Tumgik
#dentro ai tuoi occhi
gonewiththesin94 · 1 year
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I momenti difficili uniscono o dividono.
È lì che si può vedere bene chi c'è sempre stato e chi ha sempre finto di esserci
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sortilegio · 1 year
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A Isabelle
Riesco a immaginarti fare qualsiasi cosa, ad ogni tua età, perchè so esattamente com'eri. Varcare i controlli con un cappotto scuro, sotto un altro nome, gli occhiali da sole ben posizionati sul tuo nasino, farmi mille domande, spazientirti, essere cortese, chiamarmi per nome e poterti sentire pronunciarlo, essere schiva, intimare ai tuoi figli di piantarla perchè stai parlando con me. Saresti distante, certo non sei celebre per il tuo calore, la tua è un'altezzosa diffidenza. Hai parlato di freddezza: “ça me dit quelque chose”, dicevi.
Ancora, in un secondo scenario, immagino di farti da ombra, vederti tirare fuori una penna rossa dalla borsetta, scrivere il nome di un bambino, di guardarti e trovarti bella. "T'as un instant? S'il te plait.. Désolée eh, si je t'ai dérangée, c'est la première fois que je le fais". Saresti inarrivabile. 
Tu sei inarrivabile. Il destino di queste parole ne è la conferma. Ho scritto a tante donne, ho scritto a Bologna, a Venezia, a Parigi. Ma il vicolo cieco alla fine del quale sono inciampata questa volta non ha eguali. Sarebbe forse più facile incontrarti per strada e recitarti una poesia d’amore, chissà se ne esiste una che fa al caso nostro. Poi credo che mi squadreresti dall’alto del tuo metro e sessanta per poi girare i tacchi (con cui chissà se arrivi al metro e sessantatré) e andartene. Mi piace pensare che tutto ciò accadrebbe in Rue de Vaugirard, altezza quella che sappiamo noi.
Ci rimarrei poi un po’ male. Penserei che dovresti fare meno la preziosa, soprattutto dopo che ti sei fatta vedere nuda da me. Ti ho vista nuda ancora prima di vederti passeggiare per Rue de Vaugirard. Ancora prima di offrirti questi miei fiori bianchi. Stendili sul tuo corpo, che ora mi sottrai, quando avrò girato l’angolo, se vorrai. Fallo come lo faresti davanti a una telecamera vuota, riflessa nel grande occhio nero di nessuno. Spalma i petali su di te, rovesciali sui tuoi seni, tragicamente, come vivessi l’ardore di Fedra, il suo delirio. Vedi quello che vedo io? Recitalo! Recitaci! Di più! Voglio metterti in scena. Passa le dita sul collo, chiudi gli occhi, la tua bocca ciliegia un po’ più aperta, così..
Questa pretesa di dirigerti sfiora il ridicolo, specialmente se è vero che nessuno osa più farlo. Pensarmi la tua regista mi fa dimenticare di chi sei, della tua freddezza, della gente che cammina svelta in Rue de Vaugirard. Vorrei che fossi la mia attrice, perchè anche tu possa finalmente dimenticarti di me.
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contro-correntee · 5 months
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mi dicono che per dimenticarti devo conoscere gente nuova, allora io ci ho provato, sono uscito con persone diverse, ogni volta che guardavo quelle persone pensavo a te, a come tu avresti reagito, a quello che avresti detto, a come ti saresti vestita, ai tuoi sorrisi, a come mi abbracciavi, e ogni persona non sarà mai come te perché tu sei qualcosa di magnifico, di unico, ed è impossibile pensare di dimenticarti, perché quando ami davvero qualcuno, quei ricordi, quei baci, quei sorrisi restano dentro di te e non se ne vanno più già, la gente che ti dice che puoi dimenticaare qualcuno lo dice perché non ha mai amato davvero, non si può dimenticare un amore che ti ha fatto pensare notti insonni a pensare e creare un futuro, io ho ancora te nei miei occhi, io sorrido ancora pensando a te e ai nostri ricordi.
