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#dormire abbracciati
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dreamednottodrown · 1 year
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Per la prima volta dopo un anno di convivenza, io e il mio fidanzato dovremmo stare lontani l'uno dall'altro per due settimane per lavoro. Era già capitato di stare lontani per uno o al massimo due giorni, ma mai per così tanto tempo.
Sto cercando di prenderla in modo positivo e con il fatto che stare lontani per qualche settimana non ci farà male, anzi, aiuterà a rafforzare ancora di più il nostro rapporto. Inoltre ci vedremo pur sempre in videochiamata.
Io mi fido si lui, ma la parte più brutta arriva sempre alla sera quando mi ritrovo a letto senza lui al mio fianco. Senza poter addormentarmi ascoltando e seguendo il ritmo del suo respiro. Senza che io o lui ci abbracciamo o stringiamo durante la notte.
In questi ultimi giorni prima della sua partenza sto cercando di godermelo e di goderci ogni istante del nostro tempo insieme. Ma so già che il giorno e soprattutto il momento della sua partenza saranno i più brutti.
Per come è fatto lui caratterialmente so che non vuole farmi vedere e sapere che dentro di sé un po' ci stia male. So che anche a lui non fa piacere sapermi a casa da sola tutto il giorno, ma soprattutto la notte. In fatto di sentimenti lui è sempre di poche parole e si esprime poco, ma già questa notte ho colto i segnali.
Sebbene a me durante la notte piaccia dormire abbracciati e stretti l'uno all'altro. O anche solo con le schiene appoggiate o anche solo tenendosi per mano o attorcigliandoci le gambe, ma non lo facciamo mai nemmeno d'inverno perché lui soffre tantissimo il caldo anche con zero gradi. Anche d'inverno mentre dorme suda tantissimo. Mentre questa notte non faceva altro che abbracciarmi, stringermi a sé, stringermi la mano, dormire con le gambe strette l'uno all'altro e con entrambi le schiene appoggiate l'uno all'altro. Per non parlare dei continui baci e carezze che mi dava durante la notte.
Avrei voluto chiedergli del perché tutto questo sdolcinato da parte sua o chiedergli se faceva così perché inizia a sentire che manca sempre meno alla sua partenza, ma conoscendolo sapevo già che non mi avrebbe mai dato la soddisfazione di dirmi di sì, quindi sono stata in silenzio e mi sono goduta ogni istante e ogni momento di questa nostra notte.
Che oltretutto devo dire che si il sesso è bello, ma ci sono momenti e gesti come quelli di questa notte dove non servono parole e non serve il sesso per capire tutto l'amore che si prova. Ci sono gesti, momenti e sensazioni che vanno oltre il sesso e sono addirittura meglio.
-dreamednottodrown-
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em420sblog · 1 year
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foreverblondie23 · 1 year
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lilsadcactus · 2 years
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Piove ma le cicale non smettono di cantare.
Si scatena un temporale e la fine di quel concerto mi ricorda che ho scordato la tua voce.
Ti sei innamorato davvero lo scorso autunno o era solo una pioggerella di fine estate?
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Non possiamo semplicemente dormire insieme
abbracciati e scopare a ore alterne?
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mineestellepolari · 9 months
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Passare le notti a fare l’amore e dormire nudi abbracciati.
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Le neuro scienze lo hanno confermato, gli abbracci ci sono necessari. L’abbraccio stimola l’ossitocina come ogni carezza, mettendo in moto un meccanismo prezioso, un senso di appagamento, di appartenenza che crea un effetto domino positivo sul nostro benessere. Virginia Satir scrisse che ne occorrono 8. Lo stimolo è anche animico. sottile, talvolta impercettibile ma altrettanto potente e necessario. Perturba, sollecita, connette animicamente a ciò che possiamo credere di non ricordare ma che è forte presenza in tutto di noi. Dare e ricevere abbracci dovrebbe essere destrutturante giornaliero e se attivato, ci aiuta ad innalzare la vibrazione e a trasformare in emozioni elevate ogni lamentela e ogni senso di carenza. Proviamoci. Cerchiamone. Doniamone.
