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#felice natale
nochkoroleva · 1 year
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Siate sempre voi stessi, le cose belle arriveranno!🎄 Buon natale 🎅 e buon anno🎆
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18arte · 1 year
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natale 22 #natale
alcune foto del natale 22
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a-pathica · 1 year
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ho più lentiggini che sentimenti.
poteva essere una giornata di merda, ma mi arriva il pezzo del presepe e va bene così
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paroxetinaa · 4 months
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Ho preso i biglietti per il concerto dei Tool di Giugno
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duca-66 · 1 year
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...ed alla fine di questi giorni movimentati...amici, parenti, bambini...vocii, risate fragorose, urla...il suono del silenzio è assolutamente necessario...la mia colonna sonora per rilassarmi...e per accompagnarmi tra le braccia di morfeo.
"THE SOUND OF SILENCE", di Simon & Garfunkel, brano del 1966, può essere un ottimo rilassante. Il felino sottostante mi rappresenta in pieno.
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Torneo di Natale-Pescara
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disastergirlsad · 1 year
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Oggi è stato l’ultimo giorno a lavoro, è scaduto il contratto e non mi è stato rinnovato, ho visto facce tristi, alcune vere altre false, tutti che mi guardavano dispiaciuti, che dicevano “non ti abbattere troverai altro” tutti che cercavano di tirarmi su, che provavano a dirmi parole di incoraggiamento, e gliene sono grato, ma.. io sinceramente sono contenta, mi è stata data questa possibilità e l’ho colta, ho portato a termine questa esperienza, sono soddisfatta e orgogliosa di me stessa e non vedo l’ora di scoprire quale percorso intraprenderò ora che questo si è concluso, intanto mi godo il Natale come si deve.. buone feste a tutti✨❤️
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sfioramiilcuore · 1 year
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 Sempre e sempre riscalda i cuori ,anche quelli più freddi ...
video https://www.pexels.com/@cottonbro/ 
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perfettamentechic · 4 months
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-2 giorni a Natale: buongiorno con la lista "in testa"
-2 giorni a Natale: buongiorno con la lista "in testa" #23dicembre #listanatalizia #buongiornonatalizio #perfettamentechic
Oh … la sveglia… ma sono già sveglia prima di lei!!! Due giorni a Natale e già pronta, con il mio pigiamone, tazza caffè/latte in mano e nell’altra penna a spuntar i punti sulla lista di cose già svolte e cose ancor da fare. Ultime cose da acquistare, ultimi pacchetti da ultimare … e controllare la lista dell’organizzazione della Vigilia di Natale … e … e…. PAUSAAAAA!!!!! Meglio concentrarsi, per…
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enricopelos · 4 months
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Merry Christmas and a Happy New Year
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lorenzospurio · 1 year
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Franz Kafka a centoquaranta anni dalla nascita. Con un’interpretazione del “tema natale” dello scrittore boemo.
A cura di Isabella Michela Affinito Senza voler ostentare emulazione nei riguardi del filosofo e storico greco, Plutarco di Cheronea (46 circa – 120 d.C. circa) che redasse le famose Vite parallele ponendo a confronto esistenze di personaggi illustri quali, ad esempio, Cesare con Alessandro Magno, Teseo con Romolo, Aristide con Catone, Cicerone con Demostene, etc., ebbene, il profilo, dalla…
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sunusaix · 1 year
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CHEESECAKE AL FORNO CON RICOTTA E TORRONE CLASSICO BIANCO AL LIMONCELLO
Sono quasi finite le feste natalizie, è già cominciato un altro anno, non diciamo come sarà perché nessuno ha la palla di vetro, aspettiamo che arrivi L’EPIFANIA che tutte le feste si porta via, poi chiudiamo con gli stravizi alimentari e sarà quel che sarà!!!! Tanto del diman non c’è certezza ed il resto è noia! Allora la mia màttara ossia la madia di quasi cent’anni fa di nonna Margarita, ha…
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tinxanax · 22 days
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Mia madre, 48 anni, terza media.
