Tumgik
#corean serie
firewalker · 2 months
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철인왕후 - Mr Queen
Oggi consiglio un k-drama, ovvero una serie televisiva coreana. È su Viki ed è in coreano sottotitolata in italiano. La trama è la seguente (la copio da qui)
Nell'era moderna, Jang Bong-hwan è uno chef che lavora per i migliori politici del paese alla Casa Blu. Ha uno spirito libero, ma un giorno si ritrova nel corpo della regina Cheorin nel periodo Joseon. Re Cheoljong, il monarca regnante, è una persona gentile e accomodante, tuttavia, è re solo di nome: la regina Sunwon, la moglie del defunto re Sunjo, esercita il vero potere nel paese e lo ha relegato a una figura di spicco. Anche il suo ambizioso fratello minore, Kim Jwa-geun, desidera il potere. La regina Cheorin scopre presto che re Cheoljong non è quello che sembra e che ha un lato oscuro e sospetto in lui.
Un cuoco, un uomo del XXI secolo, si ritrova nel corpo di una regina, moglie di un re coreano che, storicamente, è stato in carica dal 1849 al 1864. La storia non è proprio fedele alla Storia, gli autori si prendono delle libertà e cambiano il destino del re, ma è raccontata in maniera tale da essere avvincente e divertente (si ride parecchio), pur nella sua tragicità: il re, storicamente, è visto come un burattino nelle mani delle famiglie nobili, va da sé che ci saranno parecchie difficoltà, lotte, ribellioni e scene d'azione.
Quello che mi spinge a parlarne oggi è il fatto che sia l'8 marzo. Il cuoco si trova nel corpo di una regina, una donna nella corea del XIX secolo, che già ora le donne coreane si sognano la libertà e le sicurezze di quelle occidentali (!), figuriamoci allora.
È stato estremamente istruttivo pensare a come avrei fatto io in determinate occasioni, per poi rendermi conto che lui, ora, è una lei, e certe cose non le può fisicamente o socialmente fare, anche con la carica di regina.
Davvero, se c'è un modo per cambiare prospettiva, è questo K-drama, lo consiglio a tutti.
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ve-nere · 2 months
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Le serie coreane 🫶🏻
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leseigneurdufeu · 1 year
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Recently got into a bunch of new (for me, not necessarily new on the app) webtoons so here's the list (that doesn't include series I was already a fan of two months ago):
Jackson's Diary. I just love the 80's teen movie vibes.
Denounce. Idk where it will go but I like the idea of having a celebrities story in the middle of fashion but like sport footwear fashion not just haute couture.
Nonesuch. Fascinating. Scary. A bit of both. I mean it's a horror story for a reason. Great at it. Mild tw of cannibalism but at the same time they're not really humans I guess?
Surviving as a Fish. If you had told me I would be hooked by that story about a CEO being changed into a fish with video games stats and having to fight fish bosses to get back in human form, I would have laughed at you. Yet here I am. Mild tw of cannibalism too but again they're not humans so it might not trigger the same way.
The Blind Prince: I like the whole "fae folk" vibes, oaths, promises, don't go in the forest... and the regency area style of the non-fae world.
In the bleak midwinter: I love the art and plot but I'm not caught up yet so I'll do something about it later.
Questism: Never read Lookism and didn't miss much so go ahead and read it I guess. Kinda cliché of the corean high schooler gets fighting super powers and gets rid of his bullies type of story but not unenjoyable.
A chance at last: not so different from every other "she came back in time to change stuff and now she's marrying this dark haired ceo", and actually in the comments section a bunch of people are making theories for that that take into account Perfect Marriage Revenge plot points because they're confusing those. But if you want that kind of cliché story just go and run with it!
Serena: don't know yet. The whole vibe is off. It could go two ways: either the Lore Olympus/Shadow Bride way, where they give us a very weird, creepy, toxic romance and try to sell it as a dream, or the The Double Agent/My Deepest Secret way, where they give us an offputting, creepy, toxic romance and just document the trainwreck. In the second case I'll be cheering from the sideline.
Lady Liar: from Mrs Abott and the Doctor's creator. Regency or victorian lady is hired to matchmake a young girl to the guy her parents chose for him, but obviously that lady is actually not a lady (well she's a woman but she's not a highborn, educated one) and has very unorthodox ways to proceed.
Sisters at War: This is definitely not trying to make us believe this whole family isn't toxic. Documenting the trainwreck.
My little bookstore: I wouldn't know how to begin to describe it but I feel like it's going to be a heartwarming story with a bit of celebrity drama.
Saving a Mercenary Unit from Bankruptcy: an accountant is isekaied into a medieval world in which she proceeds to make herself very useful by using her accounting skills. Funny and original take on the isekai.
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little-lamb-lyosha · 7 months
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I'm so full of anxiety because all the things that can go wrong in my life are going wrong and I can't deal with this I think I'm gonna throw up or something but there's nothing I really can do about anything so I'm going to watch the silly corean serie about ghost that I started yesterday and have breakfast while I ignore that maybe maybe this is bad
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k-white · 5 months
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Mi sento in dovere di fare un post di apprezzanto per le seierie asiatiche: Thai, Coreane, Taiwanesi, Giapponesi
Perché guardando Un Professore2, e dopo essermi rivista parti della s1(Simuel cut) vedo quanto le relazioni gay/quuer vengano eclissate da quelle etero, pure in questa seconda stagione
A partite dalle scene intime: Simone personaggio principale gay dalla prima stagione ha avuto una sola scena "intima" con un ragazzo di cui abbiamo visto solo la.parte del bacio, quando invece con la ex ragazza abbiamo visto loro due a letto insieme, niente di troppo esplicito ma comunque di più del semplice "lasciato sottointeso" che hanno fatto per i Simuel
stesso vale per tutte le altre coppie etero che hanno scene intime e baci mostrati molto più esplicitamente delle loro controparti gay, cosa che avevo notato anche nella serie mediaset Il Patricarca dove la coppia canonica gay aveva solo baci casti e nessuna scena intima a differenza delle coppie etero che quasi hanno avuto scene di nudo e scene intime anche più esplicite delle controparti RAI
Quindi niente volevo apprezzare il fatto che negli ultimi anni l'Asia ci abbia regalato tutto questo contenuto di serie BL e ora finalmente anche GL con PROTAGONISTI gay o in relazioni gay e storyline che diventano sempre più autentiche e reali e non più stereotipate come magari lo erano all'inizio
e un apprezzamento anche per avere serie che vanno da innocenti coming of age con solo casti baci a serie full on smutty con una pletora di serie che si poszionano nel mezzo come livello di scene intime, ed il fatto che abbiamo la scelta di guardare quello che preferiamo perché le serie continuano ad apparire
questi paesi hanno visto il potenziale che le serie queer hanno sul pubblico giovane decondendo di investite su di esse, diventando uno dei poteri più forti che li sta portando ad essere più conosciute a livello internazionale, perché le compagnie che producono queste serie e alcuni degli stessi paesi sono ancora molto pregiudizievoli nei confronti della comunità LGBTQA+ nella vita comune, quindi perché RAI non investi un po' anche tu in personaggi gay nelle tue serie come protagonisti?
negli ultimi anni hanno aumentato un po' il numero di personaggi quuer specialmente per quanto riguarda i teenager ma una serie con una coppia gay come protagonista non c'è l'unica che ci si avvicina un Professore ma comunque la trama che riguarda Simone finisce sempre con avere lui soffrire per amore non corrisposto e finire coinvolto con criminalità giovanile suo malgrado
Io poi vorrei che le coppie gay non venissero egulcorate così tanto per quanto riguarda le scene di baci e sesso, LASCIATELI LIMONARE mi devo sorbire baci etero e scopate in ogni puntata datemi lo stesso trattamento per le coppie gay!
