cercato una propria identità sessuale definita tra di loro, ora il Blake di una volta che di tanto in tanto affiora in quell’erotismo sembra renderlo audace, forse anche troppo. Le erezioni si sfiorano, nonostante i pantaloni addosso, i sospiri diventano più innaturali fino a fargli perdere la testa. Non parla più Blake, agisce solo e, quando lo prende in braccio, fugge da quelle scale prima di poter perdere il controllo e scoparlo lì a costo di svegliare tutti. Arriva in un batti baleno al terzo piano della villa in cui vi è una stanza enorme matrimoniale per gli ospiti. La porta è chiusa. Sul ciglio di questa lascia Shoto di spalle al suo legno mentre la sua mano si sta dirigendo verso la maniglia. * « Internet potrebbe avermi acculturato un po’. Quindi attento che ti stupro stavolta..» Shoto Ryuck *geme alle minacce sessuali del maggiore, non potrebbero eccitarlo di più mentre gli morde il collo e lo riempie di succhiotti violacei per marchiare quel corpo suo anche se guariranno subito, non gli importa. Passerà la vita con le labbra incollate su quella pelle se necessario, mentre, una volta premuto contro la porta, struscia la propria erezione sulla gamba del dooddread, bisognoso, mentre lo guarda completamente perso nella lussuria, quasi fosse in calore e non presente a se stesso, ma in realtà lo è. La sua mente è pieno di Blake e vuole esserlo anche in suo corpo* Padrone, ti prego.... Dammi attenzioni. Puniscimi, stuprami.... *lo provoca ancora, chiamandolo più e più volte 'padrone' all'oracchio, con sussirri che sembrano quasi gemiti. Si sta stancando di giocare, vuole le sue mani addosso. Gli accarezza il petto e la schiena, ammirando quei disegni che lo avvolgono e lo rendono un'opera d'arte ancora di più* Sei bellissimo.... Blake Edward Hill * Il sentire gemere alle sue orecchie è proprio come sussurrargli cose poco caste, gli gira la testa dalla voglia di farlo suo, di fargli qualsiasi cosa. Perfino quando si lascia mordere si stringe a lui come se ne volesse di più. Passerebbe le ore a farsi torturare da quelle labbra, dovrebbe ammetterlo a se stesso e dirglielo. Shoto è lì ora, fra la porta della camera degli ospiti e Blake invaghito pesantemente. La mano trova la maniglia, la tira giù e la porta si apre cigolando appena. * « Dio. Non dirmi così. » * Pronuncia mentre sente qualsiasi cosa del suo corpo tendere a lui in tutti i sensi possibili. Deglutisce a quel complimento e lo spinge dentro la camera, chiudendo la porta a chiave in mezzo secondo. * Shoto Ryuck È perché ti voglio...tantissimo *si lascia spingere nella stanza e lo lascia libero solamente il tempo di chiudere la porta, togliendosi il cappotto e la maglia per poi avvinghiarsi nuovamente a lui e baciarlo con passione mentre immerge le mani coperte dai guanti fra i suoi capelli, arruffandoli tutti* Di più Blake...sul serio non lo vedi? Tu sei perfetto... *struscia la punta del naso sulla sua, sorridendogli mentre preme il corpo contro il suo e lo guarda come stesse venerandolo. È assurdo come il dooddread non si renda conto di quanto ogni cosa di lui sua bella, bella nella sua dannazione* Blake Edward Hill « Tantissimo. » * Sussurra mentre cerca di riempire quel vuoto silenzioso creato da Shoto che si toglie autonomamente il cappotto e la maglia. Ciò che scopre è qualcosa di letteralmente divino: se stesso. Le mani con i guanti finiscono sui fianchi, sul suo collo, ovunque, ma in modo delicato anche se... * « Chissà se è perfetto anche questo letto.. » * Gli dice con un pizzico di malizia non appena sente il corpo di Shoto nuovamente su di sé, ma la verità è diversa: Blake si sta già innamorando di come egli lo guarda, di come gli sorride, di come lo fa vivere. * Shoto Ryuck Non li toglierai i