Tumgik
#di che segno sei
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“Lloyd, passami la penna che devo mettere i puntini sulle i con una persona”
“Non sarebbe meglio mettere un punto finale, sir?”
“Dici che sia meglio, Lloyd?”
“Con certi soggetti meglio chiudere periodi che provare a perfezionare frasi, sir”
“Per evitare di buttare via inchiostro...”
“E non sprecare tempo, sir”
[Simone Tempia, Vita con Lloyd]
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artistdinzel · 2 years
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#DiNZeL#stata una bella sensazione che ho avuto il privilegio di incontrare personalmente alcune stelle genuine come l#Ciao... Sei bellissima! Grazie per aver condiviso la tua foto. Sei molto carina. Hai i capelli biondi più belli che abbia mai visto#si abbina al tuo corpo elegante. Il tuo sorriso è stupendo! Vorrei presentarmi di persona a voi a volte presto nel prossimo futuro. Io sono#cittadino degli Stati Uniti e celebrità in tutto il mondo americano.#Sto scrivendo per presentarmi. Sono un uomo indipendente nato da solo#(non ho fratelli#fratelli e sorelle) un vero newyorkese (un vero Brooklynite)#che vive single nel mio nuovo appartamento di lusso a New York City.#Il mio unico nome utente è . Sono un dritto nato da solo nativo di New York#americano misto (siciliano#bianco europeo#spagnolo#tedesco#indiano americano...) 6 ' alto atletico#muscoloso#bello#giovane uomo di bell'aspetto con capelli corti neri e ordinati. Il mio segno di compleanno è Leo#il mio compleanno è in agosto#Sono un artista dotato e di talento#intelligente e ben istruito#scrittore#musicista#compositore#professionista dei media#proprietario di uno studio digitale#miglior intrattenitore in tutto il mondo#un Mark Twain e un laureato e alumni del College of New Jersey. Sono un ex scout cucciolo e Boy Scout. Inoltre#sono un presidente Onorato veterano del Corpo dei Marines.#Mi considero un vero e proprio i piedi per terra tipo di ragazzo che ama ridere e avere un buon tempo con la persona giusta. Mi è piaciuto
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crazy-so-na-sega · 5 months
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Uno studente chiese all'antropologa Margaret Mead quale riteneva che fosse il primo segno di civiltà in una cultura.
Lo studente si aspettava che Mead parlasse di ami, pentole di terracotta o macine di pietra. Ma non fu così. Mead disse che il primo segno di civiltà in una cultura antica era un femore rotto e poi guarito.
Spiegò che nel regno animale, se ti rompi una gamba, muori. Non puoi scappare dal pericolo, andare al fiume a bere qualcosa o cercare cibo. Sei carne per bestie predatrici che si aggirano intorno a te.
Nessun animale sopravvive a una gamba rotta abbastanza a lungo perché l'osso guarisca. Un femore rotto che è guarito è la prova che qualcuno si è preso il tempo di stare con colui che è caduto, ne ha bendato la ferita, lo ha portato in un luogo sicuro e lo ha aiutato a riprendersi.
Mead disse che aiutare qualcun altro nelle difficoltà è il punto in cui la civiltà inizia. Noi siamo al nostro meglio quando serviamo gli altri. Essere civili è questo.
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James Lucas
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surfer-osa · 1 month
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Di' grazia.
Non riesco ancora a scrivere di te come vorrei ma se lo facessi renderei definitivo il fatto che non ti vedrò più (ed io continuo a vederti).
Mi punisco, nel momento in cui dovrei addormentarmi gli occhi si spalancano anche se sono saldamente chiusi. La mente torna al tuo ultimo respiro e al mondo che in quel momento è scomparso attorno a noi. Si ripresenta il vuoto, il desiderio di non essere mai esistita per non dover gestire quel dolore e tutto questo mi provoca ulteriore male perché tu sei stata “pieno” e lo sei ancora.
Quindi, mamma, allungo le mani al buio e cerco il lettore mp3 che lascio sempre carico nella federa del mio cuscino. Infilo le cuffiette e faccio partire un disco di cui ho parlato proprio ieri sera.
Grace di Jeff Buckley esplode nel mio spazio nella stessa maniera in cui lo fece nell’autunno del 1994.
Ero nella mia cameretta e avevo le cuffiette. Non riuscivo a dormire perché mi sentivo aliena e non sapevo come maneggiare quel sentimento di estraneità.
Stanotte avevo il lettore mp3, trent’anni fa avevo il walkman a cassetta e stavo ascoltando Planet Rock su Radio2. Il giorno dopo, in terza media, mi avrebbero avvistata per i corridoi di scuola con un’espressione facciale teneramente ebete.