Spero che in questa stagione2 avremo Simone pomiciare con un ragazzo, che sia Mimmo o Mamuel non me ne frega sinceramente, basta che si limoni un ragazzo almeno 2 o 3 volte da qui all'ultima puntata perché se mi devo sorbire DanteAnita ManuelNeena e RayanViola(che onesto sono i più carini e gli unici di cui mi frega di coppia etero) mi dovete dare SimoneMimmo per bilanciare perché non mi pare giusto sto trattamento!
Per non parlare del fatto che non ci sta manco una coppia lesbica! cioè senza offesa ma Nina non ce la faccio a vederla etero stesso per Chicca(p.s. mi manca Chicca era meglio lei della bionda ossigenata)
E niente fine dello sfogo, aver passato due anni a vedere serie BL e non asiatiche e principalmente thai ha cambiato il modo in cui guardo le serie italiane, se non mi danno almeno una coppia gay e non mi fanno vedere baci per detta coppia mi spiace non avrete la mia attenzione
ormai ho degli standard per chimica e baci
giusto 2 foto come esempio perché questi due frame sembrano usciti da un quadro
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p.s. ^ loro due sono First Kanaphan e Khaotung Thanawat e la serie è Only Friends(visibile gratis su YouTube) per chi fosse interessato😚
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automatismascrive · 10 months
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Non intitolerò questo post “Dall’Oriente con furore”: The Red Shoes e Incantation
Se qualcuno si prendesse la briga di scorrersi tutte le segnalazioni presenti fino ad ora sul blog, si accorgerebbe ben presto che c’è un medium specifico la cui assenza spicca particolarmente. Vorrei poter fornire a questo ipotetico lettore una spiegazione del tutto legittima di questa mancanza, tipo che la mia religione mi impone alcune costrizioni inaggirabili, ma la verità è molto più piana e soprattutto meno lusinghiera: guardo quasi solo film che hanno visto tutti. Il cinema è sicuramente la forma d’arte mainstream con cui ho meno dimestichezza, se non altro perché è quella in cui sono stata meno immersa sia nella mia infanzia che nella mia adolescenza; so pochissimo di regia, composizione cinematografica e recitazione e quando decido di guardare qualcosa finisco sempre a recuperare un grande classico piuttosto che una produzione sconosciuta girata con due euro e tanta voglia di innovare che potrebbe meritare un posto su questo blog. In questo triste appiattimento dei miei gusti cinematografici verso quello che mi propinano le liste top 50 movies of all time o, più raramente, il cinema della mia città, spicca però una lodevole eccezione nata ai tempi delle superiori: il cinema coreano.
Per nessun’altra ragione al mondo se non quella di aver visto Save the Green Planet! ad un’età formativa e aver immediatamente dopo sturato i miei dotti lacrimali a dovere con Mr. Vendetta, in questi anni ho visto un bel po’ di quello che il cinema coreano degli ultimi due decenni aveva da offrire – rimanendo piuttosto impressionata. Mi pareva dunque interessante dedicare un articolo a tutte quelle persone che si sono viste Parasite quando ha vinto l’Oscar, hanno recuperato Oldboy e Pietà sull’onda dell’entusiasmo e ora vorrebbero qualche consiglio che non si possa trovare semplicemente cercando 10 korean movies you should be watching right now (sì, consulto spesso le liste sull’internet, fight me), ma l’impresa è riuscita solo a metà: per quanto uno dei due film della segnalazione di oggi sia davvero coreano, il secondo è diretto da Kevin Ko, regista taiwanese che ha collaborato addirittura con Netflix per la distribuzione della pellicola. Perché cambiare piani all’ultimo minuto? Be’, uno, perché Man in High Heels si è rivelato una delusione, e due, perché The Red Shoes e Incantation hanno qualcosa in comune che li rende perfetti per condividere lo stesso spazio sul blog: sono entrambi horror paranormali che si focalizzano sul rapporto tra una madre single e una figlia a cui, per non essere troppo specifici, succedono cose. Cose sovrannaturali, terrificanti e a dirla tutta anche un po’ schifose.
The Red Shoes
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Questo poster sta gridando con tutte le sue forze “sono un mediocre horror orientale dei primi anni duemila”, ma voi non credetegli.
Il primo dei due film che si sono meritati uno spazio sul blog è il meno recente – uscito nelle sale coreane nel 2005 – e anche il meno conosciuto dei due. Anche se dovrebbe prendere ispirazione dalla famosa fiaba di Andersen Le scarpette rosse, in pratica condivide con la fiaba giusto l’ispirazione per l’oggetto al centro della trama: un bel paio di scarpe che la protagonista del film, Sun-jae, trova abbandonate in un vagone della metropolitana in un periodo della sua vita particolarmente difficile; ha appena divorziato dal marito, colto in flagrante mentre la tradiva, e si è ritrovata a dover prendere in affitto un orribile appartamentino a basso costo per rientrare nelle spese che devono affrontare lei e la figlia, Tae-su, appassionata di danza classica. Il fortunato ritrovamento sembra davvero l’unica cosa ad andare per il verso giusto negli ultimi mesi – tranne forse l’interesse che In-cheol, designer giovane e carino, dimostra nei confronti di Sun-jae – ma forse proprio per questo anche Tae-su s’invaghisce subito di quel bel paio di scarpe, provocando una serie di incidenti che ben presto mettono Sun-jae in allarme… Da dove vengono quelle scarpe, ed è stato un caso che siano finite proprio nelle sue mani?
Indubbiamente la prima cosa che colpisce di The Red Shoes è l’utilizzo brillante che il regista fa dei colori: come i più perspicaci di voi avranno avuto modo di notare, infatti, le scarpe al centro della storia non sono affatto rosse, bensì di un rosa acceso un filo pacchiano; è rossa però la traccia di sangue che queste scarpe si tirano dietro, una scia di piedi mozzati, cascate sanguinolente e ossa tranciate che pur non essendo particolarmente esplicita per gli standard degli horror di questi decenni è assai ben girata e permette a tutte le scene che dovrebbero suscitare tensione di raggiungere perfettamente lo scopo prefissatesi. Più in generale, si tratta di un film dai toni spenti e grigi, che pur essendo sempre ben leggibile anche nelle scene più buie ha come unico elemento di forte contrasto proprio tutte quelle scene in cui è il sangue a farla da padrone – assieme naturalmente alle scarpe, che accendono tutte le inquadrature in cui sono presenti e catturano l’occhio dello spettatore, esattamente come succede a tutti i personaggi che vi entrano in contatto.