guanti? Io non posso toccarti, ma mi piacerebbe sentire le tue mani sulla mia pelle... *ha il respiro pesante mentre lo accarezza e lui lo guarda lascivo. Ormai questo corpo gli appartiene e può toccarlo in ogni angolo, Shoto non desidera altro. Solo...la frizione fra le loro pelli* Lo sarà...tutto lo sarebbe con te. E poi la nostra prima volta è stata nel bagno di un bar *ridacchia avvicinando il viso al suo per baciargli prima la fronte, poi gli occhi e il naso, le tempie e gli zigomi. Le guance, le labbra e infine il mento. Tutto ciò mentre indietreggia e lo conduce con sé al letto, sdragliandocisi sopra e sbottonandosi i pantaloni. Si puntella sui gomiti e con la testa inclinata di lato lo guarda ancora lascivo* Padrone... Vieni da me Blake Edward Hill Tu, io... e i guanti... E' una storia a sei.. che ne sai... * Rotea gli occhi, cercando di evidenziare l'ironia di quella frase mentre un sorriso appare sul suo volto e illumina quelle labbra che ora parlano di eccitazione, ora di dolcezza. Il respiro pesante di Shoto, però, gli fa perdere l'ironia in pochi secondi, trasformandola in pura passione. * Quello era... un allenamento. * Scoppia a ridere e, quando si avvicina e gli bacia varie zone del viso, Blake non fa altro che seguirlo, che viverlo. Shoto non si rende assolutamente conto, ma è davvero dolce. I suoi movimenti lo sono, le sue labbra lo sono, lui lo è. Dio, se avesse avuto l'intelligenza di un dotto, quanta poesia gli avrebbe sussurrato all'orecchio in quel momento. * Ho un nome.. * Sussurra, dolcemente appena arriva ai piedi del letto. In quel momento realizza di non voler essere che suo nella maniera più dolce che esiste. Se dieci secondi fa stava pensando in maniera del tutto selvaggia la cosa, ora vuole che Shoto lo guardi come Blake, Blake e basta. Deglutisce e toglie un guanto, andando a prenderlo dalla nuca. Avvicina, così, le labbra a quelle del ragazzo mentre la fronte va ad appoggiarsi su quella dell'altro. * Sto pensando a cosa dolci, è concesso? Shoto Ryuck Facciamo almeno cinque, ti prego... *ridacchia, cercando di canvicerlo a toglirrne almeno uno, come la prima volta. Non può fare a meno delle sue mani, se potesse scoprire le proprie, lo accarezzerebbe ovunque. Ogni millimetro del suo corpo, della sua pelle...la graffierebbe* Una sorta di prova generale quindi? *continua a ridere ma non con cattiveria, anzi...gli fa vibrare il cuore sentirlo felice, sentirlo ridere. Alla frase successiva, sulla dolcezza, però non è pronto. Arrossisce in un modo che non è assolutamente da lui....come non è da lui la dolcezza in quei momenti...ma è Blake. Si abbandona a lui e porta le proprie labbra a baciargli timidamente la punta del naso* V-va bene... Ma dovrai essere tu a guidarmi stavolta *quasi trema Shoto, perché l'emozione è troppa e troppo nuova. Lo guarda come se non esistesse altro al mondo che lui, che loro due... Ed è così in questo momento. Dipende da lui* Blake Edward Hill Vada per cinque. * Afferma assolutamente deciso e non solo per far contento Shoto, ma anche perché toccarlo sarebbe stato straordinario anche per lui. Parlando chiaramente, Blake conosce solo la sua pelle senza guanto quindi la cosa lo fa letteralmente impazzire. Lancia il guanto, ma non lo sfiora ancora. * Già... * Ridacchia leggermente quando lo vede in quel mondo. Shoto quando sorride illumina il mondo, ma quando ride rischiara l’universo. Quando nota il rossore sulle guance del veggente, spontaneamente si tira indietro i capelli corvini quasi per guardarlo meglio. * Qualsiasi dolore... dimmelo.. *Sussurra dolcemente come se sta parlando con una persona letteralmente vergine, ma si sa che Shoto è un esperto. Forse la scelta di Blake è solo perché in realtà nasconde una