Conosco a memoria ogni parola e tutte le partiture, sperimento ad ogni ascolto quel senso di estasi e rappresentazione. Sì perché Grace parla di tutto e di tutti noi anche se non lo sappiamo e anche se non l’abbiamo mai ascoltato (provo a non essere giudicante ma amic* car* è una lotta persa: vi sto giudicando abbassando gli occhiali in segno di disapprovazione).
Stanotte sentivo il cuore sincronizzarsi alla musica quando la mia gatta Tatì è piombata sul letto per scappare da suo fratello Heavy. Lui si è letteralmente stampato sulla pediera del letto mentre lei è riuscita a spiccare il volo per poi planarmi addosso con le 4 zampe aperte tipo tuta alare di Patrick de Gayardon (o, meglio, come un petauro dello zucchero).
A quel punto l’incanto è scomparso, come la regolarità del mio battito, ed ho lasciato che la musica sfumasse.
Asleep in the sand with the ocean washing over.
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focacciato · 3 months
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News sulla mia vita, da una settimana lavoro al Mcdonald sotto casa, mi serviva un secondo lavoro e mi hanno assunto direttamente al colloquio, mi sto trovando veramente bene e penso sia un lavoro tanto stereotipato. Ho trovato una crew giovane, simpatica e che mi aiuta a prescindere dal loro ruolo o no, oggi per la prima volta sono stato in cucina da solo.
Oggi ho attaccato il turno e dal fondo della sala una signora mi chiama per nome e mi chiede di avvicinarmi, mi guarda ed esclama davanti a tutti "tu hai un'anima buona, sei una persona buona, si vede. Che segno sei? (Cancro) ecco! Lo sapevo! Sei una persona buona! Un'anima pura!"
Il lavoro è faticoso, stressante e ha veramente pochi "premi", ma ecco, succede che una signora a caso ti dice una cosa del genere, un collega ti aiuta e non ti fa sentire a disagio quando sbagli.
Poi magari arriva un gruppo di Maranza e butta la roba a terra di proposito, ma i coglioni sono dovunque.
Intanto mi godo la mia anima pura, che a essere umili non si sbaglia mai
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Alla fine, ogni cosa mi riconduce a te.
Sei nei libri che sottolineo e
nella musica che ascolto
e in ogni film che mi segno
e in tutte le parole che scrivo
e persino in quelle che non scrivo ma
che custodisco gelosamente
dentro di me,
tra l’anima e il cuore,
in quello spazio che solo tu riesci a raggiungere
e che vorrei
non abbandonassi
mai.
É come se
dopo un viaggio molto lungo
tu mi avessi finalmente riportato
a casa.
-Pensieri delle 23.21
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smokingago · 11 days
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🍀
[...] Tu sei il mio fabbricante di lacrime, Ognuno di noi ha il suo fabbricante di lacrime… È quella persona in grado di farci piangere, di renderci felici o di straziarci con un’occhiata. È quella persona che dentro di noi ha un posto talmente importante da farci disperare con una parola, o emozionare con un sorriso.
E non puoi mentirle… Non puoi mentire a quella persona, perché i sentimenti che ti legano a lei vanno al di sopra di qualsiasi menzogna [...]
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[...] narrava di un luogo lontano, remoto...
Un mondo dove nessuno era capace di piangere, e le persone vivevano con anime vuote, spoglie di emozioni.
Ma nascosto da tutti, nella sua immensa solitudine, c'era un uomo vestito di ombre. Un artigiano solitario, che dai suoi occhi profondi era capace di confezionare lacrime di cristallo.
Andava da lui, la gente, chiedendo di poter provare un briciolo di sentimento , perché nelle lacrime si cela l'amore e il più compassionevole degli adii.
Sono la più intima estensione dell'anima, ciò che, più di gioia e di felicità, fa sentire veramente umani.
E l'artigiano li accontentava...
Infilava negli occhi delle persone le sue lacrime con ciò che contenevano, ed ecco che piangeva la gente: era rabbia, disperazione, dolore, angoscia.
Erano passioni laceranti, disillusioni e lacrime, lacrime, lacrime - l'artigiano infettava un mondo puro, lo tingeva dei sentimenti più intimi e logoranti.
[...] "Ricorda: non puoi mentire al fabbricante di lacrime" ci dicevano alla fine." [...]
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[...] Gli avevano detto che l’amore vero non finisce.
Non gli avevano detto però che ti dilania fino alle ossa, l’amore vero, quando ti si radica dentro senza più lasciarti andare [...]
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[...] Avevo sempre sentito dire che solo un grande potere aveva la forza di cambiare il mondo.
Io non avevo mai voluto cambiare il mondo, ma avevo sempre pensato che, invece, non fossero i grandi gesti o le manifestazioni di forza a fare la differenza.
