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#ebreo
idiomando · 1 year
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nicolacostanzo · 3 months
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pietroalviti · 2 years
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Ceccano, essere ebrei oggi, alle 18 e 30 di giovedì 5 maggio, con Emanuele Fiano
Ceccano, essere ebrei oggi, alle 18 e 30 di giovedì 5 maggio, con Emanuele Fiano
«Cosa vuol dire esattamente essere ebrei, cosa ha voluto dire e cosa sarà nel futuro? Questa domanda, apparentemente semplice, ha sempre prodotto risposte molto diverse tra loro, anche tra gli stessi ebrei; vuol dire essere fedeli di una religione? Con queste domande prende inizuio l’interessante libro di Emauele Fiano, deputato del Partito Democratico e membro della Presidenza del gruppo PD alla…
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//OC ebreo per il roleplay per la seconda guerra mondiale ma è l'opposto di Shlomo Elliot//
Alexander Stein è un ebreo tedesco nato il 20 aprile 1889 a Berlino e ha partecipato alla Prima guerra mondiale come soldato. Nel 1933, Alexander fu costretto a lasciare la Germania e ottenne un passaporto dal governo nazista tedesco in cambio dell'adesione all'Accordo di Haavara e di non tornare mai più in Germania.
Nel 1934, Alexander iniziò a unirsi alla milizia Irgun nella Palestina britannica e negli anni successivi si incontrò segretamente con i fascisti italiani per avviare operazioni violente contro le forze britanniche, arrivando a torturare alcune autorità britanniche. Alexander compie crimini come attaccare gli inglesi nella Palestina britannica per avere un futuro Stato ebraico, rimuovere alcuni territori arabi e uccidere alcuni civili arabi che avevano cercato di protestare contro l'Irgun.
Durante la Seconda guerra mondiale, Alexander si schiera contro la Germania nazista a causa del suo sostegno agli arabi in Iraq contro gli ebrei iracheni, ma rimane ostile verso la fine della Seconda guerra mondiale nei confronti degli inglesi e cessa la sua ostilità verso la Gran Bretagna solo quando viene fondato lo Stato di Israele dopo la Seconda guerra mondiale.
Rivendicazione del volto:
Wilhelm Frankl
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dominousworld · 2 months
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GESU' CRISTO: UN EBREO ANOMALO
GESU' CRISTO: UN EBREO ANOMALO
di Mike Plato Cristo era un ebreo totalmente anomalo. L’ebreo non sconfesserebbe mai il fatto di essere ebreo, perché egli si sente tale per l’eternità, orgoglioso di esserlo, e avverte potentemente l’appartenenza. Cristo invece, veicolando un’anima pneumatica potentissima, fu capace di trascendere la sua umanità, la sua genealogia, la sua appartenenza alla razza, secondo la via di Melkizedek.…
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wishesbythesea · 5 months
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La maggior parte delle esistenze non sono altro che infinite ripetizioni degli stessi errori.
Katharina Volckmer
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queerographies · 9 months
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[Storia di un ebreo convertito][Tamar Herzig]
Tamar Herzig getta luce sulle relazioni ebraico-cristiane, il mecenatismo e l’omosessualità nelle città italiane del XV e XVI secolo
Nato a Firenze a metà del Quattrocento da una famiglia ebraica, l’orafo Salomone da Sessa si trasferì a Ferrara, dove i suoi raffinati gioielli e le sue spade riccamente decorate erano ritenute di altissimo pregio dalle donne e dagli uomini di potere allora più importanti in Italia. Voci scandalose sul suo conto iniziarono a circolare all’interno della comunità ebraica, che lo denunciò alle…
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elmartillosinmetre · 1 year
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Mi crítica del concierto de La Spagna esta noche en el Espacio Turina.