grande dolcezza. Sfiora con un dito la sua guancia come se fosse una scultura di cera e poi discosta i capelli di Shoto per arrivare al suo orecchio. * Shoto Ryuck Oddio si...giuro che ti farò togliere anche l'altro prima o poi *accenna anche lui una risata, vuole sentire le sue mani ovunque, vuole che lo tocchi in ogni millimetro del suo corpo, che ne conosca ogni angolo, perfino in suo marchio* Te lo dirò... *lo guarda negli occhi, come sotto incantesimo con le guance rosse di imbarazzo. Si sente lui alle prime armi adesso, perché non ha mai fatto l'amore in vita sua e questo invece sembra proprio esserlo e non sa come si fa. Sospira alle carezze di Blake, socchiudendo gli occhi nel sentire nuovamente la sua pelle su di sé, dopodiché poggia le proprie mani invece coperte sulle sue spalle per tenerlo vicino a sé e guardarlo negli occhi inconsapevole del sentimento che sta provando, ma forte, e lasciandolo libero di muoversi come più gli piace per farsi guidare* Blake Edward Hill « Un giorno, promesso.. » * Sussurra, quasi cercando di evitare di approfondire l’argomento. Quella mano nasconde un piccolo dettaglio inquietante che è meglio evitare di diffondere e che potrebbe rovinare l’atmosfera* « Bravo.. » * Mima con le labbra mentre i suoi occhi sono incollati su quelle guance altrui che diventano sempre più rosse. Gli piace Shoto imbarazzato, deve ammetterlo. Sorride appena, mostrando una dolcezza che neppure lui ricordava di avere. Arrivato all’orecchio con le labbra, non fa altro che leccargli il lobo lentamente. Vuole che sia rilassato, vuole che entrambi lo siano, perché l’ansia li distaccherebbe in quando sentimento negativo. Le mani vanno ovunque, alla ricerca di più contatto. * Shoto Ryuck *sorride a quella sua promessa, mentre si sente attraversare dal sentimento più simile all'amore che abbia mai provato in vita sua e per la prima volta Shoto si lascia andare. Lo guarda con gli occhi quasi socchiusi mentre sospira ad ogni suo bacio e si stringe maggiormente a lui* Blake... *sussurra il suo nome dolcemente, vorrebbe dirgli tante cose. Che è felice, che gli è grato, che si sente amato...ma non riesce a proferire parola quindi lo bacia per comunicargli queste cose. Lo bacia come non ha mai baciato nessuno e si stringe a lui desideroso di diventare un tutt'uno con lui e i loro sentimenti* Blake Edward Hill * Non aveva più toccato in quel modo, non aveva mai più pensato di farlo per il resto dei suoi giorni ed invece è lì, con gli occhi incandescenti d'amore e il cuore sospeso tra la dolcezza e la speranza di una vita futura. Aveva portato quasi all'altare una ragazza, ora non ci sta pensando a quel dettaglio, ma pensa al letto come l'altare più aulico che potessero avere in quel momento. E' tremendamente pazzo, dovrebbe ammetterlo, e andare da un psicoterapeuta, ma invece ha deciso di farsi curare toccando Shoto. Sarà uguale? Questo non possiamo saperlo, ma lui ci spera. Lo stringe a sé come se quella fosse l'unica notte al mondo possibile per stare insieme.* Che c'è? * Sorride, ancora al suo orecchio mentre lo tortura di carezze. Non sa come Shoto fa, ma riesce a trasmettergli la risposta in un bacio che fa accrescere le sue immaginazioni, la sua eccitazione, ogni cosa che aveva già provocato, ma che pian piano sta diventando fuori controllo. Lo vuole amare sul serio, quel suo luccichio. * Shoto Ryuck *è immensamente felice che lui l'abbia capito grazie a quel bacio, non sarebbe riuscito a parlare ed esprimersi a voce in quel momento perché ciò che sente è assolutamente nuovo e caldo...fa aderire i propri corpi, impaziente di sentirlo dentro di sé insieme a tutti quei sentimenti. Intanto la paura che provava prima è del tutto sparita, si sente circondato