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#ferdinandea
hoerbahnblog · 2 years
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Armin Strohmeyr stellt sein Buch "Janke oder die Reise zum Nil" vor. – Uwe Kullnick spricht mit dem Autor über das Buch und seine Protagonisten.
Armin Strohmeyr stellt sein Buch “Janke oder die Reise zum Nil” vor. – Uwe Kullnick spricht mit dem Autor über das Buch und seine Protagonisten.
[vc_row][vc_column][vc_column_text] Hörbahn on Stage 94: Armin Strohmeyr stellt sein Buch “Janke oder die Reise zum Nil” vor. Ein Roadtrip durch Sachsen, Brandenburg und Berlin – Uwe Kullnick spricht mit dem Autor über das Buch und seine Protagonisten. Armin Strohmeyr liest aus “Janke oder die Reise zum Nil” (Hördauer ca. 29…
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twofacedgods · 1 year
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The Geol Wall, and a Geological Map of Sicily
First embroidery project since I've started my PhD, and it's volcanic (as perhaps might be expected from me). In red and represented by radial stitches is Etna, a favourite of mine, if only because of its associated mythos — Empedocles, a philospher of Ancient Greece, is said to have thrown himself into the fires of Etna to prove his immortality (he was a proponent of reincarnation, in his time), but the volcano spat out one of his bronze sandals and revealed his folly to his followers.
Of course, this tale proved wildly popular in later years, and was satirised by Lucian of Samosata, in whose dialogue Empedocles received a fairer fate, and was carried into the heavens by a volcanic eruption to live out the rest of his years (on the moon, sipping dew!)
In more recent times Empedocles of Etna has also been the subject of a particularly nice painting by Salvator Rosa (1615 – 1673) called The Death of Empedocles (below), and he has even given his name to the underwater Empedocles volcano off the coast of Sicily, where it was embroiled in further rather explosive drama in the 19th century (it emerged as an island in 1831 and was renamed Ferdinandea; multiple countries scrambled to claim it, almost causing a major international incident, before it disappeared again five months later and the name Empedocles was reinstated).
So in some ways, Empedocles was indeed immortalised (if only in volcanology). How fun.
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venustapolis · 7 months
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The Eruption of the Ferdinandea Island (Camillo di Vito, 1831)
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morelin · 1 year
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Museo Nocito del Corallo
Come vi avevo anticipato, a Sciacca (Agrigento) è possibile visitare un importante museo legato all’artigianato locale.
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Infatti, il Museo Nocito del Corallo valorizza la tradizione e l’abilità degli artigiani della famiglia Nocito nella lavorazione del corallo di Sciacca che è davvero speciale ed unico perché proveniente dall’Isola Ferdinandea, un’isola sommersa che appare e scompare proprio davanti a Sciacca. Con immensa pazienza e maestria ogni ramo di corallo viene pulito ed inciso fino a creare una piccola ma preziosa opera d’arte.
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charlesreeza · 1 year
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The Royal Gate (Porta Reale) of Noto, Sicily is a large triumphal arch that marks the beginning of Corso Vittorio Emanuele, the main street of the city. It is also known as Porta Ferdinandea. It was built in honor of King Ferdinand of Bourbon and inaugurated on October 5, 1838, on the occasion of the monarch's visit to Noto.