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curiositasmundi · 1 month
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"Il nemico per essere riconoscibile e temibile deve essere in casa, o alla soglia di casa. Ecco perchè gli ebrei. La divina provvidenza ce li ha dati, usiamoli, perdio, e preghiamo perché ci sia sempre qualche ebreo da temere e da odiare. Occorre un nemico per dare al popolo una speranza. Qualcuno ha detto che il patriottismo è l'ultimo rifugio delle canaglie: chi non ha principi morali si avvolge di solito in una bandiera, e i bastardi si richiamano sempre alla purezza della loro razza. L'identità nazionale è l'ultima risorsa dei diseredati. Ora il senso dell'identità si fonda sull'odio, sull'odio per chi non è identico. Bisogna coltivare l'odio come passione civile. Il nemico è l'amico dei popoli. Ci vuole sempre qualcuno da odiare per sentirsi giustificati nella propria miseria. L'odio è la vera passione primordiale. E' l'amore che è una situazione anomala. Per questo Cristo è stato ucciso: parlava contro natura. Non si ama qualcuno per tutta la vita, da questa speranza impossibile nascono adulterio, matricidio, tradimento dell'amico...Invece si può odiare qualcuno per tutta la vita. Purché sia sempre là a rinfocolare il nostro odio. L'odio riscalda il cuore."
Umberto Eco: Il cimitero di Praga
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falcemartello · 5 months
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(https://twitter.com/DrLoupis/status/1724039804470366669?t=fWZhvzWc3pUo5mqws84-QQ&s=08)
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Una donna sionista ad un ebreo: "HITLER ha fatto un grosso errore, avrebbe dovuto mettervi tutti nelle CAMERE A GAS!"
Domanda, ma questo è antisemitismo?
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fridagentileschi · 2 months
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da GIULIO MEOTTI
Lola, sgozzata sull'altare della vigliaccheria multiculturale. Aveva dodici anni. L'hanno asfissiata e poi le hanno quasi staccato la testa. Arrestati quattro algerini. “Proteggiamo i nostri bambini, Lola”, accusa Eric Zemmour, l’unico che in Europa sembra aver conservato gli attributi e la lingua per nominare le cose. L'orrore colpisce la Francia quasi ogni giorno ed è impossibile tenere il passo delle cronache. Una guerra di sangue e di conquista, spesso in sordina, è dichiarata contro i suoi abitanti. Soltanto nei giorni scorsi un sacerdote aggredito per strada, un liceo chiuso per le violenze degli studenti islamici, due professori (di cui uno ebreo) minacciati di morte e messi sotto scorta... E poi ebrei buttati dalla finestra, accoltellamenti davanti alle scuole, fedeli cattolici aggrediti. Intanto l'ex capo della polizia di Parigi in un libro scrive: "Vedo un futuro molto oscuro per i nostri figli e nipoti". Quando ci sveglieremo? Lo volete capire che l' unica soluzione sono i porti chiusi e i rimpatri? Vogliono farvi credere che è impossibile...chi? quelli che sono riusciti con la scusa dell' influenza a tenerci chiusi in casa senza diritti per fare i loro sporchi comodi....!!!! Basta volerlo e l' occidente ritorna occidentale.. bisogna volerlo. Basta voltarsi dall' altra parte perché Lola e i tanti assassinati stuprati feriti umiliati non sono altri da noi. Siamo noi.