dall'amore di Blake, dall'anima di Blake epurata da qualsiasi cosa, dalle loro nature, dal loro passato. È come ci fossero solo loro due nell'intero universo e Shoto non può temere qualcosa di così bello. Passa le mani coperte dai guanti fra i suoi capelli, annusandolo ed accarezzandoli, scendendo anche lunga la schiena coccolandolo anche nel frattempo e continuando a baciarlo anche se è senza fiato. Tutte le azioni di Shoto in questo preciso momento stanno chiedendo solo una cosa "amami Blake, ti prego" * Blake Edward Hill * Nuovo e caldo. E' ancora un neofita nei riguardi di questo amore che gli rende l'anima così calda eppure così rinfrescata di un qualcosa che non si sarebbe mai aspettavo. Blake non aveva mai cercato l'amore, l'unica cosa che cercava era una speranza, era il perdono ed invece Shoto sembra rispecchiare tutti quegli elementi che non aveva mai più neppure pensato. Si, sapeva che le loro concezioni di vita, di filosofia, del mondo fossero diverse ed eppure non può farne a meno, o forse meglio non vuole farne a meno. Ha timore, non ha paura, ma ha timore di non riuscire a soddisfare le sue immaginazioni romantiche. Si, nella sua testa sta immaginando che Shoto abbia dei veri e propri sentimenti per lui anche se non lo esprime. Non lo esprimerebbe nemmeno lui, o forse con lui si. Non lo sa. L'universo di Blake non ha mai avuto una luce come quella che emana Shoto e gli piace essere illuminato in quel buio totale dove tacere è come morire ogni minuto di più. Blake ha taciuto per anni, per troppi anni, ma non solo con le parole, anche con il tatto. Le mani di Blake, una con un guanto e l'altro senza, scivolano ovunque ad accarezzare ogni centimetro del suo corpo, vanno perfino dove non si potrebbe andare, ma con una delicatezza assoluta. Sta rispondendo a quelle azioni di Shoto come se la cura e la sua tranquillità fossero le prime cose che gli stanno cuore, del resto poco importa. * Shoto Ryuck *se Blake è ancora un neofita, Shoto è del tutto inesperto riguardo ogni tipo di amore, eppure sente che ad ogni gesto del maggiore esso li avvolge e lo riempie come niente mai al mondo. Avvicina il viso al suo e lo bacia lentamente, dolcemente, alternando sospiri e morsi sulle sue labbra per ogni movimento della sua mano ed incitandolo con piccoli scatti del bacino e con carezze ai suoi glutei, con le mani ricoperte dai guanti ed infilate non solo nei pantaloni, ma anche nelle mutande. Sono tuttavia carezze delicate, lente, ma non per questo meno cariche di quel mix di passione e amore da cui si sente avvolgere* Blake Edward Hill * Le sensazioni che il dooddrear prova sono irrazionali anche se i suoi movimenti appaiono ancora controllati, dolci, coscienti; ma l’amore non è mai stato così da quando il primo uomo sulla terra non si era innamorato. Si sente un nuovo Adamo, un nuovo essere pronto ad amare e tradire l’amore troppo puro di Dio. È questo davvero che vorrebbe? Tradire l’amore di Dio che lo stava aiutando ed imporsi come un nuovo Adamo del tutto cosciente delle sue voglie? Probabilmente la risposta è affermativa, perché non si toglie, non si stacca, anzi geme appena sente le sue mani infilate ovunque e le proprie imitarlo ancora e ancora. Le labbra, quelle stesse labbra che annunciano la venuta del Signore ora avvertono l’esigenza di baciarlo, di ricevere amore e di donare forse un po’ di certezze. *
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ritahasaproblem · 7 years
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AU dove John e Sherlock frequentano lo stesso liceo; John gioca a football e Sherlock passa i pomeriggi nel laboratorio di chimica. O per meglio dire, AU dove l'infermeria è chiusa, John è ferito e Sherlock si improvvisa un dottore.