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singinthegardns · 2 months
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"Però, sai? Forse ti sto dimenticando. Non piango più dopo averti parlato, né dopo averti visto parlare con un'altra, e nemmeno dopo che i nostri occhi si sono incontrati. Certo, il tuo nome mi smuove ancora qualcosa dentro, certo, quando penso a cosa eravamo, e non siamo più, ho ancora il vuoto allo stomaco, certo, quando passo davanti la tua classe spero ancora di vederti sulla soglia, certo, fa male vederti trattare le altre come trattavi me, certo, a volte mi tornano alla mente tutti quei ricordi, certo, ogni tanto li rileggo i tuoi messaggi, e continuo a sorridere, certo, lo controllo ancora il tuo ultimo accesso, certo, quando qualcuno dice una frase che avevi detto tu, mi viene un po' di malinconia, certo, non riesco ancora a guardare nessun ragazzo senza pensarti, certo, continuo a sognarti ogni notte, certo, qualche volta mi capita di sentire ancora la tua notifica, e ci rimango un po' male quando apro il telefono e non c'è un tuo messaggio, e mi sento stupida ad averci sperato, certo, continuo a scambiare qualche passante per te, certo, se mi dicono "amore" continuo a pensare ai tuoi occhi, certo, ogni tanto ho quei momenti in cui mi butto sul letto, ti penso, e mi prende la nostalgia, certo, cammino ancora per i corridoi di scuola con quella strana ansia d'incontrarti, certo, nessun ragazzo regge mai il confronto che faccio con te, certo, ti penso ancora appena mi sveglio, prima di dormire, e anche per tutto il resto della giornata, certo, ho ancora una nostra foto come sfondo, certo, ho ancora la tua chat fissata in alto, certo, mi manchi ancora un po', forse, un po' di più di un po', certo, ogni tanto mi viene da piangere, ma ho imparato a ricacciare le lacrime indietro. Però, sai? Forse non ti sto dimenticando, per niente, però ci provo, me lo impongo, me lo sono imposta più volte, "basta lui mi ha dimenticata, devo farlo anch'io", poi però torni tu, torna il tuo ricordo, torna quell'assurda speranza nel tuo ritorno, e non ci riesco, o forse non voglio, non voglio dimenticare cosa sei stato, né cosa saresti potuto essere,no, non voglio proprio dimenticarti, anche se fa male, fa malissimo, ma il problema è che dimenticarti, mi fa più male di continuare ad amarti. Quindi aspetterò, e forse ti dimenticherò, un giorno, forse mai,ma infondo mi va bene così, forse è così che deve andare, no? Tu che sorridi a un'altra, e io che cerco di trattenere le lacrime. E forse un giorno ti dimenticherò, dimenticherò la ragione dei miei sorrisi, dei miei pianti, delle mie ansie, delle mie paure, e di tutte quelle cose, che solo tu sei in grado di provocare, e mi chiederò che ci vedevo di speciale in te. Poi forse, sarà un giorno di sole, o magari di pioggia, forse di nebbia, grandine, forse sarà autunno, o forse primavera, forse sarà al mare, magari in montagna, o, perché no? In città, sotto la luce del sole, o sotto uno spicchio di luna, forse mentre sarò presa dai miei pensieri, forse dopo una lunga giornata, forse di prima mattina, forse quando sarò in vacanza, ma insomma, poco importa, del perché, del quando, e del dove, ma succederà, che la vita, dolce amara per com'è, mi ricorderà di te, dei tuoi occhi, dei tuoi lineamenti, mi ricorderà di chi sei, probabilmente non ricorderò più il tuo nome, non è quello l'importante, o forse sì, anzi, sicuramente lo ricorderò, e mi ricorderò di te, dei sorrisi, e dei pianti, delle insicurezze e le paure, dei "vaffanculo", dei baci, dei "ti odio", della voglia che avevo di dirti "ti amo", degli abbracci, di quel posto in cui mi hai portata quella sera, delle cazzate, delle giornate no, della tua presenza a migliorarle, dei sabati sera trascorsi insieme, e di quelli passati a sentire la tua mancanza, dei messaggi, delle chiamate, dei "va via", che tradivano voglia soltanto di abbracciarti, mi ricorderò di tutto ciò che abbiamo passato, e che ho passato, dell'inizio e della fine, e mi ricorderò che ci vedevo in te, e mi riinnamorerò di te, anche se tu non mi vorrai, per poi scoprire, di non aver mai smesso di amarti."