Infatti il canovaccio che segue il film è piuttosto solido ma relativamente convenzionale, almeno fino a tre quarti del film: un oggetto su cui grava un qualche tipo di maledizione viene acquisito da un’ignara protagonista causando danni a non finire a causa della spirale di ossessione in cui precipitano tutti coloro che vi posano gli occhi sopra; è infatti nelle scelte di sceneggiatura e di regia un po’ più peculiari che The Red Shoes riesce a ritagliarsi uno spazio in un genere già piuttosto ricco nel suo anno di uscita, che oggi è tragicamente saturo. In primo luogo, la scelta di una protagonista femminile che ha un rapporto ben lontano dalla zuccherosa perfezione di cui certi film ammantano la relazione madre-figlia e che in un horror del 2005 era quantomeno inusuale (lo stupendo The Babadook è del 2014, per intenderci); Tae-su è pestifera e seccante, come ci si aspetterebbe da una bambina che vive una situazione famigliare complessa, mentre Sun-jae è tesa, irritabile e sotto l’influsso delle scarpe diventa sempre meno paziente nei confronti della figlia. Per quanto si tratti un film che non è capace di scavare a fondo nella relazione familiare disfunzionale come è stato in grado di fare il sopracitato film di Kent, rimane comunque abbastanza abile da mettere in scena una protagonista con cui è facile empatizzare e per cui ci viene naturale fare il tifo, pur rendendo fin da subito chiaro quanto complessa e sfaccettata sia la realtà della sua situazione – e quando alla fine del film abbiamo il quadro completo della situazione, nulla di ciò che accade è inaspettato o costruito dal nulla: riguardandolo per la recensione mi sono divertita a notare tutti i piccoli pezzi del puzzle che possono condurre alla conclusione naturale del film prima che si arrivi ad essa. Anzi, forse un rimprovero che si può muovere al film è proprio quello di essere un po’ troppo didascalico; sarà che l’ho visto di recente ricordandomi molto bene il finale, ma mi è sembrato che in certi punti il film calcasse un po’ troppo la mano sugli indizi che possono portare lo spettatore a svelare l’intreccio prima della fine.
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Tae-su, interpretata da un’attrice piuttosto abile per la sua giovane età.
Insomma, pur essendo un film assai godibile, specialmente per gli appassionati del genere, The Red Shoes ha qualche limite: pochissimo interesse per la sottigliezza (… quando i personaggi afferrano le scarpe parte una melodia inquietante di poche note), qualche nodo logico e spazio-temporale poco credibile per permettere inquadrature e scene più d’impatto – come nel caso di quelle girate in metropolitana – e in generale il poco interesse ad innovare, specialmente sul lato del sovrannaturale. Complici anche gli anni che si porta sulle spalle che hanno visto fiorire ogni sorta di paranormal horror con approccio molto simile, difficilmente quello che si vede in scena sorprenderà, sia per livello di brutalità che raggiunge sia per concept innovativi: rimane in ogni caso un buon film che è un ottimo modo per iniziare a guardare produzioni coreane un po’ diverse da quelle dei soliti noti.
Incantation
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Rassicurante. Fun fact, il regista si è ispirato sia ad alcune correnti buddiste sia all’induismo per creare i simboli e gli oggetti associati al culto al centro del film.
Il dubbio che continuerà a perseguitarmi ben dopo la pubblicazione di questo post sarà: ma c’è bisogno che io scriva di Incantation? Wikipedia mi informa che è stato l’horror taiwanese con gli incassi più alti mai registrati, è stato distribuito da Netflix ed è tutt’ora disponibile sulla piattaforma… Eppure io l’ho visto per puro caso spulciando i consigli di una scrittrice che apprezzo, i400calci, il mio personale riferimento per il cinema soprannaturale e di menare (cit.), non l’ha recensito e in generale la stampa italiana non è rimasta particolarmente colpita da questo film che si è invece guadagnato immediatamente un posto tra i miei horror preferiti. Quindi, sempre per la legge per cui alla fine su questo benedetto blog scrivo un po’ di quello che mi capita sottomano, ho deciso che se anche fuori dalla mia bolla personale l’hanno visto tutti e parlandone faccio come l’utente che entra in un forum di videogame indie e spaccia Undertale per l’equivalente del libro dello scrittore polacco morto suicida, io ne voglio parlare lo stesso perché l’ho adorato.
E il fatto che io abbia adorato un film found footage, categoria di pellicole che in circostanze normali mi irrita terribilmente quando non mi induce direttamente il sonno, è già di per sé un ottimo termometro di quanto Incantation sia abile nel gestire questo formato e nell’utilizzarlo per aumentare ulteriormente la tensione in un film che fin dal minuto uno è già teso come una corda di violino: Li Ronan, una giovane donna di fronte ad una telecamera, implora chiunque stia vedendo il girato di recitare con lei una preghiera per salvare la figlia Dodo. Apprendiamo infatti che Ronan aveva in passato fatto qualcosa che la aveva convinta di essersi attirata addosso una maledizione dalle conseguenze nefaste per chi le stava intorno, costringendola a dare in adozione la figlia appena nata; dopo un percorso psichiatrico e la ferma sicurezza che le sue convinzioni erano dettate dalle esperienze traumatiche vissute in precedenza, decide di riprendere con sé la bambina iniziando un percorso di affidamento. Ma quello che sembrava essere solo un residuo della sua paranoia inizia a manifestarsi in maniera sempre più reale attorno a Dodo, portando Ronan a fare scelte sempre più disperate per salvare la figlia dalla condanna che sembra incombere su di lei – e svelando allo spettatore a poco a poco ciò che le è successo davvero sei anni prima, quando il suo cammino si è incrociato con quello di un bizzarro culto rurale dalle usanze stravaganti ma pericolose.