Okay prima di tutto TI ODIO I TUOI PROMPT SONO SEMPRE BELLISSIMI E IO SONO UNA CIOFECA NON SON DEGNA. Ma a parte questo. Dato che mi sono iscritta giusto stasera a un esame, è Cosa Buona e Giusta continuare la tradizione della fic al giorno!!! E dato che è San Scemino (o almeno lo era quando ho iniziato a scrivere), suppongo non ci sia niente di più appropriato di un po’ di sane patate sceme che miscommunicano sempre e per sempre. Purtroppo non sono al 100% sicura di aver centrato il prompt, ma spero sia comunque leggibile!!! Also non sono fisicamente in grado di rileggerla perché sono le due e mezza del mattino (diciamo le quattro meno dieci) quiiiiiindi magari la rileggerò domattina/pomeriggio per correggere eventuali (inevitabili) errori.
Sherlock sospira. 
Finalmente, pace. Niente studenti chiassosi. Niente professori irritanti. Solo lui, i microscopi, e i suoi esperimenti. Da quando Kyle Il Custode gli ha generosamente consegnato le chiavi del laboratorio di chimica -a patto che smettesse di “ficcare il naso negli affari altrui, specie nei miei” ed evitasse di fare esperimenti troppo pericolosi- Sherlock ha trovato una motivazione valida per sottoporsi a quella tortura nota come istruzione pubblica obbligatoria. (Una in più, gli ricorda una voce melliflua. Mycroft, persino nella sua stessa testa. Terribile, davvero.)La scuola non è tecnicamente chiusa, per il momento: ci sono ancora i collaboratori scolastici -non Anderson, fortunatamente- alle prese con le pulizie, e la squadra di football ha gli allenamenti tutti i martedì pomeriggio fino a tardi. Non che lui sappia gli orari degli allenamenti di football. O cose del genere.
Tempo di mettersi a lavoro, pensa, e tira fuori dallo zaino i campioni di terreno che ha raccolto negli ultimi mesi.
Ha tempo di lavorare per mezz’ora, quando inizia a sentire dei passi. Sono passi familiari, e si ritrova a sorridere involontariamente. 
Alla fine, è venuto davvero.
Gli basta un attimo per rendersi conto dell’errore: i passi sono… strani. Più lenti del solito, per quanto appartengano a lui, e sono seguiti da quelli di qualcun altro. Camminata svelta, ma pesante. Si avvicinano, e Sherlock non è mai stato abituato a reprimere la propria curiosità, perciò non sente la minima remora nell’avvicinarsi alla porta chiusa per sentire meglio.
“Ti fa ancora molto male?” domanda la persona dai passi sconosciuti. Mike Stamford, ovviamente. Avrebbe dovuto capirlo subito.
“Nah, è solo un graffio” ribatte lui. John Watson. John.
Dio, sembra una dodicenne.
“Mi sentirò meglio quando sarà disinfettato” ribatte Mike, con quel tono che solitamente usa quando sta convincendo Sherlock a fargli pagare i caffè. E’ un tipo strano, Mike Stamford. 
I passi continuano per qualche metro, poi si fermano di botto. Un rumore sordo, come di una testa che sbatte contro la porta -conoscendolo, quella di John. “Non posso crederci. Non la chiudono mai” afferma Mike, confuso.
Il sospiro di John si potrebbe sentire anche a chilometri di distanza. 
“Potremmo… potremmo provare il laboratorio di chimica, dovrebbe esserci un kit di emergenza” dice John, dopo qualche minuto di silenzio. E’ stranamente esitante, le parole slegate le une dalle altre, come se stesse proponendo di fare una camminata sui carboni ardenti. 
Non riesce a fare a meno di pensare che la riluttanza di John sia in qualche modo dovuta a lui. Il pensiero è stranamente simile a un pugno nello stomaco.
“-be essere chiuso?” chiede Mike. Sherlock lo sente a malapena.
“Sherlock mi aveva detto che sarebbe stato qui. Ha le chiavi del laboratorio, o qualcosa del genere. Voleva studiare le caratteristiche dei terreni di diverse parti di Londra, probabilmente sarà così preso che nemmeno si accorgerà della nostra presenza.”
Giusto. I campioni. Meglio sembrare impegnato, se è questo che John vuole.