Photo by Charle Reeza
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history-art-secrets · 17 days
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Ferdinandea - L'isola che non c'è (1831-1832) = Storia Universale
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lamilanomagazine · 1 month
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Catania. Pnrr, lavori di restauro e riqualificazione per l'ex Porta Ferdinandea
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Catania. Pnrr, lavori di restauro e riqualificazione per l'ex Porta Ferdinandea. Sono in corso i lavori per la riqualificazione e la messa in sicurezza dell'edificio monumentale Porta Ferdinandea, dopo l'Unità d'Italia denominata Porta Garibaldi, promossi dall'Amministrazione Comunale coma azione di restauro conservativo dell'opera disegnata da Stefano Ittar. L'intervento, inserito tra le piccole opere, finanziato per 400 mila euro con una misura del Pnrr, è finalizzato al consolidamento delle parti gravemente danneggiate, più in generale alla riqualificazione del monumento, secondo i principi del restauro conservativo, curando gli accorgimenti necessari alla conservazione nel tempo del manufatto settecentesco, un Arco Trionfale, da quasi tre secoli una delle cartoline simbolo di Catania. L'idea progettuale elaborata dall'assessorato comunale ai lavori pubblici (Responsabile del procedimento Salvatore Persano, progettista Giovanni Calvagno, direttore Fabio Finocchiaro) nasce dall'esigenza di far rivivere l'edificio al fine di renderlo accessibile a tutti. Il fine ultimo è quello di garantire una fruizione continua del monumento, rendendo utilizzabili le  piccole salette al suo interno e realizzando un percorso panoramico che prevede l'attraversamento delle terrazze esistenti a livello del vano orologio, mantenendo i riferimenti      di risparmio energetico che garantiranno un razionale contenimento dei costi di gestione del monumento, gravemente danneggiato in più punti. Nei giorni scorsi, il sindaco Enrico Trantino e l'assessore Sergio Parisi, per verificare lo stato di avanzamento dei lavori finanziati con fondi Ue per 400 mila euro si sono recati nella Porta Garibaldi o Ferdinandea come taluni ancora la chiamano: "Un lavoro certosino  di riqualificazione e restauro -hanno detto i due amministratori- che in pochi mesi ci consentirà di restituire ai cittadini di Catania e ai turisti uno dei luoghi identitari di maggior prestigio storico-monumentale. Dopo i lavori sulla fontana dell'elefante con la pavimentazione di piazza Duomo e il monumento a Vincenzo Bellini in piazza Stesicoro, un altro cantiere viene avviato per salvaguardare il nostro patrimonio di bellezza, una grande risorsa per tutta la comunità da offrire ai turisti che vengono a visitare Catania". Il sindaco Trantino e l'assessore Parisi hanno anche annunciato che con ulteriori fondi, si provvederà a interdire il parcheggio delle auto su piazza Crocifisso nella zona prospiciente la Porta verso via Garibaldi, in modo da segnare un'effettiva continuità pedonale con l'attigua piazza Palestro. In dettaglio, i principali interventi che la ditta appaltatrice eseguirà sullo storico Arco Trionfale  riguarderanno il rifacimento della copertura a volta del vano che contiene l'orologio con il consolidamento della struttura lignea e dell'impalcato; il ripristino della pavimentazione e della impermeabilizzazione dei terrazzi per evitare pericolose infiltrazioni di acqua piovana; il rifacimento dei solai intermedi, oggi in pessimo stato di conservazione e del servizio igienico esistente, oggi non fruibile; la realizzazione di nuovi impianti elettrici e di ricircolo dell'aria e del nuovo solaio del piano terra; la sostituzione di tutti gli infissi con altri sempre di legno e simili a quelli esistenti per tipologia e disegno; la ricostruzione della coperture dei due torrini scala utilizzando dei sistemi a vetro con pannelli trasparenti, tecnologia sicuramente poco impattante, che permettono l'ingresso della luce solare all'interno degli spazi del monumento; il restauro e consolidamento dell'apparato lapideo esterno ed interno. Tutti interventi che si stanno realizzando con manodopera di esperti restauratori. Il monumento è realizzato alternando pietra bianca di Siracusa e blocchi di lava scura locale. Al secondo livello si trovano due angeli con trombe, al terzo due Trofei d'armi. Sul lato Est lo scudo del timpano raffigura una Fenice che risorge dalle fiamme con un cartiglio che recita "Melior de cinere surgo (Risorgerò dalle mie ceneri ancor più bella). "Ritengo -ha aggiunto il sindaco Trantino, a margine del sopralluogo con Parisi- che questa citazione sia stata riprodotta per spiegare l'importanza di una grande opera,  realizzata per esaltare la resilienza della comunità catanese ai nefasti eventi calamitosi del 1669 e del 1693. Il primo e unico grande monumento al mondo, un Arco di Trionfo di pregevole fattura, che rappresenta il simbolo della vittoria dell'Uomo sulle avversità naturali e nel nostro caso con la rinascita della moderna Catania".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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scienza-magia · 3 months
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Apparsa piccola isola vulcanica a 1200 km. da Tokio
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In Giappone è spuntata dal mare un'altra isola "fumante". Nell'Oceano Pacifico, a circa 1.200 chilometri a sud-est di Tokyo, un vulcano sottomarino ha generato un'eruzione che ha dato vita a una nuova piccola isola. La Terra, si sa, è in continuo divenire: si formano montagne, si creano mari ed oceani. Eppure, raramente è possibile osservare una importante variazione morfologica del nostro Pianeta. Ed è quello che sta succedendo in prossimità del Giappone, dove dalla seconda metà di ottobre del 2023, un vulcano sottomarino ha generato una eruzione di tale portata che, nel giro di una settimana, ha dato vita a una nuova piccola isola. Si trova a circa 1.200 chilometri a sud-est di Tokyo e a meno di un chilometro al largo dell'isola vulcanica di Ioto, una delle isole Ogasawara. L'isola di Ioto è meglio conosciuta come Iwo Jima, ed è famosa perché è stata sede durante la Seconda Guerra Mondiale di una importante battaglia tra truppe giapponesi e forze statunitensi, che ebbero la meglio sui nipponici.
