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#e. miliaris
duca-66 · 7 months
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PIETRE...MILIARI
I Rolling Stones tornano con un nuovo disco, in uscita ad ottobre, dopo 18 anni dal precedente.
Ora...
Mattarella ha 82 anni... Mick Jagger 80...
Keith Richards prossimi 80...
Ron Wood 76...
Siamo sicuri che l'uso e l'abuso di droghe, alcool e fumo vario sia così dannoso?
Immensi Rolling Stones...
Nuovo singolo Angry...
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oblaz · 11 months
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Ieri, nel primo Martedì delle Lagne regolare dopo mesi di delirio organizzativo, le mie amiche hanno fatto quello che ogni tanto le buone amiche devono fare: dirmi che ho rotto i coglioni e che sto sbarellando.
Sono settimane un po’ burrascose formate da giorni un po’ complessi. Le giornate che si allungano e le ricorrenze che si avvicinano. Gli anniversari sono complicati perchè danno la misura del tempo, di quello trascorso e di quello perso. Ogni tanto succede qualcosa che mi ricorda che, mentre io sto qui a consumarmi nell’impresa di trasformare pezzetti di ricordi in pietre miliari a cui aggrapparmi, la vita va avanti. E, se è vero che ne ho perse un sacco, non tutte le occasioni sono uniche. Non tutte le occasioni sono ultime.
Tenetevi strette le persone che vi rimettono a fuoco quando vedete tutto appannato
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susieporta · 9 months
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Ci tengo a ricordare alcune pietre miliari di una eventuale richiesta di aiuto psicologico.
1- Spesso mi sento dire “vorrei fare due chiacchiere”.
Alt!
Quello che si fa con un terapeuta NON sono due chiacchiere.
Quelle si fanno con amici e conoscenti.
Dare valore all’incontro (pagato con soldi propri!) è il primo passo.
Svelare il proprio vissuto e denudare la propria psiche non può essere definito una “chiacchierata”. Spesso viene detto in buona fede, certo. Ma svela il valore implicito che gli si dà. Perciò attenti a come ci si rapporta con i colloqui. Una seduta con uno psicologo non può essere paragonata a scambi da bar.
2- Il terapeuta non può essere un amico.
Il setting, quello spazio fisico, psichico e emotivo che si crea, più è pulito più sarà di aiuto.
3- La vita privata del professionista ben poco importa a chi si fa aiutare, se non qualche svelamento utile a chi si specchia. Ma anche qui, sarà lo psicologo a dosare i come e i quando. Siamo nell’epoca dei social e tutto è diventato comunicazione. Chi lo desidera può condividere parti del proprio privato. Ma anche qui dosare è utile. Da un lato avvicina, e crea empatia. Dall’altro interferisce con i processi transferali. Ricordiamoci che tutto è comunicazione come sostiene Paul Watzlawick, anche non dare nulla di sé.
È bene tuttavia tenere in mente che chi fa una professione di aiuto è uman*, ha una sua vita privata, con tempi e confini. Chiedere consigli in chat viola uno spazio, così come scrivere a tutte le ore, compreso le ferie, pensando che il terapeuta sia h24 a disposizione pronto a dare soluzioni in un DM, è una credenza errata. Come chiedere in continuazione qualsiasi cosa denota un’invasione di campo che alcuni sembrano proprio ignorare
4- Darsi del tu in alcuni casi avvicina, ma in altre no. Il lei protegge quello spazio sacro del processo che tale deve restare. Ci sono eccezioni certo, ma sovente la terza persona crea un’area sicura e permette una giusta focale.
5- Quando si inizia un lavoro su di sé occorre tenere presente che ci saranno resistenze.
Sto completando la mia ennesima formazione in psicoterapia breve di stampo reichiano. E mai come in questo approccio si imparano a gestire le resistenze dei pazienti.
Perciò teniamo presente tutto questo quando prenotiamo un colloquio psicologico. Il paziente proietterà vario materiale sul terapeuta, i genitori, figure di autorità. Vorrà essere amato, vezzeggiato, proverà sentimenti contrastanti e gelosie. Tutto questo accade! Sta al professionista gestirlo, non al paziente.