John e Mike non bussano nemmeno, ma se non altro hanno la decenza di non fare troppo rumore nell’entrare. Salutano entrambi. “John si è fatto male durante l’allenamento, stiamo cercando un po’ di disinfettante e delle garze” lo informa Mike. Lui scrolla le spalle, senza alzare il capo, cercando di sembrare immensamente interessato a ciò che vede al microscopio. John, in piedi davanti alla porta, sussurra un “Vedi? Troppo impegnato per darci retta” appena udibile. Mentre Mike cerca rumorosamente tra gli armadietti del laboratorio, John gli si avvicina con finta nonchalance. “Quella terra è davvero così interessante?” gli fa, un evidente sorriso nella voce. La sua mano, in una mossa studiatamente casuale, si poggia sulla schiena di Sherlock. 
Fino a qualche secondo fa sembrava che trovarsi nella stessa stanza con lui sembrava una terribile tortura, e ora- questo? 
“Già” risponde, rigido.
John sembra ricevere il messaggio, perché toglie la mano immediatamente, come scottato. 
Mike continua a frugare, in uno sbattere di ante e tintinnio di beaker. “Sherlock, per caso sai-?” 
Senza una parola, Sherlock si alza, apre l’ultimo cassetto della cattedra e tira fuori la valigetta del primo soccorso. La abbandona sulla cattedra facendola sbattere, per buona misura.
“Almeno cercate di fare silenzio, vorrei lavorare” dice, prima di tornare al suo microscopio. Se evita di guardare John, non è volontario.
“In realtà, è già tardi… ci sono… i miei… che mi aspettano. Sì, già, sono venuti a prendermi in macchina dopo gli allenamenti, quindi…” Sherlock non ha bisogno di guardarlo per sapere che si sta torcendo le mani, i sensi di colpa che già lo divorano per quella bugia. “Pensi di farcela?” chiede a John, poi, stavolta sinceramente preoccupato. 
John annuisce.
“Beh, quindi… devo andare. Ci vediamo domani, giusto?”
Sherlock scrolla le spalle. Sente John salutare. La porta si chiude di scatto.
John sbuffa. “Ti chiederei che ho fatto per meritare il trattamento del silenzio, ma tanto non risponderesti comunque, giusto?” gli dice, mentre lentamente si avvicina alla cattedra. Sherlock, nonostante la rabbia e la continua sensazione di essere stato preso a pugni alla bocca dello stomaco, non può impedirsi di osservarlo, da sopra gli oculari: il profilo concentrato mentre cerca ciò che gli serve nella cassetta, la schiena dritta, le spalle tese, la fronte corrugata da quelle che devono essere fitte di dolore che fino a poco prima si era premurato di nascondere. L’idiota. 
Lo guarda sedersi sulla sedia dell’insegnante, un piede sopra la cattedra, mentre cerca di applicare il disinfettante su quella che sembra una ferita, per quanto non molto profonda, piuttosto sporca ed estesa sul polpaccio destro. Sherlock sa già che è improbabile che riesca nell’impresa, ma dopotutto, non è affar suo. Concentrati, si dice, riportando lo sguardo sugli oculari. Ma non basta: in dieci minuti, John riesce a nominare in modo molto poco appropriato molti più santi di quelli che Sherlock abbia mai conosciuto e far cadere la bottiglia di disinfettante ogni venti secondi circa. 
Misure drastiche, dunque.
Si rialza dalla sua postazione in uno sbuffo, facendo stridere la sedia contro il pavimento; lo sguardo di John è immediatamente su di lui, una sensazione percepibile fisicamente come i raggi solari sulla pelle, ma lui non ricambia, fissando ostentatamente la bottiglia di disinfettante mentre si avvicina.
“Faccio io” afferma. Si sente come fatto di legno, incapace di fare movimenti complessi e fluidi. Le emozioni lo rallentano: eccone la prova. I sentimenti non sono un vantaggio. Inizia a pulire la ferita con la cautela che riserva solo alle più complicate reazioni chimiche, ma John sibila comunque dal dolore nel momento in cui il disinfettante tocca la porzione di pelle lacerata. Lui non può impedirsi una smorfia. La sola idea di far male a John è intollerabile.