È stanca del suo lavoro, non le piace più. Ha molti problemi di salute, e il suo lavoro la stanca ancora di più. Era un po' che voleva un lavoro d'ufficio, ma con il suo percorso scolastico, diciamocelo, le possibilità di assunzione sono pari a 0. Dopo mesi e mesi si decide, vuole tornare a studiare. Oggi è stata contattata dalla scuola, a numero chiuso, è stata selezionata. Inutile dire che è emozionatissima. Sembra una bimba a Natale.
"Domani andiamo a pranzo io e te, festeggiamo, perché sei stata tu a convincermi a tornare a scuola."
"Dove vuoi andare?"
"In quel sushi di cui tanto parlano"
"Sei sicura mamma? È sempre affollato.. tu.. non ami stare in mezzo alla gente, ne hai paura"
"Voglio andare. Se ho avuto il -coraggio- per iscrivermi a scuola, posso trovare il coraggio per pranzare in mezzo alle persone"
La amo. Non la riconosco. Amo la forza che sta trovando in sé stessa per cambiare vita. Mi commuove vedere quest'uragano sorridente. Erano anni che non la vedevo così felice.
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l-incantatrice · 3 months
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É da qualche mese che mi sento stanca,sia fisicamente sia mentalmente. Non so di preciso il motivo. Verso la fine di ottobre mi sono ammalata più volte,anche durante le vacanze di Natale e non mi succede quasi mai,perciò la cosa mi ha creato un po’ di preoccupazione. Ora ho iniziato un giro di visite mediche e speriamo che non sia nulla. Quando ti capita qualcosa di molto grave,come è successo a me 4 anni fa,poi stai sempre in ansia,anche per una stupidaggine. Ma la cosa che più mi preoccupa è la mia apatia,é un periodo che non provo entusiasmo per niente e niente mi appassiona. Il momento della giornata che preferisco é la sera dopo cena,quando non ho più nulla da fare e posso sdraiarmi sul divano a guardare la TV per poi andare a letto a dormire. Trascuro anche i rapporti umani:ci sono amici che non sento da tempo,ma non ho voglia di chiamarli…Non mi piace tutto questo perché non capisco il motivo e non so quanto durerà. Forse dopo aver affrontato una malattia seria ed esserne uscita,ora è come se tutta l’ansia,la preoccupazione avessero lasciato il posto ad una grande stanchezza; un po’ come chi ha combattuto in una battaglia,é sopravvissuto e alla fine di tutto è felice ma anche esausto
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yomersapiens · 4 months
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Ratti auguri di buon Rattale!
A Vienna si calcola esistano una cosa come tre milioni di ratti che vivono nel sottosuolo della città. C'è un tour che ti fa esplorare le complesse linee fognarie dove ti raccontano di tutti questi ratti che girano. Tre milioni di ratti sono quasi due ratti a testa per ogni abitante della città. Quindi, in un mondo perfetto, questo Natale in casa saremmo in quattro: io, Ernesto e due ratti. I due ratti durerebbero poco. Uno Ernesto se lo mangerebbe in un secondo. L'altro lo difenderei a spada tratta e diventerebbe il mio alleato eterno e lo chiamerei Ratteo, così, per avere un essere vivente a cui tramandare quello che ho imparato durante la mia esistenza.
Ho deciso di passare il Natale lontano dall'Italia perché negli ultimi mesi sono stato troppo in giro e mi stavo dimenticando di uno dei valori principali su cui è fondata la mia stabilità: la solitudine. Ho fatto in modo di andare a cena da mio fratello molto molto presto, per essere in grado di finire prestissimo e tornare a casa quando il resto delle famiglie si stanno sedendo a tavola. È stupenda Vienna quando in giro non c'è anima viva. O per meglio dire, quando in giro ci siamo solo noi immigrati, senza famiglia, senza nessuno. No ok io ho un gatto e un ratto a cui sto insegnando tutto di me e che spero un giorno prenda il mio posto nella società. Lo vestirei con i miei stessi abiti. Forse gli farei pure gli stessi tatuaggi.