Per me erano le piccole cose. Le azioni quotidiane. Semplici atti di gentilezza compiuti dalla gente comune [...]
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[...] ma la verità è che... le persone che amiamo non ci lasciano mai veramente, sai? Restano dentro di noi, e poi un giorno ti accorgi che sono sempre state lì, dove potevi trovarle solo chiudendo gli occhi [...]
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[...] Non importa se sei distrutto.
Non importa se lo sono io.
Anche i mosaici sono fatti di cocci spezzati.
Eppure guarda che meraviglia [...]
[...] Ti amo come solo le stelle sanno amare: da lontano, in silenzio, senza spegnersi mai.[...]
[...] Non voglio il lieto fine,
voglio il gran finale.
Come quelli dei prestigiatori,
quelli che ti lasciano a bocca aperta
e ti fanno credere, per un istante,
che le magie possano esistere [...]
[...] Chi ha la primavera nell'anima vedrà sempre un mondo in fiore [...]
[...] Chiusi il libro e vi posai un bacio
Ringraziandolo per le emozioni
Che mi aveva regalato
E gli promisi di mettere in pratica
Il consiglio che mi aveva dato
Quello che nonostante le ferite
Non bisogna arrendersi mai
Ma continuare a provare
Anche se si soffre e si piange
Perché piangere è umano
E non è segno di debolezza
Ma significa che " siamo vivi,
Che il nostro cuore batte,
Si preoccupa e brucia di emozioni".
Per questo esiste il " Fabbricante
Di lacrime" perché il pianto è Vita
E tutti hanno il diritto di piangere
Non solo gli adolescenti
Come erroneamente qualcuno crede [...]
Erin Doom,
citazioni tratte dal libro
"Fabbricante di lacrime"
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donaruz · 2 months
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La Festa Nazionale del Gatto ricorre il 17 febbraio ed è nata nel 1990.
La giornalista elurofila Claudia Angeletti propose un referendum tra i lettori della rivista "Tuttogatto" per stabilire il giorno da dedicare a questi animali. La proposta vincitrice fu quella della signora Oriella Del Col che così motivò la sua idea nel proporre questa data che racchiude molteplici significati:
1) febbraio è il mese del segno zodiacale dell'Acquario, ossia degli spiriti liberi ed anticonformisti come quelli dei gatti che non amano sentirsi oppressi da troppe regole;
2) tra i detti popolari febbraio veniva definito “il mese dei gatti e delle streghe” collegando in tal modo gatti e magia;
3) il numero 17, nella tradizione italiana, è sempre stato ritenuto un numero portatore di sventura, stessa fama che, in tempi passati, è stata riservata al gatto (nero);
4) la sinistra fama del 17 è determinata dall'anagramma del numero romano che da XVII si trasforma in “VIXI” ovvero “sono vissuto”, di conseguenza “sono morto”. Non così per il gatto che, per leggenda, può affermare di essere vissuto vantando la possibilità di altre (sei) vite;
5) il 17 diventa quindi “1 vita per 7 volte”.
Da Wikipedia
#ilgufostufo
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susieporta · 6 months
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[ L'operaio Arturo Massolari faceva il turno della notte, quello che finisce alle sei. ]
Arrivava a casa tra le sei e tre quarti e le sette, cioè alle volte un po' prima alle volte un po' dopo che suonasse la sveglia della moglie, Elide. Il letto era come l'aveva lasciato Elide alzandosi, ma dalla parte sua, di Arturo, era quasi intatto, come se fosse stato appena rifatto allora. Lui si coricava dalla propria parte, per bene, ma dopo allungava una gamba in là, dov'era rimasto il calore di sua moglie, poi ci allungava anche l'altra gamba, e così a poco a poco si spostava tutto dalla parte di Elide, in quella nicchia di tepore che conservava ancora la forma del corpo di lei, e affondava il viso nel suo guanciale, nel suo profumo, e s'addormentava.
Elide andava a letto, spegneva la luce. Dalla propria parte, coricata, strisciava un piede verso il posto di suo marito, per cercare il calore di lui, ma ogni volta si accorgeva che dove dormiva lei era già caldo, segno che anche Arturo aveva dormito lì, e ne provava una grande tenerezza.
Italo Calvino, Gli amori difficili, dal racconto L'avventura degli sposi
ph Brand Overeem – Grietje en Andries Bettink | Voorthuizen 1972, Courtesy Rijksmuseum Amsterdam
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haaveillablogsworld · 9 months
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- Amore
- Dimmi
- Dove stai andando?
- Nell'orto, ci sono i peperoni da innaffiare, ieri li ho un po' trascurati.
- E potresti farlo più tardi?
- Certamente, cara, cosa succede?