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Un momento di forti esplosioni durante la formazione della nuova isola. Setsuya Nakada (Center for Integrated Volcano Research, NIED Japan) Forte degassazione L'ultima eruzione, quella verificatasi a partire da ottobre 2023 è durata circa un mese e mezzo e non ha arrecato danni all'isola principale di Ioto. Ha prodotto ceneri, pomici e scorie scure che, accumulandosi, hanno formato un'isola alta circa 169 metri. Nel corso dell'eruzione si sono verificate frequenti esplosioni in cui i materiali espulsi hanno raggiunto un'altezza di circa 800 metri sopra la bocca eruttiva. Nell'acqua intorno all'isola sono state osservate piccole isole di pomici galleggianti di colore marrone. Vi sono state anche emissioni importanti di vari gas e vapore acqueo. Una volta emersa, la nuova isola è stata intensamente aggredita dal moto ondoso che ne ha cambiato sensibilmente la forma iniziale: da circolare si è trasformata in un'isola allungata con un diametro principale di circa 500 metri. Il materiale eroso è andato a depositarsi verso la parte settentrionale dell'isola stessa portandola quasi a congiungersi con l'Isola di Ioto. Circa un mese fa l'eruzione vera e propria sembra essersi fermata, ma c'è ancora una forte degassazione legata soprattutto all'interazione tra magma e acqua. Precedenti in Italia. Quanto sta accadendo in Giappone ricordano quello che si verificò nel 1831 nel Canale di Sicilia, quando un'eruzione sottomarina diede origine all'Isola Ferdinandea, a circa 50 chilometri di distanza dalla costa meridionale della Sicilia. Ma allora, in pochi mesi, l'isola fu completamente erosa dal moto ondoso ed ora si trova a circa otto/nove metri al di sotto del livello del mare. La nuova isola giapponese tuttavia, potrebbe rimanere tale in quanto al momento è più grande rispetto all'Isola Ferdinandea. Le più grandi esplosioni di sempre Read the full article
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astbitesthedust · 11 months
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Tumblr is like that island Ferdinandea, some posts have been around since 300BC and have gone viral 4 times in the past 2300 years before quickly sinking back into obscurity
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ephemeralislands · 6 years
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drrestlesshate · 4 years
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Camillo De Vito - L'isola Ferdinandea, 1831
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The Brigand Path, Calabria, Italy
An hiking trail of over 100 km in the middle of the Aspromonte Park, rich in history and natural beauty
An extraordinary "Path" in the footsteps of rebels, brigands and fugitives from every era, in an area strongly characterised by identity and authenticity. An unexpected welcome in what, for too long, has been considered as a hostile and impenetrable mountain.
An evocative journey on foot in the Calabrian mountains, from Aspromonte to Serre, through areas of great naturalistic interest, lush forests, rushing torrents, placid streams, waterfalls, alpine and Mediterranean landscapes, rural settlements, noble residences, inhabited centres, architecture, sites of industrial archaeology, evidence of an important, unknown, controversial history, still to be written.