Anche la premessa di questo film è piuttosto convenzionale e non è difficile immaginare la piega che prenderà la vicenda: Ko è però abilissimo a suscitare curiosità circa l’incidente scatenante dell’intera storia e a dosare i flashback che ce lo raccontano con millimetrica precisione, alternandoli a scene che sono già da sole terribilmente inquietanti poiché scavano a piene mani in quel terrore che si prova nel non sentirsi al sicuro a casa propria, nel proprio stesso letto e soprattutto nel non avere un posto dove fuggire; la maledizione che insegue Ronan è pervasiva, letale e senza volto, esattamente come il culto in cui si è ritrovata invischiata prima di avere Dodo. Indubbiamente il livello di attenzione per i dettagli delle cerimonie, dei vestiti e delle sculture che sono al centro della misteriosa religione è l’altro grandissimo punto di forza dell’intera pellicola, che comprende benissimo quali sono le dinamiche davvero spaventose su cui vale la pena calcare la mano e si avvale quindi di un’estetica che rinforza l’atmosfera grottesca e oppressiva di cui si nutrono questo tipo di movimenti religiosi. Rituali intricati e violenti pur nella loro tetra sacralità, che in ultima istanza pretendono la totale sottomissione di tutti i loro adepti e sono famelici di nuovi proseliti; pur senza addentrarmi eccessivamente nelle vicende del film, che vale la pena di essere visto senza spoiler, è evidente che tutto, fino alla rivelazione finale che spazza via ogni dubbio sulla reale natura della maledizione, è orchestrato in maniera perfettamente coerente rispetto a ciò di cui il regista vuole parlare: lo schiacciante potere che conferiamo all’adorazione del divino che mastica, consuma e sputa intere vite solo per estendere il suo dominio sullo spirito umano.
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Avrei potuto scegliere frame più interessanti, ma a) sono pigra e b) il programma che uso di solito per fare screenshot avuto qualche problema. Giuro che il film è bello da vedere.
Certo, per quanto Ko sia abile ad utilizzare il found footage per calcare la mano sulla natura ubiqua e pervasiva della disgrazia che segue la protagonista, si tratta di una modalità narrativa che per sua natura si presta più di altre a rompere la sospensione dell’incredulità (quante telecamere accese potranno mai esserci in queste situazioni al limite?); è anche vero che il ruolo del filmato è fondamentale per la rivelazione che ci verrà fornita sul finale, nonché essenziale per supportare il tema portante della narrazione, ed è dunque stata indubbiamente una scelta vincente e non un mero vezzo stilistico che molti registi contemporanei adottano giusto per riscaldare una vecchia minestra in un nuovo microonde. Ed è davvero l’unico appunto che mi sento di fare ad Incantation – tranne forse una mancanza di spazio data alla relazione tra Ronan e l’assistente sociale che verrà coinvolto nelle vicende, che porta ad una decisione un filo improbabile – poiché per il resto si tratta di un film capace di utilizzare elementi orrorifici per nulla rivoluzionari per raccontare una storia carica di tensione che lima lo spettatore fino ad arrivare ad un finale capace di mettere a nudo il cuore pulsante dell’orrore che la protagonista deve sfidare.
Anche questo consiglietto giunge al termine! Forse con un film un po’ più mainstream rispetto alle storie segnalate di solito sul blog, ma la verità è che ho visto Incantation a febbraio e ci sto ancora pensando, quindi ho dovuto esorcizzare il tarlo in qualche modo; confido comunque che almeno uno di questi due film abbia stuzzicato il vostro interesse, se non altro per la curiosità di conoscere il destino delle due protagoniste e delle loro rispettive figlie. 
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riflussi · 11 months
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"Un cerchio nel buio" - A. Ciravolo
Ho finito questo libro con difficoltà. Vi dirò, è da tanto che non leggevo un libro brutto (eccezion fatta per quelli che ho letto in casa editrice, ma quelli non sono pubblicati quindi vabbè). Ma non tanto per la prosa eh, anzi. La prosa nelle prime pagine mi aveva pure presa molto, è fluida, morbida, con degli elementi peculiari nello stile. Non era per nulla male, quindi, nonostante già la prima pagina presentasse delle pessime premesse in merito al contenuto, ho deciso di credere nelle fate nell'autore e affidarmi al suo buon gusto, convincendomi che la lettura fosse la semplice descrizione di un personaggio un po' così, razzista e sessista, ma che comunque rimaneva un semplice personaggio. Non vi sorprenderà sapere che non è stato per nulla così (non ha sorpreso troppo nemmeno me, ma dopo un centinaio di pagine stavo pensando di bruciare il libro). E quindi nulla, la prosa ammaliante, dopo due soli capitoli, lascia spazio, eccessivo spazio, a luoghi comuni, a descrizioni che sembrano essere quello che vorrebbe essere o si sente l'autore, dove le donne sono un trofeo o delle guide spirituali, sempre dove le donne (e non scherzo) quando sono in ritardo saltellano su un piede solo cercando di mettersi i tacchi vicino alla porta, cosa che ormai non si vede più nemmeno nei film americani di serie b. Il rapporto con le donne e tra donne è sempre viscido. Non sorprenderà sapere che l'immedesimazione nelle stesse (e ce ne sono fin troppi di capitoli dove la protagonista è donna) è banale, fatta di luoghi comuni e scarsa varietà di personalità: tutte femme fatal, pure la madre del protagonista, o brutte e becere (nessuna via di mezzo). Ma cosa mi dovrei aspettare da un libro che si apre con una frase che suona molto come "vorrei essere razzista, ma non posso perché aaah il politicaly correct, non si può più dire nulla" e che quando descrive una ragazza di origini coreane la dipinge sempre con queste labbra tinte a forma di cuore, tipo geisha. Cosa dovevo aspettarmi. Eppure io ci speravo, davvero tanto, che fosse meglio così.
