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#dea giustizia
1solone · 9 months
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ELENA DI SPARTA
(Elena di Troia - Elena)
Elena fu allevata in casa di Tindaro e ancora giovinetta fu al centro di numerosi miti di seduzione: Teseo la rapì che era ancora fanciulla.
Elena infatti era ritenuta la donna più bella del mondo, e poiché i pretendenti erano numerosi, Tindaro, sotto consiglio di Ulisse, lasciò che ogni decisione fosse della ragazza, onde evitare che una sua interferenza potesse causare una guerra.
La scelta cadde su Menelao, principe di Micene, che sposandola divenne re di Sparta. Dalla loro unione nacque Ermione.
La sorella Clitennestra sposò invece Agamennone, fratello di Menelao.
I pretendenti e il «giuramento di Tindaro»
«E molte vite sono morte per me sullo Scamandro,
e io, che pure tanto ho sofferto, sono maledetta,
ritenuta da tutti traditrice di mio marito
e rea di avere acceso una guerra tremenda per la Grecia.»
Quando fu in età da marito tutti i capi Greci pretesero la sua mano. Siccome la loro rivalità rischiava di generare un conflitto, su suggerimento di Ulisse, Tindaro sacrificò un cavallo sulla cui pelle fece salire i pretendenti per farli giurare che, chiunque fosse stato il fortunato sposo, tutti avrebbero dovuto accorrere in suo aiuto nel caso qualcuno avesse tentato di rapirgli la sposa.
Quando era ormai moglie di Menelao Elena venne rapita dal principe troiano Paride e il patto di solidarietà stipulato tra i pretendenti alla sua mano spinse gli stessi, con a capo Agamennone, a dichiarare guerra a Troia.
Elena sui bastioni di Troia, nella quale Gustave Moreau raffigura una Elena inespressiva, con una faccia vuota o angosciata.
Per vendicare il rapimento di Elena da parte del principe troiano Paride (al quale Afrodite aveva promesso la più bella delle donne) Menelao e suo fratello Agamennone organizzarono una spedizione contro Troia chiedendo aiuto a tutti i partecipanti al patto di Tindaro.
Nell'Iliade Elena è un personaggio tragico, obbligata a essere la moglie di Paride dalla dea Afrodite.
Nessuna colpa le può essere rinfacciata, data la sua incolpevole bellezza, anche se le si dà la colpa della guerra che insanguina Troia e se lei stessa si rimprovera continuamente di essere la causa di tanti mali, sebbene sia consapevole che, in definitiva, quanto accaduto è dovuto al Fato.
Non è una donna felice, disprezza Paride ed è invisa a molti troiani: solo Priamo ed Ettore si mostrano gentili con lei, e in occasione della morte di quest'ultimo, Elena proverà un sincero dolore.
Alla morte di Paride Elena è costretta a sposare il fratello Deifobo.
I greci fanno irruzione nella camera da letto trovando Deifobo addormentato e ubriaco.
Le versioni a questo punto divergono: sia per quanto riguarda l'identità dell'uccisore di Deifobo (Menelao, Ulisse o entrambi) sia sul fatto se il troiano si fosse risvegliato o no.
Nel secondo libro dell'Eneide, durante l'incendio di Troia, Enea vede da lontano Elena ed è preso dall'impulso di ucciderla, ma ne viene dissuaso dalla madre Venere, che lo esorta a fuggire dalla città con i familiari.
Nell'Odissea Elena appare riconciliata con il marito e tornata a Sparta per regnarvi al suo fianco, anche se malvista dai sudditi.
Si narra anche che Oreste avesse cercato di ucciderla.
Secondo altre versioni ebbe una fine misera. Altre ancora la divinizzano insieme ai fratelli Castore e Polluce.
Venere salva Elena dalla furia di Enea, Jacques Sablet, 1779.
Un'altra versione vuole che, dopo la morte di Menelao, due figli naturali di costui cacciassero Elena e la costringessero a rifugiarsi presso Rodi, dove Polisso la fece impiccare per avere causato la morte di tanti eroi sotto le mura di Troia, fra cui suo marito Tlepolemo.
Il mito di Elena è descritto nell'Iliade e nell'Odissea, ma molti poeti successivi a Omero modificarono il personaggio e la sua mitologia. Alcune leggende la indicano figlia di Nemesi, la dea della vendetta e della giustizia. Euripide, nella tragicommedia Elena, segue quel filone mitico secondo cui Elena non fu mai rapita da Paride né visse a Troia né fu ripresa da Menelao, ma sempre visse nascosta in Egitto, costretta da Era che mise al posto suo, a Sparta, un'immagine d'aria, un simulacro vivente, per ingannare Paride e vendicarsi di non essere stata scelta al posto di Afrodite.
Così sono esistite due Elena, una in Egitto e una a Troia.
Inoltre, secondo altri miti, le anime di Elena e Achille, dopo la morte e la discesa nel Tartaro, furono assunte nell'Isola dei Beati (o Campi Elisi) per i loro meriti, e lì ebbero un figlio, Euforione.
Secondo una variante del mito, fu Elena, divenuta dea dopo la morte, a discendere negli Inferi attratta dall'ombra di Achille per giacere con lui generando il semi-dio Euforione.
I personaggi di Elena ed Euforione, seppure con molte varianti, sono ripresi da Goethe nel suo Faust.…‿ℒℴνℯ⁀❣🌹
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silviascorcella · 5 months
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Gentile Catone a/i 19-20: “Aconito”, un’antica storia di femminilità moderna
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L’incontro con Gentile Catone accarezza la tentazione di allacciare un’espressione che s’arrampica fin nell’antichità latina, ma la cui verità saggia si conferma perfettamente incastonata alla sostanza preziosa che la scoperta del brand dischiude: ovvero, “nomen omen”, che tradotto in semplicità rivela come il destino sia già inscritto nel nome. Gentile Catone, infatti, nel titolo del brand racchiude innanzitutto la giovane coppia, nella vita e nell’arte stilistica, che gli dà vita: ovvero Francesco Gentile e Chiara Catone.
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Ma, ci racchiude dentro anche l’essenza pregiata del loro destino creativo: una moda che è un atto di gentilezza autentica verso la femminilità da vestire e celebrare, un universo di stile che è un gesto di libertà contro la facilità perigliosa dei trend veloci e vuoti, tanto nella materia quanto nella sostanza. Per amore, invece, di una moda che, tra il cuore e le mani di Chiara e Francesco, diventa arte della narrazione attraverso la sartorialità rigorosamente italiana e sostenibile. Forse chissà, proprio come quel Catone che il nostro Dante mise a custode del Purgatorio in virtù della sua mischia di fermezza e senso di giustizia, che lo rese simbolo di libertà morale per amore del bene collettivo.
Pay attention, please: i riferimenti letterari che fioriscono man mano che la conoscenza di Gentile Catone si fa più profonda e intrigante, non han nulla a che vedere con meri intellettualismi, bensì, son frutto anch’essi di una dichiarazione d’amore squisitamente spontanea. Chiara e Francesco serbano infatti una passione pregiata ed entusiasta verso lo scrigno caleidoscopico della cultura preferibilmente classica, che guida l’ispirazione in percorsi inediti, dove la suggestione densa di nostalgia romantica verso il passato s’intreccia ad un’estetica brillantemente contemporanea.
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Pregio anche della gioventù: all’anagrafe, dato che Chiara e Francesco sfiorano i trent’anni, dell’ingresso nel fashion world, dato che il brand Gentile Catone è stato inaugurato solo nel 2017. Ma soprattutto gioventù dello spirito: quella forza in cui l’istinto si fonde all’azzardo per agguantare con decisione la propria missione, che nel loro caso è la determinazione a concretizzare il sogno stilistico non solo sulle passerelle più importanti, ma anche mantenendone la realizzazione sartoriale made in Italy nel loro distretto abruzzese, in cui insieme all’artigianalità difendono la consapevolezza della sostenibilità, con l’utilizzo di tessuti e filati naturali pregiati, atossici ed ecosostenibili, e collaborando solo con aziende a basso impatto ambientale in possesso delle le più importanti certificazioni.
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La collezione a/i 2019-20 è un condensato felicemente rinnovato delle virtù di Gentile Catone: “Aconito” ne è il titolo, ma anche il fil rouge estetico e simbolico, una sorta d’indizio intrigante che ci accompagna a compiere un itinerario affascinante dentro la femminilità, sospeso tra antichità mistica e attualità sofisticata.
