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#disincanto
catsloverword · 3 months
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... Però, ad essere sincera, permane una tristezza nel cuore, che sa di sconfitta, sa di delusione, sa di amarezza, di disillusione... E questa insofferenza, che mi fa andare tutto stretto: ho bisogno di spazio, del Mio spazio. Egoista?! Forse sì, per una volta voglio esserlo.
Propositi per il nuovo anno? L'urgenza dice: "potare i rami secchi" e prendere distanza da tutto ciò che mi appesantisce, soprattutto CHI mi appesantisce. Ho davanti 12 mesi per lavorarci. La salute, in primis, è ben-Essere e bene-Stare: Essere e Stare bene, innanzitutto, con Sé stessi.
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orsopetomane · 5 months
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starfangx · 5 months
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Di solito non scrivo queste cose, ma ho finito di vedermi "Disincanto" (Disenchantment) dopo che l'ho seguito da tre anni fà in italiano (buon lavoro ai doppiatori e ai dialoghisti). Mi ha divertito bene con le sue vicende fantasy condite di humor nero e satira, anche quando calava con il suo ripetersi tra battute e giri di trama con buchi annessi, e una stagione finale che va di fretta e finisce con un'epilogo non basta. Non so se la serie verrà rilanciata nei prossimi lustri come accadde a Futurama o se si limiteranno di mettere i puntini sulle i con i tre fumetti (di cui sono in forse per prenderli) e a vendere merce varie, sta di fatto che ora ho fame di storie simili e diavolo se cercherò qualcosa di simile per fugare (tra cui Futurama che ha ricevuto una nuova serie).
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Torneranno i duelli all'alba
Torneranno i duelli all’alba i racconti per fuochi che scottano le cortine, sì, ma di plastica le fredde guerre da riscaldare le crociate per liberare Hollywood dall’A.I. i selgiuchidi alle porte di Vienna, [solo per fotografarla. Torneranno gli imperi e le spie i sicari da stiletto e i sigari cubani le crisi dei missili sulla Luna indiana il Generale Inverno, quello percepito i dagherrotipi su…
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gregor-samsung · 1 year
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“ Mentre la vita pubblica e persino quella privata assumono i caratteri dello spettacolo, è in atto un contromovimento che cerca di modellare lo spettacolo, il teatro, tutte le forme di espressione artistica, sulla realtà — di annullare la differenza stessa tra arte e vita. Entrambe le tendenze diffondono un senso dell’assurdo caratteristico della sensibilità contemporanea. Va notata la stretta connessione tra un eccesso di elementi spettacolari, il cinismo dell’atteggiamento disincantato ormai diffuso anche tra i bambini, l’impermeabilità alla sorpresa o alle emozioni violente e la conseguente indifferenza a distinguere tra illusione e realtà. Siamo troppo ciniche [scrive Joyce Maynard di se stessa e di una bambina di quattro anni che ha portato al circo], per non intuire il trabocchetto nel gioco di prestigio, l’imbottitura del Santa Claus dell’Esercito della Salvezza, i trucchi della telecamera negli show pubblicitari alla TV (“Non è la mano di un folletto che spunta fuori dalla lavatrice,” mi dice Hanna, “è soltanto un attore coi guanti.”) Non diversamente al circo... ella si appoggiò indietro sul sedile imbottito, la mia bambina di quattro anni... prevedendo capitomboli e scivoloni, severa, sveglia, triste, saggia, matura, disincantata, più assorta nello zucchero filato che affascinata dal Più Grande Spettacolo del Mondo. [...] Avevamo assistito, impassibili, a spettacoli ben più straordinari, tutto il nostro mondo era un’indigestione per gli occhi, un circo a dieci piste con cui non avrebbero potuto competere neppure i Ringling Brothers. Un uomo ficcò la testa nelle fauci di una tigre e io lo indicai alla mia gelida, imperturbabile amica, con espressioni di sbalordimento esagerato, e quando essa non si curava di guardare... le giravo la testa verso la tigre, la costringevo a seguire il numero. La tigre, penso, avrebbe potuto staccare la testa al domatore con un morso, inghiottirlo in un boccone e tramutarsi in scimmia e lei non avrebbe battuto ciglio. Davanti a noi almeno due dozzine di clown ammucchiati in una Volkswagen cercavano di uscirne senza che Hanna capisse qual era lo scopo di tutto ciò. Non è solo perché sa che escono da una botola che Hanna non riesce a entusiasmarsi. Anche se non fosse a conoscenza del trucco, non dimostrerebbe maggiore interesse.