6- Ricordiamoci anche che è la relazione paziente/terapeuta a “curare”.
È una storia d’amore, è fatta di sintonia, pelle e chimica.
Non tutti funzioniamo con tutti.
Se non funziona, occorre continuare a cercare.
Già la partenza determina il beneficio del percorso. Che sia anche solo una consulenza, il valore glielo danno entrambe le parti.
Il professionista mette il suo ascolto, l’empatia, l’accoglienza, le sue conoscenze e i ferri del mestiere.
La persona che vi si rivolge la responsabilità di fare tesoro di quell’investimento economico, affettivo, emotivo e psicologico
#psicologia #Ditroppoamore #ditroppaopocafamiglia
I miei libri https://amzn.eu/d/hSN4Onx
Ameya Canovi
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bluesitinerante · 1 month
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Il vento gelido del Mississippi sibilava tra le foglie di cotone, trasportando con sé la voce roca di Robert Johnson. Le sue dita volavano sulla chitarra, intrecciando note malinconiche che narravano di amori perduti, patti col diavolo e la dura vita nel Delta.
Nato in una famiglia povera e segnato dalla discriminazione razziale, Robert trovava rifugio nella musica. La sua anima inquieta era attratta dalle note blues che risuonavano nei juke joint, storie di sofferenza e riscatto che dipingevano la cruda realtà del Sud.
La leggenda narra che una notte, spinto dalla frustrazione e dal desiderio di fama, Robert si recò a un incrocio sperduto nel cuore del Delta. In quell'inquietante luogo, sotto un cielo plumbeo, si dice che abbia incontrato il diavolo.
Alcune versioni raccontano di un rituale macabro, con Robert che accorda la sua chitarra con l'anima in cambio di un'abilità sovrumana. Altri sussurrano di un incontro più subdolo, dove il diavolo, ammaliato dalla musica di Robert, gli offrì un patto: fama in cambio della sua immortalità.
Qualunque sia la verità, da quel momento in poi la vita di Robert cambiò radicalmente. La sua chitarra divenne un'estensione del suo corpo, le sue note evocavano una potenza e un'intensità mai sentite prima. La sua voce roca e graffiante narrava storie di vita vissuta, di passioni tormentate e di un'inquietudine che non poteva essere placata.
Il suo talento esplosivo lo catapultò sulla scena blues, lasciando il pubblico a bocca aperta. La sua fama si diffuse rapidamente, attirando l'ammirazione di musicisti come Son House e Muddy Waters. Le sue canzoni, come "Crossroad Blues", "Love in Vain" e "Me and the Devil Blues", divennero pietre miliari del genere, influenzando generazioni di musicisti a venire.
Ma la fama di Robert era avvolta da un'aura oscura. La leggenda del patto col diavolo lo perseguitava, alimentando le dicerie sulla sua natura maledetta. La sua vita privata era tormentata da relazioni complicate e da un'incessante ricerca di sollievo nell'alcool.
A soli 27 anni, Robert Johnson morì in circostanze misteriose. La sua morte prematura alimentò il mito e la leggenda, lasciando un alone di mistero che ancora oggi avvolge la sua figura.
Il fantasma di Robert Johnson continua ad aleggiare nel Delta del Mississippi, la sua musica risuona nelle note di innumerevoli bluesman che hanno tratto ispirazione dalla sua tragica e leggendaria esistenza. La sua anima inquieta, intrappolata tra il blues e il diavolo, continua a raccontare storie di passione, dolore e riscatto, immortali nella memoria del Mississippi.