“Aconito”, infatti, si narra che fosse il fiore più caro alla dea Ecate, che lo lasciava prosperare con i suoi grappoli violacei bellissimi e letali nel suo giardino: lei, la dea che nella sua figura femminile ne raccoglie tre, la giovane fanciulla, l’anziana depositaria di saperi ancestrali e la donna nel pieno del suo potere volitivo.
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Lei è anche la donna di oggi, immersa in una società intrisa d’inquietudini materiali che la disincantano e la scardinano nelle identità, ed al contempo l’arricchiscono della determinazione a cercare quel meraviglioso che possa innalzarla oltre la superficie, verso la bellezza.
Così, il fiore e i colori dell’aconito sbocciano sugli abiti di varie lunghezze, nelle camicette e sulle rouche che decorano le gonne, le trame delle storie prendono vita sulle stampe grafiche, le forme variano dalla delizia delle proporzioni bon ton all’audacia sempre elegante dei volumi over che riguardano anche i capispalla. La ricercatezza è questione di dettagli, ma anche di materiali: raso di seta, twill e jersey di viscosa, mohair, velluto e piume leggiadre danno sostanza pregiata ad un percorso sognante tra la moda da indossare e il mito della femminilità da celebrare. Silvia Scorcella
{ pubblicato su Webelieveinstyle }
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claudiotrezzani · 6 months
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Noi fotografi scegliamo tagliando.
Sì, è grazie all'inquadratura che conferiamo una impronta personale.
Ma cosa accade se è un oggetto a spostarsi nel fotogramma?
A parità degli altri fattori, intendo.
Ciò che succede rivela molto sull'incidenza delle convenzioni iconografiche sull'interpretazione del veduto.
Basta un fazzoletto a dischiudere divaricazioni.
Collocato sulla fronte?
Si penserà ad un teppista od a mondana disinvoltura.
Lo stesso fazzoletto a cingere il collo?
E' il ritratto del cowboy.
Da naso in giù (grazie, Corinna Ricci)?
E' la divisa istituzionale del rapinatore.
A celare gli occhi (grazie Silvano Vita)?
Plurimi fini e significati:
dalla trasposizione maschile - come m'osserva il summentovato Silvano - della Fortuna con cornucopia (Dea bendata, per l'appunto), alla personificazione della Giustizia, per non tacere di qualsivoglia occasione in cui serva o s'ostenti privarsi del  fisico senso di riferimento.
S'accennava alla parità di ulteriori fattori.
Sì, è un prerequisito.
Un prerequisito che delega  la veicolazione del segno.
Ciò in quanto non è compito dell'indossante il fazzoletto palesare orientamenti, quanto piuttosto al fazzoletto istesso al mutare della sua posizione.
Al soggetto, invece, è richiesta impassibilità, onde non costituire elemento perturbante della succitata veicolazione.
Ma il soggetto possiede lineamenti, anche se non li "usa" (se l'atteggiamento muscolare del volto non suggerisce peculiarità emotive).
Ma può essere neutro un volto?
La suesposta impassibilità non esclude una primigenia caratterizzazione.
La faccia esprime la storia di chi ce l'ha, ed insomma.
Lo sapete, non siamo più a Marco Ezechia Lombroso.
Non pensiamo più, eccioè, che esista una relazione indissolubile tra tratti somatici e propensione a delinquere od ad altri comportamenti.
Però il medico veronese estendeva la sua analisi anche ai tatuaggi.
Tatuaggi = fazzoletto, nella comune loro qualità di essere il risultato di una azione consapevole.
Ben per questo che Fabio Bonari m'osserva:
non basta un'abito per fare un monaco, ma un fazzoletto ha poteri magici.
Come anticipato, è una questione di deleghe e di volontà.
Se l'interno sentire di una persona è insondabile, possono altresì essere captati i segnali che essa invia tramite segni riconosciuti.
Che poi uno stesso oggetto diversamente parli con molteplicità di fogge è già interessante.
E che a parità di fogge già la sua diversa collocazione rechi intenti segnalatori, lo è ancora di più.
Ricordate l'incipit?
Noi fotografi scegliamo tagliando.
Noi così facciamo di fissità linguaggio.
E quando qualcosa si muove entro un medesimo scenario, la metafora del movimento si salda con la proteiformità  della stasi.
Stasi che in tal guisa non è più tale.
Stasi che è sintesi ogni volta peculiarmente incarnata.
Ecco il potere magico cui Fabio si riferiva.
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Claudio Trezzani
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lestreghedifenix · 10 months
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🔷️ ✨ ️LUGLIO ✨ 🔷️
Corrispondenze del mese
Luglio porta a compimento le speranze di aprile, la fioritura di maggio e la maturazione di giugno. Ora, le aiuole fiorite sono piene di colore, sui banchi dei mercato abbondano frutta e ortaggi, e la Dea del Grano veglia sui raccolti in maturazione. Le mattine sono cariche di rugiada, e l’aria è piena di dolcezza. Ma più di ogni altra cosa, Luglio è bagliore. È una fantastico temporale in un torrido pomeriggio estivo.
È lo sfavillare delle lucciole nei boschi e nei prati. Luglio è la canzone che viene cantata dalla Dea dell’Estate. È la nota più alta della Ruota dell’Anno.
Nell’antichità il nome del mese era Quintilis, perché era il quinto mese dell’antico calendario che vedeva il suo inizio a Marzo. In seguito venne rinominato Julius in onore di Giulio Cesare (nato proprio in questo mese)
Luglio è dominato dalla Luna (e dal segno del Cancro, fino al 22) durante la prima parte, poi dal Sole (e dal segno del Leone, dal 23).
La Luna influenza le emozioni, l’immaginazione, la femminilità e la fecondità (tanto fisica quanto mentale).
Gli incantesimi più consigliati in questo periodo sono quello che hanno a che fare con la medianità, l’intuizione, la meditazione, la spiritualità, i bambini, la fertilità e la vita matrimoniale, la purificazione con l’acqua.
Il Sole opera sull’abnegazione, gli atti di volontà, gli atti di coraggio e di giustizia.
I rituali più consigliati in questo periodo sono quelli per avere giustizia, successo, potere personale, aumentare la vitalità e la salute, la gravidanza, la creatività, la realizzazione.