“Se ti do tanto fastidio, posso anche andare da qualche altra parte a disinfettarmi. Capisco che ‘gli esperimenti vengono prima di tutto’, ma non credevo di essere così tremendo.”
“Non essere ipocrita, sei tu il primo che non voleva venire qui” risponde, e vorrebbe immediatamente ritirare tutto; non si è mai esposto così, non con un’altra persona, e l’idea lo terrorizza più di quanto pensasse. Non ha il coraggio di guardare John in faccia mentre realizza che stava ascoltando l’intera conversazione, perciò si concentra sulla ferita, sull’eliminare i detriti dai tagli. 
“Io non- non intendevo quello!” protesta. Sherlock solleva un sopracciglio, scettico. “Sì, okay, non volevo venire qui con Mike, ma- è perché non volevo venire qui con Mike. Se fossi stato da solo…” lascia in sospeso la frase, una mano che si va a grattare il collo con imbarazzo, ma non ha bisogno di continuare. Sherlock ricorda bene cosa è successo negli ultimi tre giorni in cui sono rimasti soli. 
“Mike è un conoscente di entrambi, non capisco dove sia il problema” replica, forse premendo un po’ troppo forte il cotone sulla ferita. Con le spalle incurvate e lo sguardo basso, si sente di nuovo un bambino di cinque anni rifiutato dai compagni di scuola. Una sensazione odiosa.
Stavolta, John sospira e, con due dita, gli solleva il mento per guardarlo in faccia. E’ paonazzo, e la sua mano libera è stretta in un pugno tanto forte che le nocche sono bianche, ma lo fissa deliberatamente negli occhi. “Sherlock, non stai capendo. Non è perché sono imbarazzato da… questo. E’ che- non so come comportarmi davanti agli altri, okay? Non so cosa va bene e cosa no e cosa ti piace e cosa no e quindi avrei preferito vederti prima da solo, ecco” spiega, tutto d’un fiato. Una volta finito di confessare, abbassa lo sguardo e toglie le dita dal mento di Sherlock.
John non è abituato a parlare di cose importanti. (E’, probabilmente, il motivo per cui ci sono voluti mesi di sguardi e di frasi a metà perché si baciassero nel macinino di seconda mano di John.) Diventa rosso e si blocca dopo due parole e si arrabbia con se stesso e col mondo, che non sa decifrare i suoi messaggi in codice. Sherlock, tutto questo, lo sa. Ed è proprio perché lo sa che riesce a capire l’importanza del discorso, e il dolore allo stomaco si allevia.
“Quindi… non volevi evitarmi?” chiede, senza pensare.
“Stamattina ho promesso che saremmo tornati a casa insieme, no?” risponde immediatamente. “Non è esattamente il comportamento di qualcuno che ti vuole evitare. E’ che- quando c’è Mike, o Molly, o Greg… non so se posso fare certe… cose. Se ti vanno.”
“Cose?” 
John si morde l’interno della guancia, in un mal riuscito tentativo di non sorridere. Gli posa una mano sul viso, accarezzandogli la guancia con pollice in un ritmo languido; l’altra, la poggia su quella di Sherlock, ancora sul suo polpaccio. Strizza appena gli occhi quando la pressione combinata delle loro mani preme il cotone un po’ più forte sulla ferita. “Cose” gli sussurra.
Oh. Cose.
Probabilmente la sua espressione è indicativa dell’epifania appena avvenuta, perché John stavolta si lascia andare a un sorriso. “Quindi?” chiede. 
Sherlock sbatte le palpebre una decina di volte, troppo distratto da quel sorriso e dalle mani di John per poter far mente locale su quale fosse la domanda. Impiega immensi minuti (ad occhi chiusi, per evitare che il suo sguardo lo distragga ancora di più) per riprendere il filo del discorso. Quando riesce nel suo intento, riapre gli occhi, e si avvicina abbastanza perché le loro fronti si tocchino. “Pensavo fosse ovvio” mormora. Strofina la punta del naso con quella di John, lentamente. “Qualsiasi cosa. Puoi, possiamo, fare qualsiasi cosa tu voglia. Va bene. Va tutto bene.”
Il sorriso che fa John prima di baciarlo potrebbe oscurare il sole.
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