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fashionbooksmilano · 2 years
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Gian Butturini
Londra 1968 / Derry 1972
Un fotografo contro 
Dalla Swinging London al Bloody Sunday
a cura di Gigliola Foschi e Stefano Piantini
Pazzini Editore, Villa Verucchio 2022, 80 pagine, Rilegato,23,5 x 29 cm, ISBN  9788862574136
euro 29,00
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Questo volume è stato pubblicato in occasione della mostra presso Still Fotografia, Milano, 26 gennaio - 6 marzo 2022
Gian Butturini dipinge Londra da una prospettiva nuova e documenta le incursioni tra le strade della città, popolate da ragazze in minigonna, immigrati, junkie, emarginati, abitanti della City che sembrano vivere in un mondo altro. Una Londra fuori dagli stereotipi Swinging. A tre anni di distanza, Butturini è in Irlanda del Nord, a Derry, una settimana dopo il tragico Bloody Sunday, testimone della radicalizzazione politica e militare in corso. Fissa le atmosfere cupe e minacciose di allora, tra barricate, cavalli di frisia, filo spinato, soldati armati di fucili automatici, auto bruciate ai lati delle strade, e i bambini, vittime innocenti in un drammatico conflitto.
24/07/22
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fashionbooksmilano · 4 years
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Ugo Mulas Intrecci creativi
Robilant + Voena, London 24 march 24 may 2019
A cura di Francesca Pola in collaborazione con l’Archivio Ugo Mulas
Marsilio Editore, Venezia 2019, 524 pagine, ISBN  9788829701711
euro 50,00
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Amico dei più grandi artisti italiani del dopoguerra, fotografo e artista egli stesso, capace come nessun altro di interpretare con acutezza e profondità i lavori dei maestri prediletti (da Fontana a Pistoletto, da Consagra a Melotti), Ugo Mulas (1928-73) non è mai stato raccontato da un'opera monografica. Questo volume, curato da Francesca Pola in collaborazione con l'Archivio Ugo Mulas, mette a fuoco il suo inedito approccio, speculativo e interpretativo (che egli stesso definiva di "reportage critico"), nei confronti dei suoi soggetti e le strette connessioni tra il suo lavoro e quello degli artisti italiani più significativi degli anni sessanta e settanta, tutti impegnati a ridefinire radicalmente i concetti di spazio e materia, oggetto e ambiente. Accanto ai suoi scatti, vengono accostate per la prima volta le immagini di alcune opere della sua collezione personale (#Fontana, #Pistoletto, #Melotti, #Consagra) in un intreccio appassionante che rende conto anche dell'effervescenza e dell'intensità creativa di quella stagione. Nel libro si alternano e si rincorrono immagini inedite e altre che sono diventate parte del nostro bagaglio visivo, come le fotografie di Fontana intento a forare e fendere le tele dei suoi Concetti spaziali, Melotti, fra i suoi enigmatici Sette Savi (1970) e Pistoletto, tuba in capo e barba nerissima, arrampicato sui trampoli fra i suoi quadri specchianti. Il risultato è un'incredibile galleria di personaggi, discipline, spazi e esperienze che hanno caratterizzato il contesto culturale e creativo dell'Italia degli anni sessanta e settanta, catturato dallo sguardo privilegiato di uno dei suoi più grandi interpreti.
20/08/20
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fashionbooksmilano · 4 years
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1950s in Vogue
The Jessica Daves Years 1952-1962
Rebecca C. Tuite
Thames & Hudson, London 2019,  256 pages,  280 ill.,  Paperback with flaps in slipcase, ISBN  9780500294376
euro 97,50
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One of only seven editors-in-chief in American Vogue’s history, Jessica Daves has remained one of fashion’s most enigmatic figures – until now. Diana Vreeland’s direct predecessor in the role, it is Daves who first catapulted the magazine into modernity.   A testament to a changing America on every level, Daves’s Vogue was the first to embrace a ‘high/low’ blend of fashion in its pages and also introduced world-renowned artists, literary greats, and cultural icons into every issue, offering the reader a complete vision of how fashion, interiors, art, architecture, entertaining, literature and culture were all connected and all contributed to refining and defining personal style. Profiling icons of American style from John and Jackie Kennedy to Charles and Ray Eames, Daves’s Vogue also featured the couture creations of Dior, Chanel, Givenchy and Balenciaga.  Organized in multifaceted, thematic chapters, 1950s in Vogue features carefully curated photographs, illustrations and page spreads from the Vogue archives (with both iconic and less-familiar images from photographers including William Klein, Irving Penn, Karen Radkai and Erwin Blumenfeld), as well as reproductions of fascinating archival materials and correspondence.