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arcobalengo · 10 months
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È abbastanza confortante che le cose che vado dicendo da un po' vengano confermate da Markus Reisner, uno degli analisti miliari più preparati e obiettivi in circolazione (Reisner se lo può permettere: è colonnello dell'esercito austriaco, e l'Austria non fa parte della NATO. Niente conflitti di interesse e ordini di scuderia). Che dice dunque oggi Reisner? La prima fase dell'offensiva ucraina può dirsi conclusa, con risultati pressoché nulli. E questo a causa proprio del magnificato addestramento NATO, che si è rivelato del tutto inefficace nelle operazioni di attacco contro un nemico trincerato, preparato a ricevere l'assalto, e dotato di superiorità aerea e di artiglieria. Incredibilmente, non solo le armi e l'addestramento occidentali non sono state sufficienti, ma sono state controproducenti. Ora, dice ancora Reisner, l'esercito ucraino ha cambiato un po' le tattiche (non lo dice esplicitamente, ma in pratica è tornato a quelle sovietiche) e lui prevede che in futuro potrà ottenere "successi limitati", ma nessuno sfondamento del fronte. Le ultime esternazioni di Zelensky confermano implicitamente la cosa: l'Ucraina avrebbe voluto attaccare prima che i russi preparassero le loro difese e le loro riserve, ma il materiale NATO è stato mandato tardi, e poco.
La verità è che la NATO non ha strategie di attacco contro un pari grado tecnologico in una guerra convenzionale. Tutte le chiacchiere di un intervento diretto nel conflitto sono, appunto, chiacchiere, anche considerando che stavolta l'aviazione ci sarebbe; così come sono chiacchere tutte le scemenze biologiste sulla "superiorità" innata di qualsiasi cosa sia occidentale, tanto care ai nostri Parsi, Stirpe, Iacoboni e razzisteria assortita. Questo è lo stato dell'arte: non puoi sconfiggere la Russia in un conflitto convenzionale, a meno di mobilitare l'intera popolazione e trasformare tutta l'economia occidentale in economia di guerra - e anche lì si deve vedere. È stato un delirio, o deliberata disinformazione, immaginare che bastasse armare l'Ucraina per "infliggere una sconfitta strategica" alla Russia. Intanto abbiamo distrutto una nazione, come già fatto tante volte in Medio Oriente e in Africa. In questo siamo molto bravi.
War Room
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noneun · 2 months
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Una codina di dietro
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Gli eucarioti sono quel gruppo di esseri viventi dotati di cellule con all'interno un nucleo contenente il DNA. Noi animali ne facciamo parte, così come le piante, i funghi e molti altri organismi unicellulari. Esclusi i batteri e gli archea, che sono procarioti: organismi unicellulari privi di nucleo. Per cui, nei procarioti, il DNA gira libero nell'intera cellula.
Bene, moltissimi organismi, eucarioti e procarioti, possiedono, almeno in uno stadio della propria vita, cellule che hanno la capacità di muoversi utilizzando una specie di microscopica codina, il cosiddetto flagello.
In moltissimi di questi organismi il flagello, o più di un flagello, è posto anteriormente. Quindi il movimento di questa codina trascina in avanti la cellula.
In un particolare gruppo di eucarioti, invece, ad un certo punto della storia della vita sulla Terra, comparve un flagello che funzionava al contrario, spingendo la cellula anziché trascinarla.
Questo gruppo è stato chiamato Opisthokonta, dall'unione di due parole greche: "opísthios" cioè retro, posteriore, e "kontós" ovvero polo, cioè flagello. Ovvero quelli con una codina di dietro.
Chiaramente ci sono opistoconti unicellulari che possiedono il flagello per tutta la vita, altri che invece ce l'hanno solo in alcuni stadi, come noi e i funghi. Questi ultimi, che quindi sono molto più imparentati a noi che alle piante, possiedono questa codina di dietro quando producono le spore. Noi quando produciamo gli spermatozoi, che tecnicamente non sono altro che la primissima e incompleta fase della vita di un individuo adulto.
I vantaggi di questa innovazione, avvenuta sicuramente più di un miliardo di anni fa, sono stati notevoli. Essere una cellula spinta, anziché trascinata, fa risparmiare energia, aumenta l'agilità, permette un più semplice sviluppo di organi sensoriali e meccanismi di cattura del cibo. Mentre, sul retro, la codina reagisce agli stimoli sensoriali e avvicina la cellula alle sostanze nutritive.