La sovraesposizione a illusioni prefabbricate distrugge rapidamente la loro efficacia rappresentativa. La componente illusoria del reale non produce, come sarebbe prevedibile, una intensificazione del senso della realtà, ma genera, nei confronti della realtà stessa, uno stato di allarmante indifferenza. Il nostro senso della realtà si trova allora a dipendere, per quanto sembri strano, dalla nostra disponibilità ad accettare l’aspetto illusorio del reale. Persino la comprensione razionale delle tecniche illusorie non annulla la nostra capacità di considerare l’illusione prodotta come una rappresentazione della realtà. La smania di conoscere i trucchi del prestigiatore, come l’interesse suscitato recentemente dagli effetti speciali di un film quale Guerre stellari, hanno in comune con lo studio della letteratura il desiderio di apprendere dai maestri dell’illusione lezioni sulla realtà stessa. Ma quando si riscontra un’indifferenza totale persino per la meccanica dell’illusione, è prevedibile il collasso della stessa idea di realtà, che dipende in ogni suo elemento dalla distinzione tra natura e artificio, realtà e illusione. Tale indifferenza rivela l'erosione della capacità di interessarsi a qualsiasi cosa esterna al sé. Così la bambina impassibile, che ha già visto tutto, si riempie di zucchero filato e quanto succede non le importerebbe neppure se non sapesse in che modo ventiquattro clown riescono a infilarsi in una macchina. “
Christopher Lasch, La cultura del narcisismo. L’individuo in fuga dal sociale in un’età di disillusioni collettive; Nuova postfazione dell’autore, traduzione di Marina Bocconcelli, Fabbri (collana Saggi Tascabili), 1992. [Libro elettronico]
[Edizione originale: The Culture of Narcissism: American Life in an Age of Diminishing Expectations, W. W. Norton, New York City, 1979]
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tinxanax · 1 year
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-Pierre-
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cappuccettoriccio · 9 months
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Chi l'ha visto? 😍😍😍
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io mi sento molto rappresentata
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mondi-immaginari · 2 years
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Come tutti i sognatori, ho confuso il disincanto con la verità
Jean Paul Sartre
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bagnabraghe · 4 months
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Queste esperienze non generarono per la maggior parte opere d’arte tradizionalmente intese, ma nemmeno neo-avanguardistiche
Dopo le contestazioni del Sessantotto, e ancor più con gli avvenimenti del 1969, riprese vigore in Italia l’esigenza di mutamento emersa negli anni precedenti. La denuncia dell’inadeguatezza delle istituzioni culturali e educative si accompagnò alla volontà di ripensare le divisioni disciplinari e all’interrogarsi sul ruolo del lavoro creativo all’interno dei cambiamenti sociali. Tra le diverse…
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adrianomaini · 4 months
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Queste esperienze non generarono per la maggior parte opere d’arte tradizionalmente intese, ma nemmeno neo-avanguardistiche
Dopo le contestazioni del Sessantotto, e ancor più con gli avvenimenti del 1969, riprese vigore in Italia l’esigenza di mutamento emersa negli anni precedenti. La denuncia dell’inadeguatezza delle istituzioni culturali e educative si accompagnò alla volontà di ripensare le divisioni disciplinari e all’interrogarsi sul ruolo del lavoro creativo all’interno dei cambiamenti sociali. Tra le diverse…
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marcel-lo-zingaro · 4 months
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youtube
Praticamente la storia della mia vita, un susseguirsi di scelte sbagliate e di occasioni perse, mille sogni e mille ambizioni, fondamenta scavate, costruite ma nessuna casa mai portata a termine, per poi distruggerle e ricominciare da zero. Poi arrivi a 53 anni e ti ritrovi da solo col cerino in mano, ad auspicare quel colpo di fortuna che non arriverà mai, ma il cui pensiero ti tiene in vita, e tu non ti arrendi e insisti, ma sei consapevole che non ci sarà mai la svolta, che hai soltanto perso del tempo a inseguire delle chimere, tempo che nessuno mai ti restituira.
Come si chiama questa cosa, passione o follia?
- IL SEGRETO DEL TEMPO - LYRICS - ⬇️
Ci sono giorni in cui muori dentro, e non lo sai
Perché volevi cambiare il mondo che non cambia mai
La tua vita che non ti vuole, che sembra scegliere senza te
Tu che sorridi e ci provi ancora, ma non sei lì
Ci sono giorni in cui guardi indietro, e chiedi di te
A un vecchio amico a chi hai amato, e adesso non c'è
E ti agiti e ti commuovi, se ti parlano ancora di lei
Perché è possibile allontanarsi senza lasciarsi mai
Senti il peso di ogni errore, vorresti arrenderti e andare via
Chiudere gli occhi un momento solo, e così sia
Io ti ho visto impazzire d'amore
Ubriacarti di felicità
Caro amico hai perso il cuore, lui ti ritroverà
Il segreto del tempo è che tutto perdona
A chi tutto alla vita si dà
Ho visto amici andare in pezzi, è successo anche a me
Buttare al vento certezze e abbracci e una parte di sé
Perché a volte non puoi cambiare, senza distruggere quello che hai
E chiedi al cielo il tuo tempo indietro, ma non lo avrai
E sei fragile e vuoi scappare, dalla vertigine dell'età
Per non sentire che sei da solo davanti a te
Io ti ho visto impazzire d'amore
Ubriacarti di felicità
Caro amico chiedi al cuore, lui ti ricorderà
Il segreto del tempo è che tutto perdona
A chi tutto alla vita si dà
Il segreto del tempo
È che il tempo perdona
Chi tutto alla vita si dà
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marcogiovenale · 11 months
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paolo virno: da leggere, come sempre
https://www.machina-deriveapprodi.com/post/l-ambivalenza-di-tre-sentimenti-del-disincanto
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bambolaassassina · 2 years
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Disincanto...
fare le stesse cose consapevoli che non è più la stessa cosa
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Avanzano, non per vergogna
Avanzano, non per vergogna rossori autunnali di boschi spenti e gialli d’ottobre a segnare la vita in ritirata, raggi d’alba infilzano coltri di nebbie mattutine sul cuore in ripresa dopo notti d’inganno, il peso, eredità del giorno prima le notizie crudeli mentre celebri il nome, risale alla gola il “Che peccato!” di una vegliarda morente lungo sponde di futuro. Non c’è unguento miracoloso né…
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molecoledigiorni · 2 years
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Se ti vuoi bene, non morire mai di fede o di speranza.
©b.b.s
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