Vienna di per sé non è mai troppo affollata, c'è da dire. Ma vederla ancora più deserta del solito è rinvigorente. La solitudine che tanto mi manca è ovunque. Il bus si muoveva sinuoso tra le strade senza l'ombra di una macchina in movimento. I semafori lampeggiavano sincronizzati con le luci degli alberi negli appartamenti di chi non vedeva l'ora di festeggiare. Tante lingue diverse. Del tedesco neanche una lontana eco. Prima di rientrare sono passato dal supermercato turco, loro sono sempre aperti. Ecco un altro pilastro della mia stabilità. Due ragazzini prima di me stavano comprando quella che penso fosse la loro cena natalizia. Una confezione di pane da toast, del formaggio già tagliato a fette, del prosciutto, qualche sacco di patatine e una marea di coca zero. Quanto li ho invidiati. Non dovevano essere di qua, intendo abitanti della zona. Avevano l'aspetto dei turisti. Erano giovani, vestiti male, capelli orrendi, con pochissimi soldi ma stavano avendo la serata che vorrei tanto aver avuto io con te. In una città di cui non sappiamo niente, in un momento in cui tutti si ricongiungono con i familiari, noi, andare via da tutto e avere tutto quello che ci serve tra i filamenti del formaggio sciolto del toast. Unica differenza, lo si farebbe senza prosciutto, che lo diamo a Ernesto e Ratteo.
Quando ottieni quello che hai sempre voluto è il momento in cui ti rendi conto di quanto era bello semplicemente desiderare, senza le responsabilità che derivano dall'ottenere. La felicità è un atto di responsabilità e va difesa. Devi lavorare ancora più di prima per mantenerla. Consuma un sacco. Ha sempre fame. Ci mette un attimo ad ammalarsi e deperire e mutare e non appena diventa anche solo di un gradiente meno luminosa ecco che pensi di averla persa. Sono successe tante cose in questo anno terribile che mi hanno reso felice e solo dire la parola "felice" mi fa sentire sporco perché quella voce che costantemente urla in testa "tu non meriti di essere felice!!!" non è che ha smesso di urlare eh, continua a farlo, ma vedendo che un pochino io sono sereno ha fatto il broncio, incrociato le braccia, sbattuto forte i piedi per terra e si è andata a mettere in un angolo del cranio a escogitare un piano per farmela pagare.
Ho lavorato tanto in questi anni e neanche me ne sono reso conto. Tutte le volte che venivo qua a scrivere mi stavo preparando per fare qualcosa che non avrei mai pensato potesse accadere. Non ho la forza ahimè, per raccontare la mia storia a tutti, ancora, cosa che dovrei fare dato che devo andare in giro e promuovere la mia carriera di autore e spiegare pure tutte le altre attività che svolgo e cercare di sembrare interessante e intelligente e sagace e invece sono solo a pezzi e la socialità mi esaurisce.
Questo Natale lo sto passando come John McClane. Decisamente lurido e unto, senza scarpe, con un gran mal di testa, chiuso nel condotto di areazione mentre scappo da tutti. Mi farei portare di tanto in tanto qualche biscottino da Ratteo ma poi come cacchio riesco a strisciare fuori da qua dentro. La mia pancia ha raggiunto livelli che mai avrei pensato potesse raggiungere e il bello è che non mi interessa minimamente. Solo quando mi allaccio le scarpe dai, lì un po' intralcia. Non mi interessa perché sono entrato nei quaranta e finalmente "ho dato". Posso dirlo con fierezza. Ho dato. Ora tocca a qualcun altro darsi da fare ed essere bello e atletico e magro e muscoloso e pieno di talento io, ho dato. C'ho provato. Ha funzionato per un frangente e poi ha smesso e ho passato anni a cercare di rimanere come nei miei ricordi finché non mi sono reso conto che ero rimasto fermo. Bloccato. E non nel sistema di areazione come questa notte.