Le innovazioni nell'evoluzione degli opostoconti da quel punto in poi sono state innumerevoli, è chiaro. Ma è bello pensare che, da un certo punto di vista, la storia della vita sulla Terra si può riassumere con la seguente timeline formata da poche fondamentali pietre miliari:
niente codina > codina davanti > codina dietro > scienza aerospaziale.
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fairycele95 · 5 months
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QUEEN BEE CHALLENGE per The Sims 4 Ho trovato la versione inglese della mia sfida preferita adattata per The Sims 4!
Quindi l'ho tradotta in italiano, e, dato che la sto giocando, ha aggiunto delle migliorie e rifinito le regole, che a tratti erano poche e poco chiare.
Ci tengo a ricordarvi che la sfida è stata creata originariamente da tacos4sims (Queen Bee Challenge per The Sims 2) e adattata da Micemsims (Queen Bee Challenge per The Sims 4).
Se volete tentarla, non posso che augurarvi un buon divertimento!
LA SFIDA
Lo scopo è di popolare la vostra nuova partita/alveare allevando 60 bambini/api con 10 diversi uomini/api operaie.
PRIMA DI COMINCIARE
- Create un nuovo salvataggio.
- Trasferite almeno 10 sim maschi nelle varie case dello scenario. Possono essere townie generati dal gioco, sim dalla galleria, o townie che create voi stessi.
COMINCIARE LA SFIDA
- Create una giovane adulta femmina nel CAS, che sarà chiamata Ape Regina. Può avere qualsiasi aspirazione e tratto che volete.
- Trasferitela in un lotto che sia almeno 50x40 Ecco l'elenco dei lotti:
• Punta dell'oracolo gemello Newcrest
• La residenza Bailey Moon Del Sol Valley
• La Tana dei Ward Del Sol Valley
• Verde Vacuo Del Sol Valley
• Vecchia Penelope Strangerville
• Biblioteca d'alloro Britechester
• Parco dell'isola di volpe Henford on Bagley
• La residenza ito Henford on Bagley
• Viottolo del vecchio mulino 2 Henford on Bagley
• La coppia Serena Tartosa
• Celebrazioni d'amore Tartosa
• Bar & Bunker Tristo incisivo Moonwood Mill
• Parco Trotter Coplerdale
• Residenza Robles San Sequoia
• Residenza Michaelson
REGOLE
- La vostra Ape Regina deve far trasferire in casa con sé un sim maschio, preferibilmente il prima possibile.
- I due non possono sposarsi né fidanzarsi. L'uomo può solo coabitare. Può comunque aiutare a predersi cura dei bambini, trovarsi un lavoro ecc.
- I due sim avranno sei figli insieme. Quando il sesto figlio diventa neonato, l'uomo deve trasferirsi in una nuova casa e prendere con sé tutti i suoi 6 figli. A questo punto, l'Ape Regina deve far traferire da sé un altro fuco ed avere assieme ad esso altri 6 figli, e così via.
- Non potete giocare coi futuri fuchi prima che si trasferiscano a casa dell'Ape Regina.
- Niente matrimoni né fidanzamenti finché la vostra Ape Regina non ha partorito tutti i 60 figli/api.
- I fuchi e i figli non possono trasferirsi, avere figli né sposarsi con nessun altro prima di essere andati ad abitare fuori dalla casa dell'Ape Regina. Allo stesso modo, nessuno può trasferirsi nell'unità familiare dell'Ape Regina, se non il nuovo fuco quando il precedente ha terminato il suo "lavoro" ed è stato trasferito.
- La Pozione della Giovinezza e l'Essenza di Vita dalla pianta mucca sono permesse, anzi sono indispensabili per completare la sfida: perfino nell'eventualità che aveste 30 paia di gemelli, ogni gravidanza dura 3 giorni.
- Non si può usare il premio "Fertile" per nessuno dei due genitori, né il tratto del lotto "Su una linea temporale" né alcun altro stratagemma per forzare parti gemellari/trigemellari. Se avvengono, devono essere "spontanei".