- Niente di particolare, ma mi piacerebbe parlare un po'
- Nessun problema tesoro
- Tu mi ami?
- Certo, perché me lo chiedi?
- È bello sentirselo dire
- Ti amo, ti amo, ti amo. Ah, ti amo
- (Sorride)
- Non te lo dico abbastanza? Voglio dire, che ti amo. Lo sai - che ti amo?
- Esiste un “abbastanza” se parliamo d'amore? Me lo dici molto, ma non ti chiederò mai di smettere di farlo
- E io non lo farò, non smetterò di dirti che ti amo
- (Sorride ancora). Posso farti una domanda?
- Posso dirti di no?
- No non puoi
- Appunto (Sorride)
- Se un giorno smettessi di amarmi me lo diresti?
- Si, lo farei
- E se incontrassi una donna e ti rendessi conto di amarla più di me?
- Te lo direi. Saresti più felice se non lo facessi?
- No no, me ne farei una ragione
- Quando succederà sarai la prima a saperlo
- Grazie, questo mi rassicura
- La prossima settimana compirò ottant'anni, e di questi ne ho passati 65 insieme a te. E credimi, non mi è mai successo di trovare una persona che potesse solo farmi pensare di passare un giorno lontani. Pensavo fosse un modo di dire, ma veramente ti ho scelta ogni giorno della mia vita
- Anche quando ti facevo arrabbiare?
- Soprattutto quando mi facevi arrabbiare
- E quando mi svegliavo la mattina, con i capelli spettinati, gli occhi gonfi, il segno del cuscino sul viso?
- Quelli erano i momenti che preferivo
- Grazie amore
- Grazie a te, per avermi concesso il privilegio di condividere la mia vita con la tua. Te ne sei andata troppo presto.
L'uomo bacia la foto di sua moglie, e con gli occhi lucidi esce dalla porta. Ci sono i peperoni da innaffiare.
-- Autore sconosciuto
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Lascia che le cose si rompano,
smetti di sforzarti di tenerle incollate.
Lascia che le persone si arrabbino.
Lascia che ti critichino,
la loro reazione non è un problema tuo.
Lascia che tutto crolli, e non ti preoccupare del dopo.
Dove andrò?
Che farò?
Nessuno si è mai perso per la via, nessuno è mai rimasto senza riparo.
Ciò che è destinato ad andarsene se ne andrà comunque.
Ciò che dovrà rimanere, rimarrà comunque.
Troppo sforzo,
non è mai buon segno,
troppo sforzo è segno di conflitto con l’Universo.
Relazioni
Lavori
Case
Amici e grandi amori.
Consegna tutto alla Terra e al Cielo, annaffia quando puoi, prega e danza ma poi lascia che sbocci ciò che deve e che le foglie secche si stacchino da sole.
Quel che se ne va, lascia sempre spazio a qualcosa di nuovo: sono le leggi universali.
E non pensare mai che non ci sia più nulla di bello per te, solo che devi smettere di trattenere quel che va lasciato andare.
Solo quando il tuo viaggio sarà terminato,
allora finiranno le possibilità,
ma fino a quel momento, lascia che tutto crolli,
lascia andare.
[Claudia Crispolti]
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lamargi · 2 months
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Avevo un appuntamento quel giorno con il mio amante. Un collega di lavoro di mio marito, con cui avevo imbastito una storia appena qualche settimana prima. Ci eravamo dati appuntamento in un bar fuori mano. Per lui, mi ero vestita più provocante di quanto di solito non faccio, stivali, collant velati, un vestito corto.
Ma l’imbecille era in grande ritardo e non rispondeva più ai miei messaggi. Mi ero rassegnata a rinunciare alla scopata che avevo voglia di fare, quando….
- Buongiorno, signora…
Accidenti, proprio Andrea, il compagno di scuola di mio figlio! E mi ha riconosciuto subito! Nonostante gli occhialoni.
Devo fingere per non insospettirlo: chissà cosa potrebbe farsi scappare di bocca.
Così, anziché cacciarlo, invento una scusa per giustificare il fatto che aspettassi in quel bar…e lo invito a prendere qualcosa.
Lui non abita lì, ma è andato a trovare i nonni. Che sfiga, proprio quel giorno è proprio in quel quartiere incontrare qualcuno che mi conosce.
Andrea ha fatto tutte le scuole con mio figlio. Lo conosco da bambino. È un ragazzetto educato e a modo, sempre rispettoso, un po’ timido. Per niente malizioso, sono sicura che con poche parole di circostanza riuscirò a sviarlo senza che sospetti e a mandarlo via.
Ma, invece, sembra che non se ne voglia più andare! Si è seduto, ha preso una coca cola e resta là dicendo qualche parola di circostanza, e sorseggiando, lentissimamente, quella maledetta coca.