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the-firebird69 · 4 months
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We are in receipt of information from the White House of several staffers leaving their posts and those are White House positions. And they are as follows
: the chief of staff of the current administration is stepping down and his position will be filled by an appointee shortly and he did a decent job no he is a warlock and is full of s*** and was making rude gestures and Biden and Camilla all day yesterday and he decided to leave the job and other people are bothering him because of what he was doing
: the Chief Justice of the United States and yes they run the doj is stepping down and he's a warlock he's a complete fool and didn't do the job and he's an a****** to our son and keep saying he should be in jail and that a****** needs to die and he's going to and these people are losing power the pseudo empire is losing power too and their people are leaving
: the person who is running the defense department and he would be the head of the dod is stepping down and he is a complete film flam he doesn't know anything
: there are other positions and people stepping down and they're not really people who work for Biden or Camilla and they are the head of staff of the White House and they make sure things are going to work everyday and you don't really do their job people are happy because they suck so bad and the layovers from Trump and pence and it's true they were disruptive the entire time and they're leaving and they say they're going to war with these pseudo empire and they're pointing it Biden and Camilla saying that's what they are and Biden is but Camilla is not really. They plan a series of attacks on the location and they are as of right now being hit and their people are being hit
: The Head of the State department and that's a defense role there stepping down today and they want to make it look like Biden has no power and that they can attack people but he's going to fill those roles very quickly and with his people and her people and it's going to be a change it's actually what's happening and Camilla is not leaving just yet she wants to see you when it'll be like and corean heard about it. And she decided to hang on too to see what it be like because these people are ridiculous
: couple other positions or vacating in the state department it's an important department and they've been sending out reports people are creating blockades and not letting people in and they don't have much of a military it's mostly pseudo empire I've been telling them to stop sending them and they're saying no and they left the office no these people are going to be down here bothering our son and he is not pseudo empire and they don't care they say and what we say is will kill you and other people don't but we actually do it's a waste of time for you to do it but that's what it's going to happen if you do and we're not the ones bothering the s*** out of you he's sitting here inside the blockade as well and doesn't want it and they say he's saying his name what he's saying is he's not really empire or pseudo empire he's Irish and you mistaken on purpose then we're going after you
There's other things happening this is big we're going to publish
Thor Freya
Zues Hera
Olympus
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superhousecek · 10 months
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I migliori k-drama fantasy
Da Moon Lovers: Scarlet Heart Ryeo a Guardian: The Lonely and Great God, le serie tv coreane fantasy da non perdere Continue reading Untitled
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kneedeepincynade · 1 year
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Let them tremble in fear at the thought of multipolar world order! May the Americans never know rest while China creates a better world
The post is machine translated
Translation is at the bottom
The collective is on telegram
⚠️ GLI IMPERIALISTI STATUNITENSI SONO TERRORIZZATI DAL PARTENARIATO STRATEGICO TRA CINA E RUSSIA ⚠️
🇺🇸 John Bolton - Consigliere per la Sicurezza Nazionale dell'Era Trump, letteralmente l'uomo dei colpi di stato, uno dei più feroci falchi statunitensi, è terrorizzato dall'unione tra Cina e Russia 😱
🤡 L'imperialista statunitense, che - probabilmente - non accetta di essere visto come meno guerrafondaio e anti-Cinese di Mike Pompeo, si è lanciato in una serie di dichiarazioni anti-Cinesi, come:
💬 "La Cina sta diventando una minaccia [❔] sia nella sfera nucleare che in quella convenzionale" | Dice il guerrafondaio, rappresentante dell'unico Paese al Mondo ad aver utilizzato armi nucleari nella Storia dell'Umanità, ad un Paese pacifico che non si è macchiato di invasioni illegali e atroci crimini in Medio Oriente, America Latina e Asia 🤦‍♂️
😱 "La Cina rappresenta una minaccia esistenza per l'Occidente", questo è vero: Bolton, in questo caso, ha ragione. La Repubblica Popolare Cinese rappresenta una minaccia per gli imperialisti statunitensi, che schiumano dalla rabbia quando vedono un Paese Socialista governato da un Partito Comunista che li supera a livello economico, politico, diplomatico e militare ⭐️
🗣 Tra le varie dichiarazioni, ve n'è anche una sulla formazione di una sorta di "Asse Russia-Cina", a cui si uniranno la Repubblica Islamica dell'Iran e la Repubblica Popolare Democratica di Corea ⭐️
Per chi volesse approfondire il Tema delle Relazioni Sino-Iraniane e delle Relazioni Sino-Nord-Coreane, può rifarsi a questi post del Collettivo Shaoshan:
🔺Relazioni tra Cina e Iran - Questioni Politiche, Sicurezza, Difesa, Cooperazione Militare, Economia e Commercio, Educazione e Cultura, Questioni Internazionali, Afghanistan e BRICS: I, II, III, IV, V 🤝
🔺Progetto di Allineamento Trilaterale guidato dal Partito Comunista Cinese tra Cina, Russia e Corea del Nord: I, II, III 🚩
🔺Lettere tra Xi Jinping e Kim Jong-un: I, II, III 📨
🤪 Accodandosi a Stoltenberg, Blinken e agli altri imperialisti, anche Bolton - nel mentre la Cina lavora per la Pace e la Russia definisce il Piano Cinese come una base da utilizzare per la Pace quando Kiev e l'Occidente saranno pronti - farnetica sulla possibilità che la Repubblica Popolare Cinese possa fornire armi alla Russia, cercando di mostrare la Cina come un "Paese inaffidabile" nel Processo di Pace 🤦‍♀️
🤹‍♂️ Tuttavia, rispetto a Stoltenberg, ha deciso di spingersi più in là, arrivando persino a dichiarare che la Cina potrebbe (parlano sempre al condizionale, perché non fanno altro che proiettare e minacciare) vendere armi alla Bielorussia e alla Corea del Nord, che poi verrebbero mandate in Russia |❓❓❓
🤔 Che sia Blinken, Biden, Stoltenberg o Bolton a parlare, non cambia la sostanza anti-Cinese e anti-Russa, e le parole del Presidente Lukashenko suonano più vere che mai: «Sono furiosi, hanno capito di aver fatto di tutto per unire la potenza nucleare della Russia con la non meno potente, ricca di risorse umane, orientata al futuro, potenza nucleare della Cina. Possiamo già dire che la Cina è la più grande potenza del Mondo, ecco perché sono furiosi" ⭐️
🤡 Poche settimane fa, Bolton ha affermato che il regime-fantoccio di Taiwan dovrebbe consentire alla Marina USA di entrare nel Porto di Kaohsiung e che il Governo USA dovrebbe integrare il fasullo regime di Tsai Ing-wen in organizzazioni multilaterali di Difesa nella Regione Indo-Pacifica, con Giappone, Corea del Sud, Australia e altri paesi in funzione anti-Cinese ❕
🌸 Iscriviti 👉 @collettivoshaoshan
⚠️ US IMPERIALISTS ARE TERRIFIED BY CHINA-RUSSIA STRATEGIC PARTNERSHIP ⚠️
🇺🇸 John Bolton - National Security Advisor of the Trump Era, literally the coup man, one of the fiercest US hawks, is terrified of the union between China and Russia 😱
🤡 The US imperialist, who - probably - does not accept being seen as less warmongering and anti-Chinese than Mike Pompeo, has launched a series of anti-Chinese statements, such as:
💬 "China is becoming a threat [❔] in both the nuclear and conventional spheres" | Says the warmonger, representative of the only country in the world to have used nuclear weapons in the history of humanity, to a peaceful country that has not been guilty of illegal invasions and atrocious crimes in the Middle East, Latin America and Asia 🤦
😱 "China represents an existential threat to the West", this is true: Bolton, in this case, is right. The People's Republic of China poses a threat to US imperialists, who foam with rage when they see a socialist country ruled by a Communist Party that surpasses them economically, politically, diplomatically and militarily ⭐️
🗣 Among the various declarations, there is also one on the formation of a sort of "Russia-China Axis", which will be joined by the Islamic Republic of Iran and the Democratic People's Republic of Korea ⭐️
For those wishing to learn more about Sino-Iranian Relations and Sino-North Korean Relations, please refer to these posts from the Shaoshan Collective:
🔺Relations Between China and Iran - Political Issues, Security, Defense, Military Cooperation, Economy and Commerce, Education and Culture, International Issues, Afghanistan and BRICS: I, II, III, IV, V 🤝
🔺Communist Party of China-led Trilateral Alignment Project between China, Russia and North Korea: I, II, III 🚩
🔺Letters between Xi Jinping and Kim Jong-un: I, II, III 📨
🤪 Following Stoltenberg, Blinken and the other imperialists, Bolton too - while China works for Peace and Russia defines the Chinese Plan as a basis to be used for Peace when Kiev and the West are ready - he raves about the possibility that the People's Republic of China can supply weapons to Russia, trying to show China as an "unreliable country" in the Peace Process 🤦‍♀️
🤹‍♂️ However, compared to Stoltenberg, he decided to go further, even declaring that China could (they always speak conditional, because they do nothing but project and threaten) sell weapons to Belarus and North Korea, which would then be sent to Russia |❓❓❓
🤔 Whether Blinken, Biden, Stoltenberg or Bolton are speaking, the anti-Chinese and anti-Russian substance does not change, and President Lukashenko's words ring truer than ever: «They are furious, they understand that they have done everything to unite the nuclear power of Russia with the no less powerful, resource-rich, future-oriented nuclear power of China. We can already say that China is the greatest power in the world, that's why they are furious" ⭐️
🤡 A few weeks ago, Bolton said that the Taiwan puppet regime should allow the US Navy to enter the Port of Kaohsiung and that the US Government should integrate Tsai Ing-wen's phony regime into multilateral defense organizations in the Indo- Peaceful, with Japan, South Korea, Australia and other countries in anti-Chinese function ❕
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ve-nere · 1 year
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Troppe belle le serie coreane 🥺😭
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seoul-italybts · 1 year
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[✎ ITA] Intervista RM : Rilascio 'Indigo' - Chris Willman per Variety - 02.12.22
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INTERVISTA | RM dei BTS ci parla del suo album, ‘Indigo’, dei duetti con Erykah Badu e Anderson .Paak, del servizio militare e del perché la carriera solista rafforzerà il gruppo ___ 02.12.22
by Chris Willman @ Variety
RM è il secondo membro dei BTS a pubblicare un album solista, di quest'anno, come parte di ciò che possiamo aspettarci essere una serie di rilasci individuali da parte di ognuno dei ragazzi, nel futuro più immediato.