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l-incantatrice · 6 months
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IL POLITICAMENTE CORRETTO HA ROTTO LE PALLE
È da parecchi anni ormai che in molte scuole non si festeggia più il Natale con addobbi,feste,mercatini. I presidi che operano questa scelta dicono di farlo per non offendere nessuno,atei o persone di altre confessioni religiose. Ma celebrare una festa religiosa per me non è un’offesa. Secondo la definizione del vocabolario, offesa significa “Atto o comportamento lesivo della dignità, integrità o autorità altrui”. Non mi sembra che festeggiare il Natale o la Pasqua rientri in questo tipo di comportamento. Del resto se un ebreo,un mussulmano o un buddista celebrano una loro festività io non mi sento offesa. La nostra costituzione stabilisce la libertà di culto,perciò non capisco perché i bambini o i ragazzi cristiani a scuola non possano fare un presepe o addobbare un albero. Quelli che non sono cristiani non partecipano e fanno altro. Punto
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//OC ebreo per il roleplay per la seconda guerra mondiale//
Shlomo Elliot è un ebreo britannico originario dei primi ebrei romani arrivati in Gran Bretagna. Shlomo nacque l'8 ottobre 1919 a Londra, in Gran Bretagna, e un giorno, da adulto, nel 1937, andò a trovare i suoi amici ebrei tedeschi in Germania, ma notò qualcosa di strano che non andava: molti dei suoi amici avevano perso il lavoro e la cittadinanza tedesca solo per il fatto di essere ebrei, lo stesso giorno arrivarono i nazisti e gli puntarono la pistola contro e Shlomo fu costretto a profanare una sinagoga dando ai soldati nazisti delle SS quello che volevano mentre gli altri ebrei erano costretti a sdraiarsi, Shlomo spaventato dai nazisti fu costretto a camminare sopra i suoi amici e a frustare uno di loro poi i nazisti picchiarono e derisero Shlomo e i suoi amici, che rimasero feriti. Shlomo, dopo questa esperienza, riuscì a lasciare la Germania senza essere scoperto grazie a un aereo che, fortunatamente per lui, il pilota nazista ignorò, perché era un ebreo e non gli piaceva la politica di Hitler, e Shlomo tornò a Londra, in Gran Bretagna, prima che la situazione peggiorasse al punto da non poter tornare alla vita normale, all'epoca Shlomo era un rabbino. A seguito dell'entrata del Regno Unito nella Seconda Guerra Mondiale contro la Germania nel 1941, Shlomo, in quanto ebreo britannico, si arruolò volontario nell'esercito britannico per vendicare la morte dei suoi amici nei campi di concentramento e di sterminio.
Rivendicazione del volto:
Rabbino Hagerman
Attenzione:
Shlomo Elliot è l'opposto del mio OC AlexanderStein, è una persona umile che ha visto orrori, non ha mai aderito all'Accordo di Haavara, è stato fortunato a trovare un pilota nazista che disprezzava la politica di Hitler e non si preoccupava del fatto che fosse ebreo, e infine si è vendicato dei suoi amici che sono morti ingiustamente per mano nazista.
Il motivo per cui è stato costretto a profanare la sua religione è che è stato costretto e preso dalla paura e dal panico.
Il prestavolto è adatto molto al mio OC perché il rabbino Hagerman è stato costretto a fare cose contro la sua volontà per paura e panico.
La profanazione è una cosa seria nell'ebraismo, ma dopo il periodo biblico e nel periodo post-biblico, la pena di morte non è stata più applicata, queste cose non possono accadere al tempo di Shlomo nella comunità ebraica perché non sono più applicate, quindi come risultato ottiene facilmente il perdono nella sua comunità, non viene espulso e chiederà perdono alla sua divinità dopo l'olocausto.
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crazy-so-na-sega · 7 months
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i cani di paglia
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L'impero mondiale non può essere che un impero ebreo, gli ebrei vincono ai due tavoli: Washington e Mosca.
Pierre Drieu la Rochelle
-IlLadrodiMele
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diceriadelluntore · 2 months
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a Gaza è davvero un genocidio?