Intuisco perché: mi sta guardando le cosce, e senza nemmeno troppo preoccuparsi di non farsi notare.
Bè, la cosa in fondo mi lusinga anche un poco. Accavallo più volte e lo lascio guardare.
Il mio appuntamento ormai è saltato, ma non mi interessa quasi più. Il ragazzo non mi aveva mai guardato così, come una donna. Ci credo, di solito non sto in casa con stivali a tacco alto e gambe scoperte e inguainate dalle calze. E quanto a lui, bè a guardarlo bene è carino, tutto sommato. Giovane, forse….vergine? Mmmm
Ero eccitata all’idea di vedermi con il mio mante, e l’eccitazione non è scomparsa, anzi….
- Andrea, ma cosa devi fare dopo? Niente. Cioè mamma non ti aspetta a casa ? Bene….cioè volevo dire posso darti un passaggio ?
Pago, ci alziamo.
In macchina, gli prendo una mano e me la poggio sulla coscia. Si lascia fare, deliziosamente.
- Voglio portarti in un posto ….sussurro…..se sei capace di mantenere un segreto.
Arrossisce e e fa segno di si con la testa.
In quel momento suona il cellulare. Il collega di mio marito. Non rispondo. Ho di meglio, adesso.
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artemisx78 · 3 months
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Ho sognato di te …
Del tuo sguardo
Delle tue labbra sulle mie…
Del calore avvolgente
del tuo corpo …
Ed ora sei qui
a togliermi il respiro
ogni volta che ti penso …
Sento quasi le tue mani che accarezzano la mia pelle,
lasciando un segno indelebile …
Nel mio cuore divampa un fuoco colmo di passione
ogni volta che mi guardi
e mi baci…
Ed ora …
Ora, questa brace nel mio petto arde e palpita per te
Nell’attesa di tornare
fuoco tra le tue braccia …
Il mio corpo e acqua e fuoco...
Pronto ad accoglierti senza aspettare.. voglio la tua bocca sulla mia ..che ti apri i pantaloni e che senza pensarci mi fai tua senza riserve...
Voglio urlare la prima volta dal piacere per come mi fai sentire completamente tua...dio quanto ho aspettato questo istante... mhm
Dolcezza e passione 🌹
@artemisx78
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occhietti · 9 months
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A una certa età... hai solo voglia di circondarti di persone che ti fanno ridere, solo di persone con cui puoi essere te stessa/o senza aver paura se da qualche parte hai omesso una virgola... un punto... etc... Hai solo voglia di persone che ti lasciano un segno senza "ma" e senza "se". Persone spontanee... come te.
A una certa età non hai più voglia di fingere la perfezione che non esiste. Ma inizi ad amare i tuoi difetti e specchiarti per come sei senza voler cambiare di te "proprio nulla". È non te ne frega proprio niente di chi perde ancora tempo a giudicare, ma ti fanno ridere, proprio ridere... perché mentre tu hai già capito che di tempo non ne abbiamo... loro stanno ancora lì a perderlo.
A una certa età... hai capito che non hai capito nulla della vita e che non serve a nulla capire... ma solo vivere!
web
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klimt7 · 2 months
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Sergio Mattarella
Che a ventiquattr’ore dai fatti si rivolge con un comunicato del Quirinale non agli studenti, in maggioranza minorenni, che manifestavano a Pisa.
No. Mattarella si rivolge al ministro dell’Interno, il capo delle forze di polizia.
Gli dice dai, smettetela — proprio come il suo predecessore disse ai manifestanti ristabilendo finalmente chi è chi, chi ha il compito di fare cosa.
Una specie di restituzione, di risarcimento.
Sono poche righe, sei righe.
Le parole sono importanti, al Quirinale si pesano e si misurano.
Facciamo dunque l’esegesi del testo come da ragazzi a scuola, come fosse una terzina dantesca.
Cosa ha fatto ieri il Presidente della Repubblica? Leggiamo.
“Ha fatto presente al Ministro dell’Interno” (si chiama Matteo Piantedosi, il ministro dell’Interno. È originario della provincia di Avellino. È un prefetto. È un tecnico, in questo governo “vicino alla Lega”, così si dice. “Vicino” perciò nella spartizione, indicato come ministro da Matteo Salvini, del quale ha assecondato le politiche ostili all���accoglienza degli immigrati, per esempio, fino al disastro di Cutro.
Mattarella lo ha chiamato al telefono?
Certo. Immaginate il momento.
"Ministro, il Presidente è in linea"
Che piacere! Dica, Presidente...)
Il comunicato, rileggiamolo da capo.
“Il presidente della Repubblica ha fatto presente al ministro dell’Interno, trovandone condivisione”.
"Trovandone condivisione". Capolavoro.