Tiziana Cerra
Ph Josue Escoto, Unsplash
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sealmenofossi · 14 days
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quanto è bello dormire nudi abbracciati
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ninna--nanna · 4 months
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Stanotte è stato magico. Davvero. Ho fatto capodanno con la mia migliore amica, il suo ragazzo, il mio migliore amico e dei loro amici. Ho conosciuto questo ragazzo, a caso abbiamo iniziato a parlare in contemporanea, a dire le stesse cose etc. Ci siamo trovati su tantissime cose e non potete capire la mia gioia nello stare bene, dopo tanti mesi difficili. Vedere il mio migliore amico ridere e divertirsi nonostante la stanchezza del lavoro, la mia migliore amica felice con il suo ragazzo ed io tranquilla e libera.
Ero in pace. Ho parlato un sacco di mille cose e alla fine è successa una cosa strana (che di per sè non lo è ma per me sì). La mia migliore amica fa: gioia tu dormi qua e *nome amico* tu su con tizio, ma se vuoi dormire qua giù con lei basta che ti prendi una coperta eh.
La cosa bella? Beh si ha dormito con me. Mi ha preparato il divano etc, ma la cosa assurda è che abbiamo parlato fino all'alba e poi ci siamo addormentati abbracciati tranquilli. Non è successo niente, solo abbracci e questa cosa mi ha fatta rimanere a bocca aperta perché non sono abituata a un ragazzo che mi tratta così e che non pretende per forza di portami a letto se ci si avvicina così (spero si capisca ciò che intendo, non è ovviamente una critica a chi lo fa). Mi sono svegliata mille volte ed ognuna delle mille volte si è preoccupato del se avevo freddo, se avevo male da qualche parte, se volevo un altro cuscino etc.
Oggi fino a sera abbiamo parlato di tantissime cose e poi l'ho portato a casa. Mi fa sorridere perché mi ci rivedo molto in ciò che dice, si fa i miei stessi problemi su tante cose e mi sembra un ragazzo molto sensibile, premuroso e profondo d'animo, lo si evince da ciò che dice quando parla.
Non sapete dopo mesi di lavoro sfiancante, studio devastante ed il tentato suicidio di mia madre quanto sia stato bello poter essere tranquilli e ridere di pancia, spontaneamente, poter abbracciare e sentirsi più leggeri e vedere come in fondo sia tutto così bello.
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eternosognatore · 4 months
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"Mi chiedo se ti andrebbe di venire a dormire da me e stare abbracciati tutta la notte"
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amore-perso · 4 months
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Era una sera invernale come tante, fuori era innevato e lui, un ragazzo che per tanti, troppi anni, aveva fatto parte della mia vita, a intermittenza s'intende, mi invitò a casa sua, accettai. Non è mai stato uno che soffriva il freddo, girava a maniche corte e pantaloncini, io, invece, rimasi con il cappotto anche una volta entrata al caldo, ero congelata. Voleva alleggerirmi e mi accese la stufa al massimo, mi riscaldai subito e appena appesi il cappotto alla sedia notai il suo sguardo addosso: mi guardava come non faceva da tanto, si sorprese della mia bellezza, che io percepivo sempre come minima. Quella sera ero struccata e scompigliata dopo una lunga giornata di lavoro, mi percepivo come orrenda, ma il suo sguardo mi mise a mio agio, mi calmai e non pensai più a nient'altro. Parlammo, ridemmo e scherzammo, si fece tardi, un po' troppo per tornare a casa, io ero così stanca che mi si chiudevano gli occhi, motivo per cui mi offrí il suo letto, uno di quelli piccoli, per gli ospiti, in una cameretta che forse una volta era stata la sua, piena di orsacchiotti e peluche. Lo ringraziai e cominciai a disfarlo, pronta per mettermici dentro per stare