L'album appena pubblicato, “Indigo” è fondamentalmente diverso da quello di J-Hope, che lo ha preceduto; mentre J-Hope ha evitato collaborazioni, l'album di RM include artisti partecipanti in quasi tutte le tracce. Interessante notare come una delle due canzoni prive di featuring si intitoli, appunto, “Lonely / da solo”… aggettivo che decisamente non si addice a RM, almeno non entro i confini del suo disco, in cui troviamo l'affetto di diverse stelle della musica sia americane che coreane.
Ma nonostante i tanti ospiti, si tratta pur sempre di un progetto individuale, apparentemente volto ad ampliare il suo pubblico R&B e hip-hop, ma in cui troviamo anche elementi rock e sfumature di pop, ancora per lo più mai mixate in questa maniera specifica negli album dei BTS. Inoltre, è molto meno dark dell'album di J-Hope, ma il che non significa certo RM, ora più a suo agio, si sia risparmiato dallo svelare un lato molto più vulnerabile di sé rispetto al passato.
In una video-chiamata Zoom con Variety, RM ci ha parlato delle collaborazioni con i suoi eroi – Erykah Badu, Anderson .Paak, nonché con la super rock star coreana, Youjeen (che ha partecipato al singolo principale, “Wild Flower”) -, di cosa prova rispetto all'imminente prospettiva del servizio militare e del perché sia convinto che rafforzare l'identità individuale di ognuno dei membri dei BTS attraverso progetti solisti renderà il gruppo più forte, quando questo tornerà a riunirsi.
Nonostante tu abbia fatto un ottimo lavoro nel mantenere il segreto fino a quest'ultima sera, prima del rilascio, credo ə fan abbiano alcune aspettative rispetto a ciò che potrebbero sentire in quest'album. Quali speculazioni sono giuste e quali elementi credi lə sorprenderanno?
Credo l'aspetto più interessante sia che ho collaborato e cooperato con molti artisti. Sono 10 tracce e praticamente 8 sono featuring. In secondo luogo, ognuna di queste 10 canzoni presenta un genere diverso dalle altre, dal punto di vista del sound. Prima di quest'album, credo di essermi sempre limitato ad un concept, un genere o un sound specifici. Questa volta, ho semplicemente cercato di scrivere come se si trattasse di un diario. Credo il motivo sia perché, prima di questo disco, ero totalmente preso dal cercare di dimostrare qualcosa. Della serie, “Vorrei che lo ascoltasste. Voglio condividere le mie riflessioni con voi. Vi prego, ascoltatelo!” Mentre, questa volta, ho cercato di ampliare i miei pensieri personali fino a renderli qualcosa di universale, così che la gente possa ascoltarlo e ritrovarvi anche qualcosa della propria storia. Quando ci lavoravo, era mio. Ma ora che è concluso, non mi appartiene più esclusivamente ed è mia intenzione donarlo al pubblico, così che la gente possa ascoltarlo, assimilarlo e, magari, quest'ultimo abbia un qualche tipo di impatto sulle loro esistenze.
E riguardo il genere musicale? Quali erano le tue intenzioni nell'includere canzoni così varie e diverse l'una dall'altra?
Non mi interessano i generi musicali. Semplicemente, mi piacciono queste sonorità. Mi piace il pop proprio perché è pop. Mi piace il rock di per sé. Mi piace il folk per com'è. Volevo semplicemente provare tutte queste cose, senza limitarmi ad un mero esperimento. Spero il pubblico riuscirà comunque ad assimilarlo e a percepirlo nel contesto pop, dato che, agli occhi della gente, io faccio parte della scena K-pop e sono pur sempre un membro dei BTS.
Semplicemente, ho cercato di renderlo più equilibrato possibile – dal punto di vista del sound, del genere e della sua collocazione.
Quand'è che hai iniziato a lavorarci o hai completato la maggior parte del progetto?
Il brano principale l'ho iniziato nel 2019 — il main single (“Wild Flower”). Mi sembra di aver iniziato a scrivere tre canzoni nel 2019. La maggior parte le ho concluse tra il 2021 e l'inizio del 2022. Erano per lo più già finite prima ancora della decisione (riguardo le carriere soliste) ecc. Ma mi ci è voluto ancora fino a settembre per perfezionare il sound e gli arrangiamenti.
Solitamente, tra voi membri dei BTS, condividete i progetti solisti, scambiandovi pareri a riguardo, o aspettate di sorprendere gli altri insieme al resto del pubblico?
Siamo una famiglia quindi abbiamo i nostri spazi personali. L'unico con cui ho condiviso tutto il progetto è stato J-Hope, perché, a sua volta, mi aveva fatto ascoltare il suo “Jack in the Box” prima del rilascio, quindi ho pensato di sdebitarmi facendo lo stesso. Gli sono piaciute particolarmente la traccia con Erykah e “Wild Flower”, ne sono molto felice. Però, sì, abbiamo molto rispetto per i lavori individuali degli altri membri. Ogni volta che viene rilasciato qualcosa, lo ascoltiamo o guardiamo e poi ci limitiamo a commenti del tipo, “Aw, bello. Aw, sei venuto bene”. Non giudichiamo o dispensiamo consigli con leggerezza perché si tratta pur sempre di un lavoro personale. Io, ad esempio, preferisco gli altri ascoltino i miei progetti quando escono ufficialmente sulle piattaforme musicali. Una sessione d'ascolto in amicizia ci sta, ma siamo comunque come una famiglia — quindi siamo troppo legati, ci conosciamo già fin troppo bene (ride).