(Per tutto il tempo, questo significa il testo in ogni vocabolo ponderato, il ministro ha detto ma certo, assolutamente, senz’altro Presidente, è esattamente così).
Di cosa, Piantedosi ha trovato condivisione?
Del fatto — continua il testo del Quirinale — che “ l’autorevolezza delle forze dell’ordine non si misura sui manganelli”.
(Immaginare qui la faccia del ministro all’altro capo del telefono.
...Forse un sorso d’acqua. Riflettere sull’implicito devastante riferimento alla distanza che corre fra autorità e autorevolezza. Non sei ganzo se sei forte, se meni e insegui e rompi il naso ai ragazzini con lo zaino. Sei ganzo se sei autorevole e non hai bisogno di menare. La parola “manganelli” in un comunicato della presidenza della Repubblica, inaudita. Rimandi di memoria, per chi ne ha, a Giovanni Gentile ministro dell’istruzione nel Ventennio-matrice. “La predica e il manganello”. La Storia che sempre ritorna).
Non si misura, l’autorevolezza, sui manganelli — dice come un faro Mattarella — “ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni”.
Perché difatti assicurare ordine e sicurezza è compito vostro, per questo si chiamano Forze dell’Ordine.
(Immaginare il "sì...sì... certo Presidente. C’è stata qualche “difficoltà operativa” ma gli agenti responsabili degli abusi, quelli che hanno inseguito e preso a manganellate — talvolta ridendo, sì lo so che ci sono i video dei telefoni, ma le assicuro che quelli che hanno fratturato la faccia ai ragazzini che scappavano nei vicoli di Pisa saranno identificati e sanzionati.
Ecco, molto bene. “Al contempo”. Riflettere su al contempo. Tu, ministro, devi assicurare l’ordine ma non puoi intanto, al contempo, non garantire la libertà di manifestare il pensiero. Ti è chiaro?
Senz’altro è chiarissimo Presidente).
Poi la pietra tombale.
“Coi ragazzi i manganelli esprimono un fallimento”.
Una frase da tatuare.
Pensa che picchiarli serva? Assolutamente no.
Non crede che manifestare davanti alla Rai, davanti a un teatro, portare un fiore per Navalny, dire in pubblico sono antifascista, stop al genocidio, non credete che ci sia enorme sproporzione fra la libera manifestazione del pensiero e il manganello in tenuta antisommossa?
"Certo, presidente"
Perché picchiare è un fallimento, sa? È segno di debolezza. Hanno vinto loro se picchiate, lo tenga presente.
Questo dice, lo storico comunicato del Quirinale.
Mettete via quei manganelli.
Parafrasando le parole che disse l’ufficiale operativo della Guardia Costiera, Gregorio De Falco, al comandante Francesco Schettino nella tragica notte della Concordia:
“Tornate a bordo della democrazia, cazzo”.
Piantedosi :
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3nding · 2 years
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IL PD VUOLE SAPERE PERCHÉ NON LO ABBIAMO VOTATO
Stamattina in un post qui su fb Pierfrancesco Majorino, che conosco da quando era un ragazzino e che personalmente rispetto per la visione politica, e sono pochi ormai, chiedeva di spiegargli per quali motivi non abbiamo votato il Pd. E allora eccomi qui, con una lista ovviamente personale, molto personale e piuttosto lunga, dei motivi che mi hanno portato per la prima volta nella mia vita a non votare il principale partito del centro sinistra.
Premessa. Chi sono. Ho 48 anni, vivo a Milano, sono separato con una figlia di sei anni e mezzo che sta con me per la metà del tempo, sono un libero professionista con partita iva standard, lavoro in ambito culturale, ho fondato un piccolo studio editoriale, faccio l’editor e il traduttore, tengo corsi di letteratura, sono un cantautore e da un anno sono anche autore e conduttore di programmi e podcast per radio popolare. Vivo in affitto in un bilocale nella zona sud di Milano, campando esclusivamente dei miei redditi, non ho fondi economici sui quali contare, posseggo solo le mie chitarre, un pianoforte e una bicicletta.
E adesso passiamo all’elenco dei motivi per i quali non ho votato il Pd. Sono compositi, cercherò di metterli in fila in maniera sensata.