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ragazzoarcano · 1 year
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Il mare dentro ai tuoi occhi
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ninoelesirene · 11 months
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Ogni anno, nei giorni che precedono l’anniversario della tua morte, comincio a sentirmi strano; più o meno a partire dal compleanno di Chiara, il 25 maggio. Lo so perché fu la sera in cui il medico di guardia mi chiese di raggiungerlo nella sua stanza e mi disse che non ce l’avresti fatta: “Sta morendo della sua malattia”. Si limitò a descrivere, con pudore. Tornai poco dopo al tuo capezzale. Dormivi con fatica. Ricordo di aver guardato in basso, fissando la parte di pavimento compresa tra le mie gambe e l’angolo del letto. 22 anni ancora da compiere.
Mi ha pervaso uno speciale smarrimento, dal 2004 a questa parte. Si vede sempre meno, mi pare, ma succede ancora. È come se il corpo avesse memoria di quelle ore: la vita sfuggiva ai tuoi occhi, alle braccia che mi strinsero, alle mani adorate e mi contagiava.
Per molto tempo ho pensato fosse un privilegio averti dentro, sentire il marchio sulla pelle, sul cuore. Quanto ti ho amata.
Oggi è diverso. A ridosso di quel giorno ti sento, ma non attraversi più lo spazio che abito. Il mio corpo è mio, e ha imparato a dimenticare, a tenerti accanto senza trascriverti come un tatuaggio. Mi manchi immensamente, ma sei al di fuori e, per fortuna, ora ci sono io con me.
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belladecasa · 9 months
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Fiore mio, fiore della mia anima
20 aprile 2017
Arianna è l'espressione carnale e verbale del fiore e tutte le cose fresche, rosee e luminose sono linguaggi di Arianna. Arianna è il mio unico linguaggio, l'unico mio mezzo di comunicazione con il mondo.
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Se dovessi definire la solitudine, direi che è lo spazio che mi separa da te.
Quando ti sei laureata volevo scriverti qualche parola che esprimesse quanto sono orgogliosa dei risultati che raggiungi, sempre con umiltà, modestia, con la banalità della perfezione, anche se la tua perfezione è la sola che io non trovi banale. Ma se Dio o un algoritmo eterno - io non so cosa sia Dio come non so cosa sia un algoritmo - non t'avessero dato la tua perfezione, i tuoi capelli, la tua pelle di quarzo, la simmetria milimetrica del tuo viso, la tua simpatia innata, io ti avrei voluta e riconosciuta anche dentro al corpo più informe, anche dentro al più profondo fallimento, nelle parole più volgari, come una figlia per la madre.
Come una madre per la figlia, io mi prenderei ogni tuo dolore perché tu non lo subisca, ogni momento in cui ti sembra che non ne valga la pena. Mi metterei a costruire una strada, ogni volta che senti mancarti la terra sotto i piedi. Eppure posso solo sdraiarmi vicino a te come quella volta in terza media in cui sul prato del giardino di casa mia pensavamo al futuro guardando il cielo, l'ultima volta in cui non era ancora un macigno, una follia, una truffa. Prima che sentissimo caderci quel cielo sopra, e le rondini, come in una personale Apocalisse - ognuno vive la sua e io credo che la mia, come ogni parte della mia vita, la stia vivendo con te - e il prato si dissolvesse da sotto le nostre schiene; finché ora precipitiamo come Alice nella tana del coniglio, nell'etere del caos, del disordine. Ma Alice era sola, invece noi siamo in due e possiamo ridere di tutto quello che è fuori posto e di noi.