•Colori: Argento, Blu, Grugio, Ambra, Rosso
•Piante: Aglio, Ortica, Papavero, Ibisco
•Fiori: Loto, Gardenia, Gelsomino
•Pietre: Pietra di Luna, Berillo, Zaffiro, Perla
•Alimenti: Frutta, verdura, pesce, gelato
•Simboli: Specchio, Falce, Lancia
•Animali di potere: Granchio, Tartaruga, Delfino, Balena, Rondine
•Segni zodiacali: Cancro, Leone
•Elementi: Acqua, Fuoco
•Spiriti di natura: Fate
(L’Almanacco delle Streghe)
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lamilanomagazine · 1 year
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Bologna, al Teatro Arena del Sole va in scena “Pilade”, la tragedia di Pier Paolo Pasolini
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Bologna, al Teatro Arena del Sole va in scena “Pilade”, la tragedia di Pier Paolo Pasolini.     Dopo Tiresias, Guida immaginaria e Lemnos, l’artista e attivista Giorgina Pi insieme al collettivo Bluemotion si confronta con la figura di Pilade, a partire dalla tragedia di Pier Paolo Pasolini, una delle personalità del Novecento che più hanno influenzato la generazione a cui la regista appartiene. Con questa produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Teatro Nazionale di Genova, in collaborazione con Angelo Mai e Bluemotion, Giorgina Pi prosegue la sua ricerca e il suo lavoro di riscrittura del mito classico, tenendo insieme poesia e politica con l’apertura di sguardo del pensiero queer, per dare voce a personaggi che diventano nella loro complessità emblema di bellezza e rivolta.   In scena in prima assoluta al Teatro Arena del Sole di Bologna dal 16 al 19 febbraio, lo spettacolo è parte del progetto ideato da Valter Malosti e Giovanni Agosti Come devi immaginarmi, dedicato all’intellettuale bolognese. La riscrittura nasce dall’invito del direttore di ERT a mettere in scena una delle sei tragedie pasoliniane: Giorgina Pi lo accoglie mentre è immersa in una ricerca artistica fra Grecia antica e possibilità di «parlare dell’oscurità politica che ci attraversa». «Quando Valter Malosti mi ha chiesto di partecipare al progetto Pasolini mi ha colta in un momento di cambiamento. Volevo continuare e approfondire il lavoro sulla riscrittura del mito iniziato con Tiresias e confrontarmi con la possibilità di scritture collettive a partire da testi da far dialogare tra loro. Volevo indagare e imparare ‘la libertà di scegliere o inventare anche le varianti più paradossali del mito che avevano i poeti classici’ – come mi ha sempre insegnato il nostro dramaturg e maestro Massimo Fusillo – ‘lasciando però quel nucleo forte di base, quella coerenza narrativa che ne garantisce la riconoscibilità’. Provare a fare in altro modo quello che avevo imparato negli anni precedenti con le scritture potenti di Caryl Churchill e Kae Tempest». Per la realizzazione del progetto Giorgina Pi sceglie la preziosa collaborazione dello scrittore e dramaturg Massimo Fusillo, che nel suo percorso di studioso ha analizzato proprio il rapporto fra Pasolini e la Grecia classica, mentre l’ambiente sonoro è realizzato dal Collettivo Angelo Mai, con la musica e la cura del suono di Cristiano De Fabritiis e Valerio Vigliar. In scena Anter Abdow Mohamud, Sylvia De Fanti, Nicole De Leo, Nico Guerzoni, Valentino Mannias, Cristina Parku, Aurora Peres, Laura Pizzirani, Gabriele Portoghese.   Pilade è una “tragedia del dopo”, dove la temporalità mitica si disgrega: un quarto capitolo dell’Orestea, la trilogia degli Atridi di Eschilo, dove Pasolini immagina cosa succede dopo che Oreste, assolto dal tribunale dell’Areopago ad Atene, torna ad Argo. Nel sequel, ambientato nell’Italia del dopoguerra, a subire un processo è Pilade, contrario al regime ispirato dal culto della dea della ragione Atena, instaurato in città da Oreste. Pilade è una tragedia dolorosa sull’incapacità della democrazia di applicare giustizia ed etica nel sistema capitalistico. Nella visione di Bluemotion Argo è un luogo disperso, un parcheggio dove i personaggi, sempre in scena, si ritrovano dopo un rave poco prima degli anni Duemila (uno spazio immaginato, come dichiara la regista, ben prima del cosiddetto Decreto Rave). Sperimentano la fine di un’era, l’imminente fine del Novecento e l’avvento degli anni Duemila, la più importante cesura storica delle biografie di un’intera generazione. Le Eumenidi sono diventate corpi transessuali, i contadini della tragedia sono lavoratori neri sfruttati. Atena sul fondo esce da una roulotte camerino del cinema. Gli eroi non sono più capaci di agire, perché tra vittoria e sconfitta non c’è più differenza: dove troverà posto ora la scandalosa diversità di Pilade? Pilade, Oreste ed Elettra danzano verso il fallimento condotti da un’Atena stanca di difendere la divina ragione. «Come tradurre oggi il senso di fallimento che permea questo testo?» riflette la regista. «Siamo in grado, ancora una volta, di parlare di democrazia? Cos’è per noi la fine di un’era?». Scrive il drammaturgo Massimo Fusillo: Il finale di Eschilo, che vede la trasformazione delle Erinni in divinità benevole, in Eumenidi, condensava splendidamente la visione politica di Pasolini: la sintesi fra il mondo arcaico, magico e sacrale, e il mondo moderno, democratico e pragmatico; un’utopia che gli sembrò sempre più irrealizzabile. Con la sua scandalosa diversità, con le sue contraddizioni ambivalenti, il personaggio di Pilade, dai forti tratti autobiografici, non fa che rappresentare questo tragico fallimento. (…) In Pilade Pasolini decostruisce l’opposizione tra passato arcaico e futuro progressista, e finisce perciò in una sospensione nichilista dei segni, terribilmente autobiografica». «Adoro il ‘terribilmente’ scritto da Massimo, – sottolinea Giorgina Pi – è in quel terribilmente che scelgo di incontrare Pasolini. Dall’oggi, a partire da me e dalla mia generazione. Ho immaginato quindi il ritorno di Oreste e in generale degli eroi della tragedia di Eschilo (Pilade, Oreste, Atena, Elettra) come un ritorno dagli anni Sessanta di figure vicine a Pasolini vivo, alla sua immaginazione, a tratti dei veri suoi alter ego, in mezzo a noi, a persone nate dopo la sua morte. Noi, la nostra generazione, in scena di fronte a lui e a loro. Mettendo però in questo noi, figure più vicine per storia ed estrazione insieme a figure con un quotidiano diverso dal nostro come migranti e rifugiati (in questo è stato determinante l’aiuto di Giorgio Zacco, assistente alla regia dello spettacolo e amico carissimo dall’inizio degli studi teatrali a Parigi venticinque anni fa, che negli ultimi anni dedica molti mesi al soccorso in mare su navi delle Ong). Nevrosi borghesi e tradizione degli oppressi restano vive, modificate ma radicate, come la mancanza di opposizione tra vittoria e sconfitta».   Dal lavoro su Pasolini nasce anche il progetto Lucciole, un percorso che Bluemotion vuole condividere con persone adolescenti, per non lasciare un messaggio desolante alle nuove generazioni: nel 2010, 35 anni dopo il celebre articolo pubblicato da Pasolini sul Corriere della Sera, il filosofo francese Georges Didi-Huberman pone la domanda Le lucciole sono davvero scomparse? Giorgina Pi e il collettivo scelgono di ripartire da qui, rispondendo «per noi sono vive e vogliamo scoprire come e dove». Poco prima di essere assassinato Pasolini teorizza la morte delle lucciole, un momento in cui «vede morire la luce anche nel mito»: Giorgina Pi sceglie quindi di confrontarsi con questa fase del poeta. «Io nata dopo la sua morte – continua la regista – ero cresciuta leggendo lui e contemporaneamente alla ricerca - spesso riuscita - di scie di lucciole, nutrita da bagliori. (…) A noi che leggiamo Pasolini oggi con emozione e ammirazione tocca rispondere che le lucciole non sono scomparse, che se anche non si può generare una luce accecante si possono accedere continue scie, una dietro l’altra, che annullano il buio e danno origine a un bagliore, un lampo, una costellazione in cui si libera qualche forma per il nostro stesso futuro».  Lucciole sta nascendo all’interno di FUORI!, il progetto sperimentale di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale con la cura di Silvia Bottiroli, promosso dal Comune di Bologna e parte del più ampio Il giorno di domani, finanziato dall’Unione Europea - Fondo Sociale Europeo nell’ambito del Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020 e della risposta dell’Unione alla pandemia di COVID-19. Sul pensiero del filosofo spagnolo Paul Preciado si fonda un nuovo tipo di ottimismo, queer e debordante, che felicemente sfugge ai modelli patriarcali, razzisti, competitivi e capitalisti della società contemporanea attraverso processi condivisi di alleanza, transizione, trasformazione, gioia e metamorfosi, affermando che «in determinate circostanze fallire, perdere, dimenticare, disfare, annullare, sfigurare, trasformarsi, possono essere modi di stare al mondo più creativi, più collaborativi e più sorprendenti». Perché, come scrive Kae Tempest: Siamo ancora divini. / È questo che ci rende così mostruosi. I partecipanti saranno accolti durante il percorso anche al MIT (Movimento Identità Trans), di cui un’interprete del cast, Nicole De Leo, è attualmente vicepresidente. Teatro Arena del Sole, via Indipendenza 44 – Bologna Prezzi dei biglietti: da 7 € a 25 € esclusa prevendita Biglietteria: dal martedì al sabato dalle ore 11.00 alle 14.00 e dalle 16.30 alle 19.00 Tel. 051 2910910 - [email protected] | bologna.emiliaromagnateatro   Vengo anche io! Laboratori creativi per bambini mentre i grandi sono a teatro ERT offre la possibilità ai genitori di assistere ad alcuni spettacoli della stagione mentre i bambini (dai 6 ai 12 anni) sono impegnati negli spazi interni al teatro in percorsi creativi a cura di istituzioni e realtà del territorio. In occasione della replica di Pilade, sabato 18 febbraio dalle 19.00 Schermi e Lavagne – Dipartimento educativo della Cineteca di Bologna conduce il laboratorio Animiamoci: disegni, segni e oggetti prendono vita attraverso una sperimentazione della tecnica di animazione in stop-motion con l’utilizzo di Ipad.   Il costo di ogni appuntamento è di 7 € per bambino (10 € per due bambini), oltre al prezzo del biglietto ridotto del 20% per i genitori. Disponibilità limitata fino a esaurimento posti. Prenotazione obbligatoria: tel 051-2910950 | 347 167 1833 email [email protected]        ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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sguardimora · 2 years
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L’Orestea di Eschilo è l’unica trilogia tragica di tutto il teatro greco ad esserci pervenuta per intero ed è composta da tre tragedie Agammennone, Le Coefore, Le Eumenidi (in origine seguite dal dramma satiresco Proteo). L’Orestea è una “tragedia dei passaggi”: oltre a segnare il passaggio storico dal matriarcato al patriarcato, segna anche il passaggio dal mondo tradizionale, mitologico ed irrazionale (impersonificato dalle Erinni) al mondo “nuovo”, della ragione, della Democrazia (simboleggiato dall’istituzione del primo Tribunale cittadino della storia, fondato da Atena, dea della ragione). Questa metamorfosi non avviene però attraverso la cancellazione dell’ordine antico da parte di quello moderno, ma il primo mondo arcaico arriva ad inglobare il secondo, attraverso una (difficile) trasformazione: ad esempio le Erinni, personificaizoni femminili della vendetta nella mitologia greca, si trasformano in Eumenidi. 