Ogni volta che devo compilare dei moduli per mia figlia o per richiedere prestazioni al comune o allo stato, finisco in un girone infernale di burocrazia borbonica. La mia situazione, vale a dire un uomo che ha fatto una figlia con una donna, bambina riconosciuta da entrambi e che vive in entrambe le case, non è mai presente in modo evidente. In genere le possibilità sono: l’altro genitore è morto, vive fuori dal paese, non ha riconosciuto il figlio, è divorziato/separato. Il fatto che si possa fare un figlio senza sposarsi e poi purtroppo decidere di separarsi è una casistica che nell’Italia del 2022 non è presa in considerazione nei documenti ufficiali. E così ogni volta, per capirci qualcosa, devo andare al Caf, devo cioè pagare un istituto terzo e privato per vedere garantito il mio diritto di accedere ai servizi dello stato. Questo vale anche per l’Isee (credo di essere cultura media, ma di fronte al pdf di cinquanta pagine di spiegazioni che non spiegano un cazzo devo alzare bandiera bianca), per qualsiasi domanda a qualsiasi servizio. Ma visto il silenzio su questi temi, per il partito non è un problema. Semplificazione burocratica non pervenuta. Riconoscimento della realtà esistente, neanche. Nessuna battaglia in tal senso.
REgione Lombardia ha erogato negli anni scorsi dei fondi speciali per la pandemia in favore delle coppie separate, ma solo se avevano contratto il sacro vincolo del matrimonio. Dal Partito non ho sentito una sola voce levarsi contro questo schifo.
La scuola quest’anno inizia con orario completo, fino alle 1630, da domani. Per tutto il mese di settembre io ho dovuto pagare una società privata che ha vinto un bando con il comune per l’organizzazione di un centro estivo nella settimana prima dell’inziio delle lezioni e nelle due in cui l’orario scolastico terminava rispettivamente alle 1230 e alle 1430. Quindi, di fatto, sono problemi vostri se dovete lavorare. E anche su questo punto, non specifico ovviamente, ma in generale, nessun segno dal Partito sui servizi offerti alle famiglie.
Costo della vita. Qualche mese fa un post sponsorizzato su Facebook annunciava come una grande vittoria l’elargizione di un bonus di 200 euro per il caro bollette. Sulle prime ho pensato: Ma andate a cagare. Mentre le aziende energetiche accumulano profitti astronomici, mentre il notaio De Bellis può rifarsi la facciata di tutti i suoi palazzi con il bonus 110% noi siamo qui che dobbiamo gioire di 200 euro. Certo. Io poi, nella mia categoria, da oggi posso fare la domanda sul sito dell’Inps per provare ad assicurarmi il bonus – le partite iva arrivano sempre per ultime.
Reddito di cittadinanza. Che pena. La mancata comprensione della realtà. Dare 500 euro a una famiglia al di sotto della soglia della povertà è una cosa che l’ex principale partito della sinistra non può accettare né comprendere. Su questo punto, secondo me, c’era una sola cosa da fare. Che si collega al punto successivo. Dire che 500 euro sono pochi. Ecco cosa c’era da fare. E come si trovano i soldi, per questo e per un vasto allargamento del welfare? Vai al punto successivo.
Ogni volta che qualcuno timidamente ha provato a proporre un prelievo straordinario sui redditi altissimi del Paese è seguita l’immancabile innalzata di scudi. Ma io dico, voi da che parte state? Tranquilli, lo abbiamo capito. Un grande partito di sinistra che in questo preciso periodo storico non si batta fino alla morte per una ridistribuzione del prelievo fiscale fa la fine che avete fatto voi. Meritatamente.
Digressione. Cottarelli. Un paio di settimane fa mi sono imbattuto in suo tweet. Diceva grosso modo che era andato a un appuntamento elettorale a Cremona o forse Novara, non ricordo. E denunciava con sdegno la pessima qualità dei collegamenti ferroviari. Ecco, capite? Voi e i vostri candidati non avete alcuna idea della realtà. Ci sono milioni di italiani che ogni giorno si alzano, vanno in stazione per andare al lavoro e pregano che il treno passi in orario o perlomeno con un ritardo accettabile – o che passi tout court. Che autogol. Che imbarazzo. È chiaro che non avete idea di come sia la vita qui fuori.
Avete finalizzato un’alleanza elettorale con un moccioso ricco e capriccioso che dopo avervi mandato a quel paese perché avete fatto un accordo anche con la sinistra (orrore, i comunisti, quelli stanno con i poveri) ha diffuso un filmato in cui col suo cellulare da tremila euro riprendeva nel centro di Roma un senzatetto che dormiva su un marciapiede. Ecco, io che non sono nessuno, ho pietà per voi, per lui, e per tutti quelli come voi che credono di essere persone di sinistra. Rileggetevi Steinbeck, per dirne uno – sempre che lo abbiate mai letto. Vergogna. Quando ancora vivevo con la mia compagna, la sera cucinavo un paio di porzioni in più per i sentatetto che dormivano sotto i portici accanto alla casa di allora. E poi scendevo a portarglieli. La verità è che i poveri a voi fanno schifo.