Ernesto non è più abituato a guardarmi scrivere, in effetti sono passati parecchi mesi. Non riuscivo più ad avvicinarmi a una tastiera se non per piccoli frangenti di tempo. Per rispondere a delle mail o per digitare nel motore di ricerca la categoria con la quale mi piacerebbe masturbarmi. Ernesto mi ha attaccato un piede, segnale che non accetta io sia distratto e che non lo stia degnando delle attenzioni che ritiene di meritare e meno male che non mi stavo adoperando per masturbarmi altrimenti sai che dolore se mi avesse addentato altro. Tipo il piccolo Ratteo che ho tra le gambe e che, nonostante la pancia sia cresciuta, resta sempre delle stesse dimensioni contenute.
Lo psicologo l'altro giorno mi ha chiesto cosa vorrei fare se scoprissi che in sei mesi tutto sarebbe finito. Gli ho chiesto cosa intendesse con tutto. Ha risposto tutto. Tu, il mondo. L'umanità: tutto. Anche la mia famiglia? Sì, anche la tua famiglia. No aspetta ma quindi anche mio nipote? Sì, anche tuo nipote. Cercherei di salvare la mia famiglia. Ha detto che non potrei farci nulla. Allora ho detto che andrei per strada e urlerei a tutti che il mondo sta per finire e che mancano solamente sei mesi anche se poi sembrerei uno di quei pazzi che urlano che siamo fottuti con un cartello scritto male e un cappello di stagnola e che quando li becchi mica gli dai retta, pensi che siano pazzi e torni a casa e te ne dimentichi mentre cerchi qualcosa di nuovo con qui masturbarti. Mi ha detto che non posso dirlo a nessuno, che sono l'unico ad essere informato e devo tenermelo per me. Allora ho pensato davvero a cosa avrei voluto fare, ma c'era un'altra domanda da porgli. Dovrei continuare a prendere farmaci oppure sarei senza la mia malattia? Ci ha riflettuto un attimo e poi mi ha fatto un grande dono. Saresti senza. Allora ho elencato tutti i posti che vorrei vedere e le cose che vorrei fare e il Giappone e nuotare con le balene e i cibi che vorrei mangiare e le droghe che vorrei provare per poi finire dicendo che un mese lo vorrei passare abbracciato a mio nipote, che non capirebbe e anzi, probabilmente mi caccerebbe via dicendo "zio Pattejo coza fuoiii" però a me andrebbe bene lo stesso. Voi cosa fareste, se rimanessero solo sei mesi?
Mi mancava la solitudine e sentirmi solo e parlare da solo e scrivere in questa condizione di silenzio totale. Nel palazzo di fronte non c'è nessuna luce accesa. Forse sono tutti usciti per cena o forse sono tutti rientrati nei loro paesi di appartenenza. Se ancora sono a Vienna è per questo motivo, da nessuna altra parte del pianeta riesci a sentirti così solo come qua. Per questo poi ti affidano due ratti.
Ernesto si è appallottolato sul divano. Ratteo si è addormentato sulla mia spalla. Spengo le luci, apro i regali che mi sono fatto e aspetto sia domani. È un Natale bellissimo ma sarà ancora più bello quando potremo farci dei toast insieme e raccontarci cosa ci ha insegnato il silenzio.
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belladecasa · 2 months
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A Natale ho regalato alla bambina ucraina del piano di sotto (figlia della nuova compagna di mio cugino che ha un cagnolino postato più volte da me su questi schermi) Harry Potter e la pietra filosofale, l’edizione illustrata da MinaLima, perché nonostante a lei non piaccia leggere ha una grandissima manualità (cuce di tutto da sola, anche borse, sa fare le unghie sa fare tutto quella bambina) e una grande intelligenza fattiva quindi ho pensato che le illustrazioni 3D potessero stimolarla e portarla anche a leggere il contenuto. Per un mesetto lo ha tenuto sulla libreria tipo mausoleo quindi avevo decretato il mio fallimento pedagogico, poi ieri sera è venuta e mi ha detto di aver letto 30 pagine, e ora non fa che portarsi sempre dietro questo libro, sfogliarlo, farlo vedere a tutti sono troppo felice che mi si dia l’abilitazione all’insegnamento ma quali 5 anni di Scienze della Formazione
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