Quella volta ai Giardini Margherita, quando avevamo appena saputo che Beatrice era morta, io ti leggevo negli occhi il senso della vita che ne andava. Volevo sollevarti e non potevo, così ti ho lasciata nel silenzio; ma tu, in quel silenzio mi hai inclusa prendendomi la mano e allora ho visto che siamo ancora come in terza media, ma sui macigni, sulla follia, sulla truffa del futuro ci siamo sedute. E non mi interessa se è caduto il cielo, le rondini, il prato, perché le mie risposte le trovo in te, o meglio: sei solo tu la mia risposta, il mio unico linguaggio.
#s
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L’ho sempre trovato adorabile,
il modo in cui impari a memoria
certe mie frasi, o espressioni, o metafore.
Sorridendomi, coi tuoi occhi dentro ai miei,
mentre attendi che me ne accorga.
Ripetendole poi nei discorsi
anche quando non sono presente.
Come se ora ci fosse sempre una piccola parte di me,
in te.
-I miei pensieri da un po’
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rivoluzionaria · 1 year
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"È proprio nei tuoi momenti peggiori, in tutti quegli istanti in cui non sai amarti, che vorrei davvero essere capace di mostrarti il modo in cui io ti percepisco. Ti sento. Ti riconosco. Proprio tu, che dentro ai miei occhi sei tutti i colori di un fiore percepiti dalla vista di un insetto, tutta la realtà del mondo nascosta nelle lunghezze d’onda ultraviolette. Invisibili per gli sguardi distratti degli esseri umani, ti disegnano in silenzio e, di creazione, si fanno sangue per le tue vene."
— manuela g.
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ilpianistasultetto · 1 year
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E' stato un gran privilegio avermi concesso di stare al tuo fianco per cosi tanto tempo. Mi hai fatto ridere, mi hai tenuto la mano, abbracciato e baciato in quel modo bello che solo chi ci mette ogni grammo di cuore sa fare. Grazie per avermi fatto battere quel muscolo dentro al petto come un picchio che batte il suo becco sulla corteccia di un grande pioppo. Grazie per le migliaia di parole che hai tirato fuori dal mio pozzo mentale pur di poterti raccontare come e quanto hai dato senso al mio tempo. Grazie per tutte le volte che ti sei fatta "coriandoli" rendendo il mio tempo un carnevale pieno di giochi e fantasie... Quante isole di niente abbiamo visitato insieme riempiendole di sogni. Quante volte ci siamo aspettati in fondo al viale e quanto abbiamo riso di quell'innamoramento perche' non avevo niente da fare. Tu ci restavi male e a me divertiva molto quel tuo broncio immotivato.
Grazie di essere stata l'inchiostro di tutto quanto ho scritto, le dita di quello che ho suonato al piano e il pennello dei miei disegni. Grazie per tutte le volte che hai incendiato ogni poro delle mie forme, che mi hai stretto, carezzato, morso, esaltato e sfinito e grazie piu' di ogni cosa ai tuoi occhi, quelli che ogni giorno mi hanno fatto vedere il mare anche quando il mare era lontano. Grazie per avermi aiutato a non disoccupare la strada dei miei sogni. E dopo i grazie, le scuse. Scusa per quella parola mancata al momento giusto, per non aver osato quanto potuto. Scusa per quel bacio o quella carezza che forse ti aspettavi e non e' arrivata e scusa se non ho amato quel tuo corpo dieci volte tanto piu di quanto l'ho amato perche' quando la passione e' cosi travolgente anche il tanto puo' sembrare niente. Tu, come l'acqua per chi ha scelto di vivere nel deserto. Come l'impermeabile che copre dalla pioggia. Non solo una donna bella ma una bella donna. @ R.B.