In America, Erykah Badu e Anderson .Paak sono i due nomi più noti, tra ə artistə che hanno partecipato al tuo album. Puoi dirci perché hai scelto proprio loro?
Solitamente, ad un certo punto del processo creativo, mi rendo improvvisamente conto di certe frequenze o sonorità specifiche e penso, “Oh, questa traccia potrebbe essere molto meglio” o potrebbe, comunque, avere un sound più completo. Nel caso di Erykah e Anderson, non avrei potuto scegliere nessun altro per quelle due tracce. Specialmente per quanto riguarda Erykah: è letteralmente una regina, si è costruita una sua fortezza. E poi cerco sempre di trasmettere un messaggio specifico e, nel caso di questa canzone, ho pensato che se a parlarne fosse stata lei – con la sua voce, il suo contesto di provenienza ed il suo vissuto – sarebbe sicuramente suonata più convincente — decisamente più convincente — rispetto ad un artista 20enne che consiglia di rimanere in silenzio prima di agire. E poi adoro la sua voce, il modo in cui l'articola, il suo timbro canoro — al punto che quando la si ascolta, si ha un po' l'impressione di essere sotto effetto di un incantesimo.
E Anderson? Ecco, tutti quanti conoscono Anderson ed adorano il suo stile funky, l'aura che trasmette e la sua energia. E, di fatto, è un nostro amico. Ci ha aiutato con i nostri singoli più recenti, suonando anche la batteria durante una performance live. Quindi è stata una collaborazione molto naturale.
Ə altrə artistə ospite sono probabilmente meno notə negli Stati Uniti. Ce n'è forse qualcunə in particolare di cui sei particolarmente entusiasta o cui speri di dare maggiore visibilità anche nel resto del mondo? Qualcuno che, magari, non è ancora una superstar globale, diversamente da te?
Io adoro tuttə questə artisti, specialmente quellə che probabilmente sono meno noti al pubblico globale. Ma questə ultimə, di fatto, sono la crème de la crème, delle vere leggende, in Corea. Rientrano in un genere ed una classe a parte, quindi ci tenevo ad includere i loro nomi. Inoltre, ho pensato che l'album sarebbe stato più eterogeneo ed unico, se fossi riuscito ad armonizzare tuttə questə artistə, unendo varie industrie, continenti e nazioni.
Vorrei menzionare, nello specifico, il singolo principale, “Wildflower”. Vi partecipa questa artista di nome Youjeen. Ha, tipo, 45 anni ed è una cantante rock [membro della band Cherry Filter], una vera leggenda. Credo ə ascoltatə se ne accorgeranno, quando sentiranno la canzone – è la mia rock star preferita in assoluto. È davvero potente.
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In realtà, il titolo sarebbe dovuto essere “Flowerworks / fiori d'artificio”, che, di fatto, non ha molto senso. Quando ammiriamo dei fuochi d'artificio, esplodono e svaniscono in un batter d'occhio — sono bellissimi, ma durano veramente un istante. E pensando ai fuochi d'artificio, mi son detto che sarebbe stato bello ricrearne l'effetto con dei fiori di campo — beh, è più una metafora, in realtà — quindi ho immaginato di tenere in mano un grumo di fiorellini e di lanciarli in cielo e l'effetto che mi immagino è simile a quello dei fuochi d'artificio. Quindi, sì, mi sono bellamente inventato quella parola. Volevo intitolarla “Flowerworks”, e poi far rima con 'fireworks / fuochi d'artificio' e 'flowers / fiori' — queste rimano anche in coreano. È tipo dal 2015 che penso a questo tema, quindi, di fatto, mi ci sono voluti circa 7 anni prima di trasformare quel concetto in una canzone. Ma se l'avessi chiamata “Flowerworks”, temevo che (la gente si sarebbe chiesta) tipo, “Cosa vuol dire?”. Quindi ho cambiato il titolo di modo che fosse percepito più semplicemente come “wildflower / fiore selvatico”. Però considero sia questa canzone che l'album come un simbolo dei miei 20 anni.
Hai, infatti, dichiarato che questo disco sarebbe stato una summa dei tuoi 20 anni. Sappiamo anche che probabilmente dovrai lasciare le scene per un po' a causa del servizio miltiare. Date queste premesse, quanto è concretamente importante e personale questo progetto, per te? Vi hai lavorato con questi sentimenti ed intenti specifici?
Quando stavo lavorando a quest'album, ancora non sapevo per certo cosa mi aspettasse, cioè, non sapevo la data specifica né come si sarebbero dipanate le cose. Quindi, sì, ho fatto del mio meglio, ma non credo fosse in previsione del servizio militare. Semplicemente, ho sempre avuto pochissimo tempo per concentrarmi sui miei progetti solisti perché sono 10 anni che i BTS sono sempre super impegnati e hanno una carriera frenetica. Mi sembra quasi fosse destino rilasciare quest'album negli ultimi mesi dei miei 20 anni, quindi, sì, è una sensazione piuttosto bizzarra — ma sono molto felice di poter pubblicare questo disco prima dei 30 anni, così da poterlo considerare come una valutazione dei miei 20 anni.
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Ə fan si chiedono quali siano i tuoi sentimenti e pensiri rispetto al servizio militare e, ovviamente, sono dispiaciutə che dovrete fare pausa. C'è forse qualche pensiero tu voglia condividere a riguardo? Credi ci sia anche qualche aspetto positivo o semplicemente la situazione è quella che è, e non ci si può far niente?
Non ci sono aspetti positivi o negativi perché, ecco, è un servizio obbligatorio per legge, tocca ad ogni uomo. Quindi, no, non credo di poter giudicare eventuali lati positivi o negativi. È semplicemente una situazione che dovrò affrontare, quindi la sto prendendo con molta calma e farò ciò che dovrò fare.
In quest'album, hai veramente svelato molto di te. Penso, nello specifico, alla canzone “Lonely”, che trovo particolarmente interessante. Trovi che, grazie a questa e alle altre tracce, ti sia stato possibile mostrare una vulnerabilità che forse, in gruppo, era più difficile esprimere?
Questa canzone l'ho scritta a Las Vegas, mi sembra, tipo lo scorso aprile. Stavamo facendo il nostro ultimo tour mondiale e, sul serio, non mi piace per niente dover rimanere rintanato in hotel per una settimana intera. Quindi, sì, è decisamente espressione di pensieri e sentimenti molto personali. Come hai suggerito, spesso essere così onesto, diretto e schietto rispetto alla mia personalità ed interiorità ancora mi spaventa. Ma, vedi, ciò che ho imparato è che l'arte è così. Bisogna... [*si interrompe per riformulare la frase] No, non è obbligatorio, ma a volte ci sta mostrare la propria vulnerabilità e trasformarla in qualcosa di più grande. È difficile e la cosa mi turba ancora, ma sta diventando sempre più naturale svelare il mio lato più personale e sincero, trasponendolo in musica o immagini. E credo questa sia una delle principali fonti di ispirazione per ogni artista, lo è sempre stato anche storicamente.