La scelta dei frammenti operata da Teatrino Giullare si concentra non su tutta la tragedia ma sull’uccisione della madre da parte di Oreste tenendo puntata l’attenzione  al contesto storico-politico in cui la tragedia si sviluppa e cioè a un momento di pace che succede a una guerra civile terribile: la guerra è finita, Agamennone è tornato a casa da vincitore ma restano tutte le faide famigliari che sono scaturite e profondi segni e ferite. Si contano i morti e i paesaggi che Oreste attraversa nei vari episodi della web serie teatrale sono abitati da maschere che sono tutti i volti di coloro che non sono tornati vivi.
Il processo creativo sviluppato durante questi mesi ha portato alla costruzione di cinque video con cinque storie che vengono dalla trama dell’Orestea. Il lavoro di sintesi sia rispetto alle immagini che al testo drammaturgico segue il filone del ritorno a casa di Oreste, del matricidio e della giustizia rispetto all’atto dell’uccisione. I personaggi, nel rispetto della tragedia, sono molto ambigui, comprendere dove sia la verità è difficile e le voci degli dei che portano il loro punto di vista sulla vicenda sono contraddittori. Come scrisse Pasolini:
“Il significato delle tragedie di Oreste è solo, esclusivamente, politico. Clitennestra, Agamennone, Egisto, Oreste, Apollo, Atena, oltre che essere figure umanamente piene, contraddittorie, ricche, potentemente indefinite (si veda la nobiltà d’animo che persiste nei personaggi normalmente e politicamente “negativi” di Clitennestra e Egisto ) sono soprattutto – nel senso che così stanno soprattutto a cuore all’autore – dei simboli: o degli strumenti per esprimere scenicamente delle idee, dei concetti: insomma, in una parola, per esprimere quella che oggi chiamiamo una ideologia”.
Il lavoro che Teatrino Giullare fa sull’Orestea di Eschilo riletta da Pasolini è sulla verità, sui punti di vista e il mezzo tecnico allora, il 360°, diviene anche metafora di questo viaggio tra le differenti opinioni, i diversi sguardi, le diverse verità che affiorano.
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Un affondo in estrema sintesi sulla trama della tragedia:
La trilogia narra, in tre episodi, un’unica storia che affonda le proprie radici nella mitologia dell’antica Grecia. L’intreccio del dramma, incentrato sul mito degli Atridi, inizia con il ritorno di Agamennone ad Argo, il quale, tornato vincitore da Troia, viene assassinato a tradimento da sua moglie Clitemnestra e al compagno Egisto, e assieme a lui Cassandra, la schiava troiana che aveva portato con sè. La trama prosegue con la vendetta imposta da Apollo (dio della solarità maschia e paladino del diritto paterno) ad Oreste, che si trova costretto ad uccidere sua madre se non vuole disobbedire al dio. Il matricidio, anche se tutelato da Apollo, provocherà su di Oreste la persecuzione delle Erinni, oscure divinità primordiali tutrici del diritto materno. Seguendo il consiglio di Apollo Oreste si rifugia ad Atene dove verrà giudicato ed assolto non ad opera di un tribunale divino, ma attraverso un processo cittadino che avviene nel Tribunale dell’Areopago, istituito apposta per il caso da Atena. Atena, infine, dopo aver creato con l’Areopago la prima istituzione democratica, convertirà le Erinni in Eumenidi, che riconosceranno l’assoluzione di Oreste ed il suo ritorno in patria.
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Ultimo appuntamento con gli appunti di viaggio intorno al progetto Drone tragico. Volo sull’Orestea da Eschilo a Pasolini: saranno bozzetti scenici, brevi interviste, riflessioni e suggestioni che arriveranno dal dialogo costante che si svolge tra i partner del progetto, le tutor e gli artisti e le artiste. Prossimo appuntamento l’apertura della settimana delle residenze digitali dall’8 al 13 novembre!
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telodogratis · 2 years
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Luca Palamara deposita il suo simbolo, “Giustizia declinata dal punto di vista sociale”
Luca Palamara deposita il suo simbolo, “Giustizia declinata dal punto di vista sociale”
Read More È stato depositato al Viminale, il simbolo dell’ex Magistrato Luca Palamara. Il contrassegno con la dea bendata della giustizia, e la scritta “Palamara oltre il sistema”. Palamara è anche indicato come capo politico The post Luca Palamara deposita il suo simbolo, “Giustizia declinata dal punto di vista sociale” appeared first on BlogSicilia – Ultime notizie dalla Sicilia. Palermo, luca…
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susannatosatti · 3 years
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Book cover design for Cathy La Torre “Nessuna causa è persa”, Mondadori, 2020.
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isabelladifronzo · 3 years
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#Lady Isabel di Thule è uno dei #personaggi principali della #serie di anime e #manga I Cavalieri dello zodiaco Reincarnazione della #dea Atena, combatte per la #giustizia e la #pace sulla #Terra con i suoi #Cavalieri (Cavalieri di bronzo, Cavalieri d'argento e Cavalieri d'oro).  https://www.instagram.com/p/CO7qbRLgygC/?igshid=4ny4xrxppaui
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il-gufetto · 4 years
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Parmenide scrisse un poema in esametri (poiché trattava di argomenti divini) dove immaginava di trovarsi dinanzi alla dea dike (Giustizia), la quale le mostrava due vie: aletheia (verità) e doxa (opinione). Il poema rappresenta un viaggio interiore (hodos, in greco, da cui deriva il termine methodos) verso la sapienza e l'unico modo per raggiungerla era conoscere entrambe le vie in modo da poterle distinguere.