calda e morbida. Dietro di me vidi un'ombra, era lui, appoggiato alla porta che mi fece segno di mettermi a letto, "forse ricorda dei miei problemi ad addormentarmi e cerca di farmi rilassare il più possibile" pensai. Era solito venire a casa mia per farmi addormentare nelle notti in cui non riuscivo ad affrontare l'insonnia: mi abbracciava, mi raccontava una storia e andava via, lasciandomi dormire tranquilla. Pensai che quella sera il suo intento fosse lo stesso perché si mise accanto a me e mi abbracciò da dietro, gesto che ho sempre amato dato che mi faceva sentire protetta. Non parlò, allora mi preoccupai e gli chiesi il motivo di tanto silenzio, lui amava parlare, non dei suoi pensieri, sentimenti o emozioni, ma di molte cose in generale sì. Mi rispose che si stava concentrando su ciò che sentiva "e cosa senti?" -gli chiesi pronta- "cerchi sempre di indagare su ciò che pensano gli altri, perché non me lo dici tu?". Rimasi di pietra, io non provavo nulla. Non provavo nulla perché avevo provato troppo per lui in passato ed era sparito spesso ogni volta che io mi ero lasciata andare nei suoi confronti, ritornando poco dopo cercando di riconquistarmi. Era il suo intento ogni volta, per cui poteva funzionare massimo due volte, non di più, motivo per cui ogni volta rimanevo disponibile per lui senza mai farmi coinvolgere totalmente, perché mi piaceva passare il tempo in quel modo, a flirtare con lui, sentirmi desiderata e sfidarlo in continuazione senza sentirmi oggetto del suo piacere, ma giocando al suo gioco.
Si schiarí la voce- "non ti sembra pazzesco questo nostro stuzzicarci? Continuiamo a corteggiarci come il primo giorno a distanza di 10 anni" -rimasi sorpresa ma ancora in silenzio, ero troppo stanca per avere la mia solita capacità di rispondere a tono anche a qualcosa di così semplice e continuò- "quando ho saputo che eravamo nella stessa città ho fatto di tutto per vederti perché sentirti è l'unico regalo che voglio". Approfittai di questo appiglio per fargli notare che un regalo è qualcosa che si dona totalmente perché poi appartiene a quella persona, di risposta "e tu a chi vuoi appartenere?". Cominciò a diminuire il sonno e in tono dissi "a chi mi sappia tenere", ed ecco che cominciava il nostro flirt fatto di botta e risposta in tono di sfida quando lui disse "ho dei lacci morbidi, meravigliosi fatti di rispetto, eros, feeling, fiducia e poesia...". Era tutto vero, lui era tutto quello, la fiducia mancava da parte mia, ma quelle erano le sue qualità, mi accendeva un fuoco dentro e la mente si fermò subito all'aggettivo morbido. Quanto mi conosceva, ricordava del mio tenere senza stringere, lacci morbidi, appartenere senza togliere libertà, poesia, pensieri... La conversazione, l'intimità di parlare a letto abbracciati, la tranquillità della notte e del sonno che mi cullava, tutto mi stava inebriando e lui lo notava "non è meraviglioso che dopo anni tu ti sorprenda ancora delle mie frasi?" - "è solo perché sono attenta ai dettagli, sono quelli che mi sorprendono" - "ed è questo che ti rende speciale"- cominciò con il suo essere classicista- "sai cosa significa speciale?" - "so che vuoi spiegarmelo tu con le tue parole" - "ma le mie parole hanno un effetto particolare su di te". Anche qui aveva ragione, le parole avevano un potente effetto su di me, mi davano un input da cui partire con la fantasia e la mia mente ci lavorava a più riprese rendendole eterne. "Non vorrei sprecare tutto ora" -continuò- "puoi considerarlo come l'amo che mi farà abboccare anche questa volta" -gli dissi- "peccato che resto infilzato io" -rispose. Non avevo mai notato la sua fragilità, in quella frase si mise a nudo, è come se avesse gettato la sua armatura fatta di flirt, sfide e risposte a tono per parlare seriamente.
Continua...
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