Ora che hai concluso quest'album, ed il pubblico sta per conoscere questi vari aspetti della tua personalità, se dovessi dare un giudizio o fare un'analisi delle tue varie abilità – e, ovviamente, intendo in quanto cantante, rapper, ballerino, performer e produttore –, ce n'è forse qualcuna, qualche aspetto, in cui credi di essere particolarmente migliorato?
Sono 10 anni che faccio parte dei BTS e 15 che faccio musica, quindi quando sento di essere sull'orlo di un cambiamento – o quando sperimento un blocco artistico -, cerco sempre di tornare alle origini. Ho riflettuto sul perché ho iniziato questa carriera, perché la porto avanti tutt'ora e sul perché non ci ho ancora rinunciato. La conclusione cui sono giunto è che ho sempre sognato di diventare un autore – uno scrittore o un poeta -, fin da quando ero bambino, tipo a 10 o 12 anni. Ma dopo aver ascoltato ed essermi apassionato a Nas ed Eminem, il mio focus si è spostato sul rap perché sapevo che “rap”, di fatto, significa “Rhythm and Poetry / ritmo e poesia”. Quando si scrive del rap, è pur sempre poesia. Ecco, di questi tempi, l'industria musicale sta cambiando: ciò che conta di più è il divertimento e si sottovalutano sempre più i testi. Invece io ci tengo a sottolinearne l'importanza. L'autorialità, l'essere un poeta è fondamentale. Quindi, sì, credo che il mio focus, quando parliamo di lavoro in studio, sia ancora sempre la stesura dei testi, la strutturazione delle parti rap e delle melodie. Credo il lavoro in studio sarà sempre il più importante e prezioso, per me. Lo adoro.
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C'è qualcosa in particolare che speri ə tuə fan potranno trarre da quest'album? Qualche aspetto della tua personalità o dei tuoi gusti musicali che speri permeteranno loro di conoscerti meglio dal punto di vista umano ed artistico?
Ecco, mi piacerebbe ə ascoltatoə mi conoscessero meglio e magari diventassero miə fan, ma non mi faccio chissà che aspettative a riguardo perché, dopotutto, è solo musica e, come ho detto prima, una volta rilasciato l'album, non lo sento più solo come mio. Apprezzerei, però, l'attenzione ricadesse sul fatto che un membro dei BTS – una boyband asiatica – abbia avuto l'opportunità di entrare in sintonia con Badu e .Paak, oltre che con alcune delle principali leggende della musica coreana -, scrivendo 10 canzoni per un album che abbraccia generi
molto diversi tra loro — hip-hop, R&B, folk, rock, pop-rock e anche semplice pop. Credo, in quanto coreano – nonché data la mia natura e posizione - io abbia creato qualcosa di unico. Cioè, sono un rapper, un poeta, il membro di una boyband ed un coreano e, sotto ognuno di questi aspetti, ho creato qualcosa che giudico unico nel suo genere, quindi credo questa dovrebbe essere già una delle ragioni per cui vale la pena provare ad ascoltare il mio album. Inoltre, ho sempre preso molto sul serio sia la musica che i testi, quindi, sì, spero ne trarranno qualcosa, fosse anche solo per 3 minuti, 5 minuti o poco più.
Affinché le vostre personalità individuali possano davvero brillare, così come i vostri album solisti, sei d'accordo che un primo passo fondamentale potrebbe forse essere una diversa percezione della musica sud-coreana da parte del pubblico? Una diversa percezione degli artisti, di chi fa musica ed una maggiore attenzione sul singolo performer?
Ecco, quando si inizia a fare musica, in pochi hanno una percezione più ampia e aperta delle proprie possibilità. Cioè, parlo specialmente come rapper – i rapper non fanno solitamente parte di una band. Quando ho iniziato a fare musica, anche io la pensavo così perché non avevo mai pensato di poter fare musica in un gruppo. Eppure ora sono 10 anni che porto avanti questa carriera insieme ai miei amici. Visto che ormai abbiamo tutti quasi 30 anni, siamo tutti adulti con personalità, abilità e debolezze differenti, credo non sia un male ampliare un po' lo spettro artistico dei BTS con lavori un po' più variegati, anche progetti personali… Credo sia arrivato il momento di mostrare le nostre individualità al mondo. Quindi, sì, credo quello potrebbe ampliare il repertorio e lo spettro artistico sia del gruppo che dei singoli membri. Penso che i progetti solisti siano la soluzione più naturale e sana per rafforzare e continuare ad operare anche come BTS.
⠸ ita : © Seoul_ItalyBTS⠸ Twitter
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solariconsblog · 3 years
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𝐕𝐢𝐧𝐜𝐞𝐧𝐳𝐨 𝐢𝐜𝐨𝐧𝐬
𝘱𝘭𝘦𝘢𝘴𝘦, 𝘥𝘰𝘯’𝘵 𝘳𝘦𝘱𝘰𝘴𝘵!
🄿🄻🄴🄰🅂🄴 🄻🄸🄺🄴 🄸🅃 🄸🄵 🅈🄾🅄 🅂🄰🅅🄴
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m0-ko · 3 years
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.🥺🤨😙.
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coffeebookslovegt · 2 years
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-Dobla tu dedo así y así.
Acabas de prometerlo.
-¿Qué cosa?
-Es un secreto. Como sea, ya hiciste la promesa.
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eudaiga · 2 years
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Hace poco comencé a ver Jefe introvertido, un dorama, porque creí que iba a tener algo de comedia y un romance quizá algo diferentes, donde los protas no son ambos extrovertidos y buscan la atención; ya saben.
Sin embargo, el prota no es introvertido: tiene un serio problema psicológico y social. Eso que nos muestran en él no es introversión, y parece una exageración propia de las series televisivas tal idealización de lo que es una persona introvertida.
Ahora, no sé si esto sea cultural: como que todos son extrovertidos y la introversión se vea de esa manera; pero se me har��a muy raro que de verdad se viera así, es muy irreal. Tan marcada polarización es característica de muchas series como —a veces pareciera— único recurso para mostrar diferencias.
Pero repito: el prota no es introvertido, él sí tiene un serio problema psicológico y por ende social.
El final, ya lo sabemos: el chico y la chica protagonistas terminan juntos superando varios obstáculos; sin embargo, el prota ni siquiera quiere superarlos. Es consciente de su mal, pero no hace nada por tratarlo, al contrario, quiere que todos actúen alrededor de él. Y el problema se agrava por ser él un director de una empresa de relaciones públicas. O sea, cuánta ironía, ¿no?
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