- Vietato l'uso di cheat e/o hack che possano facilitare il gioco (per esempio, aumentare i fondi di famiglia, migliorare i bisogni ecc.).
FACILITAZIONI
- I neonati possono passare alla fase di vita successiva quando scadono le 48 ore dopo il parto (cioè quando appare il messagio che è il compleanno del bebè)
- Lattanti possono passare di età una volta ottenute 3 pietre miliari di ogni categoria
• Motricità basilare
• Motricità fine
• Prime volte
• Vita (sono solo due ovvero quello della nascita)
• Sociale
Trovate la lista pietre miliari qui
- I bebè possono passare alla fase di vita successiva se hanno massimizzato, cioè portato a livello 5, almeno un'abilità.
- I bambini possono passare alla fase di vita successiva se hanno completato la loro aspirazione e se hanno il 10 in pagella.
TERMINARE LA SFIDA
La sfida è completata quando il sessantesimo figlio dell'Ape Regina diventa neonato, e la decima famiglia si trasferisce fuori dall'unita familiare dell'Ape Regina.
Se l'Ape Regina diventa anziana prima di aver partorito il sessantesimo figlio, la sfida è da considerarsi fallita. La sfida fallisce anche nel caso in cui l'Ape Regina o il fuco attuale muoiano prima che l'Ape Regina abbia partorito il sessantesimo figlio.
IMPOSTAZIONI DI GIOCO
Prima di cominciare a giocare, nelle opzioni della modalità di gioco impostate le opzioni di gioco come segue:
- Autonomia: Totale
- Passaggio di età automatico (Sim usati in gioco): Solo unità familiare attiva
- Passaggio di età automatico (Sim non usati in gioco): NO (non spuntato)
- Durata della vita del Sim: normale
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diceriadelluntore · 10 months
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Pietre Miliari
Ti ricorderai il momento e il posto in cui eri quando hai saputo che è morto B.?
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kahlaan · 3 months
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Ed ecco qui com'è cresciuta Olga e tutte le pietre miliari che ha sbloccato. Ho come l'impressione che mi farà penare a causa della sua grane curiosità e del suo caratterino intraprendente
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silviascorcella · 5 months
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Caterina Gatta p/e 2020: nell’archivio c’è la fonte della bellezza futura
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“Di una cosa ero sicura, non volevo fare la fashion designer”: suona curiosamente paradossale pronunciato da Caterina Gatta, che con la sua moda di giovane e talentuosa stilista, è sempre felicemente riconoscibile perché non  è mai stata imitatrice né debitrice di estetiche standardizzate e massificate, vero? Difatti, l’unicità è una dote che accade raramente: ovvero, quando le creazioni sono una combinazione non solo di grande passione e bravura sartoriale, ma anche di una dedizione profonda per la ricerca agganciata ad un senso del tutto personale della bellezza, e di un istinto rispettoso che va oltre il mero fascino dell’estetica, per andare a conquistare e condividere il valore prezioso della cultura che tramite l’estetica si esprime.
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Ecco, Caterina Gatta nel mondo del suo brand, che con lei condivide anche il nome e cognome come fosse uno specchio che ne riflette tutto il ventaglio di bellezza, esercita proprio questa combinazione pregiata. L’ha fatto sin dall’inizio del suo percorso di giovane promessa del fashion italiano, e lo riconferma tutt’ora nella collezione s/s 2020, che del suo percorso è anche una  rinfrescante sublimazione.
A ben vedere, forse il segreto di Caterina Gatta e della sua moda potrebbe essere raccolto proprio nell’essenza di  quell’affermazione: che, badate bene, non ha nulla di perentorio né altezzoso, tutt’altro! Anzi, è per l’appunto l’incipit spontaneo del suo itinerario poliedrico e generosamente curioso nella moda: che al fashion design approda come fosse il contenitore professionale perfetto dove raccogliere e esprimere le illuminazioni scoperte durante il percorso. Che inizia  con lo studio in Scienze della moda e del costume, mescolato ad esperienze lavorative assai eterogenee, cioè l’esperienza in un negozio vintage, lo studio dei diamanti presso un azienda import export, lo stage in America come associate new business per un agenzia di PR, l’assistente di una giornalista durante le fashion week di Milano e Parigi. Esperienze diversissime, ma che già custodivano il fil-rouge che da lei, e del suo brand, è tanto amato: l’amore scoccato per i tessuti vintage appartenuti alle grandi griffe che del made in Italy son state pietre miliari per eccellenza di qualità manifatturiera e per meraviglia di creazione estetica. 