Sto pensando da stamattina a come risponderti. Genocidio è una questione moderna: la parola è stata coniata da Raphael Lemkin, un giurista polacco, che la scrive per la prima volta in un saggio del 1944, Axis Rule In Occupied Europe. Laws Of Occupation, Analysis Of Government. Proposal For Redress. La conia unendo la parola greca genos (tribù o razza) con il termine latino cide (da caedere, uccidere). Va detto che in molte lingue esisteva già una parola simile, per esempio in tedesco (Völkermord, da non confondere con la nemesi potteriana) ma Lemski è un giurista polacco ebreo fuggito dopo l'invasione nazista nel suo paese, quindi non penso volesse usare il termine tedesco. Dopo quello che successe e che tutti sappiamo, nel 1946 dopo la fine dei processi di Norimberga (in cui Lemski si battè con tutte le sue energie per includere quella parola negli atti d’accusa) l’Assemblea Generale dell’ONU dichiarò il genocidio un crimine secondo il diritto internazionale. Due anni dopo, nel 1948, fu adottata la Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio, che definisce questo atto commesso con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso. Da allora, il genocidio è considerato un crimine dalla comunità internazionale. A questo punto sorge una questione formale e sostanziale: la definizione di tale crimine è precisa e circonstanziata in termini così ristretti che, alla prova dei fatti, ed è la Storia a dimostrarlo, nonostante decine di "candidati", solo le atrocità che avvennero durante, in poco meno di 100 giorni, nel 1994 in Rwanda sono state giudicate come "crimini di genocidio": ti ricordo che dopo l'assassinio del presidente del paese,  Juvénal Habyarimana, da Aprile ad Agosto del 1994 i ribelli dell'etnia Hutu uccisero, la cifra non è mai stata calcolata definitivamente, almeno 800 mila civili Tutsi (la differenza tra i due gruppi, che prima era solo socioeconomica, era diventata di tipo razziale sotto la dominazione belga del paese africano durante il 1800). Il massacro e l'uccisione dei musulmani kosovari durante la Guerra nella Ex Jugoslavia, nonostante processi internazionali e condanne per crimini di guerra, non è "formalmente" un genocidio.
Rimane da risponderti: in definitiva, quello che sta succedendo assomiglia pericolosamente ad un genocidio. Tuttavia, sperando che l'uso della parola non diventi, con l'abuso, una sterile e sciocca "arma politica" (come in realtà è già successo in passato), la questione secondo me contiene due questioni secondarie.
La prima è sottilmente politica e riguarda l'accusa, mossa dal Sudafrica (che fa capo ad una delegazione internazionale) che ha chiamato a rispondere giuridicamente della questione di genocidio lo Stato e la popolazione che ne ha subito l'esempio più drammatico e terrificante. Accusandoli di genocidio, avviene un paradosso identitario niente male, che viene spiegato benissimo da un antropologo che si è sempre occupato di processi identitari, Jean-Loup Amselle: "benchè possa sembrare una affermazione scandalosa, è evidente che il genocidio ha come effetto la costituzione, in quanto tale, del gruppo che si accanisce a distruggere e di dare in particolare al gruppo dei sopravvissuti una consistenza che non avrebbe altrimenti. Il genocidio, per le procedure che mette in atto (...) è quindi il paradigma identitario più efficace della nostra epoca" (Logiche Meticce. Antropologia dell'identità in Africa e altrove. Bollati Boringheri, 1999, pagg. 34-35).
La seconda è di tipo pratico: la sproporzione della risposta al terrificante attacco terroristico del 7 ottobre 2023 subito da Israele ha perso ogni "dimensione" di difesa, che non solo si concretizza nella differenza numerica di vittime, ma nell'indiscriminata e palese distruzione di ogni cosa che riguardi un nemico certo (i terroristi di Hamas) che l'attaccante ha deciso di perseguire in ognuno dall'altra parte, in un modo che fa nascere ben più di un paio di domande sulla premeditazione politica di questa azione militare.
Ovviamente, lascio alla tua curiosità di approfondire future chiacchierate o domande al riguardo. E se qualcuno ti accusa di essere antisemita se la pensi così come me, rispondigli così: la critica si basa su scelte culturali, sempre possibili, e non su quelle di natura, che non lo sono; é una critica a ciò che sta facendo, non a quello che è.
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