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corallorosso · 3 years
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A woman takes a picture of a street art work by Italian street artist Laika, entitled “Iustitia” depicting the Greek goddess Dike, a divinity who represents justice, voluntarily amputating her left arm holding the famous scales, in downtown Rome after pro-refugee Italian mayor Domenico Lucano was sentenced to 13 years for abetting illegal migration. (Photo by Filippo Monteforte/AFP Photo) **************** Una donna fotografa un'opera di street art dell'artista di strada italiana Laika, intitolata "Iustitia" raffigurante la dea greca Dike, una divinità che rappresenta la giustizia, si amputa volontariamente il braccio sinistro che regge la famosa bilancia, nel centro di Roma dopo i rifugiati italiani Il sindaco Domenico Lucano è stato condannato a 13 anni per favoreggiamento all'immigrazione clandestina. (Foto di Filippo Monteforte/Foto AFP)
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susieporta · 3 years
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GEA, LA MADRE TERRA, ORIGINE DEL MONDO E DELLA VITA
"Dunque, prima di tutto nacque Caos; in seguito Gaia ampio petto, salda sede sempre di tutti gli immortali che occupano le cime del nevoso Olimpo, poi le regioni tartariche fosche, in fondo alla terra vaste strade, e Eros, il più bello tra gli dèi immortali, che scioglie le membra, di tutti gli dèi e di tutti gli uomini doma nel petto il pensiero e il saggio consiglio ..." (Esiodo, Teogonia, vv. 116-122)
Secondo la mitologia greca, Gea (in greco ionico Gaia), la dea che personifica la Terra, è origine del mondo e di ogni forma di vita. E' la madre comune di tutti gli esseri viventi, ma anche delle divinità celesti e dei mostri più spaventosi. Nata per seconda, dopo Caos, e prima di Eros, generò, senza unirsi ad alcun elemento maschile, Urano (Cielo), le Montagne e Ponto (Mare). Poi dall'unione cosmica con Urano generò i sei Titani, le sei Titanidi, i Ciclopi, gli Ecantochiri. Gea quindi rappresenta la Terra, la materia originaria, da cui prendono vita tutte le cose. E' la prima dea della mitologia greca, è la dea delle antiche civiltà agricole mediterranee. Raffigura simbolicamente anche il ruolo della donna nel procreare e allevare i figli. La Dea è la manifestazione, l'epifania dell'energia e delle potenzialità che caratterizzano la natura. Gli antichi distinguevano una "Natura Naturans" e una "Natura Naturata", una natura, nel contempo ideatrice e forma. La Madre Terra pertanto è matrice di tutte le forme, del mondo visibile e di quello invisibile . L'inno omerico n. XIV è dedicato a Gaia, la Madre degli dei e di tutti i viventi, il divino femmineo che onora la vita e l'uomo.
“Gaia io canterò, la madre universale, dalle salde fondamenta,
antichissima, che nutre tutti gli esseri, quanti vivono sulla terra; quanti si muovono sulla terra divina o nel mare e quanti volano, tutti si nutrono dell’abbondanza che tu concedi.
Grazie a te gli uomini sono fecondi di figli, e ricchi di messi, signora; è in tuo potere dare o togliere la vita agli uomini mortali. Felice colui che nel tuo cuore tu benevola onori: a lui senza limite affluisce ogni bene. Per lui sono gravati dal raccolto i solchi apportatori di vita, e nei campi ha gran copia di bestiame; la sua casa è piana di ricchezze.
Tali uomini regnano con giustizia sulle città delle belle donne e li accompagna grande benessere, e prosperità; esultano i figli di letizia giovanile, e, nei cori ornati da ghirlande, con animo lieto, danzando si rallegrano, tra i fiori del prato, le figlie di coloro che tu onori, o dea veneranda, forza generosa.
Salve, madre degli dei, consorte del cielo stellato; concedimi benigna, in cambio del mio canto, la prosperità che conforta il cuore; ed io mi ricorderò di te, e di un altro canto ancora.”
William Adolphe Bouguereau – La Madre Terra – 1883
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adanaysim · 3 years
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Olympus Legacy Challenge
Sul, sul amici!  Visto che mi piacciono particolarmente le sfide, ma avevo voglia di qualcosa di “nuovo”, ho deciso di collaborare con Rebel_Dayream a una nuova #legacy
Vi piacciono gli Dei dell’Olimpo? Allora questa legacy fa proprio al caso vostro.  A seguire tutte le regole:
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REGOLE GENERALI
Si parte con un sim giovane adulto femmina. 
Non si possono utilizzare trucchi o mod per i soldi.
Si parte con 1800 simoleon (se vuoi azzardare puoi partire da zero inserendo nella barra dei trucchi la cheats: money 0 o money 1800 se si parte da quella somma)
Sono ammessi CC
Sono ammessi le mod (ma non vanno sfruttate per guadagnare più simoleon)
Tratti acquistabili vietati:
pozione della giovinezza
frugale
imprenditoriale
servizi gratuiti
contatti
albero del denaro
indipendente
autosufficiente
Impostare la lunghezza della vita su normale. Se si utilizza la MCC command center non impostare una vita più lunga dei seguenti parametri:
bebè 3 giorni
Toddler 10 giorni
Bambino 15 giorni
Adolescente 15 giorni
Giovane adulto 30 giorni
Adulto 30 giorni
Anziano 15 giorni
GENERAZIONE 1
DEMETRA
Si parte con una sim DONNA, giovane adulta. COLORE PREFERITO: Verde
Descrizione: Dea dei cereali, della flora, dell'agricoltura, del raccolto, della crescita e della nutrizione. Era una delle divinità maggiori dei misteri eleusini, dove il suo potere sul ciclo della vita delle piante simboleggia il passaggio dell'anima umana dalla vita all'oltretomba. Era rappresentata come una donna matura, spesso con una corona, un fascio di graminacee e una torcia. I suoi simboli sono la cornucopia, la spiga, il serpente alato, e il loto con il fusto. Gli animali a lei sacri sono i maiali e i serpenti. 
Per chi NON possiede vita in campagna
Tratti:
ama l’aria aperta
Corretta
Fanatico del verde
Tratti premio da acquisire:
pollice verdissimo
Scenario in cui vivere: Windenburg
Aspirazioni: Natura - Fanatico dell’aria aperta
Carriera: nessuna
Tratti lotto: terreno ottimo (gli altri a scelta)
Obiettivi della generazione:
deve avere almeno un figlio maschio e una figlia femmina. (continuare a fare figli finché non escono entrambi i sessi). Se si ha avuto da subito gemelli un maschio e una femmina, è possibile decidere se far avere altri figli o meno.
non può avere una carriera canonica, può solo registrarsi in municipio come agricoltore e vivere dei frutti della terra (frutta, fiori, verdure ed erbe aromatiche) che dovrà coltivare lei stessa (è vietato assumere giardinieri).
Può fare composizioni floreali e venderle.
Raggiungere il livello 10 nell’abilità di giardinaggio.
Raggiungere il livello 10 nell’abilità di composizione floreale.
Raggiungere il livello 10 in erboristeria.
Celebrare ogni stagione con decorazioni e/o eventi (festività invernale, giorno del raccolto, giorno dell’amore, e crea una festività come ferragosto per l’estate).
Deve sposarsi solo raggiunta l’età adulta. Non è obbligatorio che sposi il padre dei figli.
Deve avere almeno un cane e quando muore, deve adottarne un altro.
Per chi possiede vita in campagna
Corretta
Appassionata di animali
Ama l’aria aperta
Tratti premio da acquisire:
pollice verdissimo
Scenario in cui vivere: Henford-on-Bagley
Aspirazioni: Custode di campagna
Carriera: nessuna
Tratti lotto: terreno ottimo (gli altri a scelta) 
Sfida del lotto: Vita semplice | Lotto per volpi
Obiettivi della generazione:
deve avere almeno un figlio maschio e una figlia femmina. (continuare a fare figli finché non escono entrambi i sessi). Se si ha avuto da subito gemelli un maschio e una femmina, è possibile decidere se far avere altri figli o meno.
Raggiungere il livello 10 nell’abilità di giardinaggio.
Raggiungere il livello 10 in punto croce.
Celebrare ogni stagione con decorazioni e/o eventi (festività invernale, giorno del raccolto, giorno dell’amore, e crea una festività come ferragosto per l’estate).
Deve sposarsi solo raggiunta l’età adulta. Non è obbligatorio che sposi il padre dei figli.
Deve partecipare ad ogni contest (torta, ortaggi e animale) e vincerne almeno 1
Il figlio maschio durante l’infanzia e l’adolescenza  dovrà acquisire il tratto speciale: irresponsabile e polemico
Il figlio maschio (erede) e la figlia femmina devono avere un brutto rapporto.
FACOLTATIVO: La founder può essere incantatore (l’erede della prossima generazione deve essere umano)
GENERAZIONE 2
ARES
L’erede che prosegue la legacy deve essere MASCHIO- COLORE PREFERITO: Arancione
Descrizione:
Dio della guerra, dello spargimento di sangue e della violenza. Le leggende lo rappresentano come un dio dalla forza bruta e impulsiva. Era molto fortunato in amore. Tutti i suoi figli presero il temperamento bellicoso del padre. Omero lo descrive come inaffidabile, umorale, sanguigno.