01/02/20
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fashionbooksmilano · 6 years
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Bulgari Serpenti Collection
Marion Fasel
Assouline , New York 2013, 200 pages
euro 100,00*
La preziosa antologia ripercorre 70 anni di storia del talismano nelle collezioni Bulgari, dai primi bracciali a maglia Tubogas degli anni 40, agli straordinari modelli di orologi realizzati con Jaeger-LeCoultre, fino a schizzi e disegni di bijoux inediti. Le 80 immagini, di cui 10 in bianco e nero, ritraggono invece alcune bellissime donne, come Veruschka, Benedetta Barzini, Julianne Moore, Rachel Weisz, lascivamente avvolte nei preziosi gioielli a spirale con diamanti e rubini, che si lasciano sedurre in pose voluttuose dal rettile con gli occhi di diamante. Nel volume, la storica del gioiello Marion Fasel racconta anche come il seducente serpente sia diventato un simbolo eterno della casa di gioielli. A partire dagli evidenti richiami pittorici. Basti pensare alla Medusa di Gian Lorenzo Bernini del 1636, al dipinto «Igea» di Klimt, fino ai bracciali con contorsioni d’oro del I secolo rinvenuti a Pompei. Anche nella mitologia antica la simbologia del rettile trionfa. La dea Afrodite indossa un braccialetto a forma di serpente sinuoso e curvilineo, una biscia avvolge il bastone del dio Esculapio, simbolo della medicina, mentre l’imperatore romano Tiberio usava serpi velenose come guardie. Ma è Cleopatra, la regina d’Egitto, la reincarnazione della dea Iside, ad ispirare la collezione della maison. Il diadema della mangiatrice d’uomini, un cobra in posizione eretta, è l’emblema del potere dell’Antico Egitto, mentre i preziosi, intriganti bracciali a spirali d’oro inducono in tentazioni peccaminose. Nel celebre kolossal «Cleopatra», Liz Taylor ne incarna il mito, indossando gli splendidi gioielli sul set. «L’unica parola che Liz Taylor conosce in italiano è Bulgari» disse una volta Richard Burton, spiegando la liaison amorosa tra la maison orafa e l’attrice. Recentemente, molte altre celebritiessi sono cinte i polsi con gli snodati, avvolgenti e morbidi bijoux a forma di cerchio. Nel film «Affari d’oro», Bette Midler sfoggia un orologio-cobra, ne «Il diavolo veste Prada» al polso di Meryl Streep brilla un snake-jewel in acciaio, mentre lo scrittore Philip Roth ha regalato un timepiece con la testa in smeraldo alla moglie Claire Bloom.
Since the 1940s, with the creation of bracelet-watches in the form of a snake, the serpent has been one of Bulgari’s most emblematic and eternal symbols. Representing everything from birth, rebirth, beauty, sex appeal, and wisdom in Greek mythology and Roman civilization, the snake motif also alludes to founder Sotirio Bulgari’s Greek heritage and adopted home of Rome. This new tome explores the Serpenti collection’s rich heritage, distinguished elegance, and status as one of the Roman jewelry house’s contemporary icons. Featuring imagery of Elizabeth Taylor, who famously sported a serpent-shaped watch while filming Cleopatra in 1962; Marisa Berenson; and Diana Vreeland, who, in one of her legendary Vogue memos, declared her fascination for the snake motif, this oversize book speaks to the timelessness, sensuality, and beauty of Bulgari’s Serpenti collection.
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