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Una scintilla scoccata con l’incontro casuale di un tessuto vintage firmato Irene Galitzine, da cui Caterina Gatta aveva avviato una collezione personale: oltre un centinaio di stoffe splendide, provenienti principalmente dai favolosi anni Ottanta e Novanta appartenute, tra gli altri, a Gianni Versace, Mila Schön, Valentino, Ungaro, Yves Saint Laurent , Givenchy, Fausto Sarli, Lancetti e molti altri. Una collezione presto divenuta ispirazione per il suo progetto di moda.
È il 2011 quando il progetto di Caterina Gatta riceve la benedizione di Franca Sozzani e Sara Maino per la partecipazione al ‘Vogue Talents corner’: aveva ragione Caterina, a voler creare abiti dall’appeal contemporaneo a partire da quelle stoffe testimoni di una bellezza unica e irripetibile, profondamente italiana e straordinariamente creativa.
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Da quel momento il brand è cresciuto e maturato, naturalmente: si è anche ampliato a collezioni dove i tessuti sono ideati e progettati da lei, con un’evoluzione naturale della ricercatezza divertita dei motivi stampati a dar forma a silhouette squisitamente attuali.
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Ora, per la p/e 2020, Caterina Gatta torna alle origini con consapevolezza entusiasta: torna al suo archivio prezioso di tessuti vintage, materia prima il cui valore è anche nel gesto, a suo modo ribelle e salvifico, di riportarli nel nostro presente e plasmarli in creazioni sartoriali perfettamente contemporanee, perfettamente coerenti con il gusto di Caterina Gatta, fatto principalmente di appiombi netti e linee asciutte come base solida su cui costruire volant plastici, gonne a corolla che sbocciano con brio pop, tagli fendenti che aprono geometrie affacciate sulla pelle, silhouette anch’esse felicemente caratteristiche del brand come la tuta pantalone con i volant appoggiati sulla vita e gli abiti imbottiti con la tundra di seta e organza tripla, dove per fare un mini abito servono più di dodici metri di seta pura.
Restano intatti i giochi di accostamenti e sovrapposizioni di colori vividi e stampe che sembrano sottratte a opere d’arte: resta intatta la creatività libera, assieme alla passione per l’arte in connubio con la moda. 
Forse Caterina Gatta ha ragione: se avesse voluto fare la fashion designer, non avrebbe tracciato un viaggio così personale e intenso! 
Silvia Scorcella
{ pubblicato su Webelieveinstyle }
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michelangelob · 5 months
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La Scultura del giorno: Pietre miliari di William Hamo Thornycroft
La scultura del giorno che vi propongo oggi è Pietre miliari scolpita da William Hamo Thornycroft alle soglie del Novecento.   L’artista Sir William Hamo Thornycroft nacque il 9 marzo 1850 a Londra e oggi quasi non si sente nemmeno più parlare di lui. Fu invece un apprezzato scultore del suo tempo e un grande studioso di scultura classica. Cosa non da poco, Thornycroft è stato uno degli artisti…
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aitan · 1 year
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– “Noi rispettiamo e veneriamo chi è di nobile origine, ma chi è di natali oscuri, né lo rispettiamo, né l’onoriamo. In questo, ci comportiamo gli uni verso gli altri da barbari, poiché di natura tutti siamo assolutamente uguali, sia Greci che barbari. Basta osservare le necessità naturali proprie di tutti gli uomini […] nessuno di noi può esser definito né come barbaro né come greco. Tutti infatti respiriamo l’aria con la bocca e con le narici.” (Antifonte, V secolo a.C.)