Tratti:
Testa calda
Sicuro di sé
Perfido
Tratti premio da acquisire:
Senza vergogna
Scenario in cui vivere: Strangerville
Tratti lotto: Atmosfera perfida
Aspirazione: Luogo - Mistero di Strangerville
Aspirazione per chi non ha il pacchetto: Devianza - modello di malizia
Carriera: Criminale - ramo boss
Obiettivi della generazione:
Deve farsi almeno 5 nemici in tutta la sua vita.
Raggiungere il livello 10 nella carriera.
Prima di sposarsi deve avere almeno 2 relazioni con simme che non saranno la moglie.
Una volta sposato dovrà avere e mantenere una relazione extraconiugale (a discrezione può avere anche altre avventure).
Raggiungere il livello 10 di malizia
Raggiungere il livello 10 nell’attività fisica
Deve avere 3 figli da 3 simme diverse (obbligatorio avere almeno una femmina). 
Deve creare un club e fare un raduno almeno una volta a settimana le cui attività dovranno essere: arraffare oggetti, hackerare, sabotare oggetti e usare interazioni maliziose.
Lui non sarà un buon padre, troppo preso dai suoi loschi affari e dal suo caratteraccio. Pertanto si curerà poco della prole lasciando il compito alla compagna.
I figli che genererà, dovranno trasferirsi nel lotto familiare.
GENERAZIONE 3
AFRODITE
L’erede che prosegue la legacy deve essere FEMMINA. COLORE PREFERITO: Rosa
Descrizione:
Dea dell'amore, della bellezza, del desiderio, della fertilità e del piacere carnale. Secondo Omero, Afrodite, per volere di Zeus sposò Efesto, che tradì ripetutamente con Ares, da cui ebbe molti figli.
Tratti:
Romantica
Egocentrica
Estroversa
Tratti premio da acquisire:
Allettante
Abile a baciare
Scenario in cui vivere: Del Sol Valley
Tratti lotto: Aura romantica, Casa di celebrità (arrivati al livello massimo di celebrità)
Aspirazione: Amore - romantico seriale
Carriera: Attrice
Obiettivi della generazione:
Deve intraprendere la carriera e vincere almeno un premio per la recitazione
Deve sposarsi in età di giovane adulta con un sim poco piacevole di aspetto
Non deve mai fare figli con il marito.
Dovrà avere diversi amanti e avere figli da loro (senza essere beccata, il marito deve crederli figli suoi). 
Il numero di figli è a libera scelta, ma deve avere almeno un maschio.
Deve fare almeno una volta la maratona di streaming
Deve andare alla SPA almeno una volta a settimana 
Raggiungere il livello 10 di benessere
Raggiungere il livello 10 di carisma
Raggiungere il livello 5 di fama prima che diventi anziana.
Raggiungere il livello 10 della carriera.
Dopo essere stata ignorata dal padre per tutta l’infanzia, adesso lei vuole essere per i suoi una brava madre. Deve avere un buon rapporto con tutti i suoi figli.
GENERAZIONE 4
POSEIDONE
L’erede che prosegue la legacy deve essere MASCHIO. COLORE PREFERITO: AZZURRO
Descrizione:
Dio del mare, dei fiumi, dei laghi, delle alluvioni, dei maremoti e dei terremoti. Aveva il potere di suscitare le più violente tempeste e di instaurare la pace più completa. Gli animali a lui sacri sono il cavallo e il delfino.
Tratti:
Figlio del mare
Buono
Solitario
Tratti premio da acquisire:
Cacciatore di tempeste
Tratto del lotto: zona sismica, Fuori dalla rete
Scenario in cui vivere: Sulani
Aspirazione: Vita da spiaggia - una volta completata scegliere Progenie di successo
Carriera: Ambientalista - biologo marino
Obiettivi della generazione:
Deve andare a fare volontariato almeno una volta a stagione.
Deve ripulire la spiaggia e portare Sulani al livello massimo, togliendo l’inquinamento.
Raggiungere il livello 10 di pesca
Raggiungere il livello 10 di sommozzatore
Deve innamorarsi di una simma e corteggiarla. Potrà però sposarla e andarci a convivere solo in età adulta.
Deve essere sempre fedele alla compagna.
Deve raggiungere il livello 10 della sua carriera prima di diventare anziano.
Deve avere almeno 4 figli.
Deve avere almeno 4 amici fuori dalla propria unità familiare.
Completare la collezione di conchiglie.
L’erede della prossima generazione deve guadagnare il tratto responsabile e risoluzione dei conflitti e andare bene a scuola.
Deve far amicizia con un delfino
FACOLTATIVO: Per chi lo desidera, puoi rendere il sim un tritone e se vuoi, puoi trasformare in sirena anche la moglie. L’erede della prossima generazione, tuttavia, deve obbligatoriamente essere una creatura umana.
GENERAZIONE 5
ATENA
L’erede che prosegue la legacy deve essere FEMMINA. COLORE PREFERITO: Grigio
Descrizione:
Dea vergine dell'intelligenza, della pace, delle arti manuali, della strategia militare, dei manufatti e della saggezza. Nacque dal cervello di Zeus, già adulta con in mano una lancia e uno scudo. Protesse sempre la giustizia e la conoscenza, fu la fautrice del lavoro operoso.
Tratti:
Genio
Perfezionista
Ambiziosa
Tratti premio da acquisire:
Lettrice veloce
mentore e sapiente
Tratto del lotto: pace e tranquillità, covo scientifico, buone scuole
Scenario in cui vivere: Oasis Spring
Aspirazione: Sim rinascimentale o a scelta prima Accademico e dopo Sim rinascimentale
Carriera: A scelta tra Legge - procuratore privato oppure Scienziata
Obiettivi della generazione:
Deve avere un fidanzato da adolscente e sposarlo raggiunta l’età di giovane adulta.
Il matrimonio non va bene e i due divorziano. 
Potrà avere un’altra relazione stabile, ma potrà sposarsi solo da adulta.
Raggiungere il livello 10 di logica
Raggiungere il livello 10 di missilistica
Raggiungere il livello massimo di ricerca e dibattito
Raggiungere il livello 10 nella sua carriera
Deve avere un solo figlio (deve mangiare le mele per far sì che sia maschio, per questo sono ammessi anche trucchi e mod per decidere il sesso del nascituro).
Deve completare la collezione dei minerali
Deve leggere un libro almeno una volta a settimana.
Sarà un genitore attento e severo. Tiene particolarmente all’istruzione di suo figlio e perciò lo aiuta a fare i compiti. 
Atene dovrà morire prima di arrivare all’età anziana (sono permessi trucchi).
GENERAZIONE 6
DIONISO
L’erede che prosegue la legacy deve essere MASCHIO. COLORE PREFERITO: Giallo
Descrizione:
Dio del vino, delle feste, della follia, del caos, dell'ubriachezza, delle droghe e dell'estasi. Nacque a Tebe dall’amore di Zeus e di Semele. Rimase senza madre perché questa volle vedere il marito in tutta la sua maestà e ne fu folgorata. 
Tratti:
Buongustaio
Buffo
Amicone
Tratti premio da acquisire:
Animale notturno
incredibilmente amichevole
Tratto del lotto: Ambiente da festa, conviviale, accogliente
Scenario in cui vivere: San Myshuno
Aspirazione: Animale da festa
Carriera: Chef - mixologo
Obiettivi della generazione:
Deve avere almeno 3 relazioni prima di sistemarsi.
Il sim può convivere, ma non deve sposarsi mai.
Deve organizzare almeno 4 party in cui guadagnare la medaglia d’oro (gli eventi sono a vostra scelta).
Deve recarsi in un lotto comunitario notturno almeno una volta a settimana.
Deve partecipare ad ogni festival di San Myshuno almeno una volta per ogni tipo.
Raggiungere il livello 10 in comicità.
Raggiungere il livello 10 di mixologia.
Raggiungere il livello 10 nella carriera.
Raggiunto il livello 10 nella carriera di mixologo deve licenziarsi e trovare un nuovo lavoro o come Intrattenimento - comico oppure Social Media - pubbliche relazioni
Quando si reca nei locali notturni può guadagnare simoleon esibendosi come DJ
Può avere un numero di figli a scelta, obbligatorio una figlia femmina.