Photo taken by Giorgio Pascolo in Ferdinandea, Calabria, Italy
Follow us on Instagram, @calabria_mediterranea
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art-now-germany · 4 years
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Ferdinandea, Alexander Horn
Sunken island, 2010
https://www.saatchiart.com/art/Painting-Ferdinandea/301388/1682457/view
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morelin · 3 years
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Matera
Passiamo da un sito del Patrimonio UNESCO ad un altro: Matera, città famosa per i suoi Sassi che di sera si trasformano in un presepio illuminato.
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Il nucleo urbano si è sviluppato a partire dalle grotte naturali scavate nella roccia e successivamente in strutture sempre più complesse all’interno di due grandi anfiteatri naturali, il Sasso Barisano ed il Sasso Caveoso. Proprio qui è possibile visitare la Casa Grotta di Vico Solitario, un’antica casa scavata nella roccia tipicamente arredata con mobili e supellettili del tempo che permette di capire com’era la vita in questo tipo di abitazioni fino al loro abbandono avvenuto negli anni ‘50.
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Interessante visitare anche il Museo-Laboratorio della Civiltà Contadina dove sono raccolti oggetti di uso quotidiano e attrezzi che erano alla base della vita economica e sociale della città.
Passeggiando nel centro storico si possono vedere anche il Palazzo dell’Annunziata, il Palazzo del Sedile, il Palazzo Lanfranchi e la fontana Ferdinandea che insieme ai Palombari (ad esempio il Palombaro Lungo) permetteva l’approvvigionamento idrico della città. 
Diverse sono anche le chiese tra le quali vi segnalo la Cattedrale e la chiesa di San Pietro Caveoso. La Cattedrale costruita nel 1270 in stile romanico pugliese custodisce le spoglie di San Giovanni da Matera, un presepe in pietra, un pregevole affresco del Giudizio Universale ed un affresco raffigurante la Madonna della Bruna con il Bambino benedicente.
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La chiesa di San Pietro Caveoso invece sembra risalire al 1218 ed è stata costruita in uno dei punti più caratteristici della città.
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Un discorso a parte meritano le chiese rupestri fondate principalmente nell’Alto Medioevo che testimoniano la presenza di monaci benedettini, longobardi e bizantini. Tra queste vi sono le chiese di Santa Maria de Idris e San Giovanni in Monterrone (nella foto qui sopra insieme alla chiesa di San Pietro Caveoso), San Pietro Barisano, Santa Lucia alle Malve e la Cripta del Peccato Originale che viene chiamata anche “Grotta dei Cento Santi” o “Cappella Sistina della pittura rupestre”.
Diversi sono i punti panoramici, in particolare dal Belvedere del parco archeologico di Murgia Timone si può ammirare una bella veduta del Rione Sassi.
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tinyshe · 4 years
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Table 1 General Classification of the Family: Syrphidae
  Sub-Family: Syriphinae
  Genera
Tribe Syrphini e.g. Syrphus, Epistrophe, Scaeva
Tribe Bacchini e.g. Baccha, Melanostoma, Platycheirus
   Sub-Family: Eristalinae
  Genera
Tribe Cheilosiini e.g. Ferdinandea, Rhingia, Cheilosia
Tribe Chrysogasterini e.g. Chrysogaster, Neoascia
Tribe Volucellini e.g. Volucella
Tribe Sericomyiini e.g. Sericomyia
Tribe Xylotini e.g. Syrittia, Xylota
Tribe Eumerini e.g. Merodon
Tribe Eristalinus e.g. Eristalis, Helophilus, Myathropa
   Sub-Family: Microdontinae
  Don’t you just love these names?! And these are just hover flies. All the more reason to study garden sciences/ nature, if not for the poetry of the names but who and what they are and do.
Like right now, there is a lovely warbler in my garden. I can never see him but can hear his lovely lilting melody. Back to learning birding by ear. 
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desimonewayland · 5 years
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Real Fabbrica Ferdinandea (Capodimonte porcelain), oval dish from the service for the Duchessa di Parma, circa 1790  - designed by Domenico Venuti.
Subject: One of the Twelve Labours of Hercules was the capture of the Erymanthian Boar. This gigantic boar ravaged the farmlands of Psophis in western Arcadia. After chasing the boar through the deep winter snows of Mount Erymanthos, he netted it and brought it back alive to Eurystheus. The king, terrified at the sight of the deadly beast, leapt into a buried pithos-jar for safety.
via: Bonhams
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