– “Homo sum, humani nihil a me alienum puto.” (Sono un essere umano, niente di ciò ch’è umano mi è estraneo). (Terenzio, “Heautontimorùmenos“, v. 77, 165 a.C.)
_____
Dalla mia raccolta di pietre miliari del pensiero calante d'Occidente, che potete trovare qui:
aitanblog.wordpress.com/2019/04/13/cala-il-sole-ad-occidente/
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susieporta · 5 months
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🌹
"L'uomo che conta ad una ad una le pietre miliari del suo cammino,
e si preoccupa della lunghezza della strada ancora da percorrere e della lentezza del proprio passo,
rende il suo viaggio doppiamente faticoso e perde tutti i godimenti che potrebbero procurargli le bellezze che sono lungo la via."
(Tratto da "La luce sul sentiero")
FB Ottava Di Bingen
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verso8altri8lidi · 1 year
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Neffa e i Messaggeri della Dopa
by Neffa
1996
Una delle pietre miliari dell’hip hop italiano. Il funk, il jazz, il soul e il rap di Neffa ti scaldano l’animo e ti fanno fare un viaggio. Uno di quelli in cui non sai né quando, né dove arriverai.
Ansia? Questa è la cura.
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matapetre · 1 year
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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Maestri delle tabelline del cinque e del sette. Il gruppo milanese “The Watch” ha regalato, venerdì 5 maggio al pubblico pagante del Teatro Concordia, una serata al gusto di rock progressivo, quel genere musicale che fa della complessità e dello spessore sonoro alcuni dei suoi tratti distintivi. Un’onda di stile nel mare dell’offerta di intrattenimento che l’Associazione Assoartisti dell’Adriatico è riuscita a intercettare con il patrocinio dell’Amministrazione comunale della città.
La tribute band dei Genesis ha proposto alcune delle pietre miliari del repertorio della band britannica degli anni ’70 come “Firth of Fifth”, un must per gli appassionati del genere, e altri brani dell’album “Seconds Out” del 1977, ed è riuscita, nel corso dell’intera serata, a coinvolgere e stupire il pubblico grazie alla credibilità nel suono e nella prassi esecutiva.
Il ricavato del concerto,  detratti i costi per il teatro, per l’allestimento, per la band e per la SIAE, sarà devoluto in beneficenza alla Caritas cittadina.
Il gruppo “The Watch” è composto da: Simone Rossetti (voce principale, flauto, tastiere, sintetizzatori), Valerio De Vittorio (tastiere, sintetizzatori, chitarre, voce), Mattia Rossetti (basso, chitarre, voce), Francesco Vaccarezza (batteria, percussioni, voce) e Giorgio Gabriel (chitarra principale).
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crazy-so-na-sega · 1 year
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Cos’era la Silicon Valley Bank
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Fondata nel 1983, la SVB era diventata negli ultimi anni uno dei centri più importanti per le aziende di tecnologia e per le startup di tutta la Silicon Valley. Nel 2021 ha gestito circa la metà di tutti i fondi che servivano per finanziare le piccole aziende emergenti tanto da essere cresciuta molto rapidamente. Con un capitale di oltre 200 miliardi di dollari, era soltanto due anni fa il 16esimo istituto di credito statunitense. Tra il 2017 e il 2021 ha visto quadruplicarsi i suoi depositi, da 44 miliardi a 189 miliardi. All’11 marzo scorso i depositi della banca erano fissati a 250 miliardi di dollari.
La "corsa agli sportelli"
SVB ha chiuso i battenti venerdì sera e questo ha richiesto un intervento del governo americano per evitare un effetto domino. I traumi del fallimento di Lehman Brothers 15 anni fa hanno allarmato tutti gli analisti del settore finanziario per le decisioni prese dall’amministrazione federale.