GENERAZIONE 7
ARTEMIDE
L’erede che prosegue la legacy deve essere FEMMINA. COLORE PREFERITO: Marrone
Descrizione:
Dea vergine della caccia, del selvaggio, degli animali, della foresta, e della luna, protettrice delle fanciulle, delle vergini e del parto senza dolore. Possedeva una bellezza austera e fredda, come si addiceva a una dea simbolo di castità. Infatti non volle esser toccata da amorose passioni ma vivere nei boschi, inseguendo gli animali che cacciava con il suo infallibile arco. Dotata di uno spirito vendicativo pari a quello del fratello (Apollo), Artemide uccideva chiunque suscitasse la sua ira. Gli animali a lei sacri, oltre al cervo, comprendono orsi, cinghiali, cani e altri animali di bosco.
Tratti:
Non flirtante
Amante dei cani
Pessimista
Tratti premio da acquisire:
Sim mattiniero
Tratto del lotto: Ritrovo per cani e gatti
Scenario in cui vivere: Brindleton Bay
Aspirazione: Amico degli animali
Carriera: Clinica veterinaria oppure Medico
Obiettivi della generazione:
Non ama essere toccata, per questo ha avuto solo storie platoniche. La simma deve arrivare al matrimonio senza aver mai fatto fiki fiki.
La sua vita è  dedicata alla conoscenza e alla carriera.
Fino all’età adulta la sua unità familiare dovrà essere composta solo dai animali in special modo i cani 
Dovrà adottare una volpe e almeno un altro cane.
Incontrerà l’amore della sua vita solo nell’età adulta e si sposeranno in privato senza invitati. 
Deve avere almeno due figli di cui un maschio.
Raggiungere il massimo valore della clinica veterinaria (se si è scelta questa carriera) o raggiungere il livello 10 di medico.
Raggiungere il livello 10 di addestramento
Deve avere una migliore amicizia.
Deve far acquisire al figlio il tratto educato.
GENERAZIONE 8
ERMES
L’erede che prosegue la legacy deve essere MASCHIO. COLORE PREFERITO: Bianco
Descrizione:
Dio dei confini, dei viaggi, delle comunicazioni, degli scambi commerciali, dei linguaggi e della scrittura, protettore dei viandanti, dei vagabondi e viaggiatori. Figlio di Zeus e Maia, era il messaggero degli dèi e uno psicopompo che accompagnava le anime dei trapassati nell'aldilà. Gli animali a lui sacri erano la tartaruga, il gallo e l'avvoltoio.
Tratti:
Avventuroso
Attivo
Allegro
Tratti premio da acquisire:
Sguardo acuto
ottimo narratore, mania ginnica
Tratto del lotto: brezze tonificanti, conviviale
Scenario in cui vivere: Monte Komorebi
Aspirazione: Atletica -> Appassionato di sport estremi (una volta completata la prima turista del Monte Komorebi)
Carriera: Atleta - Atleta professionista
Obiettivi della generazione:
Deve andare in palestra almeno una volta a settimana
Deve completare con successo l’evento di scalata del Monte Komorebi
Raggiungere il livello 10 in attività fisica
Raggiungere il livello 10 di sci e/o snowboard
Deve imparare a mangiare con le bacchette
Raggiungere il livello 10 nella sua carriera
Durante il corso della sua vita deve fare almeno due vacanze
Deve sposarsi e divorziare con almeno 3 simmine e morire single.
Scelta libera sul numero dei figli, ma deve avere almeno una femmina.
Deve avere almeno 5 amici.
GENERAZIONE 9
ERA
L’erede che prosegue la legacy deve essere FEMMINA. COLORE PREFERITO: Viola
Descrizione:
Regina degli dèi e dea del matrimonio, delle donne adulte, dell'eredità, dei re e degli imperi. È la moglie e sorella di Zeus. Benché fosse la dea del matrimonio, Zeus le era molto infedele e questo le procurava gelosia e sete di vendetta.
Tratti:
Amante della famiglia
Gelosa
Ordinato
Tratti premio da acquisire:
Fertile
maestra delle griglie e delle cucine
pulitrice veloce
Tratto del lotto: accogliente, linea temporale, cucina dello chef
Scenario in cui vivere: Willow Creek
Aspirazione: Famiglia - grande famiglia felice
Carriera: istruzione - professore oppure avere e gestire un ristorante
Obiettivi della generazione:
Si sposa con il suo amore adolescenziale
Deve avere almeno 5 figli (tra cui un maschio)
Raggiungere il livello 10 di cucina
Raggiungere il livello 10 di cottura al forno
Raggiungere il livello 10 di Cucina gourmet 
Raggiunge il livello 10 in genitorialità
Deve infornare dei dolci ogni domenica e organizzare cene in famiglia.
Deve preparare lei stessa le torte di compleanno per i membri della sua famiglia. 
Deve raggiungere il massimo nella sua carriera.
(se si sceglie carriera dell’istruzione) si licenzia arrivata al livello 10 per potersi dedicare alla famiglia.
GENERAZIONE 10
ADE
L’erede che prosegue la legacy deve essere MASCHIO. COLORE PREFERITO: Nero
Descrizione:
Re del mondo sotterraneo, della morte, del rimorso e del rancore. Sua moglie è Persefone. Animali a lui sacri sono il lupo, il serpente e il gufo. Sposò Persefone contro il volere di Zeus. Gli antichi evitavano di nominarlo per paura di suscitarne la collera.
Tratti:
Snob
Odia i bambini
Malvagio
Tratti premio da acquisire:
coraggioso
licenza paranormale
Tratto del lotto: maledetto, spettrale, creature zampettanti
Scenario in cui vivere: Forgotten Hollow
Aspirazione: Devianza - Nemico pubblico oppure se si sceglie il paranormale Maestro dei vampiri
Carriera: Agente segreto - criminale oppure Investigatore del paranormale
Obiettivi della generazione:
Deve avere una brutta reputazione.
Raggiungere il livello massimo nell’attività paranormale (se si ha il pack).
Raggiungere il livello 10 in organo (o pianoforte se non si ha il pack)
Deve organizzare la festa in costume a tema spettrale (da scegliere negli eventi a premio) e vincere la medaglia d’oro.
Si sposa da giovane adulto, ma dopo aver avuto l’erede decide di cacciare moglie e figlio dalla propria casa.
Raggiungere il livello 10 nella carriera
Sposa un fantasma che dovrà far tornare umano prima che muoia.
Deve salvare un sim dalla morte
Deve coltivare il fiore della morte
FACOLTATIVO: l’erede di questa generazione può essere un vampiro.
GENERAZIONE 10 ALTERNATIVA
APOLLO
L’erede che prosegue la legacy deve essere MASCHIO. COLORE PREFERITO: Rosso
Descrizione:
Dio della musica, delle arti, della conoscenza, della cura, della profezia, della bellezza maschile, del tiro con l'arco e del sole. In miti più antichi è in competizione con Ermes, suo fratellastro. Nelle sculture è rappresentato come un ragazzo molto bello, senza barba e con lunghi capelli, dal fisico ideale. Essendo perfezionista poteva essere crudele e distruttivo, e i suoi amori sono raramente felici. Per esempio, l'inutile corteggiamento della ninfa Dafne, entrambi vittime di Eros che aveva colpito lui con una freccia d'amore (per punirlo della sua vanità) e lei con una d'odio. Lei venne trasformata in lauro e perciò Apollo ne adorava le foglie e spesso le indossa.
Tratti:
Creativo
Amante dell’arte
Creatore
Tratti premio da acquisire:
Senso commerciale
visione creativa
Tratto del lotto: Casa studio, luce naturale e acustica grandiosa
Scenario in cui vivere: Evergreen Harbor
Aspirazione: Creatività - Pittore magistrale
Carriera: Nessuna
Obiettivi della generazione:
Raggiungere il livello 10 di pittura
Raggiungere il livello 10 di scrittura
Raggiungere il livello 10 di falegnameria
Molto corteggiato, uscirà con diverse simmine, si innamora solo dopo aver avuto un appuntamento con almeno 5 sim diverse.
Si fidanza da giovane adulto, ma prima delle nozze scopre che lei lo ha tradito e la lascia sull’altare.
Si sposerà con la sua migliore amica dopo la delusione d’amore.
Dovrà vivere dei suoi quadri, libri e lavori manuali.
Dovrà recarsi in un luogo comunitario almeno una volta a settimana.
Il numero di figli è facoltativo
Deve imparare a suonare almeno uno strumento a scelta.
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Riflessione numero 1
Nella mia vita ho avuto l'opportunità di avere a che fare con qualsiasi tipologia moderna d'essere umano, destra e sinistra, femminista e maschilista, bianco e nero ecc ecc.