Perché non siete più un partito ma un insieme di bande ognuna pronta a difendere un interesse particolare. Se il segretario rilascia una dichiarazione alle ore 12, entro le 18 qualsiasi altro esponente del partito avrà fatto il suo distinguo, avrà detto sì, no forse, però, ma se, eppure. Perché siete un gruppo eterogeneo con decine di interessi da difendere. Per la maggior parte, interessi indifendibili. E quindi non avete più alcuna credibilità.
Perché siete pavidi, pavidi, pavidi. Non riuscite a difendere nemmeno una mezza idea. C’è una fetta enorme del paese che attende di vedere riconosciuti i propri diritti – bambini e adulti – e anche qui un vero partito progressista farebbe le barricate a oltranza, parlerebbe solo di quello, e invece finite sempre a ruota della dialettica degli avversari. Risultati non pervenuti. Senso di solitudine dell’elettorato: infinito.
Perché ogni volta che la polizia manganella qualcuno in piazza non c’è nessuno di voi che alzi la voce, che faccia casino, che prema per una legge per l’identificazione degli agenti, ma lasciate che la macelleria vada avanti. E questo, in questo specifico paese, dopo il terrorismo rosso e nero, dopo il G8, dopo le decine e decine di casi di abusi da parte della forze dell’ordine è del tutto inaccettabile. Potreste addirittura chiedervi, in un raro momento di lucidità, come mai Ilaria Cucchi, a cui va tutto l’amore che posso, da quel giorno e per sempre, si sia candidata con Sinistra Verdi. Ma non lo fate. Perché siete dei mezzi uomini. Ovviamente l’elenco è lungo, se non lo conoscete fatevi aggiornare da qualcuno che ancora segue queste cose.
L’agenda Draghi. Quindi secondo voi, soltanto perché non avete uno straccio di visione politica e accogliete come il Salvatore il tecnico “bravo e preparato a cui non si può dire di no” soltanto perché vi toglie le castagne dal fuoco e vi permette di non svelare la vostra insipienza politica, noi dopo decenni di militanza dobbiamo pensare che il bene della società tutta possa essere assicurato da un banchiere – per quanto preparato, per carità? Ma vi siete davvero bevuti il cervello? Da cui consegue il punto successivo.
E cioè che vi va bene essere ormai un partito per ricchi. Un partito per quella fascia della popolazione che possiede una casa o due, che ha un reddito dai cinquemila netti in su, nessuna preoccupazione economica, nessuna preoccupazione lavorativa, nessuna preoccupazione per i figli. L’en plein che in genere avete fatto nel centro di Milano – non ho visto i dati di quest’ultima tornata – la dice lunga. Venite a fare un giro dalle parti di casa mia. Al mercato del lunedì nella via accanto alla mia si sono visti sempre e solo quelli della Meloni.
Ora, se io avessi dovuto votare badando a una parte dei miei interessi personali, avrei dovuto votare il centrodestra, che promette l’ennesimo condono delle cartelle pendenti. Sì, sapete, perché io ho delle pendenze con il fisco. Ma non perché sono un imprenditore miliardario che ogni dieci anni fa un bel patteggiamento. No, perché io uso per vivere anche i soldi delle tasse – e non mi si fraintenda, faccio una vita monastica, mi vanto di non aver abboccato al consumismo, non ne ho bisogno. E quando uno come me dice di non avere soldi, intende proprio zero sul conto corrente, non dieci o quindicimila euro da parte. Eppure no. Ho ancora la testa sulle spalle e una serie di valori che mi permettono di essere una persona più o meno decente, tra le mille difficoltà della vita quotidiana.
Dopo tutto questo, sento solo il bisogno di rivolgervi un’ultima domanda: cosa diavolo volete voi da me? Avete anche l’ardire di chiedermi il voto? Se c’è una cosa intelligente che potete fare è questa: andate a chiudervi nelle vostre ville di campagna, abbandonate il partito o quel che ne resta, tacete e scomparite in silenzio. Con un po’ di fortuna ci sarà una nuova generazione a prendere il vostro posto. Con la giusta fame, la giusta ferocia, la giusta cattiveria, la giusta intransigenza, la giusta conoscenza della vita delle persone, il giusto rispetto per le loro difficoltà e la loro dignità. Il giusto amore per il popolo. Che voi avete perso secoli fa.
Ecco, potrei andare avanti, ma mi sembra di aver espresso il grosso dei miei pensieri, anche se di sicuro tra dieci minuti mi verrà in mente qualcos’altro. E poi sono le undici di sera passate, io devo ancora rigovernare la cucina e lavare i piatti – stasera con mia figlia abbiamo fatto le cotolette, sono venute bene, e no, non ho la lavastoviglie – e devo tradurre ancora tre cartelle per finire la mia giornata. Che lo spirito di Bianciardi sia con me.
Fabrizio Coppola - fb
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