La banca californiana utilizzava il denaro dei suoi clienti per effettuare gli investimenti in obbligazioni (o bond). Gli investitori e i correntisti erano per lo più provenienti da società tecnologiche, per cui in poco tempo, data l’espansione del settore soprattutto durante la pandemia, aveva raccolto somme per 200 miliardi di dollari diventando un punto di riferimento nella zona. L’aumento dei tassi di interesse deciso dalla banca centrale statunitense e l’avvio di un politica monetaria restrittiva per contrastare l'aumento dell’inflazione, ha comportato una contrazione nel valore degli investimenti della stessa SVB. A questi cambiamenti si è unita la crisi del settore Tech, che va avanti da ormai un anno e che comprende anche i big come Google o Meta.
Queste condizioni hanno portato i clienti a dubitare della solidità banca e a togliere i propri depositi. Da qui arriviamo all’otto marzo scorso, quando un ramo della banca, la SVB Financial Group, ha annunciato la vendita di titoli e bond per 21 miliardi di dollari con lo scopo di acquistare altro capitale in grado di sostenere gli investimenti dei correntisti, al costo di una perdita di 2 miliardi. Ciò ha scatenato il panico, portando i clienti a ritirare i loro risparmi in quella che è chiamata comunemente "corsa agli sportelli". A causa di questi presupposti, la banca ha dichiarato il fallimento.
Con un buco di bilancio di 1,8 miliari di dollari, il fallimento di SVB è il più grande dal 2008.
L’intervento del governo
In risposta all'emergenza finanziaria di venerdì, il governo americano, insieme agli altri due più importanti istituti di credito, Federal Reserve e Fdic, ha preso la decisione di fungere da garanzia per le perdite degli investitori. Attraverso la creazione di fondo di salvataggio emergenziale, il dipartimento del Tesoro si occuperà di pagare i debiti dei correntisti lesi dal fallimento della banca. I soldi necessari a ripagare gli investitori sono stati presi dal Fondo di assicurazione della Fdic. Questa scelta è stata dettata dalla volontà del presidente di non voler gravare direttamente sulle tasche dei contribuenti, rendendo la risoluzione della crisi un salvataggio a metà. 
Tuttavia, non a tutti gli analisi è piaciuta questa scelta. Secondo Bestinver infatti, società spagnola presente e operante a Piazza Affari, la creazione del fondo di salvataggio non è stata una scelta ottimale perché hanno diffuso il rischio di fallimento a ulteriori banche, le quali "se falliranno, saranno sostenute dalle altre e i premi per il rischio degli istituti solidi aumenteranno", rendendo più grandi eventuali crisi successive. 
In ogni caso, come dichiarato da Ro Khanna, membro del Congresso del 17° distretto della California, la SVB è la "linfa vitale dell’ecosistema tecnologico", per cui risulterà difficile che il governo la faccia fallire definitivamente. E proprio questa sua prerogativa di essere così specializzata su un settore si è rivelata essere anche il suo tallone d’Achille. Al momento, la banca si trova all'asta e nelle ultime ore anche Elon Musk si è reso disponibile a rilevare l'istituto attraverso Twitter. 
Le ripercussioni
Il week end di fuoco per la finanza statunitense ha portato una apertura delle borse mondiali al ribasso. Questa mattina c’è stata una riunione d’emergenza della Banca Centrale europea per discutere di questo tema. Il rischio contagio finanziario è ancora sul tavolo e per quanto riguarda i nostri mercati nazionali la situazione si è fatta sentire. Con Milano all'apertura peggiore in Europa, lo spread è salito di nuovo toccando quota 190.
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Ci sarà una nuova crisi del 2008? In generale, i timori per una nuova crisi finanziaria mondiale hanno portato tutte le banche centrali del vecchio continente a tagliare le previsioni sui rialzi dei tassi e i titoli di stato sono decollati. E sebbene l'impatto reale sia stato meno importante di quanto previsto, resta preoccupazione per la reazione dei risparmiatori. Al momento la situazione è ancora in aggiornamento ma non sembrano esserci segnali che parlino di una crisi imminente. Il caso sarà esaminato domani dal Consiglio dei ministri dell'Economia a Bruxelles. 
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oggi vanno per la maggiore start-up green, così mi ha detto un amico...e infatti....;-)
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