Ho riscontrato in me stesso nessuna alterazione emotiva rilevate nel colloquiare con le sopracitate categorie.
Un evento molto raro oggi giorno nei uomini, poiché si manifesta in solo due personalità umane, che a loro volta sono suddivise in una forma maggioritaria e minoritaria.
Le persone che non provono specifiche emozioni (positive e/o negative) sono maggiormente quelle estremamente in pace con se stessi e l'universo circostante, un esempio chiaro sono i monaci e/o uomini di fede (di qualsiasi credo religioso) che sono completamente in sintonia con il dio/dea/divinità da loro venerati che tutto ciò che è esterno a loro "spazio vitale" è completamente privo di ogni forza emotiva rilevate.
Il suddetto concetto è valido anche per chi non ha un credo religioso, ma al contempo ha una forte fede nel pensiero umano e/o nelle dottrine scientifiche e umanistiche.
Poi ci sono quelle persone (incluso io) che da quando hanno memoria a lungo termine e simbiosi conoscitiva del proprio io interiore, sviluppo un sensazione di sofferenza cosmica astratta interiore, che le priva di ogni benevolenza nel genere umano, in pratica, quelle persone che hanno eletto a propria divinità la realtà del dolore.
La realtà del dolore è quella consapevolezza che il mondo in cui siamo destinati a vivere è stato forgiato da tutte quelle gesta umane (guerra, povertà, schiavitù, corruzione ecc) che arrecano dolore ad altre persone, ma che allo stesso tempo, si ha la consapevolezza che questo modus operandi è completamente naturale e lecito, poiché non è un sentimento puro, ma conseguenza dell'amore, che di per sé è la massima espressione di egoismo che può essere generato dall'uomo.
Basta osservare, nella forma più comune e semplice dell'amore, cioè la relazione tra due persone, una chiara forma di egoismo, poiché si proieta una qualsivoglia aspettaviva su l'altra persona e/o si costringe a mutare la sua vita e personalità, oppure si cambia addirittura loro stessi pur di mantenere quella persona nella loro esistenza.
Anche se, come sovrascritto, questa combinazione risulta perfettamente funzionante, a loro volta crea dolore a persone terze (amici, familiari, ex, conoscenti) quindi portando con sé un enorme mola di dolore nel mondo.
Quindi le persone che vivono nella realtà del dolore, sono consapevoli che l'amore porta con sé sempre dolore, forgiando un mondo fatto di menzogne giustificatrici (giustizia, politica, democrazia, dittatura ecc) che sono semplicemente forme alternative dell'amore egoistico umano.
Le persone che vivono nella piena consapevolezza del dolore universale sanno che ovunque sono presenti dei vincitori, sono presenti anche dei vinti, è inevitabile, quindi non esiste il bene o il male, ma solo il dolore, perciò, sanno che è solo il dolore può essere l'unico vero Dio questo mondo, portando con sé, la naturale conseguenza che l'odio è l'unico sentimento vero che si può provare.
Per questo motivo, io non ho preferenze su qualsiasi argomento attualmente in auge nel dibattito sociale, ma vedo tutti voi come persone egoiste che arrecano dolore a qualcun'altro, perciò io vi odio.
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Improvvisamente mi resi conto, guardando la foto di quella ragazza dall’apparenza così sciapa e   modesta,  non attraente, e umile, così bellamente insignificante... mi resi conto invece  della enorme potenza del sesso femminile Questa donna intellettualmente non dotata, non bella, sotto la media, e senza pretese, e anche senza nessuna vera capacità specifica, questa creatura modesta e minuscola, era stata in grado di mettere al mondo una figlia, una creatura vivente, vera e  reale, vivace, e forte ! che come ogni creatura appena nata ha in sè tutta la potenzialità di crescita futura, la forza di una vita che si deve ancora dipanare e da nulla può diventare tutto. Sana e dolce e ridente, quella creatura, essendo viva e nata dal nulla, aveva più potenza sul piano semantico e sostanziale di una Bomba atomica. Questa donna poteva, senza far nulla di che, fare più di tutti e tutto: più di mille manovre finanziarie, più di un architetto urbanista dedito a pianificare intere città, perchè le città servono se ci sono creature che le abitano; più di un fisico atomico che spiega tutto, e che può spiegare il big bang, ma non provocarlo; più di un presidente o presidentessa del mondo che possono cambiare ogni cosa , ma non generare per decreto  neanche una singola  anima. Lei, invece, aveva potuto creare una vita. Da sè. Lei come miliardi di altre donne. E allora capii, tutto. La sua forza infinita, e la mia infinita modestia. Io che mi credevo tanto, non ero capace - per natura mia - di nulla di lontanamente simile: creare una vita, annidare una anima nuova nel mondo. Essere, diciamolo bene, essere un piccolo dio. Anzi dea. Solo gli dei hanno il privilegio di poter generare  la vita dal nulla. Vita umana, pensante, dotata di sentimenti e anima.
Ecco perchè - capii con rammarico e orrore -  noi uomini le teniamo segregate, controllate, stritolate dalla forza e nervo delle nostre regole, umiliazioni, e menzogne. Perchè le temiamo! Abbiamo paura di questa potenza, della potenza di creare la vita dal niente. E allora le controlliamo, perchè vorremmo avere   tutto per noi   questo potere Anche se non è nostro. Vogliamo essere dei anche noi, anche se Dio ci ha fatto inferiori alla donna. Accessori della procreazione, e non protagonisti. E allora ecco che ci creiamo un Dio nostro, maschio. Una donna - Eva - sottomessa e ancillare, nata dalla nostra costola. E diamo il nostro cognome ai loro figli, per assicurarci che tutti sappiano che li abbiamo fatti noi. Anche se non è merito nostro. Noi siamo metà del corredo genetico. Il difficile: l’utero, il seno, l’amore, sta altrove. Sta nel femminile, che noi per codardia, disprezziamo e insegniamo a disprezzare, discriminare e considerare inferiore. Che razza di individui siamo!,  pensai. Che razza di furbi, e che bastardi.
La paura di Eva fa novanta. 
E noi che abbiamo inventato? La guerra, con il suo orrore. E le leggi. Con il loro portato di ingiustizia. Perchè la giustizia quella vera, mica si fa con le regole, si fa con l’amore. Ma noi ci siamo inventati queste cose, la giustizia fatta da milioni di regole. Una chimera. E la morte, in formato industriale. E benedetta dallo Stato, e dai preti - che guarda caso, sono maschi anche loro. Che razza indegna che siamo !
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t-annhauser · 4 years
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Cassandra
Cassandra, la bellissima figlia di Priamo, re di Troia, ricevette il dono della preveggenza da Apollo in cambio della promessa di giacere con lui, Cassandra però si rifiutò e il dio le sputò sulle labbra impedendole per sempre di essere creduta. Cassandra infatti predisse le sventure che sarebbero scaturite dal rapimento di Elena e si attivò affinché il fratello Paride fosse ucciso o quantomeno allontanato dalla casa reale senza però riuscirvi. A questo punto la profezia seguì le sorti della caduta di Troia: data alle fiamme la città e trucidati tutti i suoi abitanti, la famiglia reale si rifugiò nei templi dove ciascuno trovò la propria morte. Cassandra si rifugiò nel tempio di Atena dove fu raggiunta da Aiace di Locride, noto per la sua brutalità, e quivi conseguentemente stuprata. Cassandra si aggrappò alla statua della dea che scivolò a terra, la cui profanazione sarà la causa della morte di Aiace sulla via del ritorno. Ma il destino fece sì che Agamennone la notò e se la riportò a casa come bottino di guerra. Nell'Orestea Cassandra resta muta e con il capo chino sul carro di Agamennone, non risponde all'invito di entrare in casa che le porge Clitennestra, già a conoscenza del destino infausto che l'attende, cioè quello di essere uccisa per sua mano assieme a suo marito Agamennone. E questa è la storia dell'infelicissima Cassandra, la quale ci insegna due cose: che prevedere troppo precisamente il futuro conduce a sofferenza e che la bellezza al tempo degli antichissimi greci, quasi fosse una qualità che eccedesse Giustizia, menava grande sventura.
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Aiace di Locride, detto d'Oileo, e Cassandra dipinti da Solomon Joseph Solomon
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