Lettera ad una donna che l'ha sempre aspettata.
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haiku--di--aliantis · 2 months
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Sei in mio potere. Ti sono entrata nella testa. Lo faccio sempre, quando voglio un uomo. Sono abilissima. Come parliamo ormai, ti si drizza l'uccello: lo so, io faccio quest'effetto. Associ la mia voce al sesso. Ti possiedo totalmente. Ora lentamente bacia e poi apri le mie gambe: si, non ti sorprenderà vedere che non indosso slip e che sono già bagnata e preparata.
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Vorresti infilarmi l'uccello dentro... no, caro mio: mi devi leccare e far godere con la tua bocca, prima. Succhia il mio clitoride. A lungo. Capirai che ho voglia di essere posseduta solo quando mi girerò a pancia sotto e alzerò i fianchi al cielo. Offrirò ai tuoi occhi una vista mozzafiato. Non potrai più resistermi. Devo ancora decidere se prenderti in culo o se ti voglio nella passera.
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La visione spudorata delle mie intimità ti sconvolge sempre, lo so. Ti capisco. Sei un maschio in genere anche molto possessivo, virile e abituato a comandare la tua donna. Con me semplicemente non puoi. Voglio sentire il tuo cazzo sborrarmi dentro e adoro quando mentre vieni mi dici frasi di pura gelosia e rabbia. Gongolo e vengo, felice del mio completo dominio su di te. Ora datti da fare e lecca. Si, da bravo. Bevi il liquore più dolce, spillato fresco dalla tua puttana.
Aliantis
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And I love her (Pat Metheny)
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dottssapatrizia · 9 months
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I tuoi occhi dentro ai miei, e poi lasciamoli andare quei lividi.
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Cosa ho davanti, non riesco più a parlare
Dimmi cosa ti piace, non riesco a capire, dove vorresti andare
Vuoi andare a dormire
Quanti capelli che hai, non si riesce a contare
Sposta la bottiglia e lasciami guardare
Se di tanti capelli, ci si può fidare
Conosco un posto nel mio cuore
Dove tira sempre il vento
Per i tuoi pochi anni e per i miei che sono cento
Non c'è niente da capire, basta sedersi ed ascoltare
Perché ho scritto una canzone per ogni pentimento
E debbo stare attento a non cadere nel vino
O finir dentro ai tuoi occhi, se mi vieni più vicino
La notte ha il suo profumo e puoi cascarci dentro
Che non ti vede nessuno
Ma per uno come me, poveretto, che voleva prenderti per mano
E cascare dentro un letto
Che pena che nostalgia
Non guardarti negli occhi e dirti un'altra bugia
Almeno non ti avessi incontrato
Io che qui sto morendo e tu che mangi il gelato
Tu corri dietro al vento e sembri una farfalla
E con quanto sentimento ti blocchi e guardi la mia spalla
Se hai paura a andar lontano, puoi volarmi nella mano
Ma so già cosa pensi, tu vorresti partire
Come se andare lontano fosse uguale a morire
E non c'è niente di strano ma non posso venire
Così come una farfalla ti sei alzata per scappare
Ma ricorda che a quel muro ti avrei potuta inchiodare
Se non fossi uscito fuori per provare anch'io a volare
E la notte cominciava a gelare la mia pelle
Una notte madre che cercava di contare le sue stelle
Io li sotto ero uno sputo e ho detto "Olé" sono perduto
La notte sta morendo
Ed è cretino cercare di fermare le lacrime ridendo
Ma per uno come me l'ho già detto
Che voleva prenderti per mano e volare sopra un tetto
Lontano si ferma un treno
Ma che bella mattina, il cielo è sereno
Buonanotte, anima mia
Adesso